. negri, 1-924: non si piange sui morti in guerra / uguali
256-14: mentre le parla, e piange, e poi l'abbraccia, / non
è tua madre lì d'accanto e piange. negri, 162: oh, s'
7-6: ma son, mentr'ella piange, i suoi lamenti / rotti da un
raccontargli tutti. marino, 5-47: or piange, or ride, e mentr'ondeggia
campagna / mi ride al cuore (o piange), severino: / il paese
e dico, che io signore loro piange; e che udendo la cagione perch'e'
; e che udendo la cagione perch'e'piange, si acconcino più ad ascoltarmi.
e nella acerbità del suo celibato, piange facilmente. pratolini, 2-52: fin
presi i vecchi. il bimbo che non piange non ha puppa. e per forza
. moretti, i-413: e ci piange sopra le sue povere lagrime di coccodrillo
/ che 'n tutt'i suoi pensier piange e s'attrista [ecc.].
coloro che restano, e nessun volto piange: è un addio tranquillo, affettuoso e
pigli. chiabrera, 4-1-346: perché piange la plebe? onde s'addoglia? pirandello
la mente stolta / s'adira e piange; e così in pena molta / sempre
. beltramelli, 11-461: come mi piange il cuore quando vedo le adunate delle
era afaticato molto, / con gran sospiri piange. baretti, ii-27: tornerò a
affetto, / dirò come colui che piange e dice. idem, par.,
mi- serabil canto afflitte e sole / piange le notti. galileo, 463:
poco aggrinzito. giusti, 2-143: piange intanto il filosofo imbecille, / e dietro
: questa umile aiuola / ove si piange e s'odia, / e questo eterno
megera dal sinistro canto; quella che piange dal destro è aletto; / tesifone è
che talletta e la trastulla. / or piange, or ride, e mentr'ondeggia
gode e l'altro 'mpazza, / chi piange e chi sollazza: / così da
l'ombre amene / ove un rio piange e molle il vento spira? grafi
si sfoga, ci si confida, si piange e si ride insieme. solo tra
il vero amor per cui si ride e piange: / amore non mi tanse e
pianga amore, / poi che non piange lui, che m'ha ferita / sì
sia pesanza, / come quello che piange ed à alengranza. bonagiunta, ii-305
la notte, e angosciosa il dì, piange. boccaccio, iv-no: la trista
nota magione or tutta in festa. / piange la madre e i bianchi veli appresta
bel rio ch'ad ogni or meco piange / co l'arboscel che 'n rime
/ ond'ello imantinenti / si parte e piange sentendo l'ardori. cresccnzi volgar.
dante, inf., 32-115: ei piange qui l'argento de'franceschi. idem
], / or ride, or piange, or teme, or s'assecura.
colla logica dei bimbi; c'è chi piange la perdita d'una corte che ha
/ le sue tacite colpe, e piange e prega. morando, iii-234: anco
, / che 'n tutt'i suoi pensier piange e s'attrista. idem, inf
che pia, / lo meo cor piange e cria. latini, ii-81: così
7-6: ma son, mentr'ella piange, i suoi lamenti / rotti da un
d'un raggio avviva / occhio che piange. 4. tecn. rendere
e ria, / per cui tanto si piange e si sospira. savonarola, iv-298
: chi le man giunge, chi piange, chi canta: / viva la bella
la mia tristezza. palazzeschi, 276: piange il cielo / tutto velato a nero
ii-249: guardate la vostra innamorata; piange come un bambolo. idem, vi-524
mostro della notte, e non canta ma piange. bruno, 3-23: doi son
materia. deledda, iii-458: la vecchia piange e ride; pare divenuta matta,
e casca battendo il naso, e piange. pascarella, 560: hanno ai
stesa sul canapé, bocconi, e piange per due ore; finché la cameriera non
di ricco, 1-28: come quello che piange ed à alegranza, / ché lassa
e fonde la sua facultade, / e piange là dov'esser dee giocondo. pataffio
spesso con la bocca quando il cor piange. guicciardini, 17: fu alamanno
quando ride / e ancor più quando piange. palazzeschi, i-139: una giovane
dello spenditore. chiabrera, 455: qui piange pietro, a cui sentenza avversa /
, 7-6: ma son, mentr'ella piange, i suoi lamenti / rotti da
dell'impiccato / ed una geme e piange / e l'altra bramisce e impreca.
e quegli canta, e il cuor piange e sospira. svevo, 5-31: la
bella gaiba fuge lo lisignolo. / piange lo fantino però che non trova /
23-298: come un padre talor piange, bruciando / l'ossa d'un figlio
, bugiardamente asserendo... che piange per gratitudine, quando in effetto piange
piange per gratitudine, quando in effetto piange per amore. cattaneo, iii-4-63: si
/ gittato al fuoco, ove si piange e freme '. pea, 7-481:
credo certo che subito avrebbon detto: giunone piange sul serio, scherzarci su.
figliuoli fatto come di pietra, e non piange. pascoli, 1018: s'odono
cader delle foglie, alla massaia / non piange il vecchio cor, come a noi
, / questo è quel mal che si piange a ragione; / questo a ciascun
caiba / fuge lo lisignolo. / piange lo fantino / però che non
palazzeschi, 1-186: egli è là che piange, e si rotola sulla terra,
/ rotto dai duri massi, il fiotto piange. dizionario militare [1847],
campagna / mi ride al cuore (o piange), severino. d'annunzio,
ond'ello inmantanenti / si parte e piange sentendo l'ardore. bonagiunta, ii-321:
che son lacrime dell'aurora? questa piange per far ridere le cireni e le
grida: quanto sei bella!, una piange caricatamente, una manda alla vergine centinaia
avvenire, che teme e confida, piange e si rallegra, con sapienza; che
color allegro, / ché 'l suo fin piange e 'l viver tirannesco, /
il vero amor per cui si ride e piange: / amore non mi tanse e
sono cattivo, se qui / mi piange nel cuore disfatto / la voce: «
e nella acerbità del suo celibato, piange facilmente. pratolini, 9-83: non
parla, si parla, e si piange anche, quasi che la vita ci
. saba, 592: per te piange un fanciullo in un giardino / o forse
cereo fuso a mestizia / perché non piange mai / perché chiude come per sempre
fa tastante a l'ammalata, e piange / che si dispera. sassetti, 160
e sta chetino, / né mai piange il buon bambino. = dal
l'ombre amene / ove un rio piange e molle il vento spira? verga,
e talor dolce geme, / e piange e ride, e come il mio cor
nel velo; / non parla, non piange, non guarda che in cielo;
rotto dai duri massi, il fiotto piange. collodi, 22: un ventaccio
dei pipistrelli. pascoli, 536: piange nel salir grondando / l'acqua tra l'
novella che burla e sorride, quella die piange o che sanguina: dopo il cinismo
. cino, ii-555: il corpo piange il core, / ch'è dipartito e
a danno di una persona, ipocritamente piange e se ne pente. leonardo,
più crudo di coccodrillo, che uccide e piange; ma egli uccide e ride.
vittoria, osservi il signor eugenio. piange, è intenerito, si pentirà,
l'è i coccolezzi. allora lei prima piange e poi ride. =
, de'quali alcuno ride, alcuno piange,... altri si dimostrano balordi
nel colombaio la colomba, e ivi piange e lamentasi. b. pitti, 1-10
duro, e duramente colpàbile quelli che piange e lacrima la morte del parente suo
morte del parente suo, e non piange la morte dell'anima sua. zanobi
duro, e duramente colpàbile quelli che piange e lacrima la morte del parente suo
la morte del parente suo, e non piange la morte dell'anima sua.
alvaro, 9- 193: anch'ella piange; la spalliera della panchina su cui
sei mangiato già centomila lire, che mi piange il cuore a pensarci! pavese,
. boccaccio, vii-146: se dante piange, dove ch'el si sia, /
si possono. lancellotti, xxiv-277: piange costui 300 anni sono sì dirotta- mente
affetto, / dirò come colui che piange e dice. idem, par.,
le parole adatte: un bambino che piange). -anche assol. dante
, puoi ch'è en prescione, piange con gran disianza: / nullo consol
, puoi ch'è en prescione, piange con gran disianza: / nullo consol se
. cino, ii-555: il corpo piange il core, / ch'è dipartito
, puoi ch'è en prescione, piange con gran disianza: / nullo consol se
civetta -ma per me, quando il morto piange, è segno che gli dispiace a
/ che s'innalza sul fiacco che piange, / che contrista uno spirto immortal.
/ che i bei cristalli suoi rompendo piange. / vede l'originai fonte profondo
, in ogni comparsa che ride o piange sotto i suoi occhi, non vede
amor qua giù di sotto / si piange: or vo'che tu de l'
il coccodrillo della favola, che piange e si dispera e fa il corrotto inconsolabilmente
questi, non punto meno di questi piange lo stato cortigianesco. alfieri, i-84:
perpetua infelicità sono sicuro almeno che niuno piange per me; e non so se
la madre li vede morti, sì li piange tre dì, tanto che alla fine
stride e geme, / tonda che piange e freme. monti, x-2-331: -guarda
pia, / lo me'cor piange e cria / per la malvagia gente che
/ nella tempesta de'pensier, che piange. imbriani, 1-27: se una femmina
omo tanto crudo / che te non piange, o figliol mio? / vederte
suoi ginocchi. / li culla e piange con quelli occhi suoi, / piange per
e piange con quelli occhi suoi, / piange per gli altri morti, e per
, e per sé nulla, / e piange, o dolce madre! anche per
/ questo è quel mal che si piange a ragione. ariosto, 48-52: quello
rider spesso con la bocca quando il cor piange. cellini, 1-77 (182)
al petto / ch'el me ne piange l'anima nel core / di allontanarmi
3-4-51: gli amici, onde ti piange il core, / ha spenti acerbamente empia
mangiato già centomila lire, che mi piange il cuore a pensarci! -prendere
; e ferraù si lagna, / e piange, e incolpa i molti suoi peccati
striscia, sasso eterno, fontana che piange. 4. per anal.
imbelle / è quel ciglio allor che piange: / io non venni insino al gange
. d'annunzio, 1-668: ella piange da ieri il suo defunto / amore.
cima del molo c'è un gobbo che piange... pare un delfino quando
piangere e delirare le folle, e ora piange e delira? 6.
e dolore / (e ben chi non piange ha dur core / o ver che
solo ramingando; / qui sosta e piange. un altro derelitto / odo in
e non atteso, / veggendoti così distrutta piange. bazzero, iv-99: un'arca
. saba, 167: un bimbo piange, pigola un pulcino / sotto il desco
casa mia desolata / venni, dove si piange e perisce. e. cecchi
dal sinistro canto; / quella che piange dal destro è aletto; / tesifone è
non faccia alcun prò a colui che piange. capellano volgar., ii-47: però
ride da un canto, dall'altro piange per sé d'esser affogata in un
;... ed ecco che piange e plora. fagiuoli, 1-5-334:
, che 'l riso simula; / tal piange del mio mal, che poi mi
stava seduta la vedova. difficilmente si piange quassù: e anche lei rimaneva immobile
lieta scena! chi plaude, chi piange, / chi diffonde viole e giacinti
ch'è la donna e ride e piange. digerìbile, agg. che può
chi digiuna e di ridere tra chi piange. corazzini, 3-77: desiderai di
adduce e dolore / (e ben chi piange ha dur core / o ver che
acerba, / per cui il mondo tutto piange e geme; / i'son ne
quelle nostre / case infelici, ove si piange e muore. -per simil. e
cotanto affetto, / dirò come colui che piange e dice. petrarca, 20-9:
, 9-23-195: e quando mai o si piange più dirotto e caldo, o si
: che si strugge in pianto, che piange disperatamente. valerio massimo volgar.,
dirottamente. fazio, i-ii-59: qual piange sì che vuole e non può dire
vizi). ariosto, 28-59: piange il greco e sospira, e parte
dispettosa e trista. arici, i-12: piange fatica e l'irrito lavoro / il
: qui diluvia sempre; la primavera piange; e la natura sta dispettosa.
mi sia pesanza, / come quello che piange ed à alegranza: / ché lassa
liquido e sereno. folengo, ii-241: piange l'amore umano, e da le
in amore, la vite, essa piange lacrime schiette ed è ancor vivo il dittàggio
ella, perché si divertono, non piange; anzi cerca di divertircisi anche lei,
, sia pietoso almeno. / ma chi piange? e che piange? alme pietose
/ ma chi piange? e che piange? alme pietose, / pensate meco:
: è l'uom che duolsi e piange. / ma l'uomo è dio,
/ popolo afflitto, che tuttora il piange. d'azeglio, 2-69: stamattina ho
/ che i bei cristalli suoi rompendo piange. parini, 281: ei sotto
: s'oggi si ride, si piange domani: / s'oggi ti trovi in
dolce. alvaro, 9-193: egli piange. anch'ella piange; la spalliera della
9-193: egli piange. anch'ella piange; la spalliera della panchina su cui
il francese lo mangia, lo spagnuolo lo piange e l'italiano lo dorme.
sembiante il loco al loco / ove si piange con eterni stridi. b. stampa
zana dondola pian piano. / un bimbo piange, il piccol dito in bocca;
mi legaro. sacchetti, vi-128: piange costanza la perduta elèna / spesso baciando
. petrarca, 53-74: di costor piange quella gentil donna, / che t'
irraggia, protegge, sprotegge, ride, piange, fischia ed applaude. einaudi,
parere. ariosto, 45-18: così ben piange, e così ben si duole,
porta, accende la candela / e piange con la sua malinconia. / egli
! un popol di scettici / non piange disgrazie, / ma giuoca le crazie /
perduto, di beltade estinta. / piange anche spesso i disperati amori, /
per la colpa de'poeti spesso / li piange in van. chi fu commosso mai
. campanella, i-414: l'elegiaco piange gli amori, i travagli e miserie e
e le lagrime sovra gli occhi, piange che si sìeno, a forza di studio
e del suo pigro piè sospira e piange. monti, x-3-364: tremoto ti
mente mia / quella donna gentil cui piange amore, / entro in quel punto
5-1-63: onde chi pigro vien sovente piange / ch'un picciol varco, ch'ai
e or prega, or impreca, or piange, ora si commove, or minaccia
erba? alfieri, v-2-431: si piange tante volte in erba la fama di
e ria, / per cui tanto si piange e si sospira. boccaccio,
madre che prega, su culla / che piange, su garrula mensa, / su
ottimo, ii-532: quando uomo piange, così abbuia ed oscura nel viso
di vetro della pioggia / mi piange tutta notte dentro il cuore. soldati,
/ giacché 'l mio cuor non piange; e a tanto sangue / nego il
le flotte,... già piange l'impero austriaco esterminio. davila, 277'
di bei mirti ombrose, / dove ancor piange il passerotto estinto / il buon cantor
de'pagani il pianto estolle: / piange il fedel, ma in voci assai
scena d'amore, s'inginocchia, piange; infine, respinto, si rimette
acerba, / per cui il mondo tutto piange e geme; / i'son ne
maestrale. pirandello, 7-874: legge e piange, sì; ma col corpetto
la porta, accende la candela / e piange con la sua malinconia. gobetti,
/ è sempre mal sicura: / piange, promette e giura; / chiede,
e tutta di tristezza si veste e tutta piange la desolata natura la morte del suo
, 26-3: avea colui ch'ancor prometeo piange, / cavato il capo fuor dell'
ed altri a consolar l'alba che piange / col venir de la dea volan leggieri
gli dii, la natura, / piange, s'ange e 'l crin si frange
, 274: chi falla in fretta, piange adagio. -chi troppo parla,
allegranza non ispero. sacchetti, vi-128: piange costanza la perduta elèna / spesso baciando
gode ella, si duole: ride, piange: odia, favoreggia: disprezza,
/ è sempre mal sicura: / piange, promette e giura; / chiede,
fede / è sempre mal sicura: / piange, promette e giura; / chiede
/ chi va, chi vien, chi piange, chi è beato. bibbia volgar
fervente. alfieri, 8-230: feroce piange in su l'amico estinto, / lagrime
in su l'amico estinto, / lagrime piange di dolore e d'ira, /
, nulla. dante, xxvi-13: piange la madre, c'ha più d'una
in tutto, e notte e giorno piange, / stanca, senza governo in mar
fieramente fue disconfortato; e sagramor ne piange fortemente, come quelli che molto amava
: affligger chi per voi la vita piange, / che vien mancando, e 'l
tozzi, iv-431: lo sente come piange una delle vacche? è per figliare.
atti tanto sgarbati, che la natura piange e l'arte ride. f. f
. cino, iv-193 (61-8): piange entro 'n quell'or, pregando lui
tradito e figne. ariosto, 28-59: piange il greco e sospira, e parte
. / s'oggi si ride, si piange domani. cattaneo, iii-4-29: poi
ii- 299: guarda, papà che piange 1 se è tutta una finzione!
. che è proprio di chi piange, di chi si lamenta; che ha
che l'una dorme, e l'altra piange e geme / che sempre il suo
e derise da aristofane; di queste si piange e non si ride: e talora
in fortuna sì forte, / che ne piange pietate ed amore / che lei signoreggiar
pea, 7-20: il bimbo che non piange non ha puppa. e per forza
inf., 32-115: e1 piange qui l'argento dei francéschi. niccolò
: la madre un pezzo si consuma e piange, /... / e
scorno. bar uff aldi, i-134: piange, s'ange e 'l crin
/ iesù chiamando va, e sempre piange. pagliaresi, xliii- 65:
vita in tutto, e notte e giorno piange, / stanca, senza governo in
rotto dai duri massi, il fiotto piange. carducci, 22: il torrente /
frange, / e 'nfranta in van si piange, / o di tornarla intiera /
de roberto, 36: -il popolo piange: non vedete le lacrime? -
varano, lvi-395: per dolore / piange fremendo il mar con onde amare. bocchelli
/ tal che nemanso e mompellier ne piange, / che 'l frenato nettuno ivi
che inghiotte / queste acque cotte, / piange e s'affligge / e soffia,
fugace / non sa quanto ei per lei piange e sospira. bracciolini, 1-2-55:
cornazano, 1-113: la vecchia grima, piange; el duca fulmina. folengo,
cader delle foglie alla massaia / non piange il vecchio cor... / ché
un gallinaccio. savinio, 10-272: piange..., con i suoi occhi
madre che prega, su culla / che piange, su garrula mensa, / su
appende, / che conta i giorni e piange. oriani, 2-4- 185: la
afflitta... /... piange il maestro, e maria langue e
tapine / li guardan drieto, e chi piange e chi geme. ariosto, 1-66
: come siede sola la prodezza? piange e gemisce la scienza? marsilio da padova
giorno, / che del morto signor piange la gente. boccalini, i-44:
, xxxv-1-37: la ienti de sion piange e lutta. giamboni, 4-102: per
: le portatrici della bianca e piange lungamente / su 'l duro letto il pigro
: un popol di scettici / non piange disgrazie, / ma giuoca le crazie /
chi t'ama, / chi per te piange di pianger brama. cicognani, 2-19
inf., 11- 45: piange là dov'esser de'giocondo. boccaccio,
è vano / ciò che gioì, ma piange ciò che ha pianto. bartolini,
, / che 'n tutti suoi pensier piange e s'attrista; / tal mi fece
è giunta. alvaro, 9-193: egli piange. anch'ella piange; la spalliera
, 9-193: egli piange. anch'ella piange; la spalliera della panchina su cui
, gli dii, la natura, / piange, s'ange e 'l crin si
ciale / della autunnale sua malinconia / piange il ciel grigio, pensosa elegia,
giù dagli occhi. montale, 3-270: piange goccioloni grossi come palle da bigliardo.
quei suoi scarponi e grandina sassate e piange di rabbia. -assestare furiosamente (
anima di un popolo che ride, che piange, che grida d'entusiasmo ed entusiasma
. [tommaseo]: e sì si piange e dotta; questa follia è gravabile
: piccolo padre, il tuo popolo / piange!... / piange e
/ piange!... / piange e ti supplica: grazia! de roberto
. idem, iii-8-11: di ciò pur piange e gria. = alterazione di
cornazano, 1-113: la vecchia grima piange; el duca fulmina. mauro, xxvi-1-234
ben è crudele... / chi piange la tua morte, e non comprende
stringeva la sua. pascoli, 536: piange nel salir grondando / l'acqua tra
non vivono. conti, 24: se piange rossignuol nella campagna / o per la
7. nétti, i-235: quella piange, e io me la rido, ih
latini. d'annunzio, i-349: piange la voce sola. non ode nel gelido
avere offeso dio, fa che egli piange,... e questo è quello
non si muove più. mangia e piange. mangia imboccato; piange da solo
. mangia e piange. mangia imboccato; piange da solo. govoni, 1190:
sempre a lei pensa e sospira e piange, parrà che poco dica, dicendo
/ e su le figlie immarmorate piange. canti carnascialeschi, 1-432:
..., nella selva / che piange il suo pianto aromale. soldati,
profondo deltanima. leandreide, lxxviii-ii-414: piange cum voce dolorosa et ima / lo
alfieri, 1-634: -e chi non piange? -abner, sol egli; e impera
sua moglie mortagli da molti anni, piange. ma anch'egli [era]
/ sull'altarino come uno sgabello / piange. 2. figur. immiserito
. n. villani, i-5-33: piange deluso, e con oltraggi et onte /
. saba, 592: per te piange un fanciullo in un giardino / o forse
? n. villani, i-5-33: piange deluso, e con oltraggi et onte /
vergini correre festose per le convalli, piange [prati] l'incauta loro giovinezza.
le s'inchina; / la terra piange di felicità. -intr.
, e un amante / in lui piange il tuo desio. / oh t'inchina
colui per lo cui desiderio ella continuamente piange. ariosto, 1-64: l'incognito campion
/ non mi vuole ascoltar, e piange, e dicemi / ch'io meno in
, 7-6: ma son, mentr'ella piange, i suoi lamenti / rotti da
teseo incostante / su nudo scoglio abbandonata piange. loredano, 1-164: i prencipi
, / spezza teschio figliai padre che piange. -percorrere. carducci,
invan. berchet, 340: a dritto piange il sofo, / s'ei la
d'annunzio, ii-1087: quando colui non piange ma per via / con la man
quando l'uomo per una tenerezza naturale piange alcuna sua pena o d'altrui, e
verrò a dire. buti, 3-567: piange lo tuo peccato amaramente, pregando iddio
nella queta notte il suo destino / piange con note inferme? 12.
/ e del suo pigro piè sospira e piange. f. casini, ii-424:
, propagasi; / un suon che piange e chiama, che grida, che prega
ingombravano veracemente di dolore disperato. tutto piange là dentro. -riempire di gente
, ed in un mare d'allegrezza piange e sospira. fiamma, 108: al
si parla, si parla, e si piange anche, quasi che la vita ci
/ che s'innalza sul fiacco che piange, / che contrista uno spirto immortai!
insani. monti, x-4-226: ella piange allora, e si scapiglia, / e
i'muoio per la scura che pur piange, / la qual, velata di un
allegro, / ché 'l suo fin piange e 'l viver tirannesco, / di
amor qua giù di sotto / si piange: or vo'che tu de l'
servito. bocchelli, 1-iii-564: -la piange, -dicevano smettendo la gazzarra e additandosela
smettendo la gazzarra e additandosela, -la piange. ma perché? noi si voleva
s'intenebra e la terra / tutta piange. bocchelli, 19-129: perisca il
fa dimenticare la favola e commenta e piange e urla senza pace. palazzeschi,
. ammazziamolo. il secolo umanitario che piange sulla tomba di tanti inulti ed innocenti
l'envita, / or ride, or piange, or teme, or s'assecura
angolo opposto del tram un uomo che piange tenendo in mano, involtato, un
, / me nel mar del mio error piange sepolto. fed. della valle,
tomo tanto crudo / che te non piange, o figliol mio? / vederte en
amici offende, / se ben dipoi si piange e si sospira / non è
impedimenti resistenti pervenire puote, che chi piange cosa perduta e irrecuperabile. idem,
cieca, / va l'onda, e piange. montale, 2-98: il presente
accorto del fallo, allor la spesa / piange fatica e l'irrito lavoro / il
aria, come si vede in chi piange o ride o canta, quantunque sia di
. berchet, 340: a dritto piange il sofo, / s'ei la pupilla
che 'l riso simula; / tal piange del mio mal, che poi mi lacera
di tutti. fogazzaro, 1-632: mi piange il cuore di vederlo lacerare da giornalisti
l'assenza della terra santa, lacrimabilmente piange. = comp. di lacrimabile.
dicevano « non 'parla ', piange toscano ». vago toscano lacrimale e
». -in partic.: che piange di gioia. guerrazzi, 1-297:
lacrimisingozzévole, agg. letter. che piange con singhiozzi. fr. gualterotti
sue lacrime. 3. che piange sconsolatamente; che versa lacrime di dolore
. -coccodrillo lacrimoso: malfattore che piange ipocritamente il danno volutamente recato ad
davvero, non move lagno, non piange; ma guarda fisa, tace, e
tasso, 7-6: son, mentr'ella piange, i suoi lamenti / rotti da
nelle tenebre di questa vita, lamentosamente piange di cuore. d'annunzio, 1-561:
olive, 'un finiscin più di piange '. viani, 10-311: -ma non
oggi l'umana fede, / e piange astrea dal proprio foro uscita. muratori,
su, quanto potè gridò: chi piange là sù? la donna conobbe la voce
. gilio, l-n-49: la natura piange e l'arte ride, vedendo tanti
casoni, 123: quel bambino lattante / piange e rider non sa. baldinucci,
. laude cortonesi, xxv-n-19: elli piange e chiama molto, / de lacreme
date in leggerezze, e me ne piange il core. -in troppa leggerezza:
/ la libertà, che invan si piange e prega. tasso, aminta,
simile a colei che alcuno in sogno piange lontana -e tu gli dormi florida moglie
lima. altissimo, 17: piange el mal figlio el buon padre defunto /
la quale allora volgarmente dicesi che 'piange ', perché geme dal taglio l'
, / la quale or meco sol piange e sospira. caporali, i-75: dannato
petrarca, 41-7: la terra piange, e 'l sol ci sta lontano,
che ancor, loquace sasso, / piange non riamata / l'ingrato suo garzon.
quel monsignor ascanio tanto gradito; / piange, savona, tu, popol loquente.
, agg. ant. eletter. che piange; piangente. - anche sostant.
sotto la tua carezza malinconica, / e piange, essendo madre, / che di
, xxxv-1-37: la ienti de siòn piange e lutta; / dice: « taupina
c'è, credo, chi ne piange e lutta. cicerchia, xliii-414: l'
xliii-414: l'altre marie, ciascuna piange e lutta / con sospir lacrimosi e duol
a mia mate. dante, xxvi-12: piange la madre, c'ha più d'
! d'annunzio, iii-2-1051: non piange mica. magari piangesse! lo dice
male! / c'è il male che piange, che prega, / ch'ha freddo
, 294: non maledite! vostra madre piange / su voi, che ai salci
., 8-1 (183): elli piange pensando che la sua bellezza dalle strane
: avanti che eschi fuora crida over piange dentro nel ventre, è mal segnale.
che pia, / lo me cor piange e cria / per la malvagia gente che
in loco degna, / chi no la piange, quando ne ragiona, / core
quello che sogliono gl'innamorati bisognosi, piange e di nuovo chiama a suo soccorso le
le vet- toria degli antichi onori, piange alla mangiatoia, veg- gendosi morire di
lucini, 1-247: biondina si dispera, piange senza perché; / staggi della cassa
garzon legato / ed un vecchio che piange e si dispera / vicino a loro
/ de virtù vera fontana, / piange la fortuna ria / che t'à tolta
agli atti, / sospira, e piange. scalvini, 1-334: vorrei che fra
la tua carezza malinconica, / q piange, essendo madre, / che di lui
, balla; / o s'ella piange, pensa a consolalla. ser giovanni,
passione ed in un mare d'allegrezza piange e sospira, sempre pieno e
il maestro gli faccia gran male, piange e stride a più non posso. fagiuoli
aleardi, 1-106: il tuo verso / piange dall'alpi ai ca- labri dirupi;
, l'intruso, e perdona e piange e tutti piangono, e gli animi di
, 16-20: come puote un che piange e che sospira, / molza,
: che fa la povera martorella? piange e sospira sempre, né so come
: àleandrina avea molto martoro / e piange pur con le compagne meste. b.
/ muto, e la genuflessa anima piange. térésah, 1-65: di nulla rido
delle foglie, alla massaia / non piange il vecchio cor, come a noi grami
stalla: / porta il figlio, che piange, nella zana: / segue la
. /... / oh! piange, ché il vecchio le toglie /
dà la mela al suo figliuolo, quando piange per tacchettarlo. -dare (
cielo d'italia, e vi si piange a rotta alla commedia. =
'. es.: « perché piange il bambino? -gli è cascato. -che
ond'ello inmantinenti / si parte e piange sentendo l'ardore. guittone, 12-3:
tempo). boccaccio, v-34: piange la rozza vita per addietro ne'boschi
, / mentre le parla, e piange, e poi l'abbraccia, / non
maestro alberto [tommaseo]: in prima piange lo suo studio essere mutato da iucundità
, / si picchia il bianco petto, piange il perduto amore. moretti, iii-366
/ con il mesto cipresso, / che piange ancor sua sorte empia e maligna.
suda mesto l'avorio e 'l bronzo piange, / e l'asprezza e 'l rigor
donna). dante, xxvi-14: piange la madre, c'ha più d'una
megera dal sinistro canto; / quella che piange dal destro è aletto; / tesifone
- anche: che strilla, che piange. leopardi, 32-135: fortunati color
parte. d'annunzio, iii-2-1051: non piange mica. magari piangesse! lo dice
occhi micidiali e grida / sopra colei che piange il suo partire: / « vanne
mi duole di quella misera fanciulla che piange e si straccia i capelli e si
tesoro, / e la nuda virtù piange e sospira! botta, 5-220: il
saluzzo roero, 3-ii-17: un'onda piange in lidi folti e bui, / ricchi
, ma di fanciullo, ch'or piange or ride; ora è ad agio ora
-sostant. bonichi, 88: piange la gente vana / sovente quand'om
; / sciolta dolente il crin, piange natura. graf, 5-326: simile
s. v.]: a momenti piange, a momenti ride. -quasi,
: quella [vite] ancor monca piange a capo chino, / spargendo or acqua
tue monotone fontane, / vita che piange, morte che cammina. gatto, 1-156
, 22-3 (77): certo ella piange sì che quale la mirasse doverebbe morire
aleandrina avea molto mar- toro / e piange pur con le compagne meste. viaggi di
, ne'suoi travagli involto, amaramente piange tanti suoi mali. d'annunzio,
destra. d'annunzio, iii-1-877: non piange il mio padre: il suo fiele
al mondo. zinano, 24-61: piange l'un di dolore e l'altro mugge
... sul pulpito muggisce, piange, si percuote, batte le mani e
sm. invar. ant. persona che piange e si lagna continuamente, in modo
uomo che ride per piangere, che piange per ridere, che non sa mai
remunera / florida un servo che sì piange e ullula! serafino aquilano, 238:
perché subito che la creatura è nata piange? si responde che interviene per la
falange / nel sentir spesso diana che piange. -sm. (femm.
all'aria, subito respira e subito piange. mazza, 795: a te nascente
25: subito che la creatura è nata piange. allegri, 126:
à 'n sé cotal natura, / che piange quando vede il tempo chiaro, /
sotto la tua carezza malinconica, / e piange, essendo madre, / che di
la faccia / tra le ginocchia, e piange. mazzini, 83-175: là [
candida per l'etate con la famiglia sbigottita piange / le fatiche e i sudori de
, che mezza ti ride e mezza ti piange... non sai mai se
.. un negro che urla, piange e gesticola come un saltimbanco...
i'muoio per l'oscura che pur piange, / la qual velata in un ammanto
, xxxv-1-37: la ienti de siòn piange e lutta / dice: « taupina,
che non ride più, che non piange più, che non rivivrà) iù
fatale / ammonimento che nel cor mi piange. d'annunzio, 1-71: la signora
vecchio, di un 'nonnone 'che piange? 3. tose. uomo
lingua. / dirò come colui che piange e dice. ghirardacci, 3-54:
novitate, / come l'anima trista piange in lui, / e come uno
l'omo tanto crudo / che te non piange, o filgliol mio? / vederte
tesoro, / e la nuda virtù piange e sospira. chiabrera, 1-i-436:
gradita, / ove mai non si piange o si sospira, / di gioie eterne
, colle dirceo, / su cui si piange e plora / la morte rea del
. / s'oggi si ride, si piange domane. proverbi toscani, 82:
in quella vita: quello che si piange pute; quello che si presumisce olezza.
empio re tira omicida: / ecco piange betlemme: ecco si lagna / che 'l
5-20: una voce soave / di donna piange e con flessibil trama / nell'aria
amava, se l'amor mio non vi piange in sì bei carmi. piaceva,
pellegrino da castiglion fiorentino, lxxxvlii-ii-257: piange la sacrosanta caliòpe / coll'altre suore al
« io sento che il mio figlio piange. / portami a lui! » né
ella s'addolora per te, ella piange per te. pirandello, 5-40: erano
più voglia di nulla: ancora adesso piange, se non è un'ora, un'
l'envita, / or ride, or piange, or teme, or s'assecura.
in miserabil canto afflitte e sole / piange le notti, e n'empie i boschi
/ per ogni cuore oriam che piange ed ama. d'annunzio, i-586:
che burla e sorride, quella che piange o che sanguina: dopo il cinismo
croia. d. veniero, 46: piange la bella e saggia e casta irene
amor qua giù di sotto / si piange: or vo'che tu de l'altro
. ottimo, ii-532: guando uomo piange, così abbuia e oscura nel viso.
-oselino. poesie bolognesi, xxxv-1-782: piange lo fantino / però che non trova
più voglia di nulla: ancora adesso piange, se non è un'ora, un'
tanto sta la mia mente che non piange, / quanto l'error mi mena
campagna / mi ride al cuore (o piange), severino: / il paese
pasolini, 10-51: ora il vaticano piange sul proprio errore. il p.
a turbare il processo palingenetico: non piange i privilegi vinti e si rallegra della
, buttato sul pancaccio, trema e piange. -tavolaccio per le punizioni corporali
, n. 4. -tal piange pane che troppo n'ha di cotto:
creperebbe di riso a vedere come e'piange questo rimbambito e si dispera. ecco
. allora il paraninfo dice: se piange, lasciatela. settembrini [luciano],
luogo, s'intenerisce il cuore e piange, accomiatandosi dagli amici e da'parenti
: di sopra sentiamo il bambino che piange e l'adele che canta sottovoce e gli
, 325-39: com'uom talor che piange e parte / vede cosa che li
poesia e d'amore che si chiama dante piange. b. croce, iii-27-120:
vera morte è quella che non si piange, cioè partimento dell'anima da dio,
passi. marte sì è ferito e piange. g. gozzi, 310: le
tasso, 7-6: son, mentr'ella piange, i suoi lamenti / rotti da
poesia e d'amore che si chiama dante piange. d'annunzio, 8-141: ella
, i-399: ricordate la schiava che piange sull'odiato da tutti, ricordate il
di notte, quando il bambino piange. marino, viii-29: la piliccia è
e sonora, / che minaccia, che piange, che implora / penetrata d'un
, / che 'n tutti suoi pensier piange e s'attrista. idem, inf.
alma sta in contumasce / e da sé piange il tempo c'ha perduto: /
face, / che 'n tutti suoi pensier piange e s'attrista; / tal
e dannoso, cioè quando l'uomo piange la pecunia perduta o altro danno
ii-100: una vecchia madre... piange perduto il marito e il figliuolo prediletto
nannini [ovidio], 63: come piange or il minore atrida / le rotte
enigmatico, permaloso cielo. -che piange per nulla, capriccioso (un bambino)
c'è persona. berchet, 126: piange il conte e la contessa, /
vuole, la vuole e la vuole; piange, strilla e pesta i piedi,
/ si picchia il bianco petto, piange il perduto amore. -di petto
agg. ant. e letter. che piange, si lamenta. arrighetto
piagnistrìdulo, agg. letter. che piange, che si lamenta levando grida,
femm. anche -a). che piange, che si lamenta. passeroni,
. (femm. -a). che piange, che si lagna in modo
. piagnolóso, agg. che piange insistentemen te; piagnucoloso (
(femm. -a). chi piange o si lamenta continuamente in modo noioso
di piagnucolare), agg. che piange, che geme sommessamente e fastidiosamente.
. (femm. -a). chi piange di frequente e a lungo per
di piangere), agg. che piange, che versa lacrime, che esterna la
agl'ignoranti, ride con chi ride, piange co'piangenti. massaia, iii-25:
): piangete, amanti, poi che piange amore, / udendo qual cagion lui
cotanto affetto, / dirò come colui che piange e dice. petrarca, 92-1:
25: subito che la creatura è nata piange. catzelu [guevara], i-214
creato, l'uomo solo è quel che piange... et egli solo è
ci piansi. pascoli, 753: piange dall'occhio nero come morte; /
dall'occhio nero come morte; / piange dall'occhio azzurro come cielo. d'annunzio
d'annunzio, 8-72: la signora piange sul collo dell'amico. il quale,
fa allegrezza un anno, poi si piange; non c'è più selve, né
sia / gittato al fuoco, ove si piange e freme! gozzano, i-1332:
affetto, puoi ch'è en prescione piange con gran disianza: / nullo consol se
lucerna detta: e dopo loro la pittura piange essersi spenta, e così cieca trampolando
sotto la tua carezza malinconica, / e piange, essendo madre, / che di
. marotta, 1-149: una grondaia piange eternamente nel cortiletto. -sgorgare,
ultimi fiori. palazzeschi, ii-262: piange il cielo 7tutto velato a nero.
/ suda mesto l'avorio e 'l bronzo piange. marchetti, 5-17: quindi è
, 6-ii-267: da cinquemila anni l'umanità piange sulla caducità dell'amore. pascoli,
la novitate, / come l'anima trista piange in lui. cino, iii-90-9:
mi piangon le viscere mie, e mi piange l'anima. -avere una
aleardi, 1-106: il tuo verso / piange dall'alpi ai calabri dirupi; /
varano, lvi-395: per dolore / piange fremendo il mar con onde amare. arici
notte nera / scagliasi al vento, piange alla bufera. govoni, 141: il
qualche volta, laggiù, l'assiuolo piange. -gemere (il vento)
, 106: a onde il vento / piange nella campagna solitaria. buzzi, 1-45
tu, mia donna? se mai piange il vento, / tendo l'orecchio e
porta sole; e di rietro le piange / per grave giogo nocera con gualdo
gan di maganza; / e spesso piange la bella armilina / e 'l suo
i. frugoni, i-6-169: vede e piange le sue entrate / da la spesa
colla ispirazione vera; e perciò si piange tante volte in erba la fama di
... sovente / la notte piange suo'infiniti guai. -commuoversi intensamente
sta in contumasce / e da sé piange il tempo c'ha perduto: / in
smorto come cera; / la vergine maria piange un sorriso. 20. fare
suo peccato, e quanto più conosce più piange, e quanto più piange più conosce
conosce più piange, e quanto più piange più conosce. petrarca, 365-1: i'
son tra quella gente stato / che piange l'avarizia, per purgarmi, / per
immenso, un campo immenso / che piange, tutto un piangere di madri.
a quell'apparenza di scempiaggine che gli piange indosso. -non essere consono a una
campane di una brutta chiesa vicina che piange sempre a morto e le ciarle del sor
, 145: chi ride in gioventù, piange in vecchiaia. ibidem, 193:
vecchiaia. ibidem, 193: quando siena piange, firenze ride. ibidem, 278
ride. ibidem, 278: chi piange il morto indarno s'affatica. ibidem
ibidem, 314: chi ride il sabato piange la domenica. ibidem, 337:
. idem, ii-399: ora si piange, ma il piangere non rimedia. p
venerdì e non à cherica, spesse volte piange la domenica. pavese, 69:
pavese, 69: la gatta, che piange, / è perché non ha gatto
. ant. e letter. che piange. guittone, xxxv-92: de
piangoléggio1, agg. tose. che piange spesso; piagnucoloso, piagnone.
raro appresso senesi per piangoloso, che piange per piccola cagione. = voce
piangolóso (piangulóso), agg. che piange, che dà in lacrime;
quando la montagna ride, il piano piange. ibidem, 259: il bello è
con uso aggett.): che piange a dirotto, senza ritegno. intelligenza
che pia, / lo me'cor piange e cria / per la malvagia gente che
li soi fainti ch'ili tasa quando elli piange. vito da cortona, xxi-726:
'n cielo è coronata. / l'anima piange, sì ancor len dole, /
speranza che siano vincitrici; il piatto piange: avvertimento del mazziere ai giocatori che
chiara, 5-tit.: il piatto piange. la cafiria, 1-114: faccio bene
. pascoli, 39: un bimbo piange, il piccol dito in bocca. d'
, i-324: -beltà che supplicando e piange e plora / ah, che non può
napoli si urla, a torino si piange, a firenze si sorride, ma a
: piangete, amanti, poi che piange amore, / udendo qual cagion lui fa
, 8: qual uom che giace e piange lungamente / su 'l duro letto il
tuo molosso, che ti guarda e piange. -ricamato. galateo, 173
gozzi, 1-92: -crudel pirato, (piange) -iniquo, traditor. -con
: una fonte di bizzarro stile / piange sommessamente in tuon minore, / vibrando
: che cos'ha questo bambino che piange? che pittima! diamogli due sculacciate!
xxxv- i-37: la ienti de siòn piange e lutta / dice: « taupina,
laude cortonesi, xxxv- ii-19: elli piange e chiama molto, / de lacreme si
cantando / va quando tutta l'altra gente piange. giostra delle virtù e dei vizi
: piangete, amanti, poi che piange amore, / udendo qual cagion lui fa
colle dirceo, / su cui si piange e plora / la morte rea del tuo
ant. e letter. che piange o si lamenta. onofri, 11-168
non sono che un piccolo fanciullo che piange. / vedi: non ho che le
offende; / se ben dipoi si piange e si sospira, / non è per
: piangete, amanti, poi che piange amore, / udendo qual cagion lui fa
ibidem, 156: il popolo piange quando il tiranno ride... pane
11. prov. il bimbo che non piange non ha poppa: per ottenere qualcosa
pea, 7-20: d bimbo che non piange non ha puppa. 12.
, / qual riscigniuol sotto populea fronde / piange i suoi figli, che 'l duro
disoluto e unto, / che l'aier piange di cotanto fìeto. pulci, 14-7
, 11-75: s'intrawede solo qualcuno che piange negli angoli, dietro un portavaso,
le mortai fortune nostre / che meco piange el cor, lì vive in festa.
attrice famosa. idem, ii-355: piange la bimba perché fu delusa. / l'
, meschina italia, che il ciel piange, / perché ti veao in foco,
ii-100: una vecchia maare... piange perduto il marito e il figliuolo prediletto
[la madonna] de la croce piange: /... / « en
1-32: esso dante ride, esso piange, esso geme, esso grida, esso
consolatione philosophiae '[tommaseo]: piange la prolongazione della sua vita, lamentandosi della
li soi fainti ch'ili tasa quando elli piange. fiori di filosofi, 160:
agg. e sm. ant. che piange, si lamenta. cazamonte
i-3-6: luchin più ch'altri il pecto piange e rompe / parendoli che 'l cor
diventa e 'l fallo in fra sé piange. bembo, iii-362: assai sono.
la vita mia. cantari, 311: piange el pudico petto e non raffrena /
a tal vista, sicché dentro ne piange e glie ne spasima il cuore,.
stanno, mentre a onde il vento / piange nella campagna solitaria. monetti, i-246
, 4-164: per nulla il putto piange e per frasche ride. la spagna,
, 6-9: forte si duole e piange lo cor meo / del forte e prode
fin, / dare corno 'l ver, piange piu d'almerin. documenti per la
, / che 'n tutti suoi pensier piange e s'attnsta; / tal mi fece
d annunzio, 8-72: la signora piange sul collo dell'amico. il quale,
bernardino da siena, 188: colui che piange e si ratri- sta del bene altrui
sorride et avanta la buona, l'altro piange e biasima la rea fortuna.
... dell'auleta querulo, che piange, / godere, poi che ti si
getto ne la tazza di creta / piange la sua noia quieta. -sopito,
spandono; ma dietro le quinte si piange '. -con valore aggett.
riaccese. monti, x-4-226: ella piange allora e si scapiglia / e straccia i
dà la mela al suo figliuolo, quando piange, per racchetarlo. ariosto, i-iv-509
-calmare un bambino inquieto o che piange, anche con gesti di tenerezza.
affetto, / dirò come colui che piange e dice. idem, par.,
d'un raggio avviva / occhio che piange. montano, 46: noi due quietamente
abbandona, / di sovr'a noi si piange per tre cerchi; / ma come
con chi pensa, ramaricarsi con chi piange. -con riferimento a un soggetto
me se spande / che l'anema mea piange e se rancura. anonimo genovese,
con chi pensa, rimaricarsi con chi piange. -significato simbolicamente. manfredi
bernardino da siena, 188: colui che piange e si ratri- sta del bene altrui
/ la bruno-vestita, la santa / che piange con tutte le membra, / che
donna, vuol essere un'innamorata che piange la morte d'un amante, non
, / vidi con gente che vi piange e ride. pascoli, 27: tra
: per che 'l meo core -sospira e piange / e si diffrange, / se
e cum molto dolore / dapoi se piange el bel tempo perduto? 9.
insidia. misasi, 6-ii-86: la mamma piange, il babbo bestemmia, i fratelli
che oggidì vanno con la toga che piange loro intorno scopando le strade. de
dio. oliva, 86: chi piange colpe si stringe con dio, né altro
un astro. giacosa, v-270: piange il sonaglio del reduce armento, /
della gloria e della filosofia; la seconda piange, grida, geme, ruggisce
5-20: una voce soave / di donna piange e con flessibil trama / nell'aria
apparire ardore. gozzano, ii-355: piange la bimba perché fu delusa. /
i'muoio per l'oscura che pur piange, / la qual velata in un ammanto
forcella... dei richiamati: piange di gioia. mazzini, 11-35: gli
delle foglie, alla massaia / non piange il vecchio cor, come a noi grami
chiaro davanzati, 41-43: di ciò piange la mente / e gli occhi miei dogliosi
altrui debolezze. pirandello, 8-423: piange perche non ha una veste nuova d'
145: chi ride in gioventù, piange in vecchiaia. ibidem, 156: il
. ibidem, 156: il popolo piange, quando il tiranno ride. ibidem,
. ibidem, 193: 'quando siena piange, firenze ride'(e viceversa):
in sabato (o in venerdì) piange in domenica e chi ride il venerdì
venerdì e non à cherica spesse volte piange la domenica... 'gli
è allegra e tutt'a un tratto piange. a. ronconi [« lingua
risata final. -se l'uno piange, l'altro non ride: per alludere
pochi. monti, x-4-90: se messenia piange, / sparta non ride. la
[8-xi-1990], 3: se bush piange, cuomo non ride. l'autunno
discendente. brusom, 1-112: negroponte piange la caduta della stirpe de'suoi prìncipi
dei secoli xtv e xv, 64: piange quel savio valoroso conte, / d'
conte, / d'urbin signore, e piange quel dal verme,!..
simile o meglior di quel di platone piange, desiderando perito da l'antro, onde
subito che la creatura è nata, piange? si responde che interviene per la
/ sempre a chi soffre e sogna e piange e cade. sbarbaro, 1-278:
ride ancora la gioventù e in me piange l'ultima vecchiaia. orsù, pochi
si può rilevare senza aiuto. elli piange e dice: « mamma, mamma,
de sì via pego, / vèr pietate piange de dolore: / et ella,
] sta al munimente senza consolazione e piange senza rimedio. a. braccesi
va bianca e smarrita oriore, / piange de eli occhi, sospira del cuore
. foscolo, iv-405: mio padre piange con me; e non gli rincresce ch'
, 868: c'è il male che piange, che prega, ch'ha freddo
varco al lutto: / ché assai più piange il cor, se 'l ciglio è
da lucia sa beatrice che dante pietosamente piange,... questo piangere corrisponde al
. d'annunzio, iii-1-877: non piange il mio padre: il suo fiele /
1-330: il dio, che qui si piange / morto e risorger dèe nel sol
esclamative). pirandello, 8-423: piange perché non ha una veste nuova d'
. stampa periodica milanese, i-169: piange ai compassione, anziché ridere di sprezzo
il mare? il gran mare che piange in un fiotto / di spume.
, abbandonato. gosellino, 1-286: piange mesta e romita / adria deserti i
. pirandello, 7-874: legge e piange, sì; ma col corpetto sbottonato e
fr. serafini, 406: uno piange a pupille rotte le offese di dio
/ scialbo, increscioso, tetro; / piange fra l'asse e il vetro /
candida e vermiglia /... piange e strappa i rozzi panni suoi, /
le sere da una folla che ride, piange, grida, ruggisce, attribuendo a
. ghislanzoni, 9-42: l'harmoniflutista piange facilmente. dopo un esercizio di quindici
, 314: chi ride in sabato piange la domenica. ibidem, 314: il
veduta la milizia sacerdota, / cui piange roma per la sua follia / e de
pellegrino da castiglion fiorentino, lxxxviii-ii-257: piange la sacrosanta caliòpe / coll'altre suore al
cavo de la donna en- sembre, piange e toca sanguenenta le odiose còme.
bene, 23: la madre vergin dolorosa piange / sotto la croce, ove il
giamboni, 8-ii-124: lo tuo nimico piange dinanzi a te, ma s'egli
gradita, / ove mai non si piange o si sospira, / di gioie eterne
far... come eraclito che piange il passato, sbadiglia del presente e teme
serrate; e la boccuccia sbavata che piange. bernari, 5-160: s'asciugò
, 69: anche il genere fiction piange i suoi lutti in questo autunno caldo e
agg. e sm. letter. che piange e strilla insistentemente. bersezio,
dolea del figlio sbudellato, / chi piange il morto padre e chi 'l marito.
notte nera / scagliasi al vento, piange alla bufera. 13. impegnarsi
quattro minuti si tace; dopo, si piange peggio di prima; è un pianto
nespolo. non si scansa, non piange agli insulti. -cercare di sottrarsi
principessa. monti, x-4-225: ella piange allora, e si scapiglia / e straccia
non atteso, / vergendosi così distrutta, piange; / e la speranza vede scapigliata
pirandello, 7-1353: quella, se piange, la scazzotto. arino, 13-68
italia] / sta in ceppi e piange la testa reclina, / come cristo a
israelle soggetta. menzini, iii-34: piange dario appresso lo storico, ma non
dario appresso lo storico, ma non piange perché veggia in ischiavitudine l'oriente,
l'oriente,... ma piange, perché non vorrebbe che la beltà della
ni, 1-13-45: partesi apollo e poscia piange / la sua sciagu dicizia
. ottimo, ii-532: quando uomo piange, così abbuia e oscura nel viso
ride, ride; s ^ ei piange, piange; s'ei stupisce, ammira
, ride; s ^ ei piange, piange; s'ei stupisce, ammira; s'
che se l'una sbadiglia, ride o piange, e le altre pure sbadiglieranno,
dell'amor di qualche manigolda, ei piange e spasima. fagiuoli, vii-94: bevon
lo scioglimento del suo vitale, sol piange la dura pena dell'insopportabil dimora che
si duole, / sciolta dolente il crin piange natura. forteguerri, 21-59: sciolta
in pianto, a piangere-, che piange a dirotto. ottimo, i-263:
si fa allegrezza un anno, poi si piange; non c'è più selve,
inonesto. cesarotti, 1-vii-108: preveder piange, e i due garzoni audaci /
la faccia / tra le ginocchia, e piange. / piangi, che ben hai
del dolore e dello sconturbato amore, piange di nulla. sconturbo, sm
tanto crudo / che te non piange, o filgliol mio? / vederte en
vede lo scorruccio in quella faccia che piange la morte del cuore. fortis, 1-66
mi mandi ove eternai se strida e piange. = comp. dal pref
sue rime, scrisse quella canzone dove piange la morte del petrarca. castelvetro,
affetto, / dirò come colui che piange e dice. idem, inf, 15-32
frutto). dante, xxvi-13: piange la madre, c'ha più d'una
: come, siede sola la prodezza? piange egemisce la scienza? colei, la quale
/ va quando tutta l'altra gente piange. m. villani, 9-87:
che del brutto tempo si rallegra e piange se fa bello. -dizionario delvomo salvatico-
minuti si tace; dopo, si piange peggio di prima; è un pianto in
piangendo su la via. / per lei piange cara tanto, / pe'tre figli
un'altra donna / per sette spade piange la madonna. -visita delle sette
il fanciul- lino piccolo, quando elli piange, e tu il leva. ha bisogno
con il viso sul cuscino: forse piange. -per estens. smorzato,
arbasino, 7-118: anche se il pubblico piange al momento sbagliato, questo è grande
proverbi toscani, 193: 'quando siena piange, firenze ride'(e viceversa)
non solamente sin ^ ulta, ma piange e lagrima. ulloa [guevara],
sete. 2. che piange singhiozzando. borgese, 1-325: mademoiselle
sirventese. grossi, i-240: piange il paggio e si lamenta / notte e
il francese il canta; lo spagniuolo il piange e l'italiano il dorme'. questo
cielo. v. colonna, 1-227: piange l'an / in sollazo
smiraldo; / ragiona, ride e piange tutto il giorno. 3
: quinci e quindi amor vola e piange e grida / a suo bel viso,
la madonna di massa smuove gli occhi e piange. fenoglio, 5-i-1958: sedeva scomodo
/ che ancor, loquace sasso, / piange non riamata / l'ingrato suo garzon
e sovente dolore; elli sospira e piange sovente. f f
piangere e dico che lo segnore loro piange. -incoraggiare a raccontare.
guarda. gozzano, ii-177: « piange? » e tentai di sollevarti il viso
già è fatto gramo; / somerso piange el perpetrato male. rettori, 35:
d'annunzio, 8-72: la signora piange più sommessamente. alvaro, 17-139: piangeva
7-192: la pietà verso quella poveretta che piange da ore, par tanto poca che
primo ». egli sorride, benedice, piange: talvolta si ferma in una piazza
220: ora piangiamo, -ché piange maria / in questa dia -sovriogne dolente.
la natura è insensibile, l'uomo piange e la natura sorride, l'uomo muore
: per che 'l meo core -sospira e piange / e si diffrange, / se
da seminare i cardi guardando che piange e l'adele che canta sottovoce e gli
soverchia vita. alamanni, 7-ii-173: là piange l'angosciosa vec- chierella, / ch'
un'altra donna; / per sette spade piange la madonna. -causa di pena
monti, 23-2: mentre in troia si piange, all'ellesponto / giungon gli achivi
spasso, / perché dinanzi allei non piange un poco? ramazzini, 136: non
'n sè cotal natura, / che piange quando vede il tempo chiaro, / però
modi, de'quali alcuno ride, alcuno piange..., altri si dimostrano
v.]: 'sperpetua': lamentìo che piange uggiosamente il male passato e presente,
. frugoni, i-6-169: vede e piange le sue entrate / da la spesa superate
porta, 1-300: oh, vedete come piange, vedete che lagrime spesse! marino
cicerchia, 1-196: la terra trema e piange dolorosa, / et anco il sol
/ le sue tacite colpe, e piange e prega. 18. esporre
. giuglaris, 1-553: mi piange il cuore al riflettere quanto poco si
. niccolò del rosso, iqi-ii: piange lo cor che '1 risic conosse / e
astore, e di spoglie pastorali vestita, piange lungo il giordano infelice suo stato
, / che in fessa rupe mormorando piange / e in mille spruzzi a più
atannini [ovidio], 63: piange or il minore atrida / le rotte
cosa e molto pensa. -che piange a dirotto, sfinito dal pianto.
. petrarca, 53-75: di costor piange quella gentil donna [roma] /
. brusoni, 1-112: già negroponte piange la caduta della stirpe de'suoi prìncipi
onde la mente stolta / s'adira e piange. -per estens. licenzioso,
., 8-1 (183): elli piange pensando che la sua bellezza dalle strane
cosa importante. cesareo, 315: chi piange... mai così straora?
una villana candida e vermiglia, / che piange e strappa i rozzi panni suoi /
rami. onofri, 3-19: non piange il bosco, anzi accoglie / avido il
poi ha fatto scena. / piange, grida, si duol, sospira e
. genuflessa con le palme incrocicchiate, piange lo strazio crudele del signore. grafi
moniglia, 1-iii-309: la mia dama piange e stride / nel vedersi poverella. forteguerri
accada, / lo niega indarno e piange e grida e strilla. varchi, v-40
. tergere le lacrime dal viso di chi piange lambendole o baciandolo (e ha valore
porta, accende la candela / e piange con la sua malinconia. -con
milanese, i-325: un francese damerino piange la morte del suo cavallo e del suo
spiega / le sue tacite colpe e piange e prega. botta, 4-739: avendo
potatura. proverbi toscani, 368: piange come una vite tagliata. -ripulito con
come uom che soi peccati al fumo piange. n. agostini, 4-9-98: né
giudeo-italiana, xxxv-i-37: la ienti de siòn piange e lutta / dice: « taupina
non kombatteroe teco. sacchetti, 134: piange chi fu sì bello, / che
il francese lo mangia, lo spagnuolo lo piange, e l'italiano lo dorme.
e paro, / e morto il piange ogni intelletto chiaro: / ma voi,
un figliuolino, il quale nel riguardarvi piange per timore e con la palma aperta si
: perché subito che la creatura è nata piange. si responde che interviene per la
vanne ad arnaldo, che sospira e piange. = comp. da tenero
tradire il maestro. baiatri, i-55: piange continua- mente, si dispera e il
un flebile singulto / il precipizio suo piange aniene, / mentre con procelloso aspro tumulto
quelli che vi stanno. il popolo piange quando il tiranno ride... nuovo
le tiene la testa, e miliota che piange e l'adele le tira uno schiaffo
tosco a paro, / e morto il piange ogni intelletto chiaro: / ma voi
f. fortini, i-124: pianga chi piange, chi ha male abbia più male
la vettoria degli antichi onori, piange alla mangiatoia, veggendo- si morire
andiamone a la croce: / sospira e piange e lassa sì gran boce, /
detta: e dopo loro la pittura piange essersi spenta, e così cieca trampolando
trastullo con il suo marito, ed ora piange nel letto i dolori del parto.
fa allegrezza un anno, poi si piange; non c'è più selve, né
conferma ed evoca la catastrofe perché ci piange (o ride, che è lo stesso
, xl-541: egli sa che un padre piange sul travviadi vita retta moralmente irreprensibile;
, 115: una donzella ch'ivi piange in vano, / discinta, in treccia
gotata; ed ella sdegnata tribola e piange. cristoforo armeno, 26: ritornato
la ferita e 'l sangue, / piange, grida, si duol, sospira e
amor qua giù di sotto / si piange: or vo'che tu de l'altro
abbandona, / di sovria noi si piange per tre cerchi; / ma come tripartito
abbandona, / di sovria noi si piange per tre cerchi; / ma come tripartito
spietata più che dal ferro nemico, piange e rimprovera ad alì il tirannesco suo lusso
/ a qualche vittima, / le piange addosso. 2. che si
intesi. g. gozzi, i-22-222: piange i suoi giorni vaneggiando spesi.
è vano / ciò che gioì, ma piange ciò che ha pianto. quasimodo,
.. chi ride in gioventù, piange in vecchiaia. ibidem, 146:
tommaseo, 2-ii-232: ecco che piange la cognata d'un uomo di coltissimo
lo scioglimento del suo vitale, sol piange la dura pena dell'insop
vita abomini, / quasi vacca che piange la sua vitula / andrò noiando il ciel
mortai, lamenta e dole, / e piange apollo e turba il vivo sole,
a vocerare, e l'una cantando piange: « a piazzole ti piangono, ma
, 2-ii-105: nel vocerato seguente una madre piange prete marchionne di presso a muro,
giusti, nl-76: c'è chi piange la perdita di una corte che ha
/ che nel cuor ride, e piange per letizia. libro di viaggi [crusca
voraci arpie. parini, 341: né piange, no, la belva aspra e
sua zoppicante cantilena, / ed ella piange perché la sua piccola / andrà,
stampa [7-i1996]: anche mosca piange il caro-telefoni. = comp. da
gasp che non capisco se ride o se piange quello di là. = voce
gasp che non capisco se ride o se piange quello di là. = voce ingl
con lei che prima urla e poi piange cercando compassione. scodazzo, sm.
te, etc., tra gente che piange e gente che urla canzoni, 'toasts'
terzo anche più del primo, perché si piange tanto). ritroviamo la cialtronaggine e
. (femm. -a). che piange, che si lagna in modo continuo
i. santacroce, 2-13: piange cercando compassione e tenerezza da un uomo
tartassa quanto può. pure, in secreto piange ancor egli de la vostra partita,