xxiv-118: l'artificio, perché ha da partorir il mirabile, non dovrà essere comunale
maritate con l'umor ferace / le glebe partorir novi rampolli. 0. rucellai,
la razza dalle gravi / doglie di partorir l'uova concette. botta, 5-430:
della fedelissima patria, laonde tornarono a partorir proclami. carducci, ii-10-177: se
amori e di poco onesti desidèri suol partorir mostri d'infamia e di disgrazie.
alla legge di dio, se è per partorir scandolo, distruzione della chiesa o altri
e tempeste e saette, / gravidi partorir d'alto spavento. dizionario di marina
stallon, s'è 'ngravidata / debbe partorir inul senza fallo, / che fia
aveste veder tutto, / mestier non era partorir maria. idem, par.,
in vero / suol la fatica / partorir sempre / sonno soave. cesarotti,
conde, che una ne suole partorir cento. de cristoforis, conc
/ non è, né fia di partorir mai stanca. baldinucci, 7-26: città
, che cercava solo di spassarsi nel partorir le immagini delle quali si era impregnata sulla
di grassezza. bellincioni, ii-242: el partorir, che all'altre esser suol greve
indagazióne, sopra un affare tanto spinoso, partorir potesse. beccaria, 1-41: quella
non dicessero cosa al popolo che potesse partorir scandalo. aprosio, 1-108: aristotile
, sterile e... incapace di partorir la beatitudine ad ogni altro che ad
/ par ch'abbia a noi da partorir la notte. -per estens.
lui al presente t'intrigo, / per partorir, di che rimasi pregno.
stallon, s'è ingravidata / debbe partorir inul sanza fallo, / che fia
de'medici, i-317: anzi ti partorir li gioghi strani / di caucaso nivoso,
con l'umor ferace / le glebe partorir novi rampolli. 5. agric
le dolcezze passate avien che sconte / col partorir, ch'è brutta mercanzia. casalicchio
a'minor nostri / chenti e quai partorir lagrime amare! 7. dimin
. lorenzo de'medici, i-317: ti partorir li gioghi strani / di caucaso nivoso
.. può rallentare ogni calore e partorir molte oblivioni. metastasio, 1-iii-170:
sole: e tutto il monte cominciò a partorir creature. -scintillio, brillio
avreb- bono desiderato che si dovesse far partorir la dama, aprendo l'utero a
principianti per la difficoltà che trovano in partorir motti astratti ed equivochi. foscolo, xi-1-120
veder tutto, / mestier non era partorir maria. petrarca, 366-43: tu
latona in lei facesse 'l nido / a partorir li due occhi del cielo. testi
ebbe la notte il vanto / di partorir la luce. salvini, 13-15: ella
si crollo oltre misura, / femine partorir fiere 'n sembianza. cronica degli imperatori
vorrai provocar li men- strui e far partorir lo putto morto e la secondina darai
di lor figli, per lo spesso partorir delle donne. beccari, xxx-4-270:
donna, / perché più lieve 'l partorir consegua. loredano, 1-160: a
. tebaldeo, xxx7- 39: già partorir le piante si vedea / e correr per
vite] a tale e giunta / che partorir non può così sovente, / come
s'accostò co'bianchi cavalcanti / per partorir di quel ch'egli era pregno.
della fedelissima patria, laonde tornarono a partorir proclami. d. martelli, 19:
al presente t'intrigo, / per partorir di che rimasi pregno. -approntare,
. idem, par., 1-31: partorir letizia in su la lieta / delfica
l'occasioni che in qualche tempo avessero potuto partorir scandalo. nardi, ii-319: la
gli avelli? tu che sposasti, a partorir stupori, / e l'angeliche trombe
2-75: vicina una montagna / a partorir, si lagna, / suda, muggisce
altre stelle, s'ingravidò e cominciò a partorir gli animali. d'annunzio, v-1-277
truovi nelle proprie case, / quantunque partorir dica dall'utero, / non partorisce mai
con l'umor ferace, / le glebe partorir novi ram polli.
del po la fonte, / che senza partorir d ^ acque fur pregni. sacchetti
mare il ceto pieno e prengnio / partorir giona. -che ha forma panciuta
, 6-145: qualor sì insolite eccellenze / partorir vedi giovenile etate, / egli è
della fedelissima patria, laonde tornarono a partorir proclami: in proposito del dacio masena
prova plausibile, benché non sufficiente a partorir la certezza. carducci, ii3- 126
alla pace, fu pronosticato che nel partorir di una vergine rovinarebbe. a.
: la terra... cominciò a partorir gli animali, i quali si vedevano
rabbmeggiando, alla bibbia procura / di farle partorir sensi bistorti. = deriv
vedendo questo misero mondo rancido e ratratto partorir le decine de'mostri senza regola.
figlio d'eolo detto macareo, / al partorir che fé la sfortunata / fu dal
quando va molto in lungo, suol partorir sazietà. fr. anareini, 148
landò, i-49: temendo di non partorir femina (come poi avenne),
/ e tempeste e saette / gravidi partorir d'alto spavento. redi, 16-i-309
piè fino a la testa / nel partorir la donna si scompone? manzoni,
quella donna, / perché più lieve 'l partorir consegua. sansovino, 2-78: se
= deriv. da sfortuna1. partorir che fé la sfortunata / fu dal padre
egli marino dopo molte scritture profane di partorir qualche frutto degno di que'sacri studi
e una ne covo / che a partorir non sarà un lustro intero, / e
accostò co'bianchi cavalcanti, / per partorir di quel ch'egli era pregno. sarpi
lasso, mia madre sostenne / al partorir de le mie triste spoglie! lamenti storici
, s'è 'ngravidata / debbe partorir inul sanza fallo, / che fia minor
; perilché ben maneggiata non può mai partorir se non buoni effetti. 12
, lxxxviii-ii-309: vede di doppia guerra / partorir frutto che suo gloria perde, /
celeste emulasse i saffiri del cielo nel partorir delle stelle. cesareo, 463: