/ delle nozze del duca. mi perdo, e mi abbandono. leopardi, i-1034
guisa, / chi 'l naturai caluri / perdo. iacopone, 73-25: o segnor
petto. idem, 22-49: ti perdo [caro tempo giovami] / senza un
quasimodo, 49: per averti ti perdo, / e non mi dolgo:
. bar etti, ii-37: e perdo il tempo a combattere le vostre
: se resto a casa, perdo l'appoggio dei sagrestani e dei baciapile.
a sbaraglino / rinniego dio s'io perdo tre baiocchi. vasari, iii-155: si
: e sentome mortalmente feruto: / perdo la conoscenza e la balìa. angiolieri,
in disparte nel sole, / se lo perdo non so rintracciarlo, perché è del
. albertano volgar., i-77: perdo gli occhi affaticati per vegghiare, e
i-82: spesso andando così pedon pedone / perdo la via, perdo la calamita.
pedon pedone / perdo la via, perdo la calamita. 4. figur
recitare commedie. tasso, 6-iii-184: perdo or per voi la cetra, ed or
iv-302: sono tre giorni ch'io perdo la mattina a colmare un canestro d'
così in disparte, / ond'io ne perdo gioco e canto e riso / e
iv-302: sono tre giorni ch'io perdo la mattina a colmare un canestro d'uva
di inafferrabile e complicata ricerca, mi perdo volentieri nell'analisi dimenticando i capisaldi della
machiavelli, 901: se io non perdo il cervello, credo che mi abbia a
: tristamente spendo gli anni, / perdo il giorno in ciarleria. grazzini, 2-2-221
iv-302: sono tre giorni ch'io perdo la mattina a colmare un canestro d'
d. bartoli, i-449: io mi perdo e mi diletto nel cercar che fo
termino mi compiango e doglio, perdo gioia e mi svoglio, / quando sua
perdonare, / e comportare / s'io perdo gioì'; ché so m'aucide amanza
quanto più miro / lo guadagno che perdo. dante, par., 29-31
onagiunta, xxxv-1-260: la gioi'ch'eo perdo e lasso, / mi strugg'e
termino mi compiango e doglio, / perdo gioia e mi svoglio, / quando sua
il brano di carta; ma, se perdo questa sicurezza, vorrò i dischi effettivi
sopra; ma ogni volta che la perdo di vista mi rannuvolo; mentre,
di socchi. tasso, 6-iii-184: perdo or per voi la cetra, ed or
6-16: per tal vertù ch'io ne perdo le cuoia. lippi, 4-20:
vénce ligiermente, /... io perdo la speranza deletté- vele. boccaccio,
fusse decollato mai; / ch'eo perdo il corpo, e 'l spirto traze
conservate artaserse. ah! ch'io lo perdo / se trionfa di dario! pananti
tue somme bellezze, / ch'io perdo eternamente, e le cadute / misere mie
allontanarsi. guittone, 209-6: e perdo loco, dove solo accatto, /
paura o per dottare, / s'io perdo amare, / amor comanda ch'io
stagione, e tutte le sere mi perdo nei dintorni pittoreschi. fogazzaro, 1-26
illustre poeta; se scrivo non mi perdo in turgide frasi, in disordinati voli
-anche rifl. rebora, 2-160: perdo i muri, / sogno gli alberi,
, ché de l'auciello despero, ma perdo l'una e l'autra. neri
scritta. tasso, v-91: ma perdo il tempo, ch'è più prezioso
parenti, né amici, e se perdo questa buona sorte, per me è una
disordinato. chiabrera, 248: oimè perdo le rime, / e se ne van
e se non si fa la cena, perdo la metà del gusto che mi ho
corallo. leopardi, 22-48: ti perdo / senza un diletto, inutilmente, in
domanda, subito m'affioco, / perdo la voce e la risposta mia.
(47-8): ma sì non perdo, ch'io non speri aiuto / di
paura o per dottare, / s'io perdo amare, / amor comanda ch'io
vegno a ciauzire, / chi 'nde perdo savere e rimembranza. giacomino pugliese,
effusamente: - sei mia e ti perdo. = comp. di effuso.
. di alp. oppoéco 4 perdo sangue '(l'episodio evangelico è in
è della pioggia i monotona sicché ne perdo il senso / non lo strazio sottile
benché presente, / e trovando ti perdo eternamente. leonida, iii-265: tu nel
la fantasia per sì poco? cosa perdo se non la vedo? perdo un semplice
? cosa perdo se non la vedo? perdo un semplice divertimento, una cosa da
, senza muovermi di luogo, li perdo dagli occhi perch'io a quella vista comincio
. lemene, xxx-5-227: se perdo la pace, / cercando il gioire,
scrivo finalmente, straccio, cancello, e perdo spesso mattina e sera: la mente
vi-1-186 (47-7): ma sì non perdo, ch'io non speri aiuto /
mi parli, allora, dolce amore, perdo il filo de'pensieri, non so
un commiato finale. / ogni giorno ti perdo e ti ritrovo / così, senza
gioia. leopardi, 22-49: ti perdo / senza un diletto, inutilmente,
fondo / ha me dolente, e perdo ogni conforto. -non avere fondo
] e lo colore / però non perdo né saver né mente; / ma
. dal tema di òxxu (m * perdo 'e da xaptcóg 'frutto '
persona di fiducia mi dicesse che scrivendo perdo ranno e sapone, sarei pronto a
quando inciampo a donne a garbo, perdo la bussola e non so far altro che
, nell'aria di gelsomino / mi perdo nella passeggiata serale. -gelsomino d'
vi-1-186 (47-6): ma sì non perdo, ch'io non speri aiuto
guittone, xxxvii-65: forse ch'io perdo tacere, / poi non so compiere -aonore
per redimere le anime, ed ecco mi perdo in un giro di parole.
maffei, 197: -ben vedo come / perdo il mio tempo. -perda il suo
e grulle. carducci, ii-19-139: perdo il senso comune e divento grullo,
quando più miro / lo guadagno che perdo. giamboni, 4-508: fue guadagno a
una causa giusta, ma se la perdo non mi butterò dalla finestra, e
ho da dio presto soccorso, / perdo insieme l'impresa, 'l palio e
: quando inciampo in donne a garbo, perdo la bussola. d. martelli,
io vo empazato / ed onne senno perdo con forteza? anonimo, xxi-352:
lentini, 454: così tacendo, perdo d'aver gioco, / se voi non
composta. leopardi, 22-48: ti perdo / senza un diletto, inutilmente,
sofistico... mi prova ch'io perdo il tempo e mi va intricando con
iniquissimi. leopardi, 22-47: ti perdo / senza un diletto, inutilmente in questo
strada di riattaccarla, vedendo ch'io perdo assai; ma non la so inventare.
. aretino, vi-107: io mi perdo a stare a vedere la dili- genzia
. guittone, xxxvii-62: forse ch'io perdo tacere, / poi non so compiere
; e poi mi arresto / e perdo la non nata ancor mia voce / vinto
perdi il regno ed io la vita perdo. alfieri, iii-1-262: se io lena
e per via meglio letiziarli innocentemente mi perdo colla fantasia in vaghi e dilettosi prospetti
e passate tante tempeste di mare, perdo il padre anchise, levamento d'ogni
fato, io sono oppressa: / perdo altrui, perdo me stessa; / né
io sono oppressa: / perdo altrui, perdo me stessa; / né conservo almen
: e dicesi di limbellucci, perché perdo più s'adoprano quelle legature di carte
, xliii-no: se qui i cavalier perdo terreni, / de gli angeli farò sovrano
/ che non spengan, io tosto perdo l'alma, / la lucerna, di
quando mi vengono su certi pensieri, perdo il lume degli occhi. ferd.
mezzo la vita mia, e che io perdo il lume della ragione tutte le volte
. tasso, 7-49: misero! i'perdo, e non so già se mai
prescritto; / io della maggioranza subito perdo il diritto. botta, 6-i-149: bisognava
mantenirte quel che te ho giurato, / perdo la vita ed ho perso l'onore
guisa, / chi 'l naturai caluri / perdo, tantu lu cori sbatti e sagna
borghini, 2-64: mio danno s'io perdo il giuoco marcio. moneti, 175
termino mi compiango e doglio, / perdo gioia e mi sfoglio / quando di sua
di esser troppo carico di lavoro. perdo la voglia, l'agilità, la buona
fuora en mignàgnore, che se anco le perdo casco pogo d'alto '. da
dottoressa, mi disse, che or ora perdo la pazienza e vi scaglio un tondo
duro molta fatica e molto tempo ci perdo. marino, xxx-5-5: quella ch'
non sei / se non quando ti perdo e quando morte / da me ricevi,
mi cela sua figura, / e perdo lo mirare. 23. con
. pagliaresi, xliii-no: s'io perdo di questo mondo tristo / le suo
, 142: io, che più perdo e lagrimando grido, / cacciar devrei
. neri, 10-1: or s'io perdo la scherma e la gran mole /
me in tante guise che a momenti perdo la pazienza. arbasino, 3-90: ho
guisa, / chi 'l naturai caluri / perdo, tantu lu cori sbatti e sagna
questa mia incapacità a ripigliarmi, appena perdo il filo del lavoro eccitato, negriero.
tributato vengo a vecchiezza, / perdo bellezza et onne potere; / devento
questo mi noglia: / ch'io perdo del tutto lo dolse viso. a.
pesami, è vero, / che te perdo per sempre. oimè per sempre /
nobbi e come tosto ti perdo! cino, iii-105-1: oimè ch'io
fa la sorte io più che altro perdo, perché, se ciò non fusse.
. fortini, ii-307: così piangendo perdo il vivo lume / et orbo alfin mi
, ii-8-60: se certe notti non perdo la testa, è che il mio
e impertinenza. moravia, 18-39: perdo d'un tratto la pazienza di fronte
. bembo, 10-ix-46: bernardin perdo mi fa intender un gran bisogno che
mia vita dolente, / s'io perdo questo ben, questa mia pace?
/ in questo regno, sì ch'io perdo troppo / venendo teco sì a paro
'1 nido perso, / men perdo, poiché in lor cresce il difetto.
paura o per dottare, / s'io perdo amare, / amor comanda ch'io
adi ugri-1° che lo presi a malincuore perdo la pazienza e gli fo una pavonèra che
: spesso andando così pedon pedone / perdo la via. -lentamente, senza
geloso; / ca, s'eo vi perdo, e voi perdete preio. latini
paura o per dottare, / s'io perdo amare. anonimo, i-521: io
in disparte, / ond'io ne perdo gioco e canto e riso. compagni,
! in tale loco spango / e perdo parole, ona'io son bene antico.
! a sentirli leggere, io ci perdo le ore.
in disparte nel sole / se lo perdo non so rintracciarlo, perché è del
quest'appalto!... ci perdo diggià, come è vero iddio!
fuga di quel peccato col quale combattendo perdo sempre, mi concederai insieme seco di
te? oh, io mi ci perdo! -arrovellarsi, angosciarsi. brancati
: mi dileguo anch'io, mi perdo. stuparich, i-63: stavo ore e
sempre un incanto mi conduce! / mi perdo a rimirare / se nel profondo nasce
di supposizioni. frateili, 1-180: mi perdo nei sogni del nostro amore. banfi
un pensiero. pananti, i-235: perdo un po'il fil, ma lo ripiglio
chiaro davanzati, ix-24: s'io perdo lei cui amo tanto, / perdut'
più dolce vista, / misero! i'perdo, e non so già se mai
, 'rendere 'o 'chiedere la perdo nanza ': presentarsi al
., ix-338: molti peccati gli sono perdo nati, imperò che ha
alla terra. alfieri, 7-119: perdo una cosa che non si trova mai più
pescola, / fol senga rede, perdo afano e prova. / la mea persa
, iv-302: sono tre giorni ch'io perdo la mattina a colmare un canestro d'
a cino, iii-7-103: s'i'non perdo la candida robba, / la via
paese tutti quanti. neh, che ci perdo? me la so scappottare al momento
: spesso andando così pedon pedone / perdo la via, perdo la calamita, /
pedon pedone / perdo la via, perdo la calamita, / tremo che un
intento / e che quasi del mio perdo la traccia, / sia detto ch'io
pittura: non esagero i prezzi e non perdo tempo a discuterli. collodi, 194
. giuliani, ii-120: ora mi perdo di speranza: chissà se verranno più
plinto terroso: / e via mi perdo, solo, per la pruina immensa.
paura o per dottare, / s'io perdo amare, / amor comanda ch'io
in testa, io sono un poltrone che perdo mezza giornata in dormire. periodici popolari
quasimodo, 49: per averti ti perdo, / e non mi dolgo: sei
cusì tribulato vengo a vecchieza, / perdo belleza ed onne potire. boccaccio, 1-ii-602
quella età, se vi arrivo e se perdo allora il cervello, come il poveruomo
i'te faggo sono spese / e perdo la fatica ch'io vi metto. statuti
strada di riattaccarla, vedendo ch'io perdo assai; ma non la so inventare.
febbricitante è l'unità dell'ftalia; e perdo, come tu dici, il mio
mai tornare »; / ma poscia perdo tutte le mie prove: / e tomomi
io me vo scontrando, / non perdo camin, tanto son de prova. g
baldi, 161: orsù, già perdo il tempo. / non è più da
psichiatricamente di disfasìa, durante le quali perdo completamente la voce. = comp.
quando più miro / lo guadagno che perdo, / che più mi pura ca l'
pusilamine del core la speranza de colui perdo, imperò che lui credeva el dovesse intrar
: ma, qualunque trionfi, io perdo sempre. tommaseo, 15-325: nellùnno alla
? giuliani, i-107: io perdo di troppo a star quie; ho promesso
per poco / mi spavento e mi perdo. f. f. frugoni, 3-i-281
n. franco, 7-319: io perdo partendomi dal mio caro tesoro, né
tossa, si smarriscono i sensi, perdo la ragione. -perdersi di ragione:
io mi rapresso a lei / i'perdo sì che dir non ve 'l potrei.
23-190: non vi spaventate; non perdo la vista. non è che una
sui marciapiedi. argino, 9-si: mi perdo a fissare i rettangoli di cielo oltre
burocratico. vieusseux, cix-i-273: non perdo un momento per scrivere al rettore dei
... dura da ch'io perdo la sua vista [della donna amata]
strada di riattaccarla, vedendo ch'io perdo assai; ma non la so inventare.
marinetti, 2-iii-72: io non mi perdo e rimorchiatore tiro fuori dal porto nostalgico
guittone, i-2-14: quanto più vi perdo, più ricoverare bramo e traggo adessa
, alla quale mentre che io penso, perdo subito quella quiete d'animo nella quale
la mia fama, se fuggendo la perdo. -ricuperare o riacquistare a un
! a sentirli leggere, io ci perdo le ore; ma che a me mi
ii-20-89: mettimi innanzi alla musica e perdo ogni facoltà. basta che io pensi al
, vorrai dire. io le ore che perdo le rimetto stasera ».
marinetti, 2-iii-72: io non mi perdo e rimorchiatore tiro fuori dal porto nostalgico
rimpiazzarlo. foscolo, xv-22: io perdo nel sergente maggiore flo- -
/ se la cosa acquistata / io la perdo, che se. n l'avesse
della valle. ungaretti, xi-130: mi perdo in un groviglio di straducole, salgo
: fra tanta copia d'inspezione io perdo d'occhio me stesso e sono rintontito.
m'enganna, / de quel ch'io perdo avaria ricche prese. d. bartoli
questa mia incapacità a ripigliarmi, appena perdo il filo del lavoro eccitato, negriero.
riscontrare le lettere e fra tante necessità perdo molto tempo a far niente, riposando
: / un soglio non compensami / se perdo il mio riposo. manzoni, fermo
chiaro davanzati, ix-24: s'10 perdo lei cui amo tanto, / perdut'ho
: lo sapevo, lo so: ti perdo, mi perdi. tutto si sconvolge
tesoro al mondo solo, / ov'io perdo me stesso e mi ritruovo. chiabrera
rivolgimenti di parole, ed io / perdo qui troppo tempo: onde sol resta,
, / chi 'l naturai caluri / perdo, tantu lu cori sbatti e sagna.
intento / e che quasi del mio perdo la traccia, / sia detto ch'io
/ non reca e, se mi perdo, al fin mi tocca / lasciar roma
aretino, vi-107: io mi perdo a stare a vedere la diligen- zia
carducci, ii-8-60: se certe notti non perdo la testa, è che il mio
quando vegno a ciauzire / chi nde perdo savere e rimembranza. bondie dietaiuti,
, / chi 'l naturai caluri / perdo, tantu lu cori sbatti e sagna.
, tutto mi sbrado, / ch'i'perdo per moneta 'l mie disire.
paese tutti quanti. neh, che ci perdo? me la so scappottare al momento
i. neri, 10-1: s'io perdo la scherma e la gran mole /
: canoa. nievo, 8-70: perdo il lieve schifo / in mezzo alla laguna
cade il libro e si chiude; perdo il segno, né so ritrovarlo. manzoni
in questa vita paurosamente complessa, mi perdo sconfusionato. = comp. dal pref
seccagginosa? in tempo di carnovale mi perdo in cose serie. -che scrive in
: così anco delle erbe veggiamo che, perdo è il primo, rinaldo il secondo,
: cade il libro e si chiude; perdo il segno, né so ritrovarlo.
lo parlare, / volere ed operare, perdo tutto sentore. onesto da bologna,
anche foscolo, xv-22: io perdo nel sergente maggiore flosio un uomo
pace ornai presto non riede, / io perdo ro o di legno, di cui altri
termino mi compiango e doglio, / perdo gioia e mi sfoglio, / quando di
, io ti sfondacarìa gran cose, ma perdo la nave, se non mi parto
1-vi-255: che bella mattina! come si perdo verga, ii-389: al
pron. marino, 1-2-168: se perdo il pomo, in un medesmo punto
lassù. ungaretti, xi-130: mi perdo in un groviglio di straducole, salgo
par slargar el confin, e mi perdo el mestier ». -per estens
passeroni, 5-41: mi smagro e perdo il sonno. nieri, 62: tutti
, 1-14: si smarriscono i sensi, perdo la ragione, s'agghiacciano le lagrime
miei: non temere smarrimenti, non perdo mai nulla. eco, 14-77: vedo
: / e so, s'io perdo lei cui amo tanto, / perdut'
! in tale loco spango / e perdo parole, ond'io son ben antico.
. i. frugoni, i-15-96: io perdo in ogni loco; / a tutti quanti
ii-20-89: mettimi innanzi alla musica e perdo ogni facoltà. basta che io pensi
seneca volgar., 3-13: non perdo il tempo in dormendo, anzi dormo il
i-79: o dio, ch'ai vento perdo le parole / e cerco l'orso
ornai presto non riede, / io perdo l'alma e tu il buon servidore,
ferd. martini, 1-i-297: io perdo un molto valido aiuto e l'uomo è
! in tale loco spango / e perdo parole, ond'io son ben antico.
confessomi sovrano di miseria, / ché perdo 'l sole de la somma spera.
, lxxxvi-166: già per lontano amor non perdo spero, / anze sperando più fa
2, 20: oh, non perdo la corsa, per colpa del vetturino!
tergo. arpino, 7-214: mi perdo, ozioso, quasi con vanita, attorno
lire, capite, ses- santamila, perdo e voi ve ne state lì, a
invece così, a spizzico, e ci perdo io, in fondo. -con
umiliazione. guittone, \ -231-6: perdo loco, dove solo acatto / spresio ed
quanto più miro / lo guadagno che perdo, / che più mi pura ca l'
gliene va una bene! quando giuoco perdo sempre: che stemperona! = deriv
ungaretti, xi- 130: mi perdo in un groviglio di straducole. luzi,
nostra letteratura. straotta, non ne perdo una. = comp. dal lat
monti, ii-110: ho perduto te, perdo testi e forse lamberti e non mi
bonagiunta, xxxv-i-260: la gioì'ch'eo perdo e lasso, / mi strugg'e
io sono un uomo di studio e perdo i sonni senza decidere nulla. y
... / né mai no perdo foia né no deventa sugi. s.
da verona, v-429-77: né mai no perdo foia né no deventa sugi. vettori
per amor del tempo che io ci perdo drieto. grazzini, 4-134: questa taccola
i-16-26: quanto dico più, più tacier perdo. anonimo genovese, 1-1-214: como
fine. forteguerri, 3-37: io non perdo mica il tempo e l'opra;
cogli occhiali. non vi spaventate; non perdo la vista. non è che una
termino mi compiango e doglio, / perdo gioia e mi sfoglio / quando di sua
mostaccio. chiari, 1-i-23: oriora perdo la pazienza e vi scagliò un tondo
dolce aura, che spira, / mi perdo e tremo, e in quel che
[tommaseo]: non trovo posa, perdo il coraggio / così smemorato / vo
: dove siamo? quando mi distraggo perdo facilmente la trebisonda del giardino. d.
per paura o per dottare / s'io perdo amare, / amor comanda ch'io
, 5-235: in dir tai cose or perdo e il tempo e l'opra: /
, iv-302: sono tre giorni ch'io perdo la mattina a colmare un canestro d'
usar la crudeltà, tutti gli amici / perdo ad un punto, e mi vacilla
: mi ileguo anch'io, mi perdo. 9. ant. divenire
iii-187: io sono un poltrone che perdo mezza giornata in dormire, e volendo
, iv-302: sono tre giorni ch'io perdo la mattina a colmare un canestro d'
, i-357: su de'libri non ci perdo gli occhi io: alman
dona, altri mi priva: / anzi perdo me stesso, altrui riprendo, /
, che tra un intervallo e l'altro perdo il filo di ciò che scrivevo e