tocca o incrosta, o scortica, o pela. segneri, iv-49: e pure
croce, 297: l'avoltor scortica e pela el duro asello. redi, 16-iii-357
3-6-182: dude l'infido se ne pela il baffo. pananti, i-44: pel
il tordo, / che il cui si pela, fra morto e balordo. bandello
specchio: / i marinai chi gli pela la barba, / chi fece come a
3. figur. chi rade e pela e scortica, danneggiando altrui nell'avere
giù bollente la rannata, / che pela i visi e porta via i bordoni.
poi cadde in terra, e già la pela e straccia. leonardo, 1-75:
parente / c'ha nome benci che pela le coia. marco polo volgar.
, fam., dicono che * si pela '. nella lingua scritta, segnatamente
e acconcia per dimane, / e pela, taglia, assetta e metti a fuoco
ha i caratteri dell'erisi pela. mattioli [dioscoride],
l'amico, e al nimico, e pela, e scortica, / e rode
, / si batte il fianco poi, pela le tempie. a. martini,
e acconcia per dimane, / e pela, taglia, assetta e metti a fuoco
tanto che egli si spezzi né si pela la gazza sì fattamente che la gridi.
g. m. cecchi, 1-1-78: pela tu la gazzera /... e
xliii-330: chi la suo santa barba pela e strappa, /... e
bella, leggiadra et ornata, si pela le ciglia, s'imbianca il viso.
o incrosta, o scortica, o pela. caro, 11-105: l'altra cagione
o incrosta, o scortica, o pela. d. bartoli, 2-1-181: e
e la supposta gente / incuoce e pela, e fin su tossa viene.
ragione caronte s'egli ti tira e pela la barba, dappoiché se'cotanto restìo e
giù bollente la rannata, / che pela i visi, e porta via i bordoni
bella, leggiadra e ornata, si pela le ciglia, s'imbianca il viso
che la speranza invesca, rade e pela altre barbe che la sua. c.
, o incrosta o scortica o pela. dalla croce, v-4: fra li
leppa '. ventolino fino e gelato che pela il viso ed entra nelle ossa.
; / se la si liscia, pela o rimbiondisce. baldovini, 2-25:
è brava, oh come la gli pela! / e la tua gli riduce alla
ha trovato quel minchionciotto, figuratevi se lo pela! '. -acer. minchioncióne
xii-151: le guance minia pur, pela e stiracchia: / per mille volte
versa giù bollente la rannata / che pela i visi e porta via i bordoni:
il tuo notaio con le cedule / ti pela e '1 tuo procurator ti scortica.
a. monti, 415: pela l'oca, quello, senza farla gridare
.]: a penna a penna si pela un'oca: detto proverbiale e mostra
.]: 'a poco a poco si pela un'oca '. tutto si conduce
chi orde la tela, / a la pela non zochi, / ch'el mettere'
rosso che presentemente io bevo, che pela l'orso. -essere pieno di
tardo parangaria, dal gr. rotpayya- pela, comp. da roxpà 'quasi '
'1 cesto / ne fa strazio, la pela e la tormenta. panzini, iii-385
: la naturai parrucca / rode e pela la zucca: / s'attacca per costume
mezo de l'aqua s'iera una pela de tera e no se moveva.
de fero, a muodo de una pela, de peso de livre l.
3. locuz. giocare alla pela: tenere un atteggiamento troppo scopertamente provocatorio
chi orde la tela, / a la pela non giochi, / ch'el mettere
origine incerta; cfr. portogli, pela. pela, v. pelato1.
cfr. portogli, pela. pela, v. pelato1. pelabròcchi,
, iii-200: fratacci spuri con faccie da pela gatti, barbaccie incolte di
dal nome della chiesa milanese di s. pela gia, in cui tale
non ve ne fidate, che e'son pela matti: date qua la veste.
! -grida, / e 'l biondo capo pela e 'l viso straccia. ariosto,
marmilia sua figliuola si dispera e si pela tutta. b. corsini, 10-5:
! bocchelli, 2-197: la borghesia si pela dalla paura quando ci pensa.
, xii-151: le guance minia pur, pela e stiracchia. -rifl.
capo meglio che l'acqua bollita non pela i capponi. n. villani, i-3-74
e la supposta gente / incuoce e pela e fin su tossa viene. b.
: / chi la suo santa barba pela e strappa. pulci, 2-39: pelerò
tanto. groto, 2-41: chi non pela l'au- gel, mentre l'ha
vede volar poi fuori libero, / pela la barba a se stesso di rabbia.
altro come si morde le labbra e si pela quella barbic- cia stenta stenta.
apparire bella, leggiadra et ornata, si pela le ciglia. -rifl.
fuori getta / e ciò che giunge pela e i nervi attorsa. c.
nelli, 2-v-11: tira un tramontano che pela. d'alberti [s. v
, si dice senz'altro 'e'pela ', cioè leva via il pelo,
: * egli è un vento che pela 'e significa: e'tira un vento
. v.]: questa minestra pela. 4. tosare.
croce, 297: l'avoltor scortica e pela el duro asello. -privare della
pelano. trattato delle mascalcie, 1-281: pela tutti quanti li peli ove è il
cadde in terra, e già la pela e straccia. boccamazza, i-1-471: quando
, i-1-471: quando lo ucello si pela il ventre,... cristarizzalo con
, veggendo mancar loro le penne, pela sé e ricuopre loro, acciocché e'non
s. v.]: questo vento pela tutti gli alberi. pavese, 5-78:
buon figliolo colla bigietta, che lo pela a tutto andare. nievo, 648:
. / questo socero tuo, guarda se pela, / non le sogna nemmanco per
il tuo notaio con le cedule / ti pela, e 'l tuo procurator ti scortica
trapolati come al molino, ove si pela senza compassione e si scortica col rasoio
-lui è 'coda pelata ', ma pela peggio anche gli altri. de amicis,
cotanto per fiorino; e così si pela il povar'uomo e anco il ricco
pretende d'acquistare dove di continuo si pela e si scortica.
, che la speranza invesca, rade e pela altre barbe che la sua.
, 1-106: sentirete se il mio verso pela; / dapprima aveste il lampo,
cesto / ne fa strazio, la pela e la tormenta. 15. ant
. davanzati, ii-520: l'ulivo si pela, ai fico la buccia scoppia e
sempre fare. -esserci un vento che pela: per alludere scherzosamente a una persona
. l: 'egli è un vento che pela '...: quest '
nebbiolo dei roeri... « pela un po'la lingua » dice ratti «
mignatta delle borse altrui; donna che pela, che sa tosar le ale o cavare
acquistata. -a penna a penna si pela un'oca: v. oca1, n
pestato e ripestato che la gallina si pela dopo morta,... pure si
a l'amico e al nimico, e pela e scortica / e rode insino a
va'tu, dalio, / e pela i tordi et i piccion. messisburgo,
/ quest'è un duol che ti pela e ti tormenta. fed. della valle
creato: / costui mi strazia e pela la pollastra. 4. dimin
'l cesto / ne fa strazio, la pela e la tormenta. = comp
parente / c'ha nome benci che pela le coia. = voce senese,
alla cocuzzola / e quatto quatto sempre pela e sbozzola, / sta sul grave,
/ che l'ardor de'suoi rai ti pela il capo? -animo di
(calda); tanto repente che pela. 8. aw. all'
ragione caronte s'egli ti tira e pela la barba, dappoiché se'cotanto restìo e
: / se la si liscia, pela o rimbiondisce, / che ne so io
pestato e npestato che la gallina si pela dopo morta,... pure si
-12.: e1 prefato antonio del pela ci si fece innanzi lui con uno
scortico. fagiuoli, ii-84: chi la pela di qua [la cornacchia],
alla cocuzzola / e quatto quatto sempre pela e sbozzola: / sta sul grave,
del vostro sugo: chi vi pela di qua, chi vi taglia di là
tocca, o incrosta o scortica o pela. dalla croce, iii-18: quella
pretende d'acquistare dove di continuo si pela e si scortica. -depauperare un
freddo acuto con un ventarello, che pela la faccia e arrostisce le labbra e spunta
giornata di sinibbio, di quello che pela e strizza. montale, 5-93: tutto
squarcia il naso, con l'altra gli pela la folta barba. testi, ii-79
f. f. frugoni, iv-273: pela [venere] gli anni dell'uomo che
xii-151: le guance minia pur, pela e stiracchia, / per mille volte il
/ chi la sua santa barba pela e strappa. firenzuola, 762: strappategliene
in quei scompigli. / chi la pela di qua, chi la sbatacchia / di
g. m. cecchi, 1-1-78: pela tu la gazzera, (come si dice
giornata di sinibbio, di quello che pela e strizza. -fare intristire una
ingrassa del vostro sugo, chi vi pela di qua, chi vi taglia di là
il nebbiolo dei roeri... « pela un po'la lingua » dice ratti
x-50: la naturai parrucca / rode e pela la zucca: / s'attacca per
ragione caronte s'egli ti tira e pela la barba, dappoiché se'cotanto restìo e
squarcia il naso, con l'altra gli pela la folta barba. ariosto, 6-29
trapolati come al molino, ove si pela senza compassione e si scortica col rasoio