, 264-71: ond'io, perché pavento / adunar sempre quel ch'un'ora sgombre
, / che qual mi vederà n'avrà pavento. boccaccio, i-175: il viso
. tasso, 839: ed io pavento e parme / che il mio cantar t'
m'attristan sì, ch'io già pavento, a sera, / per tema di
rosa aure vitali / le spine pungentissime pavento. leopardi, i-89: non ho
, inf., 23-23: i'ho pavento / de'malebranche; noi li avem
, / e me lasciate qui sanza pavento / in vostro luogo, e dite
illustre atride, /... assai pavento / ch'or salvi usciamo dall'acerba
vivo di mio stato incerta, / ancor pavento e spero e bramo e taccio,
, 1474: pure due cose fra tutte pavento nel mondo; due cose! /
, 82: io del ciel turbato non pavento, / ché per mal tempo il
caldo orgoglio, / bacco, non pavento io, s'ei mi minaccia, /
diporto di girne chieggo, / nulla io pavento solo con te. verga, 3-114
/ m'attristan sì, ch'io già pavento, a sera, / per tema di
come vecchiezza; / la qual pavento, e pur m'è lunge assai.
attristan sì, ch'io già pavento, a sera, / per tema di
/ sì breve non fornir spero e pavento. sacchetti, 70-53: e 'l porco
, / e me lasciate qui sanza pavento / in vostro luogo, e dite ch'
/ tuttor languisco peno e sto in pavento, / piango e sospir di quel ch'
aiuto e di governo priva, / pavento e tremo. d. bartoli, 9-28-
): poi me trovo con tanto pavento / e sì desbegottita la mia mente,
dal cor parola franca / è con pavento o con ischemo udita, / e argomento
mia come vecchiezza; / la qual pavento, e pur m'è lunge assai
parole e con gli esempi, e io pavento la riuscita d'alcuni cavalieri erranti,
foschi / m'attristan sì ch'io già pavento, a sera, / per tema
le ritorte, / ma te sol pavento, o re. pisacane, iii-222:
x-4-486: della pace amico / non pavento la guerra. il sangue abborro, /
l'evento / prendasi il riparo sanza pavento. boccaccio, iii-2-26: chi son
: ciò fu per dare maggiore pavento all'oste. m. villani, 5-6
'e dal tema di cpopéco * pavento '. filogènesi, sf. medie
non, come soglio, il folgorar pavento, / e perché mitigato, non che
non ho più aita; anzi più ognor pavento. / non di dolce cantar d'
tema di tpop. éù> 'tremo, pavento ', col significato 'che storna
sete di perpetuo gelo: / tra voi pavento. marino, 15-n: fuggon per
266: se truovi grilli, non aver pavento; / fra le marmotte d'intorno
mia coscienza, e gli error miei pavento. rosmini, 2-1-331: venne..
il so; né di sua fè pavento. foscolo, 1-193: vigile è il
te e me tostamente, i'ho pavento / d'i malebranche. noi li avem
le cose che hanno dato admirazione o pavento o altra grande perturbazione, perché tal
non per merto. tasso, 10-42: pavento / 1 giudizi incertissimi di marte.
molto prolungata. giannone, 336: pavento che, sembrando alla corte di roma troppo
, 2-234: da un destino inesorabile pavento tutti i mali del mondo. muratori
. guadagnoli, 1-ii-330: qui non pavento sotto un ciel benigno / il reo
né per mi 'ngegno, ond'io pavento e tremo, /... /
rio avvento / prendasi buon ripar senza pavento; / ché molte cose nel tempo
suoi lumi chiari, / né più pavento gli anni invidi avari. caro,
menti di quelli operanti che ancora regna pavento di tale ammirativo tuono.
la quale ciascuno circustante fu ripieno di pavento e reverente timore. chiabrera, 4-5-57
/ che qual mi vederà n'avrà pavento. idem, par., 21-128:
/ te e me tostamente, i'ho pavento / de'malebranche. noi li avem
quale, con quest'uomo, ch'io pavento pur troppo funesto alla causa?
perch'io / non come soglio il folgorar pavento, / e perché mitigato, non
, / né di saturno il minacciar pavento. 10. rivolgere a qualcuno gesti
nel petto mio di tema o di pavento. goldoni, xi-933: sti buletti
. chiabrera, 1-ii-196: se giammai pavento / di quelle ciglia il minaccioso ardore
io / non come soglio il folgorar pavento, / e perché mitigato, non
. latini, i-2050: non mostrar pavento / a om eh'è molto folle
/ su gli estivi meriggi io non pavento, / perché in un sol momento
io 1-6: solo d'una cosa aggio pavento: / non sia vertate ciò che
il creato (con riferibellezza ond'io pavento che voglia predirmi che i miei mento
l'occultò. niccolini, ii-14: pavento / l'odio di contaren, che il
in gioi tornare; / ma tutora pavento, / sed io faccio sentore, /
/ e se non fosse blasmo che pavento, / io seguirei là ove l'
miete / dolce et acerbo, ch'i'pavento e bramo. donato degli albanzani,
suoi lumi chiari, / né più pavento gli anni invidi avari. detta casa,
è più tranquillo, i'più 'l pavento. erizzo, 3-231: propriamente quell'uomo
. metastasio, 1-i-20: il suo sdegno pavento: / ma il mio non fu
. chiaro davanzati, xviii-4: tutora pavento, / sed io faccio sentore,
celare. petrarca, 264-70: perche pavento / adunar sempre quel ch'un'ora
l'ombre. fracastoro, xxx-2-94: io pavento, oimè, che un giorno giove
rosa vivacità e bellezza, ond'io pavento che voglia predirmi che i miei amori
va per le secure strade, / così pavento e stommi in libertade. lorenzo de'
foschi / m'attristan sì ch'io già pavento a sera, / per tema di
; / né sottopor le spalle più pavento / a questa faticosa e grave salma.
: pur se ben d'ubidirvi ardo e pavento, / vo', compiacendo a voi
latini, i-2048: né non mostrar pavento / a om ch'è molto folle
stato, assimigliò le paure del regno al pavento di una spada che fece pendere sopra
, / che qual mi vederà n'avrà pavento. idem, inf., 23-22
18-7: ave la gente di lui gran pavento / e per fugire si mettieno in
vai di notte, ogni cosa ti dà pavento. fausto da longiano, iv-160:
che il mio cuore non stesse con pavento dell'ora della morte. carducci,
dal cor parola franca / è con pavento e con ischerno udita. -con
il mio talento, / perché avea pavento / darvi maninconia. dante da maiano
. dante da maiano, 24: prendo pavento de 'l mio innamorare, / e
amor: ch'i'per me n'ho pavento. 2. locuz. -essere
2. locuz. -essere, stare in pavento: vivere o trovarsi in uno stato
tuttor languisco, peno e sto in pavento. la spagna, 1-20: fratelli,
1-20: fratelli, noi siamo in pavento, / però che carlo, imperador romano
i potenti e a're sono in pavento, e'l'hanno [l'abate giovanni
come loro signore. -senza pavento (con valore aggett.): intrepido
sacchetti, 98: altero capitan sanza pavento, / accorto, saggio e prò'
ilio. = deriv. da pavento. pavènza, sf. ant.
qua correndo. / troppo di lor pavento: sol di costoro il nome /
: la mia pensagióne / talor dava pavento / a lo disio dov'era.
. chiabrera, 1-ii-196: se giammai pavento / di quelle ciglia il minaccioso ardore,
, / avegna che tutora n'ho pavento / non dica cosa che vi sia spiacere
di- sioso, / ma tutor la pavento: / me'foria per un cento /
perch'io / non come soglio il folgorar pavento. boccaccio, dee.,
/ che qual mi vederà n'avrà pavento. idem, purg., 3-118:
: più del supplichi u tuo perdon pavento: / pietosa sei, se a crudeltà
amor; ch'i'per me n'ho pavento. molza, 1-365: beltà s'
. = forma femm. di pavento. povènto (polvènto),
. pobeléto, povarétto e povaréto, pavento, pueritto), agg. povero,
de'peccati, innanzi la confessione à pavento e dolore e triema; ma quando
augi l'evento / prendasi il riparo sanga pavento. petrarca, 264-30: prendi partito
che ti farà con doglia al cor pavento, / ché mai l'arco d'
: o signor nostro, non aver pavento, / ché dio mantiene le sue promissioni
/ né per mi 'ngegno, ond'io pavento e tremo, / sì come talor
davanzati, liii-47: qual è il mio pavento / non vi smarisca, e la
mazzini, 1-164: né... pavento l'anatema de'miei lettori come ricantatore
/ chi mira (nel ridir godo e pavento) / tremolar sparso il rilucente crine
rio avvento / prendasi buon ripar senza pavento. petrarca, 239- 34:
/ e che di ripregarla io non pavento. machiavelli, 14-ii-370: di nuovo
/ è meco il nume suo, nulla pavento, / benché ripugni al piè l'
com'è più tranquillo, i'più 'l pavento. carducci, iii-3-281: ben lo
paolo veronese. forteguerri, iv-227: pavento / che abbia rivolto la mia donna
chiari, 3-18: troppo di lor pavento: sol di costoro il nome /
mar la vita affido, / né pavento incontrar flutti malvagi, / ché non
). niccolini, i-300: io pavento uno strepito / di sanguinosa pioggia,
martello, 6-il571: io no che non pavento degli cose, che accettiamo benissimo il
ch'io t'ho stoppato, e non pavento / un tantino tantin le tue sbraciate
dischiusa dal cor parola franca / è con pavento e con ischemo udita, / e
/ e se non fosse blasmo che pavento, / io seguirei là ovel'amor mi
sparlare. chiaro davanzati, 9-6: poi pavento, s'i'fo mostramento, /
b) -20: parlando, dir quazi pavento, / ché dare spiraménto / è
/ sen fugga pira tua, di cui pavento. -manifestarsi con parole (uno stato
la quale ciascuno circustante fu ripieno di pavento e recerente timore, in modo che
maggiore usura chiari, / né più pavento gli anni invidi avari. sulle fibre tessili
/ te e me tostamente, i'ho pavento spine tossicose. anonimo fiorentino,
e da quelle armi, ch'io pavento e tremo, / de la mia vita
di quelli operanti, che ancora regna pavento di tale ammirativo tuono. leggenda aurea
dischiusa dal cor parola franca / è con pavento o con ischemo udita, / e
coraggio fino / de'nemici assalir senza pavento. boccaccio, ii-304: d'africo
: o vergine maria, che per pavento / del falso erode fugisti in egitto,
arder contento, / soccorri al gran pavento, / che già mi fa tremar per
sacra e veneranda musa / venni ismarrito di pavento allora. loredano de'medici, ii-65
xvii-759-6: ma solo d'una cosa agio pavento, / nom sia vertate ciò che
, / che più che morte sanità pavento. fagiuoli, xiii-20: la vii pelliccia
di quelli operanti, che ancora regna pavento di tale ammirativo tuono. leggenda di
forteguerri, i-246: basso basso non pavento / il zufolar del gelido rovaio. borgese