ti cheggio, / vienmi a veder e prendimi, ché peggio / mi face amor
cheggio, / vienmi a veder e prendimi, ché peggio / mi face amor.
circulo. d'annunzio, iii-2-340: prendimi sul tuo carro, e discendimi
dal focolare del duolo / al cielo: prendimi la mente. 2. per
, / vienmi a vedere, o prendimi. s. bernardino da siena,
11-14: continuando a sopraffarlo con quel prendimi prendimi, la provinciale zitella dava fuori
: continuando a sopraffarlo con quel prendimi prendimi, la provinciale zitella dava fuori in
: se mi vuoi quale sono, prendimi, se no, lasciami: perché amareggiare
io non potrei esser più dolce. prendimi dunque, già che mi ami ».
fenoglio, 1-41: « signore, prendimi! » mugolò paco, poi si
rito. montano, 148: prendimi nella tua nave. 11.
: se mi vuoi quale sono, prendimi, se no, lasciami: perché amareggiare
11-14: continuando a sopraffarlo con quel prendimi prendimi, la provinciale zitella dava fuori
: continuando a sopraffarlo con quel prendimi prendimi, la provinciale zitella dava fuori in
gli chiese. « prendimi e facciamola finita ». pratolini,
chieggio, / vienmi a veder e prendimi, ché peggio / mi face amor.
ché anch'io rinminchionisco, prendila e prendimi come sono. guada- sioli, 1-ii-273
: se mi vuoi quale sono, prendimi, se no, lasciami: perché amareggiare
percuotere. tarchetti, 6-1- 128: prendimi teco; noi abbandoneremo questo paese, e
, che mi vanno dicendo: « prendimi anche me ». cantù, 2-
reggere. d'annunzio, iii-2-251: prendimi, / ponimi sopra un carro, e
costringa. maestro martino, lxvi-1-175: prendimi quel sera rimasto in la stamegna e
poi sùbito. -se mi vuoi prendimi, se no sputami: per indicare
in mezzo alla piazza, vien qui prendimi son tuo. miracolo, miracolo. è
cesso del cazzo manca la carta. prendimi un rotolo ». 2. nella