. ariosto, 318: tu patisci una certa infermità, a cui giova
né è solo la roba in che tu patisci, ma di più la grandezza,
5-29: è primavera, e tu patisci il sangue grosso e io sono venuta
romualdo, è primavera, e tu patisci il sangue grosso e io sono venuta a
facili peccati, non pensa quel che patisci tu, pescatore disgraziato, sul mare,
. pratolini, 1-115: tu non patisci per nulla e per nessuno, fai patire
acciocché ti si passi il duolo che patisci per quella de la quale stai male,
quando se'posto in tabulazione, ma patisci per dio ogni tribulazione. imperocché dopo
. moretti, iii-524: quando patisci incontra piangerai antonio da ferrara, 161
per minutissimo tutto ciò che per lui patisci? non dubitare. baretti, 6-15:
palire, intr. { patisco, patisci). disus. impallidire. l'
e con dolore, e però tanto patisci quando ci partiamo da te.
(patisco [ant. pató], patisci; pass. rem. patii, patisti
per un posto alquanto sollevato sopra gli altri patisci tanta vertigine, * memento quia pulvis
padire), tr. (patisco, patisci). ant. e re- gion
largamente diffuse nei dialetti ital. patisci, sm. invar. famil. servitore
di epiteto e nelle espressioni viso di patisci, avere un viso di patisci.
viso di patisci, avere un viso di patisci. p. petrocchi [
.]: 'avere un viso di patisci 'o 'di patito': sofferente
ne porterà le pene. / tu patisci, io non godo, e mi rincresce
, se ti travaglierà la solitudine che patisci de'morti, ti consoli la buona
mazza, ii-163: tu di rime patisci carestia, / mentre ne l'abbondanza
mazza, ii-163: tu di rime patisci carestia, / mentre ne l'abbondanza io