la boscaglia vecchia, / dice: fratello perdon ti domando. monti, 20-305:
a temperar suo voglia / e a perdon, ch'a donna ciò convene. dante
consperso / che fa l'uom di perdon tal volta degno. g. villani,
in suo consiglio ascoso / vince il perdon, pietoso / immensamente egli è.
dell'aspro sire / più ancor fidando nel perdon. leopardi, 22-39: qui passo
guittone, ix-54: ben ho del perdon fede, / tanta ragion m'
vegn'io, ch'in vero / è perdon di peccato anco recente: / onde
, / andando in cipri pel perdon d'ascesi, / e lo iddio marte
, ix-109: gloria, non che perdon, de'miei lamenti / spero trovar fra
ringrazio. -di che? - perdon vi chiedo. - (il vecchio l'
le braccia aperte, / ch'a domandar perdon venir si degni. lorenzino, 165
marchese ulivieri / e chiese a lui perdon del cadimento; / ulivier gli perdona
al cardinal legato; / cui chiedendo perdon del folle eccesso, / d'aiuto il
fillide, e chiede / alla ninfa perdon del preso inganno. / la naiade gentil
rende, / e chiede a te perdon pietosamente. ariosto, 37-58: si
fretta al cardinal legato; / cui chiedendo perdon del folle eccesso, / d'aiuto
del fallo / la conoscenza e del perdon mi fece / impeto al core. de
mio intelletto. marino, 10-89: e perdon pur dentro 11 medesmo fiume / la
e tuo canosciménto, / però chero perdon, se fallimento / fosse di me,
giusto: ciò considerando, / spero trovar perdon del mio peccato. m. frescobaldi
, / e non dover da te perdon trovare. redi, 16-viii-346: io
boiardo, canz., 121: perdon vi chiegio, donne, se il dolore
a tant'altezza, ch'elle / perdon la forma e la sembianza d'onde.
è crociato. parini, vi-62: perdon, dic'ei [il bisogno],
nel mar tutte quante riverse, i perdon nome, e si abbraccian tra lor.
è cosa osservabilissima in tutti coloro che perdon le carni in una infermità mortale, che
rustico, vi-1-180 (41-13): però perdon dovrìa trovar del torto; / ma
, / e men disdico, e umil perdon ti chieggio. goldoni, iii-480:
tempi. pananti, ii-376: i disgraziati perdon sempre alle carte, i dissoluti perdono
dissoluti perdono la sanità, gli avvocati perdon le liti, i generali perdono le battaglie
generali perdono le battaglie, i poveri perdon le scarpe, i predicatori il fil del
porse, come con quell'atto / perdon le dimandasse dell'averla / contristata così
., 11-10: del campo si perdon le 'nteriora, se non si coltivan
ch'alcun non ne fallasse, / perdon di colpa. 11. locuz.
e tuo canoscimento, / però chero perdon, se fallimento / fosse di me
aritrovò la scusa. michelangelo, 1-86: perdon domanda la mie audacia ria, /
spontaneamente, / né i suoi cavalli perdon mai giornate. leopardi, ii-820:
la debolezza della luce, le altre pitture perdon vigore, le sue in certo modo
guadagnare. boccaccio, iii-5-92: io perdon più fiate acquistai, / non per mio
soperchieria. carrer, vi-191: il perdon, la cortesia / stanno invece dell'
fidele, / che sol iustizia e non perdon dimando, / non voler esser rigida
restar. marino, 14-139: perdon la forza i nervi immantinente. muratori,
vegn'io, ch'in vero / è perdon di peccato anco recente, / onde
bacia il divin piede, / chiede perdon de l'impensate offese. ojetti,
.. fu di quelli che non solo perdon l'opera del resistere al secolo loro
dell'aspro sire / più ancor fidando nel perdon, che in una / impotente amistà
parrà che 'l mio fin sia, / perdon ti cheggio e che per mia vittoria
d'amore tutt'infiammato / a dimandar perdon del mio peccato. g. p.
di febo al santo oraclo, / perdon gli si chiedesse, aita e scampo
.. / de l'error mio perdon, di me pietate. dovila, 194
che 'l mio fin sia, / perdon ti cheggio e che per mia vittoria /
e mille omei / de l'error mio perdon, di me pietate. brignole sale
, ch'a la mia vita parca / perdon non porgi ormai, pallida e smorta
volve, / e i lor propri color perdon le cose, / ché la notte
sostant. iacopone, lxxxiii-516: loco perdon le lume e no descerno / l'
barberino, ii-117: molti si lagnan se perdon la lingua, / ma no la
el voi tornar a deu e demandar perdon. pier della vigna, 127: or
caldo desio, / or del commesso error perdon ti chieggio. varchi, 18-1-205:
barberino, ii-117: molti si lagnan se perdon la lingua, / ma no la
ne ripilglio; / di ciò non chero perdon né merzede, / ma qual vendetta
/ e l'asprezza e 'l rigor perdon le pietre. tasso, 13-54: non
o un cincischiamento di sensuali microscopisti che perdon di vista il libro per assaporare la
vista il libro per assaporare la pagina, perdon la pagina per crogiolarsi col verso,
lunga usanza. tansillo, 1-63: perdon se quel di su col nostro 10
pio / si posa, e par che perdon chieggia a dio. campanella, 963
e son sì monnosini / che meritar perdon. varchi, v-1012: le parver
verdi e musa, / che non perdon le frondi al tempo fresco. fr.
. corsini, 15-32: errai, perdon ti chieggio. ah se nocente / la
riprendere un argomento tausilio, 1-63: perdon se quel di su col nostro io
butta ginocchione, / e gli chiede perdon come un novizio; / e l'
odorate certo, / sia detto con perdon, di rufnanesmo. deltongaro, 312:
/ sovra il suo braccio, inai perdon le chiesi / s'in tal modo
: le più olenti e tenere viole / perdon più tosto e vie più si disfanno
è cosa osservabilissima in tutti coloro che perdon le carni in una infermità mortale. a
un cincischia- mento di sensuali microscopisti che perdon di vista il libro per assaporare la
il libro per assaporare la pagina, perdon la pagina per crogiolarsi col verso,
: amico, hai vinto: io ti perdon... perdona / tu ancora
che sempre v'adora, / cherendovi perdon sed io fallai. amico di dante
. / se colpevole io son, perdon vi chiedo. -in, per
barbati, perché dei primi se ne perdon molti. ghirardacci, 3-329: si persero
iniquità e per con- sequente fatto un perdon generale a tutta l'umana generazione,
. dante, xlvii-106: camera di perdon savio uom non serra, / ché
ripilglio: / di ciò non chero perdon né merzede. chiaro davanzati, viii-60
piede [di venere], / chiede perdon de l'impensate offese. filicaia,
han tolto e vita e fama. / perdon dunque se 'n ciò strano vi sembro
gran vitupero, / e se non ha perdon, perde la testa. castiglione,
di loro. parini, vi-61: perdon, dic'ei, perdono / ai miseri
/ che fa l'uom di perdon talvolta degno. boccaccio, vii-
che '1 mio fin sia, / perdon ti cheggio e che per mia vittoria
. dante, xlvii-106: camera di perdon savio uom non serra. crusca [
che piangon tuttavia, / però che perdon la lor compagnia. idem, conv.
i-7-59: più del supplichi u tuo perdon pavento: / pietosa sei, se a
e pio / si posa e par che perdon chieggia a dio. pallavicino, 1-519
solito, a san zaccaria, al perdon plenario. ariosto, 1-iv-359: aria
mi par merti plenario / e indulgente perdon, poiché alcun rugine / non ha con
pio / si posa, e par che perdon chieggia a dio. algarotti, 1-v-251
sente. beolco, xxi-ii-503: mopso, perdon, ché prave, inique e latre
i-216: questo solo si può chiamare perdon famoso, al quale precesse l'ingiuria
vui pregai l'aoto segnor / k'ello perdon al precaor / che mo favela.
palmo di naso, / sperando il mio perdon, pretaccio matto, / che a
speranza / ch'avrà quest'uom del gran perdon di dio, / e cn'ei
.. / dice: fratello, perdon ti domando / se ti fo male.
de'figli. parini, i-iv-66: perdon, dic'ei, perdono / ai miseri
vivuole di tutte le sorte che non perdon mai la foglia e facciano continuamente,.
congregazione avemo in summa xii quarantine de perdon. 6. quaresima. a
vegn'io, ch'in vero / è perdon di peccato anco recente, / onde
tutti quei ricchi tesori / che si perdon laggiù, si tien registro.
loro la restituzione de'beni e 'l perdon generale, se a vivere alle case
man d'un fido servidore, / dàmmi perdon, se con quel degno onore /
, poi ch'umile / ti richieggio perdon del mio fallire. varchi, 23-90:
reo / ogni notte, ogni dì perdon chiedeo. -riconoscimento di dovere qualcosa
, lxv-123: l'asprezza e p rigor perdon le pietre. metastasio, 1-i-441:
rimorso, umilemente / non vi chieda perdon del suo fallire. betussi, 3-67:
l'occhio, la mano e il piè perdon di forza; / la lingua sol
v'ingoi, / s'a chiederci perdon non v'atterrate, / distendete, prostrate
ripilglio: / di ciò non chero perdon né merzede. -con riferimento metonimico
v'ingoi, / s'a chiederci perdon non v'atterrate. / distendete, prostrate
servitor, che l'amon tanto, / perdon chiedendo al duca, a lor perdona
usata ho io troppa presunzione, / perdon vi chieggo riverentemente, ché, qual son
essi ma della verdura, ché mai non perdon foglia, e dello odore soave che
. dante, xlvii-106: camera di perdon savio uom non serra, / ché
gli si getta, li abbraccia e perdon chiede. nievo, 601: colle vesti
el voi tornar a deu e demandar perdon. simintendi, 3-5: le crudeli femmine
cose de la guerra: / quivi perdon la scrima le ragioni. -stare
, 2: se mai non fu largo perdon conteso / a cuor piangente umil,
messo che sempre v'adora, / cherendovi perdon sed io fallai. dante, inf
gallo e il servitore in un anno perdon vigore. ibidem, 109: chi vuol
vi si mette mentae simili erbe buone, perdon molto della ventosità, ingrassan molto così
, / merto pietà non che perdon, se miri / il dritto ben,
, 4-38: prima / perdon ti chieggio ». cesari, 15-278:
mille omei, / de ferrar mio perdon, di me pietate. guerrazzi, 38
somessa voce ragionando, / sempre chiedea perdon con umiltate. bandello, 1-22 (
equilibrio pone, / ché lo perdon dal moto violento / che acquista il sangue
, e d'ogni gran peccato / grato perdon dalla bontà infinita, / e 'l
s'el voi tornar a deu e demandar perdon. inghilfredi, 384: poi la
una volta, / misera il suo perdon bramato impetri / e l'indurato sdegno
desio, / or del commesso error perdon ti chieggio. tesauro, 3-516: la
che succiole sono un pezzo state, / perdon tal nome e cotte in altro modo
, / ché a dolce suon si perdon le vertudi ». -sottoporre a
, / ché a dolce suon si perdon le vertudi. c. carrà, 624
animo). martello, 6-ii-578: perdon; s'io ti rammento cosa che il
la santità de santo padre feze uno perdon dignissimo a modena...; li
/ ingrate. bagnari, lvi-454: perdon me ne chiese con querele; / e
: però vi sovverrà che ginocchione / perdon vi chiesi, e per prima risposta /
, bella regina: / inclito generai, perdon ti chiedo. foscolo, 1-190:
). lapo gianni, xxxv-u-576: perdon cherendo a voi umile- mente / del
gallo e il servitore in un anno perdon vigore. ibidem, 192: quando le
che 'l mio fin sia, / perdon ti cheggio e che per mia vittoria /
ingiurie, a cui le volte- resche perdon la prova. tommaseo, 2-i-21: ma
chi mi dona / dyogni zacchera il perdon. -oggetto di poco conto e
forteguerri, vii-20-87: « fratello, perdon ti domando / se ti fo male
per l'asciutto spesso / e 'l frutto perdon delle lor fatiche. imbriani, 6-178
meno, e se le membra / perdon l'usate forze, anco fingegno / zoppica
zoppo. folengo, 65: dati perdon vi prego, se pur fui / di