. pindemonte, 2-356: la nera parca... /... in
il cor fra tanti ardori, / bella parca d'amor, filava insieme / ricche
reciso / da la nova d'amor parca innocente, / parea da man sì
consiste nella buona e ben regolata e parca maniera di vivere, tutta indrizzata ad
cor fra tanti ardori, / bella parca d'amor, filava insieme / ricche
i capi / recaro al forestier, parca polita / già nel suo grembo accolse
, altri che a lui / ridan da parca impenetrabil molti / cesar fulvi. carducci
: la sua natura, che di larga parca / discese, avria mestier di tal
monti, 18-745: la terri- bil parca, / che un vivo già ferito e
, 555: e viddi come la parca... nel geno della materia spirituale
: deh m'assenta / questo voto la parca!, io ne la gloria /
16-ix-373: la cena sia sempre più parca del pranzo, mentre però non vi
lo stame vitale e il filo della parca. -aver rocchio a qualche cosa
n'abbia i fili / la giusta parca, anzi venere e bacco, / questi
a mano tesa il suo gesto da parca. e. cecchi, 6-141: e
da nocchier c'a se me- desmo parca. -aiutare la barca: aiutare
[sangue di san gennaro] della parca a trionfar bastante / e, qual
nota]: la meretrice è una parca che con la sua forfice impura pria taglia
d'intorno, / e barcollò, e parca torre cadente. manzoni, - pr
col cadente / sol non sedesti a parca mensa, e al lume / dell'incerto
di mal di pietra, vendicò la parca pria che 'l seppellisse con quella stessa
gli dei sospesi al fuso della parca ai pesciolini sospesi alla canna del pescatore.
la cocca al mio fil fésse la parca. michelangelo, 253-1: carico d'
di pescheria minuta, che servirà per la parca cena della famiglia. tozzi, iii-127
. ojetti, i-797: nell'ombra una parca discinta e rimbiondita che s'è seduta
xxiv-969: dagli accidenti mortiferi [la parca] cava i supremi e gl'infimi
stante, l'entrata non è sì parca, perché, tra certi e incerti,
. metastasio, 600: fili poi la parca avara / i miei dì mill'anni
la cocca al mio fil fésse la parca. baldinucci, 158: alcuni pezzetti
monti, 5-815: ma la nera / parca ad ilio il menò confederato / del
alte promesse / colla propria armonia lucida parca. bruno, 199: con moltiforme
boccaccio, vi- 135: là parca che narrasse de'molesti / congiuramenti che
col cadente / sol non sedesti a parca mensa, e al lume / dell'incerto
e chioma crespa d'oro, / angel parca di quei del sommo coro.
te questa impresa di beoti, o parca ape imèttia dal corsaletto di capitano.
col cadente / sol non sedesti a parca mensa, e al lume / dell'incerto
forza del segno e per la giusta, parca e profonda armonia dei rapporti cromatici,
si desti, / molto soave che parca da cieli savonarola, 5-82: le creature
col cadente / sol non sedesti a parca mensa, e al lume / dell'
dell'alto intelletto effigiava il tipo della parca che taglia la vita. mazzini,
comando, / schivato ei certo della parca avrebbe / il decreto fatai. arici
/ sento rompere il fil l'ultima parca. giovanni da samminiato [petrarca],
delizia immensa / succhiar rustico latte a parca mensa. d. bartoli, 2-3-296:
amoroso insieme e continente / coglier con parca man la giovin rosa: / e veder
algente / le brume annose l'implacabil parca, / ma con taglio importun la
chi cepite et cessite, assai più parca / di l'una et l'altra difri
puote l'uomo quello / che la parca aggomitola e dipana. barilli, 1-133:
l'apportatrice / di lunghi sonni disamabil parca. guerrazzi, i-133: quanti giovani
: la sua natura, che di larga parca / discese, avria mestier di tal
e « il parlar dei moderni » con parca mano, fornivano al narenza per seminarne
disfiorato, al fuso / dell'indomita parca si volvesse / il ferrigno mio stame?
: ma solo i cibi a una ben parca mensa / o il mare, o
l'apportatrice / di lunghi sonni disamabil parca. manzoni, 71: accetto il voto
già mai che dal ciel vi si parca / che l'eccellente sotto al patriarca
queste / occasion de'doni suoi fu parca: / e un cotal dono origin
virtù. tasso, 6-iv-1-203: ahi! parca, ahi parca acerba, / perch'
, 6-iv-1-203: ahi! parca, ahi parca acerba, / perch'hai rotto e
delizia immensa / succhiar rustico latte a parca mensa. parini, giorno, ii-17
alla roncisvalle del pulci, che « parca un tegame » di pezzi anatomici; e
. tansillo, 71: qual parca, disse, t'ha sì tosto estinta
/ sento rompere il fil l'ultima parca. bembo, 1-37: ora, facendo
stame / al fatai fuso di severa parca, la fa soggetta al variar de'cieli
cosa più bella. delfino, 1-408: parca, se vuoi ferirmi, / a
e disfiorato, al fuso / dell'indomita parca si volvesse / il ferrigno mio
v-1-782: svezia, ferrigna ed animosa e parca, / coi monti e selve e
festeggiante / vidi megera, e l'inflessibil parca / vuotare interi i secoli dal fuso
ardente / la fiamma che nel dì parca sopita. marino, 4-214: chi
a poco / sovra l'anima mia piover parca. alfieri, 8-216: né per
: pugneremo altra fiata / finché la parca ne divida, e intera / all'uno
. bracciolini, 1-15-22: ahi fera parca, al ferro tuo crudele / inevitabilmente
/ sento rompere il fil l'ultima parca. lorenzo de'medici, ii-8: sentì
può far rompere il filo / alla parca di lui, sì che non viva,
fu offerto / chi per lungo silenzio parca fioco ». il che avviene, o
non solea. buti, 1-38: « parca fioco » cioè reco: la quale
romana lira / che per lungo silenzio parca fioca. bontempelli, 20-198: quando
leopardi, 25-29: siede alla sua parca mensa, / fischiando, il zappatore,
flagello / che fa 'l tempo e la parca intorno a quello / splendor cui tanto
e per tutti fornita e sia pur parca mensa, sono i caposaldi del suo programma
testi, i-238: invan strigne la parca / la forbice fatai s'umano ingegno
1-217: sepoltura sia pur, dove la parca / con le forbici infauste altrui rimbomba
le crude / forbici indugia dell'ingorda parca / costretta a rispettar la tua virtude.
... a quella specie di parca terrestre che invece della conocchia o del
e « il parlar dei moderni » con parca mano, fornivano al narenza per seminarne
niun strai fornita / non è la parca, onde costui saetti; / ma un'
natura in ver de'doni suoi più parca / meco fu, che con lui,
fugherai delle serpi l'oltraggiosa / cocente parca, di quelle ch'àn molte / punte
sua sorte. / la vita della parca e la sua morte / filata fu.
di funereo, come lo sguardo della parca. govoni, 3-111: finché il vento
. villani, 12-84: nel paese di parca... si cominciò uno fuoco
, 3-159: via pastore viveva casta, parca e semibuia tra le voci e lo
parche: quello con il quale la parca cloto filava per ogni uomo il filo
saldo stame / al fatai fuso di severa parca, / la fa soggetta al variar
de'manichi, uscir della vita parca ed avara, per darsi anche: tutti
che mai non fe'leone a bestia parca. sacchetti, 130-51: berto uscito tra
/ ma quando il filo troncherà la parca, / basterà breve tomba ad uom
saldo stame / al fatai fuso di severa parca, / la fa soggetta al variar
ariosto, 210: spezzi or la parca alla mia vita i stami. gilio
. leopardi, 25-29: riede alla sua parca mensa, / fischiando, il zappatore
d'annunzio, v-2-288: o parca ape imèttia dal corsaletto di capitano.
/ e il move in giro l'immutabil parca. fantoni, ii-167: sul polo
ai nemici / pregavi lenta l'invisibil parca. = voce dotta, lat
1-302: il colpo loda e l'implacabil parca, / per cui più ch'altri
tiri / della sua vita l'importuna parca. bordani, lvi-344: quella dea.
.. / la man sentì dell'importuna parca. -triste, infelice (la
a te, gli occhi l'inamabil parca. fantoni, i-15: che giovano sospiri
algente / le brume annose l'implacabili parca, / ma con taglio importun la
volgo saettar smorto e tremante / solfurea parca, incendioso fato. moniglia, 1-i-208:
dottori, 3-41: rapido frettolosa / dura parca inclemente. fagiuoli, xii-106: donna
, il che è cagionato dalla vita parca e dal paese dove nascano, incotto
disfiorato, al fuso / dell'indomita parca si volvesse / il ferrigno mio stame?
di costanzo, 59: venne la parca, e poi non ebbe ardire /
sparte / davan la vita liberale e parca / sanza avarizia o molta industria d'
paura / sospendi in mano all'inflessibil parca / il ferro struggitor della natura. foscolo
: non ti chiedo assai tempo, o parca: un giorno solo per dir qualche
, come suol dal fiore / la parca e ingegnosa ape far partita, / carca
gemiti non sente /... la parca ingorda, / e la cenere amata
(per lo più con riferimento alla parca cloto). -anche assol.
/ canti 'l mio fato, o qual parca l'innaspe? sacchetti, 57:
stami inaspe / e preziosi la benigna parca / a la nepote de'famosi augusti.
. marino, 18-28: la parca innaspatrice interi / vota talvolta i secoli
pien sacco votano le citazioni; ma con parca mano e sobriamente nelle loro scritture,
sol, dov'era posta / la parca mensa al bel viver contento. b.
intesto. pindemonte, ii-404: alla parca il collo / piegò quel grande, al
cor, ch'a la mia vita parca / perdon non porgi ormai, pallida
., ii-277: pregavi lenta l'invisibil parca / che accompagna gli eroi, vaticinando
tortorelle al laccio colte, / la parca e pastoral mia mensa accresco. batacchi
qui fu che colse / l'amara parca a inevitabil laccio / l'epeo diore.
: tolto il car padre t'ha la parca, e tolto / in guisa che
me pongie il fianco, / già la parca crudel il mio fil spezza / già
: la sua natura, che di larga parca / discese, avria mestier di tal
onnipotente, si perde ad un fiato della parca incalzante. = voce dotta,
sparte / davan la vita liberale e parca / sanza avarizia o molta industria d'
; e sento / ch'alia tua parca cena / m'assiderò contento, /
che molta gente faceva fuggire: / parca quando alle pecore si serra / il lupo
, con istento gli anni magri, con parca larghezza gli anni grassi.
cap., 19-27: già la parca crudel il mio fil spezza, / già
., 244: quando elettra udì la parca / che lei dalle vitali aure del
, 1-381: quando rompea l'inesorabil parca / il fil di greche o
/ cibi non compri a la mia parca mensa. g. c. croce,
leopardi, 25-28: riede alla sua parca mensa, / fischiando, il zappatore
pochi e sani, / e breve e parca. pacichelli, 1-689: una sola
ben bene. cantoni, 33: la parca merenda si mutò presto in conversazione.
: principessa recisa in fiore da quella parca che cieca miete, con falce uguale
: la sua natura, che di larga parca / discese, avria mestier di tal
sfumato. soffici, v-5-672: la parca soavità del colorito [del quadro di
. divinità del destino, moira, parca. d'annunzio, ii-16: è
turigi e 'l cattaio nel paese di parca, e oggi di cassano signore de'tartari
il grave incarco, / salir già mi parca, spedito e scarco, / per
, 33: ad alessandro... parca ch'elli tenea una radice in mano
... si dimostra so- pramodo parca e sobria. -sostant. pregio
, i-41: con pochi amici e parca mensa in pace / vivrò contento fra
che mai non fe'leone a bestia parca. machiavelli, 1-i-201: dico bene
capezzale dell'agonizzante per sua vicaria la parca, da cui gli venne infrondato il feretro
la mitologia greca e romana, la parca cloto filava la vita degli uomini.
monti, x-3-335: scoss'ella [la parca] in capo l'infernal narciso,
la sua natura, che di larga parca / discese, avria mestier di tal milizia
sorta in germania talune volte non è parca di quelle espressioni vaghe, indeterminate,
a forza / necessitosa d'un'amara parca. -imposto dalle circostanze. mascardi
t'aspetta l'uccisione e la negra parca. nievo, 1-595: il codardo
). aleardi, 1-62: la parca / sedea con lui [alarico] su
provincia è molto ricca ancora, essendo parca e molto cupida, e che non
, 94: carco de giorni miei la parca ha il fuso: / già è
glorioso e altiero, / né la parca, né il tempo fargli oltraggio / potrà
, / a mensa stanno mediocre e parca. c. i. frugoni, i-1-34
pancrazi, 1-108: la vendemmia montanina, parca e agretta com'è, è più
i stami lungamente orditi / troncò la parca di lor vita. fantoni, i-204:
troncar l'ordito stame / l'empia parca con tacito piede. -in senso
udito, / che su queste la parca il tempo arruota, / di vostra vita
, 1-xxxii-193: ritolto unico figlio a parca avara / madre non strinse mai sì forte
/ cibi non compri a la mia parca mensa. segneri, iv-250: quando
morte insidiosa fura, / aprii che parca ingiuriosa miete. d'annunzio, ii-1078
: se amor ti guida a la mia parca mensa, / ti aspetta ardente in
per niente. vittorini, 5-14: la parca è infagottata nei panni d'una levatrice
b. pulci, lxxxviii-n-361: invida parca, che per forza fura / sempre
danno, o disonor, o crudel parca. serafino aquilano, 135: così
conforto / avesse ancor con lui la parca oscura / troncò quel fil vital che mi
... e viddi come la parca... nel geno della materia corporale
l volgo saettar smorto e tremante / solfurea parca, incendioso fato. testi,
testi, i-238: invan strigne la parca / la forbice fatai, s'umano
, e parve un dio, la parca / del viver tuo raccolse il filo estremo
, 241: quando elettra udì la parca / che lei dalle vitali aure del giorno
molti lutti... e la parca nelle sommità letterarie: basterebbero, fra tanti
il bianco capo sotto il volo della parca che veniva. e la parca lo toccò
volo della parca che veniva. e la parca lo toccò... e gli
cor fra tanti ardori, / bella parca d'amor, filava insieme / ricche spoglie
castagni del bosco. -e la terza parca dov'è? -domandò loro forte, seriamente
tagliare un filo. « una giovane parca », diceva a se stesso «
un'ombra... è una vecchia parca, coronata d'una grande criniera bianca
= voce dotta, lat. parca, da accostare a parere 'partorire
/ egli e mestieri che dio li parca, / perciocché credo che sia perduto,
/ mai che dal ciel vi si parca? 2. avere riguardo,
né da nocchier ch'a se medesmo parca. 3. tr. perdonare
degno fiore, / la tuo virtù parca 'l vizio trascorso. 4.
crolli / finché madonna la vita mi parca. = voce dotta, lat
, 3-59: via pastore viveva casta, parca e semibuia tra le voci e lo
: la sua natura, che di larga parca / discese, avria mestier di tal
dell'avaro roberto di napoli, chiamata 'parca 'da dante, fu poscia tenuta
: mia madre, di solito assai parca di gesti. pratolini, 1-31: è
, / onde ogni età divenne poi si parca, / udir queste onde e queste
6-1-98: dieci donzelle son, nessuna parca / di lui servire. paruta, 4-3-312
de'begli occhi [la donna] è parca, / e in lui timore e
: di piangere e pregar non esser parca. cesarotti, 1-xxi-324: dispensatori volontari
... de'suoi tesor non parca. c. 1. frugoni, i-12-24
[lo stormo] molto vicin, con parca mano / e basso basso gli zimbellerai
e a me la stella / sì parca che s'oppon bene il mio sole /
/ gran tempo la chiamai crudele e parca, / perché la vita mia,
: d'aver mi basta / ciò che parca fortuna a me dispensa. 4
sparte / davan la vita liberale e parca / sanza avarizia o molta industria d'
, il che è cagionato dalla vita parca e dal paese dove nascano incotto dal
iv-15: menava ella una vita e parca e dura, / ma piena d'onestà
/ cibi non compri a la mia parca mensa. scarpelli, 1-23: parco
, lii-15-281: la sua tavola è parca e il suo mangiare sobrio. pindemonte
ove solerte madre / a preparar la parca cena intende. leopardi, 25-28:
leopardi, 25-28: riede alla sua parca mensa, / fischiando, il zappatore.
iii-617: non amava... la parca mensa che abbrutisce lo spirito fra lo
pien sacco votano le citazioni, ma con parca mano e sobriamente nelle loro scritture,
distingueva, era appena un'apparenza di parca mediocrità. tommaseo, 15-23: i grandi
sono contenuti e modesti. la forza è parca, la debolezza prodiga. molineri,
animi dei leggitori all'amore della forma parca e severa e a fortezza di pensieri
: nell'usar voci è la tua musa parca / e licenza ne chiede al gran
te, signor, fortuna assai più parca / promettono i miei voti: in vaticano
, 1-108: la vendemmia montanina, parca e agretta com'è, è più
... venne ad aggiungersi alla parca lista degli 'amici 'di fadigati anche
che mai non fe'leone a bestia parca. -ridotto (la velatura)
ché 'l suo partir con vela assai più parca / già segue 'l duce.
umore che tutte l'altre, più parca e più liquida della picea. baldi,
. de pisis, 3-21: luce parca, raccolta. bonsanti, 5-234:
colori cupi e resi come antichi dalla parca e tipica luce. -di breve
/ onde ogni età divenne poi sì parca, / udir queste onde e queste
i-47: era nel tempo quando l'ape parca / descaccia da sue cell'i figli
(con partic. riferimento al filare della parca lachesis, che simboleggiava lo svolgimento della
un tanto al mese, né la parca mensa che abbrutisce lo spirito fra lo scemo
nel praticare, sobria nel mangiare, parca nel bere, onesta nel guardare, divota
sul principio / menava ella una vita e parca e dura, / ma piena d'
/ gran tempo la chiamai crudele e parca, / perché la vita mia,
/ alzò rozzi pilastri e non fu parca / del suo disegno, ov'ella i
né da nocchier ch'a sé medesmo parca. idem, par., 23-67 [
quella lira. 4. persona parca di elogi, poco complimentosa. cattaneo
chi sa per quanto. perché mariù è parca e attenta e poetica nelle sue distribuzioni
man bavosa e sporca: / se'una parca o una porca? buzzati, 6-188
preparatoria degli ulivi giovani deve essere molto parca e discreta, non si dovrebbe pretendere
più permesso di schifar la morte e la parca. ghislanzoni, 2-109: precipita nel
e fele / i precordi gli sparse invida parca. gozzano, i-336: come le
giorni, arso mi moro: / parca, prefica msiem, tomba a me stesso
più conforto / avesse ancor con lui la parca oscura / tronco quel fil rital che
nel procedere, sobria nel mangiare, parca nel bere, mansueta con quelli di
contenuti e modesti. la forza è parca, la debolezza prodiga. i moderni
ed igneusso isnelli e fieri, / ciascun parca un leon propiamente. 2
nel procedere, sobria nel mangiare, parca nel bere, mansueta con quelli di
per cui non è la stirpe umana parca / (mentre a morte si varca)
né da nocchier ch'a se medesmo parca. testi, ii-25: voltiam la prora
più congenita a lei che fu così parca. 2. durato, perdurato
campofregoso, i-52: scrive la terza [parca] sopr'un quin- temetto / quel
. starsi fra ricchissimi panni un bambino che parca nato di fresco. lo raccolsi tosto
stame / al fatai fuso di severa parca, / la fa soggetta al variar de'
caro, 16-88: l'empia parca avea reciso il filo, / qual
, 3-41: rapillo frettolosa / dura parca inclemente. fagiuoli, v-192: e tu
aretino, 9-274: la parca... si sforzava con sollecita industria
permesso di schifar la morte e la parca, ché costui è poderoso sopra tutti gli
: principessa recisa in fiore da quella parca che cieca miete, con falce uguale,
idem, 25-28: intanto nede alla sua parca mensa, / fischiando, il zappatore
, 1- ^ 97: nell'ombra una parca discinta e rimbion- dita che s'e
, e violenta già t'incalza la parca ». d azeglio, 7-i-53: come
o che filasse alla rocca come una parca stralevata o che rovesciasse i bolliti sopra la
sacco votano le citazioni, ma con parca mano e sobriamente nelle loro scritture,
leopardi, 25-30: intanto riede alla sua parca mensa, / fischiando, il zappatore
bestiale parere, consisteva in una maniera parca di risalti ottici; eppure dava il
contarmi, lii-15-281: la sua tavola è parca e il suo mangiare sobrio; lo
cesarotti, 1-xxxii-193: ritolto unico figlio a parca avara / madre non strinse mai sì
(anche con riferimento al gesto della parca). bandello, ii-1094: poi
rive. cammelli, 57: la parca, che ad alcun il fin non scrive
., 106: fin che lei la parca / chiamò cantando a riveder l'amante
le nonnine. -con riferimento alla parca che filava lo stame della vita umana
f. frugoni, vti-824: miete la parca cieca con indifferenza rotante gli allori ed
ora il vindice ferro / rende acuto la parca ad altre coti. g. prati
volgo saettar smorto e tremante / solfurea parca, incendioso fato. -infilzare con
colui col poco, / cui risplende in parca mensa / il saliere di suo padre
un piccolo dall'onesta figlia / mensa parca e salubre. manzoni, pr.
nell'apprestata dall'onesta figlia / mensa parca e salubre. bacchetti, ii-148: la
che nell'ariosto è per solito così parca ed asciutta, penetra e satura l'ottava
. cantoni, 33: la parca merenda si mutò presto in conversazione, e
crolli / finché madonna la vita mi parca. matteo correggiato, 30: valor non
fiele / scarso e terrena acerbità sì parca? montano, 238: tutta la
/ a consentir ch'ornai l'avida parca / la facesse restar di vita scarca.
/ giorni che accorda a lui la parca avara / gli passa in pene ed
e disfiorato, al fuso / dell'indomita parca si volvesse / il ferrigno mio stame
dì felici, infino / che la parca ne sciolga ingorda e ria. pavese,
violenza, e non sai che la parca, di cui sei un esemplare, con
/ e tremolante scintillava e 'ntorno / parca dall'aure vezzeggiata e colta. achillini
6-16-17: ricercato come nome avesse, / parca che scioccamente si ridesse. carducci,
ogni rigor tenace / sei de la parca a trionfar bastante / e, qual fervido
lazarino. tebaldeo, xxx-7-34: o parca dura, / per cui da un tale
volte nella culla un fanciullino nato allora che parca un granchiolino, lungo una spanna,
è ubidiente, / ferimento all'attività della parca atropo). ni per la colpa meno
candida della virtù, et una scopata della parca, fiaccandovi d'improviso le teste insidiose
che mai non fé leone a bestia parca. c. campana, 92: scorso
cii-vi-561: avendo scorticata la pelle, ci parca la carne più tosto di capra che
botte in prospettiva... ed appresso parca aperta, da cuigli uccelli si veggono uscir
-con riferimento alla raffigurazione mitica della parca atropo: troncare la vita di una persona
/ è nubilosa e legata con alla sua parca mensa, / fischiando, il zappatore,
1-47: era nel tempo quando l'ape parca / descaccia da sue davanzati, i-274
/ per questa sementa del grano. / parca dicesse: « l'uomo, che
. -con conduce una vita sobria, parca (e tale carattere è ogni
mortai guerra! / a quei di dentro parca cosa scura, / vedendosi venir a
/ son però felicissimo / nella mia parca sorte; / col mezzo mio satollasi /
avevo cibi non compri a la mia parca mensa. f. birago, i-2-477:
pien sacco votano le citazioni, ma con parca mano e sobriamente nelle loro scritture,
sirena... allo sgocciolo di una parca villeggiatura. -periodo finale di un'esperienza
9-274: parmi... vedere la parca, che fila lo stame della vita
onor di questo mio mezzado: / e parca proprio un signoretto e un conte.
b. pulci, lxxxviii-ii-303: non quella parca che per forza il filo / tronca
sincero / si accorcia ir saggio della parca il filo, / ma all'amico del
quella vita, il cui prezioso stame parca spietata già si accingeva a troncar con forbici
a partecipare le grazie della vostra non parca né sitibonda mensa. = voce dotta
martello, 6-i-598: ombra / io parca, come sono, in corpo umano
ogni giorno abbondano, si dimostra sopramodo parca e sobria senza incorrere in ismoderamento.
pulci, 21-49: non parca [creonta] nel suo parlar bilette,
contarmi, lii-15-281: la sua tavola è parca e il suo mangiare sobrio. alfieri
leggio di drieto per ispalle, che parca un dalfino quando sopra il mare si getta
al cui poter ogn'uom soggiace, / parca fatai del sempiterno orrore, / forza
i-19: li pisani sopraaisseno alla proposta che parca che i lucchesi avesseno a levare la
, 4-263: mormora in sordina e con parca notazione classica un coro delle donne di
ma poco si sostenne, / perché parca sopra gli altri bella. 53
foco elemento elevatosi in sottile vapore, quasi parca della sittigliézza dell'aria. fausto da
tansillo, xxx-3-191: oh se la parca non avesse mozzo / il filo de
maniera in una macchia / che parca lepre o cornacchia / quando resta presa al
quella vita, il cui prezioso stame parca spietata già si accingeva a troncar con
grazie e postovi suso una tovaglia che parca di damasco bianco, e sapea più
1-v-476: in riguardo degli espedienti presesi parca loro che ogni consentimento prestato agli ultimi
e, se prive / non che parca che gli spirasse, uscì di riggio e
le spole. bartolini, 20-276: la parca se ferma la spola / crudele,
man bavosa e sporca: / se'una parca o una porca? dotti, lvii-116
/ in modo tale e sprovveduta e parca / ch'ivi non si potesse far buon
la lode... vuol essere molto parca e molto f. f.
refrigerio, xxxviii-125: o refrigerio, quella parca / ch'hatronco el stame di mia vita
. n'andò in istruggimento, che parca la morte. = var.
così la dea del sempreverde alloro, / parca immortai de'nomi e degli stili,
me credo che lo stame, onde la parca compone la vita delle creature, così
letticciuolo che avea una coltricetta cattiva, che parca piena di gomitoli e di penna d'
stantii e di sciroppi inaciditi, scorgemmo la parca atropo. cassola, 1-56: 1
. villani, 12-84: nel paese di parca... si cominciò uno fuoco
stretta d'ogni cosa, / ch'esser parca a que'dentro in gran travaglio.
del suo am- basciadore, il quale parca un rigogolo più tosto che persona.
, le forbici ed i denti / alla parca, alla morte, al tempo allega
-sostant. monti, x-5-357: parca torvo guatando / sbranar volesse il supplice
244: però che quando elettra udì la parca / che lei dalle vitali aure del
compri cibi / imbandia di sua man la parca mensa. ghislanzoni, 1-100: quante
pantano e melma molliccia e tenacissima che parca vischio. guglielmotti, 910: '
; e la purpurea morte / e la parca possente i rai gli chiuse.
purg., 9-29: poi mi parca che, poi rotata un poco [l'
, 1-47: questi [il leone] parca che contra me venesse con la test'
e cotti nel suo brodo gialletto, che parca che stesse acconcio con spezie.
una ghirlanda di foglie di cavoli che parca che fossero stati un mese ne la
lui, e ne andò alle nozze che parca un paladino di francia. 5.
rinculando. -con riferimento alla parca. della casa, 649: anzi
trame arma, e assortisce, quindi la parca la gran vite ordisce. foscolo,
e sopra tutto falserone orlando), / parca quando più forte freme il mare,
scarni anzi tempo dei giovani non letterati mi parca trapelasse da quando a quando una coscienza
8: conciosia cosa che quelli che portavano parca del signore trasmontassino sei passi, [
mai di sua negra arca / tratto affumata parca in acheronte / tuffasse, o 'n
una grandissima pezza sentì tal dolore che parca che morisse. bandello, 2-45 (ii-145
per li scaglion santi / ed esser mi parca troppo più lieve / che per lo
lieve / che per lo pian non mi parca davanti. boccaccio, 9-10: assai
si correva più che del vapore; ci parca d'aver messo le ale come un
una condizione dolorosa. vapore, quasi parca della sittigliezza dell'aria. galileo, 3-3-462
/ forza è che un dì pieghi alla parca il collo. -figur. stirpe
pane. burchiello, 2-7: mi parca che le ventiquattrore / portasseno un vassoio
, ii-278: pregavi lenta l'invisibil parca / che accompagna glieroi, vaticinando / l'
era già tanto spaventato, / che parca un veltro uscito di catena, / fuggendo
. guizzalotti, 266: ciascun di lor parca venenato angue / riscaldato col fischio e
il re con tanta venerazione, che parca, che fosse venuto non prigioniero,
f. frugoni, vii-824: miete la parca cieca con indifferenza rotante gli allori ed
. fagiuoli, xiii-27: quando la parca il mio vitale stame / vorrà tagliar,
molto bella, giovane, fresca, e parca sopra ogni creder vivace. pirandello
. ceresa, 1-2161: e mi parca veder quel vivo raggio / che sì il
ristauro, / il feretro mi dia parca importuna. g. l. cassola,
, i-41: con pochi amici a parca mensa in pace / vivrò contento fra discrete
la lode... vuol essere molto parca e molto coperta, sdegnandosi per lo
na volpe / che d'ogne pasto buon parca digiuna. -per estens.
. leopardi, 25-29: riede alla sua parca mensa, / fischiando, il zappatore
d'uom salvatico! groto, 225: parca che ella mi si appressasse al letto
dal rum. furcanà, deriv. da parca 'berretto di lana di pecora', di
, autoincoronata dalle altostra- de, non parca di parcheggi, scavata dal formicaio luminoso delle
, autoincoronata dalle altostra- de, non parca di parcheggi, scavata dal formicaio luminoso delle
superflua, un po'fuorviante la pur parca attualizzazione suggerita dai costumi di antonio fiorentino