abbaglia amor soavemente, / ch'io piango l'altrui noia e no 'l mio
placavi ogni corruccio. / quind'io te piango, e in un la mia
e non potendo mai, io sovente piango e dolgomi di tanto infortunio. bufi
affiige tanto, / quanno i figli piango en alto, / che 'l fatto tuo
imperadore molto addolorò. alberti, 152: piango la nostra sciagura e ora tanto più
. arrighetto, ii-1-181: la notte piango e adoppio lo pianto, e la
per cui sospiro, / per cui piango e m'adiro. tasso, 679:
oscure ed adre. idem, 951: piango le membra sue care e leggiadre /
14-109: non ti maravigliar s'io piango, tosco, / quando rimembro.
t'affligge tanto, quanno i figli piango en alto, / che 'l fatto tuo
. stefano protonotaro, 2-39: e piango per usagio, / come fa lo
, 14-109: non ti maravigliar s'io piango, tosco, / quando rimembro.
: io de'celesti dèi terrena madre / piango corinna: ahi lutto amaro, ahi
angiolieri, 54-7: e tanto piango, che tutto m'immollo, /
vale. arrighetto, 223: allora piango, allora gli occhi beono le loro
morte. idem, 359-23: io non piango altro che me stesso / che son
/ m'empio. idem, 2-2-129: piango di gioia, se 'l divin rigore
io son uomo e non ombra / piango le cose umanamente amate. segneri,
della pieve, ix-229: io ardo e piango e non s'ammorza il foco /
/ del vario stile in ch'io piango e ragiono / fra le vane speranze
gr., i-24: anch'io / piango e spiro a'fantasmi anima eterna.
! '. arrighetto, ii-1-214: allora piango, allora 11 occhi beono beveraggi di
/ veggo un corrente rivo, io piango seco. machiavelli, 684: [clizia
, 1079: ecco, io non piango più. venne il dì nostro, /
giorno, / come costei ch'i'piango a l'ombra e al sole. arrighetto
uscio. alfieri, 59: or piango e strido; indi, qual corpo
e l'ozio indegno / canuto or piango e i miei passati tempi. zanella,
annunzio, iii-2-1030: no, non piango. bisogna che io serbi la mia faccia
con voce soavemente triste: -e io piango! pea, 4-10: sulla corteccia squamosa
avenuto / per uno vedere ond'io piango e sospiro. latini, i-1010: apresso
rustico, vi-1-172 (35-8): allor piango e lamento, e non m'adiro
, 1-376: or mentre sola io piango, / che fa nerone? in rei
e cade al petto, / rido e piango di diletto. muscettola, i-355:
, 14-106: non ti maravigliar s'io piango, tosco, / quando rimembro con
te trovato la mia felicità, io piango indarno il mio matto desiderio, e
'l vede: ed io mio dolor piango; / assai men doglia mi
idem, 1-187: lasso, ch'i'piango e '1 mio gran duol non move
bella carriera. alfieri, xiii-66: piango... in vederti / chiuso
de l'alta faretra / che a torto piango e con disio soffersi, i ben
. beccuti, ix-555: montano, io piango il mise- rabil caso / de la
dov'è madonna? e 'n questa piango e passo. stigliani, 1-6:
14-109: non ti maravigliar s'io piango, tosco, / quando rimembro..
amo sempre come prima, e che piango su la cecità di mia figlia. foscolo
gli egri spirti a raccolta, e piango e penso. -chiamare a rapporto
, e quando è notte oscura, / piango ad ogni or. boccaccio, dee
ricuo- prono la mia faccia, e piango... sopra tignominia nostra,
chiusi passi aperti. alfieri, xiii-66: piango in vederti /... /
è di vetro, da tanto non piango; e il cuore, un ciottolo pesante
, sul modello del gr. ousaxpócù * piango insieme '. collàgeno,
: « mi è impossibile scrivere! quando piango, non so scrivere ». pavese
, / el dì pensoso, poi piango la notte. arrighetto, 219: la
casa, 676: mendico e nudo piango, e de'miei danni / men vo
imperatore / sì buon, che 'l piango, sempre che 'l rammento. ariosto,
/ e 'l mio lungo fallir correggo e piango. 13. intr. (
14-110: non ti maravigliar s'io piango, tosco, / quando rimembro..
mi frango: / quando sospiro e piango -posar crio. latini, i-1718: e
l'una e l'altra occhiaia, / piango, che drieto d'una femminella /
. arrighetto, 222: la notte piango e ripiango, e raddoppio i gemiti,
ciò domandava: / e anco io piango, anzi mi scoppia il core. poliziano
, 209: io piansi, e piango ancora / le sue sventure, il danno
affanni. boccaccio, vii-39: io piango, e sento ben che 'l cor
cigno a la morte; io moro e piango; / mio caldo lagrimar in terra
301: mentre i destini io piango e i nostri danni, / ecco
divoto / triunfo per lo quale io piango spesso / le mie peccata e 'l
di giussano / « ecco, io non piango più. venne il dì nostro,
panche. baldovini, xxx-11-30: i'piango tutt'il dine, e tu lo
. dottori, 203: io piango / un prezioso don di sacra mano,
mie lagrime segnali di diffidenza: ma piango me pupillo e derelitto, perocché m'
guidi: / doglio, suspiro e piango, / e mai de questo mia
338: né tu saprai ch'io piango, e che digiuno / de la tua
quel dine! baldovini, xxx-n-30: i'piango tutt'il dine, e tu lo
, 18-61: non pur 10 qui piango bolognese; / anzi n'è questo luogo
, 14-108: non ti maravigliar s'io piango, tosco, / quando rimembro.
/ de l'albergo natio sospiro, e piango. a. verri, i-13:
peno e sto in pavento, / piango e sospir di quel ch'ho disiato.
miei desideri, condanno le mie speranze, piango i miei inganni: no, io
. buonaccorso da montemagno, 26: io piango, e 'l pianger m'è sì
rido di quel che altri piangono; piango di quel che altri ridono; mi
, / che del mal che inventai piango e mi sdegno. monti, iv-404:
338: né tu saprai ch'io piango, e che digiuno / de la
tempo, impallidisco, arrosso e disfavillo, piango. sanleolini, 1-1-1-213: per tutto
disparte; e di tua dura sorte / piango. verga, 1-237: che cosa
nuovi pericoli. alfieri, 1-174: piango in vederti / ridotto, e invano
? volete piangere su me / che non piango? di', padre, a questa
stile. canteo, 138: or piango in dissonanti, orridi versi. lanzi
: vi divertite? buon divertimento. io piango per tutti voi, in attesa
la italia, forse per sempre, non piango le cagioni del mio esilio, ma
109: non ti maravigliar s'io piango, tosco, / quando rimembro..
altri si gode, / ed io qui piango nudo ed infelice. fiamma, 116
cigno a la morte; io moro e piango; / mio caldo la- grimar in
4-40: di sentirmi inerme / escluso piango come tu piangevi / quando eri ancora
. buonarroti il giovane, 9-535: piango i miei tristi esiliati amori. abati
italia, forse per sempre, non piango le cagioni del mio esilio, ma il
e '1 mio lungo fallir correggo e piango. delfino, 1-275: non deve
facile; ma, pure / vergini, piango. pasolini, 382: ma morire
. delfino, 1-537: s'io piango, fiamme son l'umide stille, /
, 18-62: non pur io qui piango bolognese; / anzi n'è questo luogo
inanimate. matteo correggiato, 13: piango le belle e graziose membra / ch'
qui? / l'ho qui? se piango, non si fende? ma /
fiamma. delfino, 1-537: s'io piango, fiamme son tumide stille, /
ogni osso si rallenta, / e mi piango perduto nell'eccesso. -con senso
. giusto de'conti, i-76: io piango spesso, e meco amor talvolta,
di costanzo, 45: io piango in questo esilio, e non aspetto,
ond'io lo scuso, / e il piango ancora, e il suo sepolcro onoro
/ che del mal che inventai piango e mi sdegno. leopardi, 449:
non vai fiorir de valli, anzi piango al sereno et a la pioggia.
macchia immobile. saba, 4-40: piango come tu piangevi / quando eri ancora
che 'n sù le 'nvea, / piango. petrarca, 163-3: amor, che
vita. petrarca, 1-6: io piango e ragiono / fra le vane speranze
poi ch'io m'avveggio, e piango, / che troppo dal tuo regno
ca sì rinfrango / quando sospiro e piango, -posar crio. petrarca, 277-7:
sempre / m'accompagna, vorrebbe quando piango / alzar la faccia e ridere frenetico
. arrighetto, 222: la notte piango e ripiango e raddoppio i gemiti. valerio
frugoni, xxiv-929: ahi, ch'io piango me stesso, quando ho riflesso al
/ vegghio, penso, ardo, piango. g. b. strozzi il vecchio
son gioioso, e nel gioir sol piango, / canzon, che 'l nostro dire
, i-587: ed eo che 'n giorni piango per amanza. francesco da barberino,
martelli, 1-32: lasso io pur piango, e non mi giova il pianto.
piangeva qualche oruzza male spesa; io piango gli anni e i lustri, e quasi
e 'n libertà non godo / ma piango, e grido. s. giovanni
ch'io m'av- veggio, e piango, / che troppo dal tuo regno mi
. antonio da ferrara, 131: piango 'l color de le polite guanze, /
è avenuto / per un vedere ond'io piango e sospiro, / che 'nmantenente m'
traggono. angiolieri, 44-7: tanto piango, che tutto m'immollo. esopo
impetra ogni ora, / quanto io più piango; / come alpestra selce, /
. foscolo, v-81: non piango, dicea quel dolente, l'importo
lucini, 1-35: oggi, bestemio e piango sopra la passione. / non credermi
: in dubbio di mio stato, or piango or canto, / e temo,
, 1-35: oggi, bestemio e piango sopra la passione. / non credermi
ascoli, 1740: io pur te piango, dolce mio paese, / ché non
, 4-40: di sentirmi inerme / escluso piango come tu piangevi / quando eri ancora
. della casa, 665: s'io piango e sospiro, / incominciando al primo
, / e sospirando giorno e notte piango. tarchetti, 6-ii-404: la mia mano
/ per la pietà di me medesmo piango, / nel spirito ingemisco. r
abbandonò. pellico, 2-338: ora piango di rabbia vedendoti così misero, così
e qualche inglese, / mentr'io piango, sta forse a insolentire, / a
cor che 'n sù le 'nvea, / piango: ché 'l foco del duolo m'
né te l'invidio, no; ma piango il mio. mascardi, 3-18:
io non t'invidio il pregio, / piango il perduto ben. s. maffei
invisca. de jennaro, 85: io piango e priego, e mai l'ardente
, 14-110: non ti maravigliar s'io piango... / le donne e'
tenace visco, / ho sempre pianto, piango e impallidisco, / pensando a la
tua. e quinci è che io piango così irimediabilmente perch'io la cognobbi.
.]: quinci è ch'io piango così inrimediatamente. = comp. da
leggendola m'innamoro di questo episodio, piango di pietà e instupidisco di maraviglia.
ti è stato fatto? » - « piango perché la natura m'ha dato un
, / meco ne ven, che piango anco la mia: / inseme potrem
grande pena, / laonde rido e piango e sto gaudente. chiaro davanzati,
: in libertà non godo / ma piango e grido: -ai nobil pellegrina,
epuloni. a. boito, 9: piango e quei sembianti / di carità raggianti
: inginochioni sulla sponda del vostro letticino piango amaramente i miei peccati. rovani, 5-75
m'aiuta lo viso lazioso / per cui piango e sospiro / tuttor quando la smiro
270-95: in libertà non godo / ma piango e grido: -ai nobil pellegrina,
'l giusto appendere. guerrazzi, 7-454: piango, / né sulla libra dell'ira
., 18-60: non pur io qui piango bolognese; / anzi n'è questo
sì grande e acerba ^ / ch'io piango ancor di tanta cordoglienza; / che
/ come amore spesse volte rido e piango, / luxuriando come porco in fango.
. l. giustinian, 1-5: piango la mia fortuna, / poi che me
afflige tanto, / quanno i figli piango en alto, / che 'l fatto tuo
se sbate e s'adira, / piango ne gli occhi e l'anema sospira.
14-nx: non ti maravigliar s'io piango, tosco, / quando rimembro..
verdi crini alle montagne imbianca, / piango l'empia mia sorte. 4
tanto la pri- vazion del mio diletto piango quanto el danno suo. bandello,
. antonio da ferrara, 131: piango le belle man polite e bianche,
pagare fersi, / ch'io canto e piango il so bel nome in versi / e
ma mi confido al signore, ne piango dinanzi a lui, mi consolo con lui
egloga del trabocco del sacco, 6: piango ch'i'm'ho giocato fino i
quando cedo dall'angoscia oppressa, / piango non vista il mio pianto raccolto.
offendere. leonardo, 2-114: io piango indarno il mio matto desiderio. castiglione,
grande 'e dal tema di ttev&écu 'piango, mi lamento '.
: ai dolce amico, / non piango del tuo ben, ma del mio male
14-103: non ti maravigliar s'io piango, tosco, / quando rimembro,
si vanta / e's'io ne piango, ella ne ride e canta, /
padrone. betocchi, 7-88: non piango mica; nemmeno mi lamento, /
occhio è di vetro, da tanto non piango; e iì cuore, un ciottolo
. battista, iv- 287: piango l'eroe ch'ebbe natali ebrei, /
mo'che fai? -l'error piango e 'l mio male. bandello, 2-40
, ii-50: altri possedè et io piango il mio bene, / che in acquistarlo
petrarca, 105-77: de'passati miei danni piango e rido, / perché molto mi
, / voi possedete, et 10 piango il mio bene. luca pulci, 1-4-79
lxxxiv-343: questa donna, per cui piango e canto, / è, come rosa
morso dal verme della coscienza, io piango di non avere a quelle risposto.
. della casa, 665: s'io piango e sospiro, / incominciando al primo
comodo e opportuno. casoni, 216: piango, o legno mortifero, in te
rido per far rider voi, ché se piango ancor io faremo un mortorio in terzo
/ ove e colei ch'i'canto e piango in rime. ca'da mosto,
muri. alfieri, 1-313: io piango / dal dì che fatto abitator di queste
maestro benintendi, xxxvii-184: però ne piango io de tal sentenza, / pensando
, / io latro a muto, piango, rido e strido, / mescolando sospir
1-2io: questo serto, ch'or piango, sparpagliai neghittoso nel fango. gadda
, xvii-284-120: s'io lamento e doloroso piango / non maravilglia, vegiendo ch'io
dispoia. giamboni, io-io: penso e piango e lamentomi die e notte ed èmmi
1-8: del vario stile in ch'io piango e ragiono /... /
, 14-105: non ti maravigliar s'io piango, tosco, / quando rimembro,
tutta gente novella, / ed io piango e sospiro / e pato gran martiro.
cessano tamistadi. boccaccio, vi-85: piango, sospiro e gli occhi dolorosi /
montemagno il giovane, i-3-2: io piango, e 'l pianger m'è sì
qui, su l'orto del dì, piango l'occaso. miloni, 1-337:
, iii-2-138: te, fratei, piango, e piango de la bruna / tua
te, fratei, piango, e piango de la bruna / tua giornata l'
577: la donna per cui piango e sospiro, / che d'annoiarmi
son uomo e non ombra, / piango le cose umanamente amate. metastasio,
lacrimosi omèi. bottegari, 34: io piango e rido de'gravosi ohmei. bonarelli
è avenuto / per un vedere ond'io piango e sospiro, / che 'nmantenente m'
fonte e l'onde, / né piango e non ho d'onde. segneri,
oppressi. leopardi, iii-235: ora io piango l'infelicità degli schiavi e de'tiranni
egli piangeva qualche oruzza male spesa; io piango gli anni e i lustri e quasi
qui, su l'orto del dì, piango l'occaso. pisani, 213:
d'ascoli, 1738: io pur te piango, dolce mio paese. livio volgar
giorno, / come costei ch'i'piango a l'ombra e al sole. felice
dall'altro quelli che s'amano: lo piango per più conti, lo piango.
lo piango per più conti, lo piango. poi penso che si strapazano come bestie
scoreggiare. sannazaro, iv-264: lo piango el danno vostro in questa etate;
1438: né guarirò la sventura, se piango e sospiro; e se vado /
d'ambo noi fera ventura, / piango solo. lemene, ii-179: giudice
ferito: j con la mente penosa piango e canto. rover bella, xxxviii-146
chiaro davanzati, xxi-46: sospiro, piango, dico: « perché 'l
/ triunfo per lo quale io piango spesso / le mie peccata e 'l petto
: del vario stile in ch'io piango e ragiono / fra le vane speranze e
, or piagnete, però che io piango sanza rimanermene e priegovi che voi preghiate
non piagni. bruni, 55: piango e piagne madonna, e mentre io miro
. (indie, pres.: piango, piangi, pass, rem.:
. giamboni, io-io: penso e piango e lamentomi die e notte, ed
chiaro davanzati, xlvii-17: s'io piango e mi lamento / od ho vita
che dì e notte del suo strazio piango, / di mia speranza ho in te
] m'innamoro di questo episodio, piango di pietà e instupidisco di maraviglia.
cielo!... / io piango? ah! sì: piango di voi
/ io piango? ah! sì: piango di voi. -in relazione con
rispuose: « vedi che son un che piango ». idem, inf.,
, 18-58: non pur io qui piango bolognese; / anzi n'è questo loco
1-5: del vario stile in ch'io piango e ragiono / fra le vane speranze
, 3-20: con lira sfortunata / or piango sì, ma se pagar ti voglio
iii-9-191: dell'acqua che da gli occhi piango scrivo saluti più di cento, i
cara. dante, lxxviii-i: non piango tanto il non poter vedere / quella
altri in vero, / et io piango d'ognun lo incerto detto. guicciardini,
tali affanni / vedova e maritata io piango gli anni. bisaccioni, 1-165: oh
tragica. tasso, n-iii-573: piango volentieri la morte di masinissa e la
: fra tutte le cose ch'io piango rubate a voi dall'incendio, più d'
sono stato a delizia; proprio la piango. quasimodo, 1-47: qui in silenzio
in te trovato la mia felicità; io piango indarno il mio matto desiderio, e
: -tu mo'che fai? -l'error piango e 'l mio male. fiamma,
da montemagno il giovane, i-3-1: io piango e 'l pianger m'è sì
sto, mi pinge; s'io piango, ella ride. cellini, 2-61 (
sì grande e acerba, / ch'io piango ancor di tanta cordoglienza: / ché
d'orlandino canto poco / e molto piango de l'altar di cristo; / io
/ -tu mo'che fai? -l'error piango e 'l mio male. guicciardini,
plàncere, piàngere), intr. { piango, piangi). ant. e
n'ho un poco, e non piango, dicea quel dolente, l'importo
dicea quel dolente, l'importo; piango la morte dell'asino. manzoni, pr
polve. de iennaro, 85: io piango e priego e mai l'ardente ed
i'che dì e notte del suo strazio piango, / di mia speranza ho in
1-9: del vario stile in ch'io piango e ragiono / fra le vane speranze
loro. canteo, 159: la vita piango sola e dolorosa, / qual riscigniuol
ti è stato fatto? ». « piango perché la natura m'ha dato un
: a che pur dunque lasso io piango e spero / in lagrimosa rima? /
così rinfrango: / quando sospiro e piango, -posar crio. rinaldo d aquino,
sacchetti, 196: s'i'piango, fo come colui / che perdendo
m'aiuta lo viso lazioso / per cui piango e sospiro / tuttor uando la smiro
miro, / e nel ceppo primier piango e sospiro. testi, ii-104: quinci
, 105-78: de'passati miei danni piango e rido, /... /
; / sognano (il dico e piango) / pazze democrazie spirti di fango.
f matteo correggiaio, 14: piango '1 color delle pulite guan- cie
né di posare; ma penso e piango. anonimo genovese, xxxv-i-728: veir è
fami, 3-588: quanto per lo dolor piango e m'attristo / allor ch'io
ai suoi buffoni: piangete, perché io piango. e queglino piangevano. pavese,
sannazaro, iv-125: talor mentre fra me piango e ragio- nomi, / sento la
. arrighetto, 222: la notte piango e ripiango e raddoppio i gemiti e
di tutti quanti il duolo, / piango un'alta famiglia col piangere me solo.
chiaro davanzati, lv-12: io sospiro e piango, e gioia dimeno: / per
, iv-125: talor mentre fra me piango e ragionomi, / sento la lira dir
, / del vario stile in ch'io piango e ragiono / ra le vane speranze
osso si rallenta, / e mi piango perduto nell'eccesso. -rilassarsi.
sdegno profondo. piave, xc-495: piango, perché mi parla / in te
/ sempre ch'io vi rammento / piango di tenerezza! 7. improvvisa
io rido come un pazzo anche se piango, / al raschio di tua gola
dentro la terra mia cui dolgo e piango / e troverai de'buon la cui lumera
figura nova. cino, iii-135-11: piango, sospiro e doglio, in ciascun membro
e non potendo mai, io sovente piango e dolgomi di tanto infortunio né in
-come personificazione. iacopone, 51-51: piango le relione, e fanno gran lamento:
volto le reni alla mia mamma, e piango / le pene che mi dà quel
, 105-76: de'passati miei danni piango e rido, / perché molto mi
mia lasa, tapina / sospira e piango e no refina. tommaso di sasso,
lacrime). salvini, 41-350: piango, signori miei, e piango con interne
41-350: piango, signori miei, e piango con interne lagrime, le quali non
e triste mi rimango / che sconsolatamente piango. -in formule di saluto per
: rido coll'un pensier, coll'altro piango, / tanto il partire e 'l
, or piangnete, però che io piango sanza rimanermene. -non rimanersi che
ricercare. chiaro davanzati, 12-7: piango e sospiro ed ho greve tormento;
misera e dolente: / e l'ora piango e 'l dì ch'io fui rimossa
. laudario urbinate, lxxxiii-202: volunter piango, amore, de la tua passione
così rinfrango: / quando sospiro e piango, - posar crio. 7
/ con dolorosa voce: io teco il piango. = dal lat. tingi,
: -vedi che son un che piango. risposta veramente d'uomo stiz
volgar., i-225: la notte piango e ripiango e raddoppio i gemiti, e
. betto da pisa, 338: piango e sospiro /... / e
rischiara e quando imbruna, / ma piango mia fortuna. buonarroti il giovane,
e dolente: / e l'ora piango e 'l ai, ch'o fui rimossa
). casoni, 28: or piango romita / sprezzata amante la sprezzata
loro nulla. roveroella, xxxvin-179: io piango, ella s'infinge e non mel
lagrime aspergo / il etto e piango la distrutta cascia. savonarola, 5-i-40:
-sostant. sannazaro, iv-239: non piango il tuo salir al santo coro /
sangue. fanzini, i-625: io piango lagrime di sangue tuttavia. -piovere
battista, iv-46: con flebile metro piango la morte sanguinosa d'un zio materno
compagnia. sannazaro, iv-239: non piango il tuo salir al santo coro /
: non per me, non per me piango; io piango /... /
me, non per me piango; io piango /... / per questi
morte. antonio da ferrara, 130: piango le belle e graziose membra / che
dà isbaldimento. chiaro davanzati, 12-8: piango e sospiro ed ho greve tormento;
che giunge al celo ispano, / piango e sospiro e m'affatigo invano.
, senza essere edmondo de amicis, piango come lui; ma poi, datami una
scamati, / su mille ignote sofferenze piango. bacchetti, 1-ii-272: accostandosi, e
della sorte. stigliani, 2-450: piango l'empia mia sorte ancor non stanca
). matteo correggiaio, 13: piango, quando vi sento al corosanto / per
pensieri, ma sono terribilmente agitato e presto piango. c. e. gadda
felicità! non la piangerei come la piango. -letter. non presentare un
e triste mi rimango / che sconsolatamente piango. moravia, i-103: pensava alla propria
i-10-21: ora mi lamento io sì e piango, nonper la grande minaccia che sta per
. dante, lxxxviii-3: non piango tanto il non poter vedere / quella
verno / che 'nparte sono ch'io dolente piango, / vegendo ogn'altra vita verde
fatiche. a. boito, 9: piango e quei sembianti / di carità raggianti
grillo, 35: oltre il figlio morto piango il malvivo padre, piango la semiviva madre
il figlio morto piango il malvivo padre, piango la semiviva madre, mi condoglio co'
vai fiorir de valli, / anzi piango al sereno et a la pioggia / et
... /... / piango vostra follia, che non s'avede
chiaro davanzati, xxi-48: sospiro, piango, dico: « perché 'l face,
sfaccia. matteo correggiato, 14: piango 'l color delle pulite guancie, /.
: vegghio, penso, ardo, piango, e chi mi sface / sempre m'
ciò mi sganni, / tanto ne piango e contro a me m'adiro. g
nido, / ove bacto li denti, piango e strido / e. pponto de
., 18-61: non pur io qui piango bolognese; / anzi n'è questo
lo viso lazioso, / per cui piango e sospiro / tuttor quando la smiro.
che a la pazzia lor penso, piango / che sì l'avidità la ragion smorci
sì grande e acerba, / ch'io piango ancor di tanta cordo- glienza, /
adriani, iv-245: sono questi che io piango i minor mali di statira? abbiamo
u. lloco e mi soggiorno, / piango e sospiro ed ho greve tormento.
in quell'avel soggiorna; / invan la piango, invan la chiamo; è muta
casa, 063: amor, i'piango; e ben fu rio destino / che
. l. giustinian, 1-30: piango di doglia e strugo / l'anima trista
osservando sottovia l'anello venditti, 1-187: piango. ma sottovoce: / voglio sentire che
dir. vedi, son un che piango / e 'n cui lo suo soperchio usò
. parini, 421: se ben piango e mi scoloro e spolpo, / non
e in quell'avel soggiorna / invan la piango, invan la chiamo; è muta
/ del vario stile in ch'io piango e ragiono /... / spero
/ con amor spesse volte rido e piango, / luzuriando come il porco in fango
è avenuto / per un vedere ond'io piango e sospiro, / che 'nmantenente m'
: -che hai che piangi? - piango dalla fame, dalla rabbia, dalla disperazione
'l bel vis'amoroso, / per cui piango, invidioso / di chi l'ha
e incolpo; / ma se ben piango e mi scoloro e spolpo, / non
sposarono. antonio da ferrara, 131: piango le belle man polite e bianche,
amore. casoni, 28: or piango, romita, / sprezzata amante, la
giorno e notte isto in languire / e piango e sospiro sovente. cavalca, 20-28
i-171: su questi selci dalla rabbia piango, / straluno gli occhi e fo
sì moio vivendo, / sospiro e piango per te retrovare; / e, retomando
scusa il debole con me stesso i'piango, / che qui privo di te morto
/ del vario stile in ch'io piango e ragiono / fra le vane speranze e
nulla cosa m'allegro e conforto, / piango e strido e dico: « o me
s. maria maddalena, xxxiv-222: piango i cibi superimi e pomposi / ch'ai
domenico da prato, lxxxviii-i-559: così piango e sverno / nove canzoni e i
mia -lasa, tapina / sospira e piango -e no refina /... /
ridesi ognun di me, perché tarocco, piango, minaccio, priego e maledico,
negli ostinati. alberti, 5-243: così piango ogni notte, e poscia il giorno
studiato. matteo correggiato, 13: piango, quando vi sento al coro santo /
così rinfranco: / quando sospiro e piango -posar crio. dante, inf, 17-20
cxiv-4-228: fra tutte le cose ch'io piango rubate a voi dall'incendio, più
della casa, 663: amor, i'piango; e ben furio destino / che
. leopardi, iii-235: ora 10 piango l'infelicità degli schiavi e de'tiranni,
vis'amoroso, / per cui piango, invidioso / di chi l'ha fatto
assaglion tutte / occasion di lagrimar, non piango. goldoni, xiii-410: io che
quasimodo, 6-61: per lui io piango, /... per lui tremo
lorenzo de'medici, 12-864: io piango non udito il duro affanno; /
. antonio da ferrara, 131: piango '1 color de le polite guanze,
giacomo da lentini, 40: piango per usagio, / già mai non
ch'ora la disio, ora la piango. poliziano, st., 1-8:
1-98: quest'è colei per cui dolente piango / molti già cari perduti compagni;
/ del vario stile in ch'io piango et ragiono, / fra le vane speranze
1-5: del vario stile in ch'io piango e ragiono / fra le vane speranze
oggi vive, / lei, per che piango e sempre carte vergo. g.
amate, or piangnete, però che io piango sanza rimanermene, et priegovi che voi
osso si rallenta, / e mi piango perduto nell'eccesso: / privo del
giacomo da lentini, 40: piango per usagio, / già mai non
). arrighetto, 223: allora piango, allora gli occhi beono le loro
, 18-58: e non pur io qui piango bolognese. 2. che è