e quivi attende / di ferire e parar senza far fallo. viani, 10-229
: accatta questo vecchio le arazzerle per parar la casa, prima che egli sappia
che basilio l'avevano veduto la mattina parar i buoi nell'aratura, o zappar le
di due anni: cioè, a parar ch'egli avesse il corpo dentro alla pelle
che basilio l'avevano veduto la mattina parar i buoi nell'aratura, o zappar
, 12-55: non schivar, non parar, non ritirarsi / voglion costor, né
carducci, iii-9-331: è tanto comodo parar gli appunti d'ignoranza o di mala
, 9-31-1-144: gli avvenne di vedersi parar davanti due femmine, l'una delle quali
veloce, i salti aggroppati, il parar leggiero e il maneggio sicuro e presto.
eh che segate! che falseggiare! che parar d'elsetto! 6. cantare
, che ne'ragionamenti sanno ferire e parar con destrezza. guarini, 442: il
cecchi, 19-n: qual s'ha a parar prima / la casa del marito o
desco una rosta impiccata era / da parar mosche a tavola e far vento. buonarroti
lago e fugir el loco solo abile ad parar le reccze. = comp. da
. carducci, 111-9-331: è tanto comodo parar gli appunti d'ignoranza o di mala
venti grecali e levanti che ci fecero parar con le vele in basso. g
de'miei piccoli capitali mi serviva a parar innanzi la famiglia. carducci, ii-20-281:
nemico in ogni parte / e modi da parar securi e destri. -tocco perfetto
/ quest'a mandar, quel a parar è volto. pindemonte, ii-281:
desco una rosta impiccata era / da parar mosche a tavola e far vento, /
/ quest'a mandar, quel a parar è volto. crusca, i impress.
perché mi curvassi metodicamente e stupidamente a parar innanzi una macchina. serao, i-113
de'miei piccoli capitali mi serviva a parar innazi la famiglia. =
voce portogh., probabile deverb. da parar (nei si- gnif. 'fermare;
una nave] ', deriv. da parar * fermarsi ', attraverso il
. /... di / parar la casa. baldinucci, 9-iv-95: era
giù: / alzò petro lo scudo e parar volse. g. f. achillini
tasso, 12-55: non schivar, non parar, non ritirarsi / voglion costor.
ogni parte, / e modi da parar securi e destri. goldoni, x-994:
terza, ovver di quarta, / parar mi proverò. tarchetti, 6-ii-425:
carducci, iii-9-331: è tanto comodo parar gli appunti d'ignoranza o di mala
1-105: l'europa non germanica riuscirà a parar il colpo, ma non c'è
bisogno straordinario a cui non so come parar e. montano, 1-46: la osservai
/ quest'a mandar, quel a parar è volto. pirandello, 8-250:
desco una rosta impiccata era / da parar mosche a tavola e far vento. ulloa
nel far rapprendere il latte e in parar mosche che scacciate tornavano e lo pungevano
1-29: l'avevano veduto la mattina parar i buoi nell'aratura. pascoli, 672
il trotto disciolto,... il parar leggiero. corte, 60: nel
venti grecali e levanti che ci fecero parar con le vele in basso, sicché
ci dinota il fine dove va a parar la superbia, la qual quanto più
disse la marchesa, dove si vada a parar la cosa. manzoni, pr.
comandò al suo cochiere di toccare e parar di lungo. -parare innanzi',
de'miei piccoli capitali mi serviva a parar innanzi la famiglia. -parare la
dove spesso le prore / vanno a parar di chi perde la strada? ghislanzoni
ci dinota il fine dove va a parar la superbia, la qual quanto più arrogantemente
dove spesso le prore / vanno a parar di chi perde la strada? siri,
, / quest'a mandar, quel a parar è volto. -ant. ricevuto
lago e fugir el loco solo abile ad parar le reccze. f. alberti,
desco una rosta impiccata era / da parar mosche a tavola e far vento, /
debil cor inspira; / non vogliono parar, schermir, ritrarsi, / ma incalzar
, 12-55: non schivar, non parar, non ritirarsi, / voglion co-
cxiv-6-516]: staremo avedere dove anderanno a parar le cose dopo lo sbarco fatto in
vàdi, xcii-ii-17: commo perde, col parar, sua strada, / e tu
apposito. berni, 117: da parar mosche a tavola e far vento. cellini