e la virtù movente i muscoli tanto polviglio da guerra. vico, no:
confettino. fagiuoli, 3-6-86: tener polviglio, chicche e confettini, / poi
, tra le nidiate morte, nel polviglio della creta secca, nel batuffolo della
ebraico * abach * che significa polvere o polviglio. svevo, 1-93: gli porse
quel tratto di doccia un po'di polviglio, un po'di terriccio, qualche filo
omogenea, che nella maturità si converte in polviglio bruno. immaturo è mangiato da alcuni
omogenea, che nella maturità si converte in polviglio bruno. immaturo è mangiato da alcuni
su la superficie del bronzo incorporato di polviglio impalpabile di lapis rosso o di matita.
magalotti, 20-76: oggi sentirò un polviglio di muschi greci e lo riconoscerò subito
morti, tra le nidiate morte, nel polviglio della creta secca, nel batuffo della
giovane cavaliere] / un grato odorosissimo polviglio, / di mille fiori acconcio.
la vestale in santa chiara / gran polviglio, in più cantara / la gran concia
. da polvere, per incr. con polviglio. polverina1, sf. polvere
cera. = femm. di polviglio. polvìglio (pulvìglio), sm
redi, 16-viii-134: assaggi un poco il polviglio del tonc. oh di questo certamente
personaggi di alto affare; ed è polviglio puro, tal quale fu prodotto dalla madre
dall'ebraica 'abach', che significa polvere o polviglio e in significato di droga polverizzata trovasi
, tra le nidiate morte, nel polviglio della creta secca, nel batuffo della
mensola per mostrargli tutti quei mucchietti di polviglio. il verònica, non comprendendo che
e la virtù movente i muscoli tanto polviglio da guerra. -per simil. liquido
d'annunzio, i-827: un molle polviglio d'argento / su fino ai salici
e poi che asciutti sono / del mio polviglio buono, / che recai di lisbona
perfetti. fagiuoli, xiii-98: tener polviglio, chicche e confettini. 3
..., e questo è il polviglio di barro ricco. fagiuoli, 1-1-286
dozzina di pasticche o d'una presa di polviglio o d'una fiutatina di balsamo di
.). pulvìglio, v. polviglio. pulvillo, sm. entom.
d'annunzio, i-827: e un molle polviglio d'argento / su fino ai salici
. d'annunzio, i-827: un molle polviglio d'argento / su fino ai salici
su la superficie del bronzo incorporato di polviglio impalpabile di lapis rosso o di matita
omogenea, che nella maturità si converte in polviglio bruno. immaturo è mangiato da alcuni