, che gli serve per scabello. pascoli, 98: giace e guarda: sopra
narrazione fredda dell'omicidio del signor ruggero pascoli! non un fremito, non una
barbati arbori dello orto d'amore. pascoli, 663: egli dormìa sul letto traforato
, figura barbata; uomo barbuto. pascoli, 1118: ora credè vederlo / uscir
e lo votò d'un fiato. pascoli, 817: serba la tua purpurea barbèra
l'indirizzo recondito di un tartufo. pascoli, 264: già gli par che di
acqua, e delle tegole al sole. pascoli, no: due barche stanno immobilmente
). grossa barca; bastimento. pascoli, 295: « ioe, bona cianza
sponde, / ed oltraggiano il sole. pascoli, 1192: avvezze a pascolare /
al collo sotto un carico. pascoli, 481: han la tiglia soda /
mago e poeta e cantore e sonatore. pascoli, 1022: forse la voce viene
che vede ancora un barlume di giorno. pascoli, 1391:... degli
lo potei neanche tastar bene ». pascoli, 277:... negli stecchi
al discorso de'baroni con federigo. pascoli, 25: te sovente, o tra
degli alettoni di un velivolo. pascoli, 657: questo era canto che rodeva
sul versante di là la casa dei pascoli, 1156: egli vecchio dalla barba bianca
'l barrir gli è anche poco. pascoli, 800: e questa romba è di
/ o barrito o barrire elefantesco. pascoli, 757: s'empiva, ogni
, pietre, detriti). pascoli, 182: su la riva del serchio
in un'osteria due si presero. pascoli, 1473: ma tu ancora così bello
trono di smalto e di basalto. pascoli, 1186: alfine come statua di basalto
squarciato. -per simil. pascoli, 40: stavano neri al lume della
sia il palagio detto della ragione. pascoli, 1178:... notturna i
venivano a posare le farfalle bianche. pascoli, 19: c'è del biondo alla
bassa forza, come allora si diceva. pascoli, 36: non ammirare, se
, al basso, nella corsia]. pascoli, 1201: vedean già rotti ancor
vento portò il rombo del treno. pascoli, 796: nelle bassure crocitano branchi /
risorridente nel roseo lume tuo ». pascoli, i-480: quando la costellazione teneva il
campétto che teneva in affitto dal padrone. pascoli, 1480: c'era una volta
tre figliuoli. -per simil. pascoli, 100: legge... (
.. tutto prunacci e ortiche. pascoli, 5: un impeto di vento /
di canapa, vi impigliano il becco. pascoli, i-459: percorremmo il piano ondeggiante
, ma due tele di canape. pascoli, 996: traean pur ieri alla
viene da'canapai lento a morir! pascoli, 228: sopra le margherite e
specie di beccafico (sylvia hypolais). pascoli, 154: quelle canipaiole (
olina, n: del beccafico canapino. pascoli, 578: chi chiamano le canapine
con grosso canape tirò presso terra. pascoli, 1388: non salpammo le navi
con la macerazione, si fanno solfanelli. pascoli, 2 77: e raccattava.
vasi di garofani e di basilico. pascoli, 142: i canarini cantano la sera
sangue è stata cancellata dal nostro. pascoli, i-512: a mano a mano
d'articoli, voluti da me. pascoli, i-863: notiamo che qui come
/ da i cancelli a guardarci. pascoli, 50: cigola il lungo e tremulo
! disse: ell'è una fava. pascoli, 1490: va il gheppio,
studi senza libri, notti senza candela. pascoli, 330: e già scuriva.
, un po'di petto nudo. pascoli, 742: tra mare e cielo,
per b verdi tramiti de'monti. pascoli, 1235: due volte appari candida e
dei capelli sembrava rendere anche più viva. pascoli, 623: non muore il
i vecchi cani hanno per i ragazzi. pascoli, io: uomini e fiere,
che un canestro semipieno d'albicocche. pascoli, 1394: meravigliando tra noi guardavamo
s'accostano al tono della luce. pascoli, 791: e sotto i flessili
.., foglie di rose canine. pascoli, 129: rosa di macchia,
minaccia gl'itali penati / annibai diro. pascoli, 853: né tuoi figli
con quelle coccole rosse e fresche. pascoli, i-880: il pastore a cui
iniziativa, non ha forza di resistenza. pascoli, 1001: ahimè! com'egli
a seccare nel metato. pascoli, 478: sopra le cannaiole le castagne
il quale vive ne'canneti. pascoli, 134: ma poi, vedendo sotto
il vino con men forte zampillo. pascoli, i-50: qualcuno... vuol
aloe, l'incenso et altri aromati. pascoli, 1-888: e già il cilice
gramolata, e purgata dai cannelli. pascoli, i-880: il pastore a cui un
ma le lagrime eterne della natura. pascoli, 57: tremava il verde ciuffo del
solleticare le furie della marmaglia invasata. pascoli, i-109: ogni volta che scendete dall'
tetto di soli cannicci ed embrici. pascoli, 1394: meravigliando tra noi guardavamo
ogni lato. -bastone. pascoli, 165: inginocchiata nel chiaror del fuoco
cavallo discendeva contra / il sol cadente. pascoli, 800: e questa romba è
compilato dai grammatici di alessandria. pascoli, i-85: egli [leopardi] è
versilia che nel cuor mi sta. pascoli, 541: è, quella infinita tempesta
rosaria poi le cuciva alla meglio. pascoli, 166: fumavano le calde erbe da
intenta a lattarne un altro]. pascoli, 216: con gli anni feci le
ogni sera sotto al vostro tetto. pascoli, 250: io voglio / cansar l'
consonanze e le sue armonie interne. pascoli, i-939: c'era talfieri che s'
, comune nella lingua parlata. pascoli, ii-295: lasciateci sognare!..
e gli uccelli vi cantano nel cuore. pascoli, 742: le donne / mietean
i tronchi un rivo fea dolce lamento. pascoli, 46: zeppo, il granaio
poesia che ragiona con gli dèi. pascoli, 53: quando / nella macchia fiorisce
fra la terra e il cielo. pascoli, 28: c'è un campanile tra
». mostacci, ii-174: però, pascoli, 192: ora s'ode un ronzìo
si mesce al cantar lento de'nauti. pascoli, 113: vien dal lido
fa'pausa a questa cantata dolorosa. pascoli, 123: qua lampi di vetri,
lasciasse morir di fame tanti generosi. pascoli, 622: entrò, col lume della
spielberg di quella prima età. pascoli, 226: ripasserete il tutto
allegria che gli mangiava il fegato. pascoli, 81: una fanciulla cuce ed
l'arrivo degli altri uccelli canterini. pascoli, i-60: per quanto l'assunto del
nel più segreto gabinetto d'una signora. pascoli, i486: « bene! »
scorrono o altri liquidi). pascoli, 229: canticchiò la fontana tutto il
: / deh! lasciatemi cantar. pascoli, 79: un cantico di capinera
eleva da uno strumento musicale. pascoli, 12: tra il cantico sonoro [
. ma ti costringe alla declamazione. pascoli, 46: e cadenzato dalla gora viene
di cuore che si aveva prima. pascoli, 81: una fanciulla cuce ed
, avrebbe forse saputo far tanto. pascoli, 471: e quando tu [
è un vano e sterile simulacro. pascoli, 1394: meravigliando tra noi guardavamo nell'
e nei cantoni per non rimanerne abbrustolita. pascoli, 480: pipistrelli..
far meglio contenti tutti i venti. pascoli, 443: io [la poesia]
amena, i prati più ricchi di pascoli in fiore; le quercie vibrano tutte
usignoli che i cantori della scena. pascoli, i-793: catone affermava qui,
ne la luce de i cantor rivive. pascoli, 1384: loro il cantore cantava
che all'aria nova palpita e bisbiglia. pascoli, 56: dava moglie la rana
scuoteva il becco in un cantuccio. pascoli, 513: nel cantuccio, zitta
il targioni in caccia del gobbo frigio. pascoli, 532: al mio cantuccio
altro un cantuccio nella vostra memoria. pascoli, i-12: nell'interno dell'uomo
usata per aromatizzare l'aria. pascoli, 746: esalava il canùciolo e il
, canuta, colle grinze arcigne. pascoli, i-421: egli era su un nero
2. il canto degli uccelli. pascoli, i486: s'era ficcato lo spander
canzoncino, vi lasciate venir fame. pascoli, 1232: par ch'io la senta
venivano tratto tratto echi di canzoni. pascoli, 621: novelle al pireo,
estremamente confuso, disordinato. pascoli, i-316: sappiamo... e
, le quali sogliono avere comuni i pascoli e l'altre maniere di nudrimento, il
la capanna di sua madre vassalla. pascoli, 796: udii cantare il fumo che
qualche sorriso agghiacciato tra le labbra. pascoli, 50: cigola il lungo e tremulo
nero, è rappresentato di prospetto. pascoli, 1133: il vento salso.
bionda la capelliera errante su i venti. pascoli, i-406: e ci apparve la
sopracciglia sottili e lievemente corrugate. pascoli, 211: la testa bionda /.
così in capelli, uscii lungo senna. pascoli, 534: e passa un branchetto
, panciuto, linguacciuto, capelluto. pascoli, i-55: quando fioriva la vera
di risa le grotte di ercolano. pascoli, 185: le segrete polle /
che possa creare un originale stilista? pascoli, i-617: è una gran riprova
uno scialle o d'un ganzo. pascoli, 146: un muovere di ciglia;
/ modulava le sue dolci canzoni. pascoli, 43: un odorato e lucido verziere
. panzini, ii-236: « giovanni pascoli, » io dicea anche « non
cresi, sarà anche meglio ». pascoli, 1340: alla capanna vicino, vicino
ora di pranzo; punto capitale. pascoli, i-779: quando e come le
cerchia tutto il fiore d'italia. pascoli, i-465: là egli si recò quando
operaia (nella società capitalista). pascoli, i-351: o patria, tu saprai
/ a le memorie di scalpelli argivi. pascoli, 126: fiore di carta
della città, o la fortezza. pascoli, 769: alto fulgeva col suo
, sm. alare del camino. pascoli, 229: il piede aveva sopra un
nuvolo che aveva dinanzi agli occhi. pascoli, 6: in quel minuto avanti che
su i monti a publicar la luce. pascoli, 101: siedon fanciulle ad arcolai
morte di un tanto caro capo? pascoli, 34: splendano d'aurea luce i
cos'ha fatto questo bel capo. pascoli, 482: disse il quarra,
s'accorgeva neppur d'esseme calpestata. pascoli, 788: lasciate quell'edera! ha
e a te noto il cammino. pascoli, 59: io vo per via guardando
aspetto fisico rivela il carattere. pascoli, 1485: un tale in beccheria vide
[del serpente] un ranocchietto. pascoli, 209: la lucertola il capino /
domanda egli quest'animale? ». pascoli, 116: scoppietta il castagno, il
testa, capo di aglio. pascoli, 957: ch'egli è pur,
, per veder com'era fatto. pascoli, i-689: catullo è un caposcuola sì
tu di questa sua disingenua falsificazione? pascoli, i-493: la nostra meraviglia cesserà,
avvedo essere il grosso dell'armata. pascoli, i-955: il farmacista e l'arciprete
niente da coprirmi, specialmente se piove. pascoli, 998: cala il cappuccio,
voi fate uno capparóne a due aque. pascoli, 478: non capparóne ardeva per
stanza comune in italia). pascoli, 159: piccola e lontana / dal
esce così ripiegato a forma di staila. pascoli, 528: lunga è la strada
lodare a tanti per veramente buono. pascoli, 130: solo tra l'arche errava
presa di tabacco a padron 'ntoni. pascoli, 206: su la soglia trita
cavoli cappucci, i cavoli neri. pascoli, 44: e m'accennavi un campo
le capre ne lo stabbio pien. pascoli, 988: pascea sui picchi la
del nella giurisdizione del castello di fratta. pascoli, 1394: genere caprèlla. meravigliando
tra il cielo e il mar. pascoli, 645: [i due cavalli]
matriselva, chi vincibosco, chi caprifoglio. pascoli, 26: con lieve strepito perenne
/ col piè caprigno intorbidando l'onda. pascoli, 1393: portavo un vin nero
i più bizzarri contorcimenti del mondo. pascoli, i-63: la sua fanciullezza passò
fauni più snelli / proterve assaltano. pascoli, i-879: riconosciamo il sambuco, l'
ancipiti / corna c sembianze umane. pascoli, 1395: esso nell'ampia spelonca parò
caramella, avanzò verso don clemente. pascoli, i-393: e in politica..
avevano un carattere quasi volgare di comodità. pascoli, i-395: ricordatevi ancora che la
levare un ragnatelo da un buco. pascoli, 921: le tre caravelle /
carbonaio il re sedeva un dì. pascoli, 481: una nera fila di muletti
11 tuo sacro nome, o italia. pascoli, i-193: tutti, là,
, / e sputiamo i polmoni. pascoli, 50: o carrettiere che dai neri
perché si lusingasse di poterla scapolare. pascoli, i-222: la pietà vuole entrare dove
salma / vivo balzar puoi tu. pascoli, 858: non sangue, non lagrime
anch'io -disse pinocchio al carceriere. pascoli, i-572: perché [murri] deve
il volo / cantando un cardellino. pascoli, 456: e me segue un toc
e intermedi della rosa dei venti. pascoli, i-318: tanti altri...
/ le cure e il tedio stan. pascoli, 795: tra i crolli /
e a brucar serio e lento seguitò. pascoli, 75: lascia argentei il cardo
o tre castagne in esso contenute. pascoli, 135: e tu quei cardi,
facinoroso così accolto, così careggiato. pascoli, i-567: i nostri feriti non
/ su l'elemento liquido volava. pascoli, 676: il flutto / rumoreggiava
e spianar la via alla conciliazione. pascoli, i-437: egli era un buono
, e ora è di sopra questo. pascoli, i-877: e presso queste piante
in un suo altare. pascoli, 1341: disse così lagrimando, e
preoccupato; e rispondeva, monosillabicamente. pascoli, 1487: dolce e carezzevole,
baionetta di varese e di san martino. pascoli, 838: sonò 1'* attenti
baia e la caricatura dell'altra. pascoli, i-762: qualche volta il bozzetto è
casse et altre balle di mercanzie. pascoli, 47: i due bimbi si
bioccoletto di color rosso ben carico. pascoli, i-62: il sole non si dileguava
loro destino, mediante un certo prezzo. pascoli, 1398: nave con venti alla
il carico come un asino stanco. pascoli, 1394: ecco parando il suo
non poteva accettare l'onorevole carico. pascoli, i-801: a livio il poeta fu
4. corruzione, putrefazione. pascoli, 788: lasciate il sepolcro alla carie
per non dir di no ». pascoli, i-233: o miei vecchi amici,
nei carmi latini cristo divenne apollo. pascoli, i-801: la quarta volta infine i
i carmi degli antichi carmenti. pascoli, i-795: come agli aedi successero i
i romani primitivi). pascoli, i-795: facile è imaginare che col
ga- rance, splendido e trasparente. pascoli, 27: tra cielo e mare
albigesi e alle loro dottrine carnali. pascoli, ii-925: vita attiva o civile o
ne era diventato anche più allegro. pascoli, 1392: tutto quel giorno così per
sarei a portar gesso sulle spalle! pascoli, 34: splendano d'aurea luce i
e ricambiati / baci d'amor. pascoli, 1232: par ch'io la senta
una carogna che appestava il fossato. pascoli, 1492: e il bove, tira
cianchettando in- tessea carole e balli. pascoli, 1217: fa spiraglio il sole /
con lui adopera nella medesima guisa. pascoli, 1390: tra'ciclòpi non sono
ben confitte da reggere assai tempo. pascoli, 212: e dava nel frattempo ella
cembalo. -di animali. pascoli, 768: a ciascuno il cuore /
2. sf. carraia. pascoli, 481: se lo possono, via
carreggiarli alle fosse e sotterrarli]. pascoli, 487: ma niuno sa donde venisse
mortali anche robusti / per carreggiarlo. pascoli, 699: la nube carreggia, con
due chine, e toma addietro attraverso pascoli minuti ed odorosi. 5
coi denti per tutta la vita. pascoli, i-141: tirano con forte rassegnazione
tutto il giorno! ». pascoli, 50: o carrettiere che dai neri
fra essi due terribili baffi rossi. pascoli, 146: da un immoto fragor di
portarsela via nel carro dell'asino. pascoli, 1000: sotto le grandi volte del-
carriera: di qui gli sbalzelloni. pascoli, 1226: le stelle contemplano.
ardente. pascoli, 487: ma niuno sa donde venisse
e sangue ed armate ombre insepolte. pascoli, 31: s'incurva in ima
fuga i carri e le tende cadute. pascoli, 1-8: non sono gli amori
da san carlo nella peste precedente. pascoli, 1009: e poi [il
il gonfalone. ei toccò i lembi. pascoli, 1006: nemmeno i morti nei
con la carrozzina che son per terra. pascoli, i-28: a dir meglio
i ceri, i fiori di carta. pascoli, 62: la tua mano
dito grosso come un regolo da forcola. pascoli, 245: un uomo è là
si empiono i sacconi dei letti. pascoli, 46: cantano a sera intorno a
'ntoni, quelli della casa del nespolo. pascoli, 995: torri bologna più non
famiglia, ci viene mezzo napoli. pascoli, 471: sei l'umile ancella;
lui, perché era di casa. pascoli, 470: e in casa tu resti
-tornare a casa: morire. pascoli, 322: ell'era nata lo stesso
più giù che la casina del giardiniere. pascoli, 550: ritorno tanto mesto
di suprema direttrice delle faccende casalinghe. pascoli, 226: e la cucina tutto il
meno lisciata, ma più evidente. pascoli, i-505: questo letterato casalingo è
certi ca salini rumati. pascoli, 323: la vecchietta era giunta
a pane ed acqua in casa matta. pascoli, i- 348: vengono emaciati
mi hai rovinato un vestito nuovo! pascoli, 1399: piegatosi indietro cascò,
sotto il vorticoso giro della ruota. pascoli, 31: sale con l'ombra il
giudicati tanti protendimenti de'monti stessi. pascoli, 1222: a me che importa se
dorature appannate, i mobili cascherecci. pascoli, i-612: erano i giorni in
che veniva da qualche cascina isolata. pascoli, i-185: guarda così, e
, nasale e gronda. pascoli, i-9: i guerrieri? portavano i
piumaggio folto e ricco degli uccelli. pascoli, 639: guarda le innocue grafie irrequiete
pellicciuti come han i piccioni casarecci. pascoli, 54: dopo sementa, presso l'
susurro delle casigliane. -figur. pascoli, 698: c'è poca strada al
erano del colore dei topi di campagna. pascoli, 809: le casipole / bianche
po'di lievito, per caso. pascoli, 1488: per caso sulla groppa al
agili, più passionate, più armoniche. pascoli, i-149: quei poveri giovanetti.
canti dei casolari, donne spiavano. pascoli, 68: forse una pieve ne'cilestri
coperchio, l'inferiore dicesi guscio. pascoli, 581: con un sospiro quindi la
', e forse meglio 'cassa ferrata pascoli, i-176: lì [nell'ateneo
era stato casso anche di nome. pascoli, i-512: a mano a mano
nella macina pel foro del coperchio. pascoli, 49: acqua, rimbomba; dondola
frugò alquanto nei cassetti del cassettone. pascoli, i-125: o divino manzoni, io
a un'onda di fumi maligni. pascoli, 51: presso è la festa,
castagne fra le gambe della gente. pascoli, 478: sopra le cannaiole le
quale venne ruminando una castagna secca. pascoli, 219: le castagne seccate col castagno
lati ha il fiume fresco di camelie. pascoli, 91: a un po'd'
fusione, produce un buonissimo inchiostro. pascoli, 116: scoppietta il castagno,
, per trasportare uva pigiata. pascoli, 996: traean pur ieri alla città
ponti, leva l'aquila bianca. pascoli, 1497: dopo dieci anni, dieci
e gli son rotti gli archi. pascoli, 58: vedeste azzurro scendere il ruscello
castella e vigne / suol d'aleramo. pascoli, i-416: gli ultimi liguri apuani
. arald. figura degli stemmi. pascoli, 1005: anche i lioni, senza
che sembràvan castoni vuoti di gemma. pascoli, 73: nel suo gracile dito
gli orsi bianchi ed i castori. pascoli, i-220: con lunga esperienza ha saputo
trovava casualmente voltato, alla diritta. pascoli, i-41: lo studio deve togliere
e nel pellicano e nel pesce. pascoli, 773: vegliava, il geta
ai colpi. -figur. pascoli, i-47: gli occhi della gente sono
suo contrario quel che lo chiugga. pascoli, i-iooo: il pentametro è composto
attorno per spegnere i lumi colla canna. pascoli, i-421: egli era su un
{ jasminum grandiflorum). pascoli, 551: io non credeva, fuori
(secondo la dottrina aristotelica). pascoli, i-125: o divino manzoni, io
e di fasciame appoggiata al muro. pascoli, 63: il capo ad ora
fitte insieme, accumulate e ammucchiate. pascoli, i-773: achille giaceva sulla pira
traverso la carpineta, salgo sul poggio dai pascoli verdi. come sono signore! come
pasciuti pel santo amore di dio. pascoli, i-351: o patria, tu saprai
ad abbaiare, strappando la catena. pascoli, 1001: sotto le grandi volte
e per la porta di dietro. pascoli, 770: dopo la breve libertà,
due anime erano avvinte per sempre. pascoli, 798: popoli a te d'eroi
rialzare la cateratta mediante una catena. pascoli, 49: acqua, rimbomba;
piovuto a catinelle dodici ora filate. pascoli, 87: e gracidò nel bosco
di capitaneus abbreviato, erano appellati. pascoli, 1066: vengono a cavallo, /
o rassegne * mensili o quindicinali. pascoli, i-175: guai, se noi
con coloro che lo hanno cattivo. pascoli, 50: parlan d'uno ch'è
colpi si uscì dal cattivo passo. pascoli, 1352: questo diceva pregando, il
comunemente riputarsi per tali. pascoli, i-309: chi esamina a parte
se non il fusto o caule. pascoli, 741: non è crespo aneto,
debito di rimetterle la data parola. pascoli, 1339: l'ira, o dea
da atti solenni e definitivamente storici. pascoli, i-621: l'aggettivo è da preferirsi
per tutti passò con sicurissima prestezza. pascoli, i-548: mentre lenta ma sicura roma
cauti ancora a non diffidare troppo. pascoli, 533: si sente una lauda
a'fatti non sia tutta vera. pascoli, 480: così passava la lor
di grano o d'altre biade. pascoli, 1028: gli uomini e le donne
balzello di entrata dei suoi ranocchi. pascoli, 321: essa filava all'ombra
avanti, ravvolto e tacito / cavalca. pascoli, i-452: il glorioso, il
migliaia di volte non che una. pascoli, 854: egli dorme in un'isola
[il cervo] / ai giovani pascoli e alle acque di chiara sorgente:
lor mal pingui ventri tacciar de'cavalieri! pascoli, 1497: dopo dieci anni,
convenzionale degli uni e degli altri. pascoli, 24: pur via e via per
quell'altro, le genti si incollerarono. pascoli, 1499: la mia madre morì
e dall'isonzo potesse ricevere soccorsi. pascoli, i-788: noi troviamo la storia
la posta o porre a cavaliere? pascoli, i-143: io ho pensato..
coprirà un'onda l'agenòrea tebe. pascoli, 547: avanti la rimessa era già
a una seducente figura di fanciulla briosa. pascoli, i-343: firenze...
onde alla spiaggia, si son putrefatti. pascoli, 86: su tutte le lucide
cavalla piccola e graziosa. pascoli, 573: o cavallina, cavallina storna
vagar si vide per la prateria. pascoli, i-28: a dir meglio,
come essi facevano per la casa. pascoli, 471: nell'angolo il giorno tu
fianco, ed egli al mio. pascoli, 1390: essi non hanno consigli,
le testate dei campi. pascoli, 1026: i bovi per l'erbita
. capestro, fune. pascoli, 481: vogliono dire ch'han la
pioggia, si smascellavano dalle risa. pascoli, 742: nella pura cavità del
dentro di sé di cavità grandissime. pascoli, 94: da qual profonda cavità
ne'cavi / scudi canta amor. pascoli, 90: ma secco è il pruno
il bronzo). / il pentimento. pascoli, 753: olympiàs in un sogno
statue o altro lavoro di rilievo. pascoli, 488: il tutto si confonderà
rispetto, il boccaporto di poppa. pascoli, 1392: quand'ebbi detto, montai
, il cavolfiore condito e il confetto. pascoli, 44: e m'accennavi un
tutto verde di cavoli e di lattughe. pascoli, 44: e m'accennavi un
s'ammogliano, o sono ammogliati. pascoli, i-102: e'l'orrore avanti
cede e stride sotto il piè. pascoli, 519: tra i massi s'awinchia
alia mensa / portan vari sapori. pascoli, 143: i gerani vedrai, messi
ceffo, torvo, ringhioso e selvatico. pascoli, 1485: certi adoni, pessimi
ma tacesse per non l'affliggere. pascoli, 126: spesso io vidi tape
corazza a scaglie, pesante molto. pascoli, 1241: soffiò allor nel gran
vagheggiavano l'unificazione monetaria in italia. pascoli, 443: ascolta novelle e ragioni
ha avuto un momento di sospensione. pascoli, 797: o stormi usati che
atti e contratti celebrati fuori del dominio. pascoli, i-105: quei giorni portavano nelle
la celebrazion de l'opere fatte. pascoli, i-166: l'ateneo, o giovani
a salvarne le sue care bestie. pascoli, 1384: femio, poiché tu parecchie
vita intellettuale un moto più celere. pascoli, 1347: lor disse il piè-celere
un elegante berrettino di seta celeste. pascoli, 123: s'annuvola in rosa e
collere e i sarcasmi de'celesti. pascoli, 1346: egli il suo caro
cacio marzolino / ritratto un cuore. pascoli, 209: un'aria d'altro
giovani le api che fanno il miele. pascoli, 524: dai calici aperti
api che sono nelle loro cellette. pascoli, i-174: chi esamina con la lente
per uso di tenervi il vino. pascoli, 1298: ecco entra,..
; scompartimento, suddivisione. pascoli, i-60: non colse quel particolare nel
a sonare l'inno della incoronazione. pascoli, 722: ma quando tacque il
finestra al mio fianco s'apriva su verdissimi pascoli, qua e là chiazzati da
stato a posta di tutti gli altri. pascoli, i-366: vincere, doveva;
sulla tovaglia, rimase a bocca aperta. pascoli, 72: ritornava una rondine al
nemiche / apparec- chiam le cene. pascoli, 43: deh! gola d'oro
chiamare il sagrestano, lì dirimpetto. pascoli, 97: presso il rudere un pezzente
altro che versarci su la lisciva bollente. pascoli, 220: sarò cenere, lieve
ridotto in cenere né abbronzato. pascoli, i-94: sta per fluire, o
, / loderò tua bocca bella. pascoli, 50: tu sognavi ch'era di
che il popol taccia; / parlano. pascoli, 444: arride [la poesia
confabulare sottovoce, chinati sulla scrivania. pascoli, 65: tu dormi: intorno
valli / ari a un suo cenno. pascoli, 549: jèn, a
i suoni della lingua soave mia. pascoli, 1001: attendono nell'ombra / uomini
riposano in seno a dio). pascoli, i-857: ricordiamo che è a dirittura
centauro, una pianta che parla. pascoli, 722: nel fosco / gomito d'
mista d'amore e di venerazione. pascoli, 797: quercia d'hawarden, dove
si sbaglia il giorno che nacquero. pascoli, i-166: assisterà, questo decrepito,
. innesteraila in un rosaio moscadello. pascoli, 129: se sottil mano i
morirono, furono i feriti a centinaia. pascoli, i-279: e i figli emigrano
che mi stava cucito alla gonnella. pascoli, 482: quelle [pecore]
presso di noi ne'boschi e ne'pascoli, coltivato anche ne'giardini come pianta
per il poi, se ti riesce. pascoli, i-361: non partiva l'eroe
felice nel centro di quelle conversazioni. pascoli, 33: sali pensoso la romita
, / siccome stelle tremanti nel mar. pascoli, i-376: egli era destinato a
di retrovia. -per simil. pascoli, i-424: v'era una centuria di
traverso onde essere più facilmente riconosciuti. pascoli, 1238: in alto in alto sta
ceppa una notte et un giorno. pascoli, 562: c'è uno di nuovo
,... / giuro. pascoli, 209: son nate [le viole
/ su l'uscio a rimirar. pascoli, 37: un bricco al fuoco
artigli / chi più mai renderà? pascoli, i-199: guardali legati dalla catena,
stanchezza dal luogo e dall'ora. pascoli, 746: esalava il canùciolo e
cera: aver colorito molto pallido. pascoli, 20: tu pensi...
non si fecero più buona cera. pascoli, 1492: se buona cera avessi fatto
lo avessi ascoltato di buona cera. pascoli, 169: « ciò che avanza per
sospetto, che dimena la coda. pascoli, 1490: stava in un ramo appollaiata
). dial. ciliegia. pascoli, 339: le ceragie prime, e
più tosto che alleggerisse, la carestia. pascoli, 1246: quando; di marzo
in cerca di un'altra ombra. pascoli, 740: nella rocciosa euxan- tide
rispose la nunziata dall'uscio dirimpetto. pascoli, 1490: stava in un ramo
la dora a valle cercando italia. pascoli, 743: l'inno cercava le
gli onori, e gli stati maggiori. pascoli, i-168: oltre tomba è la
evaporatore e raffreddatore dei rapidi venti. pascoli, i-544: da una immensa cerchia
. correggiato per battere il grano. pascoli, 1026: la messe torna donde partì
ti accoglie lieta madre e sposa. pascoli, 741: per la via selvaggia /
a caccia si veston di moda. pascoli, 1488: per certuni vilissimi e bassissimi
cerulea dora / nel largo seno. pascoli, 79: nel piano / che fugge
spero, / corri, adda cerulo. pascoli, 27: è un'alba cenila
al cristo / si riposàr le schiere. pascoli, 1001: attorno lor non sono
lunghi e il cervello corto ». pascoli, i-162: la poesia...
e macigni sulle cervici dei mussulmani. pascoli, 1399: piegatosi indietro il ciclope cascò
4 verde di vescica '. pascoli, i-882: e non mancano le scille
dove forma una speciale consociazione dannosa ai pascoli). tramater [s.
duo corna di cervio e meza fronte. pascoli, 1005: resta il carroccio all'
aosta di cesaree mura / ammantellata. pascoli, i-275: quando, per esempio,
migliaia e migliaia di piccoli amorini. pascoli, 1-744: né gli amici ebbero da
e simili. -per simil. pascoli, i-31: il poeta è poeta,
d'adianto le tegole rotte e sconnesse. pascoli, 837: leghi i crisantemi e
/ saliano fiamme ch'astri parevano. pascoli, 814: spuntarono radici / dal
, sf. piccola cesta. pascoli, 481: sotto le città ben fatte
d'insalata, e non altrimenti. pascoli, 139: quei gigli ogni anno
grandissimo e bel cesto di salvia. pascoli, 212: menami un poco nella
fa cesto, e il lin capecchio. pascoli, 363: si sa: marzo
per sé diversità alcuna di suono. pascoli, i-726: i versi impari sono composti
a succhiare il nettare). pascoli, 202: io, /..
in vetta a i luminosi colli. pascoli, 634: lascia ch'io vada senz'
e l'aspetto cencioso di prima. pascoli, 1-888: nell'orto...
ha avvicinata alla natura ed alla storia. pascoli, 216: quei giorni di
con quelle sue alternazioni di foreste, pascoli e pomari; le dormenti fattorie in cima
! chi primo nasce primo pasce. pascoli, 30: queste bimbe, queste vergini
, e niuno dimanda a che vadano. pascoli, 1483: due parole a chiarirti
direbbe un ammazzatoio, o peggio. pascoli, io: aspettano. oh! che
, e feriti circa a cinquanta. pascoli, 1391: questi pur l'isola avrebbero
distante da milano più di sei. pascoli, 212: e cade brina, che
, tra quegli amplessi io mora! pascoli, 7: che sia felice; fagli
s'accorgeva di dove fosse sbucata. pascoli, 128: certo il signore,
e mira in vai di tebro. pascoli, 1296: là tra nubi / splen-
che fu dell'ordine delli angeli cherubini. pascoli, 1510: dio gli mandò l'
un dì la spada di michel percosse. pascoli, i-309: il sepolto, nell'
malato degli altri, lui! ». pascoli, i-12: e ciarla intanto [
la patria versò l'anima grande. pascoli, 741: ospite, il tempo,
e rimettetevi a chi le sa. pascoli, 6: serba la madre ai poveri
fossero, ed era morta molta gente. pascoli, 97: ella rise; rise
confuso dei bambini che giocano. pascoli, 1-6: il giovane in vero di
faine mi hanno svegliato coi loro chiacchiericci. pascoli, 28: pur voci reca
del giorno / l'ultimo istante. pascoli, 22: da'borghi sparsi le campane
al rumore del vento e del mare. pascoli, 8: è la sorella che
rauco suon de la tartarea tromba. pascoli, 1037; suonano le campane del comune
nuto e ne successe un vero tafferuglio. pascoli, i-100: di là c'è
avrebbero a finir tutti nella mi cassarola! pascoli, 483: fecero un ponte
, anche un suono). pascoli, i-200: e la voce s'appressa
avevano i suoi discorsi della veglia. pascoli, i-596: per noi la grammatica più
e i chiarini suoi d'argento. pascoli, i-819: fu come se venisse uno
, ribattermi, aspreggiarmi, persuadermi. pascoli, 1483: due parole a chiarirti a
, anzi una chiaritade da trecentista. pascoli, 979: canti d'uccelli in chiarità
[il cervo] / ai giovani pascoli e alle acque di chiara sorgente.
benissimo alla distanza di cento miglia. pascoli, 447: per le faggete e l'
, di fisica, di medicina. pascoli, 1399: tu mi domandi ciclòpc,
/ rivoca apolline co'nuovi soli. pascoli, 796: le cetre levano
pennuto, che è l'usignolo! pascoli, i-7: non l'età grave
il fecondissimo e chiassosissimo dumas padre. pascoli, 22: guardava il tutto un
pompe funebri della regina del mare. pascoli, i-734: contentiamoci di assistere a
chiavarda il ferro che li tiene insieme. pascoli, 757: gli ultimi che,
da fare... ». pascoli, 998: dietro loro stridono le chiavi
nuova chiave per ispiegarsi il mondo. pascoli, i-594: la grammatica dia la
metto di mezzo tanto di catenaccio. pascoli, 998: dietro loro stridono le chiavi
un paesaggio visto da lontano. pascoli, 741: erano cauli con, nel
-chiazza d'acqua: pozzanghera. pascoli, 88: stupìano i rondinotti dell'estate
scherz. preziosità pedantesca ed erudita. pascoli, i-679: noi non possiamo partecipare né
una bella spiga nel mese di giugno. pascoli, 231: il buon odor
il pippo di zucchero? ». pascoli, 136: tu, pio castagno,
passasse qualcheduno per chiedere la carità. pascoli, 507: e io, quasi
non dovea mancare della sua celebrità militare. pascoli, 42: tu, poeta,
figli non nati da lei! ». pascoli, 851: dovunque tu vada,
o un libro di versi. pascoli, i-749: quanto all'ode di chiusa
i chiusi ostelli le donne risero. pascoli, io: uomini e fiere, in
fec'io di mia virtute stanca. pascoli, 135: e qualche cosa già nell'
un chiuso a maniera di steccato. pascoli, 92: e di saluti sonano le
quelle che si possono chiamare scoperte. pascoli, 50: parlan d'uno ch'
, e vive in sul travaglio. pascoli, 1232: io qui gusto il sonnellin
delicata, bianca e color di rosa. pascoli, i-634: si tratta, mi
con lo speziale che spediva una ricetta. pascoli, 50: cigola il lungo e
il mare). pascoli, 1224: né ronzar api alle purpuree
l'acqua fervente per lo gran bollire. pascoli, 283: pioveva sempre. forse
fiumi, delle onde del mare. pascoli, 668: [il nicchio] tutto
a rispetto de la sua possanza. pascoli, 295: « ioe, bona cianza
coridone / bastati sufolar la ciaramella? pascoli, 465: udii tra il sonno
, sm. suonatore di ciaramella. pascoli, i-212: o povero ciaramellaro dei monti
soldi di vestina che hai indosso. pascoli, 173: le vacche tornavano alle
ciarlavano. -per siimi. pascoli, 195: è sotto le grondaie /
che avesse mai empito un mercato. pascoli, 530: qua, nella cucina
due chine, e torna addietro attraverso pascoli minuti ed odorosi. pascoli, 141:
addietro attraverso pascoli minuti ed odorosi. pascoli, 141: non piangere..
ai corvi, alla perpetua oscurità! pascoli, 1387: dalla città le lor
un vergine / pane cibar romito. pascoli, 1389: e prendemmo, nel decimo
capelli sembrava rendere anche più viva. pascoli, 55: la neve! allora,
al tedesco nel luglio del 1857! pascoli, 519: il clivo che ripido
, senza pensare al futuro. pascoli, 231: oh! il campetto con
capitana, che faceva da ottavino. pascoli, 128: s'ode un cicaleccio
grondava ancora sangue dalle cicatrici delle spade. pascoli, i-442: potrebbe bensì additare in
. dimin. cicchino: bimbo. pascoli, 483: hanno figlioli / quasi fasciati
botte / ti s'attacchin rabbiosi. pascoli, 504: guizzavano, udendo l'estate
, e massimamente sotto a gli alberi. pascoli, 1-877: sono i fiori,
bot. letter. ciclamino. pascoli, 152: i canarini cantano la sera
stesso ricordata come prima del nuovo ciclo. pascoli, i-250: l'italia non è
, dei solitari e dei contemplanti. pascoli, i-128: il poeta, quando per
/ come un vespaio foracchiar dovemo. pascoli, 1390: tra'ciclòpi non sono
ciclopici, e chi con un martellino. pascoli, i-319: il poeta celebra le
bestiami, soffiando ostro, non stieno ne'pascoli senza pericolo, e hanno osservato che
dita esalano un odore nauseante viroso. pascoli, 746: poi raccolti i lor fasci
qualunque mala pozione gli tocchi ingollare? pascoli, 741: ospite, il tempo,
fa, a quanto lo circonda. pascoli, 626: io cieco vo lungo l'
, e tremante le mani di freddo. pascoli, 15: sei morto: non
mandava, col capo nelle spalle. pascoli, 291: cielo, e non altro
amore dietro il suo fantasma radioso. pascoli, 130: so perché sempre ad un
sulla testa il ciel del letto. pascoli, 964: rise, e piantò nel
di fossa e sommità di terra. pascoli, 1181: le selve / veglianti a
cuore d'or goglio. pascoli, 1400: tutte le palpebre intorno e
lasciarsi indietro in un batter di ciglio. pascoli, 146: un muovere di ciglia
volo: / sorride il cielo. pascoli, 955: schiere di cigni come
le vostre figlie, senza sconcio udirmi. pascoli, 92: ecco la cigolante banderuola
a doppia chiave riserrar di fuore. pascoli, 50: cigola il lungo e tremulo
cieco, viscido e velocissimo dei pipistrelli. pascoli, 536: piange nel salir grondando
maria martellavano sempre collo stesso ritmo. pascoli, 648: né l'occhio mai
, di un pallido color celeste. pascoli, 160: una mandra, tutta oro
giallognola illuminata da due occhi cilestri vivacissimi pascoli, 987: il glauco rosmarino / dai
le albicocche venute apposta da lontano. pascoli, 787: tu [o tarda
co'vermigli / frutti allegro ammiccava. pascoli, 1-888: e i belli alberetti
una veste da camera di merinos. pascoli, 1400: essi prendendo su il palo
opprime / i dolci anni perduti. pascoli, 212: a me l'avanzo,
erbe legato in cima alla canna. pascoli, 741: erano cauli con, nel
né de'lor colpi cura la tempesta. pascoli, 1166: la giovenca cimava /
una cornice, derivandola da cima. pascoli, 567: non saranno quelle che
/ lungo ululando in negre vesti. pascoli, i-163: avrei voluto sentirti ripetere
orgia avèa invaso la immensa città. pascoli, 1003: il re sognava danze /
col fascino irresistibile dei grandi dolori. pascoli, 752: oh! più felice,
cimiero / flutto di chiome equine. pascoli, 1346: con uno strillo piegò,
, / monta in sella enrico quinto. pascoli, 23: io, la
fresca move tacque e i rami. pascoli, i-410: così noi, se ci
cima, ramo d'albero. pascoli, 323: come gagliardi / eran quei
venire le tentazioni a sant'orsola. pascoli, 953: esso un fringuello /
ma prender dei pettieri e delle cince. pascoli, 79: errai per i botri
mostravano i cardellini e le cincallegre. pascoli, 172: tengono l'osso ancora
stazionario e di passo). pascoli, 176: ma ella / sentiva?
cincia bigia (parus palustris). pascoli, 1274: e allora le cincine /
dei mirti di fiacco e anacreonte. pascoli, i-876: sono dunque coi più
/ oblique piaghe nel cignal supino. pascoli, 804: ed ecco ai colli
nel primo cinghio del carcere cieco. pascoli, 819: gli occhi eran volti là
/ d'un corpo che invecchiò. pascoli, 203: il cingolo a tre
uccelli accorrono cinguettando cianciando e schiamazzando. pascoli, 504: han fatto, venendo
, scutrettolando, ridendo, cinguettando. pascoli, 1232: vanno a sciami contadine
ed allora io gli avrò cinguettato. pascoli, io7: dorme il vecchio avanti
erba vi germinava fitta ed altissima. pascoli, 23: stormir di frondi,
contorni, / dove può star cinigia. pascoli, 1399: sotto la molta cinigia
appunto come un bruco di farfalla. pascoli, 1298: si sparge, mentre passano
cinquantesimo anniversario di un avvenimento. pascoli, i-342: sono... le
si trasforma a poco a poco. pascoli, i-161: tu metti in relazione
verso l'angol primo aperta e rotta. pascoli, 1-886: trovo...
fianchi e scalza / salmeggi itala musa. pascoli, 758: cinto d'edere e
la vita mia d'infamia cinta. pascoli, i-92: ora tu la dici [
vermiglio sta la faretra d'oro. pascoli, 853: dove l'etère dal cinto
che l'idea non è ben chiara. pascoli, i-207: ché ciò potrà avvenire
non aver nulla che m'appaghi. pascoli, 519: tra i massi s'awin-
bianchi, rossi, gialli, azzurri. pascoli, 26: e pur viva è
. dimin. ciocchétta, cioccatèlla. pascoli, 217: 0 fiamma allegra, che
cespugli, e pruni, e ciocchi. pascoli, 78: racconta al fuoco (
, / passa e non guarda. pascoli, 1135: fanciulle ciociare erano assise /
.. ciondolavano tra la folla. pascoli, 99: via, conviene andare andare
delle brache. -corimbo. pascoli, 317: non guardò nell'orto /
, intorno a trenta libbre di perle. pascoli, 814: bella granita, lunga
un incontro futuro con la marchesa. pascoli, 1 * 459: a volte udimmo
per cansare l'acutezza dei ciottoli. pascoli, 549: più non raspava i ciottoli
ciottoli preziosi che son venuto raccogliendo. pascoli, i-953: ii diamante greggio deve
durante l'inverno). pascoli, 410: si fanno cipelle, /
seria, grave; darsi importanza. pascoli, i-13: forse il fanciullo tace in
l'orciolino coll'olio, le cipolle. pascoli, 234: o primavera! con
sentire nelle abetaie e ne'cipresseti. pascoli, 1221: sussurrano le mille aure
. vedi cipressina. pascoli, i-314: continuarono bensì a vivere,
/ mi balzarono incontro e mi guardàr. pascoli, 516: [l'assiuolo
rallegrassero, mi rallegrerei con essi. pascoli, 3: vedo un camposanto /
nervoso / de la mano gentile. pascoli, 771: roma dormiva. uno vegliava
pelli, e circonfusa d'arcana voluttà. pascoli, i-448: noi vedemmo in faccia
: avendolo altrove con circoscrizione spiegato. pascoli, i-830: vediamo che egli
che nel salone medesimo vi condurranno. pascoli, i-485: università che ha sede
... i violenti al prossimo. pascoli, ii-192: caino è esempio d'
grande, anche nel senso verticale. pascoli, 541: di tutto quel cupo
specie sono spontanee in italia, nei pascoli): al genere appartengono il cardo e
comunicazione fralle provincie cisalpine e transalpine. pascoli, i-552: questa penisola cisalpina era
.. / comparve in sala. pascoli, 748: un chiomato / citaredo sedè
foreste aurite. -per simil. pascoli, 745: risonava al canto / l'
di quel confronto in questi termini. pascoli, i-814: [naevio] militò
citiso fiorente e i salci amari. pascoli, i-887: qui per loro [le
una cittadùcola di terz'o quart'ordine. pascoli, i-955: il farmacista e l'
il vantaggio d'essere più grossolana. pascoli, i-667: nacquero i mimiambi,
un ciuco che gli presta fede. pascoli, i-150: di questo palio di ciuchi
/ ti ciufferia come ciuffavi i topi. pascoli, 1491: ora un gheppio era
/ de'consacrati agnei recise il ciuffo. pascoli, 762: un grande gufo immoto
cespuglio; gruppo d'alberi. pascoli, 57: tremava il verde ciuffo del
allevato in gabbia). pascoli, 953: paulo dipintore fiorentino s'invogliò
, ciulisci). cigolare. pascoli, 562: fu notte serena! /
. = voce onomatopeica, creata dal pascoli. ciullo1, sm. (femm
verità, questo è tutto dire. pascoli, i-637: con quali argomenti il giovane
con la civetta sulla gabbia, sciolta. pascoli, 123: si vedono pache le
civile / e largo pianto popolar consola. pascoli, i-30: il poeta, se
quella parte non piccola dell'america meridionale. pascoli, i-557: lontani o vicini alla
/... / io vengo. pascoli, i-883: o querce che deste
/ sorge ancor da la trista pianura. pascoli, 1344: quindi i troiani venian
un suono metallico, squillante. pascoli, 866: un serrarsi arduo di porte
morte / porta al popol pigmeo. pascoli, 764: la porta a lungo stridè
da un gran soffio di carità. pascoli, i-351: o patria, tu saprai
geometria solida a la classe superiore. pascoli, i-593: si desidera maggior rigore negli
marinaio (della flotta italiana). pascoli, i-561: o non sono chiamati soldatini
anche meno la poesia della rivoluzione. pascoli, i-501: romanticismo e classicismo,
. antichità classica, mondo classico. pascoli, i-254: non credo io che la
nuovi cattolici e de'nuovi guelfi. pascoli, i-36: né c'è poesia arcadica
non classifica il grado di capitano. pascoli, i-53: è meglio esser morto tutto
4. raro. giudicare. pascoli, i-525: rassegnati a passar ancora gli
s'avviava, come per andarsene. pascoli, i-52: diranno nulla di te?
il giudizio sulla sua preparazione. pascoli, i-50: sai che siamo al tempo
come ti fossi vergognato di scriverlo. pascoli, i-975: di negozio annullabile
, del giusto e le adora. pascoli, i-24: quei tempi erano simili a
, che a venere il cinto. pascoli, i-848: ben difficile era prendere un
le ben cinte donne / clavigero nomar. pascoli, i-768: nestore non è più
ridicolo, era pazzesco, era clericale. pascoli, i-454: e come
e i rivoluzionari col loro materialismo. pascoli, i-193: tutti, là, sapevano
». -per simil. pascoli, i-176: v'entreranno [nell'ateneo
belli / d'ubertà ridono i clivi. pascoli, 69: vaga lo stuolo delle
pioppi su specchianti ambagi, verso i pascoli rintronati di marignano. qui è il groppo
secondo è d'origine vegetale. pascoli, i-155: tra scilla e messina,
le dame di bologna e ferrara. pascoli, 56: dava moglie la rana
folletti, di gnomi e di coboldi. pascoli, i-469: egli stette, in
torce, perché il filo non iscatti. pascoli, 228: venne l'inverno;
macchinalmente le due cocche del grembiule. pascoli,
lenta su 'l fren s'incurva? pascoli, 623: muore la virtù dell'
a fare diversi bei lavori. pascoli, 1-888: e già il cilice ha
crudo o cotto, e col guscio. pascoli, 505: e le galline cantavano
di parenti, di conoscenti. pascoli, 542: il padre a quel suono
è latinismo da lasciare ai botanici. pascoli, i-877: ecco qua i cardi
virtù, spesse volte sono ne'pascoli e attorno alle case di campagna, ed
il mellone con polpa rossa. cfr. pascoli, i-890: « non trovo menzione
pesanti sui cocuzzoli scuri delle montagne. pascoli, 1390: essi non hanno consigli
fermato a discorrere col canonico lupi. pascoli, i-40: guardiamo con la coda dell'
supplicando innanzi / al futuro oppressor. pascoli, i-103: guardate il vesevo sterminatore,
perché rimanermi inerte mi pareva codardia. pascoli, 1508: uomo non t'abbia che
coteste teste di pesce della malannata. pascoli, 30: oh! qual colpa macchiò
di verseggiar le bombarde e i cannoni. pascoli, 1341: in verità cotestùi ha
impresso in venezia e in firenze. pascoli, i-174: esamina con la lente la
e come falciare questa lussuriosa vegetazione? pascoli, 1-531: guadagnava assai poco,
stesso e non mancherò ai miei obblighi. pascoli, i-196: nessun carattere ci pare
perché la ragione la riconosce impossibile. pascoli, i-916: la coesistenza di forme
e si nuocono a vicenda. pascoli, i-919: nella parola antica
, stranienti o robe di rispetto. pascoli, 395: scintillano a tratti i
ascolta, e dicesi anche gabbia. pascoli, 862: terra!...
presto a coglierli, via, gradiscano. pascoli, 746: poi raccolti i
te, rinato / fiore d'asburgo. pascoli, 742: sin dalla lieta gioventù
/ crepiti stanco l'ultimo doppiere. pascoli, 42: tu, poeta, nel
s'allontanava, fermandola pel vestito. pascoli, 1385: cessa bensì da codesta
[nel cotogno] divien mortale. pascoli, 206: e viola tornò per
co 'l brando / cognato petto. pascoli, 867: tra grida più fiere
anche un secondo cognome di nerone. pascoli, i-673: quanti cognomi di illustri genti
coincidere con la morte del fratello. pascoli, i-619: ma si comincia dalla fine
che pianga / per lo deserto. pascoli, i-286: barga riposa dalla sua lunga
foglie grottesche. -figur. pascoli, i-513: in verità gli scienziati forniscono
cui mamme sul ventre alto si colcano. pascoli, 1508: sull'erba verde egli
in medicina come diuretici ed espettoranti. pascoli, 44: e dice la rosa
signi fica 'giambo zoppo'. pascoli, i-1002: il coliambo è com
volgarmente 4 suasso turco '. pascoli, 378: un suono s'alza qua
ferme e tese le corde. pascoli, 622: ella sedè, reggendo /
loro articoletto. -figur. pascoli, i-957: chi si affida alla suggestione
il fornimento non ha il petto. pascoli, i-634: il lupo toma alle selve
sero il diavolo in corpo. pascoli, 742: le donne / mietean
qualche cenno del tuo nuovo soggiorno. pascoli, 773: non sapeano i sette colli
gioie in qualcheduno de'più nobili metalli. pascoli, i-607: assegno dei lavori di
abbatter l'una collegandosi all'altra. pascoli, i-206: e anche voi, che
-per simil. pascoli, i-63: la sua [del leopardi
come io mi collep- lavano. pascoli, 1340: disse, e il pelide
tale, anche per conto altrui. pascoli, 1351: oh! me non pigli
, sf. l'essere collettivo. pascoli, i-534: voi, così dispersi,
collettiva nel campo amministrativo e politico. pascoli, i-467: la nuova era sta
collezione; fare collezione di qualcosa. pascoli, i-35: avviene che abbiamo, come
poco compiuta, delle umane infermità. pascoli, i-40: perciò la nostra poesia
. dimin. collezioncina. pascoli, i-149: manca, per esempio,
foschi nella caligine, in fondo. pascoli, 31: alle colline estreme /
capelli neri sembravano aumentare quasi mostruosamente. pascoli, i-818: fu anzi come riga
crocifisso glieli aveva dati a credenza. pascoli, 31: come col dolor tuo
si affacciavano sull'uscio per vederla passare. pascoli, 483: lasciano all'altre
allora il capo pigro, soffiando. pascoli, 626: il canto, industre che
colocasia gode / intrecciar le sue fronde. pascoli, i-262: fu egli, che
trepidante che stia per esser ghermita. pascoli, 1000: sopra i merli e
urne mortuarie con qualche iscrizione. pascoli, i-789: lavinia aveva due fratelli e
! » tagliava corto la barbara. pascoli, 961: scattò il colombo mollemente
che aveva raccattati alcuni milioni nel sangue? pascoli, i-108: canterò il trionfo della
eminentemente colonizzatore dell'età moderna. pascoli, i-179: possibile che alle
grossi come bótti, / v'appiccarono. pascoli, 139: nel mio villaggio,
reggono le traverse et il tetto. pascoli, no: c'è sopra il mare
nude e a colonnati come una cappella. pascoli, 171: quel nitrito, per
. 2. per simil. pascoli, 40: i cipressi sul deserto lido
/ stava la bella donna inginocchiata. pascoli, i-309: l'arca posa su colonnette
della sua famiglia i più fidati coloni. pascoli, i-313: e con la decozione o
morti d'italia, venite, venite! pascoli, i-62: mattioli [dioscoride]
bruno colore delle braccia e del viso. pascoli, 1003: il re sognava danze
-perdere il colore: impallidire. pascoli, 1506: lì sente orlando che la
i debiti chiaroscuri de'piani e forti. pascoli, 1-925: ora, come cicerone
mia perché la più patente e recidiva. pascoli, 30: oh! qual colpa
serrare ciascun nuovo filo del ripieno. pascoli, 163: tra il colpeggiar del
primi colpi delli austriaci la nostra gioventù. pascoli, 1004: sognava guerra, e
(sonava appunto il campanone). pascoli, i-186: tratto tratto qualche colpo
amore / con vivo valore -sementando? pascoli, 481: sotto le città ben
l'americano franklin e l'italiano volta. pascoli, i-419: sonatore valente di violino
possano dirivare agli uomini dalla coltivazione. pascoli, i-25: è naturale, s'intende
scena d'amore còlta dal vero. pascoli, 139: quei gigli ogni anno
e qualche agio per la vecchiaia. pascoli, 1391: questi pur l'isola avrebbero
possa durare la vampa giovine? ». pascoli, 470: se t'odia [
chi comanda ha da far conto. pascoli, 1385: ingiungi alle femmine ancelle /
cenno di comando / frenò tire. pascoli, 165: ubbidì rosa al subito comando
ammazzarli tutti, quelli delle tasse. pascoli, 50: cigola il lungo e tremulo
-tr. con l'oggetto interno. pascoli, i-424: laggiù, a roma,
/ al sole appar come novella aurora? pascoli, 135: e qualche cosa già
dalle strette dei colli digradanti. pascoli, 72: ora è là, come
derbe, / ti condurrò su i pascoli del giovo / in mezzo ai greggi delle
la filosofia ci insegni a difendercene. pascoli, 493: a voi, a voi
più sul serio la vita reale. pascoli, i-923: nella metrica dei comici
, verso il luogo del suo noviziato. pascoli, i-429: e il poeta da
dove potevano amministrare e'divini misterii. pascoli, 99: via, conviene andare
da sé dei tributi allo stato. pascoli, i-290: e tu,
tutto plausibile, d'incredibili difficoltà superate. pascoli, 1-531: fu ammesso in
di mio capo sopra temi analoghi. pascoli, i-77: egli tutta la sua
o: figliuolo d'un commerciante. pascoli, i-237: nelle altre città i campagnoli
come commesso d'un fabbricante francese. pascoli, i-239: quel silenzio sottintende le
d'insegnare quel che credevo non potere. pascoli, 1509: dio padre vero che
mi sentii negli occhi le lagrime. pascoli, i-364: nel silenzio e nella solitudine
barbari, e pregare per loro! pascoli, i-218: questo voltafaccia della psiche
sa trovare una fantasia commossa dall'amore. pascoli, 1217: come intanto nebbiosa ombra
, 1-1-47: alle commosse squadre pascoli, i-17: maravigliavano con sentimento misto ora
sempre così artificiosa, l'avarizia. pascoli, i-658: è la poesia della lotta
mani del canonico tremavano sugli scartafacci. pascoli, i-53: tu non vuoi giudizi
commove / le tombe e le città. pascoli, 1346: nel cielo d'intorno
per poi mangiarseli a suo comodo. pascoli, 1491: a passar la riviera
in luogo di messer francesco gualterotti. pascoli, 1004: non più consigli nella bella
viaggio per questo pellegrinaggio del mondo. pascoli, i-182: cominciate le vostre feste,
voluto; meglio così, forse. pascoli, 1346: posò nelle mani alla cara
. e la compagna del letto. pascoli, 1390: essi non hanno consigli
in mia vecchiaia / a vivere. pascoli, i-255: il bambino agiato mangia il
non ha l'uguale, unico. pascoli, 16: un giorno fu quello,
niente comparabile nel teatro italiano. pascoli, i-98: i boati profondi
e delle comparazioni tratte da apologhi. pascoli, i-783: i rapsodi dovevano poi sbizzarrirsi
per congegnare la più piccola sommossa. pascoli, i-789: la sorella comparisce in
davanti a cui tali imputati comparvero. pascoli, i-53: è meglio esser morto tutto
significa compediti, cioè piedi legati. pascoli, 1-27: i suoi campi,
quel tempo, non modificato dalla coltura. pascoli, 1-265: ero in un paese
altri due anni a compensarmene il costo. pascoli, i-775: u bene la musa
ti piace, / sempre dispor. pascoli, i-125: finite le scuole e chiusi
sia tolto dalla sua per compenso. pascoli, i-52: se stessimo nel nostro angolo
di compenso da campare la vita. pascoli, 1393: splendidi doni mi offrì per
giudizio in materia di produzioni teatrali. pascoli, i-516: ora l'ammirazione, se
del mio essere temporale ed eterno. pascoli, i-218: questo voltafaccia della psiche
per averne la consecrazione di artisti. pascoli, 1346: posò nelle mani alla cara
pallidi stesi sotto l'asta francica. pascoli, 475: ed allora, quasi un
deve compiere diciotto anni a pasqua » pascoli, 549: povera bimba! non
/ non pur vespro e compieta. pascoli, 840: udiva il suon lontano
le compilano con penna e forbici. pascoli, i-601: abbiamo riflettuto ancora che possa
e nella compitezza della sua vita. pascoli, i-239: quelle porte chiuse vogliono
ad esuberanza il mio compito giornaliero. pascoli, i-350: noi un tempo mancavamo
e le altre cose di scuola. pascoli, i-240: non c'è domenica,
la ricchezza della sua vita interiore. pascoli, i-519: quegli che è più
più generale, di più complessivo. pascoli, i-596: le ore assegnate al latino
sillabe che terminano con consonante. pascoli, i-990: complicate sono le sillabe che
e cominciai a lavorare col capo. pascoli, i-960: un giorno, per aver
casa! che fortuna! *. pascoli, 65: mammina... bianca
idèe de'scoiamoci che fanno il comporre. pascoli, i-152: si badi che questo
. ma ti costringe alla declamazione. pascoli, i-502: in poesia non si dà
essere terminato a punto nell'otto. pascoli, i-932: ovidio si riferisce certamente a
, la filosofia e la letteratura. pascoli, i-536: nei tempi di mezzo,
che non toccassero le loro prerogative. pascoli, i-394: oh! perché questo
che qua ci manda il ciel. pascoli i-407: la terza italia, riuscita,
loro sterminati beni; si alienarono i pascoli comunali. collodi, 677: è cosa
al plur. terre, costituite da pascoli o boschi, lasciate in godimento alla
, le quali sogliono avere comuni i pascoli e l'altre maniere di nudri- mento
vinti. pascoli, 801: le fiere / bevono insieme
mie ficchea rime a la comun viltade. pascoli, 1006: nemmeno i morti nei
novo spiranti, / fanno il comune. pascoli, 1003: e suona la campana
quel savio pensatore cacciò la superbia. pascoli, i-23: non so dire quanto la
dichiarazione che fosse una corporazione illecita. pascoli, i-454: e come in mezzo
con quelle sue alternazioni di foreste, pascoli e pomari. quasimodo, 1-55:
pascoli, 222: parlava, ed attendeva al
finissime di materia e di lavoro. pascoli, 627: e giunsi a un fonte
auguri intorno a lui con alti suoni. pascoli, 759: udiva lunghi gemiti marini
lavacri / il bue candido, attonito. pascoli, 72: san lorenzo, io
nell'armonia le virtù dello spirito. pascoli, 1220: pari d'eolie lire
e ogni nascita da un concepimento. pascoli, i-791: è un concepimento meraviglioso
che il presidente, è impossibile. pascoli, i-115: ora la poesia del nostro
dell'illustre eccellenza del loro lignaggio. pascoli, 758: più, nelle notti
, orsù [ecc.]. pascoli, i-621: l'aggettivo è da preferirsi
ha ceduto a qualche cosa. pascoli, 36: non ammirare, se in
altre nere. -per simil. pascoli, 123: s'annuvola in rosa e
di concime e di strame abbondante. pascoli, i-35: siamo agricoltori che non
con grazia ed eleganza. pascoli, i-163: l'illusione è grande;
giogo estranio e de'cachinni! pascoli, i-392: [quei cantori] ritmano
ombrelli, ecc.). pascoli, 480: ché non hanno bottega:
concio, se la creatura fosse campata. pascoli, 997: tra poco al campo
pelo e di una buccia col primo. pascoli, 1-734: contentiamoci di assistere
son concordi, serrati a una lega. pascoli, 496: pane, sì- pane
era naturale, guadagnò la parrocchia. pascoli, i-50: sai che siamo al
i due contrasegni delle dottrine cattoliche. pascoli, i-39: noi abbiamo specchiato il nostro
nel 1829 ai primi di luglio. pascoli, i-192: dante giungeva ad essa,
paradossi non meno che le due prime. pascoli, i-472: il 'popol morto
legatario, quando [ecc.]. pascoli, i-621: l'aggettivo è da
mala condotta ti trarrà in perdizione. pascoli, i-525: rassegnati a passar ancor
col digiuno e con la preghiera. pascoli, 997: ella [la terra sacra
del condottiero italiano del rinascimento). pascoli, i-187: [garibaldi] è il
dell'arte già son fatti impotenti. pascoli, i-527: e ricordate la fanciulletta
braccio e la condusse a casa. pascoli, 743: si volgea la notte /
, andare a genio, garbare. pascoli, i-272: odio di sé, odio
si spianava o non cambiava mano. pascoli, i-108: prima della fine del secolo
ragioni più alte, più potenti. pascoli, i-99: perché chiamare, in
martire di un'idea politica. pascoli, i-268: colui che celebrerà questa messa
io gli avessi in sen confitto. pascoli, 1479: costei [la volpe]
puoi per configgerle da te stesso. pascoli, 553: e come, o madre
sterminio, / con la sinistra sventola! pascoli, i-95: riconquistati i confini delle
affiggere bandi di dazi e di confische. pascoli, i-717: suo padre era morto
cristo a profitto delle loro sette. pascoli, i-168: ai popoli che, non
del popolo che si fondono in nazione. pascoli, i-24: balenava all'orizzonte la
ogni lato confondevano cielo e terra. pascoli, 742: ivi te frigie tibie
e con gli embrici di sotto. pascoli, 488: il tutto si confonderà nel
ora mettetevi il cuore in pace *. pascoli, 71: io non so se
il basso ventre che n'hanno bisogno. pascoli, 141: vigor novo conforta /
negletta / al confronto di lisetta. pascoli, i-119: ricordo un punto sul quale
fu il nòcciolo dell'unità nazionale. pascoli, 130: il bosco alzava, al
piedi tutto confuso, grattandosi il capo. pascoli, 71: a lui preme
condotta a perfezione nella seconda gerusalemme. pascoli, i-925: ce n'era, di
affermare per la insufficienza de'documenti. pascoli, i-797: estranea ai poemi omerici è
facendo vibrar tutte le corde dello spirito. pascoli, i-596: per noi la grammatica
esso lei in matrimonio, degno fusse. pascoli, 1489: per le donne che
luce ed al commercio degli scrittori. pascoli, i-721: i poetastri che pungevano ver-
il cedro, il ginepro. pascoli, i-517: non ancora la scuola è
connazionali s'eran già fatti cittadini. pascoli, i-557: erano diventati un po'come
paese / che da lui conquiso fu. pascoli, 1508: uomo non t'abbia
meno alacri, cui bastava il conservare. pascoli, i-m: non posso io certo
per lontano paese per lo mondo. pascoli, i-168: il popolo inglese,
poesia di consacrare il mio dolore. pascoli, i-813: a breve distanza da livio
fervide preghiere. -per estens. pascoli, i-730: la theophaneia è per il
e gentile puntualità di chi dà. pascoli, 161: per due giorni consegnava il
vorrei chiamare, queste cagne, col pascoli, che dice di loro sol quel
dei pomidoro fresca tutto l'inverno. pascoli, i-318: canta l'amor della terra
mondo dei greci, un ospitale. pascoli, i-892: anche gli orti che
nella sua dipendenza provincie e comuni. pascoli, i-220: l'intelligenza e la conservazione
al deserto, ammonendo, consigliando. pascoli, 71: io non so se
e sol si ascolti il vero. pascoli, 1390: essi non hanno consigli,
petrarca dava cagione o crescea consistenza. pascoli, i-233: io credo, e questo
non daranno un dispiacere al mondo. pascoli, i-442: giustizia, ci vuole.
da sé in beneficio della repubblica. pascoli, i-801: la quarta volta infine
più le delicatezze consolatrici della donna. pascoli, i-572: perché sul viso di questo
senza temere per la sua sicurezza. pascoli, 996: finita è l'ansia di
man gli giuràr l'obedlenza ». pascoli, i-552: i comuni avevano inalzato
la consonante è l'ostacolo. pascoli, i-995: una sillaba breve può essere
medesime frasi e delle medesime consonanze. pascoli, i-398: a che quel discorso così
diuturno consorzio coi nobili della dominante. pascoli, i-156: e vecchio era e solitario
han date le sole provincie toscane. pascoli, i-316: noi dobbiamo religiosamente leggere
morte, / provincie intere divorava allor. pascoli, 1385: ma cessa bensì da
più eletta dell'anima sua. pascoli, 493: e li getti [altri
-per simil. e al figur. pascoli, i-512: egli era, il capitan
od anco assettati per le terre. pascoli, io: uomini e fiere,
compagna un fondo di angelica bontà. pascoli, 505: le galline chiocciarono,
contado non dovevano saperne di più. pascoli, 998: sul limitare sie
opera letteraria. - anche rifl. pascoli, i-133: nella mente del manzoni.
e conta valenti e modesti scrittori. pascoli, 1500: o sorellina, io
lui non contava per nulla in casa. pascoli, 1483: abbia buon garbo il
via, con la violenza? ». pascoli, 14: per oggi contai /
d'un amore vero ed eterno. pascoli, i-965: ora è ben certo che
incapaci di dubitare di se stesse. pascoli, 799: avanti dunque, o
nell'erario v'eran pochi grossi. pascoli, i-13: forse il fanciullo tace in
classicismo nei contrasti della conscienza moderna. pascoli, i-999: da una variata contemperanza
incanta, contemplando, sul mare. pascoli, 1236: trema al vento la
su i fioriti clivi a contemplare. pascoli, 1226: le stelle contemplano.
il mondo, orare e contemplare. pascoli, 65: tieni il rosario tra le
si frapposero, separarono i contendenti. pascoli, i-859: ondeggiò forse vergilio, se
e della contenenza con la forma. pascoli, i-726: erano insamma studi metrici
andarne contenti, senza ricercar di più. pascoli, 1387: dalla città le lor
più viva e più tenace la lotta. pascoli, i-173: e poi, da
dire che fosse intelligentissimo in prospettiva. pascoli, 1-283: ora le coscienze de'
/ tutto a'nocchier dal gelo. pascoli, 1216: indarno all'acque irresolute
fa intendere per l'aiuto del contesto. pascoli, i-993: sono comuni o ancipiti
esorbitanze della monarchia e della rivoluzione. pascoli, i-194: ciò che di essenziale
pretesto ed ora con un altro. pascoli, 1389: quivi due notti e
odi 'fu continuatore decrescente del testi. pascoli, i- 738: si era
altri, e il loro sviluppo naturale. pascoli, i-559: vivranno liberi e sereni
tutti ne siamo colpiti di maraviglia. pascoli, i-779: e forse [le parole
chiacchierìo da un uscio all'altro. pascoli, 81: tra i pioppi tinti in
trinciata o da una pietra spaccata. pascoli, 1493: perché / codesto tuo
, e travolgesi, tanto che affonda. pascoli, i-380: una di quelle foreste
nel classicismo regolare di luigi decimoquarto. pascoli, i-939: questo è tutto un
pascoli, 1231: vento del nord che porta
non può esser barbara per essenza. pascoli, i-781: il primo verso,
contrario o guaste o di qualità inferiore. pascoli, i-36: né c'è poesia
innocenza e la pace pastorale dell'idiìio. pascoli, i-197: io sono il contrapposto
[il cacio] avea dalla virtù dei pascoli più succhiosi contratto più grato il sapore
in cinque minuti la vela fu spiegata. pascoli, 1491: erano appena a mezzo
inverno, amante e madonna). pascoli, 1-686: studiava [catullo] gli
, pria che lo scettro, pascoli, i-569: o capitano pietro verri,
-per simil. e al figur. pascoli, i-719: il cielo è contratto e
un contravveleno potente per tutta la vita. pascoli, i-287: bonaparte era stato il
, dalle contrazioni o dalle dieresi. pascoli, i-1006: per vanaclasi metà della
di tutti i possidenti del comune. pascoli, i-172: noi insegnanti, noi scienziati
di opera di maggiore mole. pascoli, i-175: non faranno più studi,
anni / n'avrò mesto il pensier. pascoli, i-824: il giorno che comincia
, alle belle campagne umbre, ai pascoli che l'almo fiume lambisce nel suo
cento della parola. pascoli, i-966: or sì per le iniziali
i soli effetti estrinseci della riforma. pascoli, i-867: egli era degli arbitri
, già divenute licenziose e contumaci. pascoli, i-733: a un certo punto,
non rivide più la sua patria. pascoli, i-290: alcuni di voi, o
, e poi giù contumelie atroci. pascoli, i-839: come l'uomo i cui
a poter lodarlo secondo il merito. pascoli, i-963: a ogni modo, anche
guerriera, e salvatrice della patria. pascoli, i-995: una sillaba ancipite è
fare da capo il sentiero errato. pascoli, 998: io vedo ormai più
/ cantanti noie ed allegrezze strane. pascoli, 130: il bosco alzava, al
che neppure il diavolo poteva intendere. pascoli, i-921: in latino le enclitiche non
parole, col sorriso distratto in bocca. pascoli, i-5: 11 giovane in vero
sei con un piede nell'inferno! pascoli, 1502: merlino, con- vèrtiti
che anche lei ha veduto? *. pascoli, i-78: il manzoni e il
non vedeva l'ora d'andarsene. pascoli, i-657: il pavimento è pulito
di biado e non di frumento. pascoli, 34: o convitato della vita,
più d'andare al convito dei malavoglia. pascoli, 621: triste il convito senza
anello l'imagine di tiberio scolpita. pascoli, 444: arride [la poesia
simil.: anche di animali. pascoli, 105: dal selvaggio rosaio scheletrito /
convivali consulte, a simposiaci dibattimenti. pascoli, i-656: l'elegia, fatta politica
, non erano del tutto estinte. pascoli, i-166: i pescatori racconciano là
, scongiurandolo sottovoce, in aria disperata. pascoli, i-165: o forse ad alcuno
, senza lasciarsi indurre in tentazione. pascoli, i-527: siate de'maestri e delle
un corpo di cinque mila fanti. pascoli, 1238: chi le coorti de'chiomati
versi per chiamare la sua coorte. pascoli, i-355: e confluivano a genova
fondo da più di trent'anni! pascoli, 1339: scese di là, dalle
s'introduce il grano da macinarsi. pascoli, 49: acqua, rimbomba;
gli altri ridevano con celie oscene. pascoli, 1388: tre quattro / strappi
traboccavano dai dorsi di monte calvo. pascoli, 465: il giorno è coperto
; e pochi fiori viengon fuora. pascoli, 143: i gerani vedrai,
quasi per ironia o per abusione. pascoli, 1392: là banchettammo con carni
che accetto 11 don ti fa. pascoli, 1217: coppia gentil, cui di
il ragazzo non osò fiatare più. pascoli, 498: ognuno fa il segno
l'aiutasse a pigliarsi una vendetta. pascoli, 5: ch'io l'oda
del volto, / lungamente pregò. pascoli, 64: vergine...
a tutte le ragazze del territorio. pascoli, 1499: la mia madre morì dal
crociò nella cerimonia stessa dell'incoronazione. pascoli, 999: io non so quel ch'
arme, pronti ad una crociata. pascoli, i-289: due anni dopo un papa
e militare, ecc.). pascoli, i-452: tra loro un monaco crociato
fluttuando / contro i due muri. pascoli, i-432: allora egli potè..
sull'aia crocita / la gallinella. pascoli, 796: nelle bassure croci tano branchi
ormai siamo nelle acque del nemico. pascoli, i-354: ora, nella notte
giacinto / ed abbondanti tenerelle erbette. pascoli, i-882: c'erano i crochi affusolati
ciel di croco / vanì serena. pascoli, 761: per il monte erano stese
crollarsi gli scapaccioni aggiustati alle lor teste. pascoli, 537: oh! la
a gran pena di lor rimembranza. pascoli, 795: e il capo mi
politiche segrete, gliel'aveva trattenuto. pascoli, i-962: traducendo il verso in note
luogo di essa era stato scritto. pascoli, i-376: è un giorno questo in
un ente o di una città. pascoli, i-33: ma che direste voi d'
/ e la canzone del vendemmiator. pascoli, 1225: so che un soave dormir
e perenne. -applauso. pascoli, 784: salgo; e non salgo
grattugia con pochissimo rispetto delle unghie. pascoli, 572: i cavalli normanni alle
lavorare alle dipendenze di altri. pascoli, i-322: tu che sapesti le dure
trombette e crotali l'orgie rinnovano. pascoli, 455: gli mandi un tuo
cocciutaggine di quei primi crucci infantili. pascoli, 1340: disse, e il pelide
lui il cruccio segreto in cuore. pascoli, i-959: l'adolescenza mi scorse
muro crudo a cui l'appoggiava. pascoli, 978: ed e'vestì la veste
carmagnola e de'visconti il nome. pascoli, 639: aspri pugili coi crudi
fece la mia sete men digiuna. pascoli, 493: io mi rivolgo..
casuccia vile, di pan di crusca. pascoli, i-408: abbiamo le scuole dei
cruschello ed uve secche e noci! pascoli, 49: tardi, tra finire,
cucchi). dial. potare. pascoli, 508: sì, ti cucco,
dalle vittime umane, isti superba. pascoli, 1396: d'uno slancio [il
suoi: cu cu! cu cu! pascoli, 508: or che il cucco
, sm. dial. bocciolo. pascoli, 482: ho inteso dire ch'hanno
donne avevano i vestiti della festa. pascoli, 37: entra nella capanna:
per la virtù casalinga, sarebbe tuo. pascoli, 19: toma via dalla maestra
la tela, pezzo per pezzo. pascoli, i-784: ora, che l'asino
sere di maggio, il cùcùlo. pascoli, 94: da qual profonda cavità m'
di inganni, la casa altrui. pascoli, 23: così più non verrò per
con mastro don gesualdo? ». pascoli, 118: si amawno i bimbi cugini
maritata ad un castellano dell'alta. pascoli, 1510: mam mina
talmente, che si cruciò, accasciò. pascoli, 21: sempre mi toma al
come un bel angelino addormentato. pascoli, 549: povera bimba! non avea
voce di bambino, di neonato. pascoli, 767: già pronti / erano,
la cullavano dolcemente e l'addormentavano. pascoli, io: solleva ai morti,
un suono, ecc.). pascoli, 857: è romba d'ignote campane
(una superfìcie acquea). pascoli, 86: le stelle lucevano rare /
strofe antica / la rima miagolante. pascoli, i-14: forse quei ritmi ce le
tremando / nel lenzuol d'aquisgrana. pascoli, 852: era sui culmini, o
dirizzar gli erranti al sommo culmine. pascoli, 784: salgo; e non salgo
del globo terrestre, polo. pascoli, 865: però ch'ei giunse al
aspirare a nobilitarsi con generosi sacrifizi. pascoli, i-454: questa repubblica, che fu
un capo all'altro della penisola. pascoli, i-603: è... indubitabile
è locale ma quello che è comune. pascoli, i-151: a proposito, che
a quello del cumino si accosta. pascoli, 741: si voltò celando la mannella
oro, se balli con me. pascoli, i-489: c'è sepolto sotto uno
egli appariva vagamente come una macchia. pascoli, 556: si dondola dondola dondola
particella pronom.). maturare. pascoli, 1386: quindi, è piantata una
terra, e fermentarla e risolverla. pascoli, 212: ora sfogliava le seconde
bei legami d'or sospeso e stretto. pascoli, 954: sur una bruna
'ntoni, e non voleva lasciarla così. pascoli, 625: di qual dono io
terror, l'ira dal core. pascoli, 765: sostava sino all'alba del
colle labbra e non col cuore. pascoli, 3: io vedo (come è
c'era verso di pigliarsela in criminale. pascoli, 1498: albergar vi si può
armonia di volontà, di aspirazioni. pascoli, 853: ché se uno squillo si
cuore e bussò una seconda volta. pascoli, 39: nella soffitta è solo
cuore: accorarsi, tormentarsi. pascoli, 1389: quivi due notti e due
di favellarle molto più franco e spedito. pascoli, 1349: mai non vedrete la
al cuore: alla memoria affettuosa. pascoli, 21: sempre mi toma al cuore
guise / s'agita e ferve. pascoli, 784: ascesi il monte senza lo
mi pareano altrettante tisiche cariatidi ambulanti. pascoli, 761: per il monte erano
rimormora / dal suo gorgo sonnolento. pascoli, 108: e nella notte nera
e piglia tutta la cupola del monte. pascoli, 995: torri bologna più non
al patriarcale governo delle cure campagnuole. pascoli, 1385: ecco, ritorna alla stanza
virtù paterne ai poveri della cura. pascoli, 454: lungamente mi sorridete, /
/ ne la diva armonia sommergerà. pascoli, 60: pace, o pampinea vite
cura come di migliaia di soli smisurati. pascoli, 1340: mentre egli questo
figliuol prodigo; e voi, duro. pascoli, 8: a quando a
peste che fossero chiamati a curare. pascoli, i-229: i poveri non avevano
, al pari di una tartaruga. pascoli, 48: or nel silenzio del meriggio
le si domandava tutto e prometteva tutto. pascoli, i-594: si tengano gli alunni
loro si vuol dare a beccare. pascoli, 323: sgranava qualche rappa nella
stata quasi nuovo sprone a vecchio cursore. pascoli, i-53: è meglio esser morto
cariche ricoperte dai magistrati curuli. pascoli, i-674: * elogium'verrebbe da '
due chine, e toma addietro attraverso pascoli minuti ed odorosi. e. cecchi,
memoria delle mie escursioni pre- toriali. pascoli, 1226: le stelle contemplano. nera
che la calligrafia sottile e irregolare del pascoli, ora diritta ora curva, ora minuta
stette in grandissimo pericolo di sommergersi. pascoli, 1388: le navi filavano via tutte
distaccate e lontane dal detto termine. pascoli, 762: un balenìo di cuspidi
che il custode ne son io. pascoli, i-526: parlate alto, o seimila
sommo facitore per altissima provvidenza deputati. pascoli, 1240: « buon cavalier che
nelle strade umide e immonde delle città. pascoli, 793: quel tuono per sempre
lo vero e non ha l'arte. pascoli, 563: cadevano stelle celesti,
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. pascoli, i-693: la felicità sia infinita
vecchiarella sull'uscio deserto da sei mesi. pascoli, i-748: diciotto anni erano corsi
melograno / da'bei vermigli fior. pascoli, 223: il babbo cerca, intorno
! è stato così fin da bambino. pascoli, i-614: feste della vergine,
godersela con un marito di contrabbando. pascoli, 1522: voi siete credo,
mordeva le labbra per non piangere. pascoli, 574: la scarna lunga testa era
memoria come il regolamento di disciplina. pascoli, i-298: e forse, nel