tuo peregrino aspetto insiemi non me lassano patere che tu con la tua nova e diliberata
fere non posso vedere: / tal cose patere me donno gravanza. andrea da barberino
antichi seppero contornare e proporzionare le loro patere, le urne, le bighe,
e fino, i e ne formi certe patere / quadrilatere, / col coperchio scanellato
mescea; mescea pur ella / nelle patere e nei nappi, / e godeamo a
garzon frigio, / portator di tazze e patere, / tale avea prescritto canone:
ii-343: * ederate '. vesti e patere, ornate di foglie d'edera
, iii-21: 'filicate 'dicevansi le patere, o altri vasi, ornate di
. iacopone, 27-38: tal cose patere me donno gravanza. marsilio da padova
, 15-2-136: noi libiamo in auree patere. giusti, 4-i-87: ripappa gli utili
per noi rifolgora: / incoroniam le patere! 8. popol. tradire
, ché ven men la potenza / patere onne encrescenza, tranquillo en onne male
stolta indecenza sarebbe copiare teschi di bue e patere nelle nostre chiese.
tornasse inretro, ch'elli li facevano patere tutte quelle pene. = comp
in altri si veggono piccoli tripodi, patere, mense ed are, per farvi
fu rapportata allo imperatore grandissima quantità: patere d'oro furono dugento settantasei, quasi
; tal morte dolorosa / non me faccia patere. rustico, vi-1-174 (36-9)
nutrito so'en delicii, non lo porria patere ». testi fiorentini, 76:
aperta ', deriv. dal class, patere 'essere aperto '; il d
milizia, iii-21: fincate dicevansi le patere o altri vasi ornate di foglie di
palese, aprire ', comp. da patere (v. patere1) e facère
alle quali offrivasi nelle patelle anziché nelle patere. = voce dotta, lat
patens -èntis, part. pres. di patere (v. patere1).
fu rapportata allo imperadore grandissima quantità: patere d'oro furono dugento settantasei, quasi
il vino, / il mescean nelle patere, e preghiere / facevano agl'iddii
fino, / e ne formi certe patere / quadrilatere, / col coperchio scannellato.
. arici, iii-263: tenevam le patere / intra le mani, propinando a bacco
, 1-813: andavano avanti due ragazzi con patere d'incenso, sulle quali soffiavano a
continuo intreccio di teschi di buoi e di patere graziosamente legati con bendelle e festoncini a
, lat. patibulum, deriv. da patere (v. patere1), in
da un deriv. del lat. patere 'essere aperto '; secondo alcuni,
non posso vedere: / tal cose patere me dànno gravanza.
in questo tempo tucti quelli quali timevano patere de'lor errori. -patire di qualcuno
alcuni, deriv. dal lat. patere 'essere aperto, evidente').
, lat. patulcius, deriv. da patere (v. patere1). patùlia
livre almeno. boiardo, 1-4: sei patere d'oro di peso di trenta talenti
e piè con piè / incoronar le patere sopra la morte di mirsilo re. d'
più degne di precipua menzione fumo sei patere d'oro di peso di trenta talenti
'davanti 'e patùlus (da patere f essere aperto ').
arici, iii-263: tene- vam le patere / intra le mani, propinando a bacco
, ché ven men la potenza / patere onne encrescenza, tranquillo en onne male.
ne formi [con l'avorio] certe patere / quadrilatere, / col coperchio scanalato
perché soie granme e boganze non potevano patere li regali de napoli. -retto
furore nel modo che rappresentano le due patere. d'annunzio, iii-2-270: 1
levata in alto ma giace fra le patere, e scaglia il gran colpo. beltramelli
adeguata. baruffaldi, iii-26: certe patere / quadrilatere, / col coperchio scanalato
prova, -ché ven men la potenza / patere onne en- crescenza, -tranquillo en onne
crali, anfore, simpule, patere, lucerne. = femm. di
, orci, vasi lacrimatori, situle, patere, tutti vasellami di terra cotta,
, lat. spatium, forse connesso con patere (v. patere1).
talenti. boiardo, 1-4: sei patere d'oro di peso di trenta talenti.
più degne di precipua menzione fumo sei patere d'oro di peso di trenta talenti,
vasetti unguentarti verdognoli aurini -variegati su le patere rosse. 3. bot
fortetuden po'ch'entra -a la vergogna patere, / ella va vigorianno - ella vergogna