stolto, / quel che nato a perir, nutrito in pene, / dice,
doglio avaro / giove, poi che perir gl'inganni e il sogno / della mia
16-327: non hai tema / tu di perir, che non hai mica cuore /
palco, / poiché noi vuoi, tebe perir non vegga / la figlia amata de'
de'boccheggianti concorrendo là, / aiutaron perir la turba infida. monti, 16-586:
, ospite, in capo? / brami perir, se raggirarti pensi / tra i
se danno è del mortale / immaturo perir, come il consenti / in quei
d'una stolta / libertà che a perir la conducea, / in mille parti scissa
tradita. monti, x-2-32: perché tante perir misere squadre / per la causa de'
e fatica, / non mi lasciar perir fin ch'io non mieto / de'
gallia d'una stolta / libertà che a perir la conducea, / in mille parti
al re suocero, ond'egli / perir lo fèsse. tommaseo-rigutini, 2429:
all'inimico, / e o salvarsi o perir; ché della guerra / questo è
stolto, / quel che nato a perir, nutrito in pene, / dice,
piano. monti, x-2-32: perché tante perir misere squadre / per la causa de'
misera turba, che si vede / perir nel frale e già sdruscito legno, /
diletta ancella. filicaia, 2-1-16: perir la tua diletta / greggia, signor,
fin dal fondamento / la casa, e perir chi dentro dimora, / purché sia
a che tanto disconforto? / forse temi perir tra immensi guai? / tema il
disferare, / ch'i ho veduto perir molta gente, / no nel ferire,
/ preme il fragil mortale, a perir fatto / irreparabilmente: indi una forza
doglio avaro / giove, poi che perir gl'inganni e il sogno / della mia
alpestri, che correndo / animose a perir portano altrui / periglio e morte.
che tanto disconforto? / forse temi perir tra immensi guai? / tema il volgo
fa di sé le glebe. / molti perir, pochi restàr prigioni; / che
/ preme il fragil mortale, a perir fatto / irreparabilmente. barilli, 5-v
/ preme il fragil mortale, a perir fatto / irreparabilmente: indi una forza /
disferare, / ch'i'ho veduto perir molta gente, / no nel ferire,
disferare, / ch'i'ho veduto perir molta gente, / no nel ferire,
. berchet, 371: tutta dunque / perir vedremo in te quella sì arguta /
stolto, / quel che nato a perir, nutrito in pene, / dice,
ma stolto, / quel che nato a perir, nutrito in pene, / dice
stigliani, 2-451: non mi lasciar perir fin ch'io non mieto / de'lunghi
suo figlio divelto implori aiuto, / e perir veggia i suoi di morte indegna.
... / non mi lasciar perir presso alla foce / poi che noi
dal fondamento / la casa, e perir chi dentro dimora, / purché sia salva
/ preme il fragil mortale, a perir fatto / irreparabilmente: indi una forza
pene / preme il fragil mortale, a perir fatto / irreparabilmente. verga, 4-35
la paura che gelata neve, / sentendomi perir. boccaccio, dee., 4-8
tanto di- sconforto? i forse temi perir tra immensi guai? / tema il
la paura che gelata neve, / sentendomi perir senz'alcun dubbio. benvenuto da
che tanto disconforto? / forse temi perir tra immensi guai? / tema il volgo
regno del cielo invitta aspira, / perir potrebbe, ove il suo premio al giusto
di sé le glebe. / molti perir, pochi restàr prigioni. ganzarini,
grandinosa / sì rattamente non veg- giam perir / come ratto periscono / le bellezze e
pioggia grandinosa / sì rattamente non veggiam perir, / come ratto periscono / le
che tanto disconforto? / forse temi perir tra immensi guai? / tema il volgo
in golfa temerario e a perir corre, / quelli è ch'immeditato
, 1-7-49: di uop'è o perir nel baratro profondo, / o sfamar de
: se danno è del mortale / immaturo perir, come il consenti / in quei
inauditi andranno in vero, / a perir come rei, ben ch'innocenti.
). caro, 4-947: e perir veggia i suoi di morte indegna.
, inauditi andranno in vero / a perir come rei, ben ch'innocenti.
corsini, 7-13: ah non lasciar perir tanta bellezza / infruttuosa, or che tu
/ io l'ingrata sua bellezza / perir lascio ne l'oblio. -avverso
se danno è del mortale / immaturo perir, come il consenti / in quei capi
, tanto più dee col corpo / putrefatta perir. g. del papa,
/ preme il fragil mortale, a perir fatto / irreparabilmente. carducci, ii-8-
. salvini, 22-167: fato era perir, quando coprisse / la città in
non arme, anzi ali; / ma perir mi dà 'l ciel per questa luce
tene per tal via, / che perir lo con vene. ruggerone da palermo,
daniello, 218: sono i primi a perir i piccioli figliuoli che il padre,
se danno è del mortale / immaturo perir, come il consenti / in quei capi
nel naso e nella faccia, / a perir vanno in cavernosi dzzi. scalvini
prezzi, disturbava le compre e faceva perir di fame col danaro alla mano la
, 169: meglio è cadere e perir combattendo che ceaere vergognosamente prima della pugna
stolto / quel che, nato a perir, nutrito in pene, / dice:
che tene per tal via / che perir lo convene. guarini, lxv-144: mentr'
e grido; / e bramo di perir e cheggio aita; / et ho in
il cattolico dee ragionare come la chiesa perir potesse, quando ella è in pericolo.
quando si trovava su '1 punto di perir e. torricelli, 119: benefizio
diran che nulla puoi, / che perir lasci i partigiani tuoi. 4
ascosi / disarmato vassello, / tapino a perir vada / nel pelago d'amore /
trovar salute, / non vo'però perir qual vile in campo, j ma per
dice: « fuggi, se 'l perir t'è noia ». boccaccio, viii-1-131
ii-289: voi d'ogn'alma al suo perir vicina / fate governo. algarotti,
gli eruditi a questo proposito intorno al perir nell'acqua, genere di morte come
a sostener l'un ramo, quasi a perir vicino, / furo due gradenighe elette
mia vita, / che dee tosto perir, nulla ti caglia. 5
giovane, i-115: non si lasci perir l'età gioconda / senza gioia e piacer
essendo di pochissimo sonno e non lasciando perir mai momento di tempo e studiando in viaggio
inonda, / il rivo, ch'a perir poi va nel fiume / che questa
bellezze spente, / quel che deve perir sì agevolmente? b. corsini, 7-13
corsini, 7-13: ah non lasciar perir la tua bellezza / infruttuosa, or che
mi piace / ch'io ritorno a perir de la sua vista, / come farfalla
[guevara], 1-88: vedendomi perir di fame e che mi avanzava della carne
o. giustinian, 21: già perir mi sento / e di reggermi ornai non
prepossente giove / caro è il nostro perir su questa riva, / lungi d'argo
il mar spumoso, / procelloso, / perir vide egizie schiere. algarotti, i-ix-248
, / disarmato vassello, / tapino a perir vada / nel pelago d'amore /
ne ralegramo, sperando che essa dovesse perir per le sopradette parole. machiavelli,
0. giustinian, 21: già perir mi sento / e di reggermi ornai non
sì bel lavoro, / e tant'opra perir sparsa per terra. / ma quello
... / o se deve perir, sia tardi assai. c. gozzi
o re, riporta, / onde sappian perir la vii speranza / di profittar su
/ il capo a sorte, che perir dovesse / nel tempio orrendo ch'orontea avea
lxxxviii-ii-76: non vò... perir qual vile in campo, / ma per
vicin lago in tragittar, le barche / perir io vidi a ciel sereno e scarche
par che omo non dè / laxa perir zo che de fé, / segondo un
/ t'è laudarla, tacerla o perir meco. manzoni, fermo e lucia,
dicesi 'scorza de'gesuiti o del perir la chinachina. 2. per
pubbliche vie miseramente / d'ogn'intorno perir languide membra / d'uomini semivivi,
almen, salvo ogni errore, / perir dopo sua morte naturale. =
... / d'ogn'intorno perir languide membra / d'uomini se
vicin lago in tragittar le barche / perir io vidi a ciel sereno e scarche
campailla, 1-7-49: di uop'è o perir nel baratro profondo / o sfamar
mi piace / ch'io ritorno a perir de la sua vista, / come farfalla
cxxxiii-66: - tu già vedesti / isabella perir.. - sicuramente. / ma
indarno / talor di laghi espressi a perir mena / i sitibondi nel deserto aprico.
le pubbliche vie miseramente / d'ogn'intomo perir languide membra / d'uomini semivivi,
gani diran che nulla puoi, / ché perir lasci i partigiani tuoi. brusoni,
bel lavoro / e tant'opra perir sparsa per terra / ma quello,
bellezze spente, 7 quel che deve perir sì agevolmente? bonarelli, xxx-5-48:
. stigliani, 2-451: non mi lasciar perir fin ch'io non mieto / de'
pianto, / ancor non temo di perir fra tonde, / ma còr le rose
analogia, scomporre sue facoltadi e sì perir lo facesse [parla del mondo e
in tomo perir languide membra / d'uomini semivivi, orride
alcuna taglia. ariosto, 39-71: molti perir, pochi restar prigioni; / che
pulci, 23-1: non mi lasciar perir presso alla foce, poiché noi siamo al
avaro e ch'amor de peccunia lo farave perir e vegnir a mala fine. e
essendo di pochissimo sommo e non lasciando perir mai momento di tempo, e studiando in
. casti, ii-1-3: in truppa a perir correan contenti / sotto11 ferro nemico e fra
mai trovar salute, / non vo'però perir qual vile in campo. aretino,
arancio più vitaminico la tradizio / col perir non può perire, / perché muove al