qualcuno: farlo stare in ansia, provocargli inquietudine, timore, paura.
dime male pubblicamente, criticarlo aspramente, provocargli contro la persecuzione, l'odio, il
. locuz. fare indigestione a qualcuno: provocargli imbarazzo di stomaco. -al figur.
fare a'romani, e ardirono di provocargli, rubando e depredando gli adiacenti paesi.
martire o far morire martire qualcuno: provocargli continue e gravi sofferenze fisiche o morali
qualcuno nello svolgimento di un'azione; provocargli difficoltà nell'esercizio di un'attività.
obbrobrio di qualcuno: in modo da provocargli vergogna o arrecargli disonore; a sua
a qualcuno: contrariarlo, dispiacergli, provocargli rammarico. crusca [s. v
impadroniva allora del lettore, lungi dal provocargli l'angoscia o la nausea, lo
, ecc.) in modo da provocargli (o comunque cercando di procurargli)
comportamento di chi percuote qualcuno senza però provocargli lesioni né malattie. laude
.), in modo da provocargli o cercando di provocargli dolore ed
modo da provocargli o cercando di provocargli dolore ed eventualmente lesioni più o
un oggetto contundente, in modo da provocargli dolore, in partic. come mezzo
. -pigliare i nervi a qualcuno: provocargli irritazione. tozzi, vi-515: nessuno
alla palude e schernendoli i germani per provocargli e farvigli entrare. carletti, 249:
che fare a'romani e ardirono di provocargli, rubando e depredando gli adiacenti paesi
in puzzo a qualcuno di qualcosa: provocargli fastidio, noia; dispiacergli, venirgli in
far rovesciare lo stomaco a qualcuno: provocargli una sensazione di disgusto, di nausea
-far rumore nella testa di qualcuno: provocargli uno stato mentale di confusione.
-volgere qualcuno in sasso di stupore: provocargli un vivissimo stupore. stigliani,
locuz. scrollare a qualcuno il sangue: provocargli una forte emozione. pavese,
. -mettere qualcuno nelle smanie: provocargli ansia, agitazione. bacchetti,
, fare gonfiare lo stomaco a qualcuno: provocargli ira, sdegno, disgusto.
farlo vomitare. -anche: disgustarlo, provocargli ripugnanza, fastidio profondo. varthema,
comei cittadinid'ilio, nonhandadarspronate ailetterati e provocargli a recitar le tragedie delle loro vergogne e