/ che mi facesse alcun del meo paraggio. lacopone, 18-13: quel dolor t'
, / che 'n cor porti dolor senza paraggio. idem, conv., i-x-6
, 34-40: e sono in lor paraggio appunto come / rauco ranocchio appetto a i
/ con un bellissim'uom di gran paraggio, / il fatto suo sarebbe ben e
. / così sta la bilancia di paraggio ». ariosto, 41-69: venne
le donne e li cavalieri di gran paraggio vi vanno ora su, a sollazzo
58-1): due cavalier valenti d'un paraggio / aman di core una donna valente
/ cerco invano che sia del mio paraggio *. sbarbaro, 1-67: botteguzze.
moglie / cerco invano che sia del mio paraggio ». d'annunzio, iv-2-249:
/ che 'n cor porti dolor senza paraggio. maestro alberto, 206: risponderò
ma per la vostra, amor, senza paraggio. chiaro davanzali, ii-370: ma
58-3): due cavalier valenti d'un paraggio / aman di core una donna valente
che 'n cor porti dolor senza paraggio. passavanti, 146: alcuni altri
trattato del ben vivere, 24: questo paraggio sanno troppo bene contare, e l'
con contesse dame e damigelle di gran paraggio, furo alle logge. bibbia volgar.
punga / fino al loco ove fa dubbio paraggio / il sommo duce in sanguinosa calca
il grido a la presenzia ed al paraggio. 4. far strage,
tutto guarnimento, / sien d'un paraggio addobbati ciascuno; / da terza e vespro
/ e raviuoli, ed altro di paraggio. anonimo toscano, lxvi-1-51: di tutti
magalotti, 19-35: esalo, al cui paraggio il nardo, il croco, /
istessa beltà vinta di molto / il paraggio ne teme e n'arrossisce. dottori,
/ con un bellissim'uom di gran paraggio, / il fatto suo sarebbe ben e
delle torte / o raviuoli o altro di paraggio. boccaccio, dee., 8-6
nulla a che fare; somigliavano gondole a paraggio di questi frulloni.
, i-2-81: cavalieri famosi e di paraggio, / ch'a la guerra non
la beltà ch'è 'n voi senza paraggio. fiore, 127-3: di', falsembiante
e ne'lor dì non avevan paraggio. = deriv. da gentile *
lo suo fino amore, al meo paraggio. mostacci o giacomo d'aquino o
e tutto guarniménto, / sien d'un paraggio addobbati ciascuno. la spagna, 6-41
/ ma lo penzer -non serà di paraggio. guittone, 47-6: sete sì
stigliani, 2-261: poi ch'a paraggio del costei rigore / lionessa infantata è
sien dui diversi amanti / di egual paraggio, provvidi e cortesi / d'una
; e tutto ciò è nulla anco a paraggio. idem, xi-63: scuro saccio
bellissimo del corpo e nato d'altissimo paraggio, / credea avere per moglie lavina
ciglio inalza, / cha con la mia paraggio / ardisca farne e prova? buzzi
, / lo quale vizio regna ov'è paraggio. = comp. per giustapposizione
non trovando veruna altra criatura di suo paraggio, alla quale, per la sua condizione
dai puristi. ma per signora di gran paraggio e riferentesi a nobili e regie donne
... maggio non ha paraggio. -chi non vuole delle foglie
non s'averia ad om di mio paraggio; / ed eo 'l conosco, e
delle mani si dovesse, che in suo paraggio uno stollo da pagliaio / parrebbe che
gentili, / mischiatamente, sanz'altro paraggio. -unitamente, congiuntamente, contemporaneamente.
201: ar rivato al paraggio, pose in terra alcuna moschetteria che
incrociare lungamente sotto vento in un paraggio. guglielmotti, 565: 'far
alla lunga e di bolina in un paraggio. -andare e venire in continuazione
. colombo], 41: in quel paraggio, e più avanti all'occidente,
sien dui diversi amanti / di egual paraggio, provvidi e cortesi / d'una donna
ca'da mosto, 299: questo paraggio [l'isola delle palme] è
di terra nel mare, e in quel paraggio molte genti indiane in terra. ulloa
e arrivando alla costa di cambaia nel paraggio della città di patene, vi prese
groenlandia, e si pareggia ai medesimi. paraggio esprime più larghezza di mare; rivaggio
di avere qualche ora, in un paraggio tranquillo, per lavorare. g. raimondi
(anche nelle espressioni a, del paraggio di qualcuno). -in partic.:
a'maggiori di noi o di nostro paraggio o di minore grado, noi dovemo
mortale, sì non è niente di mio paraggio. petrarca, vi-1-115: vedrassi quel
, vi-1-115: vedrassi quel poco di paraggio / che vi fa ir superbi,
, si conviene a te giovana di tuo paraggio; sicché se tu la vuoi virtuosa
: dui diversi amanti / di egual paraggio, provvidi e cortesi / d'una
chi mena donna sopra il suo paraggio, / poi la trova donnetta purchessiasi
l'errore di scegliersi la moglie d'un paraggio superiore al suo, ch'era molto
/ se non discende il vostro gran paraggio / alquanto ver la mia umilianza.
ritonda, 1-92: amore non guarda paraggio di bellezza né di ricchezza, ma
ricca: ine non avevano luogo d'alto paraggio che la possanza dell'arme e de'
, / mi- schiatamente, sanz'altro paraggio. -privilegio dato da dio.
mal saggio, / sdegnasti il gran paraggio, / non che inchinarti umile a un
, credono di star fermi in alto paraggio, ma precipitar si veggono tra stucchevoli
. (anche nell'espressione dote di paraggio). de luca, 1-1-190
dotate, come volgarmente si dice, de paraggio. galanti, xviii-5-1042: io difendeva
io difendeva una donna che domandava il paraggio di sua madre. tramater [s.
nell'antica legislazione napolitana 'dote di paraggio ', o solamente 'paraggio
paraggio ', o solamente 'paraggio ', diceasi quella dote che il genitore
lei. 4. locuz. -di paraggio (con valore aggett.):
fra re e baroni e cavalieri di paraggio. dante, lviii-5: l'un [
] voi ch'io ami donna di paraggio, / cortese, saggia, bella
lo re marco e tutte dame di paraggio si vestirono a nero. n. villani
campioni, / cavalieri famosi e di paraggio. amari, 1-2-147: blasco..
, sotto buona scorta, gli uomini di paraggio. carducci, iii-9-45: [i
iii-9-45: [i cavalieri] son di paraggio, e si segnalano per onorevoli fatti
mente caduta di valentissimi uomini e di paraggio. siri, 1-vii-198: a lui successe
nello stato vittorio amedeo, principe di paraggio. -di alto, grande, nobile
. -di alto, grande, nobile paraggio (con valore aggett.):
este abassato, / ch'eri d'alto paraggio. cantari antichi, lxxxv-146: mo
le donne e le damigelle di gran paraggio e 'cavalieri vi vanno suso a
, / tant'è d'altero e nobile paraggio. girone il cortese volgar.,
che fossino eziandio o no di gran paraggio, fossino condotte ad ogni torneamento che
principe di gran cuore, di gran paraggio. -di reo paraggio (con
di gran paraggio. -di reo paraggio (con valore aggett.): che
xviii-35: aver [signore] di reo paraggio / e prender lo suo frutto contrarioso
. da pair e par (v. paraggio *)
/ ma lo penzer -non serà di paraggio. cino, iii-44-25: non può
/ lo quale vizio regna ov'è paraggio. cassiano volgar., i-i (3
(3): a dimostrare il paraggio della saldezza e del proponimento nostro tutti
t'invidia il colpo / né 'l paraggio de l'arco. -giustizia,
. / così sta la bilancia di paraggio ». -condizione di equilibrio fra
siri, 1-iii-277: per trovare qualche paraggio nel disarmamento propose il nunzio che l'
per conservare non già qualche sorte di paraggio..., ma qualche convenienza
di quel tanto che ha pagato in paraggio di conti sua. -per estens
penso che altrove almen, se non paraggio / trovar di lei sembianza io potrei
che con sì gran campion dura al paraggio. bracciolini, 4-11-140: da quel
sereno / e piove in quel terribile paraggio / fra duellanti il fervido baleno. marino
muova / per venir quanto prima al gran paraggio, / non avrete però poi ne
vantaggio. malvezzi, 201: arrivato al paraggio, pose in terra alcuna moschetteria che
i-8-313: ben sia eh'altra al paraggio / osi seco venire / e a tal
e gai, / subito radunare al gran paraggio / tutti i santi di francia e
ecc. (anche nelle espressioni fare paraggio, porre a o al paraggio,
fare paraggio, porre a o al paraggio, porsi a paraggio, valere al paraggio
a o al paraggio, porsi a paraggio, valere al paraggio, ecc.
paraggio, porsi a paraggio, valere al paraggio, ecc.). anguillara
/ aranne, che osa porsi al mio paraggio. patrizi, ii- 146:
non pure a quella d'aristotile porre al paraggio, ma ancora in maggioranza. comanini
... / che con la mia paraggio / ardisca farne e rova? marino
beltà, vinta di molto, / il paraggio ne teme e n'arrossisce. f
infelice il quale risolva di tentare il paraggio delle sue fortune a quelle d'un ciurmatore
! redi, 16-i-18: quando in bel paraggio / d'ogni altro vin lo [
pur desio. memini, ii-93: ogni paraggio è inferiore al vero. pindemonte,
parigi] / visitar nuovamente e far paraggio / de'nuovi rai con lo splendore antico
dolore de'vostri fratelli, posto a paraggio col trono del vostro signore vittorio emmanuele
confronto. achillini, 2-18: che paraggio v'è mai / fra le trombe e
a te ch'abbia meco costui miglior paraggio / di quel c'have con rosa sordido
ben tale / che non avesse a se paraggio eguale.??
. locuz. -a, al, in paraggio di', in confronto a, a
di toni quasi son soavi / a paraggio dei soi, tanto son gravi / ed
, / secondo ch'eran pochi a lor paraggio. candido, 156: col nettar
una certa sculiscia, / che in suo paraggio un stollo di pagliaio / parrebbe un
io vi dico ed affermo che a paraggio del mio non ci può. -a
non ci può. -a, al paraggio: al confronto. guittone, i-10-95
; e tutto ciò è nulla anco a paraggio. monti, x-5-427: qualunque egli
qualunque egli sia, s'anche al paraggio / d'ibla il favo vincesse, io
e saggio / che perdono a '1 paraggio / nostre lodi. -a paraggio
paraggio / nostre lodi. -a paraggio di', in proporzioni pari a.
costruir una torre di legname, alta a paraggio della mura, mobile su ruote interne
su ruote interne. -andare a paraggio con qualcosa: essere ugualmente vantaggioso.
casa d'austria non potesse andare a paraggio di gran lunga coll'unione con la
col trattato d'imperio. -avere paraggio di qualcosa: trovarvi opposizione. alamanni
, / lieto d'aver sì ebile paraggio / della nostra virtù ch'a lui soggiace
a lui soggiace. -con eguale paraggio: con pari doti. fagiuoli,
, i-9: direi ch'erede con egual paraggio / fosse ancor di sue doti.
-con, di, d'un paraggio: in pari maniera o misura,
i-648: due cavalieri valenti d'un paraggio / aman di core una donna valente
/ e che l'amor crescesse di paraggio. attribuito a cino, iii-22-5:
/... ogn'om ten con paraggio 'n sua balia. fiorio e biancicore
lalli, 5-41: alcuna volta givan di paraggio [le navi], / e
: e nel men forte colpo di paraggio / col forte più maggior riporta laude.
vi vedean, ma eran d'un paraggio. cicerone volgar., 1-380: la
di- gnitade de'prìncipi era quasi di paraggio. -entrare in paraggio con qualcosa
quasi di paraggio. -entrare in paraggio con qualcosa: sostenerne il confronto;
null'altra munificenzia vantisi d'entrare in paraggio colla liberalità de'suoi inchiostri. giornale
entrare nel concorso del traffico ed entrare in paraggio con quelle di cui commerciano gl'inglesi
. -essere, stare a o di paraggio a, con qualcuno o qualcosa:
di questa troppo bizzarra giovine fu di paraggio con la bellezza. baretti, 6-145
due avranno a che fare a starle a paraggio. nievo, 1-226: anche da
questo lato io mi trovava essere a paraggio cogli altri. -fare paraggio a qualcuno
essere a paraggio cogli altri. -fare paraggio a qualcuno o qualcosa: paragonargli,
gli angeli in sé, potesse far paraggio / allor ch'usciti da l'eccelsa
lati che presumono di far punta e paraggio a que'maestri della sapienza più soda
legnaggio, / a cui solo far paraggio / poria giuno. -fare
/ poria giuno. -fare paraggio di qualcuno o qualcosa: sperimentare o
/ per quel dì più non facciano paraggio / del suo valor. g. graziani
/ fanno di lor virtù degno paraggio. -fuori, oltre, senza
. -fuori, oltre, senza paraggio: in modo incomparabile; straordinariamente.
42-19: uom dissoluto e reo senza paraggio. bandello, ii-908: v'è lavinia
saggio / che sovvra tutte sta senza paraggio. -con valore di agg.
e proezza adorna / v'è for paraggio. dante da maiano, 1-17-4:
la bieltà ch'è 'n voi senza paraggio. dante, ii-12: a mia coscienza
/ che 'n cor porti dolor senza paraggio. monti, 5-17: amato riamar questo
contento, / questa è felicità senza paraggio. -nel paraggio di qualcosa:
è felicità senza paraggio. -nel paraggio di qualcosa: in confronto. f
l'arena sono riputate da lui nel paraggio dei tesori celesti. -non avere paraggio
paraggio dei tesori celesti. -non avere paraggio, alcun paraggio: essere incomparabile,
celesti. -non avere paraggio, alcun paraggio: essere incomparabile, eccezionale, ineguagliabile
sì saggio / che di scienza non arà paraggio. bandello, 2-24 (i-902ì:
cui sapienza non ebbe né mai averà paraggio alcuno di uomo mortale? marino,
man, che di candor non ha paraggio, / biancheggi poi, la man leggiadra
(crediatelo a me) non ha paraggio. -essere molto inferiore. moscoli
/ enverso de la tua non ha paraggio. = dal fr. ant.
affare / qual è fornito d'ogni buon paraggio. = deriv. da parare1
, non ch'altro, il tuo paraggio. = deriv. da parere1,
paravola. parazo1-2, v. paraggio * * 3. parazòi
sabbato seguente nella vigilia della trinità nel paraggio del capo il seguì un pesce molto
pressi di ancona. -pietra del paraggio, di saggio: paragone. bandello
ambasciate di costoro, / la pietra del paraggio in man prendete, / che scoprirà
/ che puoi, messa al gran paraggio, / tra le belle parer bella.
costruir una torre di legname, alta a paraggio delle mura, mobile su ruote interne
gran possanza di acque nel mare di quel paraggio che in un dì e una notte
pellati che presumono di far punta e paraggio a que'maestri della sapienza più soda
1491: chi mena donna sopra il suo paraggio / poi la trova donnetta purchessiasi.
: i toscani poeti... in paraggio de'greci e de'latini pusilli e
mova / per venir quantopnma al gran paraggio, / non avrete però poi ne la
si raffronta / allor col brando al nobile paraggio. castelvetro, 8-2-132: in quella
pucci, 5-4: cento damigelle d'un paraggio / cantavano e sonavan per ragione.
. /... non guarda paraggio né bieltate, / né possanza c'omo
[le nuove bellezze vagheggiate] al paraggio si rifuggivano. -venire meno,
e saggio / che sowra tutte sta senza paraggio. -far ristoro a qualcuno: rimettergli
e gira / già non trovando sì nobel paraggio, / se non sogiace a sì
melosio, 1-210: sono vili in suo paraggio / quanti fiori porporini, / quanti
e arrivando alla costa di cambaia, nel paraggio della città di patene, vi prese
una certa sculiscia / che in suo paraggio un stollo da pagliaio / parrebbe un
: lo re marco e tutte dame di paraggio si vestirono a nero; e questa
e ne'lor dì non ave- van paraggio. -perdere il segno: richiudere
: la dignitade de'prìncipi era quasi di paraggio, ma non era eguale quella de'
22-42: in suo [del palazzo] paraggio foranselve orrende / le gran bellezze del giardin
paraggio, / cortese, saggia, bella e
e gira / già non trovando sì nobel paraggio, / se non sogiace a sì
telli sciarpellati che presumono di far punta e paraggio a que'maestri della sapienza più soda
pare a te ch'abbia meco costui miglior paraggio / di quel c'ha- ve con
alla vela, significa rimanere nello stesso paraggio e non derivare né perdere della sua
a'maggiori di noi o di nostro paraggio o di minore grado, noi dovemo mandare
glia. nese] in cui paraggio / prodi non ebbe onde uguagliarlo il
e per sus- siegatezza da porvi a paraggio col grave, col severo, col sussie-
g. averani, i-37: a questo paraggio le palle dell'artiglieria, ad- dimandata
/ se non discende il vostro gran paraggio / alquanto ver5 la mia umilianza.