periodici popolari, ii-51: al par d'un cerbero, digrigna e soffia
. gromma, tartaro. -in par tic.: incrostazione che si forma nel
. pulci, 27-56: il vento par certi sprazzi avviluppi / di sangue in
cattivo tempo. pascoli, 502: par che la quercia sogni / ora, gemendo
.. ogni minuto particolare, che par loro guadagnare assai per tai ragionamenti.
perché lo avere molti innamorati ad esse par testimonio della lor bellezza, mettono ogni
'nnocenti si risponde. idem, par., 7-90: vostra natura,
, in modo autonomo. dante, par., 2-126: riguarda bene ornai sì
vescica. galileo, 4-3-67: -mi par duro a credere che una lagrima di
, perché questa resoluzione, che par fatta a caso qui in terra
bottoncino... in questo mi par vedere l'indugia-presenti dirti: « che
o si verifichi subito. dante, par., 20-51: quel che segue in
con alacrità e costanza. dante, par., 20-25: rimosso d'aspettare indugio
vasari [zibaldone], 5-274: vi par poco a chiedere l'indulgenza plenaria e
xviii-3-870: quando uno sdrucciola costì, par che vi sia l'indulgenza plenaria a
. gallani, 36: a me non par che sia cosa da cercare, perché
accondiscendere. caro, 9-1-217: mi par di vedere che... possa sua
accordare, permettere. dante, par., 27-97: la virtù che lo
. - anche assol. dante, par., 9-34: lietamente a me medesma
si svelle / né scuote, e par che più la fronte induri, / sasso
/ veste il flutto indurato, e par che ondeggi, / seggo la notte.
deh! se tu nei delitti al par di lui / l'alma indurata ancor
se medesima quello induce. idem, par., 19-119: lì si vedrà
(una persona). dante, par., 12-34: l'amor che mi
e i fior spiega odorato; / né par ch'abbia la mano / con industre
da un odore). dante, par., 30-67: poi, come inebriate
tanto dinanzi ti preparasti! idem, par., 10-3: guardando nel suo figlio
la cd, perché questa mi par che sarebbe la brevissima e unica
e'tempi scelti: / comunemente par sia da potare / di poco inanzi che
... se la passavano al par di lui, senza fare né ricever torti
arte: imperizia). — in par tic.: mancanza di pratica della
. bacchetti, 18-ii-46: mi par già di sentire l'astuzia male
bellezze angeliche e divine, / se mi par ch'a dir sol del biondo crine
ciancie. galileo, 3-1-402: grandissima mi par l'inezia di coloro che vorrebbero che
soggetti inanimati, ecc. dante, par., 7-19: secondo mio infallibile avviso
mal far tanto contento / che non par già che del fatto se goda, /
: sprezza la moglie bella e sol par ch'ami / nicandro altier le meretrici
, 4-176: è vergogna che un par vostro si macchi le mani di sangue
per liberarla / (che pur gli par ch'a torto sia accusata) / che
dicesi che 's'infamigliano ', o par tecipano a una famiglia comune
abondo nel vestire; / non par bello questo ludo: eo satollo
: questo vecchio mio padrone... par diventato mezzo pazzo, si è infantastichito
. aretino, iii-151: peggio mi par la vergogna de tessermi così infardato che
fagiuoli, 6-167: pure mi par..., / dato caso ch'
è la sventura; / ma del par sofferente e infaticato / non è d'offeso
s$a- vants ', il quale mi par così infelice, che, benché mi sia
di pane inferigno..., che par che siamo veramente schiavi confinati a cavare
del rosso, 5: di questa congiura par che voglia infeche indebolisce o infiacchisce.
mondo, e appena nato / era al par d'un dito mignolo / picciol,
. - anche sostant. dante, par., 7-28: l'umana specie inferma
femmina, arte incubo che confonde al par del mistero arte aerea più forte dei
lo 'nfemo si partio. dante, par., 32-33: del gran giovanni,
noferi altro inferno, / ché mi par un da bene uomo. melosio,
facendo fondamento in su quello che livio par che la nomini [quella colonia]
per non istare a manca, questo mi par cosa da tempi barbari e da farmi
4-i-21: quan l'albero par che aiuto chiami / mentre lotta col vento
s'è un poco inferruzzato, / par che si voglia manicar la gente. d'
, ii-292: cura torbida infesta / par che il cor mi lusinghi e me l'
tutti a scombuglio d'uno stesso tenore par leggerezza od infiacchimento, se pur non
a vicenda anche il mio petto. par ini, giorno, ii-363: oh
-ant. risplendere. dante, par., 31-125: come quivi ove s'
nfiammao di tanto fino amore. dante, par., 23-123: come fantolin che
commoveno e si infiammano e così sospesi par che si levino insino al cielo. beni
. -risplendente. dante, par., 25-130: a questa voce 1'
ho sparto per la mente. dante, par., 3-52: li nostri affetti
del suo ordine formati. idem, par., 12-143: ad inveggiar cotanto paladino
ivi riman senz'altra fune, / e par che così imbrune / la vista e
di un foro, e, in par tic., un ago).
sia infilato a pazzombroglio, / e'par tutto sputato di corallo. pacichelli,
espressione della parola e del disegno mi par falsa. pascoli, i-797: troppe
lo mezzo di tutti. idem, par., 33-22: dall'infima lacuna /
fanciulli mai non si fermano, e par che abbiano addosso il moto perpetuo, che
color dipinge. tasso, 9-23: par ch'egli o s'infinga o non se
è questa via. / anzi par senza fine et infinita, / d'onore
così in infinito si dilata. idem, par., 19-45: colui che volse
315): maestro mio, egli si par bene che voi siete stato a bologna
ove comincia nostra labbia. idem, par., 33-23: per l'infima lacuna
mostra infin la morte. idem, par., 25-84: l'amore ond'io
a ora iniquamente parlato. idem, par., 33-23: dall'infima lacuna /
dottura / in quel valerio, ove par che s'ardisca / contar ogni vertù sanza
bella guancia, che rosata aurora / par ne'più freschi mattutini albori. f.
con la particella pronom. dante, par., 10-91: tu vuo'saper di
ch'ai ciel t'avvalora. idem, par., 23-72: perché la faccia
tuo volto adorano / l'idea che par non ha. zanella, 485: ebe
posarsi sui fiori. dante, par., 31 -7: sì come schiera
il lucco, / da pilato mi par d'esser vestito. = denom.
zeffiri; soave / e mesto al par dell'armonia che diede / d'orfeo la
inflettono curve e lunate con queltarmonia che par fatta per accogliere lo sfarzo e la
ciascuna creatura. dante, par., 4-59: s'elli intende tornare
dalle mani di quel pazzo, mi par d'esser scampata da un maligno influsso
si convenisse. morando, i-290: par che diluvi il cielo influssi ardenti /
proposta, dottrina infondata '. non par necessario. nievo, 788:
d'intorno ornai l'ampia campagna / si par che fiume sanguinoso inonde, / e
dimando di nostra natura. idem, par., 13-44: tu credi che.
in italia odono l'eco / che al par de'carmi fe'dolce te rima.
ne te croce levato. dante, par., 8-86: alta letizia /
la idea..., el me par a l'oposito inanci esser el zucaro
all'atto. dante, par., 7-137'-li elementi che tu hai
potenza all'atto. dante, par., 7-135: li alimenti che tu
, poi l'ha formato. dante, par., 2-1 io: or come
la notte, / che veglia e par che dorma. fanfani, lvii-25:
riuscire dubbioso. dante, par., 24-87: « assai bene è
subitamente / ciascun [camello] / par che s'accasci / per esalare il fiato
dolori ogni di ci dà, non mi par che altro gridi se non che non
tanaglia, 1-1002: la 'nfrantura meno olio par ch'ammassi. targioni tozzetti, 12-4-302
diventare simile, identificarsi. dante, par., 33-44: indi a l'etterno
lite. boiardo, 3-189: me par che per questa mia inibizione non debiti
te scontro per via, / che par che un tuo inimico allora i'sia,
iniquità, con tanta stizza, / che par ch'abbian a far ben gran vendette
, un'azione). dante, par., 15-3: benigna volontade in che
iniusta et immatura morte / al tutto par che sia vaga e contenta. ariosto,
: avere inizio. dante, par., 5-109: pensa, lettor,
potrebbe / femmina che sarebbe / a par col diavol con su'alti corni.
immedesimarsi in essa. dante, par., 22-127: 'tu se'sì presso
e al figur. dante, par., 29-4: quando ambedue li figli
immedesimarsi in lui. dante, par., 9-73: dio vede tutto,
ed ora / come spedito, ed ora par che zoppo / sia per lo calle
spesso, / d'una voce che par che innalzi sùe, / poi si raccheti
signorie vostre) da che non vi par di concedere la pre- cedenzia a questo
gianni, xxxv-11-573: unqua non credo par giammai trovare, / se 'n tale stato
con piagente isguardo omo inamora. dante, par., 23-70: perché la faccia
liberata da le contradizioni. idem, par., 7-143: l'anima d'ogne
bellezza di tutte l'altre. dante, par., 14-127: io m'innamorava
gemmata coda / e ascoltando sue lode par che goda, / sì de la beltà
giacomo da lentini, 27: con gioi par che m'accoglia lo vostro innamorare
facciam gaudio e iubilanza. dante, par., 32-105: qual è quell'angel
nostra regina, / innamorato sì che par di fuoco? felice da massa marittima,
che adopera ed estima / che sempre par che 'nnanzi si proveggia. statuti dei
, avvicinarsi, presentarsi. dante, par., 22-29: la più luculenta /
figur. dante, par., 10-25: or ti riman,
nel bene e nel male; / e par che 'l concordato fra lor sia,
ne'suoi vaghi atteggiamenti e moti / par che 'n aria schermisca e 'n terra nuoti
entrare, introdursi. dante, par., 21-84: luce divina sopra me
: là d'un gran ramo estense ei par ch'inesti / l'arbore di guelfon
innesto sì grato e signorile, / par che sia fatto obbrobrioso e vile. alfieri
il testo del canto. dante, par., 14-123: da'lumi che lì
-per metonimia. dante, par., 32-80: poi che le prime
de'propri studi... le par che sia un bel sollazzo? nievo
documenti d'innocenza sparto. dante, par., 27-127: fede ed innocènzia son
le guance sian coperte. idem, par., 32-77: bastavasi ne'secoli recenti
, / e sol quel arte e studio par che agrade, / per qual l'
persone innocenti e virtuose. dante, par., 32-84: ma poi che il
fatto m'à un letto / che par la piuma de spine de pese / me
, / se d'ammirar colui non vi par degno, / che redando grandezze antiche
avere fatto maggiore numero. idem, par., 18-101: nel percuoter de'ciocchi
. -figur. dante, par., 21-94: quell'alma nel ciel
in quell'età così critica, nella quale par che entri nell'animo quasi una potenza
, l'essere inoltrato. -in par tic.: avvio, trasmissione per via
musso, 113: ohimè, par che per tutto abbin perduto il lume
, iii-76: si aggiunga che guido mi par che dovesse esser pronto ad inombrirsi e
-dotare, fornire in abbondanza. par ini, giorno, ii-301: oh beati
. -figur. dante, par., 4-119: o amanza del primo
del letto inonda. segneri, ii-124: par che tutti gli dicano [al tevere
-anche al figur. dante, par., 19-m: tai cristiani dannerà l'
cantando all'ombra seggiano, / che par che stiamo in scizia o in etiopia.
bellincioni, ii-47: questo a mia mente par che non s'approprii / vedendo contra
provvedimento della pubblica autorità e, in par tic., dell'autorità giudiziaria)
si adirano ed inorgogliano contra colui che par loro voglia insegnare. f. f.
. fagiuoli, vi-120: già mi par di vedervi inorridire / a questa mia
l'altra, liberamente. -in par tic.: violazione di una regola o
seta inostra, / chiara divenne al par d'atene e roma. gabrielli, 10-16
1-73: sua maestà... mi par anco desideroso della pace, ed '
significa la prosperità mondana, la quale par ben dipinta, ed è molto inconstante.
dalla pubblica autorità, e, in par tic., dall'autorità giudiziaria nell'
capo estolle, / ch'a gli arbor par s'avinchi e che s'irrami.
1-66: ognun s'affanna, e non par che gl'incresca, / acciò che
omicidio. ariosto, 4-14: le par atto vile a insanguinarsi / d'un
, 3: questo chi odo mi par tanto stranio / che mi sconforto udirti,
, saporito, gustoso. dante, par., 31-9: sì come schiera d'
notabile. bocchelli, 12-39: mi par di vederlo [cesare] nella maestà della
frase programmatica). dante, par., 16-127: ciascun che de la
-simbolo, emblema. dante, par., 12-38: l'essercito di cristo
'n altura e 'nora suo minore, / par che si mova da gientil coragio.
l'inseguire, l'incalzare. in par tic.: azione caratteristica dello sfruttamento
non lo segua o tocchi, / par che in luoghi più inospiti s'inselve.
: intorno allo stendardo tutto bianco / par che quel pian di lor lance s'inselve
con la particella pronom. dante, par., 10-148: così vid'io la
insensataggine. segneri, ii-313: non vi par questo un prodigio d'immanità? un
. sacchetti, 280: così par che'mortai mortai sian insensati, /
(una circostanza). dante, par., 11-1: o insensata cura de'
insensata macchina di carne, ogni sacrificio par mostruoso. -sostant. fiamma,
gran pensier tanto penètra, / che par cangiato in insensibil pietra. tasso,
alamanni, 5-1-977'-come a null'altra par dolcezza reca / dall'arbor proprio, e
/ e sdegni andar con gli altri al par coperto? / se il vestir fosse
dòmo d'irti steli inserto, / par che la vita l'ultimo saluto / mandi
modo da non usare neanche contro chi par meritarlo. men male 'insetto 'che
, occulto, imprevedibile. dante, par., 17-95: figlio, queste son
e lagrimar vedrai insieme. idem, par., 15-135: ne l'antico batisteo
, entrambi, ambedue. dante, par., 4-114: quando piccarda quello spreme
mirarlo; perché molti insieme a voi par che vi mirino, vi vergognate di non
è accozzar uomini; / e a me par che sia più presto mettere / insieme
avea pilose insin l'ascelle. idem, par., 1-16: insino a qui
. b. fioretti, 2-2-20: par dunque che troppo insipidisca il parlare non
42-68 (iv-24): la voce mancar par ch'io mi senta / o veramente
le spalle la prima volta, par insoffribile anche ad un uomo robusto.
ve lo dice il sole che vi par di vedere, chi ha detto a voi
: - cotesta è vision. - mi par insonnio. simeoni, 1-109: dovete
soleva. berni, 226: nella poetica par che sia legge comune, ove una
, nel compimento del bene. -in par tic.: dotare qualcuno del carisma dell'
e serra, / e quando più par bianca, divien bruna; / ma più
cavalli che guadano. fiacchi, 239: par che l'istesso arbusto intimorito / mal
nell'affetto che le porto, mi par ch'ella potrebbe su ciò riposar l'
mostri sì terrendi. / fuggendo la carretta par se insterpi. = denom.
concento / par d'umani sospiri e di singulti, /
strumento, mezzo per governare (con par tic. riferimento alla politica di uno
con riferimento a una nazione e in par tic. alla gran bretagna).
dopo il grido udì il tumulto / che par che sempre più terribil suoni, /
fatiche / sotto al duro tiranno. par ini, giorno, i-835: tropp'
, / o perché dale genti / ti par esser laudato. giamboni, 10-66:
, elevarsi. dante, par., 17-13: o cara piota mia
dito, o un poco la mano, par morto ben otto dì. a
scabro arnese strano, / duro quasi a par d'un corno. bresciani, 6-vii-43
essere intaccato di otto scudi da un par tuo, apri la borsa, voglio che
: intacca a metà della parola, che par che s'allunghi e s'appesantisca sulle
e sì bene intagliato / che fatto par da la celeste mabo. berni, 65-40
[di amore divino], più par che n'appetisca / e già mai non
], come toccano i soldati / par miei la paga e i capisoldi.
, ragionando dell'integrità della favola, par che ci offerisca un'altra regola per
. fate ora quello che più vi par conveniente. caro, 3-1-170: resta
(un amico). dante, par., 27-8: oh gioia! oh
i sistemi fisici (e, in par tic., queste interazioni possono consistere
l'una; l'altra, a lui par, la volontate. genovesi, 2-3:
ciechi che si fanno duci. idem, par., 1-120: né pur
sì come suo effetto. idem, par., 8-109: ciò esser non può
, compreso. dante, par., 33-125: o luce etterna che
o verbo di dio. dante, par., 30-40: noi siamo usciti fore
cose naturali e delle matematiche ragionato, par ragionevole di ricercare come l'intelletto intenda
l'intelligenza. dante, par., 5-19: lo maggior don,
vantaggioso; tempestivo, provvidenziale. -in par tic.: situato in posizione opportuna
] secondariamente ancora vegna. idem, par., 1-119: né pur le creature
sì come movitori di quello. idem, par., 2-136: l'intelligenzia sua
girando sé sovra sua unitate. idem, par., 28-78: tu vedrai mirabil
a'cristiani per la poca reverenza che par che si mostri di quella santa orazione
viv'a speranza, / ché non mi par che sia di valimento / da c'
: non dir novella, / se non par buona e bella / a ciascun che
tu! -rifl. dante, par., 33-125: o luce etterna che
quello a che intendi. dante, par., 4-113: quando piccarda quello spreme
1-45: m'ha donato un altro par di scudi, né vuole che questi
sanudo, lvi-558: viena a mi me par forte, ben che non intenda di
idem, xi-63: scuro saccio che par lo / meo detto; ma che
ad intender il riposo suo. dante, par., 19-133: a dare a
sion, / capisce lei? mi par di farmi intendere. / io replicai:
molle; ammorbidire, rammollire. -in par tic.: far infrollire (la carne
. pascoli, i-964: non mi par dubbio che noi, se vogliamo a
. altissimo, 27: gli omeri par, le braccia atte, le belle
chi de vendicarsi ha fermo intento / par che 'l cor merso in sangue acceso tegna
animo o della mente. dante, par., 21-3: già eran li occhi
rappresentazione mentale, nozione. dante, par., 24-75: le profonde cose /
di sustanza prende intenza. idem, par., 24-78: da questa credenza ci
e celebrazioni vichiane del procedere matematico, par d'avvertire come un'ombra d'ironia
chiaro davanzati, ii-5: vertù non par per poco mo- stramento? / poco
'ntenzion li vén fallita. dante, par., 11-91: regalmente sua dura intenzione
per li poeti è usato. idem, par., 1-128: forma non s'accorda
battaglia, e tutti diceano che simil par di due giostranti non avea tutta cavalleria
intenzione. ariosto, 794: mi par che sia meglio attendere e far ogni
soldani, 1-54: l'oro, che par ch'i filosofi sproni / a bene
cas- siani. marchetti, 4-120: par ch'alia ragion fallace / s'opponga
.. / da vui, quando vi par, viene interciso / mio viver lieto
interrotto; inframmezzato. dante, par., 29-79: queste sustanze, poi
tramezzato da alcuna cosa. dante, par., 32-25: da l'altra parte
e morali convergenti, e, in par tic., di comuni iniziative liturgiche
volto nevrotico della fattucchiera, erano un par d'occhi dallo sguardo mobilissimo, la
. cocchi, 5-1-n: più immediatamente par che debba interessare la cognizione umana quella
che interessa il più) 1 mi par che niun mestier possa ire a paro /
, 5-10: degas si dedicò da par suo ad illustrare le corse al galoppo.
'pronunciato in quella... par interlocutorio e non definitivo, onde vien
di valicare il fiume d'acheronte, par che l'autore voglia qui essere per una
per li corpi intermedi, perché non ci par che le stelle ne tocchino gli occhi
totale assenza (la febbre, in par tic. quella malarica). c
l. bellini, v-221: molto meno par che egli comprenda come possa essere che
quanto avviene nei mondi e, in par tic., delle vicende umane)
-letter. essere contenuto. dante, par., 33-85: nel suo profondo vidi
uno strumento ottico). dante, par., 19-60: ne la giustizia sempiterna
tal pensiero, / ch'altra impresa non par che più rammenti. galileo, 1-1-296
sezioni o parti. dante, par., 28-120: l'altro temaro [
son internato nel mio male e tanto par ch'i'me ne compiaccia che, potendo
coi tedeschi; una che ride sfacciata par dire: il sesso è internazionale.
, 9-37: niente di meno, non par credibile come appo noi la setta degli
di qualcosa. dante, par., 23-115: lo reai manto di
; interiore, intimo. dante, par., 17-9: manda fuor la vampa
la interna stampa. idem, par., 24-57: poi mi volsi a
, e agitata da un travaglio interno, par che opprima ogni vivente.
le pene dell'inferno, / e par che tutto il mal sia nell'interno.
parlando in està via. dante, par., 7-132: li angeli, frate
acciocché bene si possa seccare. dante, par., 28-33: sovra seguiva il
or per voi risponde. idem, par., 27-134: tal, balbuziendo,
al far così intero. idem, par., 4-82: se fosse stato lor
- anche sostant. dante, par., 31-19: l'interporsi tra 'l
, fra altre cose. dante, par., 29-98: un dice che la
un termine). dante, par., 12-81: oh padre suo veramente
concede che io deliberi qual amante mi par da elegger più tosto. ramusio,
un'opera dell'ingegno e, in par tic., di un testo (
dell'interpretazione oggettiva si parla, in par tic., di interpretazione evolutiva o storicoevolutiva
. groto, 1-8: quest'aria par che volentieri ceda, anzi da lontan richiami
più arditamente, sfacciatamente e poco onestamente par lano quel che a bocca
azioni, circostanze determinate. dante, par., 29-27: in vetro, in
, isterìe di susanna, cui non par vero di rimettersi a fare la prima
non ha in sé pietate, / par che ne sia ripresa: / onde di
interpretato, frainteso. dante, par., 4-61: questo principio, male
] s'intesso fregi al ver. par ini, 302: colei damon, colei
telaio della divina / che arride e par che ti chiami. tarchetti, 6-ii-268
nascosto, appartato. dante, par., 12-21: di quelle sempiterne
lor paci) / co li felici al par germi di arabia, / quanto che
. moretti, ii-87: veramente mi par troppo brullo, troppo stecchito, intirizzito
messa, / e nel marmo anche par senta co'mustacchi intirizziti / caldo il
tanto rigido e intirizzito lusso di scienza par bella la stanza seconda, che ha de'
ho fatto questo discorso, perché mi par di vedere intisichire il nigozio.
rotte se sentia un fracasso / ch'l par ch'intona l'aria e cade al
ancor qui s'ode, / o par, tuo nome, ove non tace il
figur. giraldi cinzio, iii-9-67: par che battendo i dumi sragna / tesa
bianco, ed è tanto colorito che par quasi tener del giallo, dimostra contrizione
qui cede, ed indi assale, e par che vòle, / intorniando con girevol
/... / intorno cui par ch'amor scherzi e voli. m.
intorno al detto errore. idem, par., 24-37: tenta costui de'punti
valore intensivo o pleonastico. dante, par., 30-112: come clivo in acqua
che tever si diserra. idem, par., 11-43: intra tupino e l'
dubbio e di perplessità. dante, par., 4-1: intra due cibi distanti
affinità o di differenza. dante, par., 32-58: questa festinata gente /
-in mezzo a. dante, par., 23-1: come l'augello intra
, opinioni determinate). dante, par., 33-11: qui se'a noi
un circuito magnetico, e, in par tic., nelle macchine elettriche rotanti,
zate averìen ritorte e strambe. idem, par., 7-148: quinci puoi
. l'essere non transitivo (in par tic., nella teoria dei gruppi)
intraprenditori d'altre raccolte, ai quali par naturale che uno, perché fa versi,
non si può trasferire. -in par tic.: nel linguaggio giuridico, che
intratabile il cielo, e sempre alcide / par ch'abbia a noi da partorir la
terreno, ecc.). -in par tic.: poco malleabile (un metallo
in paese, / ci lamentiam che par che siamo uccisi; / ché dover-
campanella, 1112: questa nostra età par che sia di mercurio, si bene
il cor mi strugge, / né par che amore il duro cor conoschi: /
che, aggiunti al mio infortunio, par che vadano intraversando e disturbando il progresso
andare, camminare di traverso. -in par tic., con riferimento a cavalli:
fra altri due. dante, par., 13-57: quella viva luce che
. la vergine ed il figliuolo, par che spiri. cesarotti, 1-viii-313: nel
d'una composizione decorativa. -in par tic.: acconciatura dei capelli intrecciati.
serafino da l'aquila, xxx-10-8: par che 'l governi amore, che fra
triste cure e la sua faccia adorna? par ini, giorno, iv-486: gli
il cuore, laggiù,... par che s'intrighi tra gli sterpi delle
, xxi-11-944: ma chi con vostri par s'intriga e 'mpaccia, / ne
intrinseco dell'abilità del movente a muovere par che sia impiantato nella dissimiglianza e nella
i tuoi capelli, / ogni bellezza par da te rimossa. castellani, xxxiv-
f. corsini, 2-275: non par così facile che si potesse introdur la fiamma
p. f. zanotti, 1-41: par loro che se io non lo spiego
, un concerto) e, in par tic., al primo movimento di essa
con riferimento all'introiezione e, in par tic., all'incorporazione orale della
quali invidiano alla sua potenza, molto par che sia intromesso [il re di
agostini, 53: se questa pena ti par puoco, purché v'intrometti la misericordia
una tromba e d'un tamburo / par che la casa a l'improviso introni
litica il petitorio e 'l possessorio, par che sia soggetto ad un terremoto. pascoli
rimbombava nel cuor la percossa, / e par che 'l petto gli resti intronato,
i nomi / vi vorrebbero almeno un par di tomi. 2. agg.
e passeggiano con una certa intronizzatura che par superbia. tommaseo [s. v.
paradiso potesse aver luogo il lutto, par che la porta, per cui verrebbe
, / che taglia e pugne, che par un diletto. p. fortini,
proprio interlocutore. dante, par., 9-81: già non attendere'io
, infastidire; annoiare. par ini, 413: chi t'inuggiola il
commettono alla nostra clemenza e umanità non par lecito. zilioli, i-224: i
i-332: qualunque inumanità e crudelità gli par licita [all'odio] per vendicarsi
, adamante, / murice saxo della par durezza. galateo, 187: che iustizia
mormorio / d'una voce languir che par umana; / chi esser puote in
di dio, / perché questa mi par cosa inumana; / sarà qualche meschino
1-1-198: dir lingua greca e latina par dire lingua divina; e che sola
, un diritto reale e, in par tic., un diritto su beni demaniali
un atto giuridico, e, in par tic., un negozio giuridico o una
suono / voi superbi mortali, e par sì bella, / è un'ecco,
l'alma invaghita / de le sue glorie par che si conforte. summo, 1-iii-591
soddisfare il bisogno. dante, par., 10-17: molta virtù nel ciel
guardi, anco ai sospiri, / par che la invasi orribilmente alcuna / sovrumana possanza
è un sonnifero che sul principio tanto par che gli acqueti quanto a forza d'
emulare; ammirare. dante, par., 12-142: ad inveggiar cotanto paladino
penetrare profondamente. dante, par., 21-84: luce divina sopra me
, congettura erronea. dante, par., 29-95: per apparer ciascun s'
la dichiarazione del perdono, che mi par a punto un'invenzione de'gesuiti. l
cioè con dio. dante, par., 28-39: quello avea la fiamma
vede e non si può vedere, / par che una tela vada invernicando / in
, impiastra e stucca / ch'ella par proprio un angiolin di lucca. genovesi,
pari condizioni fisiche (e, in par tic., di temperatura), può
de la tua gran malatia. dante, par., 24-96: la larga ploia
ora terza / e 'l principio del dì par de la spera / che sempre a
gli amori dell'altre,... par che loro n'abbiano invidia. chiabrera
ha investigata, assai al presente mi par sicura. betussi, xliv-350: mi sono
. s. ferrari, 277: par che si desti un flauto se il vento
, intendere. berni, 141: par ch'egli [aristotile] a te parlando
e con volto allucinato, / con un par d'occhi invetriati e spenti / guarda
morti. -intr. dante, par., 19-97: non vo'però ch'
novità delle idee). dante, par., 10-138: essa è la luce
è sì 'nvilita, / che ogn'om par che mi dica: « io t'
.). baldovini, 4-192: par... / che scelte in riparo
miei compagni, gagliardo e feroce al par di me, si lasciò invescare e invigliacchire
a ragionar m'inveschi. idem, par., 17-32: né per ambage,
, in questo mondo che a momenti par così bello e ci chiama a tutte le
mamiani, i-iv: a me pareva e par tuttavia che a rispetto della poesia religiosa
tempo parer veglio, / onde ti par che tardi me risveglio / al faticoso amor
per creduta, e con sol tanto par loro aver fatta la passione invisibile sotto
alla vista. baruffaldi, i-26: par che inviti nel gran mare / popolare /
pace. ariosto, 19-30: ben le par che di quel ch'essa agogna,
scorgere, di dar nell'occhio; par che li voglia invitare. guerrazzi, 2-35
incaricato di recapitare gli inviti. -in par tic.: messo di una corporazione
- anche al figur. dante, par., 11-66: questa [la povertà
ne divengono inviziati e ghiotti, sicché par loro scempia e cruda ogni cosa che
, lxii-4-63: i caferi, quando li par di pagar il dovere e che i
e colle buone opere. dante, par., 23-88: il nome del bel
; guaina. dante, par., 26-99: talvolta un animai coverto
/ al riposo i cori alletta, / par che gli occhi al sonno invoglie.
uniformarlo alla propria volontà. dante, par., 3-84: come noi sem di
e buona gente / in procida mi par vederlo appunto / passar i giorni suoi
/ quel fron- duto cespuglio? / par ben ch'amante anch'egli ingordo stenda
. di leo, 183: or par che giunga al suon di quella tromba
mancare, cessare. dante, par., 22-69: ivi è perfetta,
/ in un ramo di rose / e'par che dica: vieni su, che
spero involgerlo. del tufo, 75: par proprio ch'abbia involto all'esca /
e tu pur fuggi, e no par che te n'caglia. =
costui, ch'è gionto ora, mi par assai ben involtato: voglio veder s'
somno sì suave e piano / che par che sino a tanto dormir debbia / che
depravato, pervertito. dante, par., 11-8: chi nel diletto della
, 76: in amor al tutto par involto / il tuo parlar, che con
piero da siena, 4-54: tanto mi par che 'n suo biltà s'involva /
volte, col capo a l'ingiù, par che s'involva precipitando nell'ali,
impreziosirsi, ingemmarsi. dante, par., 23-102: qualunque melodia più dolce
e a chi lo sforza, un par di calci inzeppa. idem, 1-1-218:
imbeccato. fagiuoli, 1-1-231: ti par che talvolta sbufonchi e brontoli, inzipillata
, i- 127: non ti par ella intrisa di giuncata, / di raveggiuolo
ecco el mio amoruccio innamorato, / che par proprio tra gli altri un cittadino,
anche sostant.). dante, par., 19-11: io vidi e anche
a'mia maggior trestizia. idem, par., 27-20: dicend'io, /
né altri 'l crede. idem, par., 8-56: s'io fossi giù
sguardate, ed io no. dante, par., 16-18: voi mi levate
i'son più ch'io. idem, par., 26-60: l'essere
più settentrionali del globo o, in par tic., nelle foreste e nelle
lor specchio e loro duce, / e par che senza error ciascun t'adori /
traessero succo. bacchelli, 2-xix-164: par proprio un'ipersensibilità letteraria, che si vorrebbe
come a l'ira. idem, par., 6-90: la viva giustizia che
nilo e i termini d'atlante / par qui tutto raccolto, e quante belve /
fere. carducci, 11-4-226: mi par di vederti irtene con quella gatta in
bell'è ito). dante, par., 16-74: se tu riguardi luni
anc'a ire ': col quale par si dica 'ci ha anc'a ire
badarle, farne ricerca. dante, par., 1-9: perché appressando sé al
: umiliarsi o insuperbire. dante, par., 7-98: non potea l'uomo
arcobaleno, iride. dante, par., 33-118: ne la profonda e
scende / come una scure, e par che sangue còle. svevo, 8-346:
faccia nelle tenebre della notte, mi par che si misuri il diametro del disco irraggiato
, 1-205: sopportar coloro che ti par che alcuna volta si portino inragionevolmente e
dall'altra testimonianza, irrecusabili entrambe, par che rimanga dimostrato che, se i
al suol, stritola, annulla / del par la mala infetta pianta e i fiori
contenere, trattenere. dante, par., 1-96: s'io fui del
quella degli occhi genera il mistero; par che un'anima duplice vi si riveli con
, ii-100: notaste quel gelato, che par gittato là a caso? egli tocca
s. v.]: 'irrisorio'che par fatto per beffa, non a seriamente
di facilissimo irritamento, alla quale costituzione par che possano ascriversi i diversi incomodi che
dati solamente come lubricanti o emollienti, par che potessero altresì sospendersi, peché nel
soverchio e disordinato, che è o par minaccioso, ma non sempre nocivo.
e quindi tant'odore / ch'arabia par che quivi tutta irrore. carducci, iii-3-187
. digrignava i denti e girava un par d'occhi scerpellati, da cui traspariva
far irto, / e ciascun senso par che se destruga. cariteo,
fu l'aver moglie, / al par d'ogni spinoso, irta e ritrosa.
, / e trattosi in disparte, / par quasi voler dir: * nessun mi
villerecce. -sostant. dante, par., 29-101: all'ispani e all'
4-2-49: il male descritto nella relazione trasmessa par che sia totalmente d'inspezione chirurgica.
stesso, medesimo. dante, par., 7-92: o che dio solo
, 4-6: vi promette tor loro un par di buoi, / e vendergli issofatto
vostra venuta, che mi sembravano secoli. par ini, giorno, i-640: così
e però più amabile. idem, par., 2-94: da questa instanza può
finale di un processo geologico. -in par tic. roccia o massa isterogenetica:
.]: nel linguaggio scolastico, anche par lando italiano, dicevasi scolasticamente
la maniera del morire amara / lor par più assai che non è morte istessa.
o agg. dimostrativo. dante, par., 33-130: quella circulazion che sì
base alla concezione ilozoista. dante, par., 1-114: nell'ordine ch'io
il moto suo. pallavicino, 1-271: par verisimile ch'essa natura...
predilige i figliuoli dell'erede istituto. par ini, 1030: la sostanza come sopra
e soffri / nella tua istituzion quanto par grave, / e l'invidia sopprimi
segue la storia; storico. -in par tic.: che si riferisce a
, ove lo spin getta, / verretta par che dal balestro versi. sacchetti,
. sottili facevo le spese, come par giusto alla nostra madre italia che povera
philippe de hainault... un par mio smanioso di italianare chiamarebbe filippa della
liii-154: il qual gran maistro mi par persona molto italianada e fece un offizio
1848). moretti, ii-77: mi par d'udir la sua voce: «
sono in grandissima commozione et ogni rimedio par loro inferiore al bisogno. gemelli careri
trova in italia. dante, par., 9-26: in quella parte della
. -figur. dante, par., 11-105: e, per trovare
vive, opera in italia. -in par tic.: antico abitante dell'italia centro-meridionale
volevano ricevere limosina da'lor parenti. par ini, xiv-6: queste che il fero
nostri padri? carducci, iii-15-370: par da notare, come barlume del tempo
gialli i poveri tedeschi i quali mi par che non abbiano colpa veruna se la
che iterizia morale per cui tutto mi par giallo. carducci, iii-24-128: c'era
. dente fossile di pesce (in par tic., di pescecane).
l'osservazione dei pesci e, in par tic., dei loro visceri.
anche assol. dante, par., 12-12: come si volgon per
v. de iure. dante, par., 11-4: chi dietro a 'iura'
questo termine di condennar gli scrittori gli par iuridico, non dovrà parergli fuor di ragione
, / e lo fè grande al par dei gran baroni. ramusio, i-215:
sentenze pronunciate dai magistrati e, in par tic., le sentenze di morte
invar. imperatore di germania (in par tic. a partire dal 1871).
di origine straniera. dante, par., 18-78: si dentro a'lumi
in me non regna. dante, par., 24-74: le profonde cose /
vien chi vicenda consegue. idem, par., n-112: ai frati suoi,
o dall'altro emisfero. dante, par., 1-43: fatto avea di là
di là da santo ambrogio. dante, par., 19-57: non può da
tu, diavolo? / innamorato un par mio? che sono / più di là
nuova, 26-7 (93): par che de la sua labbia si mova /
è sì 'nvilita, / che ogn'om par che dica: « io t'abbandono
g. cavalcanti, i-211: veder mi par de la sua labbia uscire / una
giù, fluire. dante, par., 6-51: esso atterrò l'orgoglio
dubbiosi, incerti e labili. dante, par., 20-12: tutte quelle vive
mezzo un giardin del labirinto / che par che da ogni fronte amore spiri: /
in su li spiriti veloci. idem, par., 23-6: come l'augello
convien che si consumi. dante, par., 31-9: schiera d'ape.
rupi implica / le tortuose braccia, par che stille / ambrosia e mel, qual
una rondinella. un manzoniano / mi par dietro un lacchezzo fiorentino. palazzeschi,
mando per befana. / a te par la cosa strana / di gustar tai lac-
alme fura / mi tien ancor, né par che mi rincresca. canaldo, 53
, 49-227: se la lettera ti par troppo trasparente, poni un'altra fascia
già lacere / non gnene avessin (come par che usino) / gli stampatori,
cavaliero / lacero e sanguinoso, e par che senta / ch'egli aita le chieda
, [la tuba dell'utero] par che debba alzarsi necessariamente, ed applicando
o peculiare della laconia (e, in par tic., di sparta);
trattano di civiltà. amari, 23: par che i pregii della eloquenza arabica in
grossa. galileo, 4-3-67: -mi par duro a credere che una lagrima di
vene, / e per dolor non par lagrime spanda: / quanto aspetto reale
abito in una camera a pisone / che par un beneficio senza cura. / e
muscolo che lagrimatorio s'ad- dimanda, par che abbia in mano la chiave della fontana
se lagrimevole. da una parte, par ch'ella debbe esser lieta...
iii-26-212: il panzini... par che si sia messo, negli ultimi tempi
. v.]: 'ladrino par più comune nell " uso toscano; e
. aretino, vi-60: che ti par, sorte ladra, del caso mio?
là giù cotanto costa. idem, par., 21-xoi: la mente, che
sulla riva di un lago (con par tic. riferimento ai laghi lombardi).
non lieto / gli affetti, e par che di sua sorte piagna. marini,
stato e ricchezza con pace. dante, par. 12-120: tosto si vedrà della
; fondo, abisso. dante, par., 33-22: or questi, che
il tremore; ecco sentono, o par loro di sentire, un laio cupo e
: la toscana... la ti par seminata di cenci, e di lambelli
che [quella farina di crusca] vi par buona, perché né polli, né
g. lodi, 49: uno ignorante par suo non istà a lambiccare e strologare
aretino, iv-5-48: ecco verbigrazia un par mio, se lo mangieria vivo vivo
carducci, ii-9-299: lo splendor delle stelle par che lambisca e accarezzi, con baci
piciol no se 'n vengia, lo par fors se'n laimenta, / e 'l
lamenti del mio male. idem, par., 19-147: creder de'ciascun che
lamentanno che non podea fare. dante, par., 14-25: qual si lamenta
increscimento. petrarca, 360-84: né par che si vergogne, / tolto da quella
una piccola bagatella! a un galantuomo par mio! e domani com'andrà? »
. ma quell'altro, il maggiore che par così quieto! quello lavora sotto sotto
, colate e turbine a vapore, par che il più bel gusto d'un pover'
circonfusa di splendore. dante, par., 17-5: tal era io,
ecco che verso a noi trasfigurati / par ch'allunghino i passi. / che lampane
'le carca col lampanino', di chi par vada in traccia a bella posta di brighe
belli e lampanti [questi danari]! par che buttino fuoco: fanno bel suono
. /... / veder mi par... / or chiarir l'erba
e l'ora / ch'aura appunto mi par di paradiso. gualdo priorato, 10-ix-29
risplendere in modo abbagliante. dante, par., 14-104: qui vince la memoria
piccolo fanale, lanternino. -in par tic.: involucro, a forma di
di una rapidità estrema. dante, par., 30-46: come suoito lampo che
la brevità della vita la quale al par del lampo fa un solco nel seno
: riflesso, luccichio. dante, par., 25-80: mentr'io diceva,
fan foco e tal fiammelle / che par che il lampo gionga nelle stelle. canteo
volta. galileo, 3-1-232: mi par che noi siamo entrati in una disputa non
: e'la dà senza dote; / par ch'egli abbia giudizio, a dire
de lancia esser piagato. dante, par., 13-40: tu credi che nel
uno e l'altro fece. idem, par., 32-129: quei che vide
e insieme di offesa. dante, par., 29-114: non disse cristo
1-26: dove / la battaglia gli par più perigliosa, / si lancia in mezzo
dedicate... a un capitano par vostro che siete lanciascavezza di marte.
, trafelato, la lingua fuori, par di vederlo, disperatamente lanciato a carriera
tra questo, dimmi, chi ti par ch'avanzi? -figur. slancio
quel tuo viso così languidamente afflitto che par dire sono una sventurata, merito compassione.
come ho veduto fare ad alcuni che par che caschino tutti di vezzi. a.
collo languido e piegato in giù, che par gli sia stato scavezzato dal boia,
gli sia stato scavezzato dal boia, non par di carne d'osso come gli altri
, ai primi languidi scirocchi, / par la tua faccia. d'annunzio, 2-33
e languidi, / con quella bocca che par che le chiocciole / su per lo
, 1-54: oltre la pressione non par che le donne sentano altro senso molto
ravvivar l'anno che langue; / e par, mentre tra i fior l'anno
un mormorio / d'una voce languir che par umana. tasso, 11-57: già
venir meno, svanire. dante, par., 16-3: o poca nostra nobiltà
. molza, 1-144: or mel par riveder di caldo sangue / tinger le
/ che non v'è gioia a par del mio languire. costo, 1-139:
. iacopone, 136: questa mi par gran pazzia, / dar vesciche per
; / e giovin sì che appena par che impronte / la lanugine il volto.
buonarroti il giovane, 10-915: e'par uno sguizzerò, / un trucco, un
usa a. rrasone. dante, par., 9-29: si leva un colle
graziata e molle, ove ogni boschetto par chiuda un nobile idillio ed ove i balaustrati
-figur. spirito beato. dante, par., 20-16: i cari e lucidi
là appare. caro, 15-ii-364: mi par necessario che mastro teodoro dia dentro in
lunghissimo. boschini, 101: me par che fé dessegni molto rari, / co
un corso sì subito, / che non par che lo aresti pruno o lapola.
persecuzioni imperiali del iii secolo (in par tic. quelle di decio e valeriano)
appositi tagli della carne (e, in par tic., dell'arrosto) prima
principio di calende mi cambia un par di lenzuola soffritte nel brodo lardièro.
e delle loro abitazioni (e in par tic., nel culto domestico spiccava
xxxv-11-4 77: pur a pensar mi par gran meraviglia / come l'umana gent'è
vastità, capacità. dante, par., 28-32: sopra seguiva il settimo
-figur. magnificenza. dante, par., 29-142: vedi l'eccelso ornai
a servire / da cui larghezza gioia par che vene. latini, i-1377: già
e non generale cortesia! idem, par., 5-19: lo maggior don che
dil- lecto loda / largézza e paupertate par che apresi. g. m.
largito m'avea il disio. idem, par., 22-118: quando mi fu
non potè largir simiglianza. dante, par., 24-71: le profonde cose
esce dal mio core. idem, par., 30-105: lume è là sù
, un recipiente). dante, par., 9-55: troppo sarebbe larga la
di parlar sì largo fiume? idem, par., 24-91: la larga ploia
dizordinati retti e matti saggi. dante, par., 7-115: più largo fu
avesse sol da sé dimesso. idem, par., 8-82: la sua natura
quantità, copiosamente. dante, par., 33-92: la forma universal di
liono camuffare, overo contraffare. dante, par., 30-91: poi, come
/ l'adatta così ben, che ne par vero. = frequent. di larvare
s'ammoglia, / che resta fermo al par d'ima montagna, / né un
, ove atene e parigi / rinchiuso par per l'arrogante inopia. = deriv
c. arrighi, 148: mi par già di vederla la signora ismenia entrare
lasciare la città loro. dante, par., 32-101: o santo padre,
nostra regina, / innamorato sì che par di foco? romanzo di tristano, 200
la lombardia è perduta. dante, par., 17-55: tu lascerai ogne
a cena non mangerai cocino. dante, par., 5-82: non fate com'
alla nostra città di fiorenza. dante, par., 21-104: sì mi prescrisser
dimandarla umilmente chi fue. idem, par., 23-135: quivi si vive e
e lasciai lo latino. idem, par., 8-26: di fredda nube non
mio intelletto non comprende. idem, par., 14-81: ma beatrice si bella
portone chiascun tu'pensamento. dante, par., 17-132: se la voce tua
, quando sarà digesta. idem, par., 24-35: o luce etterna del
poco di fatica lasciare. idem, par., 25-61: li altri due
o dell'arte. dante, par., 33-72: o somma luce che
anche al figur. dante, par., 31-81: o donna in cui
mondo esser non lassa. idem, par., 17-129: rimossa ogne menzogna,
dimenticare per cagione niuna. dante, par., 19-142: o beata ungheria,
-di ammali. dante, par., 5-83: non fate com'
e morbidetti, / così che al par di cipria / brillino lascivetti. pellico
e spiacer sì noioso, / che par mi sfaccia lo corpo e lo core,
la lassitudine... ora mi par di rinascere. beccaria, i-509: è
d'om che sia nato, / par che mia morte voia. cantari, 19
, da dio. dante, par., 1-6: vidi cose che udire
in un incantesmo sottomarino. - in par tic.: grossa lastra per pavimentazioni.
latebre poi del nilo accolto / attender par in grembo a lei la morte, /
, mistero insondabile. dante, par., 19-67: assai t'è mo
-inespresso, non manifesto. dante, par., 26-52: non fu latente la
mattoni. carducci, ii-5-125: par tuttavia da considerare circa le iscrizioni,
. tesauro, 2-187: non ti par egli udir qua due linguaggi in un
il senso loro penetrate di modo che par che altro non facciate che attendere agli
un becchier di vernaccino. dante, par., 3-63: ma or m'aiuta
caprino, / secondo che a ciascun par si convenga, / fondendo in gola
si pecchi in latino. dante, par., 17-35: né per ambage,
: consiglio, suggerimento. dante, par., 10-120: ne l'altra piccioletta
de civitate dei '. dante, par., 12-144: ad inveggiar cotanto paladino
: « una mia pari dee servire un par vostro », e sprometto dicendo,
di un libro. dante, par., 29-40: ieronimo vi scrisse lungo
l'odore / de la miseria il cane par che senta, / e latra e
o delle proprie sventure. dante, par., 6-74: di quel che fe'
] piena, / quattro fiate il mare par che latre / fra giorno e notte
/ ché con occhi di drago ei par che guati, / ed ha faccia di
, agli angeli. dante, par., 21-m: tra'due liti d'
ripieno e sventri, / perché mi par ch'una lattata c'entri. note al
quella parte, sì come il bianco sudicio par nero, in comparazione del lattato.
in man tre assi accompagnati, / che par nel petto una colomba tonfa, /
arte, senza sementa latte! dante, par., 23-122: come fantolin che
per metonimia. mammella. dante, par., 30-83: non è fantin che
la sua dol- cesa. dante, par., n-129: quanto le sue pecore
ovil di latte vòte. idem, par., 23-57: se mo sonasser tutte
st., 1-117: alpestre note / par canti, e muova le lanose gote
bocca piena di latte. ei ti par a te una favola avere a sgominare tutta
non dissi. parabosco, 3-24: par ben, figlia, / ch'ancor ti
bibbiena, xxv-1-31: -e'mi par mille anni succiar quelle labra vermigliuzze e
guitton latte tenete, / assai mi par dovete / di vera canoscensa aver effetto
abbruciassi quella parte del cielo, che par che sia in quello bianca, che noi
prodotto per fermentazione degli zuccheri (in par tic., saccarosio e lattosio) o
(soprattutto in passato e, in par tic., a venezia nei secoli
così si fa il lattismelle, che par giusto schiuma di nevi. =
di fresco lattone /... par proprio un canterone. idem, iii-169
di glorificare il signore. dante, par., 19-37: vid'io farsi quel
e 'n più bellezza, / tanto par ch'onestà sua laude accresca. beicari,
guarini, 2-14: nella nostra repubblica par che l'uso del giudicare non abbia di
franco, 6-28: niuno tra i laureati par che meriti la grazia de le muse
, che l'oste fo, / già par d'esser laureato: / e frappoco
odano, ma in quello che gli par vedere ed udire. gambara, xxx-10-169:
soggetto anche giove: figuriamoci un lavaceci par mio. bersezio, 345: aveva incominciato
leva il bianco simulacro: / ancora par che dal selvoso monte / diana scenda
opera di misericordia, e, in par tic., dai frati di taluni
con la particella pronom. dante, par., 8-58: quella sinistra riva che
ne l'alto seggio. idem, par., 5-75: siate, cristiani,
francesco da barberino, i-129: né mi par mica bella / l'osso tirar co'
: l'un satanasso, e l'altro par plutone, / tant'alte corna e
in un'attività lavorativa e, in par tic., nell'esercizio di un me
; studio, saggio. dante, par., 1-13: o buono appollo,
di libertà civile (e, in par tic., del diritto di libertà
i mobili, che si muovono circolarmente, par che restino indietro, e si muovono
padre venga a morte, / e ci par d'aver gran sorte, / se
sollazzo, / tutto il mondo li par lazzo. nomi, 14-73: fansi le
, ecc.). dante, par., 23-19: ecco le schiere /
a sdegno, / e non le par ch'alcun sia di lei degno. tasso
, dopo sillaba tonica. dante, par., 7-io: io dubitava, e
che le diede il tempo irato, / par che si prenda a scherno. manzoni
sì snello e sì gagliardo, / che par non avea al mondo, et era
). calandra, 1-67: mi par pittura da porcellana; c'è garbo
del comune. caro, 2-2-282: vi par strano ch'io non vi scriva,
; conveniente, opportuno. dante, par., 1-55: molto è licito là
tipografici. -figur. dante, par., 24-84: assai bene è trascorsa
. -figur. dante, par., 2-139: virtù diversa fa diversa
... lire quattro in un par di legacce da gamba. pacichelli,
. carducci, ii-7-94: se le par chiaro cosi, tanto meglio; se no
. dubbio, incertezza. dante, par., 32-50: io discioglierò 'l forte
, una ghirlanda). dante, par., 11-87: indi sen va quel
e minòs me non lega. idem, par., 4-18: io veggio ben
legato m'à vostra catena. dante, par., 14-129: io m'innamorava
, 34: legata ho la lingua a par del core, / tutto dentro di
, di concomitanza. dante, par., 33-86: nel suo profondo vidi
in pergamena, in stoffa). -in par tic. legatura a mano:
fa per difension del suo corpo, giustamente par ch'abbia fatto. boccaccio, 2-vi-340
chi pon man ad esse? idem, par., 6-12: cesare fui,
. come personificazione retorica. dante, par., 20-55: l'altro che segue
naturale non basta a sé. dante, par., 32-55:
nostra legge è salvazione. dante, par., 15-143: dietro li andai incontro
determinata attività culturale, e, in par tic., la produzione di opere
le 'mbestiate schegge. idem, par., 30-123: presso e lontano,
legge della cosa. -in par tic.: nel linguaggio della filosofia della
, / che raddirizza ciò che gli par torto, / al suo dosso porrà la
storia di roma primitiva, a me par di vedere... un ricordo
di dio ». idem, par., 12-123: chi cercasse a foglio
incolora / per ira in viso, e par che fuoco getti. c. bini,
ponte presso a benevento. idem, par., 15-50: grato e lontano digiuno
testo o un autore. dante, par., 29-71: in terra per le
ma non ti legge aperto. dante, par., 10-137: essa è la
tronciani, che diverrebbe matto. dante, par., 19-72: un uomo nasce
. a. cocchi, 4-1-146: par che si debba sostituire qualche bevanda di decozione
, 1-379: venuta l'ora poi che par ch'occida / il chiaro giorno,
che la leggier cena / ho presa, par ch'il cor mi si divida.
mattino. moretti, ii-1127: quando sono par ticolarmente lieto e leggero
ben degno assalto / d'un par di cavallier tanto gagliardo. firenzuola
affetto / che 'l greve mio dolor mi par leggiero. agostini, 55: né
virtù, condotta esemplare. dante, par., 32-109: baldezza e leggiadria /
n. franco, 7-58: a niuna par essere bella né riguardevole, se le
una certa grazia e leggiadria, / che par che voglia menarvi a dormire.
la lingua [del valdesso] non vi par tanto pulita e leggiadra quanto quella del
profumato seduttor di donne, / vile al par che leggiadro! oh mai, /
i costumi / e gli atti al par di te. corazzini, 4-171: nel
cagione del silenzio del padre, e mi par legittima. -giustificato, motivato,
; / perché tesser tu vivo ti par poco / e vuoi porre anco nuove legne
fu legno d'amaritudine. dante, par., 19-105: a questo regno /
quel che più viaggi fece. idem, par., 13-136: legno vidi già
che vapora la dolorosa povertade. idem, par., 2-3: o voi che
, pianta. guittone, 134-12: par che viva come legno torto, /
fu d'onor sì degno. idem, par., 1-25: o divina virtù,
alorio detto di sopra. dante, par., 13-70: un medesimo legno /
-per esten. frutto. dante, par., 26-115: or fìgliuol mio,
. lui). dante, par., 3-124: la vista mia,
, introdottoda una prep. dante, par., 1-65: beatrice tutta ne l'
il mondo a sdegno / e non le par ch'alcun sia di lei degno.
che la terra non sofferse. idem, par., 26-32: ciascun ben che
l'un mille bella di quel che lei par di notte. -con iperbato (
, / e lei pur lui, e par piena d'angosce, / ché l'un
ablativo assoluto latino. dante, par., 8-46: e quanta e quale
sì come l'apostolo dice, / ma par che troppo sie vaga e corrente /
/ al leidense vetro che fiammeggia / e par che snodi i nervi e li trapunga
india lo cammino: / e lèvala che par un paladino, / pur ch'egli
l'aere. carducci, iii-23-379: non par vero d'essere in romagna, penseranno
, 128: s'io troppo dimoro, par ch'io pera, / aulente lena
misurò con la forza ma col desiderio. par ini, 536: agramente / garrendo
delle parole, interrompendo i periodi. par ini, 312: mosso a pietate /
effetto intensivo). dante, par., 28-81: come rimane splendido e
susurro sospira? carducci, iii-4-67: par che da questo nido pacifico / in
tassoni, 9-55: l'asino un par di calci gli appresenta, / indi
vista dolente e lentigginosa, / che par traslata nel beato aspetto, / dell'altrui
come stanca fosse, / più lenta tuttavia par che sen vada; / ma quando
che sen vada; / ma quando par che già la stringa o tocchi, /
, 1-90: né solamente poco per volta par che sia tumore che passa dall'utero
. i. frugoni, i-13-221: ti par che il sangue si raggiri lento /
poco la vita futura. idem, par., 24-18: così quelle carole,
(il vento). dante, par., 8-24: di fredda nube non
, una percossa). dante, par., 17-27: la voglia mi saria
boccaccio, vii-133: al negligente sempre par eh'incresca: / onde nel verno
dell'impero etiopico. dante, par., 12-54: sotto la protezion del
orso non sete, né leon, par deo, / ma cosa che non po
né sa mal fare? dante, par., 6-108: non l'abbatta esto
e il 23 agosto. dante, par., 16-37: da quel dì che
a un personaggio storico (e, in par tic., a un pontefice)
. magalotti, 8-290: tuttavia mi par d'aver fatto assai, ogni volta
di molti peccati fui lercio, al par di tutti i figlioli di adamo.
gamba così lesta, / che quasi par che un turbine ti porti, / non
. dimenticanza, oblio. dante, par., 33-94: un punto solo m'
mirabile letizia me ne giungea. idem, par., 25-16: la mia donna
in riposo, in pace. dante, par., 6-119: nel commensurar d'
parte della nostra beatitudine. dante, par., 30-41: noi siamo usciti fore
ammesse alla beatitudine celeste. dante, par., 8-52: la mia letizia mi
di sua seta fasciato. idem, par.. 21-56: vita beata che ti
dimostra la tua letizia. dante, par., 26-135: pria ch'i'scendessi
-spirito celeste. dante, par., 9-67: l'altra letizia,
spirito che si mostrava lietissimo. dante, par., 23-104: io sono amore
albergo del nostro disiro. idem, par., 28-120: l'altro temaro,
-paradiso. dante, par., 19-23: o perpetui fiori /
che mirabile cosa era. idem, par., 23-23: pariemi che 'l suo
passarmen convien sanza costrutto. idem, par., 31-134: vidi a lor
usate di portar letizia. idem, par., 1-31: parturir letizia in su
alcun di sé asseta. idem, par., 8-85: l'alta letizia /
esterne manifestazioni di giubilo. dante, par., 16-20: per tanti rivi s'
godere della beatitudine celeste. dante, par., 3-54: li nostri affetti,
del suo ordine formati. idem, par., 9-70: per letiziar là su
/ perché gli è leto, / e par milenso. nieri, 3-111: 4
il senso loro penetrate, di modo che par che altro non facciate che attender agli
dreto per firenze? / -galante! ella par tutta in corpo e in anima /
/ vi lasciò 'l quoio. e'mi par sentir sempre / le nuove, che
e giorni di sfinimento e svogliatezza, le par che sia un bel sollazzo? jahier
più ameni v'ha taluno che gli par d'esser letterato e vuol sedere a scranna
tini, i sapientucci d'ogni risma par che vadano a nozze quando entrano nella
, i-457: si discusse di un nuovo par tito e l'onorevole lo
n. 1. dante, par., 15-120: oh fortunate! ciascuna
letto / del fondo giù. idem, par., 30-3: forse semilia miglia
quel che va sì grave / che par che porti un trave. -giacere
'l trapassar dentro è leggero. idem, par., 10-22: or ti riman
prime al pensieraccio d'un lettoraccio corrotto par mio. = voce dotta, lat
specchio guardar molto vale. dante, par., 29-75: perché 'n terra per
guida apoi spesso se asconde / e par che tomi a dietro in mezo a le
avvisava un'altra scheggia. idem, par., 10-54: ringrazia, / ringrazia
in ginoc- chie levata. idem, par., 14-85: ben m'accors'io
/ el corpo pen di sai mi par avere. francesco da barberino, 209:
, un sipario). dante, par., 23-120: però non ebber li
con la particella pronom. dante, par., 26-86: come la fronda che
ciglia un poco in suso. idem, par., 3-6: io, per
i-647: la superbia di lucifero mi par molto propriamente dipinta nel fastoso ed altero
con la particella pronom. dante, par., 12-27: poi che 'l tripudio
non si potrebbe dire. dante, par., 1-75: s'i'era
tuo lume mi levasti. idem, par., 21-86: luce divina sopra
con la particella pronom. dante, par., 33-26: or questi, che
commoveno e si infiammano e così sospesi par che si levino insino al cielo.
. -trascendere. dante, par., 33-67: o somma luce che
cavare; 11 che a me non par punto cosa lontana dal potersi ragionevolmente credere
e levar via quelle occasioni che gli par che prestino la via a la donna d'
fantasia da certe donne. idem, par., 4-14: fé sì beatrice qual
detto della pittura, levare e porre a par del bronzo, ché quando facessi quell'
presentarsi alla vista. dante, par., 9-28: in quella parte de
/ si leva un colle. idem, par., 26-139: nel monte che
tanza. dante, par., 30-121: presso e lontano,
qualche baia a la porta. -mi par vederla. -so ben io come egli è
: veggo, gentil levriera, al par del vento / agili asciutte gambe,
leggere ogni dì quelle lezioni che ti par di potere imparare. serao, i-960
saccenti e le leziose / a vederle par ch'io muoia; / le fantastiche ed
a li due cozzi. idem, par., 12-100: ne li sterpi eretici
: / tutti li mena a un par la buona lancia. vimina, 12:
ciò ch'amore li dà. dante, par., 12-120: tosto si vedrà
l'arca li sia tolta. idem, par., 29-66: sia certo,
in quella direzione. dante, par., 1-124: la provedenza, che
menzogna / la sua rapina. idem, par., 19-115: che poran dir
fino a quel punto. dante, par., 14-128: io m'innamorava tanto
il luppolo, il convolvolo). -in par tic.: pianta con fusto legnoso
ispirata ai princìpi del liberismo. -in par tic. liberalizzare gli scambi: agevolare
la 'mpro- messa libramente. dante, par., 33-18: la tua benignità
tutti gli altri oggetti, non però par tale paragonato colle medesime stelle vedute liberamente
per liberarla / (che pur gli par ch'a torto sia accusata), /
24. prelevare, farsi consegnare. -in par tic.: ritirare presso un ufficio
da un'azione giudiziaria e, in par tic., da un'imputazione penale;
non ha in sua cura. idem, par., 4-3: intra due cibi
e di memoria dotate. idem, par., 9-142: vaticano e l'altre
parte dove si va. idem, par., 21-74: io veggio ben,
con le testate d'argento: non vi par egli una galanteria da star bene sul
di fantiasi degli arti e, in par tic., del braccio). flaccida
che potea la lingua nostra. idem, par., 26-124: la lingua ch'
in consiglio o 'n aringa, / par ch'agiate la lingua / del buon
tra sàvena e reno. idem, par., 23-55: se mo sonasser tutte
presa la lingua tanto bene che la par nata in italia. -ardito, sciolto
: godere di buona salute (con par tic. riferimento alle funzioni digestive).
i quali, sendosi scordati un nome, par loro d'averlo, come si dice
ricevere l'allattamento. dante, par., 33-108: ornai sarà più corta
parlare, appena cresciuto. dante, par., 27-131: tale, balbuziendo ancor
o una situazione. dante, par., 17-87: le sue magnificenze conosciute
sostienla. fagiuoli, 3-3-45: un par d'orecchi seccan cento lingue. i
cinguetta in rima, / un fegato par proprio di castrone. cellini, 2-71
nondimen mi perdona, / che questo par linguaggio di taverna, / eh'i'
, ma leggera e bianca al par di quella; costa più cara. le
robbio, altri il prassio. (par che indichi la proprietà di avvolgersi,
, e il linsango macchiato (prionodon par dicolor), con pelame rossiccio macchiato
. niccolò da correggio, 1-337: el par che l'om le man mai non
addormentato / d'una fanciulla, e par ch'egli conceda / esser da questa
« lion... se dit, par extension, de jeunes gens riches,
medie. mancanza di pelle. -in par tic.: assenza del prepuzio.
con la particella pronom. dante, par., 15-1: benigna volontade in che
peggio di certe stentate, / che par ch'abbian le poppe liquefatte.
giudizialmente (un fatto e, in par tic., un delitto); stabilire
? -olio. dante, par., 21-115: quivi / al servigio
naturali o dell'universo. dante, par., 15-4: benigna volontade in che
le lodi di maria. dante, par., 23-100: qualunque melodia più dolce
nelle scarpe sormontate da una quadrata fibbia che par d'argento,... i
vii-93: la fortuna de i pazzi par c'abbia cura: / perde il savio
mi opprime colla sua arroganza! ti par poco? -conciliante. - anche con
liscio. pirandello, ii-1-240: mi par che coli liscio com'un olio,
adulazion cirimoniosa, e vana co'galantuomini par vostri. panciatichi, 265: scuopre benissimo
e delia il cinto. idem, par., 15-23: dal corno che 'n
con la particella pronom. dante, par., 14-115: si veggion qui.
anche sostant. dante, par., 14-93: non er'anco del
contra il giavelli e, perché mi par bene che si terminino, non manchiate di
proverbialmente di chi sta bene, e par che cerchi di star male, medicandosi
. tenaglia, 3-943: la qual par già a carone ascendesse / e alla
estens.: pena. dante, par., 5-15: tu vuo'saper se
- anche sostant. dante, par., 9-88: di quella valle fu'
e figura da'greci liptote appellata; par che dica poco, tuttavia molto chiede.
così brutte e sì sgraziate / al par di queste non ne son mai nate.
39: nell'acqua istando, il sol par lividigno: / cela chi l'ha
semicircoli e raggiunte. tasso, 9-25: par che [il serpe] tre lingue
livore d'invidia. dante, par., 7-65: la divina bontà,
ch'adoro, / che scesa in terra par del paradiso. casoni, 2-11:
colore suo tutta distorta. idem, par., 11-13: poi che ciascuno fu
di sì gaia sembianza. idem, par., 32-74: sanza mercè di lor
di censo; se vi fa meglioramento, par bene che tenga dell'enfiteusi, per
diffuse in tutta italia e, in par tic., nelle regioni centrali e meridionali
entenzione fo ad essere lodata. dante, par., 6-142: indi partissi povero
attienti al pennello; costa manco e par più bello. -loda il monte
umano / formar sua loda a voi par né simile. caro, 5-55: è
., 32 (553): tanto par bella la lode del vincere, indipendentemente
puttane sfacciate di lasciarsi vedere, che par a punto che abbiano fatto un'opera lodevolissima
. tasso, n-iii-721: mi par quasi impossibile ch'in altro modo si
. dimin. lodolétta. dante, par., 20-73: qual lodoletta che 'n
'che ogni settimana vengono seminati, par di veder comporsi,...
al mio coperchio, / vittoriosa logie par che pingua. tommaseo [s. v
in cui il proposito di far colpo gli par palese, loda il bartoli. vuol
giambullari, 7-84: se loico te par quel ch'io favello, / so che
un gruppo, ecc. dante, par., 12-119: tosto si vedrà de
negar mi mena, / né stran mi par quando d'eletto grano / il loglio
altare. ariosto, 365: qualche par di scarpaccie o di pan
si abbassarebbe quello alto ingegno aquilino che par che voli oltre i termini che la
principio dell'esilio. dante, par., 17-71: lo primo tuo refugio
/... / chi pesce par di fuor dentro è un lombrico / che
perenne, imperituro. dante, par., 18-83: o diva pegasea che
da questo popolo. dante, par., 6-94: quando il dente longobardo
è clorinda, e già non meno / par che di tronche membra il campo asperga
passò ne l'orto poi, che par sì aperto / a prima vista, e
come termine di riferimento. dante, par., 11-55: non era ancor molto
durerà quanto 'l mondo lontana. idem, par., 15-49: grato e lontan
dall'osservatore; distanza. dante, par., 30-121: presso e lontano lì
/ de l'alta ripa. idem, par., 30-1: forse semilia miglia
tasso, n-h-, 267: mi par di antiveder di lontano le cose simili
sacro lino col divin volto sudante, par che dica con occhi e bocca loquace:
e razionali; favella. dante, par., 27-134: tal, balbuziéndo,
espressione; discorso. dante, par., 29-131: questa natura sì oltre
amor non è cosa alcuna, e par il tutto; è lordura che piace.
in cò tenere,... / par, sì lorina, figliuola d'un
, ma guarda e passa. idem, par., 1-104: le cose tutte
cose le quali si muovono in modo che par spontaneo. -dopo gli
giusto e lenti all'empio, / e par che losca giubili / morte de'buoni
navigazione. govoni, 1008: l'albero par che aiuto chiami / mentre lotta col
il germano, / per tonde a par del lubrico timone / aggirò sempre il
calcano in ciel non più segnati calli. par ini, xii-11: per avverso sasso
quando gli occhi si stralunano, e par che buttino scintille, a chi patisce
grotta, / restaro. idem, par., 2-36: per entro sé l'
diafano, cioè transparente. idem, par., 29-100: un dice che la
'l sol fosse davante. idem, par., vid'io in essa luce altre
, di lor viste interne. idem, par., 28-23: quanto pare appresso
a piangere eran vaghe. idem, par., 18-55: vidi le sue luci
ragion nutricando -mia vita. dante, par., 21-30: vid'io uno
, purg., 6-29: el par che tu mi nieghi, / o luce
de li uomini nobilitade. idem, par., 11-39: l'un fu tutto
. -verità. dante, par., 2-1 io: te ne l'
gli angioli somiglia, / tanta luce ivi par ch'arda e sfaville. chiabrera,
sola se medesima vede compiutamente. idem, par., 3-32: però parla con
lascia lor torcer li piedi. idem, par., 31-28: oh trina luce
a la nostra procella! idem, par., 33-83: oh abbondante grazia ond'
dio, verbo increato. dante, par., 13-55: quella viva luce che
-anche: anima glorificata. dante, par., 3-118: quest'è la luce
e l'ultima possanza. idem, par., 6-128: dentro a la presente
grande e bella mal gradita. idem, par., 10-136: essa è la
, / silogizzò invidiosi veri. idem, par., 17-121: la luce in
-sapienza divina. dante, par., 13-75: se fosse a punto
del suggel parrebbe tutta. idem, par., 15-77: l'affetto e 'l
tutte simiglianze sono scarse. idem, par., 27-112: luce e amor d'
'l cinge solamente intende. idem, par., 30-39: noi siamo usciti fore
dei corpi glorificati). dante, par., 1-4: nel ciel che più
di là sù discende. idem, par., 14-13: diteli se la luce
sì com'ell'è ora. idem, par., 14-58: questo folgor che
tutto ciò che potrà dilettarne. idem, par., 23-31: per la viva
sergardi, 102: forse poco ti par ch'il suo bione / stampi una donna
intensa e prolungata attenzione. dante, par., 1-66: beatrice tutta nell'etteme
(32): « oh! vi par egli ch'io sappia i segreti del mio
verga / lo stil, cui tanto onor par che sgomenti, / con le conche
lucente e maggior fatto. idem, par., 5-132: questo diss'io diritto
di quel ch'ell'era. idem, par., 19-100: poi si quetaro
della ss. trinità. dante, par., 13-56: quella viva luce che
purg., 5-4: ve'che non par che luca / lo raggio da sinistra
quel di sotto, / e come vivo par che si conduca. bibbia volgar.
'mecca ': luogo lontano. 'par che venga dalla mecca. vien dalla
della meccanica e della dinamica (con par tic. riferimento alla teoria meccanicistica del
-rifl. provvedersi di macchine (in par tic. di veicoli a motore)
incresca restare a parlar meco. idem, par., 19-82: certo a colui
/ sì che di quanti saccio nessun par l'à. cavalca, 16-1-229: incontanente
elio questa orribile condizione. idem, par., 4-99: io t'ho per-certo
vel costanza tenne; / sì ch'ella par qui meco contradire. petrarca, 223-8
s. v.]: « meco par che talvolta esprima una relazione di compagnia
iacopone, 1-39-32: tal om non par che vaglia, / en vista, una
mi sembra strano si è ch'egli par loro di essere sempre una cosa medesima
e non tocchin la pianta. idem, par., 9-34: lietamente a me
cui si riferisce). dante, par., 5-84: non fate com'agnel
/ ch'è sì conquisa, non mi par gran fatto, / però che quel
in quello ch'elio mira. idem, par., 26-19: quella medesma voce
quel che volesse dir pittagora, mi par chiarissimo da quel che dice porfirio nella
? -bene, e di voi mi par vedere che sia il medesimo.
sempre alle medesime (di condizione che par non voglia cambiare). come vanno
cappucci e l'ampie vesti, / vi par dover sol medicar per pratica. guicciardini
. cocchi, 1-50: qltre il convenevole par che l'aggravi [asclepiade] ancora
miro e la vagheggio, / tanto mi par che sia / il mio frate amaranto
. tasso, n-iii-805: non mi par verisimile che l'anima di quel grillo descritto
, snella e pellegrina, / che par che l'abbi preso medicina. lippi
vino è una medicina. caffè che par medicina. non vo'di queste medicine '
può dare perfetta medicina. dante, par., 20-141: così da quella
di poponi un apparecchio, / grida che par che 10 voglin castrare. g.
sono medi: el verde comparato al nero par bianco, ma comparato al bianco par
par bianco, ma comparato al bianco par nero. sarpi, i-2-189: il papa