vana / finalmente m'abbevero e mi pasco. cinelli, 7-128: la salvezza è
: porta di vita dolce, o'mi pasco e deporto, / ché tanto acconciamente
rende immortali. petrarca, 193-2: pasco la mente d'un sì nobil cibo /
suggo, / ch'ornai di lor mi pasco e mi nodrisco; / e son
risplende. arici, 290: dove il pasco inverdia, sterile io vidi / arena
/ ch'o mai di lor mi pasco e mi nodrisco; / e son sì
/ ch'ornai di lor mi pasco e mi nodrisco; / e son sì
iii-9: ho un cavallo indiavolato, che pasco lava là intorno..
bere. petrarca, 193-4: pasco la mente d'un sì nobil cibo,
e tro di gran sospiri / e pasco di quelle di mongibello, / sì com'
uomini, dove... mi pasco di quel cibo che solum è mio e
significa e « legge * e « pasco *. g. gozzi, 1-195:
poveri spirituali. petrarca, 193-1: pasco la mente d'un sì nobil cibo,
erba odorata, / dia loro il pasco. mattioli [dioscoride], i-627:
cavai con quanto studio corno, / pasco nell'oceàno, e sprono e sferzo,
gregge / con la provida verga a pasco adduca, / con leggiadre ordinanze altrui
per belle coste, ov'è buon pasco, e frutti assai e buoni. cantari
: sol memoria m'avanza, / e pasco 'l gran desir sol di quest'
porta / di vita dolce, o'mi pasco e deporto. novellino, 46 (
che di lagrime 'l cor nutrico e pasco, / e mille volte il dì moro
fastio e di tromento / e di pianto pasco il core, / ch'in un
del tuo viso ond'abbia / tacito pasco, allor che te non vede. carducci
tuo, e della verità di cui mi pasco. -volontariamente. cassiano volgar
: onde or, non potendo altro, pasco l'alma / della memoria di quel
/ con la provida verga a pasco adduca, / con leggiadremanico, dotato di
che il gran poema in tesse. pasco li, i-381: noi ci domandiamo:
porta / di vita dolce, o'mi pasco e deporto, / che tanto acconciamente
soggetto, / né di fumo mi pasco, ma ugualmente / fò di beretta
fastio e di tromento / e di pianto pasco il core, / ch'in un
son forte, / d'erbe fatue non pasco il mio pensiero. / fabricato a
petrarca, 207-40: di mia morte mi pasco, e vivo in fiamme: /
: se di vana speme io non mi pasco / l'opere nostre non faranno fiasco
soggetto, / né di fumo mi pasco, ma ugualmente / fò di beretta
sapor erba odorata / dia loro il pasco, che da questi viene / maggior
ne facesse, così soggiunse: -io pasco le mie capre bene quanto altro
/ dia loro [alle greggi] il pasco, ché da questi viene / maggior
armento / e de'buoi faticosi amato pasco. bocchelli, 2-xxiv-71: la terra
: gli avvoltoi senton l'odor del pasco pria ch'incadaverisca la preda. targioni,
poi si penti; / però mi pasco di bona credenza, / c'amor comenza
xxi-496: io de le fave infuse pasco la mia imbecillità. a /. savonarola
. ariosto, 35-30: dove non han pasco né ricetto / insin le fere abbandonano
: son cicala che di rugiada mi pasco, cioè della ragion naturale che 'l ciel
, disinteressarsi. petrarca, 193-2: pasco la mente d'un sì nobil cibo,
. petrarca, 93-14: i'mi pasco di lagrime, e tu 'l sai.
'l sai. idem, 130-6: pasco 'l cor di sospir, ch'altro non
del foco e del gel ludibrio e pasco. de pisis, 1-97: sotto le
sie tenuto e debia pagare per prezo del pasco al camarlengo de la detta università v
190: di questi [sguardi] pasco l'affamato core, / e de l'
: indegno del pane di cui mi pasco, perché lo mangio a tradimento con tante
petrarca, 207-41: di mia morte mi pasco, e vivo in fiamme: /
matera dura. petrarca, 130-6: pasco 'l cor di sospir, ch'altro non
che ciascun dice. petrarca, 193-2: pasco la mente d'un sì nobil cibo
incontanente morio. petrarca, 193-1: pasco la mente d'un sì nobil cibo /
/ che di lagrime el cor nudrisco e pasco. l. martelli, 3-14
cavai con quanto studio corno, / pasco nell'oceàno e sprono e sferzo, /
se del vostr'og- getto / mi pasco e mi diletto, / non avete ragion
/ di cotai gioie mi notrico e pasco. anonimo, i-566: riso e ciera
/ di cotai gioie mi notrico e pasco. panziera, 1-31: oimè oimè
al mio povero stomaco, e mi pasco di orzate per obbedire al tuo alemanni.
, plur. di pascùum (v. pasco). pascebiètola, v.
ant. pàxere), tr. [pasco, pasci', pass. rem.
sotto, dice, i'non vi pasco. bibbiena, 108: pasciutigli prima
: via più volentieri i cani io pasco / che i viandanti. botta,
dulta. cariteo, 201: io pasco gli occhi senza desianza / ne l'
la vita. bertola, xxii-764: io pasco l'avi- d'anima / su i
parte. petrarca, 130-5: pasco '1 cor di sospir, ch'altro
. giusto de'conti, i-94: pasco l'alma sol di maraviglia, / pensando
mortai gielo, / di dogliosi pensier pasco la mente. muratori, 8-1-
/ tu pasci l'anima, / io pasco i sensi. -sfogare. d'
sono robusto, bevo freddo, mi pasco d'una buona minestra e mi ricreo con
bargagli, xli-i-488: io non mi pasco d'odorar fiori. -rifocillarsi.
subordinata. aretino, v-1-13: mi pasco di udir da le gran persone:
giacomo da lentini, 17: però mi pasco di bona credenza, / c'amor
1-vi-112: di cotai gioie mi notrico e pasco. francesco da barberino, iii-367:
vivere. boine, i-m: mi pasco di paura dietro a lui. -compiacersi
: se non che di carogne non mi pasco, / il troverei all'orme come
ahimè misero, mi vanaglorio e mi pasco dell'opere altrui, e in tanto
onorarsi. aretino, iv-4-155: mi pasco di riverirvi e di laudarvi. -approfittare
paschivo. = deriv. da pasco, sul modello di boschivo.
che non sanno, / tornan del pasco pasciute di vento. cavalca, 20-18:
venite qui col vostro paniere? pasco (pàscuo), sm. (plur
mectare neuna bestia forestiera in veruno nostro pasco senza paravola del ca- marlengo e del
de'tartari del levante per lo buono pasco che v'è. antonio di meglio,
lxxxviii-n-134: foli'è l'agnel pel pasco al lupo gire. r. da
il campan de le vacche / sperse nel pasco raro tra 'larici alti. d'
metastasio, 1-ii-146: allora, al pasco usato / menando il muto armento,
gregge / con la provida verga a pasco adduca. menzini, iii-24: non
a sé dovuta... guidare a pasco le greggi. 3.
ariosto, 35-30: dove non ha pasco né ricetto, / insin le fere abbandonano
mancamento di latte materno o per lo pasco o per lo caldo. f. f
5-48: gli avvoltoi senton l'odor del pasco pria ch'incadaverisca la preda. monti
5-1038: il simoenta / loro un pasco fornì d'ambrosie erbette. 5
poco le vien meno [l'etereo pasco e illanguidisce e muore, / allor vedrai
che non sanno, / tornan del pasco pasciute di vento, / e non le
la mandra di dio disviata dal suo pasco, per lo malo esemplo. pegolotti,
, / ché le pecore sue nel pasco santo / io pascessi del ben. carducci
: li parlar loro come cancrena avrà pasco. 10. dir. servitù
10. dir. servitù di pasco: servitù di pascolo. de luca
13. locuz. -avere pasco di qualcosa: bearsene. parini,
del tuo viso ond'abbia / tacito pasco, allor che te non vede, /
a te cara. -menare in pasco: mandare via, far sloggiare.
/ che vuol menar questi animali in pasco, / pero che gl'impediscon la
. dal lat. pascuum (v. pasco), sul modello o per
di area merid., deriv. da pasco; cfr. napol. òascónè (
dotta, lat. pascùus (v. pasco). pàscuo2, v. pasco
pasco). pàscuo2, v. pasco. pasezare, v. passeggiare.
. dal lat. pascùum (v. pasco e pascolo). pasquillo,
, / ché le pecore sue nel pasco santo / io pascessi del ben, cacciando
che tu puoi saper di che mi pasco, / ché così vole amor crudo
; e quando posso starle vicino mi pasco petrarchescamente d'occhiate. = comp
-penza poi si penti; / però mi pasco di bona credenza, / c'amor
che di lagrime el cor nudrisco e pasco. sanudo, x-498: per alcuni venuti
e sofferenza. petrarca, 130-6: pasco 'l cor di sospir, ch'altro non
colla borsa se n'an dò al pasco, mostrandola a belloccora. belloccora lo
campo, infin le foglie / ond'io pasco gli armenti, hanno distrutto. leoni
d'esser fatto la milza, perché mi pasco tutto della malinconia, che 'l nostro
dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che 'solum'è mio
sarino lieto colla borsa se n'andò al pasco, mostrandola a belloccora. belloccora lo
pregiato sopra le sonanti limosine del sinedrio. pasco li, lf-1681: la
-180$, deriv. da póoxw 'pasco, nutro '(di origine indeuropea)
del tuo viso ond'abbia / tacito pasco allor che te non vede / la pudica
, / qualche volta di collera mi pasco, / n'andrei digiun tutto il mio
/ con la pro- vida verga a pasco adduca. alfieri, iii-1-89: dovendo io
cavoli rodo, / né verdi bietole pasco. a. boni, 26: il
milze sotto, dice, i'non vi pasco. cavacchioli, 200: l'amatore
vivo sempre piangendo, di pianto mi pasco, col pianto mi trastullo, né
tante genti, a cui d'alloggio e pasco / sana scarsa la terra.
ignudo / mal si procaccia il necessario pasco. luna [s. v. giacchio
gregge e i buoi / che ritomin dal pasco e dal lavoro, / ove d'
viso asciutto: / ch'i'mi pasco di lagrime, e tu 'l sai.
e'i buoi / che ritornin dal pasco e dal lavoro, / ove d'acque
bellincioni, cvi-263: di pianto sol mi pasco, / e s'i'moro,
fede vivo e sol ai fé mi pasco: / fede serà el mio scudo infino
dolce e l'amaro ond'io mi pasco; / una man sola mi risana e
non cavoli rodo / né verdi bietole pasco, né di prezzemol mi giovo.
2-263: io [bue] mi pasco d'erbe, ed ei [leone]
se erano porci salvatichi che stessino al pasco. = nome d'azione da
tante genti, a cui d'alloggio e pasco / sarìa scarsa la terra. leoni
, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che 'so- lum'è
dolze amor, poi / sol mi pasco de voi; / e mia morte anco
/ mal sorgeran le messi, né il pasco avrà che stecchi. mazzini, 9-90
bergantini, che l'attesta in l. pasco li. segnicaménte,
studio co rno, / pasco nell'oceàno e sprono e sferzo. girone
eccezionali. aretino, v-1-13: mi pasco di udir dalle gran persone: «
1-viii-181: in ampia valle, / pasco d'immensa rigogliosa mandra, /.
. valperga di caluso, 178: buon pasco avrem qui d'ogni benre, e ten
, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e
riprovevole. firenzuola, 2-57: io pasco il pensier mio delle parole / che
il campan de le vacche / sperse nel pasco raro tra larici alti.
, cii-ii-1078: tutta è campagna di grandi pasco li di
campan de le vacche / sperse nel pasco raro tra larici alti. beltramelli, iii-
indegno del pane, di cui mi pasco, perché lo mangio a tradimento con
= deriv. da vaccino2. pasco al camarlengo de la detta università v soldi
, che non sanno, / toman del pasco pasciute di vento, / e non
, / e il cor digiuno di speranza pasco. muratori, 5-iii-111: i poeti