(152): mi perdonerà se parlo male, perché noi siam gente alla buona
stizza, lo so per prove replicate: parlo di quelli accidenti che fanno andare le
allora si dice loro: aggiustatevi, vi parlo da galantuomo; è meglio un magherò
tu devi essere adirato meco perché ti parlo liberamente; preparati ad una adirazióne perpetua,
pietà m'affiena, / se con lei parlo. arici, 143: i bruti ancora
bruno, 158: di venezia non parlo, dove per magnanimità e liberalità della illustrissima
: domenico fu detto; e io ne parlo / sì come dell'agricola che cristo
de la mia donna, di cui io parlo, che mai non si sentia se
/ vo trapassando, e sol d'alcune parlo, / che meraviglia fanno a chi
cfr. àxxt) - yopéco * parlo per allegoria, dico una cosa per farne
4 altro 'e àyopeuto 4 dico, parlo, esprimo '); i latini
, comp. di loquor 4 dico, parlo '): designava l'orazione del
sacrario, come vogliam dire, io non parlo; perché giamai li convenne cossi bene
il graticcio. petrarca, 53-7: io parlo a te, però ch'altrove un
altri. petrarca, 53-7: io parlo a te, però ch'altrove un raggio
: ho imparato a guardare con chi parlo: ho imparato a non alzar troppo
da lentini, ii-98: quand'eo li parlo, moroli davanti: / e paremi
che mi si torce la bocca, mentre parlo? idem, iv-2-448: un forte
di bravura. marotta, 1-224: parlo degli anni in cui egli fu ammaestratore
iv-18-161: il ben partecipato di cui io parlo, / non però a chi l'
volentieri fra gli uomini, a te parlo / volentieri che, pur tacendo, ascolti
. algarotti, 3-58: non parlo poi della credenza che è in loro [
, giorno, i-281: no non parlo di nozze: antiquo e vieto / dottor
e aritolle; / s'eo ne parlo co folle, eo me n'ho anvito
il mio non si chiama mormorare, anzi parlo io ben aperto e chiaramente. tasso
tixó$ (cfr. à7roxoyéop. ai * parlo in mia difesa '). cfr.
/ così all'ombre quivi, ond'io parlo ora, / luce del ciel di
questa cura ti rimorde, io ti parlo, ed aprirotti le segrete cose de'fati
proposito di tuo marito, se te ne parlo è per aprirti gli occhi che hai
aprite gli orecchi a quel ch'io parlo. -aprire la bocca, le
or che a te sola penso, e parlo, e scrivo, / e son
idem, 6-iv- i-97: a voi parlo in cui fanno / sì concorde armonia /
c. e. gadda, 163: parlo della vecchia classe [borghese],
articolo di sommo vantaggio al popolo. parlo dell'avere stabilita gratuita l'amministrazione della
forteguerri, 23-62: di vini non vi parlo, v'eran tutti: / dolci
scritte / vo trapassando e sol d'alcune parlo, / che meraviglia fanno a chi
un caffè. montale, 49: se parlo, ascolto quella voce attonito, /
/ e di saver mi spoglia / parlo in rime aspre e di dolcezza ignude.
ottimo, iii-321: vedrai ch'io parlo respettivamente e non assolutamente. crescenzi volgar
. garzoni, 1-369: l'astrologia (parlo di quella che naturale si dimanda)
produtto. savonarola, 7-i-4: dico e parlo a te, signore mio, el
laguna. montale, 49: se parlo, ascolto quella voce attonito, /
. corticelli, 2-209: e ora non parlo dell'autorità di far leggi, ma
io, che al volto di tanti awersarii parlo in questo trattato, non posso brievemente
rivolgerle tutte a tuo favore. io ti parlo da pastore.
del cielo. predi, ii-237: io parlo teco, fanciulla, quando / l'
compagnia dei più schifosi bagordieri! e non parlo dei denari scialacquati, buttati via come
d'armi: nel caso di cui parlo, di bagordi: « ti ricordi il
aggionge l'ordine di servitori. non parlo de quelli de la prima cotta, i
dei bassi tempi. collodi, 664: parlo dei fiorentini veri, di quelli,
bastantemente colto che vi parli come vi parlo io dell'arte? panzini, ii-131:
) e della base di xéyco * parlo '. battològico, agg.
del sire di costoro a cu'io parlo, ch'è iddio: ciò è a
, or di fenice, / s'io parlo, scrivo, penso, vado o
latte. brancati, 4-273: non parlo da solo né a vanvera. rispondo
m'ascolta e non mi vede, / parlo ai muri in sua vece e i
mi mira; / s'io d'amor parlo, essa d'amor favella.
baldini, 5-173: ogni raffinatezza (parlo, beninteso, per queste mie scapigliene)
stòmaco vuoto, è solo per berteggiarle; parlo di due strette parenti, poesìa
biancheria. algarotti, 3-108: non parlo dei ricami che si fanno quivi in
in parpegliccola non diventa più bigatto, parlo di quello individuo ch'era di bigatto
cerca il danaro perché ami il danaro (parlo dove l'uomo sia uomo),
. quando voglio bene a uno, parlo col cuore in bocca. -con
per filo e per segno, perché io parlo per bocca d'un prelato, il
/ bottiglia. tommaseo, i-335: non parlo de'debiti ch'e'faceva di nascosto
v'è acqua di cannella (parlo di quella che fanno i bottiglieri per
in parpegliccola non diventa più bigatto, parlo di quello individuo ch'era di bigatto
di vele. tommaseo, i-335: non parlo de'debiti ch'e'faceva di nascosto
ruvido. alvaro, 4-35: non parlo delle sue labbra screpolate per la sua
di bruti animali. casti, 9-91: parlo delle selvagge ingrate e strambe / brute
selvagge ingrate e strambe / brute sovranità; parlo di quelle / che han le coma
se parli sul sodo. -perché? io parlo bene sul sodo. -eh, buffoncèllo
lorenzo de'medici, 627: ora io parlo al buio e se di nessuna cosa
9 (152): mi perdonerà se parlo male, perché noi siam gente alla
., 38 (663): parlo di quel latino birbone, fuor di chiesa
o meno, è l'identica zuppa. parlo degli spettacoli ai quali interviene il pubblico
ne addossa. d'annunzio, v-1-78: parlo agli uomini in riga contro un muro
angustie?... scusatemi, ne parlo perché siamo parenti... fo
schiere amiche. campanella, i-148: parlo teco, signor, che mi comprendi,
e buoni. berni, 94: io parlo d'ogni sorte di confetto, /
fue condannato. guicciardini, 63: non parlo calunniosamente, non accusatoriamente, perché la
v-1-78: parlo agli uomini in riga contro un muro di
ii-5: di quelle [donne] io parlo, che nello inscrescevole / quaranta sono
che non feciono gli inimici. non parlo del consumamento de'grani e delle biade
de'grani e delle biade; non parlo de'vini de'quali quelli che avanzavano
-figur. marino, vii-221: né parlo solo degli altri cerchi inferiori a'quali
menarlo; / per carità degli uomini ti parlo. machiavelli, 397: i pontefici
marino, i-200: de'carrettoni non parlo, che, martirizando del continuo le
marino, i-200: de'carrettoni non parlo, che, martirizando del continuo le
-presto, abbruciale subito. io non parlo. parini, giorno, iv-734:
in far castelli in aria, / e parlo meco stesso or piano or forte.
passo altrui. / chi d'usur- parlo ardisce, / balza respinto; e lui
petrarca, 127-100: che quant'io parlo è nulla / al celato amoroso mio pensiero
ha cementato con tanta abnegazione (io parlo dei maggiori di me), non
monti, x-3-388: se vero io parlo, crémera vel dica, /
foscolo, xiv-9: perdonate se vi parlo con tanta confidenza, ma affé che sono
. garzoni, 1-668: non parlo del color cerino detto così dalla cera
... lo crederesti? anco quando parlo con la bella non le dico tutto
vuol questo, / col cerusico io parlo e col dottore. verga, ii-19:
. e. cecchi, 6-254: io parlo di giovani coi quali ebbi che fare
pensiero: / e per farvi veder che parlo il vero, / pregar voglio il
potea questo. guicciardini, 63: non parlo calunniosamente, non accusatoriamente, perché la
, non ti lusingo e. parlo chiaro, / perché poscia confusa
varcando, chiassa, / delle memorie mie parlo a più d'una. de sanctis
tuo testo non bisogna chiose, / sì parlo chiaro e con diritta fede. s
non dirò; e scuro so che parlo: / ma poco tempo andrà, che'
morire? d'annunzio, v-2-528: parlo come chi, avendo paura nel buio,
i ciancioni, e io per natura parlo poco. bar etti, 1-289: invece
': cfr. xivatsoxoyéo) * parlo in modo osceno, scrivo farse oscene
tasso, ii-45: e quando io parlo di debito e d'obligo, non intendo
la mia domanda è senza clausola, parlo assolutamente, è necessario ch'io sia essaudito
lunga fino a settantadue gradi: e parlo di questa che appunto or che ne
cicerone volgar., 2-175: io parlo dell'uomo dotto ed erudito,
è fornito. tommaseo, i-335: non parlo de'debiti ch'e'faceva di nascosto
, bisogna avvertire che le pietre (parlo ora di quelle alquanto communi) son l'
alfieri, 1-45: or, che più parlo? eguale / fu in voi la
: più non mi spiego, perché parlo con voi, al cui gran commento ogni
, conc., i-230: io non parlo qui degli aridi compendi; parlo delle
non parlo qui degli aridi compendi; parlo delle storie filosofiche, nelle quali i
possa ritrar alla buona osservanza, tuttora parlo che, comunemente traendo sé alli detti costumi
parti solide. marino, vii-242: non parlo poi de l'armonica e reciproca comunicanza
la figura seguente. galileo, 4-3-306: parlo di quelle [dimostrazioni] che per
. foscolo, xiv-9: perdonate se vi parlo con tanta una cosa, domani ce la
si confarebbero benissimo marino, i-257: né parlo di quella imitazione la qual all'indole
conc., i-230: io non parlo qui degli aridi compendi; parlo delle storie
io non parlo qui degli aridi compendi; parlo delle storie filosofiche, nelle quali i
scritto nella mia, e come io parlo, ed a coloro che parlano come parl'
dire, voi intendereste che io non parlo a caso. s. caterina de'
9-1-113: awertisci, ch'io ti parlo ora confidentemente, e con tutta
pessimi. leopardi, iii-312: le parlo col cuore sulle labbra, e con tutta
foscolo, xiv-9: perdonate se vi parlo con tanta confidenza, ma affé che
, 913: ve', tirsi, io parlo teco in confidenza; / non ridir
32-128: debbo avvertire che qui dove parlo... di questo argomento,
francesco da barberino, 136: or parlo a tutte quelle che son lassate / da
voi conoscete cinque o sei donne (parlo delle eleganti), potete dire di
govematrice dei fedeli, ognuno intende di chi parlo. 2. chi ha esperienza
mi vergogno ben di ciò ch'i'parlo / considerando ch'i'son di te
che non feciono gli inimici. non parlo del consumamento de'grani e delle biade
de'grani e delle biade; non parlo de'vini de'quali quelli che avanzavano
è chi contrastar presuma. / parlo del tempo. brusoni, xxiv-843: tante
chiesa contigua. tasso, i-188: e parlo de l'ariosto e di dante,
favoloso trovato. goldoni, iii-77: parlo di quella pellegrina, la quale è una
volersi mai sentir contrariare. - quando parlo io, tu mi contrari sempre.
non è chi contrastar presuma. / parlo del tempo dispensier de gli anni. menzini
/ se quella con ch'io parlo non si secca ». =
conoscete cinque o sei donne (parlo delle eleganti), potete dire di conoscerle
dovuto essere alla fattoria di fòsini, parlo di una diecina d'anni fa: ora
: tutte le filosofie degli antichi (parlo di quelle eziamdio, che sono state
correzione, lacopone, 88-14: però parlo e dico mio parire / e da correzion
i sentieri del signor; / teco parlo, e tu mi sveli / le armonie
, 14: perdonatime se cusì parlo, perché pochi anni averi. ariosto
, 12-167: questa malattia, non parlo della polmonite, tutta la mia malattia,
. d'annunzio, v-1-1060: arditi, parlo breve e netto, poiché alla cote
s'aggionge l'ordine di servitori. non parlo de quelli de la prima cotta,
posson essere men capaci di tal censura, parlo de le altre specie di servitori;
alcuna. algarotti, 3-58: non parlo poi della credenza che è in loro
so cosa diciate. / di quel credito parlo. voi sognate. / io non
di creditore, botta al cuore: parlo di chi sente l'onore.
muffa faldellati. garzoni, 1-668: non parlo del color cerino detto così dalla cera
, come vogliam dire, io non parlo; perché giammai li convenne cossi bene d'
i-115: de'cimici non ve ne parlo, perché ve ne sono sì bestialmente
a cuore; potete immaginarvi s'io ne parlo al ministro della guerra: ne parlo
parlo al ministro della guerra: ne parlo e ne scrivo. manzoni, pr.
: di personi -né ragioni / né parlo, né dico: / sì curale -e
d'un antro, or ch'io parlo, esce / coppia felice di due dame
italia. lambruschini, 2-24: non parlo de'cattolici romani,... che
sp., 36 (628): parlo da buon cristiano; e della madonna
: e spesiale a voi, cavaleri, parlo, e altri valenti e degni pisani
una succiola. pulci, 25-46: io parlo di paraboli a chi intende, /
e lucia, 157: so che parlo d'un religioso, ma il padre cristoforo
come cosa molto seria... parlo del duello davvero. il duello per
, i-115: de'cimici non ve ne parlo, perché ve ne sono sì bestialmente
, 106: delli altri che restano, parlo delli decimandi, il medesimo bassà primo
, bramo esser sola; altrimenti non parlo. alfieri, 1-1054: il primo difetto
diverse infirmitadi. savonarola, 7-ii-259: parlo di questi signori e gran maestri temporali
23-131: di lionardo di capoa non parlo, perché egli ha parlato assai fuor de'
è destino che ogni volta ch'io parlo con te mi debba arrabbiare. cassola,
. pea, 8-23: se io ne parlo tanto dettagliatamente, è perché la ragazza
, i-178: al tempo di cui parlo sedeva e lavorava di calzolaio anche un giovanotto
lingua ', da siaxéyo ^ iai 4 parlo, converso '). dialettologìa,
ancorché io non favelli con la bocca, parlo con la mente, e perfino dialogizzo
: dacché concesso m'è che io ti parlo / -diss'io a lui, -un
. dotto, xxviii-98: a simil parlo, per intender prove / del meo
esto regno suo; / ch'io parlo sol de difetti che sono / ne famigliari
d. bartoli, 9-23-222: io qui parlo di quel che similmente avviene..
perìcolo ad uno stato, ma io qui parlo piuttosto dei dilettanti-impiegati e dei deputati,
che la notte? rosa, 73: parlo dell'arte tua, della pittura,
esterne. serra, iii-544: non parlo solo delle polemiche, ma di tutte
donne e donzelle assai, di ciò vi parlo / a dirittura. cassiano volgar.
vallisneri, ii-487: né qui io parlo del vino con acqua, per così
dire, dirotto, e mortificato, ma parlo del vino puro. -senza
manzini, 8-37: dio mio, mentre parlo d'attitudine primordiale, d'intenzione genuina
dell'anima. leopardi, i-173: parlo di molti indi vidui che
vidui che sono tra noi, e parlo di nazioni, come dei turchi
che è questa scienza di cu'io parlo. vangeli volgar., 113: in
che 'l nodo di ch'io parlo si discioglia / dal collo e da'tuo'
ti discolorar, ché il vero io parlo. = comp. da dis-con valore
. m. cecchi, 18-10: i parlo per discorrere. -puoi discorrere, discorri
vi-46: di tali caccie io non parlo, giacché non sono oggi molto esercitate
. cecchi, 392: s'io vi parlo a fidanza, perdonatemi, / ch'
, io vi protesto / che non parlo de'principi presenti: / quei,
. mi copia la faccia. io parlo e ogni tanto lui butta giù un
magno disertare: / altrimenti, io ti parlo chiaro e scorto, / la tua
l'opera di costoro a cu'io parlo fa, che quello che essa disfà
a'discepoli suoi in disparte. io parlo per similitudine, perciò che quelli che
, « tanto che, s'io parlo teco, / ad ascoltarmi tu sie ben
vergogna. petrarca, 128-64: io parlo per ver dire, / non per
musica. leopardi, i-173: parlo di molti individui che sono tra noi,
molti individui che sono tra noi, e parlo di nazioni, come dei turchi che
, 11-177: o luce a cui parlo, / sii tu la sua via,
dopo questa il volere, di cui parlo, e ciò è il disporsi a mettere
dolente / misere cose scrivo e tristi parlo. de marchi, ii-49: aveva
in su la strada nell'osteria; parlo con quelli che passono, dimando delle
e mi ha supplicato, ed io vi parlo, vi supplico, non vi supplico
. rama, lv-160: non parlo dei conventi d'uomini e donne;
, mia cara donna, / io vi parlo di guerra, et ora penso /
vostri doveri... perché vi parlo io dei vostri 4 doveri 'prima di
v'opprimono,... vi parlo io di 4 sacrificio ', e non
grazzini, 18: io non vi parlo a caso, / che, volendo
, quest'è la ragione per cui non parlo. foscolo, viii-194: persuaderò forse
dubbioso errando, or ch'io ti parlo, aspetta / il figliuol suo. svevo
è altro che queste parole ched io parlo: e però dico che questo dubbio
chiaro mestier che si professi. / parlo dell'arte tua, della pittura. parini
(dal verbo èxxxy] oi<4£co 'parlo in adunanza '(traduz. dell'ebraico
dolore e nel silenzio della meditazione: parlo di berchet. imbriani, 3-7: chi
barberino, ii-64: ch'io non ti parlo imparte di peccare, / condennar l'
libri aperto. / benché in alcuna parte parlo ellitico, / più chiaro in alcun'
lotario. russo, i-339: io non parlo già dell'uomo degradato dal suo essere
io il dico un'altra volta, e parlo retto, / ché questo non emenda
onestà intemerate. pascarella, 2-273: non parlo delle braccia e delle gambe della nostra
serba. marino, vii-221: né parlo solo degli altri cerchi inferiori a'quali
in tutta casa mia è fedele; parlo con lui bocca a bocca in visione,
tema di alv (ooo [xai 4 parlo copertamente '). cfr. isidoro
parola, discorso ', da cpcovéto 4 parlo '); cfr. fr.
e cptovéco 4 produco un suono, parlo '). epìfora, sf
del sorriso '. credi, che non parlo del silenzio epistolario mio.
scriverò. soffici, v-1-516: né parlo, come forse dovrei, della sapiente
pover uomo che aspetta la quartana; parlo dunque con le persone lontane, ed empio
. torricelli, 150: so ch'io parlo in un luogo dove la vivacità degli
acque; e la scrittura di cui vi parlo, è questa, che leggo essere
lei? - lucio dal carro dico, parlo pur espedito. 6. nitido
a fronte capillata post haec occasio calva (parlo delle lettere e della latinitade di cui
sbarra, iii-182: de le chiome non parlo, ella nei prati / non
in estranio. alfieri, 1-589: io parlo / a voi così; ma,
., 27 (469): non parlo de'contrasti, delle difficoltà che incontrava
così vasto solco negli spiriti odierni? parlo di teodoro dostoiewsky e di leone tolstoi.
eventuali? foscolo, xv-46: non parlo... delle piccole somministrazioni da
/ empio sospetto? di evidenza 10 parlo; / non di sospetto. landolfi,
e sanza alcuna pompa, come io parlo naturalmente. b. davanzali, ii-275
'l signore -no hano spavento / (parlo 'n comuno d'esto marrimento, /
cicerone volgar., 1-160: io parlo, secondo che ora dissi, dell'
/ e'me ne 'ncresce e però parlo umile. -andare smarrito.
barberino, 88: ch'io parlo sol de difetti che sono / ne famigliari
poi in su la strada nell'osteria; parlo con quelli che passono, dimando delle
, iii-13: oh, io non parlo. fo volentieri servizio a tutti,
, 12-6 (44): se io parlo, i'son mostrato a dito,
rosa, 1-62: di quel clemente non parlo, perché è troppo coglione; lasciate
/ per voi scrivo, a voi parlo, or voi prestate / favorevoli orecchie al
molta feccia. folengo, ii-102: parlo del d'ogni fezza pien tiberio,
, i-254: costoro de'quali io parlo, se ben mancano nella felicità dello stil
dico questo perch'esta donzella della quale parlo in questa parte, qui vegga come
tacqui e fui muta, / e parlo or che di vita priva sono;
mia feruta / nel mentre che io parlo o che ragiono. -smosso,
/ per voi scrivo, a voi parlo. dottori, 101: assai maggior dell'
risponde, / e quanto più gli parlo, più gli scorgo / versar da gli
a questo dì di ch'io vi parlo, / che l'aurea fiamma alzò in
e pura, / a cui non parlo, perché il fiato ò grosso, /
. cecchi, 392: s'io vi parlo a fidanza, perdonatemi, / ch'
sua possanza, / il brando de cui parlo, fece fare, / di tal
cammelli, 287: figliola, io parlo queste cose teco / per passar tempo
. cino, iii-57-9: in figura vi parlo ed in sembiante / siete dell'animale
teatrale. dossi, 403: non parlo di quelle donne medioevali, losche e
vi-726: se i viventi non ho, parlo a'sepolti / che in più file
ogni anno. borsa, xix-4-729: parlo prima di tutto del filosofismo enciclopedico,
si èe, io a voi cordialissimamente parlo. lanzi, v-226: figura confacentesi al
, don nini... non parlo del vostro fisico... bisognava accompagnarla
non c'è poesia senza contenuto, ma parlo di quello che s'impossessa dell'anima
. frezzi, iii-6-40: io, che parlo, fu'il primo tra quelli,
, rovinano i pavimenti, e guai se parlo. fogazzaro, 1-21: alle 4
spasima di riconoscersi. manzini, 15-206: parlo del flusso di vita viva, che
; / ed uscendo (tu sai che parlo il vero) / dal folleggiar d'
l'incertezza. pascoli, i-641: non parlo de'cambiamenti fonetici: noi non li
. e non sempre, non sempre parlo così forbito. 4. che
sei / in su la burla, io parlo naturale, / e non per punta
forteguerri, 165: ogni volta che io parlo nella valle di cosceto tua possessione,
motivo. panziera, 1-55: non parlo a caso né a fortuna. a.
tanto esser migliori quanto più invecchiano: parlo de'vini generosi, i quali acquistan
. parabosco, 7-22: non ti parlo poi delle barbe pelate, delli occhi
del sapere. leopardi, v-522: parlo anche, da pochissimi in fuori, di
versi sdruccioli posti a caso: non parlo dei componimenti intieri in tal sorta di
intieri in tal sorta di versi, parlo di quei che si frammischiano, e
feriato amore. fogazzaro, 1-482: parlo... degli impulsi buoni al
1-77: - non la prendete così; parlo sul serio, e sapete che
siena, 119: io non vi parlo in francioso. pulci, 4-55: con
i-77: non la prendete così; parlo sul serio, e sapete che sono franca
parabosco, 7-22: non ti parlo poi... delle teste frantumate,
-figur. gioberti, iii-196: parlo... principalmente della civiltà e
sanctis, 7-298: com'io vi parlo freddamente di queste cose, così freddamente
dolente / misere cose scrivo e tristi parlo. calandra, 133: si soffermò
iii-42: è vostra mercé s'io parlo a fronte aperta, e, ciò che
di quelle. ariosto, 235: parlo de la virtù che dona e spende
. prati, ii-237: io con te parlo, tu il sai, nell'ora
nobili medesimi. algarotti, 3-420: non parlo del cartesio così ricco di colori furtivi
soffocando. montale, 49: se parlo, ascolto quella voce attonito,
dicean vero. tommaseo, 8-188: parlo nel gergo, mezzo scientifico, mezzo
, 27-185: mentre ch'io ti parlo, / sappi ch'io sento della morte
farsi scorgere; perch'io non gli parlo mai mai; fingo di non sapere chi
ciglio: / « io son sola che parlo, io sono il vero » /
fante, re, donna... parlo, s'intende, di carte «
, iii-182: de le chiome non parlo, ella nei prati / non ha fior
, quotidiano. leopardi, i-156: parlo anche delle piccole illusioni della giornata.
del sire di costoro a cu'io parlo, ch'è iddio: ciò è a
temerario. segneri, iii- i-259: parlo di quel giudizio assoluto, che la nostra
giugnola. bresciani, i-i-no: non parlo delle pere giugnole come le zuccherine,
color giallo. pindemonte, 180: parlo del bianco / augellin dalle piume di
poeta il fin la meraviglia. / parlo de l'eccellente, non del goffo:
francese, la quale mi dicono che parlo bene; e in verità non mi
i-7-20: or si parrà s'io parlo in grado. chiabrera, 467:
contra miei fogli, s'io non parlo a grado. guidi, xxx-5-288: in
allora si dice loro: aggiustatevi, vi parlo da galantuomo; è meglio un magherò
alceste, il cavallier di ch'io ti parlo / (che così nome avea)
], iii-2-182: di questo io ti parlo, lasciando il ballo delle tanaglie e
francesco da barberino, i-126: ora parlo ad ognuno, / chi serve
guardi. rajberti, 2-122: io parlo qui nella mia pura qualità di filosofo razionale
contra 'l signore -no hano spavento / (parlo 'n comuno d'esto marrimento, /
, 7-i-35: ma di questi non parlo, perché non sono maestri, ma guastatori
cino, iv-220 (96-10): i'parlo si di voi, ch'amor m'
magalotti, 24-192: io non le parlo de'miei guidaleschi perché sto bene.
dolce. bresciani, i-i-no: non parlo delle pere gragnole come le zuccherine,
tre, quattro, cinque ec. parlo per idee assolute. ma se li
effetti. oliva, 723: cosi parlo, perché l'orrore della materia non permette
balbo, 4-347: il testo di che parlo... si rivolge...
pietà vèr me. petrarca, 125-16: parlo in rime aspre e di dolcezza ignude
. tomitano, 197: non vi parlo di quegli oratori, poi, li
e ci è da farci suso disegno: parlo de mercatanti che s'imbertonano negli amori
lubrano, 2-92: con voi parlo, che dormite su mata- tommaseo
). lubrano, 1-257: non parlo di pittagora seppellitosi in un sotterraneo immalinconito
goldoni, xiii-737: madri, a voi parlo: fra le dolci e care /
signore. impallidisci? / no non parlo di nozze. manzoni, pr. sp
altre cose si presero ardire di voler in parlo,... prevale...
alimento. romagnosi, 4-367: quando parlo d'impellenti io intendo di comprendere qualunque
: non so come stai così inpensierato; parlo, e non m'odi; poi
cominciato. petrarca, iv-2-115: io parlo de l'imperio alto di roma,
trafitto di dolore, piagnerò mentre che parlo. buti, 1-827: 10 non
, xxxvi-186: questa di ch'io parlo,... / pur come fior
non c'è poesia senza contenuto, ma parlo di quello che s'impossessa dell'anima
abbondano gli spropositi di stampa. non parlo degli impossibili che scorsero nell'articolo mio,
da improvvido ardore di pugne, io parlo di doveri e di patria. bocchelli,
vino. gherardi, 1-ii-420: non parlo né dico de'peccati terribili e dispettosi
, / io, salvin, d'amor parlo e canto e scrivo.
; inconoscibile. galileo, 4-3-307: parlo di quelle che per lunghe concatenazioni di
. monti, ii-101: non ti parlo delle stampe incendiarie che si vanno spargendo
. m'incombe l'obbligo di parlare come parlo. bonsanti, 4-291: incombeva ai
del cielo. e quello ch'io parlo ora di gaudi, quel medesimo intendo
adosso questa mina..., ma parlo a'sani e incontaminati dalla superba tirannide
., 27 (469): non parlo de'contrasti, delle difficoltà che incontrava
incredibile. aretino, iv-5-263: parlo dell'opra che pur mi inti
mazzini, 24-181: le cose nostre, parlo dell'associazione della * giovine italia '
ne volano! / di quelle io parlo, che ne lo increscevole / quaranta
o muti. lambruschini, 6-24: parlo sempre dell'eccedere; parlo di ciò
6-24: parlo sempre dell'eccedere; parlo di ciò che indebitamente prevale, e che
si combatta! leopardi, i-133: parlo di un sentimento ingenito e proprio dell'
. metastasio, 1-iv-45: non vi parlo della vostra indiscreta podagra, perché a quest'
ché, ancor ch'io non ne parlo, / martin ne parla, gianni,
infedeli? cesarotti, 1-ii-6: non parlo delle censure vaghe, puerili, infedeli
sono entrato. colletta, 2-ii-376: non parlo io già del dispotismo, ove '
esempio. marinetti, 2-i-404: vi parlo da appassionato infiamma- tore della gioventù.
/ io sbaglio, se taccio, se parlo... / -risbagli. /
parlato infin a qui da fratello, ti parlo ora da padre. baldovini, 1-2
ingannò. petrarca, 70-31: che parlo, o dove sono, e chi m'
ingrate. della casa, 665: che parlo? o chi m'inganna? a
io stesso, / ora mentre ch'io parlo il tempo fugge / ch'a me
. leopardi, iii-312: io le parlo... con tutta l'ingenuità di
a vui / sappiate allor ch'io parlo di costui. g. stampa, 132
francesco da barberino, no: ancor vi parlo a tutte, / si porteranno quando
a. cattaneo, iii-207: mentre parlo, ecco romoreggiar al di sotto tutto
lui. carducci, ii-n-280: non parlo mai con nessuno,... e
non possono essere inutili. ma che parlo di grandi e anche solo di uomini
tua voce è quest'anima diffusa. / parlo d'altro, / ad altri che
40: ah! ch'io non parlo a gente insulsa e sciocca; / vedo
. d. bartoli, 2-3-372: non parlo sol dell'estrinseca integrità de'costumi e
/ il regio seno, e intempestivo io parlo. guerrazzi, 1-361: il monaco
1-135: sia donna, s'io le parlo, che m'intenda: / né
lo / meo detto; ma che parlo / a chi s'entend'a me.
[luciano], iii-1-169: non parlo delle interpretazioni latine, le quali,
stesso in persona, iddio, che parlo faccia a faccia con te uomo,
23-397: benché sia un pezzo che io parlo per interrogativi, già vi ho detto
son tali e tanti / che s'io parlo de l'un
luogo. leopardi, i-492: non parlo mica di quelle inversioni e trasposizioni di
potemo sentire neente. vasari, 5-311: parlo... d'ottaviano dei medici
. casini, i-308: ma io parlo d'invanimento ne'sollevati alle dignità della
perché tu, o dante, con cui parlo, più volentieri mi rada dal volto
chi sono questi movitori a cu'io parlo,... li quali con dolcezza
adiratevi meco né tornate a dolervi ch'io parlo ironico. leopardi, 1025: voi
fenomeno dell'irregolarismo francese, di cui parlo, ha caratteri così spiccatamente eccezionali,
franchezza magistrale con la quale io vi parlo non nasce da notizie ch'io abbia
di parole, e se con voi parlo sicuramente, irriverentemente. beicari, 3-1-72
dal sonno, irto di ghiacciuoli, parlo parole anarchiche. marinetti, 3
'e dal tema di dyopeùca 'parlo nell'adunanza '. isemplo,
tommaseo, 15-218: della critica ispiratrice non parlo per ora, di quella che non
quella nobiltà. forteguerri, iv-425: se parlo, più l'accendo; / se
. leopardi, iii-312: io le parlo con cuore sulle labbra, e con
ora passa tra i nostri denti. se parlo, ferisco. se interrogo, lacero
troppo laconica. stigliani, ii-335: non parlo qui di quella brevità laconichissima nello spiegare
non mi scoppiate a un tratto mentre parlo / di vane cose. -essere
male. cammelli, 273: io parlo, per dir ver, d'un ladroncello
. bresciani, 6-x-83: non parlo delle pere giugnole, come le
. dal tema del gr. xaxéco * parlo 'e da un deriv. da
. dal tema del gr. xaxéco 'parlo 'e da un deriv. da
. dal tema del gr. xocxéco * parlo 'e da un deriv. da
che siano, se di lui vi parlo, / lamentazion d'innamorati e fole
incerti affetti; / tu parli, io parlo, e negli ambigui detti / oracolo
, 766: io non ti parlo di ciò, né so rompere la nebbia
re servile e poltron (schietto vi parlo) / in fondo a una provincia
3-7 (325): se io ne parlo alquanto largo ad utilità di voi,
largo, buona gente! / largo! parlo con voi. non v'intruppate /
e dal tema di ^ véco 'parlo, dico '. laringografìa,
: non pur di regni o di ricchezze parlo, / in che la ruota instabile
lvii-21: questi [drammi] onde parlo sono delle saporite cose di lingua e
. cassola, 2-321: io le parlo così per l'amicizia che ho per suo
sia busia / o vero e ciò che parlo e ciò che lezo. boccaccio,
questo lume / in ch'io ti parlo, mercé di colei / ch'a l'
avevano molto caro. salvini, 39-ii-36: parlo con uomini... nella squisitezza
i. frugoni, i-5-166: io ti parlo di que'buoni, / di quei
grassi d'animali / non ve ne parlo, ché ce n'è migliaia, /
una transazione leonina. muratori, 9-189: parlo di chi vuol fare sfoggiati quadagni nel
una letterata e neppure una donna colta. parlo, qualche volta, così, per
da lentini, 50: quand'eo li parlo morali davanti, / e parami chi
redi, 16-ix-139: io so che parlo troppo libero e che per conseguenza non
. c. campana, ii-147: parlo di ciò con quella libertà che mi concede
, 1-99: perdonatemi se tanto licenzioso parlo.
malatesti, 27: scusami s'io parlo troppo: la passione è quella che
arte). moniglia, 1-ii-417: parlo con lindura, / per natura.
con il cuore / sulla lingua ti parlo. -parlare con la lingua di
, 3 (49): io vi parlo da amico: le scappate bisogna pagarle
, fermo e lucia, 85: io parlo dell'offesa fatta alla livrea del cavaliere
grande uggia. non vedo nessuno, non parlo con nessuno. faccio lezione, e
a questo lume / in ch'io ti parlo. cecco d'ascoli, 2373:
suppongo voi tutte lontane, e ve ne parlo però con tutta quella libertà che m'
di poltronzoni. segneri, ii-146: parlo, uditori, con esso voi qui
milano. forteguerri, 23-67: io parlo solamente di coloro, / che senza un
g. ferrari, 378: io parlo di montecassino, repubblica di frati, che
p. verri, 2-234: io non parlo di ogni sorta di lotterie indistintamente;
. lucciolétta. spallanzani, 4-iii-37: parlo delle lucciolette marine. tommaseo, 11-108
con ciò volea significarsi se non: parlo schietto e senza ambiguità. manzoni,
e ci è da farci suso disegno: parlo dei mercatanti, che s'imbertonano negli
/ non intendo ciò che dici / quando parlo con il tutto. -figur
. bocchelli, 18-ii-36: a voi parlo, mi rivolgo a voialtre [prigioniere
, 48: anche al momento che vi parlo, assai lontano da quello in cui
-organo. spallanzani, 4-vi-418: parlo dell'atto della fecondazione, mercé il
oggi l'impresa di macinare diamanti; parlo con persone soggette ben sì a passione
. periodici popolari, ii-91: io vi parlo franco, sapete, e non sogguardo
questa franchezza magistrale con la quale io vi parlo non nasce da notizie ch'io abbia
questo lume / in ch'io ti parlo, mercé di colei / ch'a l'
voi (e quando dico voi, io parlo delle cime dei filosofi), voi
era lui; ma mi perdonerà se parlo male, perché noi siamo gente alla buona
dirò che gl'italiani allora, / parlo di quei che fur già trecent'anni,
da barberino, ii-64: io non ti parlo im parte di peccare, / condempnar
). vittorini, iv-402: io parlo per chi ci vive... per
reconciliarsi con solimano, bastando il manci- parlo con le lagrime agli occhi per non perire
si richiedeva una profonda intelligenza. non parlo dell'ornato; perché, essendo l'
ne piangano le loro famiglie, io ne parlo da letterato. / oppongo al cordoglio
; largamente. berni, 103: parlo della brigata genovese, / saivaghi,
e. cecchi, 6-254: io parlo di giovani coi quali ebbi che fare,
entrata. f. casini, ii-247: parlo di que'poveri incarcerati, sepolti in
barca umile, / di ch'io vi parlo (udite stravagante / ma- resca bizzarria
'l signore -no hano spavento / (parlo 'n comuno d'esto marriménto, /
frale? ciampoli, 310: ma che parlo di rocca? a 1 cuor codardi
molte vendette di odi, con voi parlo, che dormite su matarazzi imbustiti di
ti mostraste soperchio: / ma s'io parlo ai bivolche e tu al serchio,
i. frugoni, 1-15-170: 10 parlo de le mosche. o tedio, o
xviii-292: il letterato di cui le parlo, è autore, autorone, di
veduto avrete che nel quarto tomo io parlo della medusa fosforica ch'io trovai nello stretto
fagiuoli, 1-6-19: aggiustatevi, vi parlo da galantuomo; è meglio un magherò
; ma pensate intanto che io non parlo che pel vostro meglio, per la
a milano più di dieci anni. parlo anche il meneghino. borgese, 1-225
morta. romagnosi, 3-ii-582: io qui parlo alla ragione cogli occhi e colla fantasia
. giuglaris, 364: a voi parlo, menti ostinate, che avete or
ma avvertite, signor, che io parlo schietto: / dico la menta
. monti, ii-101: non ti parlo delle lettere che piovono al g.
contini, marchesini, ciamberlani, scudieri, parlo un po'ironico? -ammirazione
poeta il fin la meraviglia. / parlo de l'eccellente, non del goffo:
/ vo trapassando, e sol d'alcune parlo / che meraviglia fanno a chi l'
compassionevole al raggio morente della luna; ti parlo come a donna viva e spirante nelle
di stelle pongono, di cui io parlo. bibbia volgar., i-73: lieva
se questo umano cervello, di cui parlo, è una cosa grande e nobile o
tema di tpcovéco 'produco un suono, parlo '. mesoframma (mesofragma)
l'officio loro [dei demoni], parlo per ora de'buoni, è di
lei: io sono esso, che parlo teco. felice da massa marittima,
non intendo dei denti della bocca; parlo di cert'altri per ironia metaforica.
f. f. frugoni, iv-294: parlo con uomini così onesti ed intelligenti,
lavorando a un libro su plotino. gli parlo della metasofìa -sapienza superiore, al di
aggettivale. linati, 13-211: ti parlo de'veri lombardi, perché di scrittori
bestiale. lubrano, 1-257: non parlo di pittagora, seppellitosi in un sotterraneo
cicerone volgar., 1-125: non parlo io ora della popopoi menar attorno in
a pena, parte / ch'io parlo, mi difendo, a pena scrivo /
frutto. bresciani, 6-x-83: non parlo delle pere giugnole, come le zuccherine
fr. serafini, 325: di te parlo, o giovane niceta, maggior degli
quale contiene tutte l'altre (e parlo dell'anime inferiori) e chia- mola
.. / del paolan francesco io parlo e dico / che a somma carità mosse
. come m'accade ogni volta che parlo con minori di me, vidi il piacere
o mio figliuolo, che io non parlo per ingiuria, ma per amor del
tengo per fermo che i principi (e parlo de'passati), dopo essere arrivati
la mia donna, di cui io parlo, che mai non si sentia se non
aveva l'aria di un selvaggio. gli parlo, gli dimando un miracolino ch'è
, ma per insino ch'io non parlo con questo signore legato, non veggio
guardano neppure. fenoglio, 1-276: parlo dell'ottobre dell'anno scorso, quando
. mazzini, 14-52: scrivo e parlo già tanto francese, e leggo sì poco
non patisce. giuglaris, 127: parlo d'un uomo con se stesso così severo
. ghislanzoni, 17-141: non ti parlo degli schiavi dell'america lontana, che
cioè: ma non al modo che parlo ora io dante. storia di stefano,
più. pascoli, i-129: io non parlo d'imitazione che il manzoni abbia fatto
broggia, 184: allorché dunque io parlo di aumento di moneta, deb- besi
a'begli occhi leggo / quant'io parlo d'amore e quant'io scrivo.
udir assai? / -e ancor io parlo ben molto. - / sì, ma
uomini più o meno ampio. non parlo solo delle azioni e influenze esteriori e palpabili
un capitano, di un banchiere; parlo delle influenze morali e spirituali. papini,
valutario. broggia, 185: quando parlo di 'moneta de'conti ',
siete dentro me stesso e parlandovi io parlo fra me e monologizzo.
coltivazione del grano, e qui non parlo dei monti nummari, i quali sono
mazzini, 9-198: di morale, non parlo. se v'è modo di rialzarlo
storiografia] una epopea in prosa: parlo retoricamente e non moralmente. 7.
. g. visconti, 1-132: or parlo vosco: e non abbiate schivi /
. idem, 50: quand'eo li parlo morali davanti, / e paremi chi
tosto della medicina spirituale, e non parlo di quella sola che con l'arte
boito, 69: non so s'io parlo ad una soave visione del mio cervello
di cui bene o male dispongo, parlo proprio di lei, e mortifico con
di sapere ». « ma se parlo, son morto ». tommaseo [s
. mazzini, 14-52: scrivo e parlo già tanto francese e leggo sì poco
a'begli occhi leggo / quant'io parlo d'amore e quant'io scrivo.
leonardo, 2-221: de'visi mostruosi non parlo, perché sanza fatica si tengano a
, / quello ch'io dico non parlo per boria, / per regarvi a memoria
classe. borsi, 30: se parlo a un mio simile, per metà non
chi sono questi movitori a cu'io parlo, che sono di quello movitori,
: / e ciò mi scusi quando parlo mozzo. dominici, 2-7: li scribi
genere muliebre. algarotti, 1-vi-139: non parlo dei ricami, che si fanno quivi
correnti. era densa e gialla. parlo della nebbia. 18. meccan
di spuma; delle rancide non vi parlo, né delle infette: ma voi
ed all'uomo proprissima: della teoricale parlo, percioché della prattica già di sopra
francesco da barberino, i-126: ora parlo ad ognuno / chi serve servi tagliando
detto. / io di guerra non ti parlo; / son poltron, non oso
a questo lume / in ch'io ti parlo. boccaccio, i-174: trovandosi lontano
mutazion di parti, ché del resto non parlo. reina, i-97: che mutazione
candida covella. ariosto, 2-31: io parlo di quella inclita donzella, / per
altrui. pallavicino, 1-317: non parlo di ciò che pretendesse la poesia nel suo
del medesimo sangue. torricelli, ii-4-473: parlo del ne- pero e de'logaritmi dell'
naseggiato tirato su da gole inesauste ne parlo col padre impresario della sala di danza.
vista. baretti, 6-330: v i parlo naturale. parlatemi naturale anche voi.
ti mostraste soperchio: / ma s'io parlo ai bivolche, e tu al
da barberino, ii-64: io non ti parlo in parte di peccare: / condempnar
bilbao nomato / quel di ch'io parlo, che con noi rimase. bandello,
oscrive). oliva, i-1-10: parlo così perché vorrei essere inteso senza usare
: mussolini è uno dei nostri; parlo come vecchio 'vociano'. g. raimondi,
per non far confusioni: ché qui non parlo di sistema 'n '4- i
dell'inghilterra e della scozia non ne parlo, perché è troppo noto in che
piacevol nozze in tutta la sera non si parlo più di morti, ma sì bene
/ strada novella. giuglaris, 127: parlo d'un uomo con se stesso così
fagiuoli, 1-6-19: aggiustatevi, vi parlo da galantuomo: è meglio un magherò
sai, canzon, che quant'io parlo è nulla / al celato amoroso mio
non a pensare a le morti / (parlo or così nel numero plurale,
adesso, signorina? torno alla miniera e parlo con suo nonno. ed anche col
lor detto. machiavelli, 1-vi-303: parlo con quelli che passono, domando delle
sento. poerio, 3-16: mentr'io parlo, forse / fanciulla innamorata, o
mostra d'averlo, ma guarda ch'io parlo / non di colui che farlo /
obbligate. montale, 4-182: non parlo delle terzine dantesche, perché qui il
è della grandezza dell'uomo di cui parlo riferire a quali òbbrobri lo fece segno
convene. guarini, lxv-144: mentr'io parlo oblio / come l'ora sen'va
io che conosco ch'arde, non gli parlo / sì come avea già disegnato inante
tappezziere è un mestiere difficile. non parlo dell'occhio che ci vuole per inchiodare e
primo; e questo del quale io vi parlo ora, che si pò chiamare occhio
enigmatico. castellani, xxxiv-339: io parlo occulto, perché l'è faccenda /
era lui; ma mi perdonerà se parlo male, perché noi siamo gente alla
. petrarca, 128-64: lo parlo per ver dire, / non per odio
infame. inghilfredi, 382: eo parlo dottoso / e sì come om che
i'mi vergogno ben di ciò ch'i'parlo / considerando ch'i'son di te
: perdón richero a voi s'oltraggio parlo, / ché volontà in me qui si
pur ragione, madama, che io parlo in sul saldo: e tanto vo'dirvi
far volta. mazzini, 55-260: io parlo agli onesti che sono i instanza
del capitano. giordani, iv-103: non parlo -in senso generico (per lo più in
bacchelli, 1-ii-162: -badate che io parlo con alpi, -era minaccia bastante,
a. cocchi, 5-1-145: io parlo de'maestri principali dell'arti più ingegnose,
osservanze e li giudici, li quali io parlo oggi nelle orecchie tue, impàratele,
deletto. monti, x-4-93: io parlo ad uomo / non sottoposto all'o-
o- inar del volgo: / parlo a un guerrier. b. croce,
petrarca, xlvii-254: del fiumicel che parlo nasce un rio / che un orto di
è altro che queste parole che io parlo. m. villani, 11-10: con
stesso, / ora mentre ch'io parlo il tempo fugge / ch'a me fu
a l'ombre quivi, ond'io parlo ora, / luce del ciel di sé
così a l'ombre quivi, ond'io parlo ora, / luce del ciel di
dell'epididimite. bacchetti, 18-ii-422: parlo sincero: ho preso un colpo basso:
ricordanza? ricci, 1-164: non parlo per anco della natura o del moto del
, 1-1 (1-8): come io parlo così ho scritto, non per insegnar
alla lingua, in quella ch'io parlo, o fiorentina o toscana ch'ella sia
al beneficio occulto dei segni? non parlo di scienza astrale né di segni oroscopanti.
lingua francese, la quale mi dicono che parlo bene;... ma tu
gelli, 15- ii-207: io non parlo della orribilità del luogo né dello spaventevole
: domenico fu detto; e io ne parlo / sì come de l'agricola che
/ e la cagione ch'io non parlo è l'umore / freddo, tardo,
. francesco da barberino, i-298: parlo un documento / ch'io non per
. -le osservanti ancora? - non parlo di esse, anzi ti dico che i
osservanza. girolamo da siena, ii-99: parlo qui ora quanto a certe osservanzie che
g. giustiniani, lxxx-3-1069: non parlo... del s. arciduca leopoldo
la ostentazione. pallavicino, 1-351: io parlo della sapienza, non della pedanteria,
dominici, 2-14: se senza carità parlo, sono come ottone che suona o
). soffici, v-1-663: non parlo poi degli equivoci addirittura pachidermici, causati
ed accordo- gli, come qui ti parlo, / che '1 re don giam
. savonarola, i-13: io vi parlo da padre come a'suo'figliuoli per
230: compatitemi, signora padrona, parlo per amore e non so quel ch'
, che solo innanzi a li altri parlo, / ti priego, se mai vedi
siamo in due paesi; i'non parlo di moglie. -oh di che dite buon
, 3 (49): io vi parlo da amico: le scappate bisogna pagarle
pagliacciata. papini, 27-1208: non parlo poi dei più pazzi, che cercavan
giallette. garzoni, 1-668: non parlo... del verde porreo,
mazzini, 24-181: le cose nostre, parlo dell'associazione della 'giovine italia '
ogn'altra manco degna, / vi parlo delle mole de'molini, / c'hanno
luciano. « senonché, permetti (parlo cercando di infilarmi nei suoi panni)
, xlvii-254: del fiumicel che parlo nasce un rio / che un orto
: ducati, intendi sano, / non parlo come cristo per paraboli. pulci,
per paraboli. pulci, 25-46: io parlo per paratoli a chi intende.
gioco. birago, 598: non parlo della poca stima che gli spagnuoli facevano
temi il tempio a paretaio / (parlo dei cavalocchi e mozzorecchi), /
: bisogna avvertire che le pietre (parlo ora di quelle alquanto communi) son
di màchefer. è con lui che parlo in francese. -geloso o no, questo
disse « il principio che a voi parlo ». non disse solamente il '
questa lingua volgare, ond'io vi parlo, / ha più giudici addosso che non
risentitamente. martello, 1-38: io parlo schietto con un amico della vostra tempra.
e di saver mi spoglia, / parlo in rime aspre e di dolcezza ignude.
bagno, 12-65: lo meo dir parlo chiuso, / perché quello in lui
, 366: tutto ciò ch'io parlo / tei dimostra natura. genovesi, 90
frate?... ». « parlo come si parla a chi è abbandonato
. buonarroti il giovane, 9-58: parlo meco stesso or piano or forte.
/ la vostra etica parolaia ch'io parlo / valga questo silenzioso attimo / di
scienza io ti dirò ben come io li parlo. -di nulla parte, in
prezzi delle biade; ma qui non parlo come particolare, sibbene come mbblico;
. g. michiel, lxxx-3-406: parlo de'particolari soldati e capitani e di
benissimo che vi siete accorto ch'io parlo un poco a passione contro l'uvard.
. nelli, ii-12 (48): parlo della bontà che usiamo tanto, /
atmosferici. alvaro, 9-35: non parlo delle sue labbra screpolate per la sua
i-267: dell'autore io non ne parlo, / perché e'n'ha oramai
scuote, lo rimpinza e con chi parlo? / dice, ma saldo più del
né sappiam nulla. di misser luca non parlo; ch'egli, ch'è suf
ahi donne perfide e infideli -delle ingrate parlo io -tutte sete macchiate d'una pece
troppo pedestre. monti, x-4-500: io parlo, il sai, / un linguaggio
luvecchia. barilli, 5-209: se parlo molto di piedi è perché qui son tutti
, ne ho tale informazione che io vi parlo (come dicono) col pegno in
condizioni bergamasche, se di quanto vi parlo vi posso con brevi parole dar il
. birago, 598: non parlo della poca stima che gli spa- gnuoli
isparlo, / non son eo che parlo: / amor è, che tacente fa
la presente rissa, / dov'el parlo de la rana e del topo. tedaldi
, quando pure in bologna vivo e parlo a'bolognesi. leopardi, 12-7:
. cavour, iv-253: non parlo dell'articolo concernente le pensioni religiose,
. savonarola, i-13: io vi parlo da padre come a'suo'figliuoli per
perché v. s. conosca ch'io parlo per verità, non per lusinga o
fa una gran villania, e io gli parlo fuor dei denti. idem, pr
canoscenza. petrarca, 128-63: io parlo per ver dire, / non per odio
dal verno. bresciani, i-i-in: non parlo delle pere giugnole come le zuccherine,
, perché il tempo -mentre ch'io parlo! -va, / totò opera
una gran villania, e io gli parlo fuor dei denti. verga, 5-178:
isparlo, / non son eo che parlo: / amor è, che tacente fa
troppo presto... mi perdonerà se parlo male. -con uso incidentale.
redi, 16-ix-139: io so che parlo troppo libero, e... chieggio
ben sai, canzon, che quant'io parlo è nulla / al celato amoroso mio
e di saver mi spoglia, / parlo in rime aspre e di dolcezza ignude
cristiani simili a l'uomo di ch'io parlo. di costanzo, 1-331: papa
è altro che queste parole ched io parlo. savonarola, 5-i-18: parla ezechiel in
telefono dall'albergo baglioni, -con chi parlo? - dello sbarba. - in
tributo). dominici, 1-114: parlo delle [decime] prediali e non
particolari. borgese, 1-209: non parlo per me personalmente: sia ben persuaso
quanti asinoni conosco io (e non parlo personalmente) che, per dare a tale
sia pesanza. inghilfredi, 328: eo parlo dottoso / e sì come om che
. giuliani, i-486: quando ne parlo, io per me non farei altro che
peste. muratori, iii-209: non parlo qui del servirsi, che fanno molti
i. frugoni, i-5-166: io ti parlo di que'buoni, /..
stupore il barzola, -che quando parlo, non me ne riesce una per il
cangi, / se quella con ch'io parlo non si secca. carducci, iii-1-498
più accesi, ma in esse (parlo delle rosse) tutte vogliono una medesima
il paladino / con tanti cavalier, parlo d'orlando, / il quale ha or
v-6-417: a partire dal tempo di cui parlo la figura di apollinaire si presenta,
ricevo tra le mie braccia. le parlo come alla « piavolétta ». ride.
febricitanti utile molto. tasso, n-ii-376: parlo de'vini generosi, i quali acquistan
doi pedi. spallanzani, i-183: parlo del piede della lumaca, 11 quale
m'affrena, / se con lei parlo o di lei penso e scrivo.
): ne la terza [parte] parlo a la canzone pietosamente. pulci,
mostraste soperchio: / ma s'io parlo ai bivolche, e tu al serchio,
incredibile stolidità di femina, io non parlo d'adipe, di pinguedine. tesauro,
42: non guardarmi stupito se ora ti parlo così: te l'ho detto,
artificiali. pascarella, 1-116: non vi parlo dei globi aerostatici da innalzarsi nell'aria
grosso corno un pesello (del menuto parlo e non del grosso). muratori,
. segneri, 2-3-483: io non parlo di questa prima specie di giuoco,
questa prima specie di giuoco, né parlo della seconda, nella quale se v'interviene
più essere io! -non parlo più: per indicare che ci si dichiara
[s. v. j: 'non parlo più': anche parlando. -
questo lume / in ch'io ti parlo, mercé di colei / ch'a l'
uscite dalle mani de'faraoni. io vi parlo in plurale, perché nel popolo d'
ruscelli. forteguerri, 23-67: io parlo solamente di coloro / che, senza
morto dipoi, / del qual or parlo, pianto, penna e lingua.
per me se scrive; / s'io parlo, non degnate d'ascoltarme, /
parola. balbo, 1-341: io parlo a molti... che non per
è la città d'un quadro. parlo dell'immenso polittico di grunewald, qui
. -eh no, m'intendo e parlo / del governo. zanon, 2-xix-267:
pera. bresciani, 6-x-83: non parlo delle pere giugnole, come le zuccherine
dintorno i domestichi (degli aerei ancor parlo) sono... il governar
ed ombra », desse la canzona? parlo in quanto a l'amore, e
re servile e poltron (schietto vi parlo) / in fondo a una provincia
è un ponte di meno. non parlo, sa, di quelli su l'amo
. piovene, 7-298: io parlo di uno spettacolo, quello del teatro antoine
cicerone volgar., 1-125: non parlo io ora della popolana e mezzana amistà
che sono governate da molti nobili (parlo di quella che dopo la reale è
di naso a certe porcherie, / parlo di quelle che per l'ordinario /
iii-25-355: contro i monumenti italiani io parlo e scrivo da vent'anni, e
. però anche in lui, ria, parlo schietto, non è una bell'azione
altre volio dire: / de la setena parlo, s'el ge è ki ne
10-29: la potenza, di cui parlo io, la collaborazione misteriosa fra bene
forteguerri, 165: ogni volta che io parlo nella valle di cosceto, tua possessione
, vii-614 (69-12): s'io parlo, non degnate d'ascoltarme, /
giuliani, ii-130: di guerra non vi parlo, perché il tempo stringe e
: donque m'odite, poi ch'io parlo a posta / d'amor,
. mazzini, 39-271: io non parlo del re: checché tentino gli adulatori
non dirò, e scuro so che parlo; / ma poco tempo andrà che '
l'assedia. tansillo, 1-259: parlo de l'acqua pura e allor cavata /
di roma. spallanzani, 4-ii-160: parlo della pozzolana... che, diligentemente
sp., 19 (327): parlo con un signore che non ha meno
2-84: sempre mi pare -quando ti parlo -di ritornare da una scorribanda furiosa,
son nuda / e con adamo i'parlo? ciro di pers, 3-337: quanto
possono iuridicamente domandare decime: e solo parlo delle prediali e non delle personali,
società. piovene, 7-298: io parlo di uno spettacolo, quello del teatro
animo vostro. goldoni, xiii-892: e parlo e prego e il mio pregare è
: il mostro, di ch'io parlo e di ch'io scrivo, / di
di significati. lancellotti, 3-371: non parlo dello stile tronco e conciso, ma
era un'escursione. bacchelli, 2-xxiii-534: parlo di tempi del calcio preistorici, in
io di mia volontà. mi scusi se parlo da sfacciata, ma è per non
della liguria, lv-301: quando io parlo della francia, parlo di una nazione
: quando io parlo della francia, parlo di una nazione che posso prendere in complesso
, ti do noia ora, se parlo? » / « parla: non posso
ma stimolato e preoccupato dalla mala coscienzia parlo come sento. b. canigiani, 148
2-427: dell'opera che le presento non parlo, perché, portando con se medesima
longhi, padre del giovane di cui parlo. il primo ti presenterà un fatto d'
innanzi alla bara di lodovico berti non parlo come senatore di senatore, se bene io
: della tua andata a roma non parlo, perché mi turba il presentimento di non
/ vo trapassando, e sol d'alcune parlo. -perseguirlo. muzio,
quell'autore. metastasio, 003: parlo, ma sol parlando / me soddisfar
parlando / me soddisfar procuro: / parlo, ma nulla io curo / che tu
, 1-72: delle donne io non parlo, perché si sa che, amate,
: perdonarne la serenità vostra, se parlo presumptuosamente. bibbiena, 2-117: maraviglia
a personificazioni. marino, 1-2-57: parlo a voi, belle mie, tutte rivolte
verri, iv-52: io, che vi parlo, mi considererei come un prevaricatore solenne
8-49: dimmi, prigionier col quale io parlo, / se tu se'cavaliere o
invano con te, bimba, ne parlo, / qui con te, che non
a mente, orni qual volta penso o parlo di voi, o gioventù italiana dell'
primo, e questo del quale io vi parlo ora, che si può chiamare occhio
2-180: « sono il principio e parlo a voi mortali », / dice il
il privilegio. goldoni, xiii-787: parlo delr ampio privilegio e pieno, /
, deriv. da 7rpoayopéto 'parlo a favore ^ (o, secondo altri
o, secondo altri, * parlo per primo '). proàmbolo,
francesco da barberino, 108: non parlo qui del reggimento suo [della donna
arresti operati nel lombardo-veneto. non ne parlo, perché m'accora il parlare inutile
fiero caso. metastasio, 603: parlo, ma sol parlando / me soddisfar procuro
parlando / me soddisfar procuro: / parlo, ma nulla io curo / che tu
tu sai che 'l cielo '; ultimamente parlo a la canzone sì come a persona
'. oliva, 702: non parlo né di canti licenziosi né di comedie
santo luogo. loredano, 13: parlo libero, perché la domestichezza, ch'
quali vogliono vivere col timor di dio. parlo di quelli a'quali per la professione
g. correr, lxxx-3-436: non parlo di fantaria, ché non ne fan
e dal tema di cprjpli ^ dico, parlo '. profetàbile, v.
« marzocco ». viani, 13-126: parlo a orecchio: profilando un poeta uomo
guarigione. pascoli, i-641: non parlo de'cambiamenti fonetici: noi non li
e artistica. mazzini, 8-158: parlo di donizetti, l'unico il cui ingegno
artista). savinio, 12-125: parlo del beethoven concettoso e prometeico: il
'l sangue? leopardi, i-125: parlo anche, serbata una certa proporzione degli uomini
i sistemi di socialisti dei quali vi parlo, e segnatamente dal comunismo. lessona
presciutto. èirago, 598: non parlo della poca stima che gli spagnuoli facevano
da sperare; e finora v'è: parlo di speranze prossime. -che
il senato. giuglans, 1-470: parlo ad un principe che intende più di
di tanto che una pagina storica -non parlo del dovere -non possa più scuotervi a
quali prove hai contro il mapei: parlo di politico; ch'egli creda in cristo-
leva assai della riputazio ne. parlo di capitani di qualità che sieno d'esperienza
parole di cui potrei servirmi, quando parlo di questo genere di fatti, mi sembrano
prezzi delle biade; ma qui non parlo come particolare, sibbene come pubblico.
bal dini, 4-50: parlo del pubblichétto e del pubblicone che s'
. pubblicone. baldini, 4-50: parlo del pubblichétto e del pubblicone che s'
e poi., mi scuserà se parlo magari poco pulito., ma bisogna che
tali e tanti / che, s'10 parlo de l'un, altro interrompe.
. guarini, 2-170: s'io parlo di lui, non crediate che sua grandezza
parole e la sentenzia di quello che io parlo: puramente sempre vo in ogni cosa
contraria, e a questo che io parlo. a. manetti, 2-1 io:
quelle di fiumi. tansillo, 1-259: parlo de l'acqua pura e allor cavata
offender punto la nobiltà del luogo ov'io parlo né la purità di chi m'ascolta
: chi mai e io che ti parlo tanto meno / nell'anno milleno- vecentotrentasette
tanto è forte quella pena che yo parlo quaxe negota. dante, vita nuova,
, sì che questo che io ti parlo quassuso è uno altro giuoco che quello
star quatto. tommaseo, 1-197: parlo risentito al coste e all'urbain:
parlato infin a qui da fratello: ti parlo ora da padre. foscolo, v-411
a chiamare...: gli parlo della mia profonda diffidenza per i tre capi
invalida. foscolo, xviii-415: io non parlo degli aumenti in ogni quinquennio che pure
alta quota. fenoglio, 1-109: « parlo di un bombardamento aereo », gli
fra tutti i piacer di cui ti parlo / il più continuo e principal diletto,
: io radissimo scrivo e più rado ancora parlo il francese, per un mio grande
5-1-20: ognun s'accorge che io parlo di locke, del quale si legge,
in prussia? rovani, i-881: parlo per questo ragazzaccio senza testa. ghislanzoni,
ecc. petrarca, 53-7: io parlo a te, però ch'altrove un raggio
, / se quella con ch'io parlo non si secca ». bestiario moralizzato,
isparlo, / non son eo che parlo. arrigo baldonasco, 396: ben è
: non accusarmi di freddezza se ti parlo il linguaggio della ragione. -perdere
. fra giordano, 5-120: non parlo della manna ch'ebbero uelli d'egitto
: « io [eros ramazzotti] parlo al cuore della gente perché resto sempre
cardarelli, 1035: del modo come io parlo dell'4 idilli ', lo spietato
queste raspature da stercoraro, ma io parlo con parole mie. -raspatura di
, 1-ii-162: -badate che io parlo con alpi, -era minaccia bastante,
. parabosco, 7-22: non ti parlo poi delle barbe pelate, delli occhi
mazzini, 32-283: non rimproverarmi se ti parlo delle cose nostre, mentre tu sei
, / ritorna lieta o triste. parlo d'altro, / ad altri che t'
che sono governate da molti nobili (parlo di quella che, dopo la reale
fagiuoli, i-101: credetemi, signor, parlo reale. pratesi, 5-105: ghi
suo trono / piegando verso me che parlo, m'oda. -raccolto in
comunica, essendone a lui solo (parlo delle ben regolate segretarie) immediatamente e
magalotti, 23-ded.: io non parlo relativamente a quella perfezione assoluta che si
). montale, 5-46: se parlo, ascolto quella voce, attonito, /
al core, / confesseresti che non parlo a caso. muratori, 7-iv-352:
religione). giuglaris, 1-470: parlo ad un prencipe che intende più di
albergati, 206: del governo popolare non parlo, perché che bontà porgerà la somiglianza
sì, sì! se io le parlo [alla bambola] mi comprende, /
. tasso, 13-i-657: a voi parlo, che, suore / del grand'alfonso
a ripigliar la toga; il terzo non parlo. 2. insieme di strade
la stimo una europa in prosa: parlo retoricamente e non moralmente. g. gozzi
pprj- per metatesi da fep- di eipw parlo '(da cui anche il lat.
ai quali attribuisco molto, ma ne parlo in generale. b. vannozzi, l-prem
ricercare sul volto delle monache con cui parlo all'ingresso un segno del loro passato:
ricercare sul volto delle monache con cui parlo alringresso un segno del loro passato: suore
, 9-198: di morale, non parlo. se v'è modo di rialzarlo,
ad animali. spallanzani, 4-vi-454: parlo del pipistrello, animale relativamente a noi
vecchi. ghislanzoni, 17-71: non parlo dei vecchi, i quali sono di una
già, non son più quella: / parlo del cinquanta sei). / e
fior di giovane, mi compatisca se parlo male, che voleva ricercarla in matrimonio
per padre. cesarotti, i-xxxm-318: parlo della risoluzione di bruto di uccider cesare riconosciuto
osservazioni. mazzini, 50-321: io parlo ad uomini, non a fanciulli: parlo
parlo ad uomini, non a fanciulli: parlo ad uomini d'una città che tutta
xviii-292: il letterato di cui le parlo è autore, autorone, di poesie inedite
. g. visconti, ii-3-1: parlo tanto spesso a pasithea / né mai
guerra. goldoni, ii-985: se le parlo [rosaura], son sicuro di
, 13-iii-246: del mio onore non parlo se non in quanto el carico mio redunda
originale. filicaia, 2-2-50: mentr'io parlo, il ciel s'aggira e volve
volta a favellarti vegno, / schietto ti parlo ed a te sola io ricevere
valore monete aventi corso legale nello parlo; / trema se a me serbi un
so pigliare interesse alta conversazione e che parlo di rado e male, quando non sono
1-1-129: talvolta per discredermi / io parlo teco per qualche occorrenzia; / e tu
, 30-146: il giovine di cui vi parlo vi darà, se glielo chiederete a
; armonizzarle. magalotti, 23-5: parlo di quella [perfezione] relativa alla
iscemar la reputazione di cotanta pompa, non parlo. s. maffei, 5-4-157:
che questa cura ti rimorde, io ti parlo ed aprirotti le segrete cose de'fati
delitti contro la proprietà, io non parlo della remozione de'termini. c. e
lo rimpinza, e « con chi parlo? » / dice; ma saldo più
. lupis, 3-44: io non parlo degli oltraggi che le faceva quella taide,
. delfico, iii-119: io non parlo a quegli uomini impestati nel vizio e
come egida della sicilia non rinnovellata: parlo di luigi rizzo che in quel
come una tensione verso l'esattezza. parlo soprattutto della sua opera di critico e
archivi riordinati. piovene, 7-486: parlo dei musei riordinati, di dame del
, 5-26: perdonatemi se così ardentemente parlo, ché non posso stare che non m'
istata contraria e a questo che io parlo. pallavicino, 10-i-200: or vegga
campanella, 977: all'ignoranti non parlo così libero, ma alli savi, che
mercantile, paurosa e per ignoranza: parlo della classe media, perche del nostro popolo
buco, senza vanagloria, / io non parlo, perché da che lato / quelo
). oliva, i-2-444: così parlo di alienazioni principiate e non cresciute in
rari). segneri, ii-44: io parlo sempre, o miei riveriti uditori,
16-ix-41: io parlo sempre coi dovuti riservi al parere ed al
la mia donna, di cui io parlo, che mai non si sentia se non
, la pnego, ch'io non parlo de'corpi, assolutamente, ma rispettivamente
mi mancano e l'ardire / quando parlo con voi, perché 'l rispetto / e
: perdonate, padre mio, se così parlo di voi, ed incolpate la debolezza
. leopardi, iii-312: io le parlo col cuore sulle labbra e con tutta l'
algarotti, 1-vi-92: della pollonia non parlo, la quale risponde verso il ponente
ristretti. melosio, 3-i-236: non parlo della terra, poiché ella in così fatta
, monsignore, la libertà con cui parlo, io ho la fortuna d'essere nel
nelle chiese che testé ho nominato, io parlo di cosa notoria, e parlo d'
io parlo di cosa notoria, e parlo d'un disordine sempre mal veduto, ma
, xvm-292: il letterato di cui le parlo, è autore, autorone, di
acqua fredda. magalotti, 9-2-92: io parlo di quei morti che son già sotterrati
l'assunta veniva soggiungendo: -ma io parlo a sordo, e devo badare a
anima mi trema nel cuore, mentre parlo; e la reverenza modera il ritmo delle
cari tre- zeni, e ciò che parlo udite. / quanto costi ad atene /
a la canzone medesima e a quella parlo. idem, infi, 5-115: quando
, e de le cose eterne / parlo fra noi con voci roche e frali.
, ti do noia ora, se parlo? » / « parla: non posso
gozzano, i-1339: cara amalia, ti parlo da tre quarti d'ora, e
. parini, 301: mentre i'parlo alle ner'ombre e meste, /
avvertite a questo pericolo di cui vi parlo. il tutto e vietar l'acqua
d'un antro, or ch'io parlo, esce / coppia felice di due dame
più accesi, ma in esse (parlo delle rosse) tutte vogliono una medesima
. de roberto, 16-36: io parlo un rotto francese e non amo di
avverbiale. boine, cxxi-i-24: ti parlo rude. -che si manifesta apertamente,
con rude tenerezza. pavese, 15-403: parlo sempre con una sincerità rude con una
maldestro. bettini, 1-324: non parlo poi degli sfoghi di mille mal maritate
cinematografica. soldati, 2-457: ti parlo ancora dalla proiezione: il film è
a. cattaneo, iii-207: mentre parlo, ecco romoreggiar al di sotto tutto
bùgnole sale, 5-82: io vi parlo forse un poco troppo acerbamente, non
sacrario come vogliam dire, io non parlo... del capricorno non dico nulla
improperi. borsi, 1-218: oggi parlo per dispetto, / o despotica reina,
. selva, 3-335: di qual amor parlo?... /...
pur ragione, madama, che io parlo in sul saldo: e tanto vò dirvi
. soldati, 2-521: basta, parlo troppo, adesso, e poi mi sale
meglio. iacopone, 90-143: tacendo parlo, fugo e so legato, /
. panzini, ii-14: egli mi parlo anzi tutto della sua signora e dei
forteguerri, i-229: né di me parlo, che in mio saltambarco / mi
.. /... / che parlo? o chi m'inganna? a
padre. bocalosi, ii-99: io parlo a voi della religione dell'uomo e del
scrivere: le lettere io le scrivo come parlo. 6. che fonda il
., n-139: scuro so che parlo. bibbia volgar., ix-447: iesù
/ e di saver mi spoglia, / parlo in rime aspre e di dolcezza ignude
, i-785: di questo... parlo per saputa, non per opinione.
simili a l'uomo di ch'io parlo. idem, vi-224: io che sono
disapprova che questo buffoneggiare di cui ora parlo, questo far da cortigiano, questo
e star zitto. e, se parlo, sbrocco. 2. venire fuori
, e dimenando il collo, / parlo qual s'io parlassi dal tripode di apollo
. del caretto, 7-32: se parlo io, scandelezo me e lei, e
anche sostant. muratori, 9-24: parlo di que'giovani scapestrati che commettono delitti
volponi, 1-74: ecco che quando parlo del mio amore per massimina e del
una qualche scempiata da saltimbanchi; vi parlo sul serio del nostro governo provvisorio centrale
gli attori. de amicis, ii-557: parlo del rossi del 1865, quando veniva
, 4-66: perché si vegga ch'io parlo veracemente, ne reco per testimonio la
/ anch'io non sopravvivo. / ti parlo già dall'ombra. govoni, 2-59
. chiari, 2-u-226: se non vi parlo schiettamente in questa occasione, non lo
il ricuopre? muratori, 7-i-282: parlo della lebbra, morbo il più deforme e
sofisticato. rajberti, 5-21: io parlo precisamente al popolo, cioè alla classe
prodigo. scialacquatamente quantunque volte io parlo. seneca volgar., 3-xxxi:
sciapitézza giocondi. lubrano, 1-201: né parlo de'digiuni amareggiati da sciapitézza di assenzi
anco la consultazione. magalotti, 23-34: parlo di quella sorta di dimostrazioni dirò così
indizio. d'annunzio, iv-2-581: non parlo di scienza astrale né di segni oroscopanti
achillini, 1-34: di voi non parlo, urbano, / poiché di proprio
, ii-1-26: scusa la scioccagginecon che ti parlo di queste cose. c. e.
algarotti, 1-vi-93: della pollonia non parlo, la quale risponde verso il ponente
de marchi, iii- 2-151: quando parlo di critici, non intendo di volgari
1-163: ho una poesia in cui parlo appunto del melograno... fosse aperto
già sconcertato dalla fermezza con che vi parlo e pretendo parlarvi per tutto il corso di
/ rauca scoppi a canun tratto mentre parlo / di vane cose. bernari, 5-86
, xlvii-272: so ben ch'io parlo a sordo: ma io scoppio / tacendo
si dica con debolezza effeminata: se parlo, muoio; se non parlo e se
: se parlo, muoio; se non parlo e se non tuono, scoppio.
mi possa questo coprimento o raviglioso. parlo della elettricità. spallanzani, 4-vi-338:
[tommaseo]: mal per noi, parlo di noi italiani, se non avessimo
sono matto, io sono vecchio e quando parlo è mal detto. così almeno dice
i-1254: io da due pagine le parlo di me: che screanzato! mi perdoni
confermaste. borsieri, 271: io non parlo d'opuscoli di circostanza, di scrittarelli
entro a'begli occhi leggo / quant'io parlo d'amore equant'io scrivo. g.
io radissimo scrivo e più rado ancora parlo il francese, per un mio grande scrupol
gambe e scudisci de le braccia loro: parlo di chi fa cotal tnstizie e non
o religiose. giuglaris, 1-470: parlo ad un prencipe che intende più di
de dèi. tassoni, xvi-609: parlo degli amanti che s'usano, non degl'
dirò, e scuro so che parlo. paolo da certaldo, 27: più
cangi, / se quella con ch'io parlo non si secca ». m.
occhio primo, e questo del quale10 vi parlo ora, che si può chiamare occhio secondo
sospettosi. goldoni, ùi-453: - parlo poco per timor di parlar male. -
la linguafrancese, la quale mi dicono che parlo bene;... ma tu non
modestia loro. tassoni, xvi-609: parlo degli amanti che s'usano, non de-
. fagiuoli, vl-ni: di voi parlo e mi rendo a tutti grato, /
cavol riscaldato. testi, 3-86: non parlo dinessun partito di francia perché sarebbe un uscir
g. montani, lxxxix-ii-317: non parlo del teatro comico, il quale è
cavalca, 9-116: io come semplice parlo in volgare per uominisemplici ed idioti. landino
mieparole e la sentenzia di quello che io parlo: puramente sempre vo in ogni cosa
. nievo, 223: guardate! io parlo, io rido, io vesto,
, 1-85: le conghietture di cui parlo riguardano la celebre quistione...
tragedia alfieriana, sentenziosa earida d'affetto (parlo dell'imitazione), è morta nel foscolo
villani trangosciati. goldoni, xiii-577: parlo di quel [burchiello] che a noleggiar
x-4-420: questo indegno romano (io parlo cose / già manifeste), questa vii
de la mia donna, di cui io parlo, che mai non si sentìa se
», riprese madama cernaia: « parlo nel tuo interesse. un senzafóndo simile.
il cui significato è: « io parlo la lingua irlandese e sarei lieto se qualcuno
séparer (v. / ma s'io parlo ai bivolche, e tu al serchio,
sé, sopra i negozi altrui (parlo anche, serbata una certa proporzione,
ii-417: perdonarne la serenità vostra se parlo pre- sumptuosamente. a. gritti,
guardo bene dal fare dell'ironia; parlo seriissimamente. fenoglio, 5-i-1606: leo
del fabbricare. casti, il: parlo alle discrete e ragionevoli persone, alcuna
che possa commetter l'eroico; e parlo de l'ariosto e di dante, non
re servile e poltron (schietto vi parlo) / in fondo a una provincia
meco né tornate a dolervi ch'io parlo ironico. non è mio stile e
16-259: 'servi'anticamente si chiamavano (parlo agl'ignoranti) quei che oggidì appelliamo
. solaro detta margarita, 154: parlo di quelle [rivoluzioni] che,
, però ched io 'n essa nom parlo: / ché se ciò fosse, porìa
del ventre. dossi, iii-156: parlo a voi, smilzi agognanti alle maritali
vocabolo). monti, xii-6-131: parlo degli opuscoli morali di plutarco eccellentemente volgarizzati
dalla sua mano. muratori, 9-189: parlo di chi vuol fare sfoggiati guadagni nel
che le corone 'semper florentis homeri'(parlo del vostro omero ferrarese) non m'
sfruttato più d'un racchio, / e parlo a mezza bocca e per ispicchio.
anton maria di francesco, 7: parlo spagnol com'un bravaccio sgerro. p
, 10-95: del vino non ve ne parlo, perocché ètanto sano e di gentil complessione
. marinetti, 2-i-284: io vi parlo di tutto ciò in una forma assolutamente
, 24-155: sono malato 'odontoiatricamente', parlo un po'a stento, sibilando. pavese
e negativo. pasolini, 16-194: parlo degli intellettuali socialisti, degli intellettuali comunisti
rima siciliana e sue varianti. non parlo dei testi della 'scuola'in senso proprio
. g. contini, 25-192: parlo della rima siciliana dei toscani e limitrofi
gravo troppo di parole e se con voi parlo sicuramente, irriverentemente. cellini, 1-102
. castelnuovo, 1-147: io non parlo sicuramente. non ho interesse a parlare.
convenne fuggire'. borgese, 1-209: non parlo per me per -senza indugio
un uso abominevole, / di cui non parlo per la più si cura
professionale ». « va bene. ti parlo allora sotto il sigillo della confessione,
, perché in verità, quando le parlo, vorrei parlarle a quattr'occhi e che