idem, par., 17-84: parran faville della sua virtute / in non
guasco l'alto arrigo inganni, / parran faville della sua virtute / in non
guasco l'alto arrigo inganni, / parran faville della sua virtute / in non
la terra ingombra / attonita parrà, parran tremanti / tutte l'opre di dio
vista persona, / sì ch'or mi parran corte queste scale. fiore, 39-5
valore al cieco vulgo / queste forse parran che a te dimostro / con sì nobili
idem, par., 17-84: parran faville della sua virtute / in non
, 25-71: e tutte cose, che parran capace, / digeste, essaminate a
, / né lunghe l'ore mi parran, né corte, / che né tor
pulci, 25-71: tutte cose che parran capace, / digeste, essaminate a parte
, guarda più fondo dunque e ti parran più presso al nulla che all'essere,
, par., 17 * 83: parran faville della sua virtute i in non
dico, guarda più fondo dunque e ti parran più presso al nulla che all'essere
apollo, e i versi tuoi / non parran, senza lui, se non freddure
saprai! or brune troppo / a te parran le guance; or fia ch'ecceda
gromma, / e drento di verzin parran coperti; / cossi non piglion mai
guasco l'alto arrigo inganni, / parran faville de la sua virtute / in non
, / rispetto a quelle, ti parran villane, / incolte, indotte,
, / rispetto a quelle, ti parran villane, / incolte, indotte, zotiche
volgari / (già il so) parran, queste ch'io chiudo in rime.
saprai! or brune troppo / a te parran le guance; or fia ch'ecceda
, / cose che funno vere e parran gioco. -mal nomato: che
martello, i-3-273: come a nuda pupilla parran sterili arene / queste di cui le
disprezzo giace, / immensi ti parran squallenti campi. grossi, ii-280: si
, / rispetto a quelle, ti parran villane, / incolte, indotte, zotiche