confettare una rapa, un cetriolo: prodigare invano le proprie cure. buonarroti il
sente veramente lasciato a se stesso, doversi prodigare e contenere di fronte alla morte e
1-97: ricominciava [dio] a prodigare l'immensa sua misericordia sugli uomini buoni
, da dispendére spendere con larghezza, prodigare '(cfr. dispendere).
, dilapidare; spendere, profondere, prodigare. latini, i-1470: tengo grande
. spendere). ant. spendere, prodigare (denaro, ricchezze, ecc.
vocabolo; riversare (un sentimento); prodigare, concedere fino al limite del possibile
tromba. 3. figur. prodigare a qualcuno lodi soverchie e immeritate,
insomma che non aveva osato più di prodigare al marito, né mai alle figlie
= comp. di prodigo. prodigare, tr. { pròdigo, pròdighi)
giov. fiorio, 1-296: 'prodigare ': to be or play thè laui-
delle cose son guasti: chiamasi il prodigare l'altrui, liberalità; tosare ogni
fogazzaro, 12-x-83: gli avea visto prodigare oro ai poveri come un principe e
lusinghiere che le persone bene educate sanno prodigare anche agli sconosciuti. palazzeschi, 1-202
affettuosa compagnia che mai sorella abbia potuto prodigare su questa terra. -dedicare con
insomma, che non aveva osato più di prodigare al marito né mai alle figlie.
tempo. gherardi, lxxviii-iii-313: in prodigare il tempo ogni uomo è largo:
i-233: chi ama di vivere non deve prodigare il tempo, che è la trama
prodigato (pari. pass, di prodigare), agg. donato o
prodigatrice! = nome d'agente da prodigare. prodigiale, agg. ant.
pallavicino, 1-17: febo ancora sa prodigare i pitoni, quando gli aggrada. bresciani
. o iter., e da prodigare (v.). riprodotto
1 manoscritti di un genio affamato per prodigare il loro danaro in sontuose edizioni di capolavori
sofismi del pazzo. 12. prodigare forze, sforzi, fatiche e anche capacità
: alle sue spalle si sono dovuti prodigare vierchowod, almeno rude come un bulgaro,