2-101: sarebbe stato conveniente che un par mio si mostrasse così male educato in
abiti indecenti, / che più pazza mi par, che innamorata. 2.
falterona un serpe corre, / che par che 'l corpo di ciascun acceffe.
e migliore del corpo. dante, par., 8-123: esser diverse /
che può risvegliar virtù sopita, / tutto par che ritrovi, e in efficace /
caro, 12-iii-284: alle volte mi par che vi sforziate, e che trapassiate con
senza avvedersene. leopardi, ii-203: par che l'immaginazione al tempo di omero fosse
argomento egli stima tanto, che gli par ch'esso solo possa esser bastante a
anima, non meditante, colla quale par che s'affacci (diciam così)
la fisionomia. dante, par., 31-77: da quella region che
a me per mezzo mista. idem, par., 33-131: quella circulazion che
brezza). boccaccio, vii-61: par ch'e'[zefiro] mi dica:
spondenze epistolari). dante, par., 19-137: parranno a ciascun l'
malato, infermo, sofferente. -in par tic.: scosso, sconvolto (i
francia: / tutti li mena a un par la buona lancia. tasso, 1-2-80
6-28: io cominciai: « el par che tu mi nieghi, / o luce
. visconti, ix-75: la povertà che par mortai supplizio / necessità contemplo ai cuori
in mezo tonde; / l'elce che par di mèl tutta trabocchi; /
[della grecia e dell'italia], par che compiacciasi d'abbellirne e renderne degni
e meno in virtude. dante, par., 7-133: li elementi che tu
(7-30): tutto valor in lei par che si metta: / posso 'n
consuma en ben finare. dante, par., 9-139: ma vaticano e
tornando alla memoria in generale, egli par chiaro che essa non possa nascere che da
puro elettro, / le luci a par del sol erano ardenti. pascoli,
l'indo, / che, al par di queste, il paragon non fugia.
a concetti astratti. dante, par., 13-97: non ho parlato sì
parto e in altra manto / no le par grave né sape d'oltragio, /
di questa beatrice beata. idem, par., 5-113: da questi / m'
ii, 1-27: ed è, mi par, mille anni la dia / ched
, e altri da cerbio. dante, par., 33-139: ma non di una
come per lo ben campi. dante, par., 1-118: né pur le
sogno, 0 cosa / incredibil mi par. nievo, 1-399: diavolo! non
n. 12). dante, par., 1-17: infino a qui l'
; / onde con poca cura / mi par che questi menin lo lor vita:
/ color son desse. dante, par., 33-4: tu se'colei che
ch'io ti mando. dante, par., 3-108: iddio si sa qual
non era partorir maria. idem, par., 11-27: e qui è uopo
ente, esistenza. dante, par., 24-73: le profonde cose che
con le sue lode. idem, par., 2-114: dentro dal ciel de
mondo, l'universo. dante, par., 1-113: nell'ordine ch'io
abo- minanza? '. dante, par., 8-19: vid'io in essa
per una cotal vaghezza o forza che par ch'ella dia. per ciò non s'
la nostra statua non ispalanca la bocca: par che sospiri profondamente... qui
ben discemo, / questo all'abito par pastore esterno. guicciardini, iv-
piè fugge ciascuna, / dove le par che sia l'aria più bruna.
a. cocchi, 4-1-63: non par che si possa dubitare...
anche una caricatura, su la quale par che si piaccia di calcare la sua
adopera ed estima, / che sempre par che 'nnanzi si proveggia, / così,
, / ed era a tutti colmo par lo staio. sacchetti, 176-14: o
romano. savonarola, 51: or par estinto et arso / ogni buon spirto et
eglino volessino combattere col cielo, come par veramente ch'ella combatta, veggien- dosi
avete molto satisfatto, di sorte che mi par cosa soverchia d'apportar quell'altre raggioni
core '. vedete che stranio parlare par questo; ma come vegnamo alla esposizione
, straniero. anonimo, ix-552: par che la vita mia / ornai debbia
scritti o documenti, e, in par tic., testi legislativi, come le
. castiglione, 197: a me par, signor unico,... che
non fosse altro alcuno. idem, par., 30-117: se l'infimo grado
marco, / e la città che seco par che giostri; / ma di lingue
innocenti aure serene / tali spiegate. par ini, giorno, iii-7: già
esterno, superficiale. dante, par., 12-21: così di quelle sempiterne
, ma nel ritrarsi estremo, / par dica: -in picciol corpo io nulla temo
cielo screpolato, livido, marcio, par che s'abbassi, stanco, sulla terra
si specchia, e 'l sol ch'altrove par non trova. boiardo, 1-29-45:
realtà in quella estrinsecità e materialità che par loro oggettività e positività, e che
ch'essi dicono de la distinzione de'luoghi par ch'accenni che l'anime siano distinte
iii-20-277: nella prima delle quali strofe par da notare che il cristianesimo s'è
o loquace. castiglione, 187: par cosa molto aliena dalla ragione e degna
che declina / di più sparger ardor par che sia stanca, / febo per altre
letter. la vita. dante, par., 19-132: vedrassi l'avarizie e
/ l'antica età la nova, e par lor tardo / che dio a miglior
-letter, sfera celeste. dante, par., 22-132: rimira in giù,
se ne glo veracemente. idem, par., 5-116: o bene nato a
fu etemalmente e sempre sarà. dante, par., 29- 16: non
, / quel rio vuol dirmi che del par veloce / nel mar d'eternità mette
, / l'usanza ria; che par che sì mi copra / gli occhi,
beltà ridere il cielo, / beltà cui par non scorse / per lungo spazio il
vostro pure a terra mira. idem, par., 10-136: essa è la
, / sillogizzò invidiosi veri. idem, par., 23-26: ne'plenilunii sereni
suo aspetto giova / a consentir ciò che par maraviglia; / onde la nostra fede
quanto è l'articolo, femmine par che divengano; e nell'uscita,
sotto al mento? / e'non mi par che sia della spezie etica. -
in mare il gran fiume etiopo, / par che la dea presa volando fosse.
eto / perché gli è leto / e par milense. pataffio, 1: io mi
dove la costa di liguria / protesa par grande galèa che salpi / aspra di schiume
quantunque, sebbene. dante, par., 3-89: chiaro mi fu allor
estasi eucaristica ma la voluttà reale. mi par di veder palpitare e dilatarsi le narici
di cromatina (una cellula, in par tic. uno spermatozoo). =
li marinari lo chiamano scilocco. dante, par., 8-69: la bella trinacria
sua polpa è sì minuta, che par più evacuata che da assaggiarsi.
mente a le evangeliche parole. idem, par., 24-144: de la profonda
dicon seguire scrittura. dante, par., 24-137: a tal creder non
, della salvezza eterna. dante, par., 9-133: per questo l'evangelio
ch'indi può avvenire a cui / par bello, o d'ambi, e d'
in perpetuo di questa pensione, non mi par che lo voglia né l'onestà
con l'u consonante, il fatto suo par dubbioso. redi, 16-vi-155: il
dico, i sempliciotti che quella che par loro straordinaria beltà dell'oggetto amato, non
ingenuamente e in buona fede una frase che par fabbricata apposta per caratterizzare satiricamente chi
fabbro che fa lo coltello. idem, par., 2-ì28: lo moto e
fosse. castiglione, 370: questo mi par, -disse, -il principio d'una
dime tua colpa. castiglione, 396: par loro che il dir male e trovare
la cava, / in che tanta mercé par che si truove, / che l'
alla visione beatifica. dante, par., 29-77: queste sustanze, poi
, che per ridurti al cammin dritto / par che il freno e la sferza invan
questa facciata, che a voi tanto par sporca, gl'intendenti dell'arte,
-per simil. dante, par., 27-10: dinanzi alli occhi miei
: la persona amata. dante, par., 33-10: qui se'a noi
, luce, splendore. dante, par., 23-94: per entro il cielo
n. 6). dante, par., 9-29: in quella parte della
-anche al figur. dante, par., 18-70: io vidi in quella
superficiale. giusti, i-71: mi par di vederti avvoltolato fra i giornali a
3-245: e però la persistenza non meno par che si convegna a cotal forma,
di vita e senso senza intelletto, talvolta par ch'abbia tutte le facultadi suppresse e
michelangelo, i-io: la bocca tua mi par una scarsella / di fagiuo'piena.
dell'età classica (e, in par tic., delle fanterie macedoni)
soleva, la gente rincalcia, / e par che tagli dell'erba del prato,
sol nascere e morire / e far duo par di falce della luna. novellò dell'
scende / come una scure, e par che sangue cole. pascoli, 100:
maestro, disdegnoso e fello. idem, par., 19-34: quasi falcone ch'
e quel domo, / e l'un par ch'e'colombi molto opprima, /
; / onde chi non è tal, par che 'l distempre / quel pensier che
la covrian d'un velo. idem, par., 10-125: l'anima santa
676: né di gloria, onde par tanto s'affanni / umano studio,
, / che per fallace alcun ver par menzogna. 12. locuz.
, che egli mediante questa divisione mi par d'avere in non so che modo molto
lui dett'aggia, amore. dante, par., 27- 32: come
-con la particella pronom. dante, par., 6-102: l'uno al pubblico
, 272: mill'anni il dì mi par, sì tardo vien / il tempo
senza arme e contra un cane / gli par ch'a usar la spada troppo falle
l. martelli, 1-132: quinci par poi che i sogni abbin difetto / di
: fra le tue chiome il vento par che mormori / procace un inno fàllico
291: messer, questo mi par gran falimento; / la tua corona
chi gli ha attorno. e'mi par che facci come quel povero mercante che
(18-8): pur a pensar mi par gran maraviglia / com'è l'umana
guasto; cattiva riuscita. dante, par., 29-23: forma e materia congiunte
tasso, 1-7-50: l'altro minor par che valore esalti / sovra i normandi e
come falsari. alamanni, 7-ii-381: mi par che si- mone... /
(documenti). dante, par., 19-119: lì si vedrà il
garrulo, / falsetto raganellico, / che par la voce querula, / la voce
in corte una musica bestiale, / par ch'a fare il soprano ognuno aspiri;
-smentire, confutare. dante, par., 2-84: questo non è:
altro che quei luoghi dei quali vi par di poter rappresentar contradizioni o altre fallacie
senso spesse volte è ingannato. idem, par., 6-21: ciò che 'n
sì coprire / che 'l piggior lupo par miglioi agnello / sotto 'l falso mantello.
prendete ed iscuziate il vero. dante, par., 2-62: certo assai vedrai
firenzuola, 592: non vi par egli che questa nostra dipintura sia riuscita
tutti sì va tribulanno. dante, par., 15-106: non avea [fiorenza
famiglia. pandolfini, 1-90: ci par molto bene intendere che volere essere buoni
il ladro. tasso, 16-16: par che la dura quercia, e 'l casto
tutta la frondosa ampia famiglia, / par che la terra e l'acqua e
in quel dato luogo. dante, par., 12-115: la sua famiglia [
di famiglia: adamo. dante, par., 32-136: contro al maggior padre
a la nazione aretina, né ciò mi par biasimo nelle nature di così fatti sangui
ch'ell'ha più cari. idem, par., 12-73: ben parve messo
, xxv-1-153: te farò vedere se un par tuo,... uso andare
alieni..., debbia un par nostro... soppeditare. =
o l'esorta; né gli par ancora d'essere uscito di fanciullaggine,
consola, / padre, perché mi par d'aver lasciata / tutta la fanciullezza
/ tu consumi la vita, e par nasconda / un dolore o un mistero
tortora qui geme, / qui tutta par l'aligera / famiglia accolta insieme.
ant. smorfia, sberleffo (in par tic., dei bambini).
31-17: quel labbro, ond'alto / par, come d'urna piena, /
... / degno frutto ti par questa sparuta / di vii lucro maestra
fango, ma che era milionario al par di lui. imbriani, 2-173: se
sorride fannullonamente dietro il ventaglio e par che dica: se vuoi salire bisogna
potemo né comprendere perfettamente. idem, par., 10-46: se le fantasie nostre
fu occhio ch'andasse. idem, par., 33-142: all'alta fantasia
. e, per questa fantasia, par all'uomo essere combattuto da gente,
man- giorno; / perch'altra fantasia par che mi nasche. tolomei, i-36
fantasie mi vengano alla mente, e mi par mil- l'anni che venga il confessoro
e franzesi si dolgono de'lombardi e par loro e dicono apertamente essere suti messi
/ da essi ben serrata, / gli par cosa da strani nascondelli / di gente
, / vede un palco, e gli par quello / un altare espiator; /
da parte di chi la riceve. -in par tic. nella filosofia tomistica, l'
dunque che non è maraviglioso ciò che par tale, e nel medesimo tempo 10
.. e biasmi, / che par contro di lor scoppi e fantasmi.
avea penne ed ali. dante, par., 33-107: ornai sarà più corta
ha messo la scritta / ch'e'par che venga ogni cosa da pisa.
quella gli allevò e nutricò. dante, par., 30-82: non è fantin
vi stanno, / e van che par il diavolo gli cacci. note al malmantile
forma, e brutto / fantoccio ei par, che guardian dell'uve / pogna priapo
gloria / e di dolori; e par che il suo governi / sul viaggio del
o noi faccio? al fin mi par che buono / sempre cercar quel che diletti
a saper dire e fare / natura par che per tutto v'allumi. sentenze
spesso, / d'una voce, che par che inalzi sùe, / poi si
richezza l'om gentile. dante, par., 5-41: non fa scienza,
alle forze della natura. dante, par., 3-87: ella è quel mare
e'fa alle commedie il vecchio, / par tutto tutto qui miniato il medico.
quel frutto lì a fargli gola, che par che dica « mangiami, mangiami »
e con cimiere inargentate, / e par che lo leon prender vogliate, / per
, ili-canzone, 75: canzone, e'par che tu parli contraro / al dir
altra avete cara. tasso, 12-337: par eh'aristotele assai chiaramente faccia questa differenza
e facci dimostranza / che soffrenza / par che venza / e parte è di costanza
: quando spande li sguardi gaudiosi, / par che 'l mondo s'allegri e
forma grammal'umana generazione. dante, par., 33-6: tu se'colei che
più quanto 'n altura pare. dante, par., 20-34: de'fuochi ond'
10-877: che diavol hai? e'par che tu t'aggrizzi: / tu
allegri, 107: la qual non par a me sie poca entrata, / ch'
fine. anguillara, 4-80: le par che troppo il sol faccia dimora / a
suo splendido tetto, / e non le par giamai veder quell'ora / di giunger
« o anima » diss'io « che par sì vaga / di parlar meco,
venir sente, / a dargli via non par zoppo né tardo. marino, vii-390
capo. -figur. dante, par., 13-51: or apri li occhi
si compierà ella medesima. dante, par., 14-10: a costui fa mestieri
, ribellarsi; contraddire. dante, par., 6-130: ma i provenzai che
è mischiata con questa farina. dante, par., 22-78: le mura che
ed usura. manzoni, 796: par quasi un'arroganza spietata, un'ostentazion
altri a firenze vicini, / mi par proprio sentire abbaiar cani; / con accenti
, 8-3 (246): a me par egli esser certo che egli è ora
scena e di teatro imago / il luogo par, di spessi fami adorno.
contra 'l porto. ariosto, 33-27: par disprezzi il fuoco / che d'ogn'
ha'riparare; / e già mi par vedere stare a desco, / ed in
per tenere insieme più cose. -in par tic.: striscia di carta che
torbo, / che de tacque di luni par si pasce. marino, 203:
modo / rinchiusa in verde nodo / par come avolta in fasce. nicio eritreo
parer la vita morte. dante, par., 19-144: beata navarra / se
ne fece nulla utilitade. dante, par., 8-54: la mia letizia mi
; / e i nostri col fiatar par che s'ambascino. firenzuola, 793:
nel medesimo tempo minacciano i preti e par ch'abbiano i viniziani in un calcetto.
e invidie; / ogni opra di virtù par che fastidie. b. croce,
servitù. castiglione, 152: a me par... che questa vostra disputa
bigia pietra nel fosco vermiglio mattone / par che risvegli l'anima de i secoli.
di ricchezza che nasconde vacuità. -in par tic.: ridondanza di vocaboli, ampollosità
sola e dimenticata in un cantuccio al par di lui. faldella, 3-72: questo
in fatica di sospiri. idem, par., 15-95: quel da cui si
i-244: debole cuore dell'uomo, par che l'affetto, più che l'
vo'ciò che fatico, / né par che amor per me possa drittura / sor
ed un rantolo faticoso d'agonia i par che salga su da'petti de l'allegra
con un accompagnamento di cielo grigio che par fangoso, di acqua che batte con
, e per esser molto vivace, par cosa troppo dura a la candidezza di
nel timeo, inclinando a ciò, par che dichino amendue la providenza essere una
vengon, guati, / ratti che par che sieno in sulla fatta: /
è con i fiamenghi diportato, che par a loro non un giudice e governatore esser
dilicate, / che ne la fronte par la stella diana. petrarca, 44-4
sia ito a sangue, che mi par così un uomo come hanno a esser
, con te gli è un altro par di maniche. bocchelli, 2-9: e
mondo se ne maraviglierà. dante, par., 16-111: oh quali 10
cavalca, 6-1-290: in questo fatto par che fosse san pietro, quando disse
ragioni, dar conto di sé. -in par tic. dire il fatto suo a
mio, che ben disposta / mi par ella di vita, e sana e valida
. d'ambra, xxi-n-86: mi par gran fatto che messer lottieri non si sia
163: dice le cose, che non par suo fatto. firenzuola, 299:
calpesta; / perciò bestemmia, che non par suo fatto. pananti, i-154:
pose / sei miglia in corpo che non par suo fatto; / e a vele
fattore della crudele morte e domanda di volergli par lare in segreto. g
e càscali 'l mantello; / ben par che sia fattor de'rusticacci. fra
non bona è non possente. dante, par., 33-6: tu se'colei
che farà. dante, par., 6-83: ma ciò che 'l
fatuità o timore, uno era ridicolo al par dell'altra. gobetti, ii-270:
prospero, fortunato. dante, par., 14-93: non er'anco del
xxv-1-274: -cerco di pilastrin. -mi par che uccelli / la fava. non
-anche: dialetto. dante, par., 16-33: così con voce più
parole non gran parlamento. dante, par., 26-130: opera naturale è ch'
. garzoni, 1-474: i piemontesi par che piangano il morto quando favellano.
e favella. d'annunzio, i-673: par che più dolce l'acqua ora favelli
-figur. petrarca, 218-5: amor par ch'a l'orecchie mi favelle.
spegne; scintilla. dante, par., 1-34: poca favilla gran fiamma
pregherà perché cirra risponda. idem, par., 18-100: nel percuoter de'
un acceso sentimento). dante, par., 4-140: beatrice mi guardò con
2-18 (i-40): ne la faccia par che tutto arda / di faville cocenti
, ecc.). dante, par., 17 * 83: parran faville
traccia, debole indizio. dante, par., 33-71: o somma luce che
ciancia, discorso inutile. dante, par., 29-104: non ha fiorenza tanti
, se io la intendo bene, mi par che vogliate dire che voi amate più
pataffio, 2: la favola mi par dell'uccellino: / semai, che
-anche sostant. dante, par., 15-125: l'altra, traendo
è piacente e dilettosa tanto, che par vero quello che favolosamente scrivono alcuni,
attività così straordinariamente infaticabile, che davvero par favolosa. rajberti, 2- 38
fiori, il qual con suoi dolci sussurretti par quasi che lo inviti al canto.
un'opinione). dante, par., 9-124: ella favorò la prima
ii- 1297: « il nostro 'favorare'par dimostrato nel latino da 'favorabilis,
omo, / che conforti! dante, par., 11-35: la provedenza,
nostri piacevoli trattenimenti, perché molto mi par che favorevole sia a li nostri amorosi
impresa, azione, operazione. -in par tic.: missione, spedizione, impresa
', pur le parole di platone par che ponghino temporal principio, e così fu
il freddo calcolo delle scienze a cui par che si vogliano sottoposte tutte le grandi
i-187: è un 'gaucho 'che par nato a cavallo, e cavalca per
gran ragion, caro orzalesi, / par che gli alari ed i bicchieri accozzi
a. cocchi, 8-159: par che da niun altro rimedio possa così
tuo cor, morde le vene? / par che ti serpa in viso, ed
. galliani, 25: mi par che siamo alla fezza di questo nostro vivere
, ii-4-179: dille che anche l'elvira par che voglia imitarla nella fecondità perché si
insieme vagar più che a me non par che bisogni. pallavicino, 8-184:
/ guardo in quella pintura, / e par ch'eo v'agia avante: /
le grandi cose della fede. dante, par., 24-64: fede è sustanza
ariosto, 21-1: né dagli antiqui par che si dipinga / la santa fé
-come personificazione. dante, par., 12-62: le sponsalizie fuor compiute
fedi tutti son divisi. dante, par., 6-15: una natura in cristo
lo servì poi molto meglio. dante, par., 11-114: raccomandò la donna
venne all'ultimo / alla scommessa, e par ch'e'si giucassino / dugento scudi
virtù, meriti). dante, par., 8-14: io non m'accorsi
ben ch'indi può avvenire a cui / par bello, o d'ambi, e
, / e del perduto impero / par che col grave e taciturno aspetto /
pensava. detta casa, 703: par che n'escan fuor oggi di tanti,
se l'amor non mi inganna, mi par da poterne sperare ogni bene. partita
essere fedele e leale. idem, par., 5-65: non prendan li mortali
dante, purg., 22-59: non par che ti facesse ancor fedele / la
. -anche di animali (e in par tic. del cane). fra
quasi non la ubbidivano. dante, par., 26-60: la morte ch'el
giotto non pare a bastanza spirituale e non par trecentista il boccaccio. d'annunzio,
. dividere, spartire. dante, par., 32-40: e sappi che dal
acqua il mar vagando fiede, / che par che sempre stia per traboccare; /
, 1-109: chi regna, / par felice ad ogn'altro, a sé infelice
di o per). dante, par., 32-118: quei due che seggon
, della gloria eterna. dante, par., 3-64: voi che siete qui
-anche al figur. dante, par., 24-20: quelle carole differente- /
: rallegrarsi, allietarsi. dante, par., 7-18: cominciò, raggiandomi d'
, non nelle felicità, che ognuno par che giuochi bene, quando gli dice
, rallegrare. dante, par., 13-30: compiè il cantare e
molza, 1-166: a che tua forza par che rinnovelle, / e in mille
37 (in): ora mi par che voi l'obliereste, / s'io
fellonie tue viver sicuro. dante, par., 16-95: sovra la porta ch'
ami femina ho trovato: / non par la donna all'altre donne bella, /
femmine. razzi, 6-44: mi par intendere che il giovane è innamorato,
1-378: sul fondo poi del quadro mi par di vedere ancora un verde praticello sul
sbalestrante e quasi fuor d'architettura ch'ella par mostruosa a vederla. foscolo, 1-449
le agita il cuore sempre, e par che le voglia fendere le ossa del petto
mio pari, che io sento che ei par propio che questa aria mi fenda la
, i che 'n ora 'n ora par che 'l cuor mi fenda / per la
di sviluppi negativi). dante, par., 11-82: oh ignota ricchezza!
anco in abito placido e festoso / par che saetti e fièra! lippi, 10-14
, / cadendo si dilegua, e par che dica / che la beata gioventù vien
rumori particolarmente intensi o fragorosi (in par tic. nelle locuzioni ferire varia, ferire
stelle, intruonano l'aria, e par che roma nabissi. 14. figur
, petr., 22; mi par tempo di abbandonare le nenie dell'ideale e
ch'avemo trovate et ordinate. dante, par., 5-41: apri la mente
spene, dolce figlio ». idem, par., 17-140: che l'animo
gran gioi viverò senza pare. dante, par., 18-133: io ho fermo
. bargagli, xli-1-458: se vi par, signora, fermiamo la partita per
si ferma e si conserva. idem, par., 5-28: ché nel fermar
il colmo del folklore, qui, mi par che sia quello di ritornare ciondoloni sul
impedito di muoversi. dante, par., 31-54: la forma generai di
i-829: insomma, a guardarlo, par di vedere un uomo che scaturisce da tutte
botte. d'annunzio, iv-2-1191: par di fiutare in ogni pensiero un odore
incollato su la carne, tutti questi inviluppi par che mostrino il nudo, ma ne
da gubbio, 222: poi della trinità par che riveli / ciò che se ne
da lentini, 47: disconoscenza ben mi par che sia / la conoscenza che non
, gli occhi). dante, par., 9-16: li occhi di beatrice
di perseguitare i cristiani. dante, par., 20-104: de'corpi suoi non
fermo con seco medesimo. dante, par., 21-114: quivi / al servigio
figur. angiolieri, 13-11: mi par aver bianca ragione / di non amar
della germania; anche dopo la morte par voglia insistere. -resistere.
manda a la settima foce. idem, par., 22-151: l'aiuola che
; / ma placata e innocente al par di questi / onde la nostra età sorge
, brullo, pungente. dante, par., 13-134: i'ho veduto tutto
: la passione venerea più in sé mi par feroce e furiosissima. mascardi, 2-458
intero, assoluto, perfetto. par ini, xvi-49: lungi da feroce /
comandanti che ippocrate ed epicide si dovessero par tire e andarne a locri
cene fatto qualche apostolo in guisa che par ravvisarvi i gondolieri del canale, quando
banco gli fusse e scettro un remo. par ini, 506: corre alla reggia
: l'elba in fra l'altre vi par la più cara, / sì per
c'onne calamita ferro! dante, par., 1-60: io noi soffersi molto
9-17: quando le gangole subitamente par che crescano non avea né d'
. giusto de'conti, ii-ii: par che un'altra volta amor condanni /
una questione). dante, par., 24-102: la prova che '1
/ che 'l teatro, che voi par che si serri / calcate e pinze
pulci, 19-139: morgante intanto al partir par s'accordi, / e fiorinetta col
stare apetto dell'eneide. cicerone non mi par che abbia sì bello stile, né
a. cocchi, 8-66: non par che si debba farvi opposizione, purché
mentre spenzolate ha l'aria tonde, / par che faccia su l'aria il mar
è ricca). dante, par., 11-46: intra tupino e l'
sterile. ariosto, vi-462: ti par ch'abbia / mal fatto, avendo,
. leopardi, ii- 203: par che l'immaginazione al tempo di omero fosse
. rendere fertile un terreno (in par tic., con la concimazione).
: con abbondanza. dante, par., 21-119: render solea quel chiostro
che 'l sol ferve. idem, par., 30-2: forse semilia miglia di
. e al figur. dante, par., 23-113: lo reai manto di
agitato e confuso, brulichio (in par tic., della folla, di un
canz., 100: a te par forsi un gioco il mio tormento, /
- anche al figur. dante, par., 18-42: al nome dell'alto
dì canicular, cangiando sepe, / folgore par se la via attraversa. landino,
trapanano i buchi e le fesse, al par di qualsivoglia gaglioffo. bracciolini, 1-17-50
m. cecchi, 20-6: a me par sempre mai di dar del capo /
suona quella canna vana / 'l battaglio par che sia di fava lessa. verga
a dire apparizione superna. dante, par., 16-129: ciascun che della bella
una folla). dante, par., 31-131: a quel mezzo,
venire dove si festeggia. -in par tic.: celebrare riti e cerimonie in
gioveni, / che fai le notti al par del giorno splendere, / e 'l
in fretta. dante, par., 32-58: e però questa festinata
festina, cioè avacciata. dante, par., 3-61: ne'mirabili aspetti /
). firenzuola, 580: par talvolta che elle abbiano un festone intorno
cardinale alcuni pesci di segnalata grandezza. par ini, 250: amore annuncia festosamente al
e festose: / -non vede un simil par d'amanti 'l sole! redi,
un altro campo che li aspetta, dove par che tutte le foglie li chiamino,
uccelli: / alcun al vecchio nido par ch'aggiunghi / certe festucche e piccioli fuscelli
fuscelli. ariosto, vi-233: ti par che senza me tutt'oggi debbano /
, ecc. michelangelo, i-140: par che sia [la mia debil barca]
e proditoria (come ingiuria, in par tic. nell'italia meridionale).
fetida! te farò vedere se un par tuo... debbia un par
un par tuo... debbia un par nostro... soppeditare. manzoni
col baston fa fiacco, / che par quel d'ercul quando uccise cacco.
la dolcezza essenziale, / così che par che un spirito n'emani. cicognani
. e al figur. dante, par., 10-88: qual ti negasse il
; raggio, fulgore. dante, par., 1-80: parvemi tanto allor del
chiunque m'avesse offeso. idem, par., 7-60: questo decreto, frate
quella cui vento affatica. idem, par., 23-119: però non ebber
beatifica, splendore divino. dante, par., 30-54: sempre l'amor che
medusa / freme il circasso, e par che fiamma spire. carducci, ii-4-107
- anche rifl. dante, par., 14-52: ma sì come carbon
negligenze, danni irreparabili. dante, par., 1-34: poca favilla gran fiamma
iii-2-51: le desse virtù di volare a par d'esse sopra le nuvole ed ivi
- anche al figur. dante, par., 24-12: così beatrice; e
, / dì e notte la mia mente par che corra. = voce dotta
i chini / frati benedettini / che par da terra sorgano / ne la penombra
al leidense vetro che fiammeggia, / e par che snodi i nervi e li trapunga
. - anche sostant. dante, par., 5-1: s'io ti fiammeggio
facevo quando eri in terra. dante, par., 10-130: vedi oltre fiammeggiar
beda e di riccardo. idem, par., 18-25: come si vede qui
-con valore recipr. dante, par., 12-23: poi che 'l tripudio
tanto più sacro quanto quella nobile vita par seguire con sua modesta ma vivida fiammella
del linguaggio dantesco). dante, par., 21-136: a questa voce vid'
dantesco: anima beata. dante, par., 20-148: come a buon cantor
e dei paesi bassi (e, in par tic., alla pittura e ah'
fiamminga. -sm. artista (in par tic., pittore) della scuola
, che appoggia; sostenitore (in par tic., di un partito politico)
veder fender li fianchi. idem, par., 31-18: quando scendean nel
. e al figur. dante, par., 19-148: creder de'ciascun che
il fianco. tasso, 7-98: e par senza governo in mar turbato /.
destrieri in guisa vede, / che par che per morir battano il fianco
: e fan lamenti, / che par ch'abbian la doglia o il mal di
lo gustò, liquor divino / gli par, miglior che 'l nettare o
mi viene una sete tanto grande / che par ch'io abbia mangiato salciccioni.
disioso foco a le fiate. dante, par., 14-20: da più letizia
lo core have? ». idem, par., 33-17: la tua benignità
possedano; / e i nostri col fiatar par che s'ambascino. berni, 15-53
.). bocchelli, 2-7: par che non sospetti qual razza di pallone
e simili, si dice che una cosa par fatta col fiato, con l'alito
a gettare il fiato per confutarlo, mi par di dividere la vostra balordaggine. nievo
e vena. marino, 7-36: par ch'abbia entro le fauci e in ogni
, / e vi fo sul mostaccio un par di fiche. alfieri, 5-246:
ma l'occuparsi in queste ficate mi par cosa tanto sciocca e vergognosa, che la
ficcato in prigione, ma questa punizione par dolce a chi desidera riveder la famiglia.
sua al mio intelletto. idem, par., 33-83: oh abbondante grazia
ci dovessero stare etemalmente. dante, par., 21-18: ficca di retro
fico [il fegatello], / par che strugga quando tu l'assanni. d'
quel che fidanza non imborsa. idem, par., 22-55: l'affetto che
o con più modeste parole accennarle. par ini, giorno, ii-161: al solo
: le cirimonie... mi par che sieno per chi l'adopera assai
occhi abbaglia, / né di lontan par m'assicuri o fidi. -munire
, e treman gli occhi, / e par che male il cor d'ambo si
appoggiare in fuggitiva cosa. dante, par., 3-27: sopra 'l vero
sare'io sanza lui corso? idem, par., 15-131: a così riposato
-pericolo, difficoltà. dante, par., 4-27: queste son le question
che si nutre di fieno (e in par tic. l'asino). fagiuoli
ii-8 (39): non stuzzichiamo i par suoi calabroni / ch'egli è de
conosce alla fiera. -la fiera par bella a chi vi guadagna: qualsiasi
proverbi toscani, 91: la fiera par bella a chi vi guadagna.
con sì feri sembianti mi disdegna / che par che 'l mondo e me aggi a
, / vestita d'un'asprezza / che par che sia nemica di pietate. boccaccio
castiglione, 199: come quella fierezza par maggiore accompagnata dalla modestia, così la
giacomo da lentini, 26: certo mi par che far dea bon signore / in
m'uccide un sottil penserò / che par che dica ch'i'mai no la veggia
viso nel suo fitto. idem, par., 1-54: fissi gli occhi al
scoiaio vergati di state. dante, par., 15-104: non faceva, nascendo
tutti gli esseri. dante, par., 33-1: « vergine madre,
generazione, di creazione. dante, par., 10-51: tal era quivi la
. della porta, 2-80: par che sia una donna figliata di fresco
figli / generosi di marte, al par di voi / romana, al par di
al par di voi / romana, al par di voi libera nacque / questa ch'
suoi di picciola possanza. dante, par., 19-92: quale sovr'esso il
della santissima trinità. dante, par., 27-1: al padre, al
maria: gesù cristo. dante, par., 23-136: quivi triunfa, sotto
, ma di deo ». idem, par., 13-14: qual fece la
somma sapienza del figliuolo. idem, par., 7-119: tutti gli altri modi
, amatore della fede. dante, par., 25-52: la chiesa militante
nella notte d'orare. dante, par., 31-112: « figliuol di grazia
per la sua forma. dante, par., 21-17: ficca di retro agli
in un determinato modo. dante, par., 18-78: sì dentro a lumi
ix-224: l'uom prima avanza e po'par che se stanchi: / el capo
l'una all'altra. dante, par., 30-103: lume è là su
/ guardo in quella pintura, / e par ch'eo v'agia avante. guittone
grottescaccio sì sconciamente spaventoso, ch'e'par la valle di giosafatte... e'
simbolo, allegoria; prefigurazione. -in par tic.: nella teologia, realtà
del proprio colore, il quale all'ambizioso par sì vago, che né i fiori
: -buon uomo, e'mi ti par pure conoscere. 12. immaginarsi
10-10): li occhi a tal maestria par che vi mòva / l'amor ch'
oh che lindura! / non vi par egli un figurin di lucca? s.
, / e quel che va dinanzi par che gridi; / e foche han fatto
fila bandiera, / e come questi, par che l'una guidi. pasolini,
più trame / raggianti, adamantine, al par dell'etra / e fluide e impervie
come si dee parlar tra gentiluomini / par nostri. -ti apponesti a un filar
. varchi, 24-25: questa mi par proprio stata una di quelle filastrocche,
cornici, mobili, ecc. -in par tic.: rifinitura eseguita con gallone
letter. far cadere a fiocchi (in par tic., la neve).
de'medici, i-260: un amoroso nembo par che fiocchi / sopra lei fior fragranti
tenea drieto gli occhi, / e par che fiamme amor nel suo cor fiocchi.
quante volte gridai timido con fiocca voce. par ini, 274: con voce
, un ragionamento). dante, par., 11-133: or se le mie
la tua voglia contenta. idem, par., 33-121: oh quanto è corto
il senno del mendico, / né par che luce o caldo abbia 'l suo foco
si chiamava baleare, / ed or maiorichin par che si dica, / intorno al
erano ducati d'oro. dante, par., 9-130: produce e spande [
picche, cuor, mattoni, / mi par musica molto sconsertata. cantini, 1-26-362
nel linguaggio dantesco). dante, par., 19-22: o perpetui fiori /
/ dell'eterna letizia. idem, par., 23-88: il nome del bel
di dante). dante, par., 33-9: nel ventre tuo si
altri lochi dell'italia; e per questo par che 'l suo fiore insino da que'
vi-674 (14-12): e non mi par veder fronde né fiore / di far
amau sì forte; / ben mi par morte -non vedervi fiore. guittone,
lingua greca si chiamatrova, / mi par sentir per prova / che mova il fiorentino
fioriscon le vostre virtù. dante, par., 27-124: ben fiorisce nelli uomini
sol nascente / nel lucido oriente / par ch'i suoi biondi crini apra e
armare e sé fiorire. dante, par., 16-xii: oh quali io vidi
con la nota querula d'amore / par che lamenti l'anno che si muore
.. cavalloni. cesarotti, 11-86: par d'oceàn tempesta / mossa da due
o l'esorta; né gli par ancora d'essere uscito di fanciullaggine,
berni, 2-4 (i-135): par che il ciel paventi, e a terra
ch'alia testa di due strade / par ch'uccellino a te, messoti 'n mezzo
piega in arco la forcuta coda; / par che tre lingue vibri e che fuor
, 14-73: i fischi delle ruote riarse par destino nei fossati le raganelle. brancoli
lo zufolo dei pastori. dante, par., 25-135: a questa voce l'
alla filosofia naturale per ragione di dipendenza par che segua immediatamente la medicina. non
biologiche della natura. dante, par., 24-134: io credo in uno
possa dirsi legalmente vita umana, mi par questione trascendente i limiti della cognizione medica
al progresso agricolo e, in par tic., il libero commercio dei prodotti
alla sua complessione fisica e, in par tic., alle fattezze del suo
dirreste ch'ave una fisionomia smarrita: par che sempre sii in contemplazione delle pene
nuove teorie sul comico, e oggi par che volgano le loro fatiche a questo fine
fisa; e ciglio non muove / e par che non veda e non oda.
espose / e poi disse: -ti par che cosa alcuna / mi manchi? -un
. a. cocchi, 5-1-50: par che si possa sicuramente fissare il principio
, densità. galileo, 3-2-94: par che questa densità di parti conferisca più
e viceversa l'invenzione di quella non par possibile senza una pronunzia già fissata.
fissa in sempiterno. idem, par., 24-11: quelle anime liete /
a guisa di comete. idem, par., 28-95: io sentiva osannar di
/ il sol, che sì veloce par che voli, / dando e togliendo a'
, v-3-43: vedi una stella, che par che tutta arda, / tra il
, la sorte). dante, par., 33-3: vergine madre, figlia
a cui non so s'al mondo mai par visse, / nel mio stil frale
stassi atteggiato / in guisa tal che par che scocchi e dica: / tuffati
estatico, attonito. dante, par., 7-96: ficca mo l'occhio
l'indo, / che, al par di queste, il paragon non fugia.
609: da parecchi dì in qua par che mi sia entrato il fistolo addosso
ant. pitone (e, in par tic., il mitico drago, che
cominciarsi a dir: « colui non par corpo fittizio ». g. villani,
iii-2-1047: anche quando qualche volta mi par di farle male col pettine fitto,
(di luce). dante, par., 30-64: di tal fiumana uscìan
, pescatore, ecc. -in par tic.: a roma, barcaiolo del
il giovane, 9-349: quel che par ch'abbia d'occhi di civette / foderata
ant. lungo percorso. dante, par., 12-50: non molto lungi al
rie straniere effeminate fogge / nemici al par, che di stranier sorgente / dispotico
occhi in alto. ariosto, vi-208: par lor che col vestir di drappo,
, ricci, scorza, rami alti, par fatto apposta per tener lontani.
né fiore né frutto / per me non par, né foglia. maestro rinuccino,
fangosa le foglie gialle o livide, par che borbotti tra quelle spoglie: « che
simbolico ornamento dei poeti. dante, par., 1-26: o divina virtù,
per la scrittura. dante, par., xxxiii-65: al vento ne le
di rosa neltempireo). dante, par., 32-15: sara e rebecca,
). caro, 6-16: mi par vedere... quelle belle foglione di
(48): bindo, e'non par che per me truovi foglio / né
- anche al figur. dante, par., 12-121: ben dico, chi
imaginando quanto gli occhi gira, / che par che s'apra il cielo e fugga
. - anche sostant. dante, par., 3-128: ma quella [beatrice
e con grande rapidità. dante, par., 6-70: da onde scese folgorando
(da luce). dante, par., 23-83: vid'io così più
dì canicular, cangiando sepe, / folgore par se la via attraversa. idem,
23-39: un gravicembolo in un'orchestra par che resti affogato, non è dubbio,
- anche sostant. dante, par., 5-71: pianse ifigenia il suo
puro e di piacere. dante, par., 8-2: solea creder lo mondo
, idolatra, infedele. dante, par., 17-31: né per ambage,
sempre acquistando dal lato mancino. idem, par., 27-83: io vedea,
lingua in folletate lascia / tant'avantire che par che siano a morte / tutte
/ si morrà certo, ché mi par disposto / di non voler mangiar; come
; colpa, peccato. dante, par., 7-93: o che dio solo
folto di pinastri, montegrosso di qui par ricciuto. -riccamente inghirlandato (il
, canz., 82: or mi par bianca rosa e bianco fiore / la
ch'è sotto la pelle, che par che nasca per lo mangiar de'cibi salsi
. -bevanda che infonde calore. par ini, giorno, i-131: s'oggi
. cieco, 9-48: non ti par, franco guerriero / che rinaldo a proposito
di qualsiasi cosa, e, in par tic., di merci non vendute)
sempre il fondamento principale. dante, par., 29-111: non disse cristo al
appetito invitati, mentre a quello ci par di potere assai agevolmente pervenire, ad
tu devi / dar alti fondamenti, al par del sole, / per opre di
fondamento incerto, / benché più che non par ei sia profondo. davila, 257
stabil scoglio. anguillara, 3-266: par ben che senza lui sforzato sia /
a ferir in qualche scoglio; / par ben che vaglia ei sol per tutti nui
-rifl. riposare. dante, par., 24-74: le profonde cose /
del vóto del vostro erone... par fondato nella dottrina di democrito e dell'
stato solido allo stato liquido (con par tic. riferimento all'azione del calore
perde ombra spiri, / sì che par foco fonder la candela. -figur
luogo basso, profondo. dante, par., 30-6: quando il mezzo del
più o manco fondo. -in par tic.: la parte del terreno su
: sul fondo poi del quadro mi par di vedere ancora un verde praticello sul
ma'fondi dell'errore. dante, par., 15-35: dentro alli occhi suoi
, 6-104: la terra che dal fondo par che pulule / atri aconiti e piante
-somma destinata da un soggetto (in par tic., dallo stato o da
d'acqua, fiume. dante, par., 9-27: in quella parte della
più gran sete avria. dante, par., 33-12: qui se'a noi
, colmano le fonti. dante, par., 24-57: poi mi volsi a
nel detto laco stagna. idem, par., 3-18: io dentro all'error
98: le illustre donne a par delle più rozze / al comun fonte
, sanza alcuna villania. dante, par., 12-62: poi che le
con la parte ghibellina. dante, par., 2-96: da questa istanza può
mente - la gente cristiana. dante, par., 4-116: cotal fu l'
terreno, / il poeta non meno / par che luoghi remoti al furor brami.
gobbuzzo / ardito, impronto, e par tutto malizia, / né mai lodò
, come un rasoio, come un par di forbici. nievo, 3-69:
, e poi teco lamentati / quanto ti par. -oh dio! che rimedio /
forbicétta, sf. piccola forbice (in par tic., quella usata per la
quel tommaso / che dianzi ucciso fu, par che si crucci / poich'ella gli
per lucidare, per pulire (in par tic. i metalli). libro
buonarroti il giovane, 9-612: mi par di sentir la sua zambracca / caricar
, d'ogni ladrone; / quel clima par da fiera stella avezzo / a morire
letter. forbici. dante, par., 16-9: ben se'tu manto
, vii-779 (2-4): può'ti par che 'l giardin tuo decime / e
su, largo alla bella brigata, / par che gridin le trombe foriere. crudeli
. bonagiunta, lxiii-66: non mi par sapere, / se di sua forma
che noi morte ha privi; / forma par non fu mai dal dì eh'
il segno di marte. dante, par., 31-52: la forma generai di
politica, religiosa) è organizzata. -in par tic.: la costituzione di uno
maestate, / e da la forma par che 'l nome penda, / e tal
, la quale è iddio. idem, par., 29-22: forma e matera
del servo umilemente prese. dante, par., 33-91: la forma universal
l'una, l'altra, a lui par, la volontate. /...
di fede, ecc. dante, par., 24-128: tu vuo'ch'io
che guarisca dalla sua anomalia non mi par possibile, sono forme congenite. avete
. buommattei, iv-209: la cialda par che si adorni da certi segni o caratteri
attributivo sia avverbiale). dante, par., 30-61: vidi lume in forma
: ha questo segreto / costui, che par gittato proprio in forma, / appunto
figura umana, / sovr'ogn'altra mi par che dèa splendore. bartolomeo da s
potenza all'atto. dante, par., 2-71: virtù diverse esser convegnon
-con uso neutro. dante, par., 3-79: anzi è formale ad
formassi, m'amasti? dante, par., 13-38: tu credi che nel
-figur. tasso, 16-16: par che la dura quercia e 'l casto alloro
e tutta la frondosa alma famiglia, / par che la terra e l'acqua e
. a. cocchi, 4-1-150: par che si possa conietturare che nell'intestino
in un certo modo. dante, par., 23-94: per entro il cielo
rappresentato mediante le arti figurative. -in par tic.: disegnato, inciso, dipinto
estens.: informato. dante, par., 3-54: li nostri affetti che
(specialmente di cacio). -in par tic.: recipiente di legno, per
non corrivi; oltre a questo gli par pizzicar baccalario, facendosi pregare da la
ii-25: monti echeggiano e piagge, al par di cento / ben pesanti martelli alternamente
fornire le bisogne da vivere. dante, par., 11-132: ben son di
. pananti, i-109: la giubba par che abbia spazzato 11 forno.
b. davanzati, i-278: mi par non fuori di proposito notare ove romolo
utrumque jus). dante, par., 10-103: quell'altro fiammeggiare esce
divino: la chiesa. dante, par., 30-142: e fia prefetto nel
una determinata cosa. dante, par., 32-145: veramente, né forse
fattezze, la fisionomia). -in par tic.: muscoloso (il braccio,
, solerte; efficace. dante, par., 14-59: né potrà tanta luce
. / e doloroso laccio. dante, par., 32-50: or dubbi tu
. -figur. dante, par., 17-117: poscia per lo ciel
15-i-361: perché il dolce... par che stucchi presto, la natura ha
10 splendore). dante, par., 30-48: come subito lampo che
deo, che forte visco / mi par che si sia apreso a le mie ale
/ tal ch'a doppio ardo e par che non m'incresca. guarini,
piante son del ceppo umano / cui par non dolga il primo lor desìo, /
di questo innamoramento propinquissima. idem, par., 22-123: a voi divota-
veranno questo enigma forte. idem, par., 9-36: lietamente a me
-con uso neutro. dante, par., 6-102: l'uno al pubblico
nel linguaggio dantesco). dante, par., 17-77: con lui vedrai colui
volte sì forte sospiro, / che par che 'l cor dal corpo mi si schianti
lo spander quivi la gazza, / che par che si volessi inalberare, / e
risplendere, luccicare). dante, par., 14-110: si movean lumi,
congiungersi insieme e nel trapasso. idem, par., 24-12: quelle anime liete
è notte buia, e pioveggina, e par che sia per piovere più forte.
48): bindo, e'non par che per me truovi foglio / né penna
la parli faticosa e forte. idem, par., 26-18: lo ben che
: a me pazza bestialità da cavallo par che sia fortemente trovarsi legato al carretto
, differenti. sarpi, i-2-188: non par verisimile che li spagnoli, dopo aver
non poter esser felice senza di quella, par che gli acrasioti vogliano dire che la
espose / e poi disse: ti par che cosa alcuna / mi manchi?
famiglia o un popolo. dante, par., 8-139: sempre natura, se
stato di agiatezza. dante, par., 12-92: non la fortuna di
lungo è 'l viaggio e non mi par che scemi. -ant. tumulto
della situazione politica. dante, par., 27-145: prima che gennaio tutto
infino all'ultima ora. idem, par., 11-6: chi dietro a iura
, / e lo segnore ha noia e par forzato / sì, che non guaire
forzierinaio ', che all'orecchio par duro e alla lingua faticoso. =
, la mente). dante, par., 17-124: coscienza fusca / o
saria, / bella e cara al par si rende / ne'dì foschi l'allegria
/ e dentro le s'annida al par d'occulta / fosforea luce e che
in ripa al fosso, / anzi par tra 'l martello e incude posta.
vivente o un suo tessuto (in par tic., la cute).
, ei fra i dottori; / e par dare a ciascun debiti onori / lei
gonzi e merlotti, / ell'ha un par di giovinotti / che la fotton per
sessuali. batacchi, i-74: vi par che convenisse a una matrona /.
e lance e sassi, / che par che 'l cielo e la terra fracassi.
fracasso in le budelle, / che par ch'io v'abbia un fatto d'arme
175: chi più ha di fiorin più par che vaglia, / ond'è confuso
(una persona, e, in par tic., una donna, il suo
. colonna, 1-1283: ché non al par fragrò costo et amomo /..
de'medici, i-260: in amoroso nembo par che hocchi / sopra lei fior fragranti
a cui non so s'al mondo mai par visse, / nel mio stil frale
qualche sentenza di platone? -in par tic.: porre, collocare in mezzo
quella gravità riposata peculiar dei spagnoli mi par molto più conveniente a noi altri che
ha detto il sarto, che mi par di capirla. alfieri, i-47: il
, le mode, e, in par tic., la lingua, francesi.
amore] / ché tal di for non par, / c'ha 'n sé franchezza,
o da una prestazione, e in par tic. da tributi e da altre gravezze
.. / e chi l'odora par che renda franco, / tanta vertù nel
seguitarti non è stanco, / anzi par che 'l tuo passo ognor avanzi, /
cinzio, iii-7-100: l'altro, cui par d'aver vittoria franca, /.
natiche cercare, e 'l tuo palato / par che di starna e francolin s'annoi
, xliii-348: la donna sguarda, e par che si confonda, / non le
(una pendenza). dante, par., 11-49: di questa costa,
del vento e la durata della bufera par più breve. 9. intr
nulla ad esse, tranne amor, par vita; / nel frantumo del giorno,
qualsiasi pennello. lanzi, ii-292: spesso par nuovo nei partiti e nella disposizione delle
spremitura (di frutti e, in par tic., delle olive).
ti metti, / dove l'uva mi par legata a fasci. / ma non
-con valore collettivo. dante, par., 23-7: previene [l'augello
, / ma il teatro or mi par d'averlo in tasca. giusti, i-551
. giusti, i-551: quassù mi par d'essere a casa mia, e altrove
leggerezza, sventatamente, civettare (in par tic. una donna). l
lorenzino, 99: va appoggiandosi e par che porti i frasconi. lippi,
lo più al plur.). -in par tic.: panno o drappo (
orlo, di un profilo e, in par tic., di una costa)
confratello del medesimo ordine. dante, par., 22-50: qui son li frati
i chini / frati benedettini / che par da terra sorgano / ne la penombra
, di fratellanza umana. -in par tic.: accordo, alleanza fra città
lunga consuetudine farsi fratelli ai padroni, e par loro dovere di consigliargli. g.
sentimento comune dei contadini. -in par tic.: nel linguaggio cristiano, vincolo
fu ritorto un sillogismo / dette un par di cazzotti a un certo abate, /
allargar la strada altrui, / mi par che tu ti ficchi per le fratte /
loredano, 7-114: -di chi a te par di poter dubitare? -di essere
lassarlo freddare, / però ch'el mi par atto di ghiottone. sacchetti, 112-5
dirocciando sbocca nel mare, sì che par ch'egli abbia a parlar del precipizio
63: non star tanto timida, par che ti sia venuta la fredda,
freddo contra suo volere. dante, par., 11-46: fertile costa d'alto
). mostacci, 145: par che la stagione no li piaccia [all'
allegri, 4: virtuoso / mi par sempre vedere / il cittadin più presto
quanto il bel tesoro / di castità par ch'ella adorni e fregi. tolomei,
nell'828..., ella par fatta d'architettura greca, a cinque navi
a la carretta,... par che non possiate comparire. l. martelli
serpente ch'è fregiato, / che par dipinto per gran maestria. -in
sia a cosa). dante, par., 31-49: vedea visi a carità
co 'l verde che non muore / par che nel freddo de la nuova pace /
assiser tebe; ed ebbe, e par ch'elli abbia / dio in disdegno,
/ dio in disdegno, e poco par che il pregi; / ma, com'
, alla colonna). dante, par., 16-132: ciascun che della bella
1-4-73: ma la ragione che mi par di avere, m'ha fatto perdere ogni
frementi, / or tutto l'universo / par mi voglia sommerso. marino, vi-76
porto, che freme e si corrusca e par che voglia sfuggirgli invano verso l'ancor
, paventare. boiardo, 2-23-74: par che la terra e il mare e il
abaglio de'cani e dal fremire / par che 'l cel cada e 'l mondo abbia
toglie: / e con fremito leggero / par che passi un'anima. ungaretti,
, chi manovra i freni. - in par tic.: nelle ferrovie, colui
impiegato nelle diverse manovre). -in par tic.: organo di trasmissione fra
, e 'l più spiacevole, mi par la frenesia; perché sempre son perturbato da
da un corpo in movimento (in par tic., da una macchina o da
belle contrade, / di che nulla pietà par che vi stringa, / che fan
l'omiopatia, e la frenologia; par contentissimo d'edinburgo. bacchelli, ii-395
sole esere e stare. dante, par., 22-38: quel monte a cui
, una città). dante, par., 31-26: questo sicuro e gaudioso
ripete nell'unità di tempo. -in par tic.: numero dei cicli che una
le coltiva. pindemonte, iii-525: par sia natura, quando il ciel raggiorna,
/ pose colei che sola a me par donna. boccaccio, dee., 1
, canz., 100: a te par forsi un gioco il mio tormento,
fresco in muro... a me par più dilettevole. r. borghini,
, sì come vaga. idem, par., 23-12: così la donna mia
, vi-11 (224-14): non mi par veder fronde né fiore / di far
/ ché miei lamenti intendere / non par l'angiola bella, tanto è frigida
e tarda, / che l'un par giaccio e l'altro par sempre arda
che l'un par giaccio e l'altro par sempre arda. guicciardini, i-186:
3-38: quasi ogni terza notte el me par da esser alla condizion di putì
con que'maggiori nelle loro azioni, par quasi ch'elli [cartesio] intenda
deh'america centrale e settentrionale e in par tic. del messico, dell'ari-
gli frisavano le nodella. -in par tic.: nel gioco del biliardo,
napoli o quattro gran frisoni, par che non possiate comparire. anteimi,
le frittate, / che non ha par dal levante al ponente, / tanto le
sole e il far buona tavola; e par che consideri quasi tanto una buona soleggiata
. carducci, iii-15-211: a me par più vero giudizio quello del critico anonimo
che scherza con una donna, quella ci par serissima, e questa frivolissima. tenca
volendo a'vostri, / a quelli de'par vostri uomin perfetti. manni, ii-155
, 20-62: la figliolanza a molti par maledizione e la scansano con le varie
narici degli animali (e, in par tic., degli equini). -
oro e le mense fomite. dante, par., 1-32: parturir letizia in
passi frettolosi. tasso, 11-11: quasi par che boscareccio coro / fra quegli antri
è l'erba. idem, par., 23-1: come l'augello,
e al figur. dante, par., 21-12: la bellezza mia,
fronda che trono scoscende. idem, par., 26-137: l'uso de'mortali
; inanità, fallimento. dante, par., 8-57: assai m'amasti,
più oltre che le fronde. idem, par., 27-119: come il tempo
vi-n-224 (14-12): non mi par veder fronde né fiore / di far
. gelli, 15-292: a me par che s'ingannino di gran lunga coloro
città, una nazione. dante, par., 15-88: o fronda mia,
: spirito beato. dante, par., 26-64: le fronde onde s'
giungere alla conclusione. dante, par., 24-117: quel baron che sì
innaquare. tanaglia, 1-678: comunemente par sia da potare [la susina] /
, / quel fronduto cespuglio? / par ben ch'amante anch'egli intorno stenda /
di duo piè balzano, / a par a par con lui venia ruggiero. leopardi
piè balzano, / a par a par con lui venia ruggiero. leopardi, 6-64
io veggo / in sua libera al par che ardita fronte / la maestà del
- anche per simil. dante, par., 31-123: quasi di valle andando
li abitator della misera valle, / che par che circe li avesse in pastura.
g. gozzi, i-24-90: a te par d'aver fatto buon guadagno / quando
godimento, beatitudine. dante, par., 19-2: parea dinanzi a me
una frulla; / e tu mi par che 'l voglia dimostrare. giovio,
vento irato e mettelo in tempesta, / par che sia senza mani e senza testa
non mi frulla / e'mi par di star ben quanto stia un papa.
moto, frulla sì che il suo romore par quasi un suono. tombari, 4-167
uccelli quando si alzano in volo. -in par tic.: il volo improvviso e
la notte, / che veglia e par che dorma. padula, 497: [
, frulla sì che il suo romore par quasi un suono. 3.
, negli eserciti antichi (e in par tic. in quello romano),
cui viene comunemente indicato). -in par tic.: la cariosside stessa estratta
nelli, ii-9 (40): qui par che sia il vizio / del cercar
carcere. parini, 329: non ti par egli degno d'una gogna, /
, con grave stento. dante, par., 6-141: e se '1
frustra tutto 'l tempo tuo. dante, par., 4-129: pòsasi [il
albero dolce fico. idem, par., 13-71: ond'egli avvien ch'
. -figur. dante, par., 18-30: in questa quinta soglia
, 16-v-328: si faccia cuocere un par d'uova, e di più prenda un
guinizelli, iv-19 (4-19): e'par che da verace piacimento / lo fino
della grazia divina. dante, par., 23-20: beatrice disse: «
connesso un beneficio. dante, par., 22-80: grave usura tanto non
fuga. fogazzaro, 4-238: mi par di viaggiare in ferrovia,...
alte e profonde / la tua compagna e par che ti consoli. barberini, iii-268
più liberamente sia ricevuta. idem, par., 26-77: degli occhi miei
e pianta / affretta una sorgiva, e par che piagna. = deriv
quando vien la ghiaccia, / che non par che li piaccia, / da noi
nasetto, che stretto a consiglio / par con colui c'ha sì benigno aspetto,
, più m'innamora, / e mi par sempre al suo fuggir più bella.
(il mare). dante, par., 22-95: veramente jordan volto retrorso
molar de la marina. idem, par., 32-139: ma perché 'l
. poliziano, st., 1-57: par che 'l cor del petto se gli
, là dove convene. dante, par., 3-104: dal mondo, per
un bene materiale o spirituale). -in par tic.: risultare irraggiungibile (un
, perché non ti disfai? dante, par., 27-129: fede ed
pur talvolta di vederti godo / e par che e'fugga ogni pensiero afflitto. cornaro
(un limite). dante, par., 15-105: non faceva, nascendo
l'indo, / che, al par di queste, il paragon non fugia.
donna... /... par che fuoco / ne le vene abbia
; celato, segreto. dante, par., 9-75: « dio vede tutto
che fulge in dio. dante, par., 8-64: fulgeami già in
rilucente, terso. dante, par., 26-2: mentr'io dubbiava,
; sfolgorio, lucentezza. dante, par., 30-62: vidi lume in forma
circonfusa di splendore. dante, par., 5-108: e si come ciascuno
che di lei uscia. idem, par., 10-64: io vidi più fulgor
. 4. castigo (in par tic., castigo divino); severa
è fina di lineamenti e illuminata da un par d'occhi fulminei e mesti. fogazzaro
completamente (un sentimento e, in par tic., l'amore); che
); fulgido. dante, par., 30-62: vidi lume in forma
ii-28: più che altro metal l'or par degno e bello / e non dimen
coperto di sudore (e, in par tic., al cavallo) o anche
-letter. peccato. dante, par., 18-120: io prego la mente
e dole, / ché tant'io miro par sogni, ombre e fumi. torini
all'altro del corpo animale e in par tic., salisse dallo stomaco alla
bellini, i-55: barba, che par la muffa di un fungo porcino. arici
sempre più rinco- glionisco, e mi par d'essere un fungo fuori di stagione.
ben nascessi come il fungo, / mi par che troppo al mio bisogno stia.
da ciabatte e stracci / nascono al par de'funghi i principati. g.
ecco el mio amoruccio innamorato, / che par proprio tra gli altri un cittadino,
quel visarello inzucca- rato, / e par nell'orticello un serpollino, / o come
quei funicoli, invisibili ma gagliardi che par che a viva forza la tirino verso
3. essere messo in azione. -in par tic.: servire al proprio scopo
catanesi e'suoi confini disfece. dante, par., 19-131: vedrassi l'avarizia
sì diviso / di sopra, che par surger dalla pira / dov'eteòcle col fra
, che il foco tiene, / estinta par, poi si raccende e viene /
/ melodia come foco in alabastri / par trasparire ardentemente in ogni / stelo.
-meteora luminosa. dante, par., 15-14: quale per li seren
, astro, stella. dante, par., 16-38: trenta fiate venne questo
nel linguaggio dantesco). dante, par., 9-77: dunque la voce tua
ix-237: questo colombo e me di par ardore / arde fervente amor in crudo fuoco
nobile e alto sentimento. dante, par., 20-115: credendo s'accese in
né fiore né frutto / per me non par, né foglia. bartolomeo da s
occhi magri e vivi, che sempre par che gettin fuoco. milizia, iii-269:
fuori di sua patria. dante, par., 25-4: se mai continga
non ha gentil core. dante, par., z-zz8: né pur le creature
alla perdita dei sensi e, in par tic., della capacità di intendere
la 'ntenzione truova oro. idem, par., 23-42: fuoco di nube
tanta negli occhi bei for di misura / par ch'amore e dolcezza e grazia piova
/ praticare altre femine di fuore, / par che sovente disacerbi e sfoghi / de
e agiatata da un travaglio interno, par che opprima ogni vivente. leopardi, 913
ho pensato mai. segneri, 5-126: par giusto che prima di dar fuori questa
fermi. baretti, 2-305: non par egli che... sua paternità butti
(un sentimento). dante, par., 17-7: manda fuor la vampa
sì che l'ira / di iosuè qui par ch'ancor lo morda. albertano volgar
furare, e furi? dante, par., 13-140: non creda donna berta
. martelli, 1-64: in lui par che s'allumi / il ver, ch'
: avvi il vago tulippo, in cui par voglia / quasi in gara con l'
da essi ben serrata, / gli par cosa da strani nascondelli / di gente
alfieri, 6-295: gli ha un par d'occhi di furbàccio, / che
malfattore. luca pulci, 3-122: par che sia rappiccato col mastico, /
tutti quanti / titoli, che si dan par l'ordinario, / per discerner i
cuffia,... in somma mi par esser preso in una rete.
ci si accompagnano. vasari, iii-69: par molto sottoposto alle furie de'soldati e
con movimento veloce e scompigliato (con par tic. riferimento alla folla).
furore / ratto, che ne va quasi par che trotte? -letter. schiera
a. pucci, 1-270: e'par che noi andiam col fuscellino / cercando
far natte a simil persone, che par se le vadano cercando col fuscellino!
gli uccelli: / alcun al vecchio nido par ch'aggiunghi / certe festucche e piccioli
domestiche della donna). dante, par., 15-117: vidi quel de'nerli
sterpo, in cui infuso / non par liquor, producer l'uva.
sgraffiano. carducci, ii-4-226: mi par di vederti irtene con quella gatta in collo
detto il traditore, / all'arpalista par la impresa giusta, / e per andare
si compongono robustissime funi, che mi par che domandino fuste. malvezzi, 2-308:
boiardo, 1-2-52: la sua possanza par cosa incredibile; / porta per lancia
posteri, i discendenti. dante, par., 33-72: o somma luce che
, / ciascun di forza scosso / par sanza braccia o monco d'ogni cosa.
: insomma questo ha voluto, mi par chiaro: gabbare il nuti. c.
longo parlare, ché voi molto, par, tacaste; ché dite che doctavate parlare
: oimè lascio, che me dice? par che me tenghi en parole, /
eran. boiardo, 2-9-19: quando costei par più quieta e doma, / alor
figur. pulci, 24-143: ognun par che gli spiriti riabbia, / da
. petrarca, v-1-93: di lor par che più d'altri invidia s'abbia
un determinato bene di consumo (in par tic. il sale).
. premio, ricompensa. dante, par., 6-118: ma nel commensurar di
vino, che quando è nuovo non par fuoco, ma gagliardia. c. dati
/ che nel viso d'amor sempre par ch'arda. g. sacchetti, ix-1085
, / ch'ai suon del nome suo par che pa- vente, / e fu
cristo, si piglia giuoco d'un par mio e non è lecito punirlo.
lo abbia!... -e'mi par essere nel gagno. io ho a fare
e gaia sanza oltraggio. dante, par., 15-60: però chi mi sia
compiere un'azione. dante, par., 26-102: similmente l'anima primaia
il cameriere / tumida sì, che par proprio una gala, / 'idest '
, /... / un par di calze con la martingala. magalotti,
36-39 (iii-208): il conte orlando par che sia in levante / a far
peste o sia galanteria; / allora elezion par ch'ella sia. salviani, 27
159: pretenderesti dunque che un somaro par tuo lo dovessi mantenere a petti di
uomini di cui la principal parte mi par che sia... attendere a vivere
la via di sa'iacopo. idem, par., 14-99: distinta da minori
la donna gravida... à par turi to el fanciullo maschio, non à
caterina de'ricci, 116: se vi par di farlo liberare dalla galea, a
dal piacere, gongolan tutti: / par che siano i corsari americani / che
agnelli], / quei vengon meco e par di gioia gallino. = deriv.
man, sì contraffatto, / che e'par né più né manco un gallettino /
galletto gli saltava addosso, / che par che sia sopra una bica un pollo.
..., / non mi par ch'alia vostra corrisponda, / perché quella
nel gallinaro c'era tanta paglia, un par di ceste vuote e un attaccarame
finse di non accorgersene, rosso al par di un gallo. michelstaedter, 502:
el qual batendo l'ale / me par volato nel mio gran confino, /
il nome di regina, / e par, se ascolta quello di signora, /
gallóne3, sm. grossa galla. -in par tic.: quella che si sviluppa
romano. carducci, iii-7-276: par di vederlo cotesto uomo galloromano rinfrescato di
una casa, costoro, tosto che par loro d'aver buscato abbastanza nella prima
le lunghe gambe ciondoloni..., par che con la mano destra protesa,
ale, / fuggon, ch'e'par che il diavol se gli porti.
dalla mecca l'arabo profeta, / mi par che senza scandalo potea / mettersi a
: a me pazza bestialità da cavallo par che sia fortemente trovarsi legato al carretto
200: aveva [lo scimmiotto] un par di occhietti furbi... e
differente dalla 4 gammurra ', né par che si possa chiamar propriamente diminutivo di
. rovani, i-716: il popolo par che sia uscito dai gangheri affatto,
ciprete. tratta del governar. dante, par., 27-140: in terra non è
le mie. aleardi, 1-61: par [l'uomo] che il suo governi
, 214: quella maniera... par... più presto governata dall
pomo d'oro ebbe in governo / par che questo verziero oggi somigli. m.
il petto. baretti, 2-305: non par egli che, sotto il pretesto
farmaco o una sostanza; in par tic., alcuni fattori tellurici,
animato dallo spirito de mantici... par che esca dal gozzo lungo e rauco
onde spero che qualche volta potrò venire a par largli al forno, e
giovane, 9-603: moglie, / al par d'ogni spinoso, irta e ritrosa
: sono quelle [vedove] che par loro fatica di dire un paternostro o una
avea tessuta / di bastoni ad un par tutti distinti. 2. graticola
pena del fuoco). dante, par., 4-83: se fosse stato lor
/ quant'ama, siché stesse in par gradagio. = dal provenz. agradatge
24-378: in oggi però che il rubino par che abbia avuto il trattamento regio,
, tant'è lo gradire dante, par., 10-57: cor di mortai non
visto mai, quel trasformato / mi par veder per noioso martire. bacchetti,
in malo modo. dante, par., 6-129: dentro alla presente margarita
a li alti gradi ». idem, par., 30-115: se l'infimo
dei numeri che li rappresentano. -in par tic. grado di un'equazione algebrica
lue celtica. verga, i-419: e'par tisico in terzo grado il tuo barone
assomigliargli. alamanni, 6-15-135: mi par che simigliate / il miglior cavalier di
fiducia, la benevolenza. dante, par., 15-141: seguitai lo 'mperador currado
grado de'troiani prese porto. dante, par., 3-116: ma fortare [la
graffi / fer poi; e poco par, che s'attenesse. lippi, 6-102
nome regionale di molte graminacee, in par tic. del genere agropyrum.
parla la hngua stessa e, in par tic., dei letterati e delle classi
spesso ti dà noia / e che allor par che tu tiri le cuoia, /
grossezza o piccolezza). dante, par., 22-149: tutti e sette mi
la sera niente fece. dante, par., 1-82: la novità del suono
grande, se beono alquanto d'acqua, par bene che in quel subito si ristorino
pregiàn meno c'un ribaldo. dante, par., 33-13: donna, se'
diventerai più vile nel dimandamento. dante, par., 17-71: lo primo tuo
, colli e valli, coltivate benissimo: par di essere in toscana. serao,
viltà il gran rifiuto. idem, par., 6-129: dentro a la
dal popolo di milano. dante, par., 12-22: il tripudio e l'
46: chi è quel grande che non par che curi / lo 'ncendio e giace
torto, / sì che la pioggia non par che 'l maturi? lenzi,
riferimento agli spiriti celesti. dante, par., 15-61: i minori e'grandi
, / curva e lieve, che par t'innalzi a volo, / e più
la testa di un vecchio barbuto, strana par la sua grandezza su quel corpo esile
la piazza di s. marco ci par di vedere le nane convertite in gigantesse.
3-430: ma noi giudichiamo che tal stella par minore nel firmamento, ed è detta
g. l. cassola, 237: par fiero drago, fulminando rota / la
. michelstaedter, 473: sentendo lui par di sentire tutta l'anima di un
: dicesi altresì 4 granito 'una maniera par ticolare d'intaglio o d'
panunto e d'uve un grappolétto / par ch'ad ogn'altro cibo il pregio tolla
grassa. verga, i-291: è vi par di toccarla colle mani - come dalla
anche al figur. dante, par., 16-114: i padri di coloro
di grasso di gallina. dante, par., 2-75: sì come comparte /
diventi conoscente e grato. dante, par., 2-29: drizza la mente in
modo di esprimersi). dante, par., 33-42: li occhi da dio
fiamme di foco! dante, par., 4-101: molte fiate già,
vita mi sarebbe in grato. dante, par., 21-22: qual savesse qual
a grattarsi gli occhi. dante, par., 17-129: e lascia pur grattar
un dito, per contrario non mi par verisimile che si possa costui recar nella
dito, e si gratta il capo; par proprio un che bestemmia col core.
: / poi dite: cosa tal mi par d'avere / in mente, perch'
più ronchioso. nievo, 32: mi par ancora d'udire il romore monotono delle
agli uomini). dante, par., 14-47: s'accrescerà ciò che
soddisfazione, rallegrarsi. dante, par., 24-149: come 'l segnor ch'
-sostant. dante, par., 25-25: ma poi che 'l