, 14: e s'egli avien che pianger le convegna per alcuno accidente, sia
sperando m'apporta dolzore, / altro pianger mi fa spesse fiate; / e sol
d. frescobaldi, ii-503: pertanto pianger quanto li occhi fanno, / lasso!
, / ma allor mi desto a pianger per le piagge. bembo, 1-40:
negri, 1-780: ascolta / il rauco pianger delle rane in fondo / alle ortaglie
e apparir la stella, / e pianger elli ed ella; / cader li augelli
301-4: fiume che spesso del mio pianger cresci; / fere selvestre, vaghi
, 37- 104: e per pianger ancor con più diletto, / le man
core / fanno le luci mie di pianger vaghe. buti [crusca]: gitta
petrarca, 37-101: e per pianger ancor con più diletto / le
sperando m'apporta dolzore, / altro pianger mi fa spesse fiate. idem,
, cent., 44-40: e vidi pianger molto amaramente / sette gran donne
., 33-96: lo pianto stesso lì pianger non lascia, / e 'l duol
vo, che le parole morte / farian pianger la gente ». -ammazzare il
tano / che paia il giorno pianger che si more. idem, purg.
ma anda pian, ch'i'vo'pianger lo danno. boccaccio, dee.,
altro sperando m'apporta dolzore, / altro pianger mi fa spesse fiate; / e
e chi leggier s'appresta / a pianger d'ogni cosa ch'è contraria.
trovava assai. petrarca, 342-13: non pianger più; non m'hai tu pianto
de'martiri / la nella mia con suo pianger dirotto. petrarca, 215-14: e
/ o divora il terren, che pianger puoi / la tua caduta. de marchi
e apparir la stella, / e pianger elli ed ella; / cader li
parlando / romper le pietre, e pianger di dolcezza. boccaccio, 1-68:
l'amar mi fe'dolce, e 'l pianger gioco. ariosto, 43-104: so
è dolce il tormento, e 'l pianger gioco, / che canto, sòno
esili e povere; / ma se 'l pianger in cielo ha qualche merito, /
-figur. carducci, 531: potessi pianger sur un campanile / come il mio
338-14: conobbil'io, ch'a pianger qui rimasi, / e 'l ciel che
ornamento e bellore. / o come in pianger mai suo figlio è stanco! /
e lassar prati e fonti, / e pianger meco in angosciosi beli. a.
martiri / la nella mia: con suo pianger dirotto, / con suoi prieghi devoti
, i-236: deh! non pianger l'imperio, italia mia, / ch'
/ e i tegoli lasagne imbullettate, / pianger fare vita brada coi butteri e
molce / il noioso ulular e 'l pianger dolce. marino, 7-27: fan la
... / che fa del pianger canto; / perch'orno inciampa talor
d'oro, / sì che fe'pianger tutto il concestore. marsilio ficino,
i'gli lasciassi i'vedria certo / pianger quegli occhi che da amor son volti.
capei d'oro, / sì che fe'pianger tutto il con- cestoro. boiardo,
in cerchio, / nessun pianeta a pianger mi condanna. marsilio ficino, 2-28:
i'gli lasciassi i'vedria certo / pianger quegli occhi che da amor son volti.
da barberino, 218: donna che non pianger vuole / del dannaggio del vicino /
. tu stesso un dì potresti / pentito pianger l'acquistato regno. 17
petrarca, 279-14: di me non pianger tu, ché miei dì fersi /
da lentini, 17: però non degio pianger pene- tenza, / ca nullo senza
e a chi aveva il colpo: pianger da maledetto senno. sempronio, i-99
torrier, che pur sovente compianse al pianger mio tentai co'preghi. / e qual
colli foschi / sorga ch'a pianger e cantar m'aita. s. caterina
pananti, i-376: è cosa che fa pianger, spezza il cuore, / il
capei d'oro, / sì che fe'pianger tutto il concestoro. forteguerri, 23-71
in cerchio, / nessun pianeta a pianger mi condanna. / se mortai velo
martiri / la nella mia con suo pianger dirotto. passavanti, 92:
; / conobbil'io, ch'a pianger qui rimasi, / e 'l ciel,
ombra et adra, / ch'a pianger mi consiglia?
rimembrando tale allor divegno, / che pianger fo qual vede il mio contegno.
corahnenti, / però non degio pianger penetenza, / ca nullo senza -
: se 'l vi piace, / di pianger con voi l'alma si contenta.
sei più in conto: / ma pianger poi l'essere stata avara.
occhi / non altro convenia che il pianger sempre. tommaseo, i-371: qualche
fedeltà, di temperanza; prima di pianger di tenerezza, prima di batter le
gravi né lunghe quaele, / né pianger né pregar seco mi vale: / cotal
. baldelli, 2-1-197: scopertosi al pianger di quella creaturina la cosa, quelli
301-2: fiume che spesso del mio pianger cresci. sacchetti, 17-14: il rigagnolo
. / e qui scoperse da far pianger sassi, / giacinti ivi io non vidi
: ma che debbo altro ormai che pianger sempre, / dolce iesù, che senza
, 5-72: e [ifigenia] fe'pianger di sé i folli e'savi
, i-376: è cosa che fa pianger, spezza il cuore, / il vederci
a pianto eterno, / ch'a pianger vengo la mia morta fede; /
5-259: vi perderemmo gli occhi / nel pianger noi lo scarso di tal razza,
vide, e due disiri / di pianger gli occhi suoi, e scapigliata, /
io fui desto innanzi la dimane / pianger senti'fra il sonno i miei figliuoli.
gli occhi ognior più desti / sono al pianger. tasso, 6-ii-177: disse allor
fora periglioso dannaggio, e perta da pianger sempremai senza alcun conforto, se per
ch'or mi diletta / assai di pianger più che di parlare, / sì m'
soddisfazione. petrarca, 37-97: per pianger ancor con più diletto, / le
. v. franco, 243: del pianger sol trassi alto diletto. marino,
/ scintillando le stelle, certamente / meco pianger mostràr la notte ancora. carletti,
nullo dimoro. 'boccaccio, ii-287: a pianger cominciò, sanza dimoro. regola di
iii-10-52: quando vider sì pietosamente / pianger gli achivi e li duci dircei, /
de'martiri / la nella mia con suo pianger dirotto. buti, 2-560: pianto
; / ché la tua stanza mio pianger disagia / col qual maturo ciò che
fatto parlando / romper le pietre, e pianger di dolcezza. s. degli
26: io piango, e 'l pianger m'è sì dolce e caro, /
, che 'l fiume e la valle / pianger dovriano! e tu ti disconforti /
tenerezza abbracciandoci, cominciammo per dolcezza a pianger dirottamente. guarini, 314: ma che
berni, 50-29 (iv-198): non pianger, gli dicea, non dubitare:
/ anzi a disdegno, e sol pianger m'avanza. scalvini, vi-94:
10-169: non ha lira / da pianger, ma sospira e brama il giorno
tenebre], pure dicendogli di non pianger tanto che il cervello si ti disfaccia
a pianto eterno, / ch'a pianger vengo la mia morta fede; /
/ men dolermi con lei, né pianger voglio. chiabrera, 309: per alcun
delle tenebre], pure dicendogli di non pianger tanto che il cervello si ti disfaccia
da barberino, 218: donna che non pianger vuole / del dannaggio del vicino /
, / o divora il terren, che pianger puoi / la tua caduta, e
che parlar volea, / a pianger con costei dogliosamente. caro, i-329:
martiri / la nella mia con suo pianger dirotto. petrarca, 205-2: dolce mal
subito. carducci, 531: potessi pianger sur un campanile / come il mio
che accompagni / la dolente sampogna a pianger volta. caporali, li-io: quest'era
. matteo correggiaio, ix-59: ben debbe pianger dolorosamente, / più che dolersi,
quando fui desto innanzi la dimane, / pianger senti'fra 'l sonno i miei
fui desto innanzi la dimane, / pianger senti'fra 'l sonno 1 miei figliuoli
allor fu da dolersi, allor devea / pianger ciascuno il mio mortale scempio. /
268-21: gran cagion hai di dever pianger meco. g. bentivoglio, 4-370:
; / e quando vider sì pietosamente / pianger gli achivi e li duci dircei,
e se non piangi, di che pianger suoli? arrighetto, 246: quando
, che le parole morte / farian pianger la gente: ed i'desio / che
di conti, ii-42: e se pur pianger vuo', pianga me stesso / rimaso
sentisse alcuna asprezza, / a pianger cominciò per allegrezza. p. f
rimanenti ebrei. forteguerri, ii-232: pianger giulia, e lena a lei far eco
. foscolo, 1-32: -morire, o pianger teco insino a morte / resta solo
., 33-96: lo pianto stesso lì pianger non lascia, / e 'l duol
, 358: mentre d'estor vorrei pianger la morte, / ed al commun gran
: io son un di quei che 'l pianger giova. boccaccio, dee.
troppo fora perigliozo dannaggio e perta da pianger senpremai sensa alcun conforto, se per
amadore. sennuccio del bene, ix-51: pianger dovriati nemico e soggetto, /.
e soggetto, /... / pianger la colpa sua chi t'ha fallito
sua chi t'ha fallito, / pianger la vita ognun che t'ha seguito.
perciò mai l'appetito umano / cesserà pianger con miser lamento, / famato ancora
/ o divora 11 terren, che pianger puoi / la tua caduta, e celebrarti
; affliggersi d'una disgrazia e il pianger sugli altrui mali è agli occhi loro
ad ognuno. ariosto, 16-3: pianger de'quel che già sia fatto servo /
vecchio padre diceva parole i da far pianger le fiere e'monti e'sassi, /
ascolti e miri / in quel linguaggio lor pianger, cred'io, / della fierezza
vallon feri. petrarca, 37-104: per pianger ancor con più diletto, / le
quando fui desto innanzi la dimane, / pianger senti'fra 'l sonno i miei figliuoli
famiglia, / e garrir progne e pianger filomena, / e primavera candida e vermiglia
troppo fora perigliozo dannaggio o porta da pianger senpremai sensa alcun conforto, se per
e pura. cino, iii-177-7: pianger mi fece il bel sembiante, / le
grida imperiose, di fiochi lamenti, un pianger di donne, un mugolio di fanciulli
alfieri, 8-94: ma per lo pianger lungo, io son sì fioco, /
: ivi fra l'erbe, già del pianger fioco, / vinto dal sonno,
della lingua e della corda / il pianger delle ripe ancor s'accorda. ojetti,
suo bel volto, / e fe'pianger di sé i folli e i savi /
batto / e son giocondo e di pianger fo sono. bonagiunta, lxiii-62:
io fui desto innanzi la dimane / pianger senti'fra il sonno i miei figliuoli /
riposati alquanto, / che 'l pianger tutta quanta ti fracassa. -illanguidire
non ti spetri e frangi? / pianger ben merti ognor, s'ora non piangi
. bracciolini, 1-10-29: mercurio al pianger suo muover si sente / nel fraterno
in una camera... a pianger la colpa della tua sciocchezza, d'aver
g. cavalcanti, xxxv-n-534: i'sento pianger for li miei sospiri, / quando
dolor e tristezza. / onde palese pianger ne conviene. tasso, 19-59: non
.. / e garrir progne, e pianger filomena. crescenzi volgar., 10-2
, che, qual tortora gemebonda, pianger debba in avvenire l'altrui miserabile cecità
sanza gemme. petrarca, 338-11: pianger l'aer e la terra e 'l mar
amar mi fe'dolce, e '1 pianger gioco. sannazaro, iv-14: sì mi
è dolce il tormento, e 'l pianger gioco, / che canto, sono e
ama, / chi per te piange di pianger brama. cicognani, 2-19: quando
son un di quei che * 1 pianger giova. cezza ch'ai mondo si
gli occhi... di sempre pianger vaghi / cercan dì e notte pur chi
, 1-32: sovente m'era il pianger grato / e 'l lamentarmi e '
gravosi afflitti lai, / e del pianger sol trassi alto diletto. -che provoca
distrugge. pagliaresi, 204: quanto pianger dovremo 'n questo loco, / po'
: liuto mio, dè, quanto pianger degio / l'acerba, dura e rustica
., 33-97: lo pianto stesso lì pianger non lascia, /...
grotta dimorare, / misse al suo pianger posa. -far grotte, far
ambe le braccia. tasso, 2-42: pianger lui vede in guisa d'uom cui
/ tegoli lasagne imbullettate, / pianger vedresti insieme le infischiarsi.
tordo, / di sospiri e di pianger non si stanca. fagiuoli, iii-18
importunamente. muzio, 1-70: pianger dirottamente è propriamente detto; ma domandar
scopone, sta su, e non pianger più; io t'ho inteso.
snella gola. pascoli, 141: pianger ti lascierei di ciò che sparve; /
vo'morir d'inedia, / né per pianger vo'perdermi la vista.
/ chi l'era intorno, ognun pianger facìa. vasari, 4-ii-705: io
io son un di quei che 'l pianger giova; / e par ben ch'io
! / gran cagion hai di dever pianger meco, / ché quel bel ch'era
han condotto le inimiche stelle / a pianger teco in questo ombroso loco. renieri,
fui desto innanzi la dimane, / pianger senti'fra il sonno i miei figlioli.
, / spesse volte costretta / di pianger si trovò, benché innocente, / per
i cari accenti / m'insegnarono alfin pianger d'amore. b. croce,
petrarca, 279-13: di me non pianger tu, ché'miei dì fersi / morendo
accompagnarsi, / gli converria, per pianger in eterno, / come aretusa in
intepidì sì freddo gioco, / e pianger vide la fanciulla altera / ch'ebbe pria
: gravida sete, e se per pianger troppo / quel uccidesti che 'n ventre portate
, i-376: è cosa che fa pianger... / dell'inverno del cuor
52: chi m'il vieta, a pianger più m'invita. caporali, lxv-81
io son un di quei che 'l pianger giova; /... e a
e 'l cerchio porporino, / che 'l pianger t'ha lasciato / d'intorno all'
il priva, i... i pianger non de', se ben languisce e
aveano la lagrima, dicea: -non pianger no, che non ti mangerà messere.
/ e di lagrime vivo, a pianger nato; / né di ciò duoimi,
già morta, / mi dà di pianger mo non minor doglia, /..
. doni, 430: si dilettano di pianger di dolcezza e de sospirar amaramente per
è dolce il tormento, e 'l pianger gioco, / che canto, sòno e
altamente abbia locato il core, / pianger non de', se ben languisce e muore
lavamane; / così cors'io a pianger a quel vaso, / durando a lagrimar
lor dolorosi danni, / e 'l pianger di maria nient'ha lena; /.
oscura, / da sì lieti pensieri a pianger volta. tasso, 12-10: sollevò
fugge signor natoralmente. petrarca, 338-10: pianger l'aer e la terra e 'l
accompagnarsi * / gli convenga, per pianger in eterno, / come aretusa in fonte
di pietra fur le membra tenere / per pianger liquidate: e fonte pietro / riserva
altamente abbia locato il core, / pianger non de', se ben languisce e
di lontano / che paia il giorno pianger che si more. petrarca, 43-6:
ivi fra l'erbe, già del pianger fioco, / vinto dal sonno, vidi
giovinezza tardi venuta, come mi piaci! pianger né rider sai: ma tristezza asciutta
cigli / corvini gli occhi che di pianger hanno / quasi vergogna. savinio,
era e di sì larga vena / il pianger mio e sì lunge generare isdegno /
alla riviera per bere, ed al pianger de'fanciulli derelitti in secco dell'acqua
il corpo umano, / e quando pianger vuol la sua sciagura, / con
i-105: saran questi occhi ognior di pianger vaghi / e l'alma pur bramosa
per l'aria tronche, / e pianger le fanciulle scapigliate; / uscir
ristrigne. petrarca, 37-98: per pianger ancor con più diletto / le man bianche
l'amar mi fe'dolce e 'l pianger gioco. boccaccio, dee., 5-2
. lapo gianni, xxxv-ii-586: non pianger, mia sorella. / tu averai
voracemente. sacchetti, 118-43: non pianger no, non ti mangerà messere;
alessandria e la sua guerra / fa pianger monferrato e canavese. g. villani,
m'ha maritata. -a chi? non pianger, dillo. fagiuoli, 1-2-254:
martìri / la nella mia con suo pianger dirotto. passavanti, 39: pregate iddio
purg., 19-91: spirto in cui pianger matura / quel sanza 'l quale a
arresti, / chè la tua stanza mio pianger disagia, / col qual maturo ciò
quando fui desto innanzi la dimane, / pianger senti'fra 'l sonno i miei figliuoli
corsini, 11-46: quando (per pianger fu) compresse il pianto / ardelia
nuova, 22-15 (79): vedestù pianger lei, che tu non pui /
altamente abbia locato il core, / pianger non de', se ben languisce e muore
-dissi -s'el ve piace, / di pianger con voi l'alma si contenta.
egli amano. tasso, 3-8: pianger ben merti ognor, s'ora non piangi
: le merule cantar perfetti accenti, / pianger cavalli e tortore pudiche. maestro martino
ha tutta rotta e guasta, facendola pianger sangue per tutto. lalli, 2-1-22
le donne [le muse] retenne a pianger seco. luca pulci, 1-82:
170: il raddoppiamento di quel 'non pianger, non pianger ', seguito da lo
raddoppiamento di quel 'non pianger, non pianger ', seguito da lo 'ancora '
.. arguisce ch'egli ha da pianger ad ogni modo, non molto dopo.
lagrimai già morta, / mi dà di pianger mo non minor doglia. petrarca,
qualche minuzzolo del profeta divorato e per pianger quivi la perdita di un tant'uomo
, ché le parole morte / farian pianger la gente; et i'desio / che
liii-6: dammi savere [amor] a pianger come voglia, / sì che 'l
martiri / la nella mia con suo pianger dirotto. bembo, 9-1-37: non l'
bocca; però se sentiva il compare pianger miseria per le tasse, le cattive
. matteo correggiato, 13: pianger con misura / spesse fiate la ragion comanda
già morta, / mi dà di pianger mo non minor doglia /..
amar mi fe'dolce, e 'l pianger gioco. boccaccio, dee., 4-2
molce / il noioso ulular e 'l pianger dolce. tasso, 15-65: i cavalieri
qui trapasso / avria virtù da far pianger un sasso. tortora, i-242: all'
inebriate / che de lo stare a pianger eran vaghe. -in relazione con
squilla di lontano / che paia il giorno pianger che si more. -sostant.
gioco, / fare'ne di pietà pianger amore. petrarca, iii2- 37:
, 898: di chi si deve / pianger la morte? di chi muor vivendo
219-3: il cantar novo e '1 pianger delli augelli / in sul dì fanno
già morta, / mi dà di pianger mo non minor doglia. boccaccio,
innamorata. cino, iii-23-5: resta di pianger lo cor morto / entro in quell'
vo, ché le parole morte / farian pianger la gente, et i'desio /
4-68: costei gualtier pei greppi / pianger trovò di sua fortuna fiera; /
. petrarca, 279-14: di me non pianger tu, ché'miei dì fersi /
vertute spento, / dàmmi savere a pianger come voglia, / sì che '
grida imperiose, di fiochi lamenti, un pianger di donne, un mugolio di fanciulli
vane, / si mosse con paura a pianger forte. idem, inf.,
a la doglia), / a pianger solo il tristo cor m'invoglia. niccolini
/ e di làgrime vivo, a pianger nato. ariosto, 27-121: temerarie [
giacomo da lentini, 17: non degio pianger penetenza, / ca nullo senza colpa
e nove soli, in questo a pianger nato / quando facevi, amor, le
nemica vista / di voi spingete col pianger più forte, / sì ch'altro amor
di sesso. lucini, 3-265: non pianger l'angiole canore e decadute / dalle
non si sente altro che celebrare e pianger lui e detestare e aborrir l'insolenza e
. / fanno le luci mie di pianger vaghe. ariosto, 8-19: a gran
grotte oscure, / ululando venite a pianger nosco. trissino, 2-1-197: se
/ la qual mi fa doler e pianger forte. dante, xlviii-2: se
: se vedi li occhi miei di pianger vaghi / per novella pietà che 'l
359-35: io che debbo altro che pianger sempre, / misero e sol, che
squilla di lontano / che paia il giorno pianger che si more. cavalca, vii-99
, i-3-2: io piango, e 'l pianger m'è sì dolce e caro /
offenda, / in vece del fratei pianger estinto, / dando in preda al martir
anche la coscienza me reprende / pianger, quando ve sento al coro santo /
varano, 1-432: è troppa cura / pianger ad uno ad uno i nostri affanni
squilla lontana 'che pare il giorno pianger che si muore 'rintoccò opportunamente onde
desiderativa. petrarca, 342-14: non pianger più; non m'hai tu pianto
! / gran cagion hai di dever pianger meco. cicerchia, xliii-425: tardi di
nemica vista / di voi spingete col pianger più forte, / sì ch'altro amor
. ammelli, 57: non pianger più, non t'oscurar, camillo,
, 2-1-106: signor, pria che del pianger l'uso / in natura si cangi
l'una e l'altra riva / pianger donne e donzelle e figlie e matri,
getto-: / non cessar mai de pianger la sua morte. navagero, lii-1-293
, / a follia non parecchia, / pianger perché si more, / e non
/ e di lagrime vivo, a pianger nato. giusto de'conti, i-94
, i-523: passò... a pianger il misero stato della francia in quei
. tommaseo, 2-i-383: non pianger, vedovella, il ben ch'hai
d'intorno / pastori ornai venite a pianger nosco. poliziano, st.,
diverso ingegno. boiardo, 1-24-55: colui pianger debbe a doppie doglie / che per
sperando m'apporta dolzore, / altro pianger mi fa spesse fiate. idem,
e i rimorsi e il pentire e il pianger, nulla / fia che mi vaglia
di lontano / che paia il giorno pianger che si more. idem, purg.
perla d'un ingegnere, buono di pianger soltanto miseria. -persona innocente e pura
del mio ben pianga e del mio pianger rida, / poria cangiar sol un
, vi-552 (4-11): ben può pianger cristiano e giudeo, / e ciaschedun
troppo fora perigliozo dannaggio e perta da pianger senpremai sensa alcun conforto, se per
lamenti storici, iii-70: rimin, al pianger non star pertinace: / fa'del
. / fanno le luci mie di pianger vaghe. boccaccio, dee., 3-5
in cerchio, / nessun pianeta a pianger mi condanna. sacchetti, 33: sia
in ciel create fumo / unite insieme a pianger mio gran male. =
amor, pur accendendo; / non pianger, vien ridendo -e sia sagio.
/ e se non piangi, di che pianger suoli? idem, purg.,
virgilio se ne vada, / non pianger anco, non piangere ancora; / ché
, non piangere ancora; / ché pianger ti conven per altra spada. cavalca,
petrarca, 279-12: di me non pianger tu, ché 'miei dì fersi
/ lo qual mi fa doler e pianger forte. dante, purg., 17-35
davanzati, li-10: gli occhi di pianger non posso tenere, / pensando c'
core / fanno le luci mie di pianger vaghe. bellincioni, ii-177: bella
ch'or mi diletta / troppo di pianger più che di parlare, / sì
, 537: il fumo ci ha fatto pianger tanto e ci fa piangere che non
tremar questo desio che mi tormenta, / pianger la passione che sgomenta / mi trasse
alessandria e la sua guerra / fa pianger monferrato e canavese. petrarca, i-2-83:
, / e garrir progne, e pianger filomena. verga, 1-187: soltanto qualche
, in alto ciel salita, / pianger dovriati nemico e suggetto, / se
leopardi, 7-55: di olimene / pianger credè la sconsolata prole / quel che sommerse
suo bel volto, / e fé pianger di sé i folli e i savi /
squilla di lontano / che paia il giorno pianger che si more. carducci, iii-23-287
, i-512: bagnandomi lo viso, / pianger mi toma riso / e d'ira
abatto / e son giocondo e di pianger fo sono. dante, inf.,
martiri / la nella mia con suo pianger dirotto. idem, purg., 31-46
, / fiume che spesso del mio pianger cresci. livio volgar., 1-32
i-3-1: io piango e 'l pianger m'è sì dolce e caro / che
imperiose, di fiochi lamenti, un pianger di donne, un mugolio di fanciulli
ai vignaiuoli, / facean cose da far pianger i cani. -nato a o
, / e di lagrime vivo, a pianger nato. -non lasciare nefypure o
vite. panzini, vi-511: 'pianger come una vite tagliata': le viti quando
/ che il troppo pianto a me pianger non lassa. alberti, 5-243: né
xlviii-2: se vedi li occhi miei di pianger vaghi / per novella pietà che 'l
'l mira, / lo cor di pianger tutto li si strugge. guido da pisa
lasciati sì che venne amore / a pianger sovra lor pietosamente. -caritatevolmente.
. / si mosse con paura a pianger forte. idem, conv., ii-canzone
. l. martelli, 3-226: spirti pianger per l'aere uditi furo, /
rigido guanciale. pascoli, 141: pianger ti lascierei di ciò che sparve; /
giacomo da lentini, 17: non degio pianger penetenza, / ca nullo senza -
morone, 45: veggano gli occhi miei pianger quegli occhi / nel proprio mal,
lippi, 4-80: coll'animo di pianger vi s'arreca: / ma ponza
dormite, vegeta, sana, senza pianger mai, sempre col risino pronto.
lxxxviiiu * 753: ben hai da pianger, popol mansueto, / di questo
che accompagnarsi al suo grave dolore e pianger seco. [sostituito da] manzoni
che poter cantar di dì e di che pianger di notte. foscolo, 1-159:
però lo mio cor non posa / di pianger lo nostro amore / tomo a la
spirto / in sé trasfuso, e a pianger teco impari, / te beato infra
ridere voi per le bugie che voi pianger me per la verità. firenzuola, 676
morbida e fresca. tasso, 2-42: pianger lui vede in guisa d'uom cui
aga veduto una foca presa da cacciatori pianger di maniera il parto che ella aveva
dolce famiglia, / e garrir progne e pianger filomena. b. pulci, lx5cxviii-ii-331
xlvii-41: questa, ch'era sì di pianger pronta, / tosto che lui intese
. doni, 430: si dilettano di pianger di dolcezza e de sospirar amaramente per
di lontano / che paia il giorno pianger che si more. ovidio volgar.,
sì m'è amaro! / da pianger resto, no fus'altra rosta. /
nuova, 22-14 (92): vedestù pianger lei, che tu non uoi /
in l'una e l'altra riva / pianger donne e donzelle e figlie e matri
perch'or lo cuopre tonde / tanto pianger veggiamo e far querela. lamenti storici,
per buone dozzine di linee faceva sempre pianger i suoi eroi e disperarsi con molti
cicerchia, xliii-375: la donn'allora suo pianger racheta. dolce, xxv-2-277: il
quello raccoglie. boiardo, i-24-55: colui pianger debbe a doppie doglie / che,
.. i fanno le luci mie di pianger vaghe. mariotto davanzati, ciii-216:
ch'or mi diletta / troppo di pianger più che di parlare, / sì m'
, iii-199: adesso le nostre dispute fanno pianger la ragione. -fare ragione
franco, 7-256: giurai a lei di pianger sempre: e mai sazio non ne
cominciò, tutto crucciato, / a pianger e aver grande paura. antonio di meglio
che poter contar di dì e di che pianger di notte. brignole sale, 7-308
i casi miei ch'ogni momento / pianger devrei vie più che tu non piagni
/ del mio ben pianga e del mio pianger rida, / poria cangiar sol un
, trattenuto. varano, iii-531: pianger vorrei; ed a ritroso io provo /
. ariosto, 23-12 ^: di pianger mai, mai di gridar non resta;
, 219-2: il cantar novo e 'l pianger delli augelli / in sul dì fanno
allor del nostro amore, / a pianger presto andrai sopra al mio cenere.
], i-191: sarebbe una gran pazzia pianger per i morti che non si ponno
il dilettoso affanno, 7 il pianger dolce, le lusinghe e i vezzi /
ch'a te superbo insegna / come pianger nascendo / sol deve l'uomo e
: sono in tanto turbamento, / di pianger mai no rifino. chiaro davanzati
da la terra tratti, / fan pianger l'aria sì che il mondo bagna,
xlviii-6: se vedi li occhi miei di pianger vaghi / per novella pietà che 'l
f. scarlatti, lxxxviii-ii-520: occhi, pianger dovete il mal costume / ch'è
xv-17: se non ch'alma del ciel pianger non potè, / rigate avrian di
iv-165: bench'io non sia mai di pianger sazio, / pur mi rileva lo
releva. ariosto, 9-45: 11 pianger morti non rileva / e la vendetta sfoga
, i-192: sarebbe una gran pazzia pianger per i morti, che non si ponno
, mamma; fatti coraggio; non pianger così. misasi, 3-189: il
mi doverei in loco rinchiuso / e pianger lo mi'danno tutto tempo, / ch'
inf, 33-95: lo pianto stesso lì pianger non lascia, / e 'l duol
a quel che tutto circuscnve / a pianger senza scusa sua follia, / giustizia
. boccaccio, vii-40: che nel suo pianger dice che ventura / avversa gli è
, lxxxviii-ii-194: parmiti veder vivo e pianger morto, / quantunque la fortuna, aspra
suo bel volto, / e fé pianger di sé i folli e i savi.
era e di sì larga vena / il pianger mio e sì lunge la riva,
/ e tutto il popol fe di pianger roco. cieco, 31-62: ancora so
la bandiera; / ma più da pianger n'hanno i romagniuoli. machiavelli,
, sì m'è amaro! / da pianger resto, no fus'altra rosta.
/ chi l'era intorno, ognun pianger facìa. malatesta malatesti, 1-136: perché
il saccheggio fa guazzare un mese e pianger dieci anni. = deverb. da
/ prega le luci mie, di pianger vaghe, / che diano il passo a
pena che color pativano, / a pianger cominciò non con gran gride / per la
, in alto ciel salita, / pianger dovriati nemico e suggetto, / se questo
219-9: il cantar novo e '1 pianger delli augelli / in sul dì fanno
, / e par che l'alma pel pianger si schianti, / finche salva non
» / e ii scoperse da far pianger sassi. poliziano, st., 2-13
'l dolore, / né per dolermi o pianger son mai sazio. s. degli
e sbassar d'ogn'om grandeze / e pianger terra, mare, foco e vento
tutto il giorno sbattuto sul letto a pianger ogni tanto di rabbia e cu desolazione.
potea piangendo si dolesse, / altro che pianger non avendo schermo. getti, 15-307
, 20-175: lo schiamazzio e il pianger che tu farai gli sarà riportato a staffetta
, / e par che l'alma pel pianger si schianti, / finché salva non
. stigliani, 2-280: quasi a pianger proruppi / la nostra miseranza universale.
ricciardo del bene. grazzini, pianger la santa chiesa a lagrime inconsolabili. mezzanot
boccaccio, vii-40: chi nel suo pianger dice che ventura / avversa gli è al
, 826: ben la morte sua pianger dovrebbe / ciascun mio figlio de città econtado
rami e sibilar le fronde, / pianger gli augei che gìan volando intorno.
il mio desire! filicaia, 2-1-134: pianger vidi le muse e tutte in duolo
maestrevolmente. bracciolini, 3-18: non pianger più ch'ad ubbidir son presta,
mortali egli è 'l più forte / nonposser pianger l'uom la propria morte.
misericordia. boiardo, 1-24-55: colui pianger debbe a doppie doglie / che per
allegrezza ricoglieranno. boiardo, 1-24-55: colui pianger debbe a doppie doglie / che,
ma, se più tarda, avrà da pianger sempre. capitoli della compagnia della madonna
gran desio... ho di pianger sempre. caro, 12-ii-56: io so
quando fui desto innanzi la dimane, / pianger senti'fra 'l sonno i miei figliuoli
rami e sibilar le fronde, / pianger gli augei che gìan volando intorno;
occhi suoi, conosceraila poi: / non pianger più, tu se'già tutto sfatto
mio, / alquanto s'è di pianger ritenuto / e par che d'esser teco
io non vorria, / lasso! di pianger sì la donna mia, / che
già morta, / mi dà di pianger mo non minor doglia », / ri-
fu da dolersi, allor devea / pianger ciascuno il mio mortale scempio. parini
dei vecchi sicomori. pascoli, 141: pianger ti lascierei di ciòche sparve; / indi
sì le consiglia, / e fanno pianger la signora madre / e ridere il
, né si volse al pregare né al pianger suo. caro, 5-117: degli
, / tu potresti, canzon, pianger col sole. ariosto, 8-46: con
, / e sol le fiere a pianger mieco invio. tiziano, 251: esser
liii-5: dàmmi [amor] savere a pianger come voglia, / sì che 'l
petrarca, 332-24: or m'è 'l pianger amaro più che morte, / non
sol tacer m'è solazzo, e 'l pianger solo. nannini, 1-173: mentre
ivi fra l'erbe, già del pianger fioco, / vinto dal sonno, vidi
sì, che venne amore / a pianger sovra lor pietosamente. compagni, 1-2:
pananti, i-376: è cosa che fa pianger, spezza il cuore, / il
avanza, / impari aver pietà del pianger mio, / ch'è fatta sorda alli
propria sorte. pascoli, 141: pianger ti lascierei di ciò che sparve; /
pure., 19-93: spirto in cui pianger matura / quel san- za 'l quale
virgilio se ne vada, / non pianger anco, non piangere ancora, / ché
anco, non piangere ancora, / ché pianger ti conven per altra spada. tommaseo
prieghi spargo invano, / quanto pel pianger son già stanco e afranto! g.
se ne rammenta? pascoli, 141: pianger ti lascierei di ciò che sparve;
pur'una parte, / quanto farei del pianger mio contento. 4.
224: per tre menti gocciava il pianger che egli per lo suo peccar faceva,
vertute spento, / aàmmi savere a pianger come voglia, / sì che '
, 332-23: or m'è 'l pianger amaro più che morte, / non sperando
sbassar d'ogn'om grandeze / e pianger terra, mare, foco e vento.
ché non ti spetri e frangi? / pianger ben merti ognor, s'ora non
vedova donna dei tuoi bei tribute! / pianger ti veggio, e chiamare aiute,
nemica vista / di voi spingete col pianger più forte, / sì ch'altro amor
marignolle, 83: qual eraclito sempre a pianger fiso / meni mia vita, e
precipitare in uno spoetizzamento che gli faceva pianger l'anima in tono di miserere.
le viscere. imbriani, 6-78: non pianger così, figliuola mia, che mi
di lontano / che paia il giorno pianger che si more. breve dell arte
, / ché la tua stanza mio pianger disama, / col qual maturo ciò
ch'altri presso stenta, e a pianger sfida. 11. affliggere fisicamente
, 33-94: lo pianto stesso lì pianger non lascia, / e t duol che
di tigre o d'orso / che a pianger meco non venisse ornai? castiglione,
, / mentre più gli occhi miei pianger non ponno, / vieppiù per lo
isse: « deh, amico, non pianger più [ecc.] ». targioni
; infine ruppe in un pianto che fé pianger noi tutti. de marchi, ii-450
'l mira, / lo cor di pianger tutto li distrugge, / e l'anima
2-cv-2: se vedi li occhi miei di pianger vaghi / per novella pietà che 'l
o stummia di furfanti, / poich'a pianger volete ch'io rimanga. saccenti,
dài feruta, / ca 'l tuo pianger me astuta, - / ché '1 veio
cavacchioli, 137: sudditame, ascolterete / pianger le stelle come le fantesche!
e quasi più che ad altro al pianger dati. antonio da ferrara, 81:
, o più tosto, se sai pianger, piangi. fantoni, ii-221: volea
vo, ché le parole morte / farian pianger la gente. boccaccio, 1-i-409:
autore). petrarca, 293-14: pianger cercai [nei versi], non già
/ ma voi, cappello, avete a pianger sempre? 5. unione
vecchio, 2-67: io ritorno / a pianger, a versar pioggie e torrenti /
, / occhi ciechi, occhi sempre a pianger volti. domenichi [plinio],
nostre menti tenere! / occhi, pianger dovete il mal costume / ch'è in
al terreno. ariosto, 23-125: di pianger mai, mai di gridar non resta
questa derelitta casta condannata a servirvi e pianger sempre. = comp. di
, 3-246: tutto ciò che dapoi fé pianger l'italia, la chiesa e la
però lo mio cor non posa / di pianger lo nostro amore / tomo a la
vecchio, 2-67: io ritorno / a pianger, a versar piogge e torrenti /
già morta, / mi dà da pianger mo non minor doglia », / ripuos'
/ ma voi, cappello, avete a pianger sempre? c. gonzaga, i-ioi
, / et in un canto a pianger lo ridusse / come in caso simil
dolor partita: / e se pur pianger dèi, piangi te stesso, / non
in cerchio, / nessun pianeta a pianger mi condanna. landino, 41: abbiamo
da la terra tratti, / fan pianger l'aria sì che il mondo bagna,
donna dei tuoi bei tribute! / pianger ti veggio, e chiamare aiute, /
, perché turbato e tristo / lassai pianger maumetto ne la spagna, / c'ubedir
vita nuova, 31-15 (132): pianger di doglia e sospirar d'angoscia /
: sono in tanto turbamento, / di pianger mai no rifino. giamboni, 8-ii-188
squilla di lontano / che paia il giorno pianger che si more. firenzuola, 99
e grotte oscure, / ululando venite a pianger nosco. carducci, iii-3-176: sulle
: dunque, signor, pria che del pianger l'uso / in natura si cangi
core / fanno le luci mie di pianger vaghe. tasso, 2-41: di mirar
. fiamma, 81: ben ho da pianger gli anni indarno spesi, / poi
parole vane, si mosse con paura a pianger forte. -privo di autentica importanza
palmieri, 1-29-1: far non potè chel pianger non venisse. fracchia, 771:
quand'ila fea co'suoi dogliosi accenti / pianger le rupi e lamentarsi i monti.
mostrava tanto trista, / che facea pianger me de'suoi dolori. = forma
signor né la sue nate / né 'l pianger mo né i preghi pòn far laura
xcvi- 150: più di lei pianger dobbiamo, / ché cristo morir veggiamo
lxxxviii-i-42: incominciai / senz'occhi a pianger forte e senza vose. leonardo,
. 7 io pur ritorno spesso a pianger vosco, / ed a cercar tra
le lagrime di geremia negli occhi a pianger le zizzanie che sparge, le discordie
non posso dormire, mamma: / non pianger più. cicognani, iii-2-228: la
consolazione, / un misero sollievo il pianger tanto, / cangia le non giovevoli,