a chi la guarda, / e 'l più che può te, ne vad'accroccando
o gli molesta, / e quando è più vicino, e che gli afferra /
altri, gli andò dando molta briga per più d'una balestrata, dicendogli: tu
forza sulla coperta, balestrato in aria più volte, ricadeva sconciamente tra le risa e
la colpa, se balestrata dalla sventura più alto che non era il tuo posto,
era il tuo posto, scendesti in luogo più basso che alla bontà dell'indole tua
galileo, 1-1-252: dico che non è più difficile che l'uso della carta
ciò è, con manco fuga e più lentamente, che fatto no avrebbe se non
[la nave] picchiata, non suona più lievemente che suoni... lo
, inf., 31-83: facemmo adunque più lungo viaggio, / vólti a sinistra
un balestro / trovammo l'altro assai più fiero e maggio. sacchetti, 213-16:
, pane impepato e pan balestrone più conforme di vero sarebbe stato.
: ma le balie d'oggidì per il più peccano in questo, che si lasciano
se [la balia] non allatta più il bambino, ma, quando è divezzato
un figliuolo e non se ne pigliar più briga; talché sia bisogno che venga
in condotta? la levatrice sta tre case più in giù. 4. acer.
del collare { muscicapa albicollis) è più bianca della precedente, con un collare
(ant. anche bailìa, e, più raro, bàlia e bàglio),
che nullo dovesse stare in neuna balia più di cinque anni. marco polo volgar
/ sanza di te, che io più che me amo, / né altra cosa
5-671: altre cose, che le più volte i magistrati prendono a far di
e discipare quel che noi vorremo sia più sotto nostra cura e ragione che sotto altrui
, 21-24: secondo che l'esser più o men gravi in ispezie gli rende abili
: fa dubbiare a prova / se più potente mova / de'colori o
: partit'hai [o morte] la più dolze compagnia. / oimè in nulla
a gire / là 'v'è la più avenente, / l'amorosa piagente, /
ogni regola, si dà in balìa alle più strane immaginazioni, alle idee le più
più strane immaginazioni, alle idee le più fantastiche. cesarotti, ii-401: io comincio
cadavero sformato, immobile, in balìa del più vile sopravvissuto. g. capponi [
la mente e la ritiene immobile, più nuoce di quello che giovi. cattaneo,
una forza prodigiosa che non mi lasciasse più libero né il movimento né il pensiero,
insistenze della mia gente si fecero ancor più vivaci per indurmi a trascrivere le liste
4-1 io: io non ne dubito / più punto; io son quell'io.
azzuffare. e perché menicuccio era più balioso, se la cacciò sotto, e
, che vuol ruzzare, detto per lo più di giovani ». balipèdio,
balipedio: voce coniata dal greco, più o men bene come tante altre, per
e dica: 'all'omo è più diletto / a dimorar con la donna ch'
orlando, tu hai per balio il più franco cavaliere di tutta l'oste de'cristiani
ha posto a balire infanti. io vorrei più tosto avere a combattere col re ulieno
col re ulieno, che è tenuto il più franco cavaliere di tutto il campo de'
e rompere le fortezze (per lo più montata su ruote: cfr. carrobalista
discutevano ogni sera cento quistioni, dai più difficili problemi di balistica all'immortalità dell'
convenientemente per la spedizione (per lo più in tela di sacco);
non andava perduto, e so di più d'uno che per farne passare le
miasmatica riuscii a scorgere appena alcunché di più scuro, che era poi la zia luisa
pulci, 27-53: credo ch'egli era più bello a vedere / certo gli abissi
nazioni, sono molto maggiori e di più grande importanza che le arti per diletto ritrovate
mostrasse una città megliore e d'ogni cosa più abondante di milano, che alora egli
non s'è / veduto un'altro mai più rispettoso, / più costumato, e
un'altro mai più rispettoso, / più costumato, e più vergognoso, / e
rispettoso, / più costumato, e più vergognoso, / e modesto. -a'
: « in tempo di guerra, più balle che terra? ». baldini,
altro piede, come in qualunque dei più noiosi ballabili del secolo xix. pirandello,
l'onda nimica e 'l vento ognor più fiero. segneri, ii-246: imparate
intr. muoversi ritmicamente, per lo più a suon di musica, col corpo e
, / che foco in culo avean più ch'un lucifero / e stavano ballando
e a vorticare in un ritmo sempre più serrato. palazzeschi, ii-385: ho
sesso... ballano, le più ardite, le più fortunate, con qualche
ballano, le più ardite, le più fortunate, con qualche giovanotto del paese
fortunate, con qualche giovanotto del paese più vicino: fanno chilometri in bicicletta,
tutti, inorriditi; e renzo non vide più che schiene di nemici, e calcagni
del tramvai, / non c'è più nulla che non balli, / sia
quando è venuto, non si riconosceva più; era perduto della metà della vita,
ho detto mille volte che non mi voglio più immischiare nei fatti degli altri e che
, e che se voleva spender di più gli bastava l'animo di far molto meglio
nievo, 284: a fratta eravamo rimasti più contenti che mai, perché il gatto
e dentro s'insinuano, né mai più partono, e colà imbucati crescendo, dilatano
; e bianciardin qua la ballata / più volte ha ribeccata. -essere di
, i quali due o tre o il più quattro essere soleano, si ripeteva,
affermò che 'l modo de la ballata era più nobile. campanella, i-343: la
secolo decimoquarto, il quale non è più che un zibaldone di ballate ed altre poesie
: narrazione in versi (per lo più brevi, ottonari o settenari), di
o sopra la strada, per dare più spedito e più libero accesso a varie stanze
strada, per dare più spedito e più libero accesso a varie stanze...
ferro, e con un ballatoio a più che mezza altezza, al quale si monta
sospesi nel vuoto, la conduceva sempre più in alto, verso i tetti.
: e nel- l'istesso modo non più intendo della vera essenza della terra o
una sì gran parte, eziandio de'più savi filosofi dell'antichità, continua in lui
de la contemplativa, la quale è più eccellente e più divina. maestro alberto
contemplativa, la quale è più eccellente e più divina. maestro alberto, 58:
sta appunto nel non sperare né desiderare più alcuna cosa. nievo, 514:
mie beatitudini: né volendo, saprei più ricordarmi di loro. 3.
beati, / beata sono in la spera più tarda. idem, par.,
: già fummo, or non siam più, spirti beati: / per la superbia
12-220: colui tra'mortali si può con più verità chiamar beato, che senza invidia
abbraccia la sua donna bella, / che più che rosa ne divien vermiglia; /
paradiso il pone, / quando ei più crede al fondo esser de'mali! idem
vostra canizie, e quanto sarei stato più contento di consolarci insieme delle nostre cure
di naviganti periva di miseria nelle regioni più ubertose dell'universo. sotto quei beati
a notarsi che l'aggettivo beato soffre, più che l'astratto beatitudine, d'essere
ad allora ti giuro che non farò più nulla che ti dispiaccia. se vuoi
. se vuoi che non ti veda più,... non mi costerà nulla
per qualche deboi cosa, come il più delle volte par che avenga ai giovani.
giudice, il quale non mi lascerà più far versi. 6. ant.
, 4-1 io: egli crede gioietta più che una donna. egli spera di poter
/ schifano i rivi, e le più molli erbette. idem, 449: o
: o forma voce / che sia più saggia che un bebù d'armento. menzini
armento. menzini, i-304: non più il loro bebù [delle pecore],
loro bebù [delle pecore], non più 'l mio canto / s'udrà
3 e mezzo: i maschi sono più piccoli delle femmine, i giovani più chiari
più piccoli delle femmine, i giovani più chiari e più rossicci (ma la
femmine, i giovani più chiari e più rossicci (ma la specie comprende alcune
assomiglia alla pernice, eccettuato il becco più lungo. si nutrica di vermi, d'
pivieri e le pavoncelle; un po'più grande della beccaccia (lunghezza totale 45
simile alla beccaccia, di cui è più piccolo, e con forme slanciate, ma
a sparire quasi dalla vista (una specie più piccola, il cosiddetto frullino o sordo
maggio e il fucile ad armacollo, più per soddisfazione alla curiosità dei viandanti che
; assai abbondante nel passo autunnale, più scarso in quello primaverile; sverna nell'
, in compagnia dei quali per il più si trova. salvini, 41-422: avean
che un sorriso di dorma amata vai più di tutto il suo giallo coniato: persuadete
, 7-147: passerotti e beccafichi sono i più impazienti e i più che vanno intorno
beccafichi sono i più impazienti e i più che vanno intorno ai frutti e alle granaglie
» disse il bandito con viso da dar più coraggio. « e sì che ora
mostrare stanchezza e disgusto per i bocconi più prelibati. g. m. cecchi
et aporrassi invero, ché la beccheria ride più che maggio, et se non è
alla fine un certo beccaio, un poco più animoso che gli altri,..
debba essere stimata un'arte ed esercizio più vile che non è tesser boia.
sempre ti becca due o tre oncie di più, che tu non te n'avvedi
, oltre all'essere suono di voce più ignobile, e però in certe occasioni
patti tra beccai e consumatori, i più ricchi dei quali consentono a pagare qualche cosa
dei quali consentono a pagare qualche cosa di più della meta la carne buona. nievo
aveva anzi la morte disposto, ma alla più vicina le più volte il portavano dietro
disposto, ma alla più vicina le più volte il portavano dietro a quattro o a
cadaveri, non poesie, e sono degni più tosto del titolo di « beccamorti di
color della cenere come un asinelio, somigliava più un beccamorti che un medico. panzini
una, et attaccarmi in ultimo / alla più grassa, e tutta divorarmela. aretino
va a caccia di pesci. sono el più contento uomo del mondo. -credolo. voi
nievo, 255: la gente non gridò più tanto; le spose e le ragazze
lo becchi oggi, non te lo becchi più ». moravia, vii-34: qui
, 2-460: non ti converrebbe di più rischiare un decimo di quello che hai
affamati, e fuggiranno da un altro più che dal morbo e dalla peste. pananti
che sono fomiti di quell'escrescenza cornea, più o men dura, che dicesi becco
di dio non ce ne beccherai mai più: -e non gli entrò mai più in
più: -e non gli entrò mai più in casa. bandello, 1-5 (i-67
d'ova fresche e di malvagia avesse più bisogno che di dar beccar a l'
al nostro male, desperati, senza più studiar e beccarsi il cervello in vano,
, e ben molti, anche i più barbassori, si sarebbero beccati indarno il
rigutini, 1640: beccarsi il cervello è più familiare di stillarselo, e anco di
lambiccarselo. stillarsi il cervello in indagine più difficile e non inutile affatto; lambiccarselo in
è sempre incerto, / e se più studia penetrarci addentro, i beccasi i
(pel solito i meno meritevoli ma i più importuni son quelli che più si buscano
ma i più importuni son quelli che più si buscano servigi e favori).
con grandissimo piacer di lei, che mai più simili beccate provato non aveva, perciò
precipitare innanzi, senza più sostegno piombare con la velocità del peso
a gradinate e non mancano, per lo più, di corrimani di ferro, da
boccardo, i-327: è una delle parti più delicate della costruzione navale e dello stivaggio
, 14-460: rollìo e beccheggio: più piccola è la nave e più forti sono
beccheggio: più piccola è la nave e più forti sono questi movimenti. gozzano,
di corriera all'ultimo suo viaggio sulle più rotte strade, che possa rendere una
ma in quel momento sembrò che il più penoso fosse il travaglio di quel rollìo
aporrassi invero, ché la beccheria ride più che maggio, et se non è
rigutini, 3392: beccheria è voce di più brutto suono, e dicesi non più
più brutto suono, e dicesi non più della bottega dove si vende la carne,
cominciò a becchettare la parte della cognata più anziana. 2. recipr.
di panno che cadeva sulla spalla (più o meno lunga); benda del cappuccio
, / gonfia il cappuccio, e più non si richiede. / ma tale uccel
collo, e da coloro che vogliono essere più destri e più spediti, intorno alla
da coloro che vogliono essere più destri e più spediti, intorno alla testa.
molte uova alle galline, e rende più canori certi uccelli per i paretai.
nostri danni. grazzini, 4-352: più tosto hanno viso di becchini che di
volte i deserti di palestina mirarono i più feroci leoni servir'a'giusti, or di
cavoiata. stuparich, 5-333: i più agguerriti sono i becchini, perché vivono della
l'inverno... è per lo più il becchino generale che tutti i vecchi
o storto), variamente prominenti e più o meno appuntiti e ricoperti da un rivestimento
cerchio per ciglio, / colui che più al becco [dell'aquila] mi s'
pizzicare co'becchi, ma quelle che lor più attertengono, / che fan le mogli,
ci appartiene. nievo, 508: di più la sfogata eloquenza becco funereo /
. neanche il figlio di domineddio, deve più metterci becco. approdarono, come
grazia metter becco, e la piera, più sovente che non avrebbe ambigua.
intendere, contento, / non mi vedrete più doglioso e mesto. manzoni, comprendere
delle ragazze, e dove non ebbi più il becco d'un quattrino. svevo
. cicognani, 3-3: non può più andare avanti colle ciabatte che à in
quanto alla purificazione della carne, quanto più il sangue di cristo. bruno, 3-593
. qualsiasi terminazione a forma appuntita (più o meno ricurva) a somiglianza del becco
becco di un vaso (e si usa più volentieri il dim'in. beccuccio)
ecco la mia brocca ». « è più lustra la mia ». « questa
». « questa ha il becco più stretto ». savarese, 213: nei
verso dell'asse, che a ogni più lieve causa drizza lo scafo per prua fuori
modanatura archi- tettonica risultante da due o più archi riuniti. g. b
far lume. è un cannello per lo più d'ottone, variamente ornato,
ornato, che ha in cima uno o più minutissimi forellini, da cui esce
all'occhio o una sola fiamma, ovvero più fiamme distinte, variamente disposte,
la sala] fortemente illuminata da più becchi di gas e piena di gio
, ecc., secondo la forma più o meno appuntita o ricurva).
una di quelle da messa è la più approposito col beccuccio per gocciolargliela in bocca
bocca. magalotti, 1-91: volendola più ricca, un bottoncino di mustio, legato
, ma nessuno / veloce ha il piede più di me, se debbo / cercar
può credere? viani, 4-46: il più alto aveva i capelli ricci come son
lecchio in sul reno, trovarono il becco più duro a mugnere. = probabilmente da
: non pensi tu che in ciel sia più giustizia, / malfusso, ladro,
segno, / la faccia ha calda più che al sol di giugno, / e
una festa / immascherato ad un modo più strano; / da becco egli s'avea
moglie. verga, ii-34: mangialerba più che mai sotto i piedi della sua donnaccia
in piazza. mi dicono che i più precedono la chiamata e accorrono volontariamente,
l'orto: i miei gerani / più non hanno che i becchi di gru.
l'altezza della bocca, allontanandosi ognora più da essa, e termina assottigliato e
gente di sanfrediano, che rappresenta la parte più becera e più vivace dei fiorentini,
che rappresenta la parte più becera e più vivace dei fiorentini, è la sola a
convegno di persone volgari; la parte più in fima e zotica di
aggregato alla platea, erano i borghesini più piccoli, e quelli del popolino
villano. sassetti, 292: più volte che io mi sono provato, trovo
, ove nasce crescendo presto nei più alti monti coperti di neve.
nedde, giovani come noi, più pazze di noi, svelte e brune
behèrnd * bestia '), e, più probabilmente, adattamento dell'egiziano p-ehe-mou '
eglino come i fanciulli, che non hanno più paura delle befane di cenci. varchi
particolare: donna brutta (per lo più magra e stecchita); vecchia che
arete pazienza... non ho tempo più di scrivere. valete. di roma
e prenderne spasso (con un'accezione più amara di burla); scherzo alquanto
212-80: molto dee essere caro a'più de'lettori, quando sì fatte beffe
, / tientela certa, e non chieder più prova. ariosto, 383: li
di essere ingannato. sì che per più cagioni pare, che chi procaccia di
tommaseo-rigutini, 766: beffa è più grave; può esserci dispregio misto con
. panzini, ii- 369: i più scalmanati per la rivoluzione vennero trovati dietro
gli affranti / dalla sua rota, e più con beffe ride / quant'ha più
più con beffe ride / quant'ha più fatto col suo mal ploranti. s.
3-1 (273): e io ho più volte a più donne, che a noi
): e io ho più volte a più donne, che a noi son venute
/ e di me beffe facìen maggior più, / ch'i'dir non so,
testa e a loro fantasia hanno aggionti più articoli. aretino, ii-14: va'
rigutini, 780: farsi beffe è più amaro di beffare... chi
non fu giammai me'ver [= più vero] sonetto. lambruschini, 1-322
loro patria si ripiegava sopra di sé più sconsolato e amaro per la conferma che
burlone, canzonatore (e aveva significato più generico e meno peggiorativo).
scialle; tu non ce ne potresti far più. della casa, 595: 1
per piacevolezza. idem, 595: e più tosto si vuol fuggire che cercare di
sicuro e beffardo, sputando, coi più piccoletti che zompavano intorno o si rotolavano
da barberino, 53: all'omo è più diletto / a dimorar colla donna ch'
quanto detto avea, ma che di più tacitamente ne veniva beffato; onde a scorno
.. gli oratori, e i filosofi più solenni travaglia colle critiche, strazia,
insegna. segneri, iii-3-242: queste più solitarie [giovani] sono talor le
non mai beffatore amico; sempre sie più basso nella vista corporale, e maggiore
queste beffe gli uditori, ma molto più dilettano quelle, quando il beffatore dal beffato
giocoso. salvini, 39-vi-132: gli uomini più eruditi, e più gravi sono stati
: gli uomini più eruditi, e più gravi sono stati bersaglio delle lingue malediche,
, 776: beffardo oggidì ha senso più grave di beffatore-, e beffatore è anch'
di beffatore-, e beffatore è anch'esso più di scherzevole o burlone. settembrini,
senza profonda malignità; il beffeggiare è più superbo; lo sbeffeggiare, più amaro
è più superbo; lo sbeffeggiare, più amaro. si beffa per ridere e deridere
una volta, ed ora non piace più al critico da voi beffeggiato. nievo,
e la sua voce tenorile incantava, più che le sue fatture, le clienti che
allagava in toscana le lettere: avrei più largamente detto, contro la beghineria
bacchettone, picchiapetto (d'uso assai più raro rispetto al femm. beghina)
, non era, come si dà il più delle volte, anche di adombrarsi
accidenti delle foglie, per lo più crasse carnose, di forma bizzarra, e
il genere delle begonie è il più ricco e vario: con fusti e foglie
d'amore, non abbiano a riuscire di più facile tosatura. carducci, 709:
biondi, belante nella voce, pareva più che mai... un montone recalcitrante
fiore, 205-14: ciascun sì mi era più amar che fele; / per molte
e l'altro; gli altri ripititori possono più belare che parlare. giusti, 2-196
, etc., alle quali seguono le più preziose, che quasi tutte hanno
come sono tanti cristalli, per lo più esagoni, gli andro- damanti,
buon viaggio e parecchie commendatizie per le più belle di tutte le capitali d'italia.
iii-500: per ora carlo non ha più bisogno di periini essendo in rottura colla
una bella, una donna bella può essere più o meno bella, e questa sua
bella, e questa sua qualità può riguardarsi più o meno congiunta con altre conformi o
: il soldano era fra le braccia della più bella fra le sue belle. b
bella. valeri, 1-39: un po'più forte, chitarra garbata, / ché
elli si studiassero dell'andare elli andavano più bellamente in vera prova. capellano volgar
fatto capire bellamente che non l'amava più. dossi, 314: bellamente siedette
polti, / e 1'abbattute mura più di sei / bascià e bellerbei.
chi ne ostenta amore e competenza, più per vanità che per vera vocazione).
c'è l'amorino. è il più fradicio di pioggia, è tutto pregno
tutto pregno d'acqua di nubi. più odora all'apice, come l'ultima falange
tuttoché offuscati dal tempo; e abbiamo più cara quella inculta loro verginità, che i
vidi in una gran caldaia / il più schifo belletto, che a la prima /
12-2-79: il suo terreno è per lo più bellettóne; ma ne'luoghi più vicini
lo più bellettóne; ma ne'luoghi più vicini al mare è rena senza sassi
procurare di sotterrargli [i semi] più a fondo. bellézza, sf
per le scale / dell'ettemo palazzo più s'accende, / com'hai veduto,
, / com'hai veduto, quanto più si sale, / se non si temperasse
, 105-52: una chiusa bellezza è più soave. idem, 261-12: l'
e dicovi che voi della vostra bellezza più che altra donna gloriar vi potete,
: in niuna cosa ha la bellezza più fermezza che s'abbia 11 tempo;
nelle cose, la quale quanto è più perfetta ne'suoi suggetti, tanto più
più perfetta ne'suoi suggetti, tanto più amabili essere ce gli fa e più vaghi
tanto più amabili essere ce gli fa e più vaghi, et è accidente negli uomini
e nei corpi è impressa quella grazia più e meno quasi per un carattere dell'
corpi umani; della bellezza de'quali la più propinqua causa estimo io che sia la
dalla composizione, unione e commissione di più membri diversi... dico occultamente,
ne resto offeso molto tempo, e più offeso quando conseguisco l'intento dell'animo
gran poeta. carducci, i-71: non più desiderii, non più querele, non
i-71: non più desiderii, non più querele, non più gioie straordinarie: ma
desiderii, non più querele, non più gioie straordinarie: ma continua e beata
bellezza in ciò ch'ell'ha di più sovrasensibile, in quanto si manifesta operatrice
artisticamente > come bellezza, e non più come passione condivisa e ancora operante. alvaro
cassola, 2-47: anna era la più bella delle sue compagne. la più bella
la più bella delle sue compagne. la più bella o, per lo meno,
per lo meno, quella che teneva di più alla propria bellezza. e poi era
del diavolo: si dice per lo più della donna e sarebbe, secondo alcuni,
acciocché la città in processo di tempo diventasse più bella. e di vero la città
e di vero la città n'è divenuta più bella, ma, secondo che si
bellezza di quaranta- cinquemila lire, poco più, poco meno. moretti, 17-182:
che tutte piene / son di bellezze assai più da lodare / che e'non è
amoroso danno, / e te riporre in più lieto disio che io non fui.
bellezza di fragole, oh dovizia / più che altro di prugne, e d'amarasche
,... e il cielo più apertamente, il quale, ancora che
etterne ne nega, le quali molto più belle sono a riguardare che le mura
a loro mancano, che son le più eccellenti. ariosto, 34-81: vide gran
al farne i tartari per vendetta quel più che barbaro scempio, ond'ella è
con fiori giallo-arancione a tepali interni più larghi degli esterni. = nome
. idem, 186: ma egli è più sicura cosa di prendere un filo sottile
, 8-35: quel campo non avea scorta più fida, / d'ogni bellica frode
uscissero squilli come dai bellici oricalchi delle più perfette orchestre moderne. b. croce,
vo'tutto dire, / ché per usanza più cose si sanno: / che nel
conobbe d'esser stata veduta, non comparse più. marino, 289: de
quello spazio nella buccia, larghetto, più chiaro, e non lucente, dove
uomini bellicosi e riputati, queste quanto più sono state grandi e fiere, tanto
sono state grandi e fiere, tanto più hanno fatto perdere di riputazione alle membra
prima, signor, che di costor più dica. idem, 22-52: giunsero il
desiderato che l'italia prendesse un abito più disciplinato, più militare e bellicoso.
italia prendesse un abito più disciplinato, più militare e bellicoso. bocchelli, ii-364:
., 29 (510): la più parte degli sgherri di casa, non
in guerra. croce, iii-22-285: più volte le potenze pensarono di avviare la
, produ- citore in questi luoghi di più mirabili effetti che alcuno di voi.
le sgrammaticature; anche i vecchi professori più sconquassati prendevan nell'andatura qualche cosa di
e scioperato; zerbinotto (ma in senso più dispregiativo); cascamorto.
dei bellimbusti di corte; vide dalla più fertile terra d'europa riedere scarni e
1-39: e tante altre bestie infinitamente più utili e buone [del gatto]
questi sono fiori di prato, ma i più non sono in uso, e
bègli, davanti a vocale o s più conson.). che risulta alla
estende a significare qualità varie e anche più intrinseche che non quelle esteriori (secondo
fanno tra sé armonia; e tanto più sono di bellezza partecipi e l'uno
loro parti e della loro convenenza, più compiuta e più piena. firenzuola,
e della loro convenenza, più compiuta e più piena. firenzuola, 640: ma
; e per dir « quella è più bella », tu sai che non è
l'awenir. ungaretti, viii-18: più sfugga vera, l'ossessiva mira, /
ossessiva mira, / e sia bella, più tocca a nudo calma / e,
ma la luce del sole era diventata più calda sui dorsi boscosi e sui tratti di
stava bene! non era possibile essere più felice di così. 2. con
della somiglianza di catelina romano, iqa più crudele di lui, gentile di sangue,
bella e bona / non so qual fosse più, triunfa lieta / nell'alto olimpo
idem, sep., 5: ove più il sole / per me alla terra
terribili avvolsero / il grande palazzo. / più bello dei belli s'ergeva / nel
appartiene. 3. con significati più specifici, secondo qualità di ordine morale
tomi / ad altra vita, et a più belle imprese. idem, 205-11:
i nostri sapienti maestri che non sia la più bella cosa che la congregazione di molti
: l'italia è uno de'paesi ove più abbondano i facili, i bei parlatori
facili, i bei parlatori, e dove più abbondano al tempo stesso gli scrittori illeggibili
373: senza contare la leva, la più bella gioventù strappata alle famiglie, ferita
tempo s'è diradato, e fa il più bel dopo pranzo del mondo. idem
che voi medesmo poscia / ch'a più gravi pensier donato ha loco / l'alta
1-138: si limitava, tutt'al più, a lodare le mie bellezze: -quanto
un avverbio, un participio, e più raramente anche da un infinito, o
intera la sua concezione, non è più libero, dee ubbidire a quella.
pugni ci liberammo da quella che non era più una burla carnevalesca ma un'aggressione bell'
, che se ne fanno poi le più beffe risa fra loro; e quello è
beffe risa fra loro; e quello è più valente che ne conta più. idem
quello è più valente che ne conta più. idem, 962: e stavo allor
bel principio de'suoi scritti ogni autore assume più che mai tutto il suo carattere in
d'abitanti. la nuova signoria fu più benigna a quelle misere nazioni. giusti
e un bel giorno non si riesce più a niente. pavese, 1-95: -dunque
. galileo, 439: quanto è più pronto il signor simplicio a penetrar le
tempo; subito; all'improvviso; al più presto. alfieri, i-19: io
9. accompagnato a sostantivi, ne rende più specifico il rispettivo significato. nieri
: a'quali ella liberamente disse che più voleva attendere che alle belle creanze, le
negli occhi e nelle fattezze alcunché di più fino, che non si vede nelle
! noi, dottori, passiamo dai drammi più seri, alle più ridicole farse.
passiamo dai drammi più seri, alle più ridicole farse. de roberto, 213:
buono scolare... non volle più la suggezione del maestro. foscolo, xiv-305
.. cosa si può desiderare di più? -far bello: abbellire,
fatto alla sua fabula, / farvi più che mai belle. cornaro, 73:
poi si levò e rifecesi bella / più che non fu mai matutina stella.
. per distrigarmi, mi sono impegnato più che mai. giusti, iii-79: abbiamo
questa è beffa, -gli faccio, più arrabbiato di lui, -dovevate dirmelo allora
. -o perché non son io? dato più nulla; ed egli rispondeva: lasciate fare
delle beffe. svevo, 2-448: fattosi più pallido... ne fece sentire
ieri sera ne ho bevuto mezzo litro di più. nieri, 122: o trivellino
l'avesse scampata beffa, e agitato più dalla rabbia che dalla paura, pensava
benùlus da * duenolos. il termine più popolare ha sostituito interamente pulcher e in
stesso. lemene, 469: tanto è più beffo il bel quanto più piace;
tanto è più beffo il bel quanto più piace; / onde allora / quando più
più piace; / onde allora / quando più gli altri innamora, / tanto più
più gli altri innamora, / tanto più la mia bella adorerò. cesarotti,
[signor poeta] non si faccia più desiderare; / tutti i belli si voglion
certo che i belli sono per lo più cattivi. nievo, 561: sapeva quanto
, belli di mamma, e non ebbi più l'animo di staccarmene. moravia,
nelle espressioni: il bello è, il più bello è (e qui con valore
ciascuno, secondo che all'animo gli è più di piacere, diletto pigliare. g
stracco sé, / che non può più, ha stracco me e duo cuochi.
voi medesimo? muratori, 1-26: il più bello è poi, che..
la grida lui medesimo, che è il più bello, ah! ah! pareva
517: e quello poi che è più bello, ella pretende di averci sempre guadagnato
. linati, 8-80: però il più bello della faccenda erano a vedersi (
, se la pensarete bene, che eleggerete più tosto di provarmi amico, che di
e'trafieri e gli stocchi. -sul più bello: nel momento in cui tutto
lo smalto. aretino, iii-143: su più bello della massa mi vidi prigion con
(90): in su il più bello della cena lei si levò da tavola
a pesaro ed ancona, in sul più bello del lavorare fu dal duca borso chiamato
3-198: come dunque là, nel più bel del mangiare, o ti scotta qualche
sua patria, e vi ritruovò sul più bello celebrarsi dagli uomini letterati di conto
e certo del festino vedrassi in sul più bello / da gente puntigliosa produr qualche
se n'era andato da roma sul più bello della festa. de sanctis,
per nobilitare il casato; ma sul più bello fu costretto per le strettezze domestiche
a nuoto nel mare, quando sul più bello il pescecane starnutì. nievo, 371
starnutì. nievo, 371: sul più bello giunse un giorno la notizia che un
manico. verga, ii-336: sul più bello salta in mezzo anche il ragazzo.
estremo limite quel poverino lo abbandonassimo sul più bello. soffici, ii-184: accadeva
ii-184: accadeva però spesso che sul più bello si venisse a scoprire come qualcosa
ridicolo e nelle mie proprie che sono più ridicole che mai, di ficcarci troppo la
impropria, da sostituire con l'espressione più corretta: com'è bello!)
rinsaccano, / e di roma il più bel tutto s'ammaccano. bellòcchio,
noi eravamo, ed essendo per la più parte giovani e bellocce, era facile
successo nel tempo che non si eran più visti, e ne aveva contate di bellocce
2-2-291: perdio, non vidi mai uomini più belloni né più rugiadosi di questi.
non vidi mai uomini più belloni né più rugiadosi di questi. g. m.
, e segnatamente d'uomo grosso e che più tiene del tondo, diciamo, tra
, la bellona, lì davanti, non più in quei pietosi velari, ma come
quale d'esse [cose] li fosse più graziosa. rispose: -i domòni.
: esser solea vostra ciera gioiosa / più dolce a rimirar ch'altro bellore.
madri, al latte avvezze / di più nuove dottrine, il sottil naso /
pugni, delle nude mani omicide, scoppia più nudo istinto belluino sanguinario letale. pratolini
nomi, 8-20: l'esser maggiore / più gli farebbe fare il bell'umore.
: belluria, bellezza d'apparenza, più d'ornamento che di sostanza: * son
, iii-392: la campagna si fece più oscura e le nuvole sbiadirono. sentiva
di che voi tutta giuliva viverete e più della vostra biltà vi diletterete. egidio
confesso / come tanta beltade / ama più verde etade. ariosto, 42-44: e
il core / ti fia, la più gentil di questa etade; / che sì
; / superbo pel, manto il più bel del mondo, / nell'aspetto una
parlato, / quella virtù che ha più nobilitate, / mirando nel piacere,
: abbazia ha un suo furor di gioia più balcanico. dopo la guerra vi stettero
la guerra vi stettero acquartierate le epilessie più internazionali, le beltà più aggressive. montano
le epilessie più internazionali, le beltà più aggressive. montano, 122: sono
i corpi de'giganti fossero cento volte più grandi de'nostri. il che (egli
il traffico delle pelli, spingono sempre più avanti le squadre di cacciatori che inseguono
inseguono le belve nella loro fuga verso le più deserte regioni dei monti petrosi e del
/ oh il pover orso che puzza / più che di belva, di stalla!
dei campi, è questo il monte più alto della pianura. di quassù c'è
della famiglia chenopodiacee, alta ime anche più; ha molti rami, foglie strette
idea d'un simile buratto, misero più d'uno a disagio. =
se di questa virtù si spogliasse il più fino bezzoarre d'oriente, e il più
più fino bezzoarre d'oriente, e il più eccellente alicorno d'africa, nulla più
più eccellente alicorno d'africa, nulla più si cercherebbono. baretti, 2-201:
marotta, 3-190: perché il bemolle risulta più intimo e arcano del diesis?
suoi benamati poeti stimando il tempo la più pregiata gioia che produca l'oriente, non
: in questa stessa età di menti più scorte e benanco erudite dalle filosofie.
dartelo... / ti darò, più volentieri, / il benandato, a quel
cielo e mi libera dalle granfie del più degenere dei decadentismi. benavére (
benavére (meglio ben avere) più raro beneavere), sm. aver
un figliuolo al petto, un altro più grandicello le siede su'piedi, un altro
di occuparsi dell'amministrazione e non lascia più bene- avere a nessuno.
tanto non si stenda / la vista più lontana, lì vedrai / come convien
. petrarca, 23-71: ma molto più di quel ch'è per inanzi, /
, e ben che giovinetta / fosse, più che non chiede amore intero, /
tutto bagnato di lacrime non pos- sendo più dormire, fui costretto per minor mia pena
fin si debba conchiudere necessariamente, che più tosto questo globo si muova a l'aspetto
d. battoli, 40-ii-118: i più gustevoli, e per la più dolce armonia
: i più gustevoli, e per la più dolce armonia, e per la miglior
, e organi; ma benché di più canne, sì piccoli, che per mantici
. pasolini, 1-210: s'era spostata più in là sul letto sfatto, per
le grazie divine possono sanza comparazione molto più. pulci, 1-60: l'abate
ammirai, ben che al soldato / più chiudere che aprire gli occhi affetta, /
, xxi-n-24: aveva dodici anni, o più. - benché, ell'era grande
8-74: non credo che la sua madre più m'ami, / poscia che trasmutò
la sua madre... m'ami più, poscia che tramutò le bianche bende
). ariosto, 46-66: noi più di lei, chi a appo, a
tutto / in parte ed in costrutto / più lieve, sì che men grave s'
nel mio cor ne vede, e 'n più queste piume. galileo, 1078:
che altri sappia in un mestiere lavorar con più eccellenza cieco, che veggente? con
poliziano, i-2-52: cuffie abbiam di più maniere /... / a bendoni
; / pur le tonde s'usan più. b. de'rossi, 2-25:
costor son certi be'ceri / c'han più vento ch'una palla: / pien
raccoglie, / par ch'a nulla potenza più intenda. fiore, 10-12: i'
lietamente e così bene come vi pare e più; né di nostra arte né d'
e di una bene ordinata republica, né più utile ad una provincia, che lo
: adopera benissimo l'arco; e più volte, correndo a cavallo di tutta
ma non capivano, né potevan capire più in là. leopardi, 28-3: ben
dopo aver lacerato il mio vestito in più punti lo metto bene in vista sul tavolo
rafforzativo o intensivo all'idea espressa: più, assai, molto, abbastanza; veramente
e rispetto ai predetti sinonimi denota una più accentuata e allusiva intenzione; a volte
, ma io sono per non esser più. s. caterina da siena, iv-79
vergini, / e al ciel salìa più bella / di febo la sorella. idem
idem, i-274: anche i giovani più facili a disprezzar la vita, coraggiosissimi
5-59: il suo viaggio sarebbe stato ben più lieto se uno qualunque di costoro fosse
v-1-467: la vostra vita vera è ben più augusta e più armoniosa di quella che
vita vera è ben più augusta e più armoniosa di quella che compongono i giochi
, io ti mostrava / di mio amor più oltre che le fronde. tasso,
suo frassino brandito e bilanciato / ebbe più volte: or prova tu, gli disse
dritto, e se colpisce e fóra / più del tuo ferro. sassetti, 232
e ben complessionato corpo... più facilmente resiste agli effetti della intrinseca corruzione.
, da poi che e * crede / più a te che a me. galileo
come probabilmente devono nascere e svilupparsi nelle più umili condizioni le prime irrequietudini pel benessere
ma la luce del sole era diventata più calda sui dorsi boscosi e sui tratti di
stava bene! non era possibile esser più felice di così. -andar bene
, ma il capitano non si moveva più. -guardarsi bene dal fare una
» gridò renzo, con un viso più che mai stravolto: « io non v'
. lo dicevo anch'io. occorre più intelligenza, difatti, che gli «
, completamente; per molto tempo, più volte. boccaccio, iii-5-17: poi
fracchia, 103: per piacergli sempre più,... essa continuava a pettinarsi
marotta, 3-107: il serpente riuscì più volte a ghermire l'avversario, ma
posseduto a que'tempi da ben altri re più possenti d'ulisse, il quale appena
a quelle scritte, non ci badava più; la gente, lo si capiva,
discese sotto coperta. « fra poco più d'un ora » diss'egli « saremo
bène2, sm. ciò che risponde alle più alte finalità etiche; ciò che ha
di male? che dirai, se più largamente della parte del bene hai bevuto
come si possa far bene; e quanto più persevera nel male, tanto meno conosce
misura spesso el male e el bene, più che col considerare e gradi e qualità
bene; il quale acquistato, niente più desiderar si possa. il quale per
fecondo, / misero è l'uom più che una bestia sciocca, / se nella
, 600: ma io non ci capisco più nulla! questi maestrucoli hanno proprio perduto
che la cosa quanto è migliore tanto è più cagione di bene; e nobilitale intra
a ciò ch'io vidi, / e più lo 'ngegno affreno ch'i'non soglio
voi sapete che la gente è più acconcia a credere il male che il bene
puote ch'un ben distribuito / in più posseditor faccia più ricchi / di sé
un ben distribuito / in più posseditor faccia più ricchi / di sé, che se
onde che, vedendo di non potere più in alcuna cosa alla republica né al bene
per qual cagione si aveva a tenere più il magistrato, il quale o egli non
per paura di uno male futuro è el più delle volte pazzia, quando el male
nostri sapienti maestri che non sia la più bella cosa che la congregazione di molti
col tuo ferro, ti rende tanto più bene quanto più profondamente la rompi.
, ti rende tanto più bene quanto più profondamente la rompi. slataper, 1-161
a far del bene: mestiere certamente il più degno che l'uomo possa esercitare;
fu comandato non uscisse, e aspettasse più gente. -prov. proverbi toscani
/ che vuol, quanto la cosa è più perfetta, / più senta il bene
la cosa è più perfetta, / più senta il bene, e così la doglienza
, 5-7 (62): avendo pietro più volte cautamente guatatala, sì s'era
tutti abbiano del bene. chi è più ricco, deve darne a chi è più
più ricco, deve darne a chi è più povero. p. verri, i-330
non sono per lasciarti partir solo mai più. collodi, 17: guai
con sommo conforto / quel possedendo che più li piacea, / ed a cui el
a cotesta città mi è suto ricordato più e più volte, e io lo scrivo
città mi è suto ricordato più e più volte, e io lo scrivo a vv
? baldini, i-7: mi strinsi di più sotto il braccio la cara spaurita e
la cara spaurita e la portai per vie più tranquille. quando arrivammo a casa nostra
ben mio, vi chieggo, e più non chieggo avante. b. stampa,
/ so che un momento solo / più non godrò giammai del bene amato. stigliani
, amori / non ha il mio bene più il volto pallido, / tutti
di piedi e alzava la mano il più alto possibile, serrando fra le dita il
con lei in pace e in bene poscia più anni visse. berni, 44 36
e notte. pananti, i-76: e più cerco di farmi ben volere, /
cerco di farmi ben volere, / più quelli non mi lascian ben avere.
giusti, ii-145: non ho avuto più bene e... tutto quel po'
addosso di gran inimicizie da non aver più bene in paese. cicognani, 1-141:
, e'sarà bene a fare rifermare più forte la porta a s. brancazio.
, abbia questi beni e grazie di più degli animali che hanno soltanto il senso.
da una generazione all'altra, nel più elementare insegnamento della religione. leopardi,
, 216: siccome il piombo cade più grave che la penna, e il sasso
il sasso che la paglia, così più gravemente cade colui il quale abbondò ne'
moto permutando / di questo in quel più volte ciascheduna / cosa togliendo e tal
con facuità di beni stabili al sole per più assai di cento mila ducati. firenzuola
con la grazia sua, di gran lunga più povera di spirito ch'ella non è
fazioni personali publiche, acciò potessero attendere più commodamente al servizio della religione. c
e di onestà, è il soggetto più interessante di questa comica rappresentazione. beccaria
: del ben di dio, delle più buone vivande, che i latini dicevano
con continuo e progressivo miglioramento; sempre più vantaggiosamente; ottimamente (anche in senso
.. /... quant'ora più, ch'io ve ne prego e
e tu, regina, / perché più ognor di bene in meglio ei vada,
di bene in meglio ei vada, / più spesso... a lui favella
dinari. -tra gli uomini da bene vai più che oro o gemme. guicciardini,
al viso ed a'panni aveva cera più che d'uomo da bene. cellini,
-per bene: bene, nel modo più adatto, ottemperando a tutti i requisiti
. allegri, 124: non penso mai più impantanarmi in simil fanghi, donde non
onor di lettera e per dirlo con più onesto e beneauguroso vocabolo: così la
consegna le chiavi d'uno dei monumenti più singolari dell'italia meridionale: l'abbazia
così i benedettini, che sono i più antichi claustrali di occidente, esprimono la potenza
esprimono la potenza cogitativa nel suo grado più semplice e popolare. fogazzaro, 4-158
: mostrommi amor quel benedetto giorno / più che mai belle le luci serene,
mi par proprio un paradiso ogni giorno più. carducci, ii-16-225: vedete,
diligenze. lancellotti, 179: le viscere più segrete [della terra] con tanto
benedetti! parini, 604: quanto più si va avanti con questa causa,
uomo la va rendendo peggiore ogni dì più. monti, i-131: questi benedetti
18 (322): « mi date più a pensare voi altri due, che »
ventre non si sia voluto accomodar mai più. rajberti, 1-33: oh,
parini e porta non sieno riesciti a renderla più maneggevole e buonina. collodi, 184
benedetta? -domandò il vecchietto diventando sempre più inquieto. carducci, ii-10-13: non
figliuola! dice che non si sente più nulla; ma ha un viso..
cosa di cui non ci si vuole più impicciare. sacchetti, 117-43: disse
ruvida mano s'alzò benedicente sul capo del più bello e più santo tra i figli
benedicente sul capo del più bello e più santo tra i figli degli uomini. pascoli
, vossignoria. che non mi riconoscete più, zio antonio? -gli disse il merciaiuolo
1-177: vatti a far benedire da chi più t'aggrada! io non ne voglio
e, due minuti dopo, è più sereno di prima. = lat
che con quella, sì come con più certezza del piacere di colui del quale
. menzini, 5-226: che stima più di lente un pento- laccio, /
baldini, i-49: c'è qualcuno più selvatico ch'è andato invece in chiesa
pregò umilmente la badessa e l'altre più antiche, che dovessero ricevere da lei una
: mio padre aveva vent'anni più di lei, che era dolce, troppo
solo, ad un uomo che è più buono del signore e più alto
uomo che è più buono del signore e più alto del sole; ad un
quale latino poi mi fu via a più innanzi andare. e così è palese,
tutti i mie'benefattori ringraziai, / e più gli amo oggi ch'i'non feci
presente vocabolario parve... la più alta, e vera maniera, tra tutte
, ii-13: né si ritruova ornai più chi beneficandoci, sia contento di farlo a
in qualche luogo appariva un soccorso ordinato con più lontana previdenza, mosso da una mano
; ma v'insegni operarlo con animo più puro d'umane speranze. tommaseo-rigatini,
chi credevano avere male, si obligano più al beneficatóre loro. campanella, i-318
del bene; prestazione (per lo più gratuita o solo in parte) intesa
/ concedeagli onorifico riposo / e il ciondol più distinto e decoroso. beccaria, 1-287
le guerre della rivoluzione essi rimasero per più di anni trenta abbandonati a se stessi
miglioramento di una merce per farle acquistare più valore sul mercato '. beneficiare (
modo, perché quelle cose, che più significano, di ragione sarebbero più attive
che più significano, di ragione sarebbero più attive, e così immagini delle cose o
o in scultura o in getto essendo più evidenti et espressive nel significare che i
o etterato, oltre questo, tanto più che si uguagliasse alla nobiltà sua.
4-1: quantunque il simular sia le più volte / ripreso, e dia di mala
. guicciardini, 102: non è la più labile cosa che la memoria de'benefici
la memoria de'benefici ricevuti: però fate più fondamento in su quegli che sono condizionati
nel modo che s'usa, quanto più pare santa, tanto è più maligna
, quanto più pare santa, tanto è più maligna e impia, perché offusca la
benefici della pace, i guelfi che erano più potenti cominciarono di giorno in giorno a
che io non so qual mai tempo fussi più atto a questo. ariosto, 42-59
un mortale. guicciardini, 115: molti più sono e benefici che tu cavi da'
luigi il gran benefizio ricevuto da me, più volte con parole e con lacrime mi
frutti suoi, con tutto quello di più che ella porta a benefizio dell'uomo,
noi intormentito da lunghi dolori non sente più né il benefizio dei farmachi, né l'
., 1-2 (86): e più avanti guardando, in tanto tutti avari
la mia orazione ognun sa ch'io ubbidii più alla mia fama ed alla verità che
casa, xxvi- 1-150: poter aver più tosto delle stelle, / che un beneficici
gli sopravengono le avvenire: né è più possente quando opera, né più ricco
né è più possente quando opera, né più ricco quando ha, né più giusto
né più ricco quando ha, né più giusto quando punisce, né più benefico
, né più giusto quando punisce, né più benefico quando dona. segneri, ii-199
scrittore che è già disceso dalle più sublimi contemplazioni della filosofia per condurre alla
montano, 425: un'ita a più candida e forse più generosa, certo meno
un'ita a più candida e forse più generosa, certo meno sbadata della presente
ne professano la scienza, come il più ben augurato luogo di quanti ve ne
, i-1-425: quando si giunge al grado più alto, al bello individuale che non
benemerenze verso la civiltà e per le più recenti manifestazioni verso l'italia e la libertà
. sassetti, 31: siateliene un poco più liberale, vi prego, ché sapete
regola, si dà in balìa alle più strane immaginazioni, alle idee le più fantastiche
alle più strane immaginazioni, alle idee le più fantastiche. bettinelli, i-153: non
chi rubò: e certamente non furono i più coraggiosi, né i più benemeriti della
furono i più coraggiosi, né i più benemeriti della vittoria. nievo, 327:
benemerito e giubilato. bocchelli, 10-138: più presto anche, stava per venire il
un'associazione), che paga una più elevata quota sociale. de roberto,
/ la sua borsa, rapirgli in più la vita, senza / che se n'
cose, per quel ch'io creda, più composte a beneplacito, che secondo la
: molti conestabili e capitani dei nostri più valorosi e fedeli soldati venivano a morte
. se non che quella base, o più presto o più tardi, pungerà il
quella base, o più presto o più tardi, pungerà il sedere a chi crede
come probabilmente devono nascere e svilupparsi nelle più umili condizioni le prime irrequietudini pel benessere
e mantenimento, in qualche casa delle più vicine. in quelle de'benestanti, erano
quelle de'benestanti, erano per lo più ricevuti per carità. lambruschini, 1-207:
benestanti, occorre che l'educazione miri più che non ha fatto fin qui.
tommaseo, i-558: le vecchie, anche più benestanti, le invidiarono una nuora così
aveva avuto una base di partenza molto più facile. nato in una famiglia benestante
rende noi altri malandati viandanti della terra più simili a benestanti cittadini del cielo.
sua opera): e indica per lo più un rapporto da superiore a inferiore.
: mia bepvoglienza inverso te fu quale / più strinse mai di non vista persona,
benivolenza degli uomini; e per questo più di essere temuto che amato desiderava.
e furore, / l'altro benivolenza più ch'amore. castiglione, 378: alcune
francia fussino alieni dalla concordia, cominciò più che il solito a inclinare le orecchie
e figliuolo, che iacopo, non più de'tatti, ma del sansovino cominciò
suoi sudditi, iniquamente aderendo ai persecutori, più che molto accrebbe le insolenze loro.
bartoli, 40-ii-10: usavan con essi delle più isquisite maniere che possa una cordiale benevolenza
): si trovarono a un tratto molto più amici di quello che avesser mai saputo
ii-1-180: la tolleranza non è che un più delicato senso di giustizia e di sociale
7-119: essi ti odiano anche di più. e ne hanno ben ragione, giacché
. proverbi toscani, 1-45: tira più un filo di benevolenza che cento para
, ii-827: forse questa poesia non ha più, ora, il significato ch'ebbe
benevolo. lambruschini, 1-219: nessuno più de'ragazzi ha un sentimento, indistinto
si facessero propense a quel dominio, più aspro che maligno, e veramente benevolo
e. cecchi, 3-114: anche le più benevole statistiche documentano, fra gli indiani
, che era per l'un dieci o più, ancora mi facevo benivolo quasi a
palco- scenico che per rendere l'effetto più al naturale è in fiamme davvero.
tutte le delizie (specialmente i cibi più ghiotti e prelibati). boccaccio
gli gittavan quindi giù, e chi più ne pigliava più se n'aveva.
giù, e chi più ne pigliava più se n'aveva. = comp
mostrò quel viso rilucente, / ch'era più bel ch'un fior di gelsomino.
udito) che nel cielo / sei più potente, amore. sassetti, 372:
degnarsi, non sappiamo se sia voce più barbara che ridicola. es. '
... che la vostra benignità più alla letteratura intende che neuno altro segnore,
conosca pertanto la sua debilità, consolandosi più forte nella speranza dell'aiuto di dio.
a quest'ultimo abbandonamento del non rimaner più a chi volgersi per consiglio né in cui
alla benignità della natura che donò loro il più gentil parlare dell'italia, trasandavano nello
lambruschini, 1-91: nulla ci accosta più ai fanciulli, nulla ce li fa
nulla ce li fa meglio conoscere e più altamente amare, che quella celeste conformazione
che, tra gli altri, è più tardo. cavalca, 9-109: lo beni
amicis, i-631: l'oceano mi parve più solitario e più silenzioso di prima;
: l'oceano mi parve più solitario e più silenzioso di prima; ma benigno sempre
luoghi lieti e benigni sarà lecito di più in alto la vite spandere.
al perro che, ormai, considerava più che un superiore, un amico. pavese
a proposito (ed è d'uso più comune il contrario malinteso).
che gli oratori benissimamente fingono, e più che li poeti forse, né pure si
, di materiale sciolto (per lo più agganciata a una gru o ad altra
guarini, 130: sdegna alma bennata / più fido guardatore / aver del proprio onore
francesi prendessimo esempio, né noi vedremmo più sulle nostre scene di londra tante figure
quando certa frivola gentilezza sostituiva negli animi più bennati la galanteria al vero amore..
. benparlante (bèn parlante', più raro benparlante), agg. chi
. benpensante (bèn pensante; più raro bempensante), agg. e
. benportante (bèn portante', più raro benportante), agg. di
altro è benportante; ma non è più quella! qui ci va 'si mantiene
ogni regola, si dà in balìa alle più strane imma ginazioni, alle
ginazioni, alle idee le più fantastiche. cesarotti, i-117:
decente. foscolo, vii-m: più delle leggi può bensì la forza delle ragioni
cagione; ma che la condotta più cauta e più innocente non basta a tenerli
che la condotta più cauta e più innocente non basta a tenerli lontani
di conoscerne la casa, ogni più recondito suo angolo. b. croce.
(con valore avversativo, e per lo più in correlazione a espressioni negative);
xxiv-948: i merli non son oggidì più in uso a munir le torri, ma
voce in cuore per non dimenticarla mai più. de roberto, 464: le persone
d'altro stuol pagano, / ch'assai più chiaro il tuo valore estremo / n'
di quella miseranda infermità che noi lasciò più infino alla morte. carducci, i-310
boccalini, ii-146: i più assidui amanti, e forse anco i
assidui amanti, e forse anco i più ben veduti, erano francesco maria molza e
attorno all'isola dei cavoli, la più affabile torretta di lanterna marina dà il
. benvisto (bèn visto', più raramente, benviso; disus. beneviso
a noi dall'ambiziosa miseria, è la più accetta, è la carissima invece ai
i-475: è vero che io ero molto più benvisto e stimato di lui, non
. pananti, i-76: e più cerco di farmi benvolere, / più quelli
e più cerco di farmi benvolere, / più quelli non mi lascian ben avere
di offendere; donde conviene che sia più amato; e se estraordinarii vizii non lo
renato, tenuto uomo savio e di più cervello che alcuno che fussi in casa
vicini e alleati, che poteva dirsi il più felice di tutti i monarchi della terra
lucido sulle scarpe e s'annodava con più garbo la cravatta. svevo, 5-423:
come una palla, non c'è più sugo. hanno trovato oggi il modo
idem, 5-58: dove c'era più movimento era in piazza -un nuovo bar,
neu'industria farmaceutica è utilizzato per lo più nei suoi sali). =
o in mandorle o in masse più grosse e scure); oppure, secondo
chiama volgarmente belzoino, e che i più dotti dall'albero del lasero, che
è simile al mandorlo, con foghe più lunghe, ed ha le vermene tenere,
ted. benzoè-, le voci ital. più antiche sono vicine ah'etimo, con
vecchi, che di natura sono la più parte beoni, riscaldati che furono dal vino
sassi / lo produsse / per le genti più bevone / vite bassa, e non
, 329: seppi che erano i più beoni e scapestrati dello studio. de amicis
ogni tanto, all'improvviso, il più spesso nottetempo, a carmignano e ogni volta
381: né io desidero troppo, chiedendo più casti e più razionali profili a quanto
desidero troppo, chiedendo più casti e più razionali profili a quanto nel cui mezzo si
, in questi tempi beoti, il più pagato è il più goffo, il quale
beoti, il più pagato è il più goffo, il quale mai non soddisfa.
sua fondazione letterata, doveva essere la più ingegnosa di tutte l'altre nazioni di
morì. burchiello, 4: e la più gente ci sarebbe pirandello, 7-1019:
suo canto un mio compagno come se si più vermiglia, / ben che io scriva da
270: questo l'ho provato / più d'una volta anch'io; ma
. appena e bevi il vino più puro. marino, 7-121: è perfido
scodella vi si mette del zuccaro, più o meno secondo il gusto di chi
serpette di luce, che di più lunga mano si sono assuefatte a starsi così
sul serio a scoprir l'arte di non più mangiare né bevere. pascoli, 801
, / berrò, e sete non arò più mai. bembo, 2-5: sì
come a'romani uomini era ne'buoni tempi più vicina la latina favella che la greca
dove la greca essi apprendevano per lo più già grandi e usavanla rade volte e
): il cavaliere... quanto più le belle e vaghe bellezze de la
contemplava e tra sé lodava, tanto più per gli occhi l'invisibile e amoroso veleno
essere guarito se non per bevere ancora più amaramente nel calice della vita. gioberti
bevere il veleno nel dolce, molto più quando vi trovate sole, afflitte, sgomente
mite, / e... più non bere. d'annunzio, iii-1-710:
una sera tornò a casa mostrandosi il più ebbro uomo, e nel parlare e
: gli ambasciatori, a cui piacea più il vino, che avere tenuta a
rallegrarsi una volta l'anno beendo alquanto più largamente, che l'ordinario d'ogni dì
si guardavano contenti credendo che egli non volesse più bevere. a tavola egli disse,
. a tavola egli disse, balbuziente anche più del solito: « da oggi in
che beveva il napoletano si faceva sempre più strano: alla fine del secondo bicchiere
collodi, 693: l'è stata più la paura che altro: e siccome-
paesi: giudicare il vino dalla provenienza più che dal sapore. -al figur.:
che diascolo hann'elleno poi queste cittadine più di noi altre?... (
che lo aiutare / a vestirsi il più bel de tutti i manti.
manti. -prov. chi più beve manco beve: perché l'abuso
/ ch'è ver, che chi più beve manco beve. 4
acqua. berni, 43-9: mosselo più il perieoi di dudone,...
... / né volea star più punto a darli aiuto, / che già
un schiavo per cinquanta scudi, al più sessanta, fu forza comprarli per cento
temendo non andare a bere nel fiume più acqua che non bisognava, posti tra
tra l'incudine e il martello, elessero più tosto saltare secondo che quei giocavano,
: perfino i tegami stanchi non rendono più, e traverso le screpolature delle vernici bevon
salire, di scoprire un orizzonte sempre più vasto, di bevere a gran sorsi il
vaghi occhi miei, mirate fiso / più de l'usato, anzi bevete il bene
e là dove sperava di bevere largamente più le parole di un uomo di quella fatta
uom preferito tutto ciò che in lui è più amabile, più desiderabile. idem,
che in lui è più amabile, più desiderabile. idem, v-1-296: bevve il
saba, 410: io non so più dolce cosa / della dolce giovanezza.
né via che egli si possa ritrovar più seco. e, insomma, bisogna berla
invenzioni e bugie. ma la gente? più una cosa è grossa, più la
? più una cosa è grossa, più la gente la beve... bacchelli
tutte, o comunque ne beve molte di più del normale. -bersela: credere una
le finezze meglio delle signore, è più facile dargliela a bere a una di loro
eh, i mariti ne beon de le più grosse! berchet, conc.,
quella del bere è pei falchi l'azione più segreta. 13. locuz.
idem, vii-218: la costellazione berenicea essendo più oscura delle altre sue vicine, non
bergamaschi, / ove la riva intorno più discese. ariosto, 1-103: vegghi la
: chiamandolo la bella contessa bergamina a più riprese, egli non si voltò se
baldini, i-801: il periodo di lavoro più intenso pel giardinaru che ha in consegna
fa il « nero di bergamotto », più denso e scuro. 3.
del signore, o bergamotto, o più tosto il tal pero del tal padrone,
,... non vi rimarrebbe più che dubitare. caporali, 1-278: qui
a roma andava montata, pervenne di più di dieci giorni a roma.
maniera che donna bergola si teneva la più avventurata che fosse in vinegia, veggendo
sue bellezze, che ella stimava esser le più belle del mondo, piacevano a un
mondo a falle, / ne vai più di millanta a manucalle. bericòcolo (
, immutabili, quinte essenze, parti più dense delle sfere, berilli, carbuncoli ed
cima a un collo di giraffa, lei più larga che lunga, davan l'idea
; a disertare il suo posto sul più bello, e poi a rovesciare la broda
pulci, 28-7: altri dicea di tormento più forte, / e ruote e croce
è condotto a piedi, per il cammino più lungo... un prelato lo
, è alla berlina di tutte le più fracide lingue. giusti, 2-222: vostra
?... a me si rende più verisimile di trarre il nome di quel
vuol dire berlingare? -questo è verbo più delle donne, che degli uomini, e
2-244: per solennizzare in tal forma il più celebre giorno di carnovale, che dal
, gli scappò di bocca che valeva più un fiasco di trebbiano ed un berlingozzo
1-339: uno di loro, che più ardito era e forse qualche quattrino avea più
più ardito era e forse qualche quattrino avea più che l'altro, comperò da un
il nome di bernieschi antichi, perché la più sciagurata canaglia non fu mai vista dal
tumori nelle piante, cagionati per lo più dagl'insetti, che vi annidano. manzoni
invece, non l'ho né meno più visto questo bernoccolo di case!
tommaseo- rigutini, 2984: bernoccolino ha più vezzo di bernoccoletto; questo può essere
di bernoccoletto; questo può essere con più male e dolore. -bernoccolétto.
bernoccoluto, agg. che ha uno o più bernoccoli; pieno di bernoccoli.
ultimo momento fu mandato marchino, il più piccolo, a tagliarsi di corsa i capelli
, sf. copricapo, per lo più di stoffa, avarie fogge (cfr.
e cascandoli la berretta de capo, più de doa miglia passò prima se fermasse
egli ha una berretta, adoperata / più che non è lo breviar d'un
remirato al petto del nolano, dove più tosto arrebe possuto mancar qualche bottone;
ascoltava senza batter palpebra, col viso più bianco della sua berretta. de amicis
e ti saluta chi ti caverebbe / più volentieri il cor che la berretta. baretti
lo stesso che fare una sberrettata; ma più comunemente vale tenere altrui in riverenza.
castello,... ai quali io più volte dissi ch'ei non mi capitassino
berretta. berni, 145: a'più vecchi si conviene / trar le berette
mi spacci, / prima che tornin più fitti che mai, / e mi vengano
cuffia da notte delle donne, detta più comunemente berrettina. manzoni, pr. sp
di berretto, e dicesi per lo più di quello dei bambini, che è di
-dunque ci siete! - gridò il più anziano che aveva in capo un berrettino
, e tanto quanto il verde è più oscuro che il berrettino, tanto si dimosterrà
oscuro che il berrettino, tanto si dimosterrà più azzurro il verde che il berrettino.
bertino, / che dell'estati avea più di ventotto, / ritinta a lungo andare
bianchi e neri, e nell'età più tarde / i cappelli, i berretti
vestiti di tela,... i più con berretto. giusti, i-402:
, 12-21: si accorgeva della polvere più lieve sulle scarpe, si accorgeva dei berretti
che fu già fodrato, si convien più con il verno che non si confà con
berretta, con cambio del suffisso, ma più probabilmente dal lat. birrus.
da siena, 769: se considari più oltre, expoliaverunt eum: « e'l'
, tr. (bersàglio). colpire più volte e insistentemente un bersaglio (con
gravezza allora principalmente quando i sovventori furono più bersagliati dalla legge e più esposti a multe
sovventori furono più bersagliati dalla legge e più esposti a multe e confische.
: ella [l'italia] non vedrà più le sue terre rosseggiare di cittadino sangue
avuto modo di giustificarsi, bersagliata dai più sibilanti sarcasmi, finché quelli si erano
, nelle ore vespertine, che sono più tosto marce da bersaglieri. è la
manco un bersagliere, che è la razza più sboccata con le ragazze. dizionario militare
un altro preferisce limitarsi in una allegria più immediata e bersaglierà. = deriv
, suonando a perdifiato le marcette della più indiavolata bersaglierìa. bersàglio (berzàglio
tirassegno. nievo, 396: il più del mio tempo lo perdeva...
vile, / furon da lei le più degne alme sciolte, / e votò la
altro li giovava. / elli stette più mesi a tal berzàglio / e poco v'
il monaco la fece costante bersaglio della sua più violenta opposizione. b. croce,
sul paglione, e lì, finalmente non più bersaglio dei molti nemici, mettermi a
perché si veggia / che dio nessun più di 1 maria riama '.
, e donna berta dal mulino, più arditamente si mettono ad interpretare i sogni
filava, e voi non ci pensate più al tempo in cui ci parlavamo dalla
(ii-419): il misero giovine, più impaniato che un augelletto nei visco
il core. durò questa berta più di tre mesi. aretino, 1-31:
: colui che, ridendo a più potere, raccontò una tal berta,.
. idem, 22-47 (ii-203): più e più volte in sì fatta
, 22-47 (ii-203): più e più volte in sì fatta maniera /
ricchi, xxv-1-193: co'che sappi la più bella berta / ch'io tramo
quale voleva provarci che il mondo fosse più bello al di fuori del nostro convento?
di noia: niente lo contrariava di più del passar per sgobbone. « non mi
. cecchi, 14-3-1: io ho più cara la consolazione che io trarrò nello
palo già fitto in terra per farlo andar più a drento. bocchelli, 6-397:
denotare meno dispregio, e, per lo più, si re stringe anch'
esso a parole. sberteggiare è un po'più, ed è anco un po'
, ed è anco un po'più comune. rajberti, 1-199: dunque è
, e ridendo e berteggiando delle cose più alte e più sante, si buttò a
e berteggiando delle cose più alte e più sante, si buttò a corpo perso a
che quelli autori siano appunto i più spesso mostrati ad esempio dai successori
, due strisce, per lo più di passamano, ciascuna da potersi allungare e
essere di pelle addoppiata, con entro più fila di salta leone,
muratura o in legname), per lo più a complemento di una più massiccia fortificazione
per lo più a complemento di una più massiccia fortificazione: stabile o provvisoria,
serchio, che fu per ispazio di più di sei miglia. giov. cavalcanti,
il volo degli uccelli: per 10 più in cima al capanno dei cacciatori, o
cacciatori, o in luogo prossimo e più elevato. b. davanzali, ii-529
insospettate furberie); semplicione. -farne più che bertoldo: farne d'ogni colore
iv-68: popolare è la locuzione: farne più di bertoldo in francia, per dire
maneggiar un berton, ch'era tenuto / più destro nel saltar che cervo o gatto
modi di parlare usati dal loro popolazzo più vile, da'loro scrittori più dispregevoli?
popolazzo più vile, da'loro scrittori più dispregevoli? de roberto, 609
appare in aggregati granulari, o più di rado in cristalli tabulari o
la crespa buccia / può darne indicio) più de la sibilla; / e parea
stridulo e rauco, ma un balbettamento più morbido che dà il sonno a sentirlo
greto per iscorrere meglio, con più altre bertucciate molto cominciava a fluire ai primi
il non averlo nati due bertuccini più sozzi e più contraffatti che in
nati due bertuccini più sozzi e più contraffatti che in alcun modo.
alle bertucce paiono i lor bertuccini la più bella e vezzosa cosa che sia. 2
i-348: aveva il vescovo un bertuccione il più nero-bluastri). sollazzevole ed il più
più nero-bluastri). sollazzevole ed il più cattivo che altro che fusse mai.
e lasciarono nel buio il lato che più mi premeva, cioè a dire il
berùzzolo, che ne fur presi più di cento al valico. machiavelli, 365
e'gli sta bene; / ch'un più dappoco al mondo non è certo.
la ruta], la faranno diventare assai più rigogliosa e vegnente del solito suo.
traditor crudele e rio, / mai più t'adorerò, così ti giuro ».
bevo pochissimo: e spesso rido, e più spesso bestemmio: o l'uno
bestemmiano dio, ostentando un ateismo fatto più odioso dal vigliacco ravvedimento dell'ultim'ora!
settimana che si rodeva il fegato. bestemmiava più del solito, ma a rifarsela col
vita nuova, 37 (no): più volte bestemmiava la vanitade de li occhi
cattaneo, iii-4-300: quelli che avevano più ciecamente creduto, prorompevano in più disperata
avevano più ciecamente creduto, prorompevano in più disperata rabbia; erano essi, che
. s. che la devea avere bestemmiata più di mille volte, potrìa essere che
: e sbalestran dal sen bestemmiatori / più di sei sporche laidezze in fila.
, ii-367: c'è qualche cosa di più nuovo, che fa venire in mente
», diss'el « ché quei che più n'ha colpa / vegg'io a
fecondo, / misero è l'uom più che una bestia sciocca, / se nella
il quale nel corpo esprime se stesso più che po. berni, 115: era
ii-122: la smania di voler apparire più che uomini spesso ci fa meno che bestie
faremo in questi / che son fallaci più ch'altri animali? guicciardini, 21
, 504: apparve la sorella più giovane,... con non altro
che per natura sia inclinato a fare più volentieri male
ha offesa, che è il freno più forte contro i delitti. manzoni,
roma come in recanati, anzi molto più, a cagione dell'eccessiva frivolezza e
e tutta la vita, come per la più gran parte degli uomini, si sarebbe
pecchi, 2-38: e lei era la più vecchia di casa e la più disgraziata
la più vecchia di casa e la più disgraziata, ché l'unico figlio le
antonia di là -per tutti i servizi più bassi e faticosi. cassola, 2-207:
che egli non conosceva che si fosse più una bellezza che un'altra. ariosto
era fuori di casa, è rimasta più di otto giorni confusa fra le mie
bestia. chi non sa adempire 1 più facili uffizi della vita sociale e della propria
a queu'undicesima che per non vedersela più intorno la liberi mercé un delittuoso diciotto.
: « ma la bestia » diceva « più grossa di tutte, / sono stato
una bestia, e non c'era più verso di tenerlo. verga, ii-14:
tre: o qui non ci sarei più, o la bestia saria cangiata, o
sapevo tutto! e non so se era più orrore in me o terrore. terrore
problema sta un commissario che non vuole più storie con la bestia nera del rione.
262: ispendi due fiorini e non più. e non più che una volta l'
due fiorini e non più. e non più che una volta l'anno, ché
che l'instinto di quelle bestiole è più degno che l'intelletto vostro. g
. quell'intelligente bestiola fu uno dei più insigni esemplari della sua specie che mai siano
conoscerai meglio, ora che non sei più bestiola: la tua nonna per quel pissi
bestiàccia, sf. (più raro come sm., bestiàccio;
molto maggiore o minore, se la più certa cosa ch'egli deve avere,
.. al minotauro, bestiaccia di più forme. d. bartoli, xxix-1-170:
in un lavoro, che non ha niente più d'arte, che qual si sia
22-1-5: or non ti pare l'uomo più bestiale che le bestie, ragione avendo
12-17: in presenza del padre per più suo dolore, il suo figliuolo pinto fuori
rubicone, / che avia ogni gamba più d'un trave grossa; / seicento
alla peste: fuggire da lui el più discosto e el più presto che si può
fuggire da lui el più discosto e el più presto che si può. firenzuola,
quello che avverrebbe a un muratore senza più, che, trovata una
le avete con tanta liberalità largiti in più luoghi del vostro libello. monti,
di leopardi ch'è venuta fuori con le più bestiali scritture del mondo, l'ignominia
capitanata dal celebre mammone, l'uomo più brutto e bestiale ch'io mi abbia
candele, / e la tempesta venne più crudele. 4. peggior. bestiaiàccio
(246): ed egli, che più tosto sé della sua bestialità punir dovea
fusse stato tanto astratto e avesse tenuto più conto di sé nella vita, che egli
: soltanto quelle infelici che non pretendono più nulla e sono esposte a tutti i
quel tanto che può piacere e non di più. era quasi una lieve ondulazione,
« matta » pose qui l'autore più in servizio della rima, che per bisogno
di europa, bestialmente avesse uccisa la più virtuosa dama di parnaso. buonarroti il giovane
a momenti poi s'accascia; e grufola più bestialmente che mai. nievo, 444
: le timide -forse quelle che avrebbero avuto più bisogno della tessera -per non avere
ardere. giucciardini, v-299: più denari uscirono di quella città, estenuata sopramodo
nuove a jobbe, non potrebbono essere più sensati, né meglio mostrare il dolore
quantunque si avvertisse che essa ancora rimaneva più estensiva che intensiva, e che mancava
salvini, 39-ii-95: che cosa è più forte del lione? il cacciatore lo
ammassata); tanfo del pesce non più fresco (specie nelle locuz. avere
tinti di fuliggine, stravaganti bestioni, più grandi del vero -cavalli superbi impennacchiati focosi
. baldini, i-214: i verbi più sonori e più sbatacchianti, gli aggettivi
, i-214: i verbi più sonori e più sbatacchianti, gli aggettivi più fragorosi,
sonori e più sbatacchianti, gli aggettivi più fragorosi, tutti i fracassi del vocabolario,
i fracassi del vocabolario, i paragoni più tonanti, non basterebbero mai a rendere
, come che le siano di forma più grosse e al gusto più dolci.
di forma più grosse e al gusto più dolci. = voce dotta, lat
betre (che meglio riflettono la pronunzia più corrente nell'india), deriv.
betonica: conosciuto da tutti. -avere più virtù della betonica: a indicare una
, / può dir, che ha più virtù che la bettonico. aretino, 8-365
, una reputata persona, il quale aveva più virtù che la bettònica, adocchiò una
quel proverbio che si dice: tu hai più virtù che la betonica. goldoni,
e chi mi conosce? sono conosciuto più della betonica. verga, i-187: nondimeno
! -fece abdon: -lui che è più conosciuto della bettònica. = lat
, dell'indonesia: la specie più nota è il pesce combattente (betta
: io intendo d'un'osteria, o più tosto taverna, anzi bettola di firenze
bettolaccia; per questo ei non ci veniva più! = deriv. da bevete
altri litiga e si scambia oltraggi, che più bassi non li usavano gli stallieri e
sm. parlottio, chiacchierio confuso di più persone (come in una bettola).
luoghi freddi il sorbo, e molto più ancora la betulla. questo è un
betulla... nasce crescendo presto nei più alti monti coperti di neve. ha
conserva i caci dai vermini, ma più assai la liscia fatta della sua corteccia
di selve conifere le somme pendici, più sotto frondose di faggi e di betulle,
8-131: né io so qual sia più dolce, andar spiando fra l'eriche
. bevanda, bibita (e per lo più con senso spregiativo). magazzini
tre mattine risolverà ogni cosa, e rimarrai più sano che pesce. ariosto, 21-61
40-ii-498: s'era ito ogni di più rilassando, e tornato alle antiche sue
suo cibo, / per sua bevanda acqua più dolce a bere, / d'ogni
forse per effetto della bevanda, diventava più espansiva. baldini, 5-168: cercai
di bruciarmi lingua e palato con le più infernali bevande distillate dai negri e dagli
2-7 (196): continuando in più abbondanza di cibi e di beveraggi la cena
quale mandata a le interiora, a più forti beveraggi la via apparecchi. sia
della nostra famiglia servente, canti or più lievi ed or più gravi modi. m
servente, canti or più lievi ed or più gravi modi. m. villani,
dei quali sono, da chi non intende più oltre, stimati dia- bolichi. d
, beverata che prometteva di farle riscuotere più presto la polizza dell'assicurazione, abbastanza
modo da inghiottir tant'acqua salata, ma più tosto per far sì che il suo
quelle [lacrime] d'ogni nettare più beverecce. 2. sm. acqua
crusca o farina, per lo più di segale, stemperata in moltissima acqua
iscusato per lo beverone amoroso e per più ragioni che di lui si leggono.
era rimasto nel mio lavoro -latinismi tanto più òstici comeché derivati da claudiano e dagli altri
« italia o morte »] deve sembrar più remoto e più fioco della sentenza scritta
»] deve sembrar più remoto e più fioco della sentenza scritta con l'indice
. carena, i-290: beveroncino: più vezzeg. che vero dimin. di
2. iron. bere spesso, a più riprese, più del necessario.
. bere spesso, a più riprese, più del necessario. bevilacqua,
stesso che bevimento, ma adoprasi più comunemente per accennare quantità o replicazione
universalmente gulosi, bevitori, ebriachi e più al ventre serventi a guisa d'animal bruti
, che abbia potuto competere co'lanzi più ingordi. pananti, i-21: gran mangiatore
autori italiani del cinquecento, risplende ordinariamente più filosofia nelle opere degli eccellenti artisti che
sentendosi bezzicare quel luogo, di che più sono schifi, come ciascuno puote immaginare
i calculi vostri, agevol renda / e più giusto il giudizio, a che in
bezzicate. grazzini, 3-1-112: che più di mille e mille bezzicate, / senza
alcun, senza riguardo, / da più diversi uccei gli furon date.
, iii-709: sebbene la biacca è il più fiero colore che adoperi l'arte,
colore che adoperi l'arte, è nondimeno più fiero e lustrante il ferro. domenichi
ne fa pastelli... questo è più leggieri che tutti gli altri, in
stipite d'una bottega in una delle più volgari strade di roma, per un
un grigio può avere gli effetti della biacca più cruda, secondo la qualità del nero
né grano né biada, per vendere più cara la loro. colombini, i-96