ed intensa l'abnegazione a sgobbare e penare per guadagnarselo. moravia, xii-61: una
vuoi prestare. i noi far tanto penare. re enzo, 1-11: ma tenemi
: l'adorno viso che mi fa penare. lalini, rettor., 11-8:
cui pare forte amare / e non vole penare, / e fa come lo nibio
porria... / lo meo penare amoroso, ch'è tanto, / umiliare
mi darea di sé gioi'senza penare. 3. figur. eccellenza
/ che no mi posso già tanto penare, / ch'un sol motto trare
andare, / ch'appo lo meo penare / ciascun altro ha gioia. g.
ad amare, / ché, senza penare, / così goderete. sempronio,
, vi-525: ma a costo di penare, soffrire e fremere, / non sarà
pareva vero di non avere più a penare; e quegli atteggiamenti erano quelli di
il mio dovere, per non far penare la gente. leopardi, iii-95: certo
per similitudine, dicesi biasciar le parole quel penare a profferirle e a bene scolpirle,
462: maria cessò, dimenticò di penare, rapita nel viso raggiante del pargolo suo
guanti nuovi strettissimi, comprenderai quanto dovesse penare a produr fuori il borsino e ad
- cacare le coratelle: penare assai. machiavelli, 702: in
un'ora / morir, ca pur penare, / poi che non pò campare
per cui m'avene / tutto questo penare: / per bene amar -lo meo
i miei vecchi, dopo tanto / penare e mercatare, là sepolti, / simili
umido e dall'età che ebbi a penare a cavarne costrutto. leopardi, 1050:
, / e che in eterno mi farà penare. bembo, 1-76: gli uomini
dah'umido e dall'età che ebbi a penare a cavarne costrutto. manzoni, pr
, e in paura, languire e penare fatti gli avete, e correre cià e
i miei vecchi, dopo tanto / penare e mercatare, là sepolti, /
umido e dall'età che ebbi a penare a cavarne costrutto. manzoni, pr.
posizione, e agire e soffrire, e penare. 114 — -deferire
comp. da de-con valore rafforzativo e penare (v.). depèndere e
prosperare uomini di malvagità deplorata, e penare in questo mondo uomini santissimi. a
-a sti tormenti; / ca pur penare / è disiare, / già mai non
a sorvegliare, a lavorare, a penare. -per estens. boccaccio
, / che per paura -mi face penare / e dimorare: -tant'è fine e
un'ora / morir, ca pur penare. gallo da pisa, xxxv-1-287: lo
simil usaggio / terrò: del meo penare / già non dispereraggio. boccaccio,
lacrimosa, dolente? eh, finiscasi di penare una volta. parini, 390:
dormire quanto esso avvisava di doverlo poter penare e curare. s. degli arienti,
per dottansa / di dir lo meo penare. malispini, 1-64: l'imperatore
la vostra alteze porria isbassare / lo meo penare amoroso. fra giordano, 1-83:
sociale, ma non spegne le forze dovuto penare assai e imporsi molte privazioni per non
pace / posai talor, convienmi oggi penare. chiabrera, 157: su per la
lesione. -ant. tribolare, penare. -anche con la particella pronom.
medesima. 2. figur. penare, affannarsi. - anche sostant.
viltate / disposta ed abassata, ed in penare / somessa, e sottoposta in fedaltate
criatura, / che per paura -mi face penare / e dimorare: -tant'è fine
i-595: dunqu'è ragione ch'io degia penare, / ch'era fatto de l'
son sì giechiti / che mi fanno penare. idem, i-655: ben confesso,
2. per estens. soffrire, penare, lagnarsi, affliggersi, rammaricarsi.
che solo udendolo si accorgeva del suo penare. redi, 16-iv-390: la giacitura del
altri è giucondo, / me ne sembra penare. guittone, i-3-280: giocundo vivere
/ dico ranaldo, che mi fa penare. nardi, ii-312: quante sono,
pien deiettare, / l'altra en penare. pulci, 1-28: io ti sconforto
questa parte / leve portare / ogni penare / e tolli esemplo a l'arte.
, perché l'aveva disastrato e fatto penare, s'intende che era adirato seco
/ e face lor parer gioia 'l penare. lotto pisano, lxiii-217: est'è
iacofione, 5-25: non fia breve lo penare c'ha sì breve delettanza;
5. figur. arrabattarsi, penare. mariconda, 2-2-12: -che dirò
, 119-13: ardo tutto e incendo del penare. chiaro davanzali, viii-64: li
e sovente mi saggia / il gravoso penare. boccaccio, 1-ii-314: spesso confortando
/ no m'è mai increscenza / penare lungiamente per suo amore. onesto da
/ che ensemora fallisce, ensemora ha penare. dante, inf., 27-82:
cuore medemo informasse doi corpi, il penare e il morire agevole me seria.
guerrazzi, 2-587: staccò senza farla troppo penare il panno ingommato di sangue dalla piaga
. ammattire, perdere la testa; penare. tommaseo [s. v.
. mi raccontava quanto egli ebbe a penare per trovare quel luogo dove riporre le
, vii-12: no mi posso già tanto penare, / ch'un solo motto trare
prescione / e t corpo mettere en penare. laudario urbinate, lxxxiii- 555
da dispiaceri molto gravi; patire, penare. v guittone, xxxii-175: languendo
lingua a divisare / la noia e lo penare / ma divisar la gioì leggera è
eo voglio soffrire / tutto lo meo penare, / per ch'e'non ho
, 5-24: non fia breve lo penare c'ha sì breve delettanza; / longo
uomo; è carità permettergli il ritornarvi a penare. -più tremendo e impressionante (
, / né donna alcuna che me fa penare, / né la for
/ con l'intenso piacer del mio penare. tasso, n-iv-157: non vedeva
: « tu hai fatto male a penare tanto a dirmelo ». 10.
/ no m'è mai increscenza / penare lungiamente per suo amore. guittone,
, m'alcidete / e assegiate a penare; / da poi che voi vedete /
farà riparamento; / e tanto sofferranno nel penare, / che vi rincrescerà il martoriare
loro; il traduttore non ha dovuto penare molto; gli è bastato togliere in
cuore medemo informasse doi corpi, il penare e il morire agevole me seria.
saggia, /... assai sento penare. dante, vita nuova, 7-1
altra 'ntendanza / non mi voglio penare, / se no 'n lei per amanza
melglio un'ora / morir, ca pur penare. crescenzi volgar., 8-3:
i miei vecchi, dopo tanto / penare e mercatare, là sepolti, / simili
umiliazioni senza poter reagire; rodersi, penare. -mangiare merda di galletto: pretendere
parole in punta di forchetta mi fanno penare. -tra mestole e pentole:
foco / ch'ardo tutto e incendo del penare. iacopone, 1-61-82: pensate,
mare, / ché gravemente volendo io penare, / alla fin non ci fu se
: la mia monocameretta mi ha visto penare,... piegata in due alla
mi sfoglia / e tutto mi rinvoglia -di penare. giamboni, 10-59: fortezza è
un'ora / morir, ca pur penare, / poi che non po'campare /
e ciasche- dun per sé mi dà penare, / comunemente fannomi mo- rere.
da messina, 235: non fino di penare uno sol punto, / per omo
. fil. ugolini, 232: 'penare 'e * multare ', in
segneri, ii-121: resterà egli di penare allor quando abbia pianto tanto che
convivere. -vivere in miseria, penare nella povertà, stentare. fenoglio
cui par forte amare / e non vole penare, / e fa come lo nibio
de gran gioia, ancora / non penare aea valente om che penòe, / ma
ne accorgesse, staccò senza farla troppo penare il panno ingommato di sangue dalla piaga
un'ora / morir, ca pur penare. latini, i-229: or le ride
altero orgol- gliare, tanto mi fa penare / che vuole fare -sperare me di
né pensare né scrivere né godere né penare, senza doversi mandare giù per la gola
, / che per paura -mi fece penare / e dimorare: -tant'è fine
l'amare, / che per lungo penare / che mi donasse, nom fo partimento
, 76: neiente vale amor sanza penare: chi vole amar, conviene mal patire
disioso / e pauroso -mi face penare. canzone del fi'aldobrandino, xxxv11-
penante (part. pres. di penare), agg. che soffre o
penante, ma sia beato. penare (ant. pegnare, penavi, pennare
, m'alcidete / e assegiate a penare. rugieri d'amici, xvii-19-4: lo
/ che in tanta doglia lo facea penare. b. giambuttari, 7-73: tu
locrino gli fé rispondere che amava meglio penare per la sua innocenza che viver libero
si dànno per viver bene, non per penare. d. bartoli, 1-1-83:
il mio dovere, per non far penare la gente. scalvini, 1-57: quanti
: era nato il nepote che doveva farmi penare per vent'anni. sereni, 3-33
/ ch'ella non paia per lo mio penare. stefano protonotaro, 134: di
pien deiettare, / l'altra en penare, piena de dolore. guinizelli, xxxv-n-
: eo voglio soffrire / tutto lo meo penare, / per ch'e'non ho
mio saperej e ciaschedun per sé mi dà penare. poliziano, i-531: el mio
/ con l'intenso piacer del mio penare. casoni, 143: il penar t'
, che vi ho detto, fate penare il bere. 4. intr
pecunia, quando t'è richiesta, non penare di renderla. fioretti, 2-4 (
fra 'miei monti si ha a penare i mesi interi prima di vedere un
5-546: chi sa quanto mi farà penare per persuaderla! bacchetti, 2-xix-121: si
la virtù di vostro fratello, non può penare lungamente ad essere rimunerata. varchi,
tempo stesso insolubili, o che hanno dovuto penare a lungo prima di essere risoluti.
, 1-62: l'uomo si dee penare di vivere dirittamente, e questo si
ore tornavano, si sentì il camion penare in salita come sempre. 6
9. locuz. cessare di penare: morire. verga, 8-480:
!... ha cessato di penare. = lat. mediev. poenare
penato (part. pass, di penare), agg. ant. e
mormorando. = deriv. da penare. penischisi, sf. medie
.). pennare, v. penare. pennarèllo, sm. tipo di
per che 'l meo cor sovente dè penare, / poi mala provedenza / vole giachir
à 'n talento / ca vivere in penare istando muto / solo ched agia tal
, i-498: madonna, il mio penare / per fino amor gradisco, / pensando
/ disposta ed abassata, ed in penare / somessa, e sottoposta in fedal-
è carità permettergli di ritornarvi a penare. -con un complemento di termine
-povero angelo! ha finito di penare! r. sacchetti, 1-413:
io solo per tanto / rinnovo mio penare / in pietoso pianto, / che voi
splendienti. maestro francesco, 301: per penare spero posa, / com pigliar lo
). pinati, v. penare. pinarèlla, sf. pineta
'n talento, / ca vivere in penare istando muto / solo ched agia tal
l'amare, / che per lungo penare / che mi donasse, nom fo
viltate / disposta ed abassata, ed in penare / somessa, e sottoposta in fedaltate
voi aver pietanza, / ché 'l mio penare a blasmo non tornasse: / s'
onda. maestro francesco, 301: per penare spero posa, / com pigliar lo
in dolore e in paura languire e penare fatti li avete. a. pucci,
par forte amare / e non vole penare, / e fa come lo nibio
più coralmente amare / ancor che più penare / porriasi, donna mia. galliziani
che 'l meo cor sovente dè penare, / poi mala provedenza / vole
. maestro francesco, 301: per penare spero posa, / com pigliar lo
francesco da firenze, xxxv-i-397: per penare spero posa, / com'pigliar lo
leopardi, 151: immagina quanto devo penare io che non posso ancora arrivare a
da messina, 235: non fino di penare uno sol punto, / per omo
criatura, / che per paura -mi fece penare / e dimorare: -tant'è fine
costassù fra 'miei monti si ha a penare i mesi interi prima di veder un
, 1-89-10: condotto m'à in tanto penare, / c'ongni tormento al cor
: molti han gioia, e par lor penare, / e ciò che li disagia
amor vogliendo ricelare, / assai sento penare, / tempo aspetando a ciò che m'
luntano, partito, quasi rechiuso, / penare. s. gregorio magno volgar
il giovane a riguardare, senza troppo penare il riconobbe. rappresentazione di rosana,
à adutto / lo core in gran penare, / c'ogni cosa mi pare -gioco
la virtù di vostro fratello, non può penare lungamente ad essere rimunerata. bellori,
adoperi su me: mi fai vaneggiare e penare giornate intiere; ma la pena è
propria felicità eziandio celestiale, desiderio di penare etemalmente nell'inferno per salute del prossimo
sfoglia / e tutto mi rinvoglia -di penare. b. davanzati, i-74: la
riparamento, / e tanto sofferranno nel penare / che vi rincrescerà il martoriare.
, / e per restoro d'ogne suo penare. fazio, ii-9- 30:
la virtù di vostro fratello, non può penare
pene / patire l'anima e 'l corpo penare. iacopone, 26-25: non gire
ultim'ora, / uccisi, a dio penare a ritornarsi. antonio da ferrara,
/ l'adorno viso - che mi fa penare. = comp. dal pref
tempo). 7. faticare, penare. destato da un uriaccio squarciato dell'
persone. -far soffrire, far penare, addolorare, rattristare (un pensiero
mondiale / monarca o fammi in carcere penare: / di camillo il mio cor fia
/ e sovente mi saggia / di gravoso penare. 5. ant. affrontare
mare al lito: / loco me fai penare, veden- nol sì ferito, /
tre carabinieri della stazione di campostrino dovettero penare e soffrire non poco per farli scampare,
vostra alteze -poma isbassare / lo meo penare -amoroso. secondo tarentmo, 559: dice
gli stessi carnefici, per non vederla più penare, la scannarono. cesarotti, i-x-1-288
/ e sovente mi saggia / di gravoso penare. 13. che non corrisponde
sembianza / c'umiliasse vèr lo mio penare. dante, par., 24-56:
di coloro che, stanco di più lungamente penare in quel sepolcro de'vivi, gli
un istante prima. me fa penare, / né la fortuna che le rote
/ e tutto mi rinvoglia - di penare. 3. distruggere la bellezza
5. figur. barcamenarsi, penare in una situazione sfavorevole. verga
guerra in dolore e in paura languire e penare fatti li avete. compagni, 1-21
a deletto ti abagli / del meo penare, sì ch'eo no mi scondo /
un'ora / morir, ca pur penare. -squartare un animale in un
, 5-25: non fia breve lo penare -c'ha sì breve delettanza; / longo
prammatica mettono / che vi fanno penare e svenir. milizia, iii-143: istrioni
eo voglio soffrire / tutto lo meo penare, / per ch'e'non ho penar
e posa / la mia voglia e 'l penare. -stare accanto a una persona
viltate / disposta ed abassata, ed in penare / somessa, e sottoposta in fedaltate
viltate / disposta ed abassata, ed in penare / somessa e sottoposta in fedaltate.
. giustinian, 1-199: al mio penare / non trovo altro sovegno, / se
e l'alma in sen sol per penare avrete. martello, 6-iii-662: la nostra
l'altero orgolgliare, / tanto mi fa penare / che vuol fare -sperar me di
/ e per restoro d'ogne suo penare. l. giustinian, 1-216: fia
ancora perfetta, quanto tempo hanno dovuto penare questi tali popoli? c. cafiero,
avanti. 2. affaticarsi, penare molto nell'esercitare un'attività, nel
in parte, non del tutto glitolse il penare e stentarsi il passo. palazzeschi, 8-47
sì giechiti, / che mi fanno penare. guittone, 211-13: e tu vietai
ventura e fera, / trami de sto penare! anonimo, i-625: traetemi di
come di un padrone che per trascuràggine lasci penare il suo servitore alla pioggia. nievo
dentro di un animo così trasumanato il penare, di modo, che se ben quasi
vostra alteze -porria isbassare / lo meo penare -amoroso, che tanto, / umiliare -la
un'ora / morir, ca pur penare. chiaro davanzati, xxii-23: io faccio
, eo en reposo e tu en penare. -vestire vergato: mutare condizione