ad accipio (comp. di capio 'prendo, ghermisco '). cfr.
ricordi. alamanni, 6-1-26: onde licenzia prendo / per girmi a risanare in qualche
gli è dato, / d'amor prendo cumiato e vói partire. rinaldo d'aquino
ombra. giordani, lino: vi prendo in parola, e aspetto l'iscrizione.
, 1-156: allungo la mano, prendo un sasso e lo butto nell'acqua.
onore. lombari, 1-161: lo prendo [il gatto], gli spalanco la
, mi scrive: « mi prendo la libertà d'inviarle la ricetta di una
mi biasima. sai che faccio? prendo il biasimo e me l'applico qua
/ spira sì spesso, ch'i'prendo ardimento / di dirle il mal ch'i'
, mi fo lecito, e me ne prendo l'ardire, di proporre premurosamente l'
voluttuosamente. pascoli, 59: io prendo un po'di silice e di quarzo:
il mio cuore diceva: « tutto prendo su me. ella è senza colpe.
miei meriti, che da questa medesima prendo argumento della grandezza ed eccellenza di quelli:
10 scettro. tasso, 17-39: prendo scettro, signor, d'invitta mano
. alvaro, 9-43: mentre prendo il ricevitore, ecco la chiamata dilegua
, 2-40: ordino il sorbetto: lo prendo; e poi levo dal borsellino trentadue
, / temendo ch'altro sia, prendo paura. dante, purg., 4-75
, come vuoi; bàttala; io la prendo e te la cambio in denari ballanti
spesso, per ritornare alla mia casa / prendo un'oscura via di città vecchia
1-130: a dieci passi dal muretto prendo un pezzo di terra e glielo butto
v-895: per me tai pellegrini li prendo per birbanti. casti, 18-24:
cioccolato. redi, 16-viii-35: mi prendo l'ardire di mandarle due soli soli
brado toro. d'annunzio, ii-743: prendo col laccio la puledra brada / che
. quasimodo, 2-54: se lo prendo, sentirà quale forza / è chiusa
, 16-i-23: ma se giara io prendo in mano / di brillante carmignano, /
gola e cantare un brindisi. io prendo il partito più ragionevole e il brindisi lo
lascia. pavese, 1-52: ma ne prendo una sana [mela] e la
ruggieri apugliese, xxxv-1-898: gli diavoli prendo al laccio; / so far malie
vien sempre maggiore. / ma 10 prendo de altri segni più spavento, / ché
un talino qualunque a pulirla, e prendo il più sveglio dei figli dell'adele
pensiero. faldella, 2-29: mi prendo troppa caldura per queste brutte gallinacee,
e però s'accerti ch'io non mi prendo ulteriore rammarico. pellico, ii-97:
giacomino da verona, v-434-97: e po prendo aqua e sai e calugen e vin
dalle vostre care manucce, io li prendo con devozione fra la punta del pollice
d. bartoli, 35-17: io prendo un cannellin di cristallo, sigillato a
ginocchia e lo apro... prendo a sfogliare con ogni precauzione i fogli
poi faccio il giro col cappello e prendo i soldi *. -cavarsi,
redi, 16-i-23: ma se giara io prendo in mano / di brillante carmignano,
e però s'accerti ch'io non mi prendo ulteriore rammarico. v. bellini,
forza di cassia, della quale ne prendo mezz'oncia tutte le sere, e di
seguito severamente castigato la mia traduzione, prendo, eccellentissimo signor conte ministro, giusta
leggi e riti d'astrea né do né prendo, / nel causidico fòro amati tanto
miei meriti, che da questa medesima prendo argumento della grandezza ed eccellenza di
induce, prima, la certezza che io prendo dell'esser tale ambiente molto tenue fluido
costi13- 323: tutte le volte che prendo la posta il pensiero tuito da
spesso, per ritornare alla mia casa / prendo un'oscura via di città vecchia.
quando ch'io son stracco, / e prendo ogni piacer dal sonno. forteguerri,
. bocchelli, ii-451: « ora vi prendo per il collo e vi butto in
/ il nobile signore, / li prendo di buon cuore. pananti, i-104:
quale [libro]... prendo comiato dalle lettere e dagli studi. nievo
, 65-125: per te lasso riccheze e prendo pover- tate, / forte penalitate,
col core umile, / amor, prendo ardimento / di dirvi mio talento,
compite. cavalca, 19-427: colgo e prendo dalle spine la rosa, dalla terra
di notte, adesso, quando non prendo sonno neanch'io, posso sì tendere l'
., 2-8: l'acqua ch'io prendo già mai non si corse; /
, 16-v-347: in vece di esso desinare prendo una o due chicchere di caffè,
ch'a gran pena porto; / e prendo allor del vostro aere conforto, /
sono descritti in cielo; ed oggimai prendo fede che accidente contrario non ne potrà disgiunger
ragazzo, e per questo non ti prendo in considerazione. -avere, fare considerazione
resistente. galileo, 940; io prendo [certezza] dell'esser tale ambiente
vagliami in pietanza, / ch'io non prendo difensa, / ma ben vorria
... mi vengono proposti, prendo a separatamente sodisfare a quelli ne'quali
svegli qualcuno. alvaro, 9-43: mentre prendo il ricevitore, ecco la chiamata dilegua
, 13-323: tutte le volte che prendo la posta il pensiero ricorre a quel
sono animale / di ciò vita non prendo, / ma pur d'amor servendo
qua vicina... ora ti prendo! / sento il gorgheggio della tua
1-194: fuggo da tonde ingrate e prendo il porto. grazzini, 4-54:
a. pucci, 5-11: diletto i'prendo per considerare / 4. ant. signora
gli è dato, / d'amor prendo cumiato e vói partire. rinaldo d'
che ne so poco, e tuttavia prendo alla prima lettura dei grossissimi granchi.
fior di malva. giusti, iii-280: prendo il ferro, il decotto di lichene
a cose grandi e maravigliose, pure prendo volentieri a scrivervi. muratori, 5-ii-228
vigore. pea, 8-92: le prendo il polso. è depresso.
. 1. riccati, 2-237: prendo ad investigare la lontananza del sole dalla
in pietanza, / ch'io non prendo difensa, / ma ben vorria contraffare
, viii-619: per l'interesse ch'io prendo a vostro vantaggio, deggio avvertirvi che
'(dal tema di xafxpàvtù * prendo '). dilemmàtico, agg
/ e qual più mi diletta avido io prendo. manni, ii-49: ecco il
ad un tratto il diletto che io prendo di giovare, ho voluto scrivere e far
., 2-9: l'acqua ch'io prendo già mai non si corse; /
, / e 'l primo fil ne prendo, e raccomandolo / al cannon del mio
lor, folle ch'io son, prendo tal parte, / che del mal che
, / e 'l primo fil ne prendo, e raccomandolo / al cannon del mio
ugieri apugliese, xxxv-1-898: gli diavoli prendo al laccio; / so far malie
disfido; o in ogni via / la prendo, ed ogni occasion m'è grata
forteguerri, 25-7: quando di voi prendo a cantare, / s'oscura ogni altra
natura. marchetti, 4-50: io prendo a raccontarti... / come della
io di te odo, buona speranza prendo. non discorri, né per tramutamenti di
.). bettinelli, i-261: prendo la penna, e la sento assai
li quali amo con affetto sincero mi prendo alle volte alcune licenze domestiche, le quali
non conosco, io che non mi prendo né mi presi mai confidenze con nessuno
nel meo domo / con voi sovente gioì prendo e ricrio. iacopone, 43-63:
proprio nelle quantità volute dall'hannemann io prendo giornalmente un po'di quella medicina.
da ini 'sopra * e xaptpdvco * prendo cioè * sorprendere '). cfr
poco fa,... io prendo motivo di credere che voi vi siate dati
pagabili che alla fine dell'anno, prendo per epoca comune la fine dell'anno,
; e che tutti gli espedienti che prendo e prenderò mirano a conservarmi per voi.
buonarroti il giovane, 9-781: io prendo augurio buon d'ogni altro caso, /
quel che tu puoi. / io prendo tutto: / la dolcezza, e poi
, 1-2: quell'istoria ch'io prendo a scrivere, non è per dilettare
speme; / né del colpo fatai prendo spavento, / che mi porti sì tosto
'bene 'e oxoxà ^ optai 'prendo di mira '. eustròngilo
capisco..., 10 ti prendo a pesci in faccia e tu invece di
/ e fo fallo, se cione / prendo, u'degno non sone. novellino
me quel che tu puoi. / io prendo tutto: la dolcezza, e poi
qui mezzo imboscato a specolare fantasticaggini che prendo per ragionamenti. -illazione infondata, frutto
tua disteso in terra, / non prendo posa dai miei eterni mali. michelangelo
55-7: com'eo più d'amar voi prendo fatica, / e la fazon più
ragionarne sol [dell'uccellare] dolcezza prendo; / pensate voi quando sarò sul fatto
voi non proseggio / dunque, s'io prendo, vostr'è la fatura. novellino
più tardar; da questo indugio io prendo / un fausto augurio: il consultar sì
accetto. sarpi, i-2-3: né prendo molta maraviglia se essi, come buoni
, / donna, da voi, prendo tanta fortezza, / che metto en
, xxxviii-12: questo è quello ond'io prendo cor doglio, / che
piagato. p. verri, i-250: prendo invece un fanciullo non preparato, in
più tardar; da questo indugio io prendo / un fausto augurio: il consultar sì
ardita. leopardi, 725: io però prendo il partito, / umiliato ed avvilito
, un uomo onesto, così mi prendo fidanza di aprirle l'animo mio.
studi, bensì da voi medesimi prendo fiducia che mi atto con cui
ingiusto. goldoni, vii-357: mi prendo la libertà di mandarvi due frutta,
in lor, folle ch'io son, prendo tal parte, / che del mal che
. buonarroti, 2- 103: prendo motivo di credere che la piccola rosellina
/ e '1 primo fil ne prendo, e raccomandolo / al cannon del
: frequentava l'osteria romana nella quale prendo i miei pasti un vecchio colla barba.
tultime plaghe. moravia, iii-165: prendo un pezzo di legno e lo butto
i-50: la sera... non prendo altro cibo, che poche fette di
ciascuno. goldoni, vii-357: mi prendo la libertà di mandarvi due frutta, perché
diarrea. mauro, xxvi-1-225: io prendo qui maraviglioso spasso / in vederle talor
, / colmo di gioia il seno / prendo a tesser co'carmi inni di laude
colpo). delfino, 1-455: prendo questo coltello, / e su quel
istare, perché vergogna e onta ne prendo, il furtivo rapire del generoso e bellissimo
e intenso, / ch'io gelosia ne prendo, e per sospetto / bando a
5-iii-8: per 4 diletto 'io qui prendo non tutti i movimenti allegri dell'animo
redi, 16-i-23: se giara io prendo in mano / di brillante carmignano,
, poi faccio il giro col cappello e prendo i soldi. -venire diffuso, propagato
8-10 (332): mal volentier gli prendo,... ma per ciò
sibilla. f. buonarroti, 2-238: prendo motivo di credere che forse le teste
confesso che ne so poco, e tuttavia prendo alla prima lettura dei grossissimi granchi.
sanno tutti che io con ima mano prendo e con l'altra dò? -è vero
, guarda, così com'io mi prendo un pizzico di rapè, un po'di
che t'avrei fatto guaire, ma prendo tutto sulle mie spalle. guerrazzi,
i-36: se capita nella libreria lo prendo a pedate. diglielo! dio ne guardi
passatempi, ed il gusto ch'io prendo in questa mia etade della vita. sassetti
s'alcuna mi si imbaglia, / prendo del suo mistero / quello che m'è
/ emmaginando el vostro alto valore, / prendo 'n grazia d'amore / per vago
imago i miei non finti ardori / prendo spesso a narrar come presente. marchetti,
casti, vi-49: io di lui prendo / l'immago e le sembianze.
carducci, ii-16- 106: 'loda'prendo non per la seconda persona dell'imperativo,
/ mostro de l'èrebo / feroce, prendo a dir, che fai con me
], mentre l'inarro, / prendo la lepre... in carro.
degli esemplari. tozzi, iv-518: prendo la valigia, pesante e incomoda,
si perdoni se per comodo di prova prendo il massimo della indigenza mentale -l'uomo
, spiegare. delminio, i-12: prendo al presente a darvi indizio, come
che dunque è quello, ond'io prendo baldanza / di por la indotta mano a
/ ma quinci da la morte indugio prendo. boccaccio, dee., 3-10 (
nella mischia. calvino, 8-37: prendo il treno ogni mattina... per
. gozzi, 157: s'io prendo in mano un libro, in cui l'
. -no, no, giorgio. prendo il suo; tu infreddi sempre.
. casti, vi-49: io di lui prendo / l'immago e le sembianze;
così di mia 'nnamora / non prendo disconforto. cino, iii-27-60: mirate
/ tremando all'opra e diffidando, prendo / la tua loquela a farti manifesto.
lo modo de li poeti seguitare, prendo lo senso allegorico secondo che per li
ili-io: l'interesse vivissimo che io prendo per tutto ciò che riguarda il bene
spallanzani, iii- 278: mi prendo l'ardire di renderla intesa dell'accaduto
che basti a riempiere un argomento, prendo la penna e scrivo, e mando
in meglio le schiatte, a cantar prendo. praga, 6-43: amor ci suscita
levato. d'annunzio, ii-743: prendo col laccio la puledra brada / che
ugieri apugliese, xxxv-i-898: gli diavoli prendo al laccio; / so far malie
) c, da xap. tca8l£cù * prendo parte alla corsa delle fiaccole '.
idem, xvii-54: già vita non prendo / se non solo di pervenire a l'
bini, 1-35: quando vedete ch'io prendo il largo per menarvi chi sa dove
3: mi appuntano con dire ch'io prendo troppa temeraria presunzione in voler giudicare i
e leggiermente. chiari, 1-iii-150: prendo... in mano quella pistola
tema di àa [i. $àvco 'prendo '; cfr. fr. lemme (
un direttore per il suo liceo musicale. prendo la libertà di ricordare a lei il
'antologia '. altrimenti non mi prendo certo la fatica di lavorar di lima e
,... /... prendo / la tua loquela a farti manifesto
del gr. àap. 3
. bocchelli, 1-ii-82: me la prendo, quando vedo che vi fidate d'una
-è troppo granito; / se lo prendo potria maccarmi un dito. 2.
e non altrimente, perché un ne prendo per me e l'altra lo butto,
, xxxv-i- 898: gli diavoli prendo al laccio; / so far malìe e
sono potentissime, conciosia che quando io prendo il libro per istudiare, o la
so quanto sia maliardo il piacere, prendo per compagno il dolore. aleardi,
; / se 'l me'non prendo, assai sarò malnata. serafino aquilano
dalle vostre care manucce, io li prendo con devozione fra la punta del pollice
nome. gigli, 2-152: io prendo singolarmente a raccomandarvi e dell'altre mantellate
: -che hai detto? come! prendo moglie?... -ma che,
, la suburra. luzi, 3-22: prendo animo, sfido la gelata / sul
. zeno, ii-121: la mattina prendo una bevanda poco gustosa, cioè di
mente. pascoli, 59: io prendo un po'di silice e di quarzo:
dagli altri. spallanzani, ii-275: prendo l'opportunità di queste ferie di pasqua
. gozzi, 157: s'io prendo in mano un libro in cui l'autore
ebbene », disse federigo: « prendo io sopra di me tutti que'debiti;
. chiabrera, 1-i-265: d'affermare io prendo ardire / che non mai sempre la
cui sì me so'dato; / prendo per te defetto, / vergogna e mischinìa
e a farmi perdonare la libertà che prendo nell'offrirle un dono così meschino come
da \ xeooxoc (3é (o 'prendo nel mezzo '. mesolepidòma, sm
nell'anima che nel corpo, non mi prendo qui a scrivere, peroch'ella è
donna] mi si baglia, / prendo del su'mistero / quello che m'è
io per aver grazia da un prencipe prendo per mezzano suo figlio. segneri,
/ che per ciascuno mal mille ben prendo. guittone, 32-14: morte, per
2-8: l'acqua ch'} o prendo già mai non si corse; / minerva
fumano e sghignazzano. venditti, 1-96: prendo atto, signorinella, /..
io, prima di fare una spesa, prendo le mie misure. carducci, ii-10-131
di vederti, se le misure io prendo. -fare oggetto di un determinato
lo modo de li poeti seguitare, prendo lo senso allegorico, secondo che per li
. chiari, i-iii- 150: prendo (ahi sventura!) in mano quella
mense una baruffa. pananti, i-a6: prendo un gran secchio d'acqua e
non stringe più, e alle volte prendo la mira e scocco il grilletto,
ricopra. lambruschini, 4-193: io prendo a narrare brevemente quello che fu in
/ ma quinci da la morte indugio prendo. b. davanzati, ii-25:
alla battaglia. moneti, 61: prendo lena per dar poi le mosse /
mostro de l'èrebo / feroce, prendo a dir: che fai con me?
slataper, 1-156: allungo la mano, prendo un sasso e lo butto nell'acqua
fa'presto, però, senò mi prendo una multa ». -multa penitenziale:
muffe da me esaminate, che ora prendo a descrivere in pochi fogli di semplicissima
che mi appuntano con dire ch'io prendo troppa temeraria presunzione in voler giudicare 1
me ne vuol sempre perché non lo prendo troppo sul serio. = dal lat
sposo..., io mi prendo la libertà di proporvi due partiti egualmente
ugieri apugliese, xxxv-1-898: gli diavoli prendo al laccio; / so far malie
finestre. tommaseo, 15-143: io non prendo di ciò gli esempi né dagli sguaiati
si può prendere ', da xap-pàvw 'prendo '. neurolinfomatòsi, sf. veter
. pavese, 1-143: a mezzogiorno prendo da parte vinverra e gli dico: -stasera
al costante tuo e fermo volto, / prendo speranza alora che 'l mio fallo /
la vista / la difesa, ch'io prendo, de'poeti, / ch'io volgio
: chi mi tien ched i'noi prendo? romanzo di tristano, 185: bene
. pirandello, 7-946: alle quattro prendo il primo treno; per tre orette
. croce, 2-n: or or prendo la penna e vengo al 'quia '
. boiardo, 2-6-7: 1° prendo de altri segni più spavento, /
careri, 2-ii-157: sorgo di repente e prendo novello vigore ed infinita letizia, veggendo
si puote nutricare per degna vendetta, prendo conforto. -rifl. so *
torrete quel poco di nutrimento ch'io prendo da gli occhi vostri, mi torrete
mi porge il crine, et io noi prendo. p. f. giambullari
davanti. pavese, 1-59: allora prendo tutto in un'occhiata, la campagna
, 10-160: in ogni materia ch'io prendo a scrivere tengo l'occhio sempre alla
fatta alcuna. monte, xvii-904-2: i'prendo l'arme a difender l'amore;
sì la vista / la difesa ch'io prendo de'poeti. mazzini, 56-107:
: 'chi mi tine ched i'noi prendo? '. prati, i-294:
1943), 2, 38: « prendo lo spunto da un articolo sulla sistematica
compite. s. spaventa, 2-26: prendo una parte più o meno attiva alle
] una cosa estatica giacente / e prendo lezioni di pazienza... /.
incendo, / né già vita non prendo / se non solo di pervenire a
che mi capita sotto gli occhi mentre prendo il caffelatte, reca queste notizie dell'
423): ebbene,... prendo io sopra di me tutti que'debiti
): or bene,... prendo io sopra di me tutti quei debiti
beni. peregrini, 2-22: qui prendo tutto l'ordine di quei detti che nell'
leggo i giornali ridivento pubblico ingenuo e prendo tutto quello che è scritto per oro
francesco, 304: per lo fiore aver prendo l'ortica / e prendo il prun
fiore aver prendo l'ortica / e prendo il prun per coglier la rosa. onesto
, per ritornare alla mia casa / prendo un'oscura via di città vecchia. palazzeschi
albacioni. petrarca, 356-4: i'prendo ardimento / di dirle il mal ch'i'
1-70: l'osteria romana nella quale prendo i miei pasti è uno dei luoghi
, / di mirar gli occhi suoi prendo ardimento, / tante fiate ottenebrar mi
... quando vedete ch'io prendo il largo per menarvi chi sa dove
f. f. frugoni, iv-271: prendo i paralleli da tutte le parti dell'
, in parentesi,... prendo la penna e butto giù. fogazzaro,
: da l'anno il nome io prendo, anna son io, / ed è
affaticassi ad esagerarvi la parte ch'io prendo nelle vostre felicità. algarotti, 1-vii-272
e ti perdono la vita e ti prendo per mio caro fratello e partisco teco
da serezano, 121: d'amor prendo cumiato -e vói partiri. anonimo, i-564
« ebbene, » disse federigo: « prendo io sopra di me tutti que'debiti
oggi è il quarto giorno ch'io prendo le acque acidule minerali, le quali
i miei passatempi ed il gusto ch'io prendo in questa mia etade della vita.
. d'annunzio, ii- 743: prendo col laccio la puledra brada / che ancor
maninconia. dante da maiano, 24: prendo pavento de 'l mio innamorare, /
'e dal tema di véfxto * mi prendo cura '. pedopsichiatra, sm.
, 65-124: fer te lasso riccheze e prendo po- vertate, / forte penalitate,
e che è stato a lei consegnato, prendo la libertà di pregarla di voler concludere
c. croce, 2-11: or or prendo la penna e vengo al quia /
cantore di satana, non me ne prendo pensiero. -accudire a una coltivazione.
ne vado in un certo viale, mi prendo la mia brava battona e mi sfogo
tentazione. d'annunzio, iii-2-1109: prendo su me tutto, e non quello
poco -disse la donna. -intanto io prendo il perdono su di te -disse risoluto il
mi rispondeva: fumo; penso; prendo il caffè. e non c'era modo
alla patria mia: ecco ch'ora prendo il palio, al quale infino a ora
di sì nobil raggio / audace io prendo ogni periglio a scherno. tanara,
incendo, / né già vita non prendo / se non solo di pervenire a l'
temendo non che senta amore, / prendo vergogna, onde mi ven pesanza.
! monelli, 2-190: « lo prendo a pugni, io, tuo fratello »
: ne'dieci anni di tempo che prendo, o crepa l'asino, o schiatta
il cervello. moravia, iii-165: prendo un pezzo di legno e lo butto
/ per sol membrar di voi e prendo gioia, / mersé, madonna,
g. gozzi, i-23-11: a cantar prendo le stagioni e il corso / del
per me lo credo e con lei prendo piato / se 'l nome non gli dà
piacere s'agguaglia a quel ch'io prendo solamente da te, mio picciol orto?
istare, perché vergogna e onta ne prendo, il furtivo rapire del generoso e
] pian piano. jahier, 2-15: prendo lezioni di pazienza dall'epeira / che
i-217: anch'io, come te, prendo i pensieri leggeri sottili leggeri volanti leggeri
non state a dire ch'io me la prendo con gran placidezza perché, stando qui
. idem, conv., ii-i-4: prendo lo senso allegorico secondo che per li
tarmi di clorinda il grave pondo / prendo... / la lorica mi vesto
ch'a gran pena porto, / e prendo allor del vostr'aere conforto / che
portata di mano. moravia, 17-157: prendo un cioccolatino da una scatola che tengo
per sol membrar di voi, e prendo gioia, / mersé. madonna,
di umiliargli per la posta, mi prendo ora l'ardire di aggiungere un breve
efficacissimi. serra, ii-381: io prendo a caso una pagina...,
, per ritornare alla mia casa / prendo un'oscura via di città vecchia.
, i-iv-502: tanta maggior parte io prendo, mio caro signor filipponi, nell'
ancora / e di scoprirgli il cor prendo consiglio. g. gozzi, i-23-182:
saprà giustificarmi abbastanza della libertà che mi prendo di scrivervi. foscolo, xiv-3:
. martelli, 3-32: s'io prendo ardimento, / tu sol mi porgi aita
già castigato abbastanza, se me la prendo sotto i tuoi occhi, la tua bella
, 2-7: l'acqua ch'io prendo già mai non si corse; / minerva
tempo a'miei disiri: se io noi prendo, per avventura simile a pezza non
, 65-123: per te lasso riccheze e prendo pover- tate. cniaro davanzati, xxxiv-37
spesso, per ritornare alla mia casa / prendo un'oscura via dì città vecchia.
: apro le valigie, mi spoglio, prendo una doccia, mi rivesto, faccio
la vista / la difesa, ch'io prendo, de'poeti. manzoni, iv-39
affaticassi ad esagerarvi la parte ch'io prendo nelle vostre felicità. g. gozzi
non proseggio, / dunque, s'io prendo, vostr'è la fatura.
mi piace la scelta dell'argomento; ma prendo la libertà d'avvertirla a volersi guardar
. calvino, i-40: -non ti prendo, -la sua voce usciva soffocata e
sotto alla cappa nera, -non ti prendo più, non riesco a prenderti.
qui lo modo de li poeti seguitare, prendo lo senso allegorico secondo che per li
libertà m'ha tolto della mente, / prendo vergogna. m. villani, 7-71
mai mi secorresse: / unde del vagegar prendo sospetto, / ché, s'eo
929: filippo ottonieri, del quale prendo a scrivere alcuni ragionamenti notabili che parte
chiaro davanzati, xlviii-34: quant'io più prendo di voi, più ne bramo.
: dolze amore, di te mi prendo assai / ch'io amante non ti stia
lemene, xxx-5-245: a grado io prendo / questi del gioir mio scherzi presaghi.
imago i miei non finti ardori / prendo spesso a narrar come presente, /
vado in un certo viale, mi prendo la mia brava battona e mi sfogo
quello fatto dal cornino,... prendo la libertà di pregarla di voler concludere
prezzemolo. éeno, 1i-121: la mattina prendo una bevanda poco gustosa, cioè di
. f. galiani, 4-115: io prendo la voce 'privilegio 'non già
di balsami e d'erbe prodigiose / prendo un involto, in cui molto mi fido
pel non voluto ritardo, e intanto prendo argomento per dare un 'prodromo '
egli è una linea, se ne prendo il solo profilo, che rientra ed
prima, davanti 'e xanpàvw 'prendo proletariato, sm. classe sociale
giustizia » rispose leo con umiltà; « prendo ottocento lire mensili., ma i
dal tema di xa ^ pàvoi 'prendo '. prosopologìa, sf. fisionomica
cielo; s'io amo il mondo, prendo diletto delle mondane prosperità e delle disavventure
, al colmo del fervore, lo prendo a schiaffi. 2. impudentemente
304: per lo fiore aver prendo l'ortica / e prendo il prun per
lo fiore aver prendo l'ortica / e prendo il prun per coglier la rosa.
dal tema di xau [3àvo> 'prendo 'sul modello di epilessia. psicolèttico
le dottrine poetiche... io prendo dalla psicologia empirica l'idee delle facoltà conoscitive
giovinetta che mi piaccia,... prendo di questa qua quello piacere che io
il seguo, il giugno, il prendo e stringo: 7 già lascia il furto
. p. levi, 3-17: prendo su e vado, e trovo un quarantotto
grande città, ed è monaco dove prendo quartiere. -scherz. sergardi
il quarzo. pascoli, 59: io prendo un po'di silice e di quarzo
. g. berto, 5-105: prendo accordi col professore radiologo della clinica di
, 929: filippo ottonieri, del quale prendo a scrivere alcuni ragionamenti notabili che parte
la stella, / vertù d'amar ne prendo. 7. prov. quando
giacomino da verona, xxxv-i-645: altri prendo baili, altri prendo rastegi, /
xxxv-i-645: altri prendo baili, altri prendo rastegi, / altri stigon de fogo,
: frequentava l'osteria romana nella quale prendo i miei pasti un vecchio colla barba.
la porta. moravia, 19-9: prendo una cartuccia, quella della 'sagra
mi avvicino a lui, quando gli prendo le mani, mi sembra talvolta che una
, tanta consolazione de la tua visita prendo, né parmi essere di cosa alcuna
: pago con una sterlina d'oro, prendo il resto: una voluminosa manciata di
, sì come fuore della mente, prendo farmi, e nell'armi non era assai
io, ribevendo, / tazza in man prendo / colma e capace. emiliani-giudici,
hai un 'cognac 'squisito. ne prendo un altro bicchierino. ribevve ed uscì
d'evoè. goldoni, i-627: non prendo impegno per altro di scrivere quel toscano
io del suo contento / quel piacer prendo e sento / che si ricerca a desiata
im pietanza! / ch'io nom prendo difesa. chiaro davanzati, 109-10:
l. bellini, v-156: io prendo bene occasione e volentieri di riconfermarmele servitore
domo, / con voi sovente gioie prendo e ricrio. sacchetti, 317: così
ora dopo. pavese, 1-59: allora prendo tutto in un'occhiata, la campagna
fare il passo. con lo stipendio che prendo ora, non ci potrei rientrare.
che ha corrisposto alla parte ch'io prendo in tutto ciò che riguarda a persona
rimembranza acerba. settembrini, i-261: prendo la penna per disfogare scrivendo l'amarezza dell'
tempo. e a sostener cotale openione prendo per fondamento che l'essere specifico et
, che mi appuntano con dire ch'io prendo troppa temeraria presunzione in voler giudicare i
. dal tempio, e nella piazza / prendo la via di ripassar il ponte.
paganino da serezano, 121: d'amor prendo cumiato -e vói partili. / lo
desta in me, / lo specifico prendo del perù. 13. innalzamento
dell'idea. capuana, 15-160: prendo i due scrittori che mi è piaciuto
e però riscotendomi a terminar questa serie prendo ancora il solo gabriel chiabrera savonese,
: ma che risolvo? e che partito prendo, / cieco tra piu pensier torbi
col risparmio di ogni altro preambolo, prendo in mano quello dei nostri fogli periodici
. d'annunzio, iii-2-1068: quando prendo nel mio pugno la mia volontà,
ho fatto poca fa... io prendo motivo di credere che voi vi siate
di usare quello che so, non prendo alcun interesse a ristudiare. carducci, ii-1-172
muoversi. s. maffei, 4-177: prendo occasione... di esporre alcune
comisso, v-218: se io voglio prendo le mie quattro ro- bette e vado
« filostrato, e io la prendo [la corona] volentieri ». ariosto
e per vie rotte e torte / prendo strano camin senz'altrui scorte. varchi
, / io da te la lira prendo. -adottato da un poeta (un
azzardi a frugare qui ancora, ti prendo, ti lego stretta come
parlare. molineri, 1-233: lo prendo in parola: starò sveglio purché lei
di mio padre ». « me lo prendo io ». « neppure per chiasso
giacomino aa verona, xxxv-i-643: po'prendo aqua e sai e calugen e vin
a quel ch'io [celeo] prendo / solamente da te, mio piccìol
di balsami e d'erbe prodigiose / prendo un involto, in cui molto mi
una satolla. graf, 5-036: io prendo gran satolle / di testi con
, 8-45: apro il frigo, prendo il ghiaccio per il whisky. dal transistor
/ l'arco, e i dardi io prendo in mano, / voi sarete il
di panno ricamato d'oro, ch'io prendo talvolta per trastullo, posando il libro
non la vuole intendere, / s'io prendo il verso a scaponire il vizio »
. guarini, 1-iii-371: quando io prendo l'opera in mano, e ch'
scriva più alla sciamannata del solito, pure prendo tanto diletto nello scrivervi che non finirei
i bisognosi e i poveri, / prendo animo, sfido la gelata sul poggio
integrità de'giudici... per ora prendo questa persecuzione... in iscomputo
sconvolte le budella / e di mangiar non prendo più piacere. monti, vi-69:
oxconlag, dal tema di axtbnxo 'beffeggio, prendo in giro'. scopèlidi, sm
e il terzo scuoprano asso o scuo- prendo il terzo 2 ed il primo e secondo
che, se non parli, ti prendo a sculaccioni. -pacca affettuosa sul sedere
voi non sapete niente, da voi non prendo scuola. -salare la scuola:
per., alleviarela disoccupazione - scusatemi se prendo la botta sul serio -è peggio che
contare, lazaro di koio. / ora prendo le forbici e sdrucio.
, 1-31: che in brasile (prendo l'esempio più popolare) si lastrichino lestrade
quand'io, sì basso spirto, prendo orgoglio / de visitar la vostra signoria;
disordinato, crescente o d'improvviso. prendo di gente una sfuriata, / i falchi
infermo! » incollerì gioiazza: « ti prendo per il collo e ti sgonfio di
di bocca inavvertitamente, sench'io non prendo un buon mattone / e 'l celabro dal
! pavese, 1-143: a mezzogiorno prendo da parte vinverra e gli dico: «
d. bartoli, ii-ii: io prendo un cannellin di cristallo, sigillato a fuoco
terre eterogenee. pascoli, 59: io prendo = nome d'azione da silicatizzare
381). cavalca, 6-1-1: prendo... ad esponere il simbolo della
. f. galiani, 4-122: prendo la parola compassione in un senso generalissimo
comp. dacrùv 'con'e aàmooco 'do o prendo in cambio'. sinallagmaticaménte, avv.
leon digiuno. moravia, iii-165: prendo un pezzo di legno e lo butto
: frequentava l'osteria romana nella quale prendo i miei pasti un vecchio colla barba.
vostro oggi s'accoglie, / or or prendo la penna e vengo al quia.
di ferro. pascoli, 59: io prendo un po'di silice e di quarzo
, tipografo. anch'io come te, prendo i pensieri legchissima. la natura [
del rosso, 1-431-14: del vagellar prendo sospetto, / ché, s'eo trovasse
giacomino da verona, xxxv-i-643: po'prendo aqua e sai e calugen e vin
« ebbene », disse federigo: « prendo io sopra di me tutti que'debiti
la cosa sarà facile; e la prendo volentieri sopra di me. -con riferimento
, uomo di garbo, lo prendo per soprannumerario. rovani, i-336:
careri, 2-ii-157: sorgo di repente e prendo novello vigore ed infinita letizia, veggendo
dovessero uscire. capuana, 15-160: prendo i due scrittori che mi è
goldoni, viii-519: sì, ora li prendo [gli zecchini] ('prende la
v.]: cotesta mallevadoria non la prendo sulle mie spalle. -restringere
, xxxv-i-646: dondo a gascaun -ne prendo voia granda / de far mal quant el
. monelli, 2-190: « lo prendo a pugni, io, tuo fratello »
l'ereditate / tutta i'raccolgo e rut prendo per mia, / acciocché viva e
8-ii-126: questa critica o apologia ch'io prendo a fare sarebbe ella mai per avventura
saba, 1-31: che in brasile (prendo l'esempio più popolare) si lastrichino
., 2-8: l'acqua ch'io prendo già mai non si corse; /
spoltiglio da me stesso...: prendo dunque dello smeriglio macinato minuto e lo
la spera giuconda, / e 'n allegreza prendo porto e luoco, / che sovente
, poverino. aspetta, ché ti prendo a spracchicchio, e vedrai più di tutti'
lei sprovveduto io sia d'ogni benemerenza, prendo ardire di presentarmele oggetto della sua liberalità
. francesco da barberino, 62: prendo lo stilo: / s'ella sarà mo-
loro proposito. metastasio, 1-iv-315: prendo il partito di tacere, non avendo
occaso. bacchelli, 1-ii-82: me la prendo, quando vedo che vi fidate d'
giacomino da verona, xxxv-i-645: altri prendo baili, altri prendo rastegi,
: altri prendo baili, altri prendo rastegi, / altri stigon de fogo,
la guarisce. tommaseo, 1-144: prendo dal rosi la tintura stomatica per la g
, dunque, l'ardire che mi prendo di raccomandarle strettamente questo ottimo signore che
. arpino, 13-204: alla sera prendo uno stupidogeno e dormo. = voce
stabilite autorità sfallanzani, iii-351: mi prendo l'ardire di subordinarle [le ragioni]
imago i miei non finti ardori prendo spesso a narrar come presente, / e
lanzi, i-95: il tema che prendo per mano dovria trattarsi con più studio
tempo e l'opra; / ne prendo un'altra e fo il medesimo atto.
fina, / se da voi no la prendo, / ch'io mai possa campare
alimento. esopo volgar., 7-213: prendo essemplo da quella savia ucciella che vidde
qui lo modo de li poeti seguitare, prendo lo senso = voce dotta, gr.
, deriv. da ftegcuteùto 'mi prendo cura', che è denom. da ùegàmov
giugno 1669. spallanzani, iii-i: mi prendo l'ardire di supplicare col più riverente
e migliaresi. faldella, 13-55: prendo quella segheria per un terzetto di ballerine
più leggera. tommaseo, 1-144: prendo dal rosi la tintura stomatica per la g
spirituale. maestro sanguigno, 86: prendo consulasione, ritornando a colui che dà
ma che risolvo? e che partito prendo, / cieco tra più pensier torbi e
lorenzo de'medici, 11-178: io prendo ardire e toma il valor tolto. b
stampa », 2-ix-1987], 3: prendo dall'articolo 'jihad'. questa traslitterazione
tomo al mio giovane scrittore; e prendo da lui stesso un esempio della vanità teoretica
parentesi, senza pur pensarvi sopra, prendo la penna e butto giù; e quel
panzini, fli-48: io verso quell'ora prendo il mio ver cui la
capirsi. beccaria, ii-911: mi prendo la libertà di inviare a vostra eccellenza
ugieri apugliese, xxxv-i-898: gli diavoli prendo al laccio; carducci, iii-10-342:
luce. boiardo, 2-6-7: io prendo de altri segni più spavento, / che
tommaseo]: lasso il bene, e prendo il male / pur sott! ombra
, iii-10: l'interesse vivissimo che io prendo per tutto ciò che riguarda il bene
mar, semio l'ombra e l'aure prendo, / vivo ad altrui, si
è un sacco di mestoli'. prendo del zoir di paradiso / quanto mortai aspetto
g. blumiz, 82: io adesso prendo ogni tipo di droga, morfina,
io vado in fondo un attimo, prendo qualcosa, te rollati il joint. l'
pronom. savinio, 11-173: prendo un altro foglio, ma questo mi si
con questa luminosa verità bibliografica io mi prendo congedo da'miei lettori e chiudo questo primo
ata. aµa.. 'prendo, colgo, sorprendo'. catacùmbico
, 31-viii-1984], 23: cammino, prendo il metrò, mi lascio fermare dalla
asciutto scoppietta e scricchiola sul fornello. lo prendo con una pattina, lo butto nel
insidiosa. alcuni applaudono ironicamente. li prendo per pipisti. poi mi accorgo dell'
r. campo, 3-83: poi mi prendo un'altra ramazzata di pioggia. =
scrivo, non consulto il vocabolario. prendo molto dal linguaggio corrente. sgangeo.