nulla maggior tortura / che la rimembranza del perduto bene ». loredano, 2-i-168:
.], 2-16: avendo giacobbe perduto ogni cosa, e poi perduti i figliuoli
fanno / veggo già l'onor tuo tutto perduto. 3. dimin. tostino
, 406: ma lo fai sol come perduto uccello, / piacendoti star sempre in
cagione delle assate vertenze io ho perduto un anno. foscolo, xvii-400: ma-
4-26: e io vedevo / lo guardo perduto e bianco / e il cappottaccio,
esser adoperato vezzeggiativamente invece di 'figlio', ha perduto la sua originaria significazione diminutiva.
. molineri, 2-150: aveva persino perduto il vezzo di cacciarsi i baffi in
pistoia e i cittadin perversi / che perduto hanno sì dolce vicino. carducci,
, non potevano soli riconquistare il terreno perduto. il problema consisteva nel vietare i rinforzi
piuttosto che verrà tempo di racquistare il perduto e che il male sarà momentaneo,
giuocatori; i quali, quando hano perduto una somma di danari, e poi la
. in quanto avariato, che ha perduto freschezza e fragranza (un alimento, in
osso si rallenta, / e mi piango perduto nell'eccesso: / privo del tuo
ll'onnipotente iddio sabaot dà vinto e perduto a. ccui gli piace, secondo i
(il pudore, la castità); perduto (la verginità). bandello
quelle gronde vischiate. nocente, perduto nel diletto di tessere inganni agli augelletti.
dover piangere qualcosa che di certo aveva perduto. fratelli, 5-222: si differenziò costantemente
'2i, ierduta la campagna, era perduto lo stato. siri, 1-iii-297: car-
45-105: il ricordo di coloro che abbiamo perduto balenerà, in questi giorni, ancor
2. per estens. che ha perduto la floridezza giovanile, anche a causa
vizzóso, agg. ant. che ha perduto la floridezza e la sodezza giovanile;
vizzuto, agg. ant. che ha perduto la freschezza, la floridezza giovanile;
('schauung') posseduto originariamente dall'uomo e perduto in seguito all'intervento del 'geist',
cui si direbbe che si sia poi perduto lo stampo. a metà degli anni trenta
, agg. ling. che ha perduto, anche solo in parte, il significato
luminoso alla fine del secolo, ha perduto di forza e di calore e 'data'come
, cioè di surrogato di un bene perduto. = voce ted., propr
plur. -i). poeta che ha perduto l'ispirazione. d. bellezza
sciupato. -in partic., che ha perduto freschezza a causa dell'età.
sentimento che egli ha di ritrovare il paradiso perduto. = denom. da giocondo
p. citati, 11-218: si era perduto per sempre nella trasparente, inquietante,
a rendere nuovamente impermeabile ciò che aveva perduto tale proprietà. la repubblica-affari e finanza
. smollito, agg. che ha perduto entusiasmo, interesse, spirito costmttivo,
a chi concedere i contributi a fondo perduto per i corto e medio metraggi anche di
caduta ormai pronunciata di questa, ha perduto ogni fondamento. = deriv. da
, 33: una mimì pinson a tempo perduto. una cavapelle – una sanguisuga insaziabile
. busi, 4-416: ritornare al paradiso perduto di una checcaggine pura, incontaminata,
. disimborghesito, agg. che ha perduto i caratteri propri della borghesia.
non comporta tuttavia la dissacrazione del padre perduto, perché non significa staccarsi dal suo
emiliani-giudici, 29: l'enciclopedismo ha perduto ogni credito, dopoche ´ i diversi
, 3-785]: l'ungheria stessa ha perduto ormai il coraggio della sua indipendenza.
cloisonnè in un istante di sbadatezza erotica, perduto tra infiniti altri gesti, è proibito
valera, 1-193: un cilindro che aveva perduto i peli, con delle padelle d'
. positivato2, agg. che ha perduto il valore etimologico di diminutivo o accrescitivo
i servi d'uno spirito pubblico che ha perduto il carattere della razza, i rinfocolatori
, 18: gli schizofrenici accusano di aver perduto la loro personalità, non riescono aritrovarsi
prodotto nulla e devo riguadagnare il tempo perduto. titse, sm. invar.