, sm. neol. forma di vita programmaticamente rivolto all'azione; tendenza a porre
o di tutti i partecipanti, esclude programmaticamente, come inattuabile nella particolare situazione storica
consistente nell'uso delle parole in modo programmaticamente estraneo alle regole della sintassi e della
(e la legge tende, almeno programmaticamente, a impedire l'ulteriore frazionamento di
non figurativa: quella che si discosta programmaticamente dalla tradizione figurativa, rifiutando qualsiasi
ispira, più o meno esplicitamente e programmaticamente, ai modelli, agli esempi,
si oppone per lo più polemicamente e programmaticamente, rifacendosi a posizioni filosofiche e
-arte patologica: che ricerca programmaticamente e provocatoriamente i propri temi nelle
. atteggiamento pratico e mentale che privilegia programmaticamente, rispetto alle istanze teoriche o idealistiche
alla memoria. -assicurare, garantire programmaticamente. foscolo, xi-2-563: potete voi
di sincerità. -atto, comportamento programmaticamente irriverente, provocatorio, dissacratorio.
, per professione: di proposito, programmaticamente (e traduce il lat. ex professo
, 13-103: l'atteggiamento neopositivista-strutturalistico tende programmaticamente a prescindere dai valori, a sospendere
appetito, annaffiato da molto vino bevuto programmaticamente. bigiaretti, 11-21: un inferno
11-21: un inferno di tal genere era programmaticamente da considerare fuori della mia strada,
4-xii-1987], 29: col volto programmaticamente ragazzinésco e molto amato dai giovani.
soprattutto manzoniana, accompagnata da un atteggiamento programmaticamente trasgressivo nella vita privata secondo lo
che scrisse mia moglie. -dichiaratamente, programmaticamente; propriamente, strettamente; nel merito
, di forme espressive e di linguaggi programmaticamente e, anche, polemicamente svincolati dai
. 2. sm. che esaspera programmaticamente il realismo delle proprie opere (un
concentrazionale in cui le tensioni sono state programmaticamente distrutte. = deriv. da
s. v. [: 'laicìstico': programmaticamente laico: 'educazione laicistica'.
grandi stesure di colori puri, escludono programmaticamente il coinvolgimento emotivo dello spettatore.
grandi stesure di colori puri, escludono programmaticamente il coinvolgimento emotivo dello spettatore; minimal