tutte le mani scabbia e rogna, / pareggiar cicatrici e spianar butteri. p.
benefizi che tra noi son corsi / pareggiar le ragioni, è noto al mondo /
in grazia crebbe, / che possa pareggiar la tua fortuna? metastasio, ii-98:
per me, che il merto / mai pareggiar col guiderdon non posso. manzoni,
. varano, 1-374: ella dovea / pareggiar la tua sorte, e render lieta
erge tanto / che può del muro pareggiar le cime. marino, 204: già
ravvivò la sua lucerna, per farla pareggiar il fosforo mattutino. segneri, i-445
mangiar in oro, / e di bellezza pareggiar il sole, / giacendo poi nel
, i-297: il merto / mai pareggiar col guiderdon non posso. foscolo,
, / s'avanza in rabbia a pareggiar tiranni / in forse posti dello scettro
e leve. mascheroni, 8-37: pareggiar non ardisca incerto amore / i ciechi
, par che nelle bilance faccia giustamente pareggiar la notte col giorno. tasso,
. groto, 484: non si potè pareggiar il lusingato al corbo, che 'l
, non bastavano in nessun modo a pareggiar le partite). tarchetti, 6-i-155
ria, / che causi amor, può pareggiar la mia. por cacchi, i-173
erge tanto / che può del muro pareggiar le cime. ciro di pers, 1-8
, le teste delle teppe si potranno pareggiar con qualche istromento che tagli. b.
il ramo di venezia, quanto bastasse a pareggiar li declivi. d'annunzio, vii-104
, e la mano, che cerca pareggiar l'intelletto, provasi affatto essangue all'
netta / che par ch'a neve pareggiar si deggia / quando in cima di
'l giglio. marino, xiii-205: né pareggiar saprei / a l'eterno diamante il
già meglio il potea, / per pareggiar natura, / l'arte formar che
avrete / virgilio, omero, a pareggiar la gloria / di questo novo enea
sia suo proprio [dell'amore] pareggiar le cose dispari e fare che chi
/ goda de'baci anch'ella, / pareggiar ti prometto / i diletti del labro
... è quello che ha da pareggiar le partite, di modo che non
non soggiacere al qualunque discapito e per pareggiar e godere il giusto piede del cambio
qual maniera vogliate essere soddisfatta, se pareggiar volete i conti nostri, giacché pareggiarsi
i negozianti si rimettono tra loro, per pareggiar il giro del commercio. monti,
avete più bellore, / e nessuna voi pareggiar osa. boccaccio, dee.,
6-8 (1-iv-561): di senno pareva pareggiar salamone. giusto de'conti, ii-62
suon di corno / si venne a pareggiar queste bilance. -pareggiare le bilance di
1-ii-227: come si potrebbero in altra maniera pareggiar le bilance di astrea?
... è quello che ha da pareggiar le partite, di modo che,
frugoni, 1-8-158: o se potessi pareggiar cantando / il memorando fortunato evento! /
ii-prefi: chi mai sarà che aspiri a pareggiar l'apostolo paolo, massimamente allorché nell'
vermeglio e bianco, niun tartaresco / pareggiar lo poma. bibbia volgar., vi-328
salvini, 15-1: l'aia in prima pareggiar si dèe 7 con un gran
erge tanto / che può del muro pareggiar le cime: / torre che grave d'
38-21 (iii-252): guarda ben di pareggiar la soma, / sì che non
le mani scabbia e rogna, / pareggiar cicatrici e spianar butteri. -lisciarsi
suon di corno / si venne a pareggiar queste bilance. 16. superare
tutte le mani scabbia e rogna, / pareggiar cicatrici e spianar butteri, / e
ho sentita tanta allegrezza che- mi credo pareggiar quella di quanti amici e parenti egli ha
le mani scabbia e rogna, / pareggiar cicatrici e spianar butteri, / e calli
negozianti si rimettono tra loro, per pareggiar il giro del commercio. botta, 5-285
bertola, 150: c redea de'regi pareggiar la sorte; / e quando a
/ vermeglio e bianco, niun tartaresco / pareggiar lo porria, ch'è nuovo e
chi è che a lui... pareggiar si potesse in tenacità di memoria?
che invasero il marito ardenti voglie / di pareggiar la torreg giante moglie.
/ venere stessa col favor del cielo, pareggiar non ardisca incerto amore / i ciechi
vana e a cui di senno pareva pareggiar salamone, non altramenti che un montone
/ vermeglio e bianco, niun tartaresco / pareggiar lo porria. storia di stefano,