dal gr. cpópo? 'che porta' (da cpépco 'porto'equivalente al lat.
vidi io scritte al sommo d'una porta', ove 4 io 'è bissillabo.
225: 'a chi non pesa, ben porta': ben fa una cosa chi non
, deriv. da 7tuxy) 'porta'; cfr. anche fr. pylóne (
dire 'balcone'e non 'finestra'; 'porta' e non 'uscio'. ulloa [guevara]
dizionario militare italiano, ii-74: 'porta': un'apertura, per la quale si
dizionario militare italiano, ii-74: 'porta':... distinguesi in porta principale
[1833], 1-iii-249: 'dare la porta': aprir la porta d'una città
. v.]: 'entrar per la porta' figuratamente vale far le cose coll'ordine
creditori. fanzini, iv-419: 'mettere alla porta': licenziare in modo brusco, scacciando
s. v.]: 'scappa dalla porta': scherzosamente di casa che abbia una
casa, ha sempre i fianchi alla porta': perché gli amici mandano a chiederne
o aiuto dei fratelli (plurale 'porta' e meno comunemente 'porti'). giorgini-broglio [
mette studio per conto suo e 'si porta' deputato a calinni? montale, 3-27:
s. v.]: 'la legge porta': dice, ingiunge. leoni,
disse: 'andate là: quivi è la porta' ». / ed ella i passi vostri
mette studio per suo conto e 'si porta' deputato a calinni, e la signora
perché risulti almeno deviata dallo 'specchio della porta'). c. fascetta, 1-267
segni 'che questi', cioè dante 'porta', ne la fronte, cioè li p
'[nave] fornita di una porta', che è dal fr. ani huissier
voce dotta, lat. valva 'battente della porta' (di uso raro al dell'importanza
, sì, molto 'porta a porta').. 2. tendenza di