del prezioso sangue del figliuolo suo. parabosco, x-783: molto ben dei credere che
fregi / ai ricchi strati regi. parabosco, x-788 io prometto a lui, in
degli angli e corrottamente detta inghilterra. parabosco, x-802: fu già nella gentile e
ora al parere della commune opinione. parabosco, x-809: gasparo né seppe né volle
11 dimorare e perseverare in quella. parabosco, x-782: dimorò in questo travaglio
meriggio, più tosto nasce e cresce. parabosco, x-818: continuò il giovane la
). - anche assol. parabosco, x-793: girolamo... fece
suole in un lungo parlare discorrere. parabosco, x-792: quella, dopo alcune parole
sue damigelle se ne venne fuori. parabosco, x-809: stettero per quella notte
, e tenevalo in mano per berlo. parabosco, x-807: vinto dalla passione amorosa
la fa, sarà doppiamente battuto. parabosco, 3-15: -pagano i vecchi doppiamente,
sola volta, gli fussi espressamente affezionato. parabosco, 4-21: meglio fia a risolvermi
vorrai che dio sia con esso teco. parabosco, 1-15: io ringrazio la cortesia
scelerata è costei più ch'in estremo. parabosco, 1-14: il padre suo.
licenza de'principi e de'signori mondani? parabosco, x-810: la innamorata giovane,
manovale. - anche al figur. parabosco, x-820: messere, egli è vero
chi non ne può godere. parabosco, 5-20: più non si dice:
che e'si fece amico riccardo. parabosco, x-803: il notaro, che astutissimo
una lingua che taglia e fende. parabosco, 6-17: se vi trovate, ti
fiume... entra nella città. parabosco, x-802: venutone alla prigione,
-arnese da scasso, grimaldello. parabosco, x-795: quando parve loro tempo,
lei subitamente e oltre modo s'innamorò. parabosco, 5-53: mi raccomando, questo
; motto o critica pungente. parabosco, 5-21: eh di grazia non ti
messa; attestato, salvacondotto. parabosco, 2-7: che credete che le donne
de le forche che noi teniamo. parabosco, 2-42: io non sono come
tuttavia a ciò che veduto avevano. parabosco, 1-21: per finirla gli diede
: e 'l fin giudica il tutto. parabosco, 1-56: ben disse il vero
con questa scusa qui alcun giorno. parabosco, 4-26: come egli sa bene far
io ero / da lui gonfiato? parabosco, 5-6: io son sicuro che ella
causa sua di ragione si giudicasse. parabosco, x-781: passiamo ora mai, signori
e rendendosi pan fresco per focaccia. parabosco, 2-22: lascia ch'io ti
non avere nulla da fare. parabosco, 3-14: tu pur voi a le
lunghe esitazioni e tergiversazioni. parabosco, 7-8: il porre il tuo padrone
. camuso (il naso). parabosco, 7-22: non ti parlo poi delle
, che francherà la spesa. parabosco, 6-2: terrò [lo schiavo]
, rotto, schiacciato. parabosco, 7-22: non ti parlo poi.
negromanzia / farò portarmi in nostra regione. parabosco, 7-17: vanne adunque con quella
; stringersi in schiera compatta. parabosco, 6-38: ah ladro, ancora fai
; ricavarne qualcosa di utile. parabosco, x-810: non credo...
getta in preda alla vecchiezza stanca. parabosco, x-782: egli era usato di
/ la capannuola tua non si disculmine. parabosco, x-795: donna, se dal
a rosello che gliela volesse restituire. parabosco, 2-44: io mi lamento che
non ti rimeni la tua dolce cura. parabosco, x-782: dimorò in questo travaglio
3. per estens. furfantesco. parabosco, 3-21: a tal ora venire a
la testa a furia di chiacchiere. parabosco, 3-12: se si mettami pure a
aver le budelle in un catino. parabosco, 4-22: ma dove diavolo portarò
sento gagliardo / com'una durlindana. parabosco, x-821: andossi adunque con la polissena
per vedermi campeggiare in questa galanteria. parabosco, 7-25: la fanciulla del
, castel dell'uovo e pizzifalcone. parabosco, x-812: l'infelice fausto,
arrendevole (la donna). parabosco, x-787: la donna,..
e là secondo che è smarrita. parabosco, x-793: picchiò la porta con
/ balenier, grippi e galeazze armate. parabosco, x-812: una nave carca di
persone o di animali). parabosco, x-779: usano i gentiluomini di vinegia
, maggior spicco; risaltare. parabosco, x-792: sopra il quale [peccato
trovarsi perfettamente a proprio agio. parabosco, 7-7: io spero di avanzare da
profumato. -anche al figur. parabosco, 6-2: che forma ti parrebbe ch'
dalli popoli per avere da vivere. parabosco, 2-18: non li piacciono così quei
, colpirlo nel punto debole. parabosco, 7-24: -il negromante che deve incantar
ancora all'amor com'i giovani? parabosco, 4-17: polissena si vuol inmascarare
sempre il duca immascherato a intrattenerle. parabosco, 1-8: egli si crede che
e gettati i danari e non ispesi. parabosco, 6-28: ma ecco uno immascarato
: morire, affrettare la morte. parabosco, 4-38: incominciate pure a fare il
/ chiunque d'amor s'impiaga. parabosco, 1-12: io, non men di
ch'ha moglie e credela guardare. parabosco, 2-20: -toccami la mano,
da fare dormire sei ore ferme. parabosco, 5-12: questa acqua ch'io
che usar soleva il cardinal salviati. parabosco, 6-18: oimè, in quanta vergogna
della madre, nel loro figliuolo? parabosco, 1-13: egli è innamorato,
e gli ne incago a tutte. parabosco, 7-18: incaco a i presenti io
mico / lo menò ierisera incamuffato. parabosco, 2-10: io condurò meco la fanciulla
acqua, e fingomi / decantarla. parabosco, 7-11: vuole farei incantare da un
quello che il frate aveva promesso. parabosco, 2-26: o povera casa!.
dir: la vacca è nostra. parabosco, 2-11: ci sono certi ghini,
e da loro stati uccisi e rubati. parabosco, 2-37: o giove, fa
; vincolarsi a qualcuno indissolubilmente. parabosco, 1-12: io non meno di tanta
, e sia di buono inchiostro. parabosco, 4-10: -in qual cosa ti possi
per natura a'sospetti, lo commossero. parabosco, 5-36: ciò ch'io ti
siamo stati incogniti, con altro nome. parabosco, 4-37: voi parete un di
. adottato (uno stile). parabosco, 4-39: segue pur l'incominciato stile
sempre ei mi crescieva le carezze. parabosco, 7-32: poscia con qualche nuova
i cortigiani del dì d'oggi. parabosco, 2-24: io credetti narono al
mento, non sono ancor senza utile. parabosco, 4-41: la oscuro,
con la particella pronom.). parabosco, 2-18: - perderei anco l'onore
faresti allo oraculo della mia viva voce. parabosco, 7-6: crede ogni cosa,
si raffreddi e diventi più difficile. parabosco, 7-30: -tu sei
induce tuoi amanti a tal fine. parabosco, 7-15: induci loro con inevitabile disperazione
/ de le nostre ineffabili fatiche. parabosco, 7-10: non conosci tu di
. - anche al figur. parabosco, 2-25: spesso bugiardamente si vantano
smisurata alla fama della vostra venuta. parabosco, 7-3: la infedeltà dei servi
quella città era proprio un inferno. parabosco, 1-13: sembra questa casa uno
tendon lacciuoli a gioventù tra'fiori. parabosco, 1-35: sciocca ch'io sono,
-con larghezza, con liberalità. parabosco, 7-12: io prego il cielo che
. -in costruzione ellittica. parabosco, 1-39: vorrei che questo si facesse
del nuovo mondo e delle sue indie. parabosco, 1-5: si loda quando.
, investigare; ricercare; informarsi. parabosco, 7-24: -io non sono ancora stato
inadver- sibile, immobile et insolubile. parabosco, 3-19: manda- rowi anch'io
, al mirandola e al montepulciano. parabosco, 1-29: io me insonniai che
(nel dialetto genovese). parabosco, 1-21: anco voglio, s'io
, ma secondo la proporzion de'meriti. parabosco, 1-45: m'ha donato un
pratichiamo e di chi ci fidiamo. parabosco, 2-17: questo è il migliore,
datario senza proposito, per intratenimento. parabosco, 4-43: intratenimento grande ho trovato
dalla moltitudine de i loro seguaci. parabosco, 4-43: feci l'intrata nella camera
figliuolo ritronato per disturbar le nozze. parabosco, 4-42: o inventiva da tristo
ho troppo da fare; restate contento. parabosco, 2-11: come io avrò ritrovato
). — anche al figur. parabosco, 1-41: m'accorsi ben io che
. figur. delicato legame sentimentale. parabosco, 2-7: amore porta l'arco,
da più d'un laccio legato. parabosco, 1-46: -la forza non suggiace alla
lacera, i peccati non vi stimolano. parabosco, 4-40: o fortuna, quanto
liquefarsi. — anche al figur. parabosco, 3-9: in questi casi / ci
le lanche su per le banche. parabosco, 4-9: questo è quel suono
lassi a li soi di caxa. parabosco, 4-30: veniva per riscuotere un lasso
un presso ch'io non dissi. parabosco, 3-24: par ben, figlia,
da latte: essere appena nato. parabosco, 3-24: non è maraviglia che d'
, se ne laudava poi in infinito. parabosco, 1-27: io ti prometto portartene
acquario '. -acquasantiera. parabosco, 4-26: si sogliono porre nelle chiese
la virtù e potenzia di dio increato. parabosco, 1-9: io meno sempre meco
rotta ed in fuga li misero. parabosco, 3-24: oltra i pugni, i
viso, che noi chiamiamo lentigini. parabosco, 3-4: de gli ogli bianchi e
la sposa dentro menate or ora. parabosco, 3-24: or vestono i figliuoli,
boca, li fecero la imbasciata. parabosco, 2-36: o come gli sta
, / gialla, fastidiosa e rincrescevole. parabosco, 5-17: mi vien da ridere
parabosco, 4-38: -che lasciate a i cortigiani
ch'imparino a volare alla longa. parabosco, 7-27: io l'ho veduto alla
lupo: baciare in modo appassionato. parabosco, 4-7: io gli voglio dare baci
parlando e che giunga improvvisamente. parabosco, 4-10: oh oh, il lupo
voglie, con ogni arte e potere. parabosco, 1-3: quando non ti possono
consapevoli de i secreti de le madonne. parabosco, 1-34: sempre le madonne odiano
mia testa, cosa tanto schiva. parabosco, 2-5: non mi sono già punto
far magni teatri ed altri publici edifizi. parabosco, 2-38: domani poi vedremo di
-male di san rocco: peste. parabosco, 4-18: o tristo, ti venga
delle branche, mal per lui. parabosco, 1-40: bisogna ch'io vada
che male alcun non si fece. parabosco, 4-8: -oimè, aiuto, aiuto
riuscita dell'unione). parabosco, 4-29: perché non dire: così
son buone a tor l'imputazione. parabosco, 1-23: -ma dimmi non stai tu
malora malora. parabosco, 1-19: minacciandomi, disse che se
davante / più da sto mammolino. parabosco, 3-9: questa è una vecchia /
sia mai stato per lo addietro. parabosco, 3-24: il piacer del mangiare
mandria di gente che la seguissero. parabosco, 1-3: una mandria d'arcisatrapi delle
mangiare, rimontamo in sulle galee. parabosco, 1-11: digli che doppo mangiare
gli ritrovò, dio gliel perdoni. parabosco, 1-22: gli uomini,..
categorico. di cavezze e mannare. parabosco, 2-12: bisogna che la ojetti,
facoltà fisica, le forze). parabosco, 1-27: tu hai una perfetta vista
anno per ogni fiato soldi septe. parabosco, 4-29: mai non si muta
mani d'orina e ser- viziali. parabosco, 2-24: spesso bugiardamente si vantano
che con un quattrin marcio maritarla. parabosco, 2-18: ben che talora abbino saputo
; flusso copioso di sangue. parabosco, 2-28: questa mattina sono stato nella
arompere, -avanti a seme- nare. parabosco, 4-11: misero me, ch'io
pulcella ne sia andata a marito. parabosco, 4-19: -come diavolo farai che il
martello di voi o delle cose vostre. parabosco, 3-15: voglion vestir, voglion
di zibellini e martori di gran prezzo. parabosco, 4-17: signor rottiglio, quel
intestini et al mal della pietra. parabosco, 5-19: o ciel che non mi
-trarre grande vantaggio da una situazione. parabosco, 7-24: bella trama far a questa
se non tossa di ser terreno. parabosco, 3-25: al fin per una che
de'sonetti / e delle mattinate. parabosco, 5 * 32: del suono delli
-suonare il mattutino: congiungersi carnalmente. parabosco, 4-18: lo frate, avendole fatto
melegranate acetose mescolati con queste speciarie. parabosco, 2-29: che dirò di quel
sm. ant. melassa. parabosco, 1-25: quando io mi ricordo di
in terra e con le mani. parabosco, 1-16: per non perder in tutto
esprimersi con prudenza e riflessione. parabosco, 1-16: tu hai tanta fretta:
.. fu molto menomata la paura. parabosco, 2-17: con quella [la
in dono parte di quella preda. parabosco, 1-30: né ti credere però,
[cristo] morir per me. parabosco, 1-30: per mera, santa passion
che una sola ora di dormire. parabosco, 4-18: gran peccato che una par
il messia, e seduceranno molti. parabosco, 1-4: ma dove sono queste loro
la metà o un secondo dello intero. parabosco, 3-25: questa è l'acqua
. le mezzaruole, i bottacci. parabosco, 4-16: quella mezzaruola che compraste l'
contrastare a quei più sfrenati desideri. parabosco, 1-25: ahimè, quanto io
via da bologna ben tredeci mia. parabosco, 1-25: o corona, quanto mi
venisse a dire non essere uomo. parabosco, 4-24: so che egli è poltrone
nulla stagione / può minuir mia doglia. parabosco, 1-30: io ti giuro per
.. e vedrete cose mirabili. parabosco, 7-11: vuole farsi incantare da
di sua mano mi cavò sangue. parabosco, 1-4: questo ho inteso che mirabilmente
-con grande astuzia e accortezza. parabosco, 4-14: - voi volete dire che
de'più chiari il vivo raggio oscura. parabosco, 4-29: mai non si muta
da te esser abbandonata non merito? parabosco, 3-32: -misere noi, mo che
mo'che fortuna el mio contraro adesca. parabosco, 1-24: -tu mo che
a'mariti non senza contasto contradicono. parabosco, 6-1: è venuto capriccio a
; biasimatore aspro e maligno. parabosco, 1-3: io t'ho inteso:
sì: e già è accettata. parabosco, 4-29: perché non dire: così
, credo per conto della loro ambizione. parabosco, 4-37: voi parete un di
propria condizione sociale ed economica. parabosco, 4-14: ogni giorno s'accomodammo anco
. ammorbidito, reso tenero. parabosco, 2-29: che dirò di quel nombolo
-parapiglia, zuffa, baruffa. parabosco, 4-23: sono panni...
ha morti più che 'l coltello. parabosco, 1-37: io non osservo il proverbio
, come sposa, sul trasto. parabosco, 1-48: io ti voglio far aver
vanno morsicando il viso de'morti. parabosco, 4-45: 10 mi ricordai sempre
l'aculeo (un insetto). parabosco, 1-18: l'altro giorno, benché
morte: essere prossimo a morire. parabosco, 1-43: io vado a vedere una
magrissimo, smunto, fortemente incavato. parabosco, 4-34: fa ch'io abbia una
? - è morta di me. parabosco, 3-7: ella è morta / d'
robusto e resistente ai colpi. parabosco, 3-27: i'vado or ora /
... un mustazzon a saturno. parabosco, 3-24: oltra i pugni,
spreg. o beffarda). parabosco, 6-2: che forma ti parrebbe ch'
. -come appellativo affettuoso. parabosco, 4-8: -sì, datele il buon
mute di vestimenti da potersi mutare. parabosco, 7-17: io vorrei...
abito, / ho cavalcato qui. parabosco, 3-15: un mantel si logora /
potere di schiena con esso lei. parabosco, 4-41: adesso sì che la
-con il compì, di limitazione. parabosco, 2-21: se più egli stava a
con una sbarettata a la spagnuola. parabosco, 2-9: -al primo tratto,
e vidi che mangiava una narancia. parabosco, 3-35: gli ho dato un
e di vilissimo sangue nasciuto giovine. parabosco, 2-12: io rido che con
ei ben degno de gli tuoi. parabosco, 2-42: non sono però così mal
capo: estrema- mente fortunato. parabosco, 2-30: o ruspa aventurato, o
dopo essere stato duramente percosso. parabosco, 3-9: con promessa però che se
né sua ambasciata più volli ricevere. parabosco, 2-37: io ho persua- duto
per questo sdegno enrico mosse l'armi. parabosco, 4-29: egli negata me l'
, macchia bruna dell'epidermide. parabosco, 4-45: trovai il segno oltre che
la fretta e la precipitazione. parabosco, 2-14: sopportate pazientemente, ché si
ergi / del sen fresco di neve. parabosco, 3-5: ha il volto come
foreste quando primieramente cominciò ad abitarsi. parabosco, 1-27: -di grazia, dimmi,
osso a soldi 6 l'uno. parabosco, 2-29: sopra quel petto di vittellina
del ricevimento per man di notario. parabosco, 4-37: - dimmi: non
9. rifl. farsi riconoscere. parabosco, 7-35: ah, vile e da
notte, per paura de'giudei. parabosco, 4-35: a meza ora di notte
egli ha continuamente negli occhi. parabosco, 6-37: io, che ancora
concubine quai sostenne e longamente nudrì. parabosco, 2-40: o miseria, o
fisso guardare ne'raggi del sole. parabosco, 1-7: elle non schivano di stare
trovarsi per caso di frontecome a martire. parabosco, 3-11: rubbato fui di doi
el vizio col suo olio santo. parabosco, 2-26: ó povera casa..
odio il prossimo per qualunque parole oltragiose. parabosco, 1-5: al negromante similmente pure
un'oncia di tempo). parabosco, 7-25: non bisogna che io perdi
davanti. -per antifrasi. parabosco, 2-28: pigliate un poco della terra
stima, rispettabilità, reverenza. parabosco, 7-2: aver fatto dono di me
lui come lo orbo dalla cagnola. parabosco, 7-33: a guisa di orbo me
ore parte con suono di campanelle. parabosco, 4-29: voi mi ritrovarete fra un
non che lo sdegno dello animo. parabosco, 2-21: io voglio pur piantare l'
-per pratiche magiche o divinatorie. parabosco, 2-26: o povera casa!.
ostaria di s. chi- mento. parabosco, 2-29: adesso m'ero solevate alla
ascensione hanno proprietà miracolose). parabosco, 6-22: per fare e ordinare ancora
-smettere di danneggiare nell'interesse. parabosco, 2-7: voi dite che d'ogni
su la pagnotta e qualche regaglia. parabosco, 2-17: la maggior parte di
para si sono scatenate oggi per noi. parabosco, 3-15: che volete ch'io
martelli si porti così da paladino. parabosco, 5-11: fin qui credo averti
relazione con una prop. subord. parabosco, 7-40: palesò cui egli era e
sineddoche: persona obesa, panciuta. parabosco, 5-49: egli e quella panza di
abiti vistosi dai colori sgargianti. parabosco, 2-23: vanne, vecchio matto,
favori amorosi di una donna. parabosco, 2-24: nelle città ci deono essere
paralitico e impotente ad ogni bene. parabosco, 6-14: la spada non m'arischiarei
dell'alzana che prestamente parassi via. parabosco, 1-24: questi poltroni vengono alla città
calci in parete: affaticarsi vanamente. parabosco, 1-4: - ah, ah io
io ti intendo: per essere il parabosco musico, diranno che per un musico egli
parli la verità col suo rossimo. parabosco, 4-48: signor massimo, voi a
che col brando partisti alla cintura. parabosco, 4-38: se ad ogn'uno lasciate
eliminare, far cessare, abolire. parabosco, 2-28: quando partorirò io questa fame
eravam poco qui da lor gradite. parabosco, 2-46: la barca tosto giungerà
indicare che qualcosa non avverrà mai. parabosco, 2-34: sta'pur nel sacco fin
e mezzo, i guanti di spagna. parabosco, 4-9: -piglia dunque: ma
maraviglia la sete che passorno piovendo tanto. parabosco, 1-13: ma dimmi: il
se ne passava di così grande ingiuria. parabosco, 2-7: voi dite che d'
per farsi notare da lei. parabosco, 4-7: le sberrettate, gl'inchini
da corbi: come epiteto ingiurioso. parabosco, 4-31: - vedetelo, per dio
bianca, soda, dilicata, pastosa. parabosco, 6-4: guarda che man pastosa
, / ben me la caricaste. parabosco, 1-26: che togna? ah crudela
piu bella e più cortese oste. parabosco, 2-26: casa casa, tu hai
bene poblicato, gli padrimoni rubbati. parabosco, 7-4: io son sicuro di aver
: agire con eccessiva prudenza. parabosco, 5-46: in effetto questi forastieri sono
d'una pece mercé del guasto mondo. parabosco, 4-10: gli era gran peccato
bugia', fare affermazioni esatte. parabosco, 5-55: fin qui tu non ragioni
pelo a qualcuno: criticarlo duramente. parabosco, 1-3: persone, poi, che
infinite, che noi altri abbiamo. parabosco, 1-17: amore, che cosa
o prevedibile come logica conseguenza. parabosco, 4-45: -ho fatto sì che lei
/ che la difenderà da mille diavoli. parabosco, 6-17: -ben avete in ordine
ogni occasione, anche a sproposito. parabosco, 1-3: una mandria d'arcisatrapi delle
loro figliuoli stimolasse o perire volesse. parabosco, 1-57: puerilmente facendogli carezze,
egli uccise annibaie, quivi fu decapitato. parabosco, 2-13: così dio faccia che
persutto: male, poco abilmente. parabosco, 2-27: -bene venga, messere:
v. s. ho voluto mandare. parabosco, 3-7: una giovane quale è
vitella, secaticcia, capponi, salami. parabosco, 2-29: sopra quel petto di
in tutto il corso della vita. parabosco, 2-5: vivete sicuro che il
, 2-5: vivete sicuro che il parabosco, auttore di questa piacevolezza, m'ha
tralignar dal ceppo onde son nate. parabosco, 7-9: io ho sempre aspettato.
spada sua ch'avea gran schena. parabosco, 7-21: il pazzo si arrischiò
piè a piè: camminando lentamente. parabosco, 4-30: venendo da trevigi così a
e i felici con pietricelle bianche. parabosco, 5-56: tu non puoi già
pezze rosse, come fate sempre. parabosco, 5-12: vedi tu questa
. gli altri li vo'dir pipioni. parabosco, 5-15: or su va'pur
più o mezza libbra di lonza. parabosco, 1-29: guarda, di grazia,
di ferro che s'adoperano a tavola. parabosco, 5-17: tu hai da sapere
per sempre di lei si ricordasse. parabosco, 3-15: ch'averai fatto poi
: scapitare, avere la peggio. parabosco, 7-26: vecchio, vecchio, tu
lusinghe né con altro si rachetava. parabosco, 4-22: confessa, frate, e
/ de le fiamme d'amor. parabosco, 3-32: -misere noi! mo che
uno da l'altro condecentemente separati. parabosco, 3-5: quei dolci acerbi pomi
conoscerti meglio, quando è buio. parabosco, 1-47: ah, vecchia porca!
stato cacciato el porro. oh dio! parabosco, 3-11: che volete voi darvi
sapessi tacere. -mi faria postema. parabosco, 2-6: ahimè, degg'io morire
, perché impediscono troppo il recitare. parabosco, 7-27: bisogna che noi troviammo
cielo, tu sei molto stizzoso! parabosco, 2-26: ditemi, signor mio,
scoparmi affatto con questa vostra predica. parabosco, 7-30: lo averei convertito mezo
prelato: molto desiderabile, eccellente. parabosco, 4-43: intratenimento grande ho trovato in
(presentino2). -presentèllo. parabosco, 2-25: m'ha fatto mille carezze
talvolta eccessiva, nel parlare. parabosco, 1-28: -o che eleganzia, prestezza
o tre fiori non fanno primavera. parabosco, 3-15: non sai che si
di berrette, altri di cuffie. parabosco, 1-26: tu puoi pigliar moglie a
né ghiro mai s'addormento quanto esso. parabosco, 3-35: gli ho dato un
/ lo travolga e nel sangue. parabosco, 2-22: io so che, in
la vendita di tali prodotti. parabosco, 6-7: buon giorno, messer camillo
-venire in proposto: essere opportuno. parabosco, 4-26: viene tallora benissimo in proposto
l'informarle, il fondane, provarle. parabosco, 4-17: commettetegli che egli non
età di molti onorati altri cavaglieli. parabosco, 4-45: volendo dimostrare essere sempre
con tutti si corca per polcella. parabosco, 2-10: -deh, di grazia,
punta del suo nervoso e duro piuolo. parabosco, i-46: -e le mie aghe
-escogitare un piano, un disegno. parabosco, 1-10: ingannando le semplice creature,
fortuna si rintuzza con la virtù. parabosco, 5-35: in effetto uno che sia
diverse coma che io gli facevo. parabosco, 7-0: questo mio figliuolo farà
grosso nel naso e acuto in punta. parabosco, 1-45: -tu l'averai nelle
quatordeci lettere scritte in scorze d'arbori. parabosco, 4-48: io questa sera ho
campi: completamente, in tutto. parabosco, 3-14: chi m'è nemico trema
è quincioltre, per questi confini. parabosco, 1-42: ditemi, iovine:
potè raccozzare, ne andò verso bologna. parabosco, 5-32: io non durai di
chi n'ha ben pien le carte. parabosco, 1-10: il barbiere..
-spreg. genìa, gentaglia. parabosco, 5-27: dove diavolo trovarò questo medico
: poiché, dal momento che. parabosco, 1-24: che diavolo ha egli sopra
000; ragusei 12. 500. parabosco, 2-20: guarda dove il diavolo m'
ne son taciute che si sarieno dette. parabosco, 3-8: ahimè potrò io mai
3. chiostra di denti. parabosco, 7-22: non ti parlo poi delle
radici vuol, ravanelli e carote. parabosco, 1-26: -corona, io t'ho
. ant. gara; contesa. parabosco, 4-14: io vorrei che tutto il
qualcuno: fargli le esequie. parabosco, 3-13: se la morte vien teco
ruppe a teseo fé, la ribaldella. parabosco, 2-19: ah rubal- della,
, si nascose sotto il letto. parabosco, 5-18: io stetti già da picciolo
battuta irridente -anche as- sol. parabosco, 7-25: mi viene a taglio l'
che van per far sì fruttuoso effetto. parabosco, 8-95: so ben che voi
, che fa stomaco a vederla. parabosco, 3-9: questa è ciarsi i
strinse matteo a richiudersi a civita. parabosco, 4-31: si ricchiudessimo in una camera
di esso, che tuttavia veniva rinascendo. parabosco, 1-10: il barbiere..
/ le ricche gioì mi trovo ratinate. parabosco, 4-47: fate ch'egli sia
il vigore e la fortezza del braccio. parabosco, 6-20: 10 non voglio tue
se ne potè rischiarare chi volse. parabosco, 2-37: voi ne verrete, fischiando
vedere il pedante vestito a quel modo. parabosco, 4-31: ah, ah,
: ridere a crepa- pelle. parabosco, 4-36: ah, ah, ah
costretto dare la fortezza ad ottaviano. parabosco, 1-57: io vi prego che
cristoforo, perche potesse caminar sicuro. parabosco, 4-9: dice che doppo desinare voi
dei luoghi e pel suo trattenimento. parabosco, 3-11: kubbato fui di doi
dovrebbe essere (una situazione). parabosco, 4-11: in questo caso io non
un robone di raso alla napoletana. parabosco, 6-11: quanto a questo signor mio
non gli fosse dato per limosina. parabosco, 4-17: padrone, bisogna prima che
cose che a tuo onore si disegnano. parabosco, 5-7: dimodio, parlami chiaro
di vino o che facessero raffianamenti. parabosco, 1-48: ah scelerata, tante
anche a distanza di tempo. parabosco, 2-28: oh che odore menava quello
provoca dolore fisico o morale. parabosco, 1-45: -cancaro, tu m'hai
si legge se non in san luca? parabosco, 5-28: questa orina è calida
casa e le sanguinolenti vesti lavarono. parabosco, 1-30: t'ho detto queste
innamorata sia: è una santarella. parabosco, 7-13: io vorrei che voi faceste
dentro i lor animi le iniquitadi. parabosco, 7-13: -sempre voi sete su
- anche come generico appellativo amoroso. parabosco, 7-29: lesbia mia saporosa,.
del lor sangue non potien saziarsi. parabosco, 4-25: -prego marte che gli
onore per non mancar della promessa. parabosco, 7-16: io non man- carò
pozzo nella ola e sbasì. parabosco, 7-25: se io fussi scoverto mi
di nona / pender pel collo. parabosco, 5-12: io voglio anzi spettar
furore che non dura un passo. parabosco, 1-53: qualche dispiacere a questi diavoli
prop. subord.). parabosco, 4-9: che diavolo sbottate? io
scagaita, sf. spavento. parabosco, 3-26: tosto ch'a casa ei
cavalieri mezzo addormentato e mezzo ignudo. parabosco, 1-57: vediamo che egli non
avemo redenzione e perdonamento dey peccati. parabosco, 1-13: ma io? chi
e anche spaccone, gradasso). parabosco, 6-23: mo'chi sarà questo scardasso
che ella si salvi e duri. parabosco, 2-17: sin qui con questa sola
/ per ribeccarsel poi con il capello? parabosco, 5-53: -che diavolo batti?
, io t'avro per uno scioccone. parabosco, 1-39: trappola mio, con
sciorrò; pass, fate. parabosco, 2-22: credi tu che costei ti
scoperti e malmenati, non volevano consentire. parabosco, 7-25: se io fussi scoverto
piacere al suo smemorato e impazato. parabosco, 3-4: si parla anco dei ferri
belletti (il viso). parabosco, 2-19: o viso mio pulito e
a un sacchettuccio di scu- darelli. parabosco, 2-21: se più egli stava a
condizione che difficilmente può attuarsi. parabosco, 1-3: quando non ti possono in
non si può già miglior palma. parabosco, 1-10: questa spiritata ch'egli dice
e vedi di farsi che sia preso. parabosco, 4-45: perché io mi ricordai
di ferrara, che si perde. parabosco, 4-14: - ad ogni cosa,
come dire / sella senza cavallo. parabosco, 2-21: tanto è l'amore ch'
/ moriron tutti a simile sentenza. parabosco, 1-26: non mi rifiutare,
dure zolle della terra l'uficio esercitò. parabosco, 2-20: per dio, ch'
proprio tempo in occupazioni vane. parabosco, 4-11: misero me, ch'io
-come epiteto di compatimento. parabosco, 4-13: - ad ogni cosa,
che sentato in sedia a darlo. parabosco, 1-24: il pa- dron deve
di qualcuno (un luogo). parabosco, 188: tocca dal piè, d'
im- pacciasse, qui ci serrammo. parabosco, 1-52: - che cosa hai
. ant. in modo doloroso. parabosco, 1-37: benché piaciuto sia al grande
da necessità a mangiare i figliuoli. parabosco, 3-31: ho tutto oggi /
del tutto era di lungi da lui. parabosco, 7-8: esso non mangia,
accorto e del sagace con le donne. parabosco, 4-29: -ditemi le avete mai
ogni ora di dì e di notte. parabosco, 7-5: la quale, in
: pietro sligai ai carcere pian piano. parabosco, 4-47: cavalier, slegate questo
vedi quanto il cor nel laccio goda? parabosco, 1-15: o amor santissimo,
profondamente turbato (l'animo). parabosco, 3-6: veder vò se costei.
smenticarno i strali e gli archi. parabosco, 3-28: io ritorno / indietro e
loro occhi a. llagrimare quandunque vogliono. parabosco, 2-31: i pianti e i
apparenza, / dar sovr'altrui sentenza. parabosco, 2-4: sarei venuto in abito
è quel ch'a la ragion suggiace. parabosco, 1-46: -parti onesto non obedire
contatto che eccita il desiderio. parabosco, 1-45: cancaro alla pietra dunque!
quando lo seme della donna è vinto. parabosco, 4-5: ella del maschio
un poco di somiglianza di virtù? parabosco, 1-13: dimmi: questa acqua
, anche, prolissa e inconcludente. parabosco, 5-32: -imparate, amanti, questa
tal miracolo, si potrebbe forte commuovere. parabosco, 4-13: -dite chi v'
menzogna, a una diceria. parabosco, 4-20: -tu hai un bel vestito
di nascosto, alla chetichella. parabosco, 4-41: adesso sì che la bestia
ed amato altri più di me ». parabosco, 4-28: -tosto vi
conseguire un beneficio, un risultato. parabosco, 4-13: io ben son sicuro che
sensi di chi abbia perso conoscenza. parabosco, 3-32: posianlo giù per terra,
è albergo di spe che li rifranchi. parabosco, 4-27: o passi ben veramente
ché son donna e non isparviera. parabosco, 3-22: di questo nostro cor,
la causa che lo determina). parabosco, 3-14: entriamo tosto, ché costui
/ così fu spennacchiato delle penne. parabosco, 4-15: però fa'di esser saggia
sm. ant. aspersorio. parabosco, 6-19: -o padrone sete voi solo
, / mala spesa per me. parabosco, 7-5: pigliandola per moglie, non
e ne le botteghe dei barbieri. parabosco, 2-10: -non dubitar di questo,
ant. millantatore, spaccone. parabosco, 4-26: viene tallora benissimo in proposto
da luogo, spingere, urtare. parabosco, 1-14: sta'notte a le tre
battere altrove, ché non vorrei spiritarmi. parabosco, 2-28: -bisogna che voi stesso
panni leggiero / ne la camera intrava. parabosco, 4-22: bisogna ch'io facci
/ prima 'l condì con spresiosi unguenti. parabosco, 1-32: io vado il mio
. - anche con valore appositivo. parabosco, 6-io: quanti ancora de questi sputta
stame de la sua travagliata vita. parabosco, 7-9: non hai rispetto, negandomi
a grandi progetti assai modesti risultati. parabosco, 4-26: alcuni guardiani de acqua santa
/ ed aggia. me pietanza. parabosco, 4-38: bugie hanno loro sempre piu
tu non possi mai far altro ». parabosco, 7-33: è tanto geloso di
ant. sonda chirurgica, specillo. parabosco, 7-22: io faccio tai fenestre nelle
che la casa tuttavia si raggirasse. parabosco, 4-21: per mia fé che
-peggior. stortacelo. scovoli. parabosco, 3-25: al fin per una che
argento. -ricamo traforato. parabosco, 1-43: c'è fra questi lavorieri
dalle scritture e nel derivato strappazzaré. parabosco, 2-41: ah forfante! tu
l'or stringe senza l'arte maga parabosco, 1-24: vado a pigliare un poco
e da essere costretti a manifestarlo. parabosco, 3-26: gongola il vecchio, e
acqua almeno due volte alla settimana. parabosco, 7-22: che sei fu forse
e dette cose pestatele ben insieme sottile. parabosco, 2-18: donne mie care,
suso, avidesi dello 'nganno. parabosco, 7-4: fate, fate quanto abbiamo
taliana, che era in francia. parabosco, 4-26: per far star saldo uno
quello bravamente occiso a colpi di coma. parabosco, 2-30: anch'io vado per
, tutte le maniere de le tele. parabosco, 2-21: io andarò quivi presso
la porticella di verghe di salsi intrecciate. parabosco, 1-39: io lo voglio far
al mio maestro di mille ducati. parabosco, 4-37: - dimmi non sarebbe ben
vista del principe si diede a piangere. parabosco, 6-33: la giovane è cotanto
l'ora del tinel gli valchi. parabosco, 5-17: adunque quelli che vivono
bianchezza era tintura o vera carne. parabosco, 7-27: bisogna... che
-tendere il cuoio per le calzature. parabosco, 4-38: lascio i denti a i
. -in contesto metaforico. parabosco, 1-4: io ti so dire che
perdere il controllo. parabosco, 4-16: molti sono che non possono
le lodi della sua bellezza eterna. parabosco, 2-9: o questa è la migliore
2. figur. calunniatore. parabosco, 1-4: - a dirti il vero
acheronte, nel regno degli inferi. parabosco, 7-2: io credo che se caronte
si vede / vestigio di virtute. parabosco, 2-5: questo adultero, tralignato secolo
, n-iii-1030: syio avessi voluto parabosco, 3-20: ei se n'è pur
voto a quella gloriosa nunziata, trasferirmi là parabosco, 7-5: in quattro mesi ch'
chi t'ascolta tratti di corda. parabosco, 1-30: ne ti credere però per
con gran stente molto fredo portando. parabosco, 3-14: con uno / ai questi
. del demonio. g. parabosco, x-795: il qual grido i ladri
dietro-, essere molto astuto. parabosco, 1-14: altro non c'è che
. ironimo schiavo. sebastian triper. parabosco, 1-28: qual'è quel dottor in
dagli uomini savi indegne di fede riputate. parabosco, 7-32: poscia con qualche nuova
portò le camice e le lenzuola. parabosco, 7-27: egli è molto sicuro per
del donatore, mi han truffato. parabosco, 4-15: quel saio ai veluto,
che non ardisce tirar ad un solo. parabosco, 5-34: io mi ricordo.
questo uncino? -furto. parabosco, 4-15: quel saio di veluto,
alcuni altri di madre della patria. parabosco, 4-40: ahimè usate dunque così
la violenza la moglie altrui. parabosco, 5-41: se il giovane dal valore
la donzella da quel rio vecchiaccio. parabosco, 4-11: questa giovinetta è maritata
un aspetto falso e distorto. parabosco, 4-19: del resto lascia l'affanno
di zenesio, che venisse il giorno. parabosco, 2-28: voi ci potrete andar
numeri semplici, le quattro seguenti. parabosco, 3-25: questa è l'acqua ch'
4. dimin. vesturétta. parabosco, 1-58: ancora tu serbi la picciola
sempre un aspide, una vipra. parabosco, 4-35: questa ingrata femina, anzi
casata, erede, rampollo. parabosco, 7-9: io no sempre aspettato quella
darò ad intendere a mona cecchetta. parabosco, 1-36: -io dico che staresti meglio
, una figura di fanciulla inglese. parabosco, 3-21: non ha quel forza /
in qualche altro luogo forse altrimenti. parabosco, 2-42: ma che fanno qui questi
, coltare, seminare, sarchiare. parabosco, 2-20: per dio ch'io voglio
, ma non moschettato e zibettato. parabosco, 6-2: che forma ti parrebbe ch'
rabica. -come appellativo affettuoso. parabosco, 4-8: - si datele il buon
, in pasticceria o in confetteria per parabosco, 4-27: dio vi dia pace zuccarino
ant. persona ingorda, ghiottone. parabosco, i-47: e il brodaglione lietamente ogni