. tozzi, i-311: non devi piangere. mi arrabbio di più. ne
abbracciò stretto stretto e si mise a piangere anche lui. svevo, 2-479:
le ginocchia, di supplicarla, di piangere. moravia, vi-124: non faceva che
. moravia, vi-124: non faceva che piangere, dalla consolazione, come spiegava;
forme, un femmineo segno / ti fa piangere quasi. baldini, 4-197: arriva
ii-35: chi mi darà acqua da piangere a sufficienza sì gran follìa, chi parole
, prendeva furie, si nascondeva a piangere senza un perché. valeri, 1-69:
, le donne si misero tutte a piangere di botto, e piangendo pareva si
v-34: alle donne s'addice il piangere, agu uomini la rimembranza. arici,
muggiti della vacca gli facevano venire da piangere; e non poteva più guardarle gli
mio amor, lo cor da tanto piangere, / se non vuol me col suo
vedendola a comparire si ag- gaiò a piangere, a strillare come le venisse un assalto
, ii- 175: l'avevo lasciata piangere sentendo aggravarsi in me una grande pena
ne ricorda, abbi minore cagione di piangere; e che altro aiutorio abbiamo noi,
medecare. laude, v-518-53: sempre piangere e dolere / devemo cristo salvatore, /
messere, si lamenta / e fa piangere li occhi di pietate; / da me
allora la nonna perché non fa che piangere quando andiamo a trovarla? ».
medesima: ed è assai laida cosa piangere altri se stesso. compagni, 1-12:
, le quali non potrò se non piangere! ma almeno ne ho d'intraprese,
po'dire / hanno vertù di far piangere altrui. idem, vita nuova,
idem, i-168: dunque lascia il piangere, il quale è atto feminile e
nella mia camera, amaramente cominciai a piangere. idem, dee., 2-7 (
dubito con ragione che non potrete non piangere amaramente, non lagnarvi all'estremo di
quelle musiche, mi accadeva perfino di piangere, per l'amarezza di sentirmi esclusa.
i-105: agrippina ammalata, e dal piangere vinta, nimica d'indugio alla vendetta
. dial. essere sul punto di piangere (come un bambino che fa i lucciconi
ne ricorda, abbi minore cagione di piangere: e che altro aiutorio abbiamo noi,
voce era sì rotta dal singulto del piangere, che queste donne non mi pottero
poi ò cercato un angolo morto / per piangere in pace, / una quercia,
/... ah dolcezza di piangere non visto! slataper, 1-129: la
all'improvviso da una voglia angosciosa di piangere, si ritrasse subito dal balcone con
[s. v.]: perché piangere tanto queltanimina che è già beata?
, col petto ansante, lacrimando senza piangere. leopardi, 1-82: e di
contrae le mascelle, sembra che stia per piangere. moravia, v-22: portava il
deledda, ii-911: l'agnello continuava a piangere, a chiamare la madre. aveva
abbiano apparato a mentire, più di piangere che di far festa m'è caro
piovene, 2-241: si mise a piangere, d'un pianto arido e nervoso.
: ora non v'aspettate di vedermi piangere sulla scomparsa delle ciòce. resta,
20-575: tornavano [le donne] a piangere sulla roccia?... o
del matrimonio, fieramente si diede a piangere. lottini, 17: gli animi elevati
, si sedette per terra e cominciò a piangere. moravia, vii-11: quando passai
un po'gonfie, arrossite dal lungo piangere. arrostare, tr. [arròsto
da una voglia rabbiosa, impotente, di piangere d'urlare. calvino, 1-137:
per l'asprezza della penitenzia e continuo piangere, era diventato quasi cieco, e
anfanare in tanto declamare in tanto piangere e maledire la musa di ugo, ci
. aleardi, 1-79: tersi a piangere. e sul freddo verone era una madre
atto del matrimonio, fieramente si diede a piangere. bruno, 3-885: quel spirito
,... senza né ridere né piangere. verga, i-44: ella lo
, straniero, indifferente; / fammi piangere, caro, per pietà. campana
c'è nessuno / che sappia farlo piangere / vicino a te, signore. pavese
l'averla al petto e prese a piangere. = etimo incerto. avernale
avvocato giovinetto diceva che l'avea fatto piangere, e per rompere la commozione beveva
chiederebbe a sua moglie il permesso di piangere. serao, i-893: sì, povera
le loro catene, e non osano piangere, e baciano la mano che li
collodi, 177: voleva ridere, voleva piangere, voleva dire un monte di cose
balusca, un po'che a furia di piangere le è andata via la vista,
mi ritornava infrenabile la facoltà bambina di piangere. pavese, 49: la muraglia
. gozzano, 69: vieni a piangere la cara, / prima che altri.
modo, e andò avanti così o a piangere od a rammaricarsi finché i primi barlumi
le spallette dell'arno: si senton piangere, la notte, e battere i
, ii-98: allora si mise a piangere cheta cheta nel grembiule. poscia, quando
cosa che riempie di tenerezza e fa quasi piangere. sini sgalli, 7-38
lei pò dire / hanno vertù di far piangere altrui. petrarca, 72-37: vaghe
fa un belo, subito comincia a piangere, a belare. pindemonte, 9-213
fra i molti fratelli, / senza piangere chi, se non te sola, /
quando arrivammo a casa nostra cominciammo a piangere in piedi uno sulla spalla dell'altro
drone de'popoli, senza fare né piangere, né ridere il mondo. giusti
26: e il povero pinocchio cominciò a piangere -anche assol. e a
penserò: « or voi solavate fare piangere chi vedea la vostra dolorosa condizione,
le bizze: fare i capricci, piangere per capriccio (un bambino, o un
di mie piaghe pietosa quasi per compassione piangere veduta avea, ciascuno, senza che
: si fa presto a disperare, a piangere sul cadavere della nazione: non saremmo
poi che buona pezza l'ebbe lasciata piangere e fieramente lamentarsi, avendosela recata in
me una tal fortuna, non vorrei piangere, no; vorrei ridere con tanto di
, talvolta, nel fondo della boscaglia piangere lacrime bollenti come lava. tozzi,
ser capocchio cominciò insieme con lei a piangere e confortarla. buonarroti il giovane, 9-107
! le pine incominciano a gemere, a piangere, quindi esalano il loro incenso,
che fussino infiniti mondi, cominciò a piangere, ed essendoli domandato perché piangeva,
: smorfia che si fa prima di piangere. allegri, 16: chi
scaldarci il fegato per niente, né per piangere né per ridere: basta di tenerci
di non aver fatto... piangere, in carnevale, il mio angelo
cristo si dovesse vestire a bruno e piangere e di dolore morire. petrarca,
moretti, 136: romeo, non piangere, aspetta / che venga un'ora più
brunisce, e fallo pareva che venisse da piangere. non poco ci volle a perbello
, 5-289: se ne veniva a piangere... le mal'annate che
altro si voltò per non mostrare di piangere. pirandello, 7-181: gabriele fu sollevato
sono caduta ». si mise a piangere cocentemente, con grosse lacrime che,
un verso, e di farlo poi piangere ed infuriare, per esperimentarla in un
del... sigaro tu senti piangere sommessi i profumi del gelsomino e della gaggìa
,... né restar mai di piangere e di lagnarti de le tue crudelissime
, quelli calando; ove quali trovati piangere, quali semivivi giacere, in tanta
, e lavavano il pavimento dal gran piangere, come se il morto fosse davvero
imbasciatrici de la fame si diede a piangere, come che sonasse a morto per
tutta questa sera non ho fatto che piangere per aver sentita la meditazione sulla morte
e leonardo allora a commoversi ed a piangere di nuovo, ed a dare del cane
disiderio contentarlo, avendo già dal tanto piangere le conche degli occhi oggimai asciutte,
rispose il nonno. « allora lasciatemi piangere! * esclamò alessi che non ne poteva
dolente. -far canto del piangere: compiacersi delle disgrazie altrui.
un verso, e di farlo poi piangere ed infuriare per esperimentarla in un altro
, mentre io debbo morire, tu debbi piangere *. manzoni, 11: avea
vedendo così rotto, cominciò fortemente a piangere... e vedendo lo pietoso
vedendo lo pietoso e religioso fanciullo benedetto piangere la sua nutrice,...
acqua limpidissima, dove veniva spesso a piangere la sua misera sorte, le saltò
di consolarlo, ma quello continuava a piangere, con la capoccétta persa sulla spalla
dove due donne piangenti muovono veramente a piangere con esso loro, e sono le più
stizzo che frigge, fa fumo, fa piangere. -mantenere in carreggiata: sulla
panzini, iii-59: non si metta a piangere, maioli, e mi dica pittosto
, tutto viene per caso. inutile piangere ». -per caso (usato
il tribolarvi come fate, e 'l piangere? / -serve per gastigarmi, com'io
lavatoio, e si udiva pure mena a piangere cheta cheta in cucina. d'annunzio
/ il tribolarvi come fate, e 'l piangere? tasso, n-ii-344: non in
più rabbia e paura, avevo voglia di piangere. mi misi in caccia di cavallette
-cavare le lacrime: commuovere, far piangere, suscitare pietà e pena.
: dormi, o fanciul; non piangere: / dormi, o fanciul celeste:
la madonna addolorata, si metteva a piangere più forte, col viso nel guanciale.
ciò certificata, dopo lo suo amaramente piangere, in tanto fiero dolore cadde, che
, 542: la cervietta si mise a piangere: ella singhiozzava come potrebbe fare una
. martino, io immediatamente cessai dal piangere e dal gridare, cessai dal farmi
: cessa, o fratello, il piangere; / e con umil coraggio, /
cuore / nero t'inviti a piangere, su questa / cetra di glorie,
via; la madre si mise a piangere chetamente. 2. figur. segretamente
. tommaseo, ii-295: mi misi a piangere: e c'ebbero un bel che
dal compiere un'azione; finire di piangere, di lamentarsi; smettere di parlare,
, nel loro fulgore, che parevan piangere. 5. far pettegolezzi,
rabbia e paura, avevo voglia di piangere. 2. per simil.
. chiàgnere, intr. dial. piangere. c. e.
diavolo è. = forma meridionale per piangere, dal lat. plangère.
chiarità delle acque, gli venne da piangere. 3. splendore degli
: il povero pinocchio cominciò a piangere e a berciare così forte, che
. serra, ii-464: non voglio mica piangere che siano finite le figurine, e
cuoco, 1-206: quante perdite dovrà piangere, e per lungo tempo, la nostra
, 7-176: non poteva più sentir piangere i bambini o che si lamentassero minimamente
una donnicciuola ti hanno indotta a far piangere il tuo povero amico? manzoni,
odorosi. pascoli, 141: non piangere... sarebbe così bello / questo
cibo giunto alla gola mi impedisse di piangere. oriani, x-21-130: il suo
. moravia, iv-349: avrebbe voluto piangere; la foresta della vita lo circondava
. -a ciglio asciutto: senza piangere. tasso, 9-86: tu piangi
: ricorda la tua cinquenne abitudine di piangere appena a tavola, così senza motivo.
occhi con la cipolla: fingere di piangere, di essere addolorato (perché l'odore
uno ponte, vide una povera donna piangere. la sua maestà,...
disabitato di roma invitano a riflettere, piangere, e poetare. 4.
citrullerie di certa gente fanno poi piangere amaramente i popoli. = deriv.
3-135: senza invocar clemenza, senza piangere né fiatare,... in balìa
sono caduta *. si mise a piangere cocentemente, con grosse lacrime che,
hanno bruciato la coda? vuoi farmi piangere? -bruciarsi la coda: mettersi
). ant. e letter. piangere insieme; prender parte al dolore altrui
inutile latinismo per * lagri- mare, piangere '; ma veramente * collagrimare 'significa
veramente * collagrimare 'significa * piangere insieme e in questo senso l'usò anche
, lat. tardo collacrim&re * lacrimare, piangere insieme ', sul modello del gr
: peggio che superfluo, è stupido piangere sul proprio temperamento collerico o flemmatico.
, e lavavano il pavimento dal grjm piangere, come se il morto fosse davvero fra
: allora lo padre cominciò forte a piangere, e gittolle lo braccio-in collo, e
, ch'a tutte l'ore / piangere mi faceva: e lagrimava. boiardo,
di colostro, e facevano gridare e piangere. = voce dotta, lat.
, 300: egli si mise a piangere, la coltella gli cascò di mano e
più grossa delle bestialità e di doverne piangere le conseguenze. alvaro, 7-170:
e leonardo allora a commoversi ed a piangere di nuovo, ed a dare del cane
, da reclinare la testa in lui e piangere. alvaro, 7-101: tutti
, esortava troppo più ad adorare e piangere i confessori, che non ad imitarli.
(per la coniugazione: v. piangere). esprimere ad alcuno la propria
, manifestare pietà per una sciagura; piangere, deplorare (una sventura, un
comp. di plangère: vedi piangere. compiangiménto, sm.
. [tommaseo]: incominciò a piangere fortemente, compiegando la morte loro, e
'con * e plorare 1 piangere '. complottare, intr.
, vii-362: avendo già dal tanto piangere le conche degli occhi og- gimai asciutte
verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e la nostra
quella parte gli occhi, sentì come piangere. bembo, 1-62: certo se
di roma. masuccio, 454: de piangere non restare, dopo che al tuo
sua età, che più non poteva piangere e far disperato d'ogni rimedio il
: figliuola mia, io ti farei piangere, se ti contassi minutamente il fargnelo
, esortava troppo più ad adorare e piangere i confessori, che non ad imitarli
, 2-423: ella s'era abituata a piangere in sua com pagnia,
gozzi, 1-244: usasi ancora a piangere sopra i corpi de'defunti: consuetudine
mestiere. -consumarsi in lacrime: piangere dirotta- mente. simintendi, 2-3-233
concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e la nostra
de'suoi pensieri se medesimo riprender dee e piangere 11 suoi difetti, e non palese
a'padri più tosto vedere e figliuoli piangere e continenti, che ridere e viziosi.
(42): lucia si mise a piangere: e tutt'e tre rimasero in
] che tu non sai se non piangere e lamentarti;... o per
: avrebbe avuto voglia di mettersi a piangere, tanto era contristato. 2.
pentendosi di ciò, incominciò a piangere contritamente, e fece orazione a dio.
. pellico, ii-134: potei alfine piangere, ma il pianto non mi sollevò.
su, su, beniamino! non piangere, caro... che cos'è
: non diceva già che giulietta non dovesse piangere per quella sua sorte crudele; ma
, ii-464: non voglio mica piangere che siano finite le figurine, e
ma è antitesi età mi sarei creduto di piangere, corpo d'una pipa!
, 2-467: non ho ragione di piangere quando vengo trattata in questo modo?
. { corrótto). ant. piangere, com piangere, commiserare
. piangere, com piangere, commiserare. lacopone, 46-30
stesso che lo scorruccio) 4 seu piangere alta voce propter ali quod corpus mortuum
carducci, 837: fuggir le ninfe a piangere ne'fiumi / occulte e dentro i
o l'ira; / ma da piangere il tempo avea sì corto, / che
, iv2- 543: andava ella a piangere in disparte? -la sua imagine,
in pianto: farlo adirare, farlo piangere. catone volgar., 1-95:
foscolo, xiv-385: ho bisogno di piangere e di liberarmi da questo crepacuore mortale:
/ e far crespelli senza mèle, e piangere. = deriv. da crespo.
ancora gocciante di sangue, vanno a piangere i crocifissi nell'anima e tutte le schiatte
panzini, i-762: non resta che piangere presso la croce del figlio, quale
spogliati, derisi, venduti, e non piangere d'ira? devastatori de'popoli,
.., né restar mai di piangere e di lagnarti de le tue crudelissime
non diceva già che giulietta non dovesse piangere per quella sua sorte crudele; ma credeva
, nella notte di marzo avversa, per piangere 11 pianto dell'uomo?
che la sua morte amaramente lo fece piangere. de luca, 1-15-3-83: anche
era culto di crudeltà di che uno dovea piangere. giovanni delle celle [crusca)
e scritto alla vedova: ma perché piangere?... soltanto la sconfitta è
e di fossili, che ci fece piangere dalle risa. de sanctis,
sta a'vedere che mi metto a piangere dalla contentezza. levi, 1-76: da
alla finestra si mordeva le labbra per non piangere. pascoli, 574: la scarna
: versarle, spargerle, mettersi a piangere. novellino, 40 (70)
iii-1-87: se n'andò la meschina a piangere amaramente davanti al giudice; che per
la figliola che s'era messa a piangere e la moglie che si dava dattorno per
, e, vecchi, non sanno più piangere. moravia, viii-11: il cambiamento
ch'el dicesse davero, cominciò a piangere. machiavelli, 547: per fare
largisca, l'umana generazione non cesserà di piangere.
che sana fosse, sì cominciai a piangere fra me stesso di tanta miseria.
marchi, ii-735: non poteva veder piangere le donne. era il suo debole
1-152: egli temette che scoppiasse a piangere, che le si deformasse la bocca
una grande attrice, che ha fatto piangere e delirare le folle, e ora piange
e di vederlo saltare, gridare, piangere, ed ei rideva degli scontorcimenti del
soltanto? ti sembra di non averla fatta piangere ancóra abbastanza? bacchelli, 3-106:
. pavese, 3-42: che cosa sia piangere il radioso non sa. lo sappiamo
grosse. cavalca, 19-418: è da piangere che li cherici e monaci che dovrebbero
le giovani, che fanno bel vedere a piangere e a ridere, e hanno sempre
deplorare, tr. (deplòro). piangere; provare, manifestare grave dolore;
dal volere a ogni modo far piangere sopra i troiani, e deplorare ai
de-con valore intensivo e plorare 1 piangere, lamentarsi '; per il n.
dove due donne piangenti muovono veramente a piangere con esso loro. angiolini, xxiii-278
morivano alle volte sotto il carico! quanto piangere e chiamar santi e cristiani in aiuto
noi fare altro, se non di piangere la nostra desolazione? boccaccio, 1-ii-606:
faccia di un marmocchio viziato che sta per piangere. 6. teol. desolazione
un'altra luce / mi desta a piangere / i giorni che volano / via
! » pensò; e si mise a piangere di nuovo, quasi che questo pensiero
, fra i molti fratelli, / senza piangere chi, se non te sola,
, derisi, venduti, e non piangere d'ira? devastatori de'popoli, si
a digiunare / per potermi mettere a piangere tutto solo, / disperatamente triste,
, ridesti / vaghi ricordi, e piangere d'amore. 2. atroce
s'infiammarono sotto la violenza di quel piangere dilagato, a cui il buon melchidesecco
carducci, 837: fuggir le ninfe a piangere ne'fiumi / occulte e dentro i
in lacrime: sciogliersi in pianto, piangere dirottamente. giuglaris, 363: e
vinto, / col fiero stuolo fe'piangere arezzo / e mutar sito dov'è or
a pietade, e cominciai dirottamente a piangere, pensando tanta miseria, quanta nella
, accasciato sulla poltrona, si mise a piangere dirottamente. boriili, 5-55: piove
si sollevò mio malgrado, e scoppiai a piangere a dirotto. -per simil.
forse forse, s'io vi facessi piangere a tutte l'ore del desinare, s'
, che poteva altro fare, se non piangere la mia trista e disaventurosa morte?
essendo [maddalena] ben saziata di piangere, e sentendosi alleggerita e discaricata della
la rugiada, udie moisè lo popolo piangere per tutte le famiglie e per le
che non ho più l'audacia di piangere le mie piccole sciagure. dossi,
in pianto, disciogliersi in pianto: piangere dirottamente. fazio, i-ii-59: qual
discorrano da lagrimare, e no da piangere. -estendersi, distendersi.
in sul serio, e nel buffo piangere, e cantano * felicità 'co'libretti
contratto, come in chi sta per piangere. -intr. con la particella
attendesse esser soletto, / e quivi piangere e rammaricarsi, / e da grande
avere grande compunzione e danno vista di piangere e di disghiottire. = deriv
saranno di danne bòtte e di farmi piangere, da or vi disgrazio di quanto amore
questo canto, il qual seppe così ben piangere, che dell'adulterio e dell'omicidio
sue disparutezze, e di notte mi fa piangere per timore delle sue diformità.
correre la biblioteca greca del fabricio senza piangere e dispettare, da che un terzo
de'suoi pensieri se medesimo riprender dee a piangere li suoi difetti, e non palese
far ridere la gente e forse ancora piangere. baruffaldi, 62: io ridico /
annunzio, iii-2-40: pietà? volete piangere su me / che non piango?
sta a vedere che mi metto a piangere dalla contentezza » ha pensato per rientrare in
grosseto, xxviii-206: incominciò fortemente a piangere e a trarisi li capelli e a squarciarsi
io che da più mesi lo vedo piangere, crucciarsi, far penitenza e meditazione,
dal cielo tenevi; né restar mai di piangere e di lagnarti de le tue crudelissime
cui il cielo diventato grigio principia a piangere l'estate che se ne va.
e il bambino venne al mondo senza piangere. il padre pensò presto a divertirlo;
di cristo, che quando egli vide piangere santa maria maddalena e le altre persone,
da barberino, 378: credi tu per piangere e dolorare riavere lo tuo compagno?
amanti hanno sepolta / nel cuore, senza piangere, la piccola / loro felicità domenicale
vide questa cosa: incominciò fortemente a piangere e a trarisi li capelli e a squarciarsi
ho; che deggio fare? / piangere o sospirare / tuttavia, / 0
da grosseto, xxviii-206: incominciò fortemente a piangere e a trarisi li capelli e a
tempestoso mare, piuttosto c'è da piangere che da ridere. petrarca, i-2-88
funebri in onore di un defunto; anche piangere la morte di qualcuno. m
che avevano a cerere, cessavano di piangere. boccalini, i-43: i virtuosi si
: accorsesi della disavventura, cominciò a piangere duramente. bibbia volgar., i-104
150: senza niuno conforto a piangere cominciai duramente. berni, 31-12 (
., sono un quadro da far piangere i più duri. viani, 14-51:
uccisa, / per l'ebbrezza di piangere su te. c. e. gadda
foco. masuccio, 454: de piangere non restare, dopo che al tuo
poco, non c'è bisogno di piangere. = voce onomatopeica.
7- 1046: s'era messo a piangere anche lui, senza volerlo, irrefrenabilmente
belli e grandi: giova fremere, piangere, entusiasmarsi con loro, e dimenticare tutte
si era fermata e si era messa a piangere perché dormire era una stupidaggine e rubava
alta e con accento eroico, fecero piangere tutti i burattini che erano presenti a
siena, v-43: oimè, oimè, piangere si può sopra di voi come morta
dolce ammirazione, che talvolta fu veduto piangere alla presenza delle mine, rimanervi immoto
pirandello, 7-174: tornava allora a piangere, con crescente esasperazione, la sua
uomini non ce la facciamo, a piangere. non abbiamo lacrime, noi. (
2. ant. e letter. piangere, gemere, lamentarsi a gran voce
. gramsci, 8-257: e più facile piangere e lamentarsi insieme, che gioire:
di protettor del pontificato, senza far piangere i pontefici. cesarotti, i-425:
, e d'un tratto scoppiò a piangere lui, con uno stridore di singhiozzi
preghiere e di segni di croce, un piangere di donne, un bestemmiare di uomini
fr. colonna, 2-179: principiai di piangere e... appe- tere la
). epicuro, 58: il piangere è il mio spasso e refrigerio;
dee egli rinunziare la carica, per piangere tre anni, e rendere il dovuto
io che da più mesi lo vedo piangere, crucciarsi, far penitenza e meditazione
dolce ammirazione, che talvolta fu veduto piangere alla presenza delle ruine, rimanervi immoto
l'ardore e l'euforia / del piangere e cantare sono tali / che balza fuori
madre... s'era messa a piangere, a disperarsi; diceva che una
cardarelli, 6-99: mi sarei messo a piangere se mai avessi avuto, in vita
mi ritornava infrenabile la facoltà bambina di piangere. -per estens. dote,
: quando lo re li vide così duramente piangere, ripreselo molto crudelemente e disseli:
era una gioia amara, che spingeva al piangere, all'infu- riare, al fanatismo
fanciulla... cominciò agramente a piangere, di maniera che piangendo anco amaramente
mummie e di fossili, che ci fece piangere dalle risa. verga, ii-146:
giovani, che fanno bel vedere a piangere e a ridere, e hanno sempre
, 718: mamma, io-ti feci piangere; mammina, / io sì ti feci
del grido delle campane / fateci dunque piangere un poco. d'annunzio, i-654:
à avuto un colpo diventa così facile a piangere per nulla -piange in un modo
. rosa, 1-53: viene a piangere chi nasce, / al morir apre
faunesco, arrossati e gonfi dal gran piangere. govoni, 3-46: la dolce
del tordo, che vedendo l'uccellatore piangere mentre uccideva altri tordi, disse ai
. -avere il fazzoletto agli occhi: piangere. lalli, 2-2: non potrò
teneva in mano, per impedirsi di piangere; non riuscendovi, lo strappò a
con questi occhi che debbono morire, / piangere io l'ho veduto, in ferma
battevano i denti, e facevano un piangere così doloroso e lamenti tali che fendevano
fiaschetta del vin bianco non voleva più piangere. giocosa, 22: come vi
la mamma rideva che sembrava avesse voglia di piangere. -unità di misura convenzionale per liquidi
la fanciulla, intenerita, si metteva a piangere. la sua fibra ormai cedeva,
del matrimonio, fieramente si diede a piangere.
medici, i-31: amore debbe ancora lui piangere, perché avea posto l'imperio e
fumare, finii di ricordare. smisi di piangere. -riuscire in un intento,
9-28-2-19: gli occhi, dimenticati di piangere le proprie miserie, riguardavano fisamente le
ripiena di tanto dolore, cominciai a piangere e in tanta fisima venni, che
gelosa di sé; perché il loro piangere non era che un accomiatarsi da quella
. pirandello, iii-584: comincia a piangere con lo stomaco, e poi, non
scherno: 'credevo che non poteste piangere, che foste l'unico uomo arido
, deriv. da fière 1 piangere ', di lontana origine onomatopeica. per
flètus 1 pianto ', da fière 1 piangere '. flettènte (part
sciogliersi in lacrime come una fontana: piangere dirottamente. verga, 3-44: piangevano
, iv- 349: avrebbe voluto piangere; la foresta della vita lo circondava
; il bambino, mezzo stordito dal piangere, prese un suo giocattolo di celluloide
inteso. -amaramente, dirottamente (piangere, singhiozzare). bianco da siena
- amaramente, dirottamente (piangere). cino, iii-24-11: quando
lagrimò fortemente. serao, i-930: vedendola piangere, contristata per sé, per la
: perché non la si mettesse a piangere o a graffiarmi, la faceva ridere
e di fossili, che ci fece piangere dalle risa. carducci, ii-4-167:
allora un sospiro profondo e cominciai a piangere francamente, con violenza. -in
, / che la cruda io miri piangere, / e il crin frangere / in
conforto, / e''ncontanente cominciò a piangere / e tutto quanto si voleva frangere.
/ e del peccato mio cominciai a piangere. campana, 90: ecco inevitabile sotto
verso quella parte gli occhi, sentì come piangere. r. gualterotti, i-2-29:
ragazzo dalla gamba fratturata si era messo a piangere. -per estens. che è
s. v.]: 'frignare', piangere pian pianino e ficosamente, a mo'
forse il sesto; che invece di piangere, rideva, frignava e poi strillava.
e di vederlo saltare, gridare, piangere, ed ei rideva degli scontorcimenti del
non ci lasciar che gli occhi per piangere, e fra noi stiam questionando, fra
uccisa, / per l'ebbrezza di piangere su te. 2. per
d'annunzio, v-2-371: avea dovuto piangere il pianto del gallicinio, il più
bartoli, 21-168: continuo era il mio piangere, continuo il gemere. a.
jovine, 2-235: antonietta continuava a piangere, ora più quietamente, era il gemere
paura. 8. tr. piangere, lamentare, deplorare. giusto de'
alberghi. percoto, 120: il piangere del suo piccolo figliolino... in
la vide, sì cominciò cristo a piangere e gittar lagrime. boccaccio, dee
p. fortini, i-290: fingeva piangere,... mostrandoli di gettare
egli è fatto, ed ha a piangere / più il ritorno che e'non
. moravia, vii-335: mi fece piangere e... io mi trascinai
parlavano di lei, si mise a piangere cheta cheta in un cantuccio per sfogarsi
che mise al mondo te, cominciò a piangere: « è stato un destino »
non so se di ridere o piangere. bocchelli, 13-156: passato presto dalla
mette spavento. il padre, veduto piangere la figliuola, gli domandò del perché
e gocciavo di sudore. -lacrimare, piangere (gli occhi). dante,
eziandio stillarono acqua. -lacrimare, piangere. nievo, 1-342: alla nena
. firenzuola, 91: si davano a piangere e a gridare miseb. davanzali,
le gote di pianto, di lacrime: piangere. dante, purg.,
. dial. ant. lacrimare, piangere. baldovini, xxx-n-31: io
mente « dormi, o fanciul, non piangere »; a grammatica superiore « è
granchio alle gambe, e cominciai a piangere e a battere i denti.
-dirottamente, a calde lacrime (piangere). leggende di santi, 3-254
d'entusiasmo ed entusiasma e fa ridere e piangere e nel medesimo tempo si sente l'
domenedio la gratificazione. che ti vale piangere i tuoi peccati non tirando la grazia
nel tuo / grembo la faccia, e piangere. d'a nnunzio, « iv-2-895
greppo: raggrinzare le labbra incominciando a piangere (e si dice soprattutto dei bambini
fanno i bambini quando vogliono cominciare a piangere. guerrazzi, iv-156: il fadibonni,
greppo come i fanciulli in procinto di piangere. verga, 2-240: scoraggiata,
un greppio duro di bimba che vuol piangere. pirandello, 5-97: diceva di
, 5-97: diceva di non voler piangere, e piangeva. le labbra costrette
cerino si possono destare, far grillare, piangere e splendere e dissolversi in fiamme gialle
e una nocca, / inetto a piangere. ojetti, i-592: un faccino tutto
ventre grosso e lo vagire e 'l piangere del loro misero parto non le reca
intr. (guaiménto). ant. piangere, lamentarsi. guittone, 24-6
. gaimenter 4 lamentarsi, dolersi, piangere, affliggersi ': incr. del fr
, mandare guai: lamentarsi dolorosamente, piangere dirottamente. guittone d'arezzo, xxxiii-70
un tal guaire, un tal piangere, un tal pregare. pascoli,
guancia. -bagnarsi le guance: piangere, rammaricarsi, pentirsi. scala
i guastafeste se ci hanno voglia di piangere peschino pure in canal orfano! palazzeschi,
saccheggio fa guazzare un mese, e piangere dieci anni. -trovarsi a proprio agio
un modo di ridere 0 di piangere particolarmente acuto. boccaccio, dee
era femmina, e incominciarono fortemente a piangere, pregando iddio che perdonasse loro la
. che non è capace di piangere, di commuoversi; che non sa
assimilato in il-e lacrimare 'versare lacrime, piangere '). illacrimato, agg.
per carità, perché sei venuto a piangere la tua miseria di vecchia scimmia illibidinita
: molti occhi imbambolarono mostrando segno di piangere. pulci, 2-2: l'abate
mandarle fuori, si fa segno di voler piangere, siccome fanno, per ogni minimo
pellico mio, prestarmi fede e non piangere. carducci, ii-2-14: perdoni la
. foscolo, iv-345: invece di piangere olivo, ringrazio il sommo iddio che
cosa, non doveva far altro che piangere, imbizzirsi, pestare i piedi e quella
, che quando partì, potè lasciarmi senza piangere. papini, iv-831: l'italia
. moravia, xi-378: cominciò a piangere pur continuando a parlare, con
ma, deh, o gentil, non piangere, / non gemer tanto, o
avevo mai provato tanta pietà. volevo piangere, infelice, oppresso da oscure imminenze.
a un grande spargimento di sangue; piangere dirottamente. -anche: sgorgare copiosamente (
viso, il petto di lacrime: piangere, profondersi in lacrime. bellincioni,
credo che tu vergognerai con privati lamenti piangere la condizione commune di tutti i mortali
tra le ginocchia, senza né ridere né piangere, né muovermi altro che per forza
buti, 1-827: 10 non potea piangere: sì era impetrato dentro.
vedere imagini che mostrino di sudare o piangere o gittare umor sanguigno. buonafede,
monti, ii-223: l'ho veduto piangere per vedersi ridotto all'impotenza di soccorrere
da lei bramato, che non cominciasse a piangere sopra il suo impoverimento. magalotti,
in silenzio come un bimbo stanco di piangere. calvino, 1-105: era riuscito a
lacrime perch'io possa dì e notte piangere le ferite che la colpa mi ha
'l ventre grosso e lo vagire e 'l piangere del loro misero parto non le reca
venendo a voi, mi con- verrae piangere molti, li quali già peccarono, e
. luti, i-154: c'è da piangere a pen lubrano, 1-219
slataper, 1-85: mai ho visto piangere babbo. gli occhi gli si incassano
sarà ancora qualche vecchia chiesa / per piangere e pregare / e tener l'anima sospesa
: essendosi il nostro incerto proposto di piangere la morte di ser brunetto suo benefattore
inchiodato. tremava, gli veniva da piangere. 5. famil. indebitato
uccisa, / per l'ebbrezza di piangere su te. sinisgalli, 2-29: io
morto, incominciò altamente gridare e dirottamente piangere. cesari, 1-1-114: avea gesù
nell'incominciato edificio, si pose a piangere dirottamente. candido, 75: pretese
... spesse volte in questo corpo piangere la gra vezza della carne
alimentaria. carducci, iii-2-6: e sempre piangere plebe coverta / va alcuno amantato
nel quale parliamo, e nondimeno non vogliamo piangere i mali, li quali abbiamo fatti
la guerra con- duceno, si dovea piangere più tosto che rallegrarsi. —
inebriate, / che de lo stare a piangere eran vaghe. 4.
penoso per lei: ma cominciò a piangere d'un pianto caldo infantile che la sollevò
guardano le loro catene, e non osano piangere, e baciano la mano che li
gioia desto / io mi ritrovo a piangere infinita- / mente con te: morire
, 2-51: per la felicità grande di piangere, / per la tristezza eterna dell'
canto e del suono: soave inganno del piangere e dolce piacer del dolore. magalotti
la povera fanciulla s'era messa a piangere, abbracciando tenacemente luciano, bagnandolo delle
-figur. riempire di lacrime, far piangere. papini, i-703: io odio
stremato. cicerchia, 1-164: di piangere era tutta rotta e infranta, /
iii-27-223: i windischgràtz e i radesdky potevano piangere su questa infranta fratellanza d'armi reazionarie
litare [tommaseo]: infremere è piangere di dentro al cuore. =
mi ritornava infrenabile la facoltà bambina di piangere. morante, 2-270: mi detti
cielo, con gli occhi ingemmati dal piangere ringorganti, in questi accenti sciolse le
villanie disoneste, tanto che la indusse a piangere. tasso, iii-30: io,
non seppi / da quel punto che piangere, ululare, / voltolarmi per gli
occhi... erano come arrossati dal piangere e dal vegliare, e un cerchio
queltintene ^ rimento indefinito che la faceva piangere e quel languore greve a cui abbandonava
cibo giunto alla gola mi impedisse di piangere. innaspatóre, agg. e
pianti. -con valore iperbolico: piangere copiosamente. sbarbaro, 1-237: ah
, i-35: se la vedevano piangere, pensavano a chissà che peccatacci,
4. ant. fare piangere. anonimo, i-474: l'amoroso
sanno far altro questi occhi miei che piangere l'interdetto splendor de'vostri.
divina commedia? -l'interpellato scoppia a piangere. silone, 5-27: « vi riconoscete
intimo cuore sospirando disse: come lascierò il piangere, conciossiacosaché il nostro signor gesù cristo
e di lui ricordare, le mie peccata piangere e lagrimare, e intro a tanto
lettere dei bandiera] tali da far piangere... quei due giovani sono
veder l'udienza a singhiozzare ed a piangere. gioberti, iii-291: mi avvenne
rammarico, ricordo, inattuale pretesto a piangere. bocchelli, 17-117: vecchia e stanca
; commuovere sino alle lacrime, far piangere. baldi, xxxvi-388: così fra
strinse il braccio: - smetti di piangere, marta. -di animali.
presa pur da inusitata pietà incominciò a piangere. tasso, ii-37: tutto sento ne
plora, / e i ben perduti a piangere m'invita. manzoni, ii-43:
cattaneo, i-1-27: i popoli, per piangere in teatro con precisione istorica e ipotecaria
soffici, v-i-101: il dolce desiderio di piangere del fanciullo è un momento della vita
, 7-1046: s'era messo a piangere anche lui, senza volerlo, irrefrenabilmente,
pianto. -rifl. ant. piangere. tasso, 13-i-262: o morte
sopra, cioè grazia di prima piangere per paura del male di sotto,
di calore ed insieme una voglia di piangere. un po'piansi in silenzio, da
soffri mi fanno ad uno istesso tempo piangere e muovere a lagrimare. rezzonico, xxiii-247
salvore / nenia tra * 1 roco piangere de'flutti? / cantano i morti veneti
e piangere. loredano, 5-45: qui si diede
, 3-124: come non doveva clara piangere, nella solitudine della sua stanza,
è una cosa stupenda, e potrei piangere ancor io, se il dono delle
linati, 16-159: i salici lasciavano piangere nell'acqua le loro lunghe lacrime verdi
, tergere le lacrime: smettere di piangere, cessare di soffrire. ariosto,
, avere le lacrime in tasca: piangere abitualmente per un nonnulla. zena,
in pelle: trovarsi sul punto di piangere. tommaseo [s. v.
irrorare qualcuno o qualcosa di lacrime: piangere dirottamente alla sua presenza o per causa
cadevano a quattro a quattro (del piangere dirotto). -cavare, strappare
: intenerire, impressionare fino a far piangere. s. bernardo volgar.,
in uno stato di intenso dolore; piangere a dirotto, di continuo. boccaccio
all'emozione, e si mise a piangere a calde lacrime. -piangere tutte le
celare le lacrime: sforzarsi di non piangere, darsi da fare per non manifestare
contenere le lacrime: sforzarsi per non piangere, per non manifestare le proprie intime
sugli occhi: essere sul punto di piangere. boccaccio, dee., 8-10
fut. pass, di lacrimare * piangere '. lacrimante (part. pres
làcrimo). versare, spargere lacrime; piangere a lungo, sommessamente, accoratamente
a lagrimare solamente, ma a piangere. beicari, 1-84: spesso..
, col petto ansante, lacrimando senza piangere, come chi racconta una cosa che
nome d'azione da lacrimare 'piangere '. lacrimévole (letter.
cui il cielo diventato grigio principia a piangere testate che se ne va. papini,
scatto, con uno sguardo da far piangere. -piove, governo ladro: ironicamente
pronom * emettere lamenti, gemiti; piangere per lo più sommessamente; lamentarsi,
l'ombre, ch'i'sentia / pietosamente piangere e lagnarsi. petrarca, 205-5:
lagrunare, intr. ant. lacrimare, piangere. albertano volgar., 1-62
te medesima, ed assai è laida cosa piangere, altri, se stesso. bartolomeo
, o anche timore, spavento; piangere sommessamente, sospirare, gemere.
, collo spirito quasi spasimando e di piangere senza rimedio lamentando? giusto de'conti,
campagna. -in partic.: piangere su una persona defunta. castiglione,
fargli onore, che col lamentarvi e piangere. chiabrera, 1-i-309: se verginella
e vide il detto padre così lamentare e piangere. gozzano, i-89: forse che
battevano i denti, e facevano un piangere così doloroso e lamenti tali che fendevano
e poi, ad un tratto cominciò a piangere. -austero, monotono; privo di
sponda del letto, non ritmava di piangere con sì tenera languidezza che cornelia stessa
l'umana generazione non cesserà di piangere. idem, inf., 14-92:
. borgese, 6-107: ebbi voglia di piangere: tanta era l'amarezza per l'
neppure o lasciare soltanto gli occhi per piangere: v. occhio. -0
fratello mio, se ti levano di piangere làstime, che ti rimane? idem,
alla riviera per bere, ed al piangere de'fanciulli derelitti in secco dall'acqua
, e lavavano il pavimento dal gran piangere, come se il morto fosse davvero
, le quali non potrò se non piangere! -ant. come antecedente di
la sua nicissitade, udì quel povero piangere per lo gran freddo che sostenea il
per tutta risposta sta lì lì per piangere. moretti, i-m: la calma d'
versetti con tanto affetto ch'e'facea piangere chi era intorno. g.
mi fate ora parlare, non mi fate piangere. corro a chiamar mia madre,
, qual stolta / di rabbiare e di piangere non non presenta carattere ulcerativo. puosa
se essa fosse sempre stata in procinto di piangere. 3. limpidezza, purezza
l'autore non vuole né ridere né piangere permettendo al lettore la libera scelta fra i
e gli occhi lividi per lo soverchio piangere, ne avrebbe potuto porgere di grandissima amaritudine
inebriate, / che de lo stare a piangere eran vaghe. tasso, ix-ili-561:
dante, inf., 8-39: con piangere e con lutto, / spirito maladetto
avere, mostrare i lucciconi: cominciare a piangere; fare venire o spuntare i lucciconi
. fare i luccioloni; lacrimare, piangere, avere gli occhi lucidi di lacrime;
, avere gli occhi lucidi di lacrime; piangere a grosse lacrime. piovano arlotto
3. locuz. fare i luccioloni: piangere a grosse lacrime. pananti,
inebriate, / che de lo stare a piangere eran vaghe. idem, par.
-tergere, rasserenare le luci: cessare di piangere. vii-72: attendi intanto il secondo
. dal tema del lat. lugère 4 piangere '. lugènte (part. pres
forme verbali). letter. ant. piangere. boccaccio, 1-vi-456: 4 lùgere'
lat. lugère 4 essere in lutto, piangere '. lùggiola, v. luiola
luttuoso, funesto ', da lugère * piangere, addolorarsi, essere in lutto '
, iii-2-37: l'abito oscuro e 'l piangere angoscioso / e 'l voi conoscer pe'
e lamento, e poi racquetò il piangere. boccaccio, dee., 7 -conci
fra le tue spire / quella che voglia piangere ma rida, / per trastullarti con
di qualche tempo la sventura che intendevasi piangere. 3. per estens.
dante, inf., 8-37: con piangere e con lutto, / spirito maladetto
, lat. luctus, da lugère 1 piangere, essere in lutto '; cfr
tuoi versi, ingrato, me la facevi piangere. -ant. con uso aggettivale
d'annunzio, iii-886: sentiva / piangere e lagnare le donne / non per
nei libri, è quella che fa piangere la nostra casa. allora ha capito
nazioni] leggiamo essersi introdotto costume di piangere quando nasceva loro un fanciullo e far festa
idem, in}., 8-38: con piangere e con lutto, / spirito maladétto
poi che buona pezza l'ebbe lasciata piangere e fieramente lamentarsi, avendosela recata in
/ meditare le dubbie sorti umane, / piangere il tempo, ed oscurar di vane
così il rimorso d'aver maltrattato e fatto piangere ingiustamente la bambina. pratolini, 2-203
, 1-iv-10: è cosa veramente da piangere, caro gemello, il vedere un
del botteghino del lotto, seguitando a piangere e tirandosi a manciate i capelli.
versetti con tanto affetto ch'e'facea piangere chi era intorno. aretino, 20-78:
, 1-393: la bricicca si contentava di piangere, ossia di fregarsi gli occhi e
importanza che, venendogli volontà di far piangere gli auditori, lo hanno ne la
.. / la marea di quel piangere. 5. in senso generico
diventati una dolcissima marmellata, che fa piangere di consolazione tutti come tanti vitellini.
, in far trarre, in piantare e piangere ridendo e a ridere piangendo. mariconda
nella notte di marzo avversa, per piangere il pianto dell'uomo? gozzano, i-1119
. ma chi vorrà pur trovarvi onde piangere, e con ragione, da quegli stessi
, vedendo queste cose, incominciò fortemente a piangere e adirarsi, divellendosi i capelli e
dato il tempo. di colpo smette di piangere, caccia un urlo, e via
: come il bimbo increspava le labbra per piangere, ella fece due o tre giri
/ meditare le dubbie sorti umane, / piangere il tempo, ed oscurar di vane
nel meglio del sonno, si mise a piangere. pirandello, 8-750: guardano innanzi
. borgese, 1-150: scoppiò a piangere con una grossa voce sgraziata e melensa
collo spirito quasi spasimando, e di piangere, senza rimedio lamentando? manzoni,
non parlò; no, bisognava lasciarlo piangere.
, i-204: nel mio partire mi vedesti piangere, e tu piangesti: e ciascuno
(come fanno i bambini prima di piangere); assumere un'espressione imbronciata.
.. le hanno pure insegnato di piangere e lamentarsi, et accendendosi delle più vive
. battevano i denti e facevano un piangere così doloroso e lamenti tali che fendevano
annuncian mezzodì / mi dan voglia di piangere. -per estens. ora di
tozzi, i-570: mi veniva da piangere. ungaretti, i-103: respiro / il
ragazzo di miliare ed io l'ho visto piangere. emiliani- giudici, 1-41: beppe
la brace ardente, nel sentirlo parlare e piangere così, a questa minaccia giunge le
non volete pur solamente tal volta udirgli piangere, non che averne pure una minima
ministra lo nutrimento nostro, cominciò a piangere. boccaccio, viii-1-130: è nel
2-169: non ho mai veduto io a piangere una donna,... meno
sì che taluni tratti si conservano (piangere, rovinare, etc.) e altri
(no): or voi solevate fare piangere chi vedea la vostra dolorosa condizione,
, come a pietro apostolo, di piangere e di farmi il segno della santa
e gli occhi lividi per lo soverchio piangere, ne avrebbe potuto porgere di grandissima
ancora che sana fosse, sì cominciai a piangere fra me stesso di tanta miseria.
firenzuola, 91: si davano a piangere e a gridare misericordia quanto loro usciva
. -tirare fuori il moccichino: piangere a dirotto. baldini, 9-97:
moglie di quello marito tutta notte a piangere e non restando di gridare e di
m'accorsi di aver molto pianto e di piangere tuttavia. ero mogio, avvilito.
/ fan con vergogna e stenti / piangere or quelle e noi miseri padri. a
s'era buttata tutta stesa e vestita a piangere perché s'era stroncato, provando una
: altre donne vidi in vesta bruna / piangere e lamentar con lutti e lai;
gli anni più savio, si mise a piangere. casti, 216: amorosissime /
: o madre dolcissima, molle a piangere, molle a dolere, rista'un poco
molle a dolere, rista'un poco di piangere, raffrena un poco il tuo dolore
labbro1, n. 12. — piangere coi denti molli: a dirotto.
, 4-149: non si può non piangere sul tempo dissipato, sulla noia di
alla età corrispondesse, non lo vedrai piangere effeminato né con mollicie. 6
nella vita monastica, non restando mai di piangere. baldelli, 5-7-367: egli si
, una frotta di donne pagate per piangere. — ridurre a moneta spicciola
: quando egli [cristo] vide piangere santa maria maddalena e le altre persone
e di portare l'unguento e di piangere al moniménto. s. bonaventura volgar
74: aveva bisogno di piangere molto, di piangere no a morirne
: aveva bisogno di piangere molto, di piangere no a morirne. p. petrocchi
al sole di luglio: lacrimare, piangere copiosamente. ghislanzoni, 17-59: si
proferite le prime parole, comincio a piangere come una mortadella al sole di luglio
dalla schiera volgare dei mortali, il piangere teco su tante nostre sciagure fraterne,
mortificatissima, che quasi le venne da piangere. faldella, 2-91: d'ordinario
di salvore / nenia tra 'l roco piangere de'flutti? / cantano i morti
n. 5. -dare o piangere per morto qualcuno; fare morto qualcuno
lasso! -piangere morto qualcuno; piangere sopra un morto: partecipare al dolore
sarà forse la fame che le fa piangere... oh uomini, quanto mostruosi
sé muova l'animo dell'uditore a piangere et a dolore. guittone, xiii-7
dire il vero, o almen veduto piangere il popolo all " ifigenia 'di ra-
arrossano ancora di più come stesse per piangere e la voce diventa ancora più nasale e
muggiti della vacca gli facevano venire da piangere. -per simil. verso lugubre
mugnere. -mugnere gli occhi: piangere. a. pucci, cent.
et unto, e non fa se non piangere, / e lo chiamon quassù costoro
terra, l'uomo che ride per piangere, che piange per ridere, che non
cui suono moveva a sospirare e a piangere ognuno che udiva il dolore di chi lo
, 9-1326: babbo, smetti di piangere, su. mamma, dagli un fazzoletto
13: i'ò bene di che piangere più che femina ch'ai mondo sia nata
sorprendenti è una cosa stupenda, e potrei piangere ancor io, se il dono delle
afforzava i suoi rimbrotti; terminava con piangere, e si ritraeva muso- nando e
26 (452): lacrimando senza piangere, come chi racconta una cosa che,
cui feo fetonte / men forse a piangere / fervide e pronte. parini,
lo fe'piangee. e non restando il piangere. vespa dice: « dalli la
ministra lo nutrimento nostro, cominciò a piangere. marsilio ficino, xxxi-941: come
1-75: quello che più si può piangere in questa materia e più dichiara la
. giuglaris, 164: vorrei pur piangere, dolcissimo mio nazareno, intenerito dal vostro
di salvore / nenia da 'l roco piangere de'flutti? lucini, 11-138:
cavalca, 20-137: per molto piangere gli erano caduti tutti i nipitelli degli
me lo domandare se non vuoi vedermi piangere lagrime nere. 8.
lamentarono sommessamente, ripresero a ululare a piangere nel salottino, quasi la nervosità delle
e prolungati; lamentarsi, gemere; piangere. dante, inf.,
., 1-256: vedilo dunque ora piangere. ma se tu l'amassi niente
: non fu altro che un gran piangere... noia, noia, noia
così novellamente ch'io vi veggio tutti quanti piangere? daniello, 60: virgilio era
., e poi si mise a piangere, gli piangeva sul nudo del collo,
a li ochi: la polvere, lo piangere, el fuoco, el fumé,
; e questa nuova mi ha fatto piangere il cuore. svevo, 6-116:
tanto densa nuvola di testimoni che dovran piangere di vedersi involti in così folta caligine
itilo con voce fievole / sul nido piangere, e il rio ripeterne / il suono
che non è lungi l'occasion di piangere in modo che fin qui ne udirete
fanatici della penna d'oca] per piangere sulla decadenza della letteratura, quasi possa
sono anni che non ho avuto occasione di piangere. -essere determinato. baldini
-a o con occhi asciutti: senza piangere. segneri, ii-253: a che
. -fare degli occhi un fiume: piangere copiosamente e accoratamente. f.
un'acqua dal cuore e venire agliocchi: piangere per la commozione. rinaldo d'aquino
neppure o lasciare soltanto gli occhi per piangere a qualcuno: procurargli dolori, dispiaceri
ci lasce- ranno neanche gli occhi per piangere. dessi, 7-130: se il
avrebbero lasciato * manco gli occhi per piangere '. -non levare, muovere
non riuscire a trattenere le lacrime; piangere. forteguerri, 26-89: lodaro i
anonimo, xxi-348: spesse volte dee piangere lo suo peccato per ciascuna offesanza che
. dall'offeso (anche nelle espressioni piangere, perdonare, punire, ricevere,
moravia, xiii-326: tarcisio cominciò a piangere, lasciando cadere le lagrime sulla superficie
interamente. pirandello, 8-204: dovette piangere a lungo, certo convinto d'aver commesso
portano luce! e m'insegnano intanto a piangere. 7. facile a
. -dire omei: lamentarsi, piangere, rammaricarsi. cecco d'ascoli,
le uccidete, e poi le state a piangere. -in unione con un compì,
po'dire / hanno vertù di far piangere altrui. idem, purg., 4-27
forme, un femmineo segno / ti fa piangere quasi. govoni, 8-67: il
tanto densa nuvola di testimoni che dovran piangere di vedersi involti in cosi'folta caligine
pirandello, 8-727: rimane lì a piangere atterrita per quell'uomo che e morto dopo
... erano come arrossati dal piangere e dal vegliare, e un cerchio orribilmente
, iii-196: non è cosa da piangere il vedere non solo tanta differenza tra cristo
non solamente fu origine che un tal piangere avesse il principio che ebbe, ma
. giuglaris, 164: vorrei pur piangere, dolcissimo mio nazareno, intenerito dal
par che dica il beato angelico, piangere dinanzi a quel rosso che sgorga dalle
sapevano far altro che con orride acclamazioni piangere e sospirare. zucchetti, 139: queste
143: la patrona ha voglia di piangere et io di giuocare alle ossa di persico
, 21-103: mi sono messa a piangere di gioia, cercando di non farmi scorgere
concistoro. carducci, iii-2-304: ozio di piangere, / dritto d'amare il misero
riprender dee [l'uomo] e piangere li suoi difetti, e non palese.
come il bimbo rincrespava le labbra per piangere, ella fece due o tre giri nella
, poiché al punto ch'ella suol piangere, vien pallottata e pilottata da coloro che
col palmo della mano, cominciò a piangere come un bambino. saba, 365
. g. gozzi, i-17-159: di piangere e pregar non esser parca. cesarotti
di sposarlo, laurina diede fuori a piangere. = deriv. da parente1
forse il sesto, che invece di piangere, rideva e frignava e poi strillava
il rifiuto dei rifiuti, non può piangere i suoi morti, non leggere i testi
non è la bambola perduta / che fa piangere tanto la bambina: / vera,
fate ora parlare, non mi fate piangere. 6. rivolgere la parola a
: il buon perruccone si mise a piangere dicendo: 'venezia la xe morta,
, 31-47: pon giù il seme del piangere e ascolta: / sì udirai come
sublimemente vera ed umana: tutto deve piangere quando questo povero grande pazzo di poesia
sì come tu avessi infermitade comincia a piangere: per lo suo partimento amaramente porta
nell'altro, e amaramente avrà da piangere. davila, 71: il contestabile
dante, purg., 23-12: ecco piangere e cantare s'udìe / « '
i violini / de le minime parvità piangere, / lievi, com'aliti di gigli
miserie ch'hanno gli altri e di piangere e di dolersi. -figlio in
ascoltato quel discorso, avrebbe dovuto piangere di te nerezza con monsignore
gli fece una paternale che lo fece piangere. verga, 8-414: in confidenza spifferava
patimento, dovrestivi consolare e più non piangere. pasqualigo, 330: certo di
seriamente il patito, costui si mette a piangere angelica perduta. nievo, 355:
se un giorno essa non avrebbe dovuto piangere, come tu piangi, sulla tua
uso neutro. panzini, ii-18: piangere per così poco è pazzesco. bozzati
tra le ginocchia, senza né ridere né piangere, né muovermi altro che per forza
, iii-10- 140: tutto deve piangere quando questo povero grande pazzo di poesia
né il fardello, e rimase a piangere la sua pazza credulità ed il suo amore
[davide] scegliesse, per andare a piangere, un luogo così incomodo come dev'
smarrita, fu una scena da far piangere i sassi. ferd. martini, 5-171
moglie. 4. locuz. piangere come un pecoro'. piangere dirottamente,
. locuz. piangere come un pecoro'. piangere dirottamente, senza ritegno. carducci
iii-525: qui non ha luoco il piangere o novelle, / volendo a questi e
. zena, 1-110: cominciava a piangere, predicando che per far piacere a
, anco d'ogni particolare deve amaramente piangere. a. nani, lii-5-488: il
pensare. sottinteso senza fremere, senza piangere. -ora che ci penso: per
fa nel suo tutto né inorridire né piangere; fa pensare e fa gemere. idem
suoi pensieri se medesimo riprender dee e piangere li suoi difetti, e non palese
, si mordeva il labbro per non piangere in presenza del marito. landolfi,
per sé muova l'animo dell'uditore a piangere et a dolore. dante, vita
vera penitenzia, come si dee dolere e piangere i peccati passati, così dee avere
suggestionata da lui, si mise a piangere mormorando: -... possono riferire
borgese, 6-107: ebbi voglia di piangere: tanta era l'amarezza per l'irreparabile
trovava consolazione: io stesso l'ho veduto piangere sopra la sua perdita, due mesi
stata tale che può dar materia da piangere e da dolersi lunghissimo tempo. chiari,
, era ito alla chiesa qui vicina a piangere innanzi a dio la sciagura di quella
seppellito il marito, non finendo di piangere in casa tutta sgrafiandosi del perduto tanto
sbarrati degli altri perleggiava la voglia di piangere. = denom. da perla1
..., non fa che piangere e delirare. albertazzi, 321: egli
troppa è già la perversa costumanza di piangere lacrime di coccodrillo su tutte le bare
aveva gli occhi ancora pescosi del molto piangere. occhi pescosi e spauriti. cicognani,
, io per me non farei altro che piangere: il pianto, pur di poterlo
, v-1-700: io, che non so piangere la fortuna mala né dolermi de la
altri loro compagni lunatici / che per far piangere immaginan favole / e col coturno al
vien quasi fatto di ridere -o di piangere vedendolo ora colla « famiglia sua »
il pallore, il cantare, il piangere, l'arrossire, questa o quella
basso, col petto ansante, lacrimando senza piangere, come chi racconta sua cosa che
tikryjaui, 7txà£
del lat. piangere (v. piangere), da una radice indeuropea *
. e letter. versare lacrime, piangere. cavalca, 20-216: le
i buoi. = var. di piangere. piagnévole, agg. ant.
piaenire, intr. ant. piangere. ser giovanni, 3-156:
boiardo, una frotta di donne pagate per piangere. tedone, i55: questo piagnistèrio
. tendenza a commuoversi facilmente, a piangere. nievo, 692: spiro
, intr. (piagnucolo). piangere, gemere sommessamente e per lo più
, subito dopo che han finito di piangere: -se sapeste oh se sapeste!
pronto al pianto; che è solito piangere per un nonnulla. onufrio, 214
. 3. che induce a piangere con facilità (uno stato d'animo
nella vostra carriera di rubacuori avete fatto piangere molti begli occhi di donna.
piangènte (part. pres. di piangere), agg. che piange,
, v-58: quasi piangente, se piangere avessono potuto i divini occhi, pareva
anima mia. -raffigurato nell'atto di piangere o in un atteggiamento ispirato a tristezza
nazioni] leggiamo essersi introdotto costume di piangere quando nasceva loro un fanciullo e far
, i-14-123: qui non è da piangere, grida il marito: trovisi la
2-15-52: gli altrui pianti ci fanno piangere, i sospiri sospirare. foscolo, iv-314
ii-8: dormi, o fanciul, non piangere; / dormi, o fanciul celeste
vada, / non pianger anco, non piangere ancora; / ché pianger ti conven
le quali parole udendo antonio incominciò a piangere di grande letizia, gaudendo della gloria
non sappia né sogghignare per sprezzo né piangere per pietà, è la vista di
: acciò che io ragionevolmente di te piangere non mi possa, se me per
, iv-io: dì e notte teneramente piangere come un fanciullo. m. membré
, mentre parla francesca, l'altro piangere a dirotto (il che mostra una
, / che de lo stare a piangere eran vaghe. petrarca, 100-14: il
loro pianto finisse. -da piangere (con valore aggett.): che
rovinata in modo che dà materia da piangere a'riguardanti. morselli, 2-tit.:
da ridere... e da piangere. -far secernere lacrime (in seguito
ha fatto pianger tanto e ci fa piangere che non abbiamo mai pianto tanto in tutta
, spara, fa fumo, fa piangere. 2. per simil.
fiaschetta del vin bianco non voleva più piangere. govoni, 422: in
intanto, intanto di fuori / continua a piangere il cielo, / continua a stendere
che sana fosse, sì cominciai a piangere fra me stesso di tanta miseria. idem
ridere bene spesso al volgo e fa piangere quei di casa. delfico, i-213:
ad altro non gioverebbe che a farci piangere su le miserie dell'umanità. foscolo,
sé muova l'animo dell'uditore a piangere et a dolore. dante, xx-41:
nel frattempo l'amore ha cessato di piangere. -supplicare pietosamente. ferrucci
61: perché io non sono omo da piangere alli piè di persona, più presto
continue rivoluzioni, e l'italia ne potrebbe piangere amaramente. brusoni, 1017: si
il saccone, le vigilie, il piangere in versi sono esercizi de'fratelli.
sommessamente, ripresero a ululare e a piangere nel salottino, quasi la nervosità delle dita
: il girovago... fa piangere la sua armonica. frateili, 1-281:
, 1-281: il pozzo ricominciò a piangere più vicino. -emettere un verso o
. linati, 16-159: i salici lasciavano piangere nell'acqua le loro lunghe lacrime verdi
, 3-124: come non doveva clara piangere, nella solitudine della sua stanza,
]: non si potèo tenere di piangere versi lamentevoli. 16. esprimere
. r. borghini, 3-46: il piangere i morti è cosa inutile. bellori
, iii-1-189: io sono costretto a piangere qui l'estrema ignoranza del popolo cristiano.
concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure e la nostra infamia.
nostra, e noi ce la dobbiamo piangere. -scherz. bemi, 75
, ma ascolta la campana che sembra piangere il giorno che muore. gnoli,
è il vespro: odi la squilla / piangere di lontano il giorno che si muore
suoi pensieri se medesimo riprender dee e piangere li suoi difetti, e non palese.
, iii-205: l'anima non può perfettamente piangere il suo peccato, e quanto più
, le quali non potrò se non piangere! ». -scontare le proprie colpe
, inf., 8-37: con piangere e con lutto, / spirito maladetto,
, / pon giù il seme del piangere e ascolta. buti, 2-760: lo
. buti, 2-760: lo seme del piangere sono le lagrime...;
terra, produce simile erba, così lo piangere produce lagrime, e le lagrime produceno
produce lagrime, e le lagrime produceno lo piangere. petrarca, 301-2: valle che
alla riviera per bere, ed al piangere de'fanciulli derelitti in secco dall'acqua
a li ochi: la polvere, lo piangere, el fuoco, el fumé.
immenso / che piange, tutto un piangere di madri. d'annunzio, iv-1-722
un po'gonfie, arrossite dal lungo piangere. c. e. gadda, 6-134
: non fu altro che un gran piangere. 22. locuz. -da
22. locuz. -da fare piangere i cani: efferato, crudele.
cani. -nato a o per piangere: che ha con sé un destino
nefypure o lasciare soltanto gli occhi per piangere a qualcuno: v. occhio,
. 42. -non lasciare nessuno a piangere: morire in condizioni di estrema indigenza
: 'piangere come una vite tagliata': piangere dirottamente. verga, 7-383: il babbo
troppa è già la perversa costumanza di piangere lacrime di coccodrillo su tutte le bare
. p. levi, 5-194: piangere sul latte versato è inutile. -piangere
: ora si piange, ma il piangere non rimedia. p. petrocchi [s
n. 27. = lat. piangere, in origine 'percuotere'(v. piaga1
v. piaga1) e poi 'piangere ad alta voce'attraverso il senso di 'battersi
piagnucolamento. = deriv. da piangere. piangévole (piangévile),
= agg. verb. da piangere. piangevolménte, aw. ant.
. = dall'imp. di piangere. piangicóne, agg. e
piagnona -one. = deriv. da piangere. piangiménto, sm. ant.
. = nome d'azione da piangere. pianginare, intr. (piàngino
v.]: 'pianginare': vezzeggiativo di piangere. = intens. di
. = intens. di piangere. piàngino, agg. tose
ridarelle. = deriv. da piangere. pianginònna, sf. invar
= comp. dall'imp. di piangere e nonna (v.), che
gran piazza. = deriv. da piangere. piangióso (piangóso), agg
e vedea. = deriv. da piangere. piangire (piancire), intr
(piancire), intr. ant. piangere. codice dei servi di ferrara,
piangiva. = var. di piangere, con metaplasmo. piangistèro,
menavano piangitizi. = deriv. da piangere. piangitóre, agg. e sm
. = nome d'agente da piangere. piangitura, sf. scroscio
. = nome d'azione da piangere. piangiucchiare, intr. (
piangiucchio; aus. avere). piangere sommessamente. landolfi, 14-145:
». = iter, di piangere. piangiuòlo, agg. ant.
piangiuola. = deriv. da piangere. piangiutina, sf. dial
piàngolo; aus. avere). piangere con tono insistente e molesto; piagnucolare
sculacciò. = deriv. da piangere, con sovrapposizione di piagnucolare.
/ queste qui non son cose da far piangere? guerrazzi, 16-307: ti dico
dà in lacrime; che è solito piangere; piagnucoloso. giovanni da modena,
risponde. pirandello, 8-52: sentendolo piangere, l'altro, che non poteva voltare
pianto1 (pari. pass, di piangere), agg. fatto oggetto di
sommessamente, ripresero a ululare e a piangere nel salottino, quasi la nervosità delle
-dare, darsi in pianto: mettersi a piangere. novellino, 71 (121)
pianto. -disfarsi in pianto: piangere a lungo. forteguerri, 4-7:
-fare, levare il pianto: piangere. cavalca, 20-374: pensomi che
9-28: c'è un film che fa piangere. si fa un bel pianterello,
. tardo planctus ùs, deriv. da piangere (v. piangere), che
deriv. da piangere (v. piangere), che sostituisce il class, flétus
piano2. piàngere, v. piangere. piando, sm. ant.
con piatà lo scriverà, farà gli uditori piangere dirottamente. panfilo volgar., 49
. carducci, ii-8-12: giova fremere, piangere, entusiasmarsi con loro e dimenticare tutte
ridere bene spesso al volgo e fa piangere quei di casa. dovila, 202:
. fogazzaro, vi-343: vidi la gente piangere per la pietà di questa giovine sconosciuta
di lui ricordare, le mie peccata piangere e lagrimare, e intro a tanto
ombre, ch'i'sentia / pietosamente piangere e lagnarsi. cavalca, 20-366: diceva
ii-292: io non lo faccio mai piangere, sono pietosa pe'figliuoli. cantoni,
ci è ben lecito anche di far piangere le pietre. -per indicare un'
uso tose. [s. v. piangere]: 'pianger le pietre':.
proprio alla mia festa devi ricordarti di piangere! ». cassola, 3-19: a
tuo pigolio / quando ti chiudevi a piangere sulla loggia. = deriv.
l'accieca, / sicché per forza a piangere è costretta, / onde la pila
mistero, poiché al punto ch'ella suol piangere, vien pallottata e pilottata da coloro
, 1-117: i ragazzi, vedendo piangere la mamma e la zia, guardavano ora
gli era piombato in camera a sciamare a piangere. alvaro, 10-195: un'automobile
sfrondare i più santi concetti, a piangere sulle rovine d'un'aristocrazia che fondava
(pióro). diati ant. piangere. laude, v-513-141: or
si sentiva male; e, per farlo piangere, non restava di pizzicarlo, talché
pizzicottava il braccio tanto forte da farlo piangere. soffici, v-6-298: renoir.
piangènte (pari. pres. di piangere), agg. ant. che
ant. e letter. versare lacrime, piangere; dolersi di una sventura.
con savere come sono diviso / e piangere di ciò c'avete riso. elegia giudeo-italiana
35: quelui che era povro e soleva piangere, sì se aiegra per la arte
e dei vizi, xxxv-ii-344: ora vidissci piangere e duru scapeliare / ke fa ^
è penetenti. = lat. piangere (v. piangere).
= lat. piangere (v. piangere). plangioróso, agg.
vergonzosa. = deriv. da piangere. planìcie, v. planizia
= nome d'azione da planzere, per piangere. piàngere, v. piangere
piangere. piàngere, v. piangere. pianoro, sm. ant.
. sett. di planzere (v. piangere), con uso sostant. plaquére
. ant. e letter. piangere, versare lacrime (anche in endiadi)
che affida alle donne il compito di piangere e lamentare i lutti della sua casa
, vi ha tutto ciò che può far piangere al teatro italiano, questa dolorosa trasformazione
cascato nel pollino, cominciò a piangere e mi baciò e mi disse che sare'
nel vero, per l'atrocia, fa piangere i sassi, nel cinema fa ridere
rime giocose in più lingue e dialetti per piangere ridendo la morte di un gatto.
tasso], 61: come non voglio piangere, che così piccolino ho perso il
, 1-ii-308: l'abito oscuro e 'l piangere angoscioso / e 'l voi conoscer pe'
e lei la non m'ha mai fatto piangere. soffici, iii-322: ernest lajeunesse
, i quali avean per usanza di piangere quando nasceva alcuno e di fame festa
alla riviera per bere, ed al piangere de'fanciulli derelitti in secco dall'acqua si
è la bambola perduta / che fa piangere tanto la bambina: / vera,
volgar., 1-45: non dobbiamo piangere il nostro bene, ma pognamci nella
le due donne e si mise a piangere; poi parve arrabbiarsi della sua debolezza
ti struggi; è egli tempo di piangere? 2. recare con sé
.. / pon giù il seme del piangere e ascolta. idem, par.
, 1-iv-10: e cosa veramente da piangere, caro gemello, il vedere un
in obrianza. laude, v-518-7: sempre piangere e dolere / devemo cristo salvatore,
possanza. monte, 1-x-47: piangere e lamentare assai mi posso; /
siena, v-261: che ti vale piangere i tuoi peccati non tirando la grazia di
o l'ira; / ma da piangere il tempo avea sì corto / che restò
lontano, iv-223: ragion hai di piangere non per lui, ch'è con
, nella vita. io l'ho veduto piangere ed egli ha veduto piangere me,
ho veduto piangere ed egli ha veduto piangere me, più d'una volta. borgese
. verga, 3-40: d piangere della bambina le faceva male allo stomaco
dove / le tue povere lagrime salate / piangere, se non anche il più diletto
carrucola: -e perché non debbo io piangere, se, corteggiando e servendo eternamente
: non un essere vivente veniva a piangere su quelle vittime, e soltanto gli uccelli
da una cieca predestinazione che lo faranno piangere amaramente. carducci, iii-5-440: questa
. pirandello, 7-174: tornava allora a piangere, con crescente esasperazione, la sua
facendo bisogno agli uomini talor così di piangere come di stare in festa, per
', sono anche oggi destinate a piangere e quasi a lavare il cadavere con
, 8-723: vedendo la vecchia madre piangere aggrappata al collo della signora sua compagna
, 3-145: mia sorella scoppia a piangere. « tu! tu! » mia
g. chiarini, 280: non piangere, albio mio, troppo memore /
, i-75: quello che più si può piangere in questa materia e più dichiara la
. cavalca, 6-1-166: eleggiamo di piangere ora in presente per godere poi in
da longiano, iv-140: niuno intimò che piangere si devesse, certificati tutti gl'indici
della gioia desto / io mi ritrovo a piangere infinita- / mente con te: morire
lo amoroso foco, che 'l cridare e piangere è più presto da animo feminile che
chiamava 'figlia di prete mi faceva piangere. -mondo prete!, zio
, iv-1-533: io primo terminai di piangere, io primo riebbi negli occhi la luce
ha di che essere afflitto e di che piangere. fiori difuosafi, i-184: e1
solo chiamare e peccatori a penitenzia e piangere e peccati; altramenti, se no
privativamente, cioè allora che non fa piangere. 4. secondo il concetto
se saranno cose solamente imaginate per far piangere e destare fervore di devozione, non
!... m'ha fatto piangere come un bambino! fanzini, iv-544
: ella, tacendo, secca di piangere, altro che un sospiro profondo non
intr. (pròro). ant. piangere. monachi, 60: non
. bartoli, 4-2-31: proruppe in un piangere e in un singhiozzar da fanciullo,
, 7-1046: s'era messo a piangere anche lui, senza volerlo, irrefrenabilmente
gran prostrazione, una gran voglia di piangere. oriani, x-5-19: -morire -ripetè
sublimi, e in qualche punto fece piangere gli spettatori. panzini, iii-773:
crudel piacere, / del loro più puro piangere e cantare. -con valore
ricompensata che si credette in obbligo di piangere per una terza volta. carducci,
, 2-234: guadagna il tempo sul piangere come le femine o sullo starsene puerilmente
una sua sorella vergine sposa di curiazio piangere la morte di colui più dirottamente che
-intr. prudere (per la voglia di piangere). saba, 159: chi
punta di salvore / nenia da 'l roco piangere de'flutti? pascoli, 651:
: figli miei, non mettetevi mai a piangere un morto (me per primo)
può più consolare, quanto aiutandolo a piangere la sua tristezza. loredano, 5-137:
inebriate, / che de lo stare a piangere eran vaghe. / ma virgilio mi
dato è all'uomo acciò che possa qui piangere e purgarsi de le sue peccata.
, di pusillanimità, senza tuttavia riuscire a piangere, come se i ragazzi del viale
12-281: non san far altro che piangere, tutti quanti sono, questi pusilli.
sa che non può cantare. vorrebbe piangere, invece scoppia in uno strillo in '
, l'umana generazione non cesserà di piangere. idem, purg., 1-87
le pesa de la gloriosa donna di cui piangere solete; ma quanto potete fate,
vedi, figliuola mia dolcissima, non piangere oramai più, ché marito a tua posta
. g. chiarini, 280: non piangere, albio mio, troppo memore /
, una servetta / sdilinquir tutta, piangere un sergente. -con riferimento ad
qual stolta, / di rabbiare e di piangere non posa. sanudo, xi-749:
, 6-179: « non imbronciarti, non piangere. tu se'la nostra cara gaia
guancia, s'intenerisce, scoppia a piangere e fra le lacrime si rabbonisce e si
racchetar, che non fa se non piangere. bandello, 1-8 (i-112):
con la particella pronom. cessare di piangere, di lamentarsi o, anche, di
si sentiva male; e per farlo piangere non restava di pizzicarlo, talché 'l
, v-3-235: un giorno avevo fatto piangere la mia cara sorella anna, per
ronzano. bocchelli, 3-148: lo vide piangere alcune rade, amare, difficili lacrime
duolo, / piango un'alta famiglia col piangere me solo. 4. marin
si rafformano in desiri / di piangere e di morte assai maggiori.
che fu morto, pensando che il piangere le cose che non si possono ricuperare
, / maio non voglio rafinare / del piangere e lagrimare / la forte ventura
a segno, sull'altalena, avevamo fatto piangere le ragazzine dalle trecce.
non apriva la bocca se non per piangere o per mangiare, non si muoveva che
da longiano, iv-223: ragion hai di piangere non per lui, ch'è con
poi che muoion per ridere, e da piangere al nascere de'fanciulli, poi che
nascere de'fanciulli, poi che nascono per piangere. -esserci un buon motivo.
intender ragione agli orbi. -fare piangere la ragione: essere del tutto stolto
: * raitire ': piagnere, piangere con alti stridi. = var.
rimorso o di pentimento. -anche: piangere, sospirare. fra giordano
hanno nulla ancora a rammaricare, nulla a piangere, nulla a temere per l'avvenire
ma faccia dolce l'amaro e gioco il piangere, l'ha rammorbidato solamente con questa
tempo della battaglia non feci altro che piangere e sospirare il mio poliarco, ora tacitamente
ci (o almeno mi) faceva piangere con rapinose allocuzioni e colla perspicuità che
in atto e che fanno anzi ridere che piangere... e se alcuno ne
si può dire con mano, che il piangere di compassione e di tenerezza diletta non
occhi: cessare o far cessare di piangere. guidiccioni, 5-44: tomo ad
languente rimiralo, / vedi la bella piangere / madre, cui ratto e tacito /
94: non è lecito ad alcuno piangere la morte del re, altrimenti ne
[presso i congolesi] ad alcuno piangere la morte del re, altrimenti ne sarebbe
ricinto, frenetico per l'affanno, piangere inconsolabilmente l'incendio della notte preceduta.
od interrompi - mento di spirito nel piangere per la sola diminuzione di sillaba o
/ maio non voglio rafinare / del piangere e lagrimare / la forte ventura mia.
,... altro non facesse che piangere e sospirare. catzelu [guevara]
del sessanta. monelli, i-222: vedo piangere per la vergogna della cattura i più
foscolo, xix-372: a me il piangere teco, e per te, sarà certo
dal- l'ant. scandinavo grata 'piangere '). regrètto, sm
suoi pensieri, non sapeva se non piangere la sua infelicità. chiari, 7:
, l'umana generazione non cesserà di piangere. ugurgieri, 5: costoro pendono
paiolo sulla pietra del camino e a piangere. = denom. da rena1
donna specialmente.. m'ha fatto piangere come un bambino!... -una
non disse più niente; non seppe che piangere tutto il suo pianto di creatura tremendamente
fanciullo [dolciata], lo fé piangere. e non restando il piangere, vespa
lo fé piangere. e non restando il piangere, vespa dice: « dalli la
confortarla, / ch'ella la fe'di piangere restare, 7 promettendole sempre mai atarla
restava mai, anzi cresceva. -non piangere più (gli occhi); non sgorgare
di dormire e di mangiare, di piangere e di ridere, d'uccidere e d'
ridere, d'uccidere e d'amare: piangere su le risa ai ieri, amare
. -che non riesce più a piangere, che ha versato tutte le lacrime
i-217: un giorno mi pareva di sentirla piangere quella buona ragazza; la pregai mi
che aveva. e ben riattacava a piangere più forte: poveretta! carducci,
padrone. foscolo, iv-345: invece di piangere olivo, ringrazio il sommo iddio che
alquanto e alleggerito 10 mi metteva a piangere la sorte umana e la miseria del
di san luca: non finivo dal piangere... io quando ne partii,
lo mal ch'a tutte l'ore / piangere mi faceva, e. llagrimava,
: tanto disse che il fanciullo tralasciò di piangere, ma non già la tristezza;
; sfregiato. pratesi, 5-166: piangere per quell'isdraelito che pare uscito di
basso, col petto ansante, lacrimando senza piangere, come chi racconta una cosa che
ordinati nei santi uffici, incominciò fortemente a piangere, e pregò domenico molto ferventemente che
pea, 3-92: le rivenne da piangere, al ricordo di essere stata così
rivivo tempi già vissuti e posso / piangere (ancora!) come uno scolaro
lacrime perch'io possa dì e notte piangere le ferite che la colpa mi ha
rizza la testa. e'par che vogli piangere. / sta'ritto, sta'gagliardo
proprio alla mia festa devi ricordarti di piangere! professò », disse poi all'indirizzo