grazia divina). dante, par., 14-33: quell'uno e due
le trasmutò a lume spento. idem, par., 8-no: li stelletti /
stelletti / che muovonqueste stelle. idem, par., 33-145: a l'alta
- anche: ispirare. dante, par., 12-26: come fi occhi ch'
per lei mi richegge. idem, par., 32-137: contro al maggior padre
me a far lo somigliante. idem, par., 8-75: la bella trinacria
sapienza e '1 primo amore. idem, par., 6-136: poi il mosser
, or è in cielo, et ancor par qui sia, / e viva e
esercitare un'attività; mettersi in viaggio, par 11. istituire, stabilire
-di animali. dante, par., 21-36: le pole insieme,
/ al passo veramente da teatro / par delle guardie il prefetto artabano. calandra
a parlar quando si prova, / par che tosto lo stomaco si muova / a
cento anni uno grado. idem, par., 13-66: queste contingenze essere intendo
pascoli, 379: la rupe un giorno par che muova, il ghiaccio / sembra
ii-5: quando vento per lor par che si mova, / quanto beatrice allegra
/ sotto l'ombra perpetua. idem, par., 14-2: dal centro al
(il tempo). dante, par., 9-4: taci e lascia muover
ulteriormente, ancora. dante, par., 6-38: tu sai ch'el
già l'aurora con sue rosse vacche / par da principio trepida esitare, / poi
o pur un'altra, perché mi par usata in un senso molto di là dall'
dilicate, / che ne la fronte par la stella diana, / tant'è d'
, dopo ch'egli ebbe letto 2 par di lezioni. chiabrera, 1-1-36: pur
rotta di roncisvalle, 1-41: carlo mi par che voglia la metade / di tutta
malefici che fanno omaggio al demonio, par che vaglia darsegli tutto in anima e
la navicella del mio ingegno. idem, par., 33-106: ornai sarà più
discendiamo ornai a maggior pietà. idem, par., 29-142: vedi l'eccelso
ingegno, da quel sonno / che par che gli occhi tua d'un vel ricuopra
la grotta, / restaro. idem, par., 33-96: un punto solo m'
come ne l'altre parti. idem, par., 22-140: vidi la figlia di
, fascia, veste. dante, par., 3-114: sorella fu, e
farne conto. caro, 2-1-143: par che s. santità n'abbia preso ombra
compì.). dante, par., 9-72: per letiziar là sù
peccato, vizio. dante, par., 19-66: lume non è,
difficilmente comprensibile qualcosa. dante, par., 1-23: 0 divina virtù,
ospitalità; malleveria. dante, par., 6-7: sotto l'ombra de
sempre pallida ed è tanto maninconica che par il ritratto della malinconia, donde prima ella
cibo, ma tant'acqua beve / che par le bruci nella gola il fuoco.
/ grave è il suo sonno, e par che un sogno nero / ombri la
fatale / ver me si gira e par che mi conforte, / che le mie
dice cicerone della scavità del colore mi par superfluo, perciocché ogni volta che le
/ quasi da pioggia o nebbia, par velato. b. davanzati, ii-271:
inculti: / l'aria de nebbia folta par se umbreggi. forteguerri, 15-72:
anticipa o rappresenta simbolicamente. dante, par., 30-78: il fiume e li
saccenti e le leziose / a vederle par ch'io muoia; / le fantastiche ed
era, con un viso ombroso che par che dica: monatti? vagabondi?
canta fra i verdi rami, / né par che ornai del barbaro / marito si
n. 3). dante, par., 26-17 [cruscà \ \ lo
, i-152: una man, che par viva, d'anassagora, / che tien
petto e 'bianchi omeri intesa, / par che ricchi monili intorno spanda. firenzuola
dell'ingegno). dante, par., 23-65: chi pensasse il ponderoso
, fermo e lucia, 386: vi par questa una ragione bastante per ommettere un
motto: / libera, che ti par di questo ghiotto? / appena a l'
ambo i fori de l'udito, / par bracco che scoperto ha quaglia al fiuto
guarini, 201: se 'ngiusto ti par ch'oggi impunita / resti la mia
nel tempo che avrei dovuto prendere un par d'once d'olio di ricino. dirai
a poco a poco. dante, par., 9-57: troppo sarebbe larga la
il campanil non è diritto / e par sull'undici once per cascare, / ma
sobilla caino e le spine. idem, par., 26-139: nel monte che
, e sono tali che ora ci par d'essere in cielo, or ne l'
tanto / l'undanti foglie, che ti par vedere / nochieri andar sopra barchette in
-in costruzione ellittica. dante, par., 21-38: poi altre [pole
là onde l'avelse. idem, par., 10-127: lo corpo ond'ella
l'ombra sua fresca e gradita / par che l'inviti una gran quercia annosa.
qual grazia mi ti mostra? idem, par., 2-86: s'elli è che
di gioia d'amanza. dante, par., 16-36: al parto in che
possa per amor morire. dante, par., 20-112: l'anima gloriosa
pace e tu con senno! idem, par., 8-55: assai m'amasti
con una grazia lenta e leggera che par che sorrida. pirandello, 8-440: a
1-309: capace ancora / ei mi par di rimorsi: il timor solo /
uscì. -sostant. dante, par., 4-115: cotal fu l'ondeggiar
schiera, / senza colei cui sola par che pregi. pulci, 14-70:
1-330: quel si vede ondeggiar: quei par ch'inciampino. buonarroti il giovane,
ville, / vecchiezza e gioventù del par contente, / e le barbe ondeggiar
porta vino: e al conte / gli par che ondeggi il pian, la casa
a'reggimenti del corpo. dante, par., 31-51: vedea visi a
che resuscita lazzero, la qual pittura mi par dava, racchiudeva sotto onestissime ciglia lucide
onora, servi et ama. dante, par., 27-31: come donna onesta
-con uso neutro. dante, par., 16-45: basti d'i miei
. davanzati, ii-455: ad altri par onesto che la stessa moneta paghi suo
una cosa medesima: il che mi par cosa verisimile, overo che sia una specie
sia una cosa medesima: il che mi par cosa verisimile, overo che sia una
ii-128: in questo tempo... par quasi che ritorni la dabbenaggine degli antichi
. olivi, 61: mi par commendabile la separazione di questi insetti dagli
13: laudato si', mi'signore, par frate vento / e per aere e
, 1-i-385: l'onnipotenza eterna / talor par che dispregi / le ricche pompe e
s. maffei, 185: -che le par di quest'orto? -è opportunissimo /
gran bretagna, in dura opposizione con il par tito di ispirazione cattolica favorevole
, andavan sotto il pondo. idem, par., 32-147: orando grazia,
grava lo diritto oratore. dante, par., 33-41: li occhi da
uomo si è questa. dante, par., 32-151: cominciò [san bernardo
o regola di vita. dante, par., 12-112: l'orbita che fé
con sua falce cruda / tutti altri par eh'a sì gran passi segua.
miri; / di sì bella ordinanza che par forte. -armonia dell'universo.
. e. cecchi, 5-457: par che la gente, in queste chiese,
a far la solita rassegna; / le par che stian più de la loro usanza
statuti hanno ordinato che i regi a par degli dei siano riveriti. de luca,
a tempo li ben vani. idem, par., n-35: la pro
rimeritarmene. -assol. dante, par., 9-105: non però qui si
. c. galilei, 2-2-34: mi par cosa fuora del suo ordinario il partirsi
dà bellezza all'altro. dante, par., 18-95: poscia ne l'emme
di che armonia mirabile. idem, par., 10-21: se dal dritto più
di remi). dante, par., 32-7: ne l'ordine che
nostro salire a loro altezza. idem, par., 28-120: 'osanna '
vedemo ne l'ordine sensibile. idem, par., 29-31: concreato fu ordine
è proprio atto di ragione. idem, par., 1-104: le cose tutte
per innanzi s'intende. idem, par., 17-102: tacendo, si mostrò
che renderebbe senza dubbio intollerabili ad un par vostro i miei mal orditi racconti. alfieri
. guadagnali, 1-i-6: se vi par che il libro acquistar credito / possa più
all'orecchia / una voce venir che par che piagna. m. soriano,
avrìa l'orecchia offesa. idem, par., 17-43: da indi sì
io di parlarvi. -io ho un par d'orecchie che seccherebber cento lingue. -non
il capitolo del villano a'miei orecchi par bello e buono. guasti, iii-555:
zannoni, 5-5: che viso vi par egli ch'i'abbia? che borbottate
s. ferrari, 354: e'mi par che tu non ci oda / da
. tansillo, 1-289: tutto gli par mal quanto ha di buono / quando
1-2-192: chi vuol dir dica; un par d'orecchi seccan cento linguacce. crusca
/ ed ebreo, ad or ad or par che dal tardo / orecchiuto asinelio a
, / indi impaurisce e udire / le par romore insolito / d'armi,
. magalotti, 23-83: non vi par egli che ci fosse da farsi onore
li organi suoi fosse dischiusa. idem, par., 14-59: li organi del
entro l'empireo immobile. dante, par., 2-121: questi organi del mondo
per diletto delle genti. dante, par., 17-44: da indi sì come
della nostra filosofia, nel qual mi par vedere molti organisti affaticarsi invano per ridurlo
. f. frugoni, i-346: non par già strano che si rincontrino per le
orgoglio, / che di piacer altrui par che le spiaccia. della casa,
dir del mariscalco: / ch'e'par fiorin d'or, ed è d'oricalco
or, ed è d'oricalco; / par zuccar cafetin, ed è salina.
ha valore enfatico). dante, par., n-54: però chi d'esso
quale è situata maria. dante, par., 31-127: come quivi ove s'
animale che gli sta di contro e par tadorne sternutando ne fa segno. serpetro,
tale diminuzione morbosa di vigore dei nervi par che si possa dedurre... la
comparative o in similitudini. dante, par., 24-13: come cerchi in tempra
opposti del cielo. dante, par., 29-3: ambedue li figli di
di tonnina. lippi, 5-38: un par d'occhiacci, orlati di savore.
de le rote, che lievi al par di coro / me porterebbon, senza /
seguire o da evitare. dante, par., 12-116: la sua famiglia,
i dio). dante, par., 1-106: qui veggion l'alt
chiere veder chiaro torma, / non par mistero che sentenzia trove, / ma del
si conviene trattare le insinuazioni. dante, par., 11-118: pensa oramai qual
traslazioni e le permutazioni de le parole par che diano maggior de- gnità a l'
nascono alcuni accompagnati da tante grazie che par che non siano nati, ma che
è condotta). dante, par., 31-51: vedea visi a carità
serafino aquilano, 73: se piccola par mirando in ella, / vedrassi istoriata
altre [erbe]... par che si dilettino più dei terreni lavorati
: colore giallo lucente. dante, par., 21-28: dentro al cristallo che
poterebbe farne posare una. idem, par., 27-42: non fu la sposa
papini, ii-1235: è necessario, par che dica il beato angelico, piangere
lamina di metallo dorato. dante, par., 16-110: oh quali io vidi
i suoi gran fatti. idem, par., 17-123: la luce in che
. ruscelli, 1-135: non vi par, fratellino mio d'oro? moravia,
dello strumento. dante, par., 10-139: come orologio che ne
meno, qual lenta tanto che quasi par che stia ferma. vasari, 4-ii-476
nella scrivania brulica di rivelazioni; ogni cosa par mutarsi in oroscopo. -previsione
il cognome e la sua professione mi par più comune alla nostra nazione che a
mi pigli so'quasi sicuro. / mi par accomodata nell'orrevole. -acquisito
arda. chiabrera, xx-ix-223: già mi par di sentire / in questa carne tribolata
s'io non prevarico * / filerio par costui che sparge all'aria / sì
su la spiaggia; il campo / par tempestoso orrido mar che volva / naufraghi
e scura, / dove occulto leon par che si renda / amor, tronca già
/ il chiama sar- musac, che par che importi / che sian quasi tutt'un
monti, x-4-98: vicino a lei / par che cessi l'orror delle mie pene
per i naviganti). dante, par., 2-9: nove muse mi aimostran
, de i boschi abitatore, / che par silvaggio poco men de gli orsi.
: gli è come l'orso, e'par goffo e destro. faiuoli, 1-6-48
vantaggio. firenzuola, 23: mi par, secondo che si dice, che egli
l'insieme dei fedeli. dante, par., 12-72: domenico fu detto;
orto suo per aiutarlo. idem, par., 12-104: di lui si fecer
scelli stan più vivi. idem, par., 26-64: le fronde onde
che ho scorto, / non mi par che ci sia la via dell'orto.
la via dell'orto? che ti par la via dell'orto? ': e
orto? ': e vale: ti par corta la strada? -stare
oriente, est. dante, par., 9-91: ad un occaso quasi
nascita di una persona. dante, par., 11-55: non era ancor molto
espressione ortolano eterno). dante, par., 26-65: le fronde onde s'
'orvietano ':... appellasi par così un celebre e squisito vino,
poggia assai larga, la cui punta par che venga in mezzo della banda dell'
mare, se soffia da bora ci par di volare. tutti all'orza con la
: 'osanna '. idem, par., 8-29: dentro a quei che
cantare, intonare osanna. dante, par., 28-94: io sentiva osannar di
scender de la strada / per andar par di lui; ma 'l capo chino
in ansia, un caro nome / par che vi tremi il mal represso ardore /
. petrarca, i-3-43: simile nebbia par ch'oscuri e copra / del più
suoi colori, / e del crudo pensier par che si vanti. / già già
che a suoi begli occhi el sol par ombra oscura. castelvetro, 8-2-203:
poco conosciuto; ignorato. dante, par., 4-135: questo m'invita.
suol si scuote: / già già par che la morte oscura e tetra, /
quasi in oscuro) / un'ombra par che ne mostrasse appena / in un
, presunzione, sfacciataggine. dante, par., 14-130: forse la mia parola
., 14-130: forse la mia parola par troppo osa, / posponendo il piacer
. - anche assol. dante, par., 21-72: l'alta carità,
ragionare, il che nelle comedie osservate par viziosissimo e pur nelle tragedie generalmente si
resuscita lazzero, la qual pittura mi par molto bella, molto osservata e molto
francesco da barberino, i-129: né mi par mica bella / l'osso tirar co'
proporzione eran l'altre ossa. idem, par., 20-107: l'una [
. f f dante, par., 15-113: bellincion berti vid'io
vi-99: dio sa ben quanto mi par duro a roder questo osso. g.
pucci, cent., 55-73: dante par che cercasse tutto il mondo, /
dire l'attuazione di determinati progetti da par te dello stato a cui
ostacolo, che impedisce. dante, par., 31-24: la luce divina è
brexa a recuperar la soa parte, par li obsta uno statuto che vuol che
.. / il casto lanzo al par di verginella / a cui...
g. m. cecchi, 38: par a queste balorde, come l'hanno /
di fuor di tu'ostello. dante, par., 21-129: venne cefàs e
accordato a un esule. dante, par., 17-70: lo primo tuo refugio
: territorio, luoeo. dante, par., 15-132: a così riposato,
quanto sede dell'anima. dante, par., 8-129: la circular natura,
con orlando ridendo dicia: / -e'par ch'io vegga appresso un'osteria.
se medesimo, e con angoscia che par di morte et è di parto.
pascoli, ii-641: oh! se par ostico al mio lettore credere che il
l. salviati, 19-83: ella mi par troppo ostica e non posso / ingozzarla
senza maniera o ragion alcuna, ci par fra loro quella differenzia vedere che fra
profonde, sempre / con tenore ostinato al par di secchi / che scendano e ritornino
di popoli ma d'uomini a cui par che manchi il senso del bello e
la moda, farfalletta audace, / mi par tutt'una dall'ottanta in giù.
dice l'allegreza ch'have. dante, par., 10-123: or se tu
, cioè la spera ottava. idem, par., 2-64: la spera ottava
ricca la terra di celesti doni / par ch'a l'ottavo ciel si rassomigli.
cenacoli / sai far le notti al par del giorno splendere. cesari, 1-1-31
5-213: se fumasse il dolore al par del foco, / di densissimo fumo
/ ne li tempi felici, / par n'aver per un otto. ariosto,
17 ottobre 1805; si trattava di un par tito monarchico con un programma
bella e amabile figura, / che par colui c'have il tesor cavato, /
gozzi, 4-146: terigi è ottuso e par che stia dormendo. ghislanzoni, 18-126
; insufficiente, manchevole. dante, par., 24-96: la larga ploia /
rispetto a uno giro. dante, par., 17-15: veggion le terrene menti
donde, da cui. dante, par., 12-46: in quella parte ove
membra / pose colei che sola a me par donna. crescenzi volgar., 6-123
per l'ostile. dante, par., 11-129: quanto le sue pecore
l'ovil di latte vote. idem, par., 16-25: ditemi de l'ovil
paterna; focolare domestico. dante, par., 25-5: se mai continga che
bene ad essa si raccoglie, / par ch'a nulla potenza più intenda.
vita. ascoli, 31: l'italia par che sdegni la mediocrità e dica alla
cui lussuria e ozio pasce. idem, par., 11-9: chi nel diletto
ozio e travaglio al pari, al par difetto / ed eccesso, alla tomba
pulci, 11-24: la corte nostra / par tutta in ozio per questo ribaldo,
. bandello, ii-1136: ad altro non par che più s'inchine / roma già
non teme, / anzi ozio e reposo par gl'incresca. bibbiena, xxv-1-12:
ciro di pers, 3-140: oziosa par la regia mano. goldoni, ix-863
di epicuro. gelli, 15-i-256: par cosa molto conveniente ch'ei sien degne
non fu né fià. idem, par., 6-80: con costui puose il
nell'amore della povertà. dante, par., n-81: tanto che 'l venerabile
mena a la nostra pace. idem, par., 3-85: e 'n la
[dei beati]. idem, par., 15-148: fu'io da quella
forma / passa la bella donna, e par che dorma. -pipa di pace
completo appagamento spirituale. dante, par., 4-117: cotal fu l'ondeggiar
come l'ulivo). dante, par., 31-127: e quinci e quindi
accolti, lxxiv: marcia con gravità che par ser agio, / con ceffo mesto
. erizzo, lii-14-139: quelli che par che vogliano chiamarlo del proprio nome lo chiamano
che puosero li padri tuoi. idem, par., 16-16: voi [cacciaguida
ciel per padre eletto. idem, par., 11-85: indi sen va quel
primo padre naturale). dante, par., 13-in: con questa distinzion prendi
padre e del nostro diletto. idem, par., 26-92: o pomo che
. dominici, 4-131: nostra natura par in te guarita, / rinovellando la pristina
, 3-2: sette maniere di tempfci par che sino adesso sieno state messe in disegni
il figliuolo ama il padre. dante, par., 10-50: la quarta famiglia
udi'dire anch'eo! dante, par., 27-1: 'al padre, al
vita: il sole. dante, par., 22-116: con voi nasceva e
lato, / con questa donna che par tanto pia. straparola, i-31:
in un solo discorso, non vi par troppo? aggiungete un zinzin di dante
o forte o piano, / nome gli par di un paesaccio strano. pratesi,
quanto genere e in quanto stile paesistico par ticolare di un pittore)
ferd. martini, i-230: a me par prosa bellissima per andatura disinvolta e per
cristallo, in quel paese. idem, par., 7-130: li angeli,
paese ha nuova usanza. dante, par., 9-60: troppo sarebbe larga
, da che pur men tristo / al par dei paesoni e paesotti / mel fa
). alfieri, 9-73: al par dei paesoni e paesotti. =
de la sua misera paga / un par di soldi o di gazzette il dì.
buona volontà in pagamento: così mi par che... abbia fatto, poiché
paganismo tra le genti. dante, par., 20-125: dio li aperse
. sannazaro, iv-123: veaer mi par la mia celeste ima- gine / sedersi
, 2-114: i menanti mendaci a par di mendici son miei nemici giurati perché
tórre, / e con gran furia par ch'orlando assaglia; / e ruppe la
. ant. argomento. ante, par., 13-34: quando l'una paglia
con significato analogo. pàio (par, paro; ant. pa', per
che mia madre riceveva da firenze un par di volte all'anno. -con
2-4: ho speso lire venti in un par di calze di seta all'inglese.
di perle dal pennone, / come il par d'orecchini che un bel giorno detti
mesi. forteguerri, 1-56: dorme un par d'orette. manzoni, pr.
: pregò il barocciaio che, tra un par d'ore, tornasse da lui,
berlini, 1-117: non avete un par di scolari da poter per quel po'di
un certo mazza il quale mi sonò un par di pedate. bocchelli, 2-62:
lat. paria, neutro plur. di par paris 'pari ', da cui
ancora lui piloso che a momo da trevigi par piantato come si fan le palladelle.
du'si bei figliuoli / che 'n paradiso par che fosser s s
, ecc.). dante, par., 12-142: ad inveggiar cotanto paladino
paladin della vita contro il conoscere: mi par da femmine. comisso, vii-131:
ronzini per portare soma. dante, par., 21-133: cuopron d'i manti
. / scena è di lieti giochi e par steccato / fatto per difìnir risse e
di cibo; golosità. dante, par., 13-39: nel petto onde la
quelli / che fur baroni al par di te poc'anzi. =
eterno: l'empireo. dante, par., 21-8: la bellezza mia,
petto tese, / che d'un palchetto par che sian discese. g. rucellai
vermigli e gialli. gilio, l-11-80: par che più tosto stieno a mirar le
violenta percossa). dante, par., 18-42: al nome de l'
fatta contro a lui. dante, par., 5-40: apri la mente a
gente si paleggia, / ogni vertù par che ciascun relinqua. imperiali, 4-232
, e non palese. idem, par., 30-143: fia prefetto nel foro
/ posti, a cui già di par andai molt'anni, / corro ora in
e portarne la scuriata, ch'i par nostri non sono per intrare in palestra
diversi colori che quando vanno in processione par vider le divise de un campo de
terra. leone ebreo, 188: non par già che sempre sia illuminata la mezza
dinastia dei medici). dante, par., 16-110: le palle de l'
la festa, / il pallaio mi par che questo sia / l'adulator, che
e del resto consentine a tutto che par loro ragionevole, palliando nondimeno la cosa
cavalca [crusca, iv impressi'. sebbene par che ricuo- prano il loro errore palliandosi
« non ve adpressete, / che par che sciate insidie. faceste via en-
al vero. papini, iii-270: al par dei greci antichi [dante] segue
i meriti. bacchetti, 2-7: par che non sospetti qual razza di pallone
di terrore; / il sole immoto par; velo di morte / fascia le cose
). giraldi cinzio, iii-5-84: par che l'esca l'alma / chiamandoti
o anche di pace. dante, par., 32-112: elli è quelli che
: il martirio stesso. dante, par., 25-84: l'amore ond'io
di vittoria, trofeo. dante, par., 9-121: ben si convenne lei
a furia delle sassate erasi ricovverato, par più dicevole una terza spiegazione, cioè
posso. giusti, 4-i-272: destino par ai noi credenti /... /
'. pàlmola (ant. par mola), sf. dente dell'aratro
7): se tene a lo par de la seve, e così romase apeso
in terra per istar più forti, non par che fu la terra mossa ma sulla
tenero, delicato e dolce, che par di carne veramente e palpabile, e
sue immagini una atmosfera pittorica, che par fatta di luce palpabile e magica.
già che si sente infermo, / par che farsi palpabile procuri. algarotti,
dal neutono di quegli anelli, mi par ben chiara e palpabile. -riconoscibile da
delle palpebre: ciglio. dante, par., 30-89: sì come di lei
sotto due palpebre di seta nerissima, par che ti chiedano compassione: guàrdati,
sì ch'i'caddi. idem, par., 9-46: tosto fia che padova
sono fatti per essere schiavi; che sempre par loro una gran cosa strana che l'
rustico, vi-1-147 (18-10): e'par figliuol di bonella impiombato, / che
affettare pan-carré. = comp. da par ^ é] 1 e dal fr.
se valeva la pena che un ignorante par mio corresse là a immischiarsene fiero,
chi la prova pande. dante, par., 15-63: i minori e '
, il pensier pandi. idem, par., 25-20: quando il colombo si
pande. leandreide, lxxviii-11-292: mi par che si isconvegna / per onor mio
s'arandella / quando da'sensi un messo par che 'l panda.
, / e, tremolando apena, par che panda / la bocca per parlar quel
per fame si manduca. idem, par., 17-59: tu proverai sì come
grossa usura in una villa, non gli par rebbe fatica andare insino in
del pane della fede. dante, par., 18-129: già si solea con
li angeli si manuca! idem, par., 2-11: voialtri pochi che drizzaste
d'un pane di burro, un par di galline, qualche mezzo staio di
i sassi (o quel che a me par pane e sassi). giorgini-broglio [
che quel povero vecchio, che mi par tanto da bene... -egli e
quali (come narra eschio) suonando par che piangano il pane, con- ciosia
5-243: l'occuparsi di queste ficate mi par cosa tanto sciocca e vergognosa che
tirar gli uccelli su i panioni / par proprio che si cavi la berretta.
vi porrò il fazzoletto! / -non mi par molto netto. pasolini, 3-341:
divina famiglia, con un panneggio svolazzano e par che intorno le vadano formando un padiglione
tu vi freghi el cardo. dante, par., n-132: ben son di
pensato..., ma un par di lenzola... saran da contadini
grembo il pantacchiume rigonfiato, / che par con quelle vene un mappamondo. =
bruno, 3-681: la mi par certo il pantamorfo de gli animali bruti
al- tra fera, / ed ella par che cura non ne dia. libro della
. ariosto, 365: qualche par di scarpaccie o di pantofole. castiglione,
il braccio, mostrò e rigirò un par di pantofolette. -acer. pantofolóna
panunto e d'uve un grappoletto / par ch'ad ogn 'altro cibo il pregio tolla
. / servirmi e riservirmi a lui par un pan unto. giuliani, ii-333:
. de sanctis, i-118: un par suo pronunzia * ex tripode ',
papato. molin, li-8-62: mi par... che sua maestà sia inclinatissima
buonarroti il giovane, 10-880: tu mi par diventato un pappagallo. f. f
pataffio, 1: egli è cenato e par pur un piovuto; / più vago
parabolano. oh, che cera! par uno che ha fame e si vergogna di
). letter. nella locuz. par acader e dai nuvoli'. stupirsi grandemente
. aretino, 1-13: ti par... che il sobrio del digiuno
priso, iesù cristo beato. dante, par., 3-89: chiaro mi fu
modo non vi piove. idem, par., 31-52: la forma generai di
dolce viso, / a che niente par lo paradiso. cavalca, 9-67: la
-le anime dei beati. dante, par., 27-2: « al padre,
per che hanno perduto paradiso. dante, par., 7-38: questa natura al
, qualcun di questi frati traditori che par che non abbino altre facende mai che
di sillabe o lettere inappropriate [par afasia sillabica o letterale o par agrammatismo)
[par afasia sillabica o letterale o par agrammatismo) o di termini del tutto
(paràgio, paràio, parazo, par ràggio), sm. ant.
nobiltà ', deriv. da pair e par (v. paraggio *)
/ quant'ama, sì che stesse in par gradaggio, / e che l'amor
parage 'parità ', deriv. da par, pair, che è dal lat
pair, che è dal lat. par paris 'pari, uguale '(r.
. paragónio, parangóne, parangóno, par aòrte, par vagóne), sm.
parangóne, parangóno, par aòrte, par vagóne), sm. varietà di diaspro
a quello del fiengreco, di modo che par simile a un corno di bue.
= voce dotta, lat. par diesis, dal gr. 7rapàxooi <;
(un arco). dante, par., 12-n: come si volgon per
cavallo. = dall'ingl. par amagne tism, deriv. da paramagnetic
mattio fr arnesi, xxvi-2-184: mi par che l'una e l'altra [
fatto, / di quel propio color par che si vesta. garzoni, 7-383:
da paro, che è dal lat. par 'paio ', con riferimento all'
mezzo delle scene parapettate. parapètto (par appètto), sm. opera di fortificazione
uscì da co- testo parapiglia da galantuomo par suo. pecchi, 12-31: poi
ombrella. 6. dimin. par asolino. pavese, 10-15: sulla
sua parasitaggine. parassitare (ant. par asitare), intr. vivere da
). = deriv. da par assitifero.
. = forma femm. di par alio. paràtico, sm. (
avere riguardo, risparmiarsi. dante, par., 23-69: non è pareggio da
parcheggiare. = frequent. di par care. parcheggiato (part. pass
, anche, avara. dante, par., 8-82: la sua natura,
, / di valore e d'ardir par esser parco. refrigerio, xxxviii-
dotta, lat. parcus, corradicale di par cere * risparmiare; contenersi '
nel 1810), comp. da par 'per 'e dessus * di sopra
di origine iranica (da una forma * par da 'il variegato, lo screziato'
mori non però fèr pruove tante / che par ristoro al danno abbiano avere, /
volg. * pariculus, dimin. di par paris (v. pari1).
: la battuta tripla... par mi che debba essere più agevolmente osservabile
è così bianca e netta / che par ch'a neve pareggiar si deggia / quando
, talvolta metaforico). dante, par., 21-90: quinci vien l'allegrezza
. argomento, tema. dante, par., 23-67: non è pareggio da
divisa da vero labore. dante, par., 26-107 [var.]:
fare pareglio). dante, par., 26-107: sanz'essermi prof erta
, apparellare. = denom. da par ella. parellìttico, agg. (
= voce dotta, lat. scient. par enee phalus, dal gr. ro *
figliuolo di barone; / e certo el par di nostro parentaggio, / però che
aver, sono i fiorini. dante, par., 22-84: tutto / è
e di lor nascimenti. idem, par., 32-78: bastavasi ne'secoli recenti
difende. parentèla (ant. par entèllo), sf. vincolo, legame
. lacopone, 1-86-302: nell'om par sì smarrito, / per lui dota
padre e 'figli. idem., par., 3-55: questa sorte che
., 3-55: questa sorte che par giù cotanto, / però n'è data
vero '; il vero, 'par finto '. pavese, 6-8: capì
quando vien la ghiaccia, / che non par che li piaccia, / da noi
e maraviglia, / rimira il grappo e par che fuggir voglia. aleardi, 1-175
non paresse di fuori. idem, par., 26-98: talvolta un animai coverto
ha bene o dolore. idem, par., 23-22: pariemi che 'l suo
/ or piovorno ora acceso, in cui par scatti / a sconvolgerne l'ore /
e in altra inanto / non le par grave né sape d'oltraggio, / tant'
che non dèe creder quella / cui par bene esser bella, / esser amata
di far così. ariosto, 14-82: par di strano a michel ch'ella vi
/ ch'è sì conquisa, non mi par gran fatto. petrarca, 126-3:
membra / pose colei che sola a me par donna. sercambi, 2-i-129: poi
, 1-xxiv-112: e bene, che vi par egli di questo atto?
e pia. cesari, i-124: si par chiaro (pare a me) che
? testi, ii-155: non ti par che sia / una parte del ciel
mare? casti, vi-148: ve ne par, signori / dei nostri nazionai divertimenti
). ariosto, 364: ti par poco? son pur dodici / lire ogni
(85): quel ch'ella par quando un poco sorride, / non si
parrà la tua nobilitate. idem, par., 18-87: o diva pagasea che
n'è di ciò più savoroso / e par che 'n poco tempo mendi danno.
che n'è degna: / che par che si convegna / di darle d'ogni
litterale non fosse dimostrato. idem, par., 13-91: perché paia ben ciò
bruno avie cangiato il viso: / ben par che senta al cuor mortai veleno.
, diventare comprensibile. dante, par., 5-25: or ti parrà,
consenta quando tu consenti. idem, par., 17-142: l'animo di quel
non essere più visibile. dante, par., 30-6: quando 'l mezzo del
e esso non li parea. dante, par., 14-72: sì come al
/ sì che la vista pare e non par vera. aretino, 20- 135
: troppi gli [al lussurioso] par male d'avere una infermità o di diventare
mattio franzesi, xxvi-2-103: non vi par, benedetto, un bel piacere /
siete, al mio parire. idem, par., 2-84: questo non è:
giacomo da lentini, 7: in cor par cheo vi porti / pinta corno parete
l'osso de la fronte, doi par etti del cranno, l'osso lauda
guerra civile di siila, quando era ancora par goletto il lusso, erano
« una piccola bagatella! a un galantuomo par mio! e domani com'andrà?
, / ed è potenza che a noi par soverchia, / ma solo è pari
, meno esser pregiati. idem, par., 14-67: ed ecco intorno,
, 84-9: non so come a voi par le ragion pari, / ché pur
, / e viverò for voi quanto par aggio. 14. anat.
il ciel su luci, / che par di lei non luce. giuliani, ii-231
scender de la strada / per andar par di lui; ma 'l capo chino /
il possessivo, anche nelle espressioni un par mio, tuo, suo, ecc
e di tutto onore, / ché par de voi non fu ancora nata / né
candida an- gioletta, / cantando a par de le sirene antiche. ariosto,
francia: / tutti li mena a un par la buona lancia. dottori, 46
i costumi / e gli atti al par di te. [sostituito da] manzoni
un cavalier venire / con tre giovini a par, che i gigli d'oro /
tempi nostri / de te, che al par con dante par che giostri / in
te, che al par con dante par che giostri / in stil leggiadro, ornato
termuoto, e 'l tuono, / a par del suon di questo [corno]
testa: / cadde con essa a par de li altri ciechi. biringuccio, 2-27
per el suo esito, che al par del fondo lassaste il recipiente. soderini,
che sordi al suo lamento / a par col vento se ne gìan per l'onda
colli di fiesole a diletto / a par del nostro bello italo cielo / erravamo sereni
cosa in paro. -da, secondo par mio, tuo, suo, ecc.
donarmi ogni anno lì perché io stia da par mia e satisfatta per amor suo.
6-85: li aveva tastati lui, da par suo, un po'qua un po'
: ce ne son dui, / di par da marte e da le muse amati
i-324: ite, o figli, del par; tu più possente / il dardo
le cose dispari. -fare par pari con qualcuno: non superarlo né
animo mio] di far con lei par pari. -fare, rimanere pari
. -fare, rimanere pari, par pari, pari e patta, tutti
sto: / ond'io son fori par com'om'è visto. giovanni di
. giamhullari, i-48: con lui veniva par pari una molto dilicata ninfa vestita di
forma fatta a onde. -rendere par pari, pari a pari: ricambiare un
un render, come si dice, par pari. -senza pari, senza
orato e di bellezze. dante, par., 13-89: or s'i'non
sta e dura. = lat. par paris (anche nel senso di 'compagno
ant. per e pro- venz. par, a indicare i paladini), aa
'), deriv. dal lat. par paris (v. pari1),
parietale). parietària { paretàia, par etària; ant. paritària),
parificare, comp. dal class. par paris (v. pari1) e dal
pariformis, comp. dal class. par paris (v. pari1) e -fórmis
, dimin. femm. del class, par paris (v. pari1 e parichio)
uguale ', deriv. da. par paris (v. pari1), e
sostant.), comp. da par paris (v. pari1) e membrum
parinervius, comp. dal class, par paris (v. pari1) e nervus
letter. alla maniera del poeta giuseppe par ini (1729-1799). carducci,
personaggi. 2. descritto dal par ini nella sua opera. carducci,
paripinnatus, comp. dal class, par paris (v. pari1) e pinna
probabilmente derivò tal nome dal latino 'par ', perché le sue parti sono divise
), comp. dal lat. par paris (v. pari1) e da
1812), comp. dal lat. par pam (v. pari1) e
. tardo parìtas -àtis, deriv. da par paris (v. pari1);
, abbrev. del lat. scient. par [nèrvi] vagi. parizo
lore venia. latini vol par., i-82: bene si guardi ch'
volere parlamentare con lui e, ordinato il par lamento...,
/ sì che di quanti saccio nessun par l'à: /... /
che nella nostra ragione parla. idem, par., 4-40: così parlar conviensi
dialetto per esprimersi. dante, par., 26-124: la lingua ch'io
. di un deriv. dal lat. par paris (v. pari1),
: chi, discorrendo con altri, par che non voglia ch'altri zittisca;
allotropo semidotto di paralitico', v. anche par latico.
. lorenzo de'medici, 5-9: par che l'abbino il parietico, /
i'ti so dir che ognun non vi par zoppo, / ma par ne le
non vi par zoppo, / ma par ne le calcagna abbia il parietico. aretino
= voce dotta, lat. par mula, dimin. di parma (v
bevve in sua cisterna. idem, par., 1-16: infino a qui l'
parte di uno spazio. dante, par., 28-84: come rimane splendido e
. parabola1) e volg. * par aula, con evoluzione semantica da 'comparazione
vesta ch'altrui fu data. idem, par., 1-95: s'io fui del
carne è di cotale natura / che qual par bo e qual fagian, sì
. dati, 118: il medesimo casaubono par che fondi tutto lo spirito di questa
per cento sopra le doti e di una par agliela per creatura che si
: intanto che ti diè, mi par cagione / a lo tuo cor di gioia
, v. parpaglione. parpari (par pari), sm. retor. ant
= voce còrsa, comp. da par (var. di per) e pena
a febo sacri sul arrasio monte / par che vagheggi? foscolo, 1-169:
incerto: comp. in origine da par paris (v. pari1) e dal
, lat. parsimonia, deriv. da par cére (v. parcere),
borghesia del luogo, conservatrice, onesta, par simoniosa. -per
di quella generale. dante, par., 28-69: maggior bontà vuol far
è penitenzia compiuta né perfetta. dante, par., 18-90: mostrarsi..
, di un congegno. dante, par., 10-142: come orologio che ne
mendicando, sono andato. idem, par., 12-46: in quella parte ove
ove non è che luca. idem, par., 1-3: la gloria di
-quartiere di una città. dante, par., 9-139: vaticano e l'altre
inverso me si feo. idem, par., 32-98: rispuose a la divina
icendo contra l'altra. dante, par., 13-119: più volte
/ non di buon servitore. dante, par., 30-80: non che da
ligio a una fazione. dante, par., 9-59: troppo sarebbe larga la
; vivere isolato. dante, par., 17-69: di sua bestialitate il
l. bellini, ii-124: par che nella figliolanza / si richieda una
(per lo più nell'espressione dare la par tenza).
nel 1546), comp. da par 'per 'e terre 'terra '
. = allotropo popol. di par ubile, con cambio di suff.
ventesimaseconda e ventesimaterza della 'poetica 'par che l'origine della comedia riferisce al
r. martini, 17: -che ti par, lidio, di quella regola,
il silenzio particolare dell'inverno, che par chiuso torno torno dal sonno. cicognani,
seguito del viazo suo e quanto li par sii degno de scienza di essa serenissima signoria
invitto marte. pulci, 25-149: par che partigian si mostri iddio / degli angioli
lo spirito va in paradiso, onde par che lo spirito si divida dall'anima
: la proprietà della giacitura ed il giudicioso par timento delle figure e la
e luoghi desiderati. dante, par., 9-90: di quella valle fu'
c'omo no savese quante. dante, par., 2-116: lo ciel seguente,
(lo sguardo). dante, par., 10-12: leva...
lo partisse seria sconoscente. dante, par., 32-150: tu mi seguirai con
imbestiò ne le 'mbestiate schegge. idem, par., 19- 110: tai
e- neida scritto è. idem, par., 6-139: poi il mosser le
- anche al figur. dante, par., 13-121: vie più che 'ndarno
, tengon gli occhi in terra e par loro che la nave stia ferma e la
attuazione si tende). dante, par., 17-46: qual si partio ipolito
fuori de lo stellato. idem, par., 15-22: né si partì la
e de 'ncendore. dante, par., 23-129: indi rimaser lì nel
secondo giron dal terzo. idem, par., 32-21: secondo lo sguardo che
iacopone, 58-22: de l'aneme redente par che te curi poco: / ove
-discostamento, divergenza. dante, par., 10-20: se la strada lor
difficile. galileo, 5-133: mi par di veder correr via questo re appunto
. 11. partita2 (ant. par tuta), si. letter. atto
ne è tenuto separato. dante, par., 27-87: ma 'l sol procedea
con gli occhi a stracciasacco, e par che gli dica: « se non fosse
12-649: a le medesime opposizioni mi par quasi soggetta la divisione che ermogene fa de
ad altro sposo ». idem, par., 16-35: da quel dì che
che incarcerata fa el fanciullo e poi / par perda in parto sua facunda lingua.
nella mente divina. dante, par., 13-54: ciò che non more
diletto e doglia parturìe. idem, par., 1-31: partorir letizia in su
vista, visibile. dante, par., 20-5: quando colui che tutto
, in che una risplende. idem, par., 21-18: ficca di retro
specchio ti sarà parvente. idem, par., 2a-65: fede è sustanza di
evidenza e intensa luminosità. dante, par., 17-36: per chiare parole e
. -distinguibile. dante, par., 10-42: quant'esser convenìa da
loro sentenza farà parvente. idem, par., 19-57: vostra veduta..
ver'me non sia lontana. dante, par., 23-116: lo reai manto
era, ancor non appariva. idem, par., 24-71: le profonde cose
essere visto, visibilità. dante, par., 14-54: sì come carbon che
che si rende sensibile. dante, par., 14-71: al salir di prima
sì che la vista pare e non par vera. cattaneo, v-1-205: l'induzione
); cfr. fr. ant. par vifque. parvipèndere
; piccolo. dante, par., 19-135: noteranno molto in parvo
cogitazion, quantunque parve. idem, par., 4-138: io vo'saper se
desiderare massimamente un pomo. idem, par., 22-2: oppresso di stupore,
-vezzegg. parvolétto. dante, par., 27-128: fede e innocenza sono
de'medici, egli ne fu sempre grandissimo par ziale. davila, 381
: non è già che io sia sì par ziale de'nobili che voglia
storiche concernenti i medici; ma egli è par zialissimo di quella casa.
quasi tutta italia piena di sette e di par zialità. ulloa [guevara
condizione [di insufficienza corporea] mi par che debba posser dispensar il principe,
-di animali. dante, par., 19-92: sovresso il nido si
pasciuti la cicogna i figli. idem, par., 23-5: come l'augello
. lud. guicciardini, 3-22: par veramente che questi pesci per pascer l'uomo
-rifl. tansillo, 1-152: par che l'amante in bestia si trasmute,
facciata aveane dui, / or egli par che quivi osservi e squadri, / col
ragioni e principi errati. dante, par., 29-107: le pecorelle, che
a pratiche di devozione. dante, par., 29-107: non ha fiorenza tanti
luogo di caccia amorosa. dante, par., 27-56: in vesta di pastor
discipiti e languidi / con quella bocca che par che le chiocciole / su per lo
. aretino, vi-661: mi par molto maggiore cosa il testamento che fece
e di belle donne, le quali par che sgridino a la mia fama dovunque
: questi uccelli di passaggio... par che gli abbino questa ventura sempremai di
, 27-1146: anche le nazioni, al par dei singoli, eran transitorie e passanti
quale è dirimpetto a galilea. dante, par., 2-16: que'gloriosi che
vigna, 416: per lamento li par spesse fiate / si passi parte di ria
forma / passa la bella donna, e par che dorma. gualdo priorato, 4-83
, 17 (303): mi par di vederla, quella casuccia, appena fuor
passai con tanta pietà. idem, par., 21-116: quivi / al servigio
trattare un determinato argomento. dante, par., 23-24: pariemi chewl suo viso
chiari, 2-ii-206: non è filosofar da par vostro il riflettere quanto sarò io durevole
un determinato oggetto. dante, par., 31-46: su per la viva
ingiuria e scorno. marchetti, 5-153: par che 'l sol non si muova
sento un non so che passeggio: mi par quella mal nata bestia di bellerofonte.
maliziosa e cattiva, / e par sol si diletti di far danno. leonardo
... se'donna, con un par di poppe sul petto ed una passera
le cosce, se sei riscattata al par di noi dal sacrificio di cristo, pensa
con la bocca aperta, / che par che gli escan passarin di bocca. leandreide
97: orsù, leggetemi, se vi par, un passio. aretino, 20-32
genti d'amore con cristo. dante, par., 29-98: un dice che
, ma certa passione buona. idem, par., 33-59: qual è colui
zie passive. varchi, 22-97: come par ch'egli accada / quando l'
; si stanno in un contegno che par che sieno del passo di saturno. siri
: dixi ad sybilla: « e'par tu miri in basso / come guidarmi solo
passo / ch'io fo ver'lui, par lasso / ver'la mia openione.
che tu mi dici, / a me par molto duro: / tal passo mai
rinove / de le tenere piante sue par ch'esca. sannazaro, iv-98:
mi conven morire inamorato. dante, par., 13-117: questo ti sia
-prova ardua o dolorosa. dante, par., 22-123: a voi divotamente ora
gesù cristo). dante, par., 20-105: d'i corpi suoi
(gesù cristo). dante, par., 20-105: d'i corpi suoi
rinto. pulci, 18-98: a salicorno par la cosa guasta, / e pentesi
. poliziano, 1-673: a te par toccare il cielo, / quando un
il cavallo] pasteggia il campo e par che 'l vento / sfidi co'salti.
quattro pagnotte, / né accoppiare insieme un par di buoi / o pastinar,
beo d'un vino a pasto che par colla. ariosto, 566: gli error
arezzo, lxxxviii-n-731: altro pome me par che appiuolo o gubbio / e maledico i
pasciuto, saziato. dante, par., 19-93: quale sovresso il nido
e'fosse quel cammino. idem, par., 21-131: or voglion quinci e
chi di rietro li alzi. idem, par., 27-55: in vesta di
a me ricuo- pra. idem, par., 5-77: avete il novo e
son da maggior cura. idem, par., 18-74: come augelli surti
abitator de la misera valle, / che par che circe li avesse in pastura.
d'essa si contene. dante, par., 5-102: in peschiera ch'è
che la determina). dante, par., 21-19: qual savesse qual era
trasmutai ad altra cura. idem, par., 27-91: se natura o arte
ferd. martini, 1-i-597: in italia par che la terra si scuota e sommova
palumbara si tien per savelli; e par si abi trovà patente dii duca,
piedi che a l'altre. idem, par., 17-35: per chiare parole
da un antenato. dante, par., 15-84: ma voglia e argomento
sotto due palpebre di seta nerissima, par che ti chiedano compassione: guardati,
[s. v.]: gli par d'andare al patibolo: a cosa
passivo di un'azione. dante, par., 4-73: violenza è quando quel
vero difetto, cioè vera felicitade che par contemplazione de la veritade s'acquista. campofregoso
prima generai proposizione... a me par che non patisca replica alcuna. imperiali
l'acquistan che voglion pugnare. dante, par., 20-94: 'regnum celorum
vi avver- tisca, / quando mi par, signore, che il cervello patisca.
(gesù cristo). dante, par., 27-36: tale eclissi credo che
magnie de visii ancille. dante, par., 20-81: avvegna ch'io fossi
la maniera del morire, amara / lor par più assai che non è morte istessa
climatico). dante, par., 20-31: la parte in me
di sopra a la terra. dante, par., 2-38: aio era corpo
un parentado, o un patraffio, non par che le some vadin del pari.
carcere o di bando / uscir, non par che 'l tempo piu soggiorni / a
si pratica, a mio giudizio, par che sia quella di coloro li quali
giusti, il guadagnoli, il rossini mi par d'essere più vecchio d'un patriarca
ordine religioso o monastico. dante, par., n-121: pensa oramai qual fu
: l'altra ragione, la qual mi par molto più verisimile, può esser tale
.. per le cinque chiese patriarcali par che roma e la chiesa sua rappresenti
i santi del paradiso. dante, par., 32-116: vieni ornai con li
patti che promessi li avea. dante, par., 12-17: fanno qui la
-voto monacale o sacerdotale. dante, par., 5-28: or ti parrà,
possibile ripartita colla maggiore uguaglianza possibile. par ini, vi-32: ahi l'infelice allora
la parola importerebbe propriamente pattoviti, che par che fusser un grado più basso della
, iii-24-445: a me la dittatura non par mica abbominevole, come le porte dell'
che ha il parlar rauco / mi par di peggior voglia veramente; / se
paurosi ancora / e ogni strepito vii par che gli accora. f. f.
spiacente a lui né pauroso / il bosco par, ma lietamente ombroso. giovanni da
la via allo studio che agli italiani par sì pauroso. fogazzaro, 1-266:
se ne viene: chi sa chi gli par d'essere '. p. petrocchi
sarebbe forma denom. da un lat. par lato * pausare, rifatto
riposare, avere quiete. dante, par., 32-61: lo rege per cui
, 1-345: se 'l mio stil a par co '1 tuo non sale, /
va'quanto più puoi dal mal lontano. par ini, giorno, i-723: ah
ora schioccava al vento crudele; un par di brache larghe, che garrivano sulle
pietre il suol candide e rosse. / par che 1 pavese un tavolier somigli /
quel che va sì grave / che par che porti un trave, / o che
che va sì leggiero / che non par uom da vero, / ma passo ha
colore / di porpora e il dosso suo par foco. 5. tr.
espressione divina pazienza). dante, par., 21-135: or voglion quinci e
e facci dimostrala / che sofferenza / par che venza, / e parte è di
seguono, se già queste non le par esser venute anch'esse dal cielo,
testa, / in quanto a lui gli par che la succhielli, / per terminare
! / e dice ch'ogn'om li par di fé. grazzini, 4-64:
tua carità che è infinita / non par virtù, ma una pazzia santa, /
mondo vuole che io sia, / mi par che a quest'ora avrei fatto /
, / e tutta pazza e strana al par di lei. -spensierato, allegro
e'sia infilato a pazzombroglio, / e'par tutto sputato di corallo. b.
. abbracciavacca, lxiii-4: se vo'par defetto, / non è d'amor,
/ sì com'avere solglio. dante, par., 19-75: tutti suoi voleri
gran maestà, come ardirebbe un peccatorello par mio di accostarsi ad essa? io
pecchie sonore. se tendo l'orecchio mi par di udire il bombo. landolf,
s. v.]: 'ci par attaccato colla pece ': di persona o
balordo, pazzo. dante, par., 5-80: se mala cupidigia altro
: credente, fedele. dante, par., 9-131: la tua città,
bontà e mitezza). dante, par., 11-127: quanto le sue pecore
buono stato..., e par non significhi questa volta i vigliacchi e
insieme dei credenti. dante, par., n-124: il suo pecuglio [
lettere di uomini illustri, 183: par che desideri di comparir pomposamente in quello
: gli atti d'un pedante sono: par lando prosar le parole,
zione, si stanno in un contegno che par che sieno del passo di saturno
5-206: quattro pugni ben scolpiti, un par di ceffoni di quelli solenni, e
6-300: un'ora dopo la sua pedestre par tenza lo seguimmo co'calessi
e dissonante da sé; alle volte par casereccio, alle volte oratorio; or
: va co1 piè tentoni, / che par ch'egli abbia sempre i pedignoni.
, 1-1-420: ella favella in mo'che par che eli'abbia / i pedignoni nella
la cima e 'l pedone, / mi par aver acconcio i fatti miei. /
. giovio, ii-157: mi par ch'abbiate scelto un bel mellone di
, v-3-59: vedi una stella, che par che tutta arda /...
fazio, v-24-55: l'uccello pegaseo par che si veggia / di qua e
ispiratrice dei poeti. dante, par., 18-82: o diva pegasea che
maniera più immorale. dante, par., 13-71: elfi avvien ch'un
fa temer con- sumemento? dante, par., 8-115: or dì: sarebbe
i'mi tengno auciso. dante, par., 21-126: poca vita mortai
van che ne'vecchi; / e par che s'apparecchi / piggiorar condizione.
l'ordinaria vita de'cittadini che l'imitazione par de'simili e de gli eguali.
mente, onde 'l dubbioso core / par che geli tremando e tutto adombre.
forma / passa la bella donna, e par che dorma. melosio, 3-i-393:
lxv-155: assai prezioso pegno / mi par d'aver che so che voi sapete /
pur un capestro. fiamma, 1-318: par che il dare un poco di pane
113: dentro si trova uno bictume che par pegola, chiamato aspalto. leonardo,
. cesari, i-405: a me par veder proprio il gonfio che bollendo levava
). pelacucchino (palacucchino, par acucchino), sm. ant.
pataffio, 2: la favola mi par dell'uccellino / se mai che sì
perigliosa e guata. idem., par., 19-62: com'occhio per lo
traviar sua foce. morando, i-290: par che diluvi il cielo influssi ardenti /
fine de la mia cena. idem, par., 2-5: o voi che
di roma. ho voluto comperar un par di maniche per mogliema, m'hanno fatto
porta via i peli o capegli, che par che sbucci la cute. tommaseo [
essendo questi luoghi di pelasga origine, par che virgilio tenesse per tale ancora gravisca
pipino, / che con sua gente par che tutto cuopra / da le fornaci
, pelle di ciuco ': chi par non senta né fatiche né strapazzi: o
in capo del ponte. dante, par., 15-116: bellincion berti vid'io
di zibellini. marignolle, 64: un par di guanti di pelle di cane /
- anche: gualdrappa. dante, par., 21-134: cuopron d'i manti
scoppia. cesari, i-405: a me par veder proprio il gonfio che bollendo levava
e pelle e così spento / ch'ei par proprio il ritratto dello stento.
. ariosto, 1-iv-26: -mi par ch'io non possa capere nella
, / la ragion si ragguaglia e par restiamo. -chi non può portare la
, 29: questa donna meschina / par che sfidin di morte / tutti i prodigi
belle contrade, / di che nulla pietà par che vi stringa, / che fan
, 1-308: nessun di noi gioirebbe a par loro, se ritrovasse alcuna dell'opere
aria e valenti e arditi. dante, par., 1-51: sì come secondo
metonimia: gesù cristo. dante, par., 25-113: questi è colui che
(v. piede), con accostamento par etimologico a pèlle. pellìcola
d'acqua ed or esce bianco a par del latte / ed or ranciato è di
incanutirsi dei capelli). dante, par., 9-99: più non arse la
e ardente, per gli occhi sfolgoranti che par spez- zin le lenti, per la
chi riprende, / ma il lodare non par che vegna a pelo.
ridevole cerimonia della coronazione volle ripeterla un par d'anni dappoi col baraballo poeta,
. poliziano, 1-673: a te par toccare il cielo, / quando un
dimmi un poco tu, se ti par maraviglia che un uomo... bello
[in di costanzo, 115]: par l'acqua fresca al cane olio bollito
con essa in aria, in modo par che rada. bandello, 2-6 (i-704
le grande pene soferire. dante, par., 7-40: la pena..
una minima cosa, dico una penuzza, par loro che dio gli sia obbligato.
rintorti le pendaglie / ve- gendo, par ch'io moia, / sì son di
cura delle cristiane cose, a lui non par questo tempo di starsi pendente più
ripido, scosceso. dante, par., n-45: intra lupino e l'
farsi. praga, 3-141: la selva par vivente; / ne abbiam per tutto
dell'altro mio corpo ogni pendice / che par ciascuna ca. lla morte gridi.
-impiccato. sannazaro, iv-65: par c'al vento movasi / la trista
, incoronazione poetica. dante, par., 1-33: parturir letizia in su
alto ed ornato /... par composto al penneo sacro regno, /
. -anche sostant. dante, par., 31-22: né l'interporsi tra
le cui parti fussero continue, e qui par necessaria la divisione; l'altra negli
-permeare di se. dante, par., 1-2: la gloria di colui
dante, par., 4-71: perché puote vostro accorgimento
penetrar nel cuore, / ma mi par che ognun faccia come prima / da
fisica e metafisica. dante, par., 32-143: drizzeremo li occhi al
ha adosso, / entra lo spirto e par eh'un succhio
il corpo il corpo, / come par che talvolta abbian talento, / sì desiosamente
182: a ciascun uomo ogni opra sua par retta, / ma dio, che
il senso loro penetrate di modo che par che altro non facciate che attender agli studi
. ruspoli, 177: chi pesce par di fuor dentro è lombrico / e
fu presso a quel fin che a nul par tardo. marsilio ficino, 5-44:
l'un caso e nell'altro par... inutile la medicina; ed
a verasia penetencia. dante, par., 20-51: quel che segue in
vibrano con un piacere così insolente che par mescolato di non so che felice irritazione
angeli). dante, par., 31-130: a quel mezzo,
dell'autorità imperiale. dante, par., 6-7: sotto l'ombra de
conte venne, / un istrice coperto par di penne. e. cecchi, 7-61
riavesse le maschili penne. idem, par., 32-80: poi che le
novità con sì breve uso. idem, par., 25-49: quella pia.
a così alto volo. idem, par., 33-139: veder volea come si
le nostre certo non avvenne. idem, par., 24-25: tre fiate intorno
iii12- 208: la penna del poeta par cangiata nello stilo greco. d'annunzio
: autore di scritti. dante, par., 6-63: quel che fé poi
, di perseveranza. dante, par., 5-74: siate, cristiani,
, narrato. dante, par., 19-116: lì si vedrà,
avrei scritto intiero, ma una trave mi par la penna nel trascrivere. pecchi,
emarginazione della donna). dante, par., 15-117: vidi quel d'i
dal più fosco al più lucente, par la facciata sanguinosa della casa dell'orco
di stelle; / anzi un cielo mi par proprio a pennello. 16.
di perle dal pennone, / come il par d'orecchini che un giorno detti a
pennuto allenta il freno, / fulmine par della tonante sfera..
di capacità intellettuali. dante, par., 15-81: voglia e argomento ne'
, 1-ix-176: una più nuova fantasia mi par questa, che non fu quella del
e fredo pont'à, / e par che sia pesante / quell'omo, e
a pensare che a parlare. idem, par., 15-63: i minori e
in su la terra stare. idem, par., 9-21: « deh,
: lo meo namoramento / non pò par ir e in ditto, / ca,
ch'io ne mori'. idem, par., 10-23: or ti riman,
mondo in caòsso converso. idem, par., 15-35: dentro a li occhi
xcv-61: dona, sì forte me par l'aunire / che me mostrati de zò
altro nom penza -mi'core. dante, par., i7 " 5°: questo
suo utile: « egli non mi par dovere, caro fratello, che la ventura
, 15-219: questa voluttà di sensazioni par piuttosto pensata che veramente sentita.
'il pensiero italiano quel che domina o par dominare gl'intelletti della nazione in un
un de l'altro insolla. idem, par., 10-134: questi onde a
suo gran pensier tanto penetra, / che par cangiato in insensibil pietra. tasso,
po lo mal tanto abellire? dante, par., 32-51: or dubbi tu
suo gran pensier tanto penetra / che par cangiato in insensibil pietra. guicciardini,
d'idee. dante, par., 10-36: del salire / non
opera al pensiero, / e tal pensier par bello in prima vista, / che
intorno al detto errore. idem, par., 31-106: qual è colui che
. sacchetti, 50: folle mi par e cieco il tuo penserò, / se
la pindarica cetra; indi repente / par che si abbassi e che si adagi
incombenza, incarico. dante, par., 9-137: a questo intende il
gabriello aperse l'ali. idem, par., 29-87: voi non andate
lui un problema. dante, par., 7-21: secondo mio infallibile avviso
prime al pensieràccio d'un lettoraccio corrotto par mio. pascoli, 1-607: siamo
asclepiade introdusse il primo quest'uso. par dunque credibile che questo ingegnoso medico inventasse
g. cavalcanti, i-182: allora par che ne la mente piova / una
no se pùm pantir ni tornar a par ovra iusta. boccaccio, 1-i-308:
, e appena pentiti del peccato, par che tornino a pentirsi del pentimento.
malta non trottato / l'asino fatto par del pentolaio. lorenzo de'medici, ii-301
trattato si mo- sterrà. idem, par., 28-124: poscia ne'due penultimi
possibilità. manzi, lxxxviii-n-580: e'par che giove a'mortai faccia ingiuria /
del trebbiano / e quel che più le par di mano in mano. n.
baldini, 5-126: a noi quasi non par vero di vedere una fanciulla muoversi con
). pér (ant. par, pi, pir; tose, pére
manda per l'àre. dante, par., 3-10: quali per vetri trasparenti
'1 foco li abbruscia. idem, par., 7-29: l'umana specie inferma
là molto s'avanza. idem, par., 24-80: se quantunque s'acquista
in bassanza, / per cui sto mondo par che sia avanzato. anonimo, i-502
er noi si nascondesse. idem, par., 17-47: qual si partio
medesmo ritornò di butto. idem, par., 4-92: or ti s'attraversa
mantoani per patria ambedui. idem, par., 11-38: l'un fu
il mio aspetto stesso. idem, par., 29-104: non ha fiorenza tanti
/ per sua dimora. idem, par., 20-37: colui che luce in
/ ne li tempi felici, / par n'aver per un otto. guiniforto,
. prepos.). dante, par., 8-72: la bella trinacria.
, 230: la bella dice: « par deo, / giurolti per mia leanza
'l morso in sé punio. idem, par., 4-36: differentemente han dolce
chiusamente doglio sopra cima; / nullo par di me novo, / che tal porto
lasciava un colore azzuro. dante, par., 5-102: traggonsi i pesci
, d'agente, cfr. fr. par. la var. tose, pere è
« fammi ogni cosa, » me gli par rispondere / « uom no, peraltro
per calco sul fr. ant. par aventure. peravversito, agg.
. moretti, ii-648: non mi par vero d'esser riuscito ad 'avanzarmi
mi muovo a dire. idem, par., 3-25: non ti maravigliar per
priego da dio era disgiunto. idem, par., 1-7: vidi cose che
(o) -7: con guerra pace par che 'n esso [amore] acoglia
poria gradire, / perciò che non mi par che sia tesoro, / se non
] secondo uno schema di percorrenza che par quasi adombrare la necessità d'una posizione
pietre l'una contra l'altra battendosi, par che vogliano appunto formar quel plauso e
'tuo capegli, / ogni bellezza par da te rimossa: / li occhi tuo
bocca percossa, / la carne tuo par pesta da'martegli. -sostant.
li percosse l'epa croia. idem, par., 22-108: s'io
toccare, scuotere. dante, par. 14-3: dal centro al cerchio,
è percosso fuori o dentro. idem, par., 18-100: nel percuoter d'
. -sconfiggere. dante, par., 6-65: inver'la spagna rivolse
segno. -intr. dante, par., 5-92: come saetta che nel
svettavano. -sostant. dante, par., 12-49: in quella parte ove
petrarca, 343-12: poiché 'l dì chiaro par che la percota, / tornasi al
. -intr. dante, par., 9-69: l'altra letizia,
di ciò le podagre o chiragre che par mi percuotino più volentieri le dita che
. -intr. dante, par., 12-100: poi, con dottrina
. tolomei, i-63: a me non par giusta cosa lasciarci dalle costor inique mani
pensiero o una visione. dante, par., 33-140: la mia mente fu
-incrociare, intersecare. dante, par., 10-9: leva dunque, lettore
dante, par., 21-42: tal modo parve me
perdente, quantunque in ordine la tratta par che sia pagata dal forastiere, in
degli occhi; ma, quello che par miracolo, ha perduto il suo lieto
causa della morte. dante, par., 8-126: un nasce solone e
proprio campo visivo. dante, par., 2-6: o voi che siete
me, rimarreste smarriti. idem, par., 3-125: la vista mia,
e quasi sepulta si perde. idem, par., 15-18: pare stella che
, ed esso dura poco. idem, par., 33-66: così la neve
, 1-142: dove la lingua di tacito par nuova e come scaturita dall'intimo della
scaturisce il fiume e le cui vette par che si perdano fra le nuvole. graf
gozzi, 1-116: ad un giovane par essere un da poco se non ha moglie
tutto sentemento; / onne bellezza me par luto brutto, / delizze cun ricchezze è
? perdinci, / questa la mi par proprio singolare, / tu sguazzerai nell'
davanzali, 97-7: la tua mi par vana speranza / voler la cosa che non
gli è fatta perdonanza. dante, par., 29-120: ma tale ucce!
perdonevole. perdóno (ant. par dóno, perduóno), sm. gesto
se 'l tempo è stato torto, / par che dirizzi aguale. = femm.
, agg. (ant. anche par dito, per duo, perdu', superi
(ii-113): amando il fratello a par de la vita sua, fece voto
a voi un poco. idem, par., 6-135: quattro figlie ebbe,
peregrini tuoi fatti non possino durare al par del mondo se essi non ne fanno
/ le dote in che costei qui par non have / che, solo intento al
cui / fra i chiari pregi sui / par gentilezza / che in mezzo segga /
. breme, 2-33: il ritratto mi par una miniatura assai peregrina. bonsanti,
, forse dal fr. ant. * par en temps. perènto, agg
come un barbere si mette / e par che abbia attaccate le perette. fanfani,
nemici, perfettamente liberò. dante, par., 31-95: e 'l santo sene
, e così la doglienza. idem, par., 33-105: a quella luce
di tutti i beni. dante, par., 8-101: non pur le nature
hanno altri membri che testa, o par che siano tutto testa, avendo questa
/ con fermo core. dante, par., 16-11: dal 'voi'che prima
come se irritata, / ritorcendo di par che minaccioso / istrice le chiomanti foglie
bruno, 3-245: la persistenza non meno par che si convegna a cotal forma che
ogni storia è biografia. nondimeno, par che una distinzione persista e che sia
casa mia: addio. / un pesce par giusto dell'acqua fuora: / è
. - anche sostant. dante, par., 19-112: che poran dir li
lungo e per traverso. idem, par., 3-12: quali per vetri trasparenti
mira / che i solar raggi gli par bruni o persi. p. nelli,
. cino, iii-142-6: ella mi par sì bella in que'suo'persi /
distinta in singulari persone. idem, par., 16-67: sempre la confusion
e di mente, che qui no gli par trovare. pulci, 12-40: e
empiere tutta sua bastanza. dante, par., 14-132: forse la mia parola
., 14-132: forse la mia parola par troppo osa, / posponendo il piacer
e tanto in fretta che chi gli pronunzia par che s'affoghi. salvini, 41-210
-perennemente, perpetuamente. dante, par., 16-83: come 'l volger del
una notte d'inverno lùgubre / al par di questa, quando tra spasimi /
-regnare pacificamente. intelligenza, 237: par cinquantanni [cassandra] vivesse: /
amata il fa gioire. idem, par., 17-139: l'animo di quel
in movimento). dante, par., 25-135: per cessar fatica o
/ de le rote, che lievi al par di coro / me porterebbon, senza
die che mi sta ascosa / non mi par veder chiarore, / però lo mio
-abbandonare le imprese guerresche. dante, par., 6-27: al mio belisar commendai
stare seduto o disteso. dante, par., 32-130: quei che vide tutti
umile e pio / si posa, e par che perdon chieggia a dio. algarotti
si posa / ed una porta che par di diamante. ghirardacci, 3-372: il
sul prato solatio, / ed ebra par che vada. / poi -ecco -si risolve
come si posa della luna il raggio / par che la luce con etereo spirto /
, e, svoltando la testa, par tutta allegra della sua conversione. -attitudine
. s. bargagli, 1-53: egli par bene che sia propia ne'litterati una
mascella e 'l collo certa rema / che par dal capo scenda, e sua posata
posate / sul grembo inerte, al par d'un tapinello / infievolito, che
un insetto). dante, par., 23-2: come l'augello intra
ne la piegatura del petto, che par che afflitto pruovi i dolori de la
, ch'i'fu'contento. idem, par., 13-41: quel che,
in un ordinamento qualsiasi. dante, par., 28-124: in essa gerarcia son
'l peccator levato poscia. idem, par., 24-31: poscia fermato, il
latrò sì come cane. idem, par., 6-1: poscia che costantin l'
, e in vece di un solo par che restituisca, in uno, a'tre
. lippi, 8-19: paride guarda e par che gliene goda, / ché la
: di qui viene che la bugia vi par vero e le virtù vi paion vizi
traslativamente parlando. e se così è, par che aristotile sia da dannare, sì
a preporre). dante, par., 12-129: io son la vita
pospuosi la sinistra cura. idem. par., 14-131: io m'innamorava tanto
dolci vinci. / forse la mia parola par troppo osa, / posponendo il piacer
di dio). dante, par., 18-87: o diva pegasea che
in questi versi brevi! idem, par., 33-142: a l'alta fantasia
ogni nota ogni parola; / e par che tutto il mondo di sua possa /
, di una scrittura. dante, par., 20-109: l'una [l'
e che lo esercita. dante, par., 3-120: quest'è la luce
/ fosti madre annunziata. dante, par., 23-37: quivi è la sapienza
già sì lunga disianza. idem, par., 27-36: così beatrice trasmutò sembianza
tua onnipotenza. tasso, n-iii-693: par che non scemi solamente ma quasi rivolga
di soggetti inanimati). dante, par., 22-57: io a lui:
e per difetto della sentina delle navi par che si guastino le spezierie e finalmente
vostra possanza. ariosto, 9-64: gli par ch'avendo in mano il cavalliero,
in balìa. ariosto, 4-14: le par atto vile a insanguinarsi / d'un
secondo. manso, 1-167: mi par che assai bene per questi soli conchiuder si
/ ch'i'ardo tutta, e par ch'ogni altro affetto / da questo sol
ben ò veduto amanti / a cui par forte amare / e non vole penare,
donna mia! ». idem, par., 23-47: apri li occhi e
(la vista). dante, par., 19-55: vostra veduta, che
che l'è parvente. idem, par., 23-87: o benigna vertù che
che non t'eran possenti. idem, par., 33-70: o somma luce
cui sostituisce il genitivo. dante, par., 12-69: perché fosse [s
si litica il petitorio e 'l possessorio, par che sia soggetto ad un terremoto.
. barbagli, 1-60: non mi par possibile che in sì pochi anni gli avessero
n'andava quasi rapito. idem, par., 32-144: drizzeremo li occhi al
, / assetta e pon come gli par le schiere: / dà come vuol
che sguattìo! una serra, che par che ti svenino. noi si sta
me e oleandro, a un giuoco mi par simile / di zara, dove alcuno
). iacopone, 47-72: tu me par che dichi vero, sì bon zelo
che facevano una dieta in andemoch; par che do di loro... si
posterga / la splendida soa luce e par summerga / il gran tonante il mondo
. valperga di caluso, 327: ti par ch'un vecchio venerabil sia / con
d'acqua limpida. dante, par., 3-13: quali per vetri trasparenti
è vinto il meno. idem, par., 30-134: in quel gran seggio
la coda percuote la gente. idem, par., 28-46: se 'l mondo
(una persona). dante, par., 3-50: i'son piccarda,
anche sostant. dante, par., 16-147: conveniesi a quella pietra
riverso; / che viti o salci par che poti e tronchi. vasari,
ricchezze, i potentati e simili, par che tanto più generino invidia, quanto