i flutti, e non aver si pente / da pria sommersi i mal raccolti
-chi tosto erra, a bell'agio si pente: chi commette un errore, si
: chi commette un errore, si pente con l'andar del tempo. pulci
chi tosto erra, a bell'agio si pente. firenzuola, 515: bene conosco
/ rende poi ammollita in chi si pente. leopardi, i-263: l'uomo snervato
1-78: ma non per tutto ciò si pente, o donne, né si ritiene
/ quando al prelato il peccator si pente. panzini, ii-195: la buona vecchia
lui, eppure in lui c'era pente. testi fiorentini, 102: elli scomunicò
d'elefanti e di balene / non si pente, chi guarda sottilmente / più giusta
/ né per esser battuta ancor si pente. intelligenza, 308: che 'n prima
corona, che, se non si pente, / e'borbottò staman molto nel
/ rende poi ammollita in chi si pente. panciatichi, 46: il cuoco,
, iii-66: quando l'uomo si pente, la virtù del pentimento cancella tutto
, par-li caro / e poi si pente per l'arra c'ha dato, /
e di sua impresa alla fine si pente. monti, x-2-154: gravi /
persona, ipocritamente piange e se ne pente. leonardo, 1-228: coccodrillo:
chi se move ben, tardi se pente, / se d'altrui o da sé
segue il pentimento: ci si pente facilmente delle decisioni affrettate. albertano volgar
se n'arma, e non sen pente, / e di fallace onor si fregia
chi si move bene, tardi si pente, / se d'altri o da sé
trema il tedesco, e 'n van si pente, / ch'ai ferro corse pigro
spesse volte fa che lo amante si pente. 10. letter. rendere
l'uom di tosto crucciar tardi si pente. della casa, 2-3-306: come gli
il quale ha minacciato, e non si pente, / aver dalla radice disolato /
/ sempre rimorso, il peccator si pente. aretino, 1-67: ci si desta
ariosto, 30-2: e si ravvede e pente e n'ha dispetto: / ma
è morto, o di tornar si pente. de sanctis, 7-404: perché tante
elefanti e di balene / non si pente, chi guarda sottilmente, / più giusta
, 69-27 (v-304): già si pente la dama esservi su, / perch'
. ariosto, 30-2: si ravvede e pente e n'ha dispetto; / ma
se gli era lo ser pente così duramente avviticchiato, che non se lo
ben disvoglie; / veramente ognun si pente / che troppo è nel far corrente.
/ sempre rimorso, il peccator si pente. caro, i-286: con questa dottrina
elefanti e di balene / non si pente, chi guarda sottilmente, / più giusta
chi tosto erra, a bell'agio si pente: la fretta eccessiva nell'agire è
chi tosto erra, a bell'agio si pente. grazzini, 651: ma perché
tosto erra, a bell'agio si pente. g. m. cecchi, 1-ii-45
che chi tosto erra a bell'agio si pente. fagiuoli, 2-76: i triti
erra in fretta, a bell'agio si pente. -per non errare: per
: egli è d'elena il ne- pente, / che fa stare il mondo allegro
dileggi e a fischiate dall'irrom- pente folla della fanciullesca marmaglia. 3
. ariosto, 30-2: si ravvede e pente e n'ha dispetto: / ma
fassi il mogliazzo, onde ciascun si pente: / la dota è il saccone e
/ come un tepido succo di ne- pente, / come un filtro di terra oscuro
vedute / anime belle e figurate e pente / de la vertù del ciel. cino
gli inebriati dell'oppio e del ne- pente del bar di lina avrebbero viste luminose anche
deve essere tacente, / talor si pente. -ant. tralasciare, trascurare
corona, che, se non si pente, / e'barbottò staman molto nel letto
[il toro], e poi si pente, / e a sinistra di repente
apena i fuochi festivi, l'uno si pente di aver promesso alla chiesa la resa
resa delle provincie, l'altro si pente di aver promesso all'impero d'italia un
del suo error quando non vai si pente. bembo, 10-v-71: potreste con un
.. chi tosto giudica, tosto si pente. -dal mattino si giudica il
maligno, / ch'ai fine non si pente del peccato, / è condannato all'
'n su quel punto credo che se pente / dell'empresa / che fe'di lucca
xiii-349: chi dentro l'anno si pente e s'incapa, / a roma va
lui d'un glorioso incepto non si pente, / lei mille fiate al dì vole
/ inerte parea trepida e te- pente / e penetrata d'aere. c.
muove. pulci, 25-152: non si pente il nostro animo acerbo, / però
/ ora vorrebbe, ma tardi si pente. cavalca, 20-101: non intende se
lasso, del fallir suo tardi si pente / chi nei i terreni error troppo si
vedute / anime belle e figurate e pente / de la vertù del ciel che lor
vuol fare quello di che dice che si pente e confessasi e fa come il cane
/ di ciò il superbo si lamenta e pente. antonio da ferrara, 17
com'om che vuol donare e poi si pente. garzo, xxxv-11- 297:
/ che 'l nostro amor fino e pente / per lor non possa falzare.
a suo danno sovente / letroso non si pente, / ancor se vede ch'a
levantina; ma poi essa pure si pente. gherardini [s. v.]
sciolta; / e si ravvede e pente e n'ha dispetto: / ma quel
cantici dice a cristo, non se ne pente. g. gozzi, i-23-79
d'aver perduto un sì gran ben si pente. 4. citato, nominato
tal, ch'el mio cor non sen pente. -da molto tempo.
, / e prima veramente non si pente [dei suoi peccati], / questo
tal, ch'è mio cor non sen pente. petrarca, 72-48: quanta dolcezza
è infermo, ma sano se ne pente: il malvagio in difficoltà trova conveniente
mentre è infermo; ma sano se ne pente. -il lupo è nella favola
grossi, ii-547: in suo cor si pente / spesso de'mal- sortiti suoi consigli
e 'l tuo cuore che non si pente, tu multiplichi contr'a te l'
chi non voi mendarsi, in van se pente. volponi, 3-252: la solitudine
che si adira, si duole, si pente e che favella. f.
/ a voi perdonar sempre a chi si pente. b. davanzali, i-481:
fatto il mercato, ognuno se ne pente. delle mogli è più dovizia che de'
penser tristi, / e '1 più si pente de l'ardite imprese: / tal
alcuna sentenza per bisogno, se ne pente per necessità. a. cattaneo,
e di sua impresa alla fine si pente, / ritornossi nel suo bucolino. firenzuola
l'assassino che si confessa e si pente nella stanza verginale, con la nuca sotto
maltrattato, / ma ognuno se ne pente e se ne duole: / or vi
le? ambre e li camin / è pente a l'a9ur et or oltremarin.
., 9-105: non però qui si pente, ma si ride, / non
nazione del traditore è tanta che mai si pente. bandella, 2-40 (ii-39)
si chiama pentacordo, dioxia e dia pente... il sistema di otto suoni
, congiunzione della dia tessaron e dia pente, sistema perfetto, armonia, genitore di
rovenz. mod. panto, fr. pente) 'drappo pendente che dal
/ la pazienza è l'immortal ne- pente / che afforza i nervi e l'anima
pecca, se non si confessa e si pente? cavalca, 18-32: la femmina
fiori di filosafi, 189: chi si pente d'avere peccato è quasi innocente.
a colui che si confessa e si pente. cione, 1-97-io: ché, se
che è alla base anche del fr. pente (nel 1300). pendìzio
superi. penitentissimo). che si pente delle proprie colpe, falli o peccati
io: l'uomo per la penitenza si pente del male ch'egli ha fatto.
penitenza, quando l'uomo si pente del male che ha fatto e giammai
si chiama pentacordo, dioxia e dia pente. = voce dotta, lat.
peccata a colui che si confessa e si pente. chiaro davanzati, l-37: molti
assolver non si può chi non si pente, / né pentere e volere insieme
fiori di filosafi, 189: chi si pente d'avere peccato è quasi innocente.
: l'uomo per la penitenza si pente del male ch'egli ha fatto. petrarca
e del suo error quando non vai si pente. s. gregorio magno volgar.
/ a voi perdonar sempre a chi si pente. fiamma, 1-117: iddio
l'assassino che si confessa e si pente nella stanza verginale, con la nuca
sì perdona egli volentieri a chi si pente d'averlo bestemmiato. -sostant.
dir deve essere tacente / talor si pente. chiaro davanzati, 61-9: chi si
: chi si move ben tardi si pente, / se d'altrui o da sé
spago / ora vorrebbe, ma tardi si pente. fiori di filosafi, 164:
più apagato nell'animo, né non si pente d'essere vissuto. fazio, i-6-13
sciocco... ora se ne pente, hai visto? aver lasciato te così
loro. ariosto, 33-31: si pente ludovicoj d'aver fatto in italia venir
elefanti e di balene / non si pente, chi guarda sottilmente, / più giusta
62: chi tosto giudica, tosto si pente. proverbi toscani, 28: è
: chi tosto si risolve tardi si pente. ibidem, 276: pensarci avanti,
-chi tosto erra a bell'agio si pente: chi agisce in modo precipitoso si
: chi tosto erra a bell'agio si pente. g. m. cecchi,
chi tosto erra a bell'agio si pente. -è meglio fare e pentire
maestro rinuccino, 2-iii-7: chi dona e pente, in tuto n'è perdente,
pecca, se non si confessa e si pente? fra giordano, 5-349: è
sì perdona egli volentieri a chi si pente d'averlo bestemmiato. bibbia volgar.,
diatonico, infino alla quaterdia pason dia pente e tuono, che compivano appunto il
che, sempre peccando, sempre si pente, sempre cadendo, sempre si leva
. / chi ci dorme, non si pente. saba, 47: mentre il
la tuo grazia dentr'al cuor si pente / del peccato, / ch'ha
belle e figurate e pente / de la vertù del ciel che lor
vole iddio longo parlar né ornate né pente parole, né musica né vani e superstiziosi
elmo. boiardo, 3-9-19: già se pente la dama esservi su, / e
assolver non si può chi non si pente, / né pentere e volere insieme
senza fare riferimento alla totalità a cui pente stesso appartiene. 3. gramm.
garzo, xxxv-ii-307: pulzella non si pente / se pregna non si sente.
: molte volte promette e poi si pente, come fu la prima fiata nella conclusione
alquanto si risente / et afflicto si pente / di sue presumpte e temerarie audazie!
: / megli5 è che mo'te pente, che de far lo provare.
., 9-105: non però qui si pente, ma si ride, / non
segue il prudente, / mai se ne pente. proverbi toscani, 73: al
garzo, xxxv-ii-307: pulzella non si pente / se pregna non si sente,
lui di pasquella, benché ora se ne pente. l. bellini, 5-2-185:
morte mi ponta. unde sì me pente, / perché ne l'ora non previti
alquanto si risente / e afflicto si pente / di sue presumpte e temerarie audatie!
certaldo, 203: la putta non si pente se pregna non si sente. monosini
, o i quinti la dia pente. sacchi, 4-7: se i quarti
quatto, / ché alcun non se ne pente per tacere. prose genovesi, 62
oggetto tanto amato e desiderato, se ne pente e ne ha dolore. pea,
di censore, / poi si ravvede e pente, si perdoni l'errore, /
bestiario moralizzato, 1-107: alora se pente de la nigli- genzia, / e
., 9-103: non però qui si pente, ma si ride, / non
065: se la non se ne pente, a rifar di mio, e adesso
nel peccato. / ma tomo ke se pente de buon core / del male fare
tira un calcio alla madre. poi si pente, e che fa? piglia un
vuol fare quello di che dice che si pente e confessasi e fa come il cane
dato na ripulsa, unde forsi si pente. ariosto, 1-58: so ben
? lippi, 7-100: ei si pente affligge e duole / di quanto ha fatto
chi tosto si risolve, tardi si pente. = voce dotta, lat.
del quale, per ristoro ai chi si pente, sta l'ultima virtù divina.
, o gente! e chi si pente dice che lo sacchettano: l'aspettano di
. -con riferimento a chi si pente di aver desiderato o progettato di uccidere
ella talvolta / della prima sentenza / si pente e la ritratta. -annullare
/ per salvar chi del delitto si pente. 17. dir. pen.
mina, cioè quando l'uomo si pente del peccato e fanne penitenza, non
, o gente! e chi si pente dice che lo sacchettano: l'aspettano di
so paro; lo ser pente fi tegnudo da la serpente; la cagna
vede già morto il core e non si pente, / né di fuggir, né di
iii-405: non per tutto ciò si pente, o donne, né si ritiene in
s'ascende, / non chi si pente, ma si monda e scarca / chi
gli dà la strada, e'se ne pente, / perché mena le mani,
2-28: morgante dello scotto non si pente, / e disse: « io so
l'assassino che si confessa e si pente nella stanza verginale, con la nuca
il poverino / si disdice, si pente e scusa chiede, / ch'è pentito
: chi segueil prudente, mai se ne pente... chi segue il rospo,
e del primiero ardir l'alma si pente, / e sol canoro augello,
lanciare una grande quantità di dardi sul pente; semina i denti; da'solchi nascono
, / d'esser rimasto lì quasi si pente / e, dubio di sgridar loro
. boiardo, 3-9-19: già se pente la dama esservi su / e vede
, / diresti dell'andare ognun si pente. 2. distrutto, smantellato (
intr. sbizzarrirsi, sfogarsi liberamente in pente, di un verme, ecc.
idioe sì perdona egli volentieri a chi si pente d'averlo bestemmiato. foscolo, xvii-437
da quelo - ponto chi se pente -bene / cum bona -fede è fido -di
non ha furore, mai non si pente, mai non ha dolore, ché questi
, spettacolo di maravoglia che la dia pente collocata sotto la dia tessaron sia in proporzione
/ ora vorrebbe, ma tardi si pente. commedia intitolata sine nomine, 18:
apena i fuochi festivi, l'uno si pente di aver sparecchiato (pari.
io vado » disse re pente la donna, guardando negli occhi il fratello
8-142: gesù, speme a chi si pente, / quanto sei buono e clemente
/ potean le mani a spendere, e pente 'mi / così ai quel come de
], 6: tardar si pente; / forse or parla di noi,
, spettacolo di maraviglia che la dia pente collocata sotto la dia tessaron sia in proporzione
, 1-121-11: da quelo ponto chi se pente bene / cum bona fede è
iddio longo parlare, né ornato né pente parole, né musica, né vani e
deve essere tacente, / talor si pente. bonagiunta, xxxv-i-266: trag- gete
passare quella [occasione], si pente tardi di non avere fatto qualche che doveva
il cor si smalta / presto si pente e tardi se ne allegra. aretino,
cor ama femena, molto tardo se pente. proverbia pseudoiacofionici, 115:
, / e prima veramente non si pente [dei suoi peccati], / questo
tosto erra, a bell'agio si pente. monosini, 62: chi tosto giudica
: chi tosto giudica, tosto si pente. idem, 85: chi tosto vuole
fare o, anche, che ci si pente di aver fatto. chiari,
quale, per ristoro, di chi si pente, sta l'ultima virtù divina.
dì le vien più tumido? / si pente mille volte che tropp'avida / fu
nelle obbligazioni la somma per la quale pente emittente si riconosce debitore. geva aveva
viapiù dolcemente / delle sue crudeltà meco si pente. galileo, 4-4-201: par cosa
, 3-2-240: la terza spezie della dia pente... e la terza spezie
assolver non si può chi non si pente; / né pentere e volere insieme puossi