da lucrezio, e il gr. patisco (v. baiare e bau).
scrivo non per narrare altrui ciò che patisco, ma per poter un giorno leggerle io
sapessi il male e 'l danno ch'io patisco. = deriv. da pigro (
; la palidezza parla quel ch'io patisco, la magrezza il dipigne, e la
, 1-3-296: nel ridir quel ch'io patisco, / arrossisco; / la modestia
questi tempi tanto forti io non poco patisco con essa. c. gozzi, 4-14
vita; la palidezza parla quel ch'io patisco, la magrezza il dipinge, e
e -patia (dal gr. ndc&co 4 patisco, soffro '), secondo il
ii-407: queste fiere perturbazioni che io patisco da tre anni, mi tolgono di
e guasti / fra miserie cotante ch'io patisco. c. dati, vii-3-146:
guasti / fra miserie cotante ch'io patisco. marino, 6-9: del corpo uman
dogli, / ch'io per suo amor patisco, / non mi fariano 'n
cavalca, 16-2-335: oh violenza ch'io patisco da questo vecchio decrepito! bibbia volgar
e pelle. alfieri, v-2-806: io patisco di tempo in tempo dei scioglimenti di
217: la palidezza parla quel ch'io patisco, la magrezza il dipigne.
ma di moccichini e di drappi io ne patisco grandissimo disagio. lalli, 1-35:
avuto ben vo rimembrando, / quando io patisco estrema disciplina? a. verri,
, i ch'io per suo amor patisco, / non mi fariano 'n tanta
d'azeglio, 1-481: siccome io patisco, già lo dissi, al superlativo
né posso esser terso, sì gran duol patisco, / d'està tre- misco e
né posso esser terso sì gran duol patisco, / d'està'tremisco e d'
monferrino. d'annunzio, v-2-91: patisco col solitario. le gocciole della sua
dolore dal lato e de ilii ch'io patisco, e portane teco da quinci innanzi
un'amica vostra io non compatisco ma patisco, sì che per quanto arda e spasimi
mai potessero il dolore, / ch'io patisco, terminare, / vaga donna,
e la doglia / che per amor patisco / temendo, eo veo sonde pauroso /
come io per te la pena innocentemente patisco, e tu insensato ridi, mangi
terra. d'annunzio, v-1-738: patisco anch'io il responso di calliope, come
/ donate a me, che volentier patisco, / vostro agiunto consiglio pur un
poesie bolognesi, v-342-7: per ti patisco doloroso afano / piu che non fe'
, 2-84: senza odiare gli uomini patisco dei periodi di salvati- chezza, in
ben vo rimembrando, / quando io patisco estrema disciplina? castiglione, 168:
fa colazione? / sapete ch'io patisco, se sto troppo a digiuno.
potessero il dolore, / ch'io patisco, terminare; / vaga donna, tal
218: la palidezza parla quel ch'io patisco, la magrezza il dipigne e la
sanamente e fortemente organizzato: ma perciò patisco di più. 4. coordinato
malato, sigismondo mio..., patisco d'orina, e sono in mano
palio. palire, intr. { patisco, patisci). disus. impallidire.
217: la pallidezza parla quel ch'io patisco; la magrezza il dipigne e la
: la palidezza parla quel ch'io patisco. carducci, ii-7-261: stupida lingua
, pattire), tr. (patisco [ant. pató], patisci;
tu augusto si- gnoreggiante, e io patisco così crudele ingiuria. capitoli della bagliva
9-34: « per un mal clrio patisco, ne vo'cento / patir »,
a pieno quel dolore che per voi patisco. muratori, 10-i-80: vero precetto
pene e la doglia / che per amor patisco / temendo. cavalca, 21-204:
quel'uno / che per ben far ora patisco male. panigarola, 1-9: misero
il pastorfido patisce tanta dilazione quant'io patisco travaglio d'animo. boterò, 6-54
, x-558: io di marito / non patisco appetito. -patire difetto, disagio
due cose queste, delle quali io patisco un pochetto, e più che un pochette
vigilie. alperi, 7-37: io patisco di tempo in tempo dei scioglimenti di corpo
di corpo. foscolo, xvii-139: patisco d'orina, e sono in mano a
, 2-84: senza odiare gli uomini patisco dei periodi di salvati- chezza, in
, 1-130: un sentimento / sempre patisco di paura. montano, 104: il
dei suoi presenti, pensando al miserabil caso patisco un duolo che non si può patire
statura, e correr la / posta patisco, e però m'ero fermo / un
, n'ha ragione, perch'io patisco incredibilmente ed in molti modi per la
molestia o rincrescimento, come: 'io patisco a veder tormentare i rei '.
meno che col 'ne ': 'ci patisco 'dice più, in quanto la
molesta per patirne; ma 'ne patisco ', in altro senso, dice
posso sopportare che ti tratti male: ci patisco. 14. accusare danno nel
a male.. però io infin ora patisco molto di lettere e son privo affatto
patirea (padire), tr. (patisco, patisci). ant. e re-
: non mi abbandonate, fratelli: patisco per la patria; son legato; ad
: due cose queste delle quali io patisco un pochetto, e più che un
ira; e la miseria, ch'io patisco, nella stadera. biringuccio, 2-52
le tiro mai su le scarpe; patisco de'calli (si mette le scarpe a
spesso, pei grandi mali di testa che patisco e per lo stato 'spoetico'in cui
possibile. giuliani, ii-130: io patisco tanto dal pensare sempre a voialtri:
mi sono affaticato, imperò ch'io patisco queste cose non per retade, ma per
alfieri, 7-37: vero ch'io patisco di tempo in tempo dei scioglimenti di
. anonimo, i-474: tante pene patisco / distando piacere, / l'amoroso
sanamente e fortemente organizzato: ma perciò patisco di più. pavese, 8-281:
in mar, sola son io / che patisco da te [amore] sì duro
ostacolo corpo. alfieri, 7-37: patisco di tempo in tempo dei sciogliprimo dello
2-84: senza odiare gli uomini, patisco dei periodi di salvatichézza, in cui
potere stampare sotto gli occhi miei, patisco l'altra di dover fare a modo altrui
e la doglia / che per amor patisco / temendo, eo veo sonde pauroso
amorevoli fatiche meritano, e sibbene quanto io patisco. = comp. da sì2 e
, 2-84: senza odiare gli uomini patisco dei periodi di salvatichezza, in cui
né posso esser terso -sì gran duol patisco. serdini, 1-234: che farò.
spesso, pei grandi mali di testa che patisco e per lo stato 'spoetico'in
grave istento. castiglione, 2-i-16: patisco ogni stento e fatica più per acquistar qualche
... comcabili. patisco nelle piante pustole, rogne e tumori,
penso che dovrei, tanto alle volte ci patisco e me ne stremo) direi che
bisogni. m. franco, 3-94: patisco ongni stento, ongni strema servitù et
tapinarmi entro piccoli locali appositi e ne patisco un ragionevole pudore. 9.
3-387: per la quale così dolorosamente patisco per questo morsicante af- fecto..
potessero il dolore / ch'io patisco terminare. tasso, 17-45: saresti ora
, 3-387: per la quale così dolorosamente patisco er questo morsicante affecto, tanto
posso esser terso -sì gran duol patisco. pulci, 6-19: rinaldo vide