= voce dotta, lat. analèpticus (prisciano, teodoro), proposizione)
= lat. tardo armàtór -óris (prisciano). armatoriale, agg.
biber (polemio silvio), beber (prisciano), d'origine gallica (bebros
xrjpó? 4 cera '(cfr. prisciano: « in multis enim videmus commutatione
le collettive [legature], da prisciano chiamate razionali, mostrano che da quello
voce dotta, lat. tardo consignificàre (prisciano). consignificativo, agg.
ornai che ben declini, / ché avanzasti prisciano e donato, / che tra gli
mano, / indotto, che tu verberi prisciano. moneti, 170: corregge in
, che per quello che ne dice prisciano appresso quelli antichissimi latini, ebbe la
* quae gravior aspiratio est 'come scrive prisciano. leopardi, i-860: abbiamo veduto
= voce dotta, lat. discoidès (prisciano), dal gr. 8t- oxost8r
tardo docibilis (vulgata, tertulliano, prisciano): da docère * insegnare '.
voce dotta, lat. tardo doctiflcus (prisciano), da doctus * dotto
questo pianto, / e con lei prisciano et ugucione, / gratissimo papia e
anche 'che esprime un effetto '(prisciano), deriv. da effectùs
mano, / indotto, che tu verberi prisciano. = voce dotta, lat
tardo frigefacere * raffreddare * (prisciano); cfr. calefattivo. frigefatto
tardo frigefacere 'raffreddare '(prisciano); cfr. lat. frigefactàre (
dotta, lat. tardo fùmigium (teodoro prisciano). fumignivoménte, agg. (
. a. papini, 125: siccome prisciano è tenuto, ed a ragione,
, onde peccare di lesa maestà in prisciano, come disse il buonarroti nella sua
4 pecchi di maestà lesa in prisciano 'non vuol dir altro che
un libro pubblico, e perciò vocato bene prisciano in lingua gerga. genovesi,
. gelli, 15-ii-92: ei nominò prisciano di lidia grammatico e francesco d'accurzio
in questo pianto, / e con lei prisciano et ugu- cione, / gratissimo papia
= dal lat. gùngrus (prisciano) e gongrus (nelle iscrizioni),
e'miei... imparassino grammatica da prisciano e da servio. bisticci, 3-97
voce dotta, lat. tardo inclìnàtivus (prisciano) 'enclitico da inclinare * inclinare
cfr. lat. tardo intentìvus (prisciano) e il fr. intensif (nel
. fioretti, 2-4-15: invoca [prisciano] giove, ma con modo così
. i suoi traduttori o imitatori, prisciano e rufo festo avieno, procedono invocatoriaménte
voce dotta, lat. tardo hypnotlcus (prisciano), dal gr. óravomxó
il letteruto / rompi il capo a prisciano. redi, 16-iv-338: io voglio
sì fatta guisa la testa al povero prisciano che non saranno bastanti le chiare d'esculapio
tanti attributi lontani che stupirebbono diomede, prisciano. 9. locuz. -avere
cui n'ha scritto... prisciano cesariense discorrendo degli accenti e dichiarando qual
lat. tardo mundatio -ónis (teodoro prisciano), nome d'azione da mundàre.
= voce dotta, lat. motorius (prisciano: comoedia mo toria)
manzoni, vi-1-426: quegli antichi citati da prisciano, che non risguardavano il participio come
orecchia. -tirare le orecchie a prisciano: parlare, scrivere in lingua latina
]: 'tirar l'orecchie a prisciano '... vale parlare per
n. 23. -tirare vorecchio a prisciano: parlare, scrivere in lingua latina
vechiaia d'archimede, euclide, di prisciano, di donato ed altri, che da
, vi-1-426: quegli antichi citati da prisciano, che non risguardavano il participio come
co'buoni autori, imparassino grammatica da prisciano e da servio e molto si facessino
era uno che avea poca amicizia con prisciano, e non ostante sempre slatinava,
, che riguarda il grammatico arino prisciano di cesarea (vissuto fra il v e
/ la nuova scienza media. prisciano, sm. letter. grammatica (e
riferimento al grammatico la tino prisciano di cesarea, vissuto fra il v e
scritto / pecchi di maestà lesa in prisciano, / pur che 'l proconsol non
v-i-1-2: 'pecchi di maestà lesa in prisciano ': cioè che vi siano errori
grammatica, pe'quali resti gravissimamente offeso prisciano, gramatico eccellentissimo. 2.
più artificiato che l'esametro tramandato dal prisciano. cicognani, v-1-332: i drammi.
pioppo era uno che avea poca amicizia con prisciano, e non ostante sempre slatinava;
. lat. tardo subdisiunctivus (in prisciano). sottodistìnguere, tr.
storpiatore, ma il satrapo e 'l prisciano al correggere, fanno dire all'opere de'
gioveni di seguir le pedate di sier prisciano e di barba diomede. = femm
a. flaminio, 35: a questo prisciano li dà el supino 'lic- tum,
in greco. anonimo fiorentino, i-361: prisciano... fu compilatore deli grammatica