(v.). -peggior. poltronàccio. obbizzi [in etruria, 2-150
, senza aiuto di nessuno, al tuo poltronàccio compagnio, come vedi, diè morte
, 9-36 (i-243): quel poltronàccio si vede confuso; / vergogna e
lo fan dubitare. marini, iii-34: poltronàccio, come sono mal impiegate coteste tue
, xi-1175: ah, sei qui, poltronàccio? foscolo, xvii-107: addio addio
la mula, con questo tempo! poltronàccio! = deriv. da poltro3