6. rifl. accontentarsi; ritenersi pago; rassegnarsi. della casa, 2-4-143
: / farattece un'accolta, che pago en capo nate. d'annunzio,
{ addólció). addolcire; far pago, mitigare, lenire, placare;
/ renderne il tuo desio contento e pago. idem, 20-69: or, tal
palazzeschi, 1-116: mi sono sentito pago di circondarla della più silenziosa adorazione,
che al marito suo si dica « io pago », / la spone ad adulterio
sugli allori: restare in ozio, pago di un successo, di una gloria conquistata
savio potrebbe; altro non vuole; / pago se il ciel gli canta e il
poveri, nella quale erano ammessi a pago anche alunni esterni di famiglie agiate.
/ renderne il tuo desio contento e pago. bruno, 88: andate via,
, ii-48: animaletto, ora ti pago gli insulti, -disse la serva, rincorrendolo
gli chiedo nuovi fascicoli da vendere. li pago anticipati, con lo sconto. io
(superi, appagatìssimo). pago, soddisfatto. tesoro volgar.
buonarroti il giovane, i-278: doman vi pago: no no, io v'appunto
parea giove / quando ne l'areò- pago discende / da la reggia d'olimpo.
proprio dell'armento, e lieto e pago di appartenervi. = lat. armentum
due maiali. idem, ii-169: io pago subito: i debiti non li voglio
girvolta; / farattece un'accolta, che pago en capo nate. francesco da barberino
l'avverso cocchier d'un picciol urto / pago se 'n fugge o d'un resister
tommaseo-rigutini, 2314: lo sciocco, non pago d'aver generato lo scioccone, è
gli dico che dia a me, pago io e intratterrò la guardia perché faccia tutto
sembra domandar un termine: non è pago, vuole assicurarsi della sua validità,
bel chiamarlo un affare da canapè. io pago, nuto per riduzione della bilirubina.
d'una chiarezza tale, da esserne pago ogni intelletto più critico. leopardi,
son certo che un cuore ilare e pago, è il ringraziamento migliore che un campagnuolo
; / farattece un'accolta, che pago en capo nate. dante, inf.
giudicio che sia, cui rendan sì pago i suoi componimenti, che, come ad
complice. tommaseo, i-324: se non pago dumila franchi stamane, ci ho la
danno ed a tostile / possa adulò, pago a cessar l'estrema / liberatrice d'
/ ch'ornai pien d'anni e pago di te stesso / chiudi il tuo
mercé di cui l'uomo non è più pago a studiare e dominare la natura nella
/ ch'ornai pien d'anni e pago di te stesso / chiudi il tuo
di poesia. prati, i-284: pago è nessun del tacito / lare in che
dicimi, / ché figlio tale assai pago corgo, / pur che vera sapienza a
, ma che il poeta non cingeva, pago a un ramo d'edera che ha
padre fosse contento se io mangio e pago la pigione con quello che mi dà,
i saggi, io d'ammirar son pago. imbriani, 1-139: quest'uomo,
: certo ben mi poss'io dir pago ornai / d'ogni tuo oltraggio,
; / farattece un'accolta, che pago en capo nate. ristoro, iii-4
sul volto ti compose / quel dolor pago e quel sorriso stanco? svevo, 2-420
a terra, dito movesse o passo; pago di seduto tai gioie goder discorrendone.
'l mira, di gran lunga, e pago. alfieri, i-208: un dolce
; essere, ritenersi soddisfatto; tenersi pago, appagarsi (con il complemento retto
contentissimo). soddisfatto, appagato, pago (una persona, per desideri,
soddisfatto, contentarsene, appagarsene, tenersene pago; limitare i propri desideri o aspirazioni
in terra / visse de'suoi pensier pago e contento, / te qui tenendo
: restare, rimanere soddisfatto, ritenersi pago di una decisione, un'offerta,
, limitato, che si limita; pago di qualche cosa '. cfr. l'
intromettervi. cardarelli, 1-47: io pago tutto. / non c'è peccato /
!... ed io glielo pago a conto fatto ventidue lire *. borgese
del peccato. redi, 16-v-44: pago quel debito che iersera all'accademia contrassi di
io per me,... pago d'aver esposto con precisione la sostanza e
, / per render l'odio suo pago e compito, / gli sdegni del cornigero
1-198: certo ben mi poss'io dir pago ornai / d'ogni tuo oltraggio,
. alfieri, viii-56: io fingerommi / pago di ciò: l'indugio ad ogni
cosa il ricordarlo; oggi me ne pago io da me un acconto, con questo
una chiarezza tale. da esserne pago ogni intelletto più critico. d'annunzio,
, giorno, ii-618: ed ei, pago di sé, superbamente / crudo,
e d'una chiarezza tale, da esserne pago ogni intelletto più critico. -collegare
è vago / sol di virtù sia pago. alfieri, xiii-27: plebea,
l'intimo cuore, lo fa caldo e pago. betocchi, ritmo di s.
terra / visse de * suoi pensier pago e contento, / te qui tenendo la
indeterminato: o meglio, si tenne pago della sola determinatezza artistica, né altro
d'una bella femmina, che, pago e riposato, può disprezzare le supplicazioni del
borghi io non v'informo, / pago per altro i debiti rispetti / al vago
io digiuno due volte la settimana e pago tutte le decime e osservo tutti gli articoli
egli aveva quasi sempre risparmiato l'avversario, pago che fosse salvo il decoro cavalleresco.
; / farattece un'accolta, che pago en capo nate. vezzegg.
/ e sciolga, salvo e di sé pago, i voti. svevo, 1-203:
sembra domandar un termine: non è pago, vuole assicurarsi della sua validità,
fia che inquieti / 10 tuo cor pago: i marmi, i simulacri / dedicati
. tasso, 19-118: e sarà pago un mio pensier devoto, / d'
il suo pensiero trecentesco; / era pago del suo nome tedesco / con sopra
quindi l'umano intelletto, non mai pago ne'confini del presente per lui angusti,
orme tue, pietoso eroe / che già pago di te ratto a traverso / e
mio un fascicoletto / di versi, io pago sono. / ho avuto un figlio
nessun diletto mi farà né felice né pago. cattaneo, iii-1-32: godersi sollecitamente
mai, qual fia di me più pago? algarotti, 2-377: non è in
dimissioni. giusti, iii-208: pago volentieri a gino questo tributo d'amicizia
ne chiese nove paoli ed io glie ne pago otto; dunque non faccia i soliti
/ alle velate finzioni avvezzo, / pago sarai che il ver ti disasconda / l'
, rimanere insoddisfatto, non tenersi pago. aretino, 8-53: egli non
venire dalla parte di venezia, lo pago cinquanta soldi la libbra, né mi
bartoli, 7-1-65: doversi egli oramai chiamar pago della privata confessione e disdicemento de'suoi
amor tuo non veggo / mai di me pago, mai? foscolo, 1-4:
: certo ben mi poss'io dir pago ornai / d'ogni tuo oltraggio, amor
disusanza cadono sotto regola, in modo che pago e sodisfatto se ne tenga chi l'
: il villan sartor che, non ben pago / d'aver teco diviso i ricchi
ché vago, / ché solo per ciò pago -viveria. livio volgar., [
il villan sartor che, non ben pago / d'aver teco diviso i ricchi drappi
. cesarotti, i- 438: pago di aver apposto alla sua eccedente scortesia
se ce l'hai. te lo pago, sai! morante, 2-367: subito
farò io che ho casa di mio e pago le tasse al comune? = dal
o almeno m'invita a dimostrare che pago le 3000 lire d'imposta erariale.
/ con quelle rosee gegnìe, che pago pur sangule, / che rider lo
servito l'esperienza? a vivere / pago a piccole cose onde vivevo inquieto un
lacera e mangia; / ed ei pago di sé, superbamente / crudo, fa
più che posso da tutte parti, pago e riscuoto sempre che occorre.
de'lasci, quando non v'era pago, si levasse la quarta parte. lalli
. se così non fosse, io sarei pago dei grappoli d'uva, delle albicocche
mio un fascicolétto / di versi, io pago sono. / ho avuto un figlio
'l guardo tuo ch'altrove non è pago. / gioirebbe felice in sé rivolto.
in villeggiatura?... io lo pago, gli do il salario, lascio
, / come lavoratore, era, ma pago; / e s'assideva al tronco
., iii-518: ter- rebbesi assai pago [il * conciliatore '] se gli
, io non discendo nemmeno: ma pago altri 30 centesimi, e ritorno alla
fatto bene a venire, almeno vi pago e vi restituisco quel che è rimasto
dolce loto, cui chi mangia, è pago. moretti, 95: eri
per oncia. paciolo, 66: [pago] per fontecàggio a mala- testa de
d'una chiarezza tale, da esserne pago ogni intelletto più critico. rajberti,
danari; / voi studiate et io pago li studi, / e fo che altro
co'figli, e voglio / far pago il mio, fin qui soppresso, amore
2-44: non mi faccio pagare, non pago, / e non vo'galvanismo in
il nostro pensiero per un minuto non stia pago al solito garrulo buon senso dei dantisti
con quelle rosee gegnìe, che pago pur sanguìe. testi fiorentini,
compimento recentissimo dell'opera lascia sazio e pago in me l'artiere. sembra che
/ perché son gioie che non hanno pago. s. maffei, 6-219: que'
mai, qual fia di me più pago? pananti, ii-311: il giorno è
tripudiare; mostrarsi lieto, contento, pago. guittone, i-7-29: cresca
gita. -ant. soddisfatto, pago, contento. s. bernardino da
xi-130: « e con che cosa ti pago? ma sei scemo o ci fai
ministri e magnati. -soddisfatto, pago (seguito da un compì, o
gloria è vago / sol di virtù sia pago. manzoni, 42: fu vera
/ renderne il tuo desio contento e pago. loredano, 214: nell'oro
: son certo che un cuore ilare e pago è 11 ringraziamento migliore che un campagnuolo
amo tanto, / sì di voi sono pago, e persuaso, / che non
tanta virtù, giovane illustre, / pago son io. tarchetti, 6-i-216:
figur.: addolcito, soddisfatto, pago. c. e. gadda
odor ch'ogn'un rendea beato e pago. fr. serafini, 242: chi
poca importanza. boterò, 9-16: pago ha saline d'importanza. -pregio,
un appetito veemente, non solamente non pago, ma inappagabile. ferd. martini,
febbre del pensiero, e lo sublima pago e tranquillo nel suo creatore.
. cassola, 2-243: si era tenuto pago di essere ammesso nel partito. ora
tornando alle cure di pace, volle far pago il naturale desiderio di grandezza ne'pubblici
subordinazione. d'este, 104: pago di potere indipendentemente esercitare la sua professione
f. f. frugoni, 3-iii-190: pago della indiscretezza mia erniosa, ei
, e quando un traduttore non è pago di trasportare nel suo idioma il sentimento
/ e serenare in lei l'animo pago. carducci, iii-33: o miei verd'
terra terra li orli del continente antico, pago d'insinuarsi ogni anno in altro golfo
solea la notte passata dormii, intanto che pago sonno mi venne. gelli, ii-35
altra, reiterati convenevoli ringraziamenti, tutto pago della cortesia dell'imperadore, si licenziò.
tali uomini stima grandi, non fu pago delle loro interpretazioni etrusche. galanti,
intopperà sovente danno quegli che, non pago di tanto, vorrà vituperare l'emulo con
savio potrebbe: altro non vuole; / pago se il ciel gli canta e il
tutto ciò egli se ne partiva così pago e contento... quanto si conveniva
tuo... nemico. or sarai pago? d. martelli, 28:
o crede di avere ', mostrarsene pago e altero, con affermazione tra provocatrice e
orbita della vita inconscio e involontario, pago di poter cogliere qualche bacca rossa che
lunghi. pascoli, 1312: né pago, mucchi egli elevò di piote, /
lacera e mangia; / ed ei, pago di sé, superbamente / crudo fa
suo cuore nell'immenso / inno, pago si giace sotto il sacro / lauro ad
/ già tu parti da noi, pago de'fiori; / pago de'fiori che
da noi, pago de'fiori; / pago de'fiori che una mano cara /
a l'ostile / possa adulò, pago a cessar l'estrema / liberatrice d'ogni
van le madri. -sazio, pago. salvini, 15-2-160: di ghianda
gatto che si liscia e si preme pago della propria morbidezza e di sé.
a tutti i teatri o feste a pago, onde in nessun luogo pubblico giammai a
che abbia università, credo forse sarebbe pago. pascoli, i-388: quella vita ch'
dingi commandare. guittone, 33-9: sonne pago sì, mai più non bramo,
per la sua diligenza, lo pago e mancio in fretta e furia.
vollono accettare. redi, 16-v-44: pago quel debito che iersera all'accademia contrassi
il taxi si ferma, smonto, pago, l'autista riparte, mi volgo
: giovanni locke... visse pago della sua mediocrità. manzoni, pr.
il villano sartor che, non ben pago / d'aver teco diviso i ricchi drappi
, che troppo del saper suo sia pago, / ecco in questi fanatici una verace
, per foderarne il tributo mestruale che pago a dite. 3. sm.
fa il mezzano / alle figliuole, pago, pago. pea, 3-83: la
mezzano / alle figliuole, pago, pago. pea, 3-83: la famiglia aveva
paghi o no?... lo pago, lo pago maledetti micragnosi, lo
?... lo pago, lo pago maledetti micragnosi, lo pago.
, lo pago maledetti micragnosi, lo pago. 3. fatto o eseguito con
cantoni, 126: per questa volta pago, pago fino all'ultimo millesimo.
, 126: per questa volta pago, pago fino all'ultimo millesimo.
tue lodi, vergine cortese, / pago or non fora a miniar concetti /
sì mirabil pregi, ond'altri pago / fora d'un solo, dentro me
/ di che don mecenate non ben pago, / che in odio i giochi avea
l'affanno. il suo cuore non era pago; il sogno levatosi dal suo cuore
dato s. vj, che li pago per meie, misuratura del colto che conperai
di espiazione. landolfi, 15-155: pago le mie colpe nella moneta più sonante
gozzano, i-480: l'avversario non pago prende un randello a clava e percuote
gatto che si liscia e si preme pago della propria morbidezza e di sé.
gatto che si liscia e si preme pago della propria morbidezza e di sé.
notare. de sanctis, ii-15-471: pago di aver fatto il suo dovere e
. risponde al mugghiar mio ch'i'pago il frodo. -con riferimento a
d'annunzio, iv-1-41: non n'era pago. il suo ideale muliebre era men
escrescenza carnosa che il membro dell'aero- pago di marsiglia aveva nell'occhio sinistro.
amorose some / chi più di libertà pago si nome. monti, x-4-361: orator
infatti,... non n'era pago. il suo ideale muliebre era men
giorgio so per cosa certa, perché pago ogni anno un certo obbligo, che
volta il lungo amor quieto / e pago avessi tu, fora la terra / fatta
fianco / e d'ogni voluttà ti farò pago. -che promana, che esala
iii-23-454: il basile non si sta pago a dignificare i 'cunti 'degli orchi
quegli fosse '1 feritore, quale non pago del primo oltraggio volesse nel corpo d'o-
margarita, 69: nessun più è pago della sua sorte: gli artigiani sdegnano
e mangia; / ed ei, pago di sé, superbamente / crudo, fa
/ renderne il tuo desìo contento e pago. f. pona, 4-243: io
giamai, né 'n sua ventura / pago, né pien, com'io, di
più degna ospitalità. foscolo, xiv-203: pago dell'ospitalità concedutami in questa terra men
della margarita, 70: nessun più è pago della sua sorte; gli artigiani sdegnano
ant. pacare), tr. [pago, paghi). compensare, remunerare
ho la speranza: / con dieci scudi pago la dispensa. mezzanotte, 127:
guai / sua fiera voglia ancor non pago. lemene, xxx-5-209: non vo'pretendere
meno siamo infelici; e per mia parte pago il mio tributo a questa legge di
possa bastare / a cor d'om pago fare. monte, 1-ix-7: folle,
a seguire ciò esser no. m pòi pago / né del tuo stato smago?
abbracciavacca, xxix-13: se 'l cor pago già nente si dole, / dunque 'l
, 11-209: adone ai detti suoi pago rimase. s. maffei, 43:
potrebbe; altro non vuole; / pago se il ciel gli canta e il suol
sonni profondi, di porcellone satollo e pago. saba, 215: nasca da un
mio un fascicoletto / di versi, io pago sono. / ho avuto un figlio
giamai, né 'n sua ventura / pago, né pien, com'io, di
tasso, 14-45: di me medesmo fui pago cotanto / ch'io stimai già che
, ii-114: amore è sol che pago a un punto rende / di cento
quel che pare. carducci, iii-7-141: pago a contemplare e ad ammirare in quei
palazzeschi, 1-116: mi sono sentito pago di circondarla della più silenziosa adorazione.
pur che s'acqueti e ne rimanga pago anco il vostro. beccuti, i-101
/ renderne il tuo desio contento e pago. v. franco, 324: per
concesso aver tal vanto, / avrò pago il pensier, pago il desio. martello
, / avrò pago il pensier, pago il desio. martello, i-2-79: gesù
crocefìsso: vostr'odio al fin fu pago. aleardi, 1-139: una bruna
v-1-348: il cuore dell'uomo era pago del mondo. savinio, 256: il
ferito per un istante, fu sanato e pago. -con riferimento alla natura personificata
sì immenso [oceano], non ben pago ancora / di bagnar de la terra
chi sul volto ti compose / quel dolor pago e quel sorriso stanco?
di'come sei di te me- desmo pago / e tre persone una gran mente unìo
che de'lasci, quando non v'era pago, si levasse la quarta parte.
sia aggiudicato quanto domanda, ci sarà pago per ognuno. instruzione a'cancellieri,
in corte di gravamenti dove non sia il pago per la sorte e spese.
nuova da pochi carlini, le diede per pago mezo scudo. moniglia, 1-iii-378:
moniglia, 1-iii-378: per darvi il giusto pago / spenderò tutto il mio. lanzi
per quante protestazioni e offerte di minor pago facesse giuseppe, mai potè persuaderlo.
al mio merito ch'io non ho pago a donarmele in tutto. v. martelli
. martelli, 3-44: per bel pago de'passati danni, / di tutti i
: ah cagnaccia, questo è il pago dell'aver fatto il fachino tanto tempo per
[giuseppe del papa], in pago di quella tenerezza con la quale l'ho
dell'uomo immortale et essergli dato il pago delle buone e delle male opre sue
e pie ond'ella or gode felicissimo pago. -con valore antifrastico: castigo,
: benché dionisio non ricevesse in vita pago conveniente alle sue scelleratezze, lo ricevè
il capo: la giustizia divina datogli il pago del suo merito ne'luoghi di colui
: con questo si dava pace e pago. dominici, 4-151 [var.]
sto da lungi e solo del vedere ho pago. magalotti, 23-145: quell'assoluta
... dànno al mio intelletto quel pago che mi dànno all'occhio quell'ali
quel puttino.. locuz. -a pago: a pagamento. uerrazzi, ii-221
ii-221: la dissuase da dare lezioni a pago. jahier, 68: ti propongo
bene. dovresti farmi il tema a pago, ma rigirato come si deve.
rigirato come si deve. -a pago (con valore aggett.): che
/ da un tal profosso. adulatore a pago / non mancherà che a questo sir
si atterri. -dare parole in pago: elogiare, lodare. boiardo,
, scaltrito capitano, diede parole in pago perché... nella avversa parte pose
tanto terrore. -non avere pago: essere inestimabile. lippi, 8-24
danari / perché son gioie che non hanno pago. -in relazione con una
gli ha con gratitudine che non ha pago bastevole per pienamente soddisfare. -non
per pienamente soddisfare. -non avere pago con qualcuno: non sapere come ripagarlo
caro, 12-i-120: noi non abbiamo pago con voi,... siamo
. [tommaseo]: questa parte el pago tigu- rino s'appellava; perché tutta
: la casa è parte del pago, il pago è parte della città
la casa è parte del pago, il pago è parte della città ed ella al
è parte della città ed ella al pago e alla casa è quale è il corpo
5-1169: ov'erano prima covili / il pago sorse. baldini, 1-608: in
balzelli, 5-2-76: quella contrada o pago. campanella, 1004: ragazzi che
: ragazzi che per ogni vico e pago e taverna escono a cercar lemosina.
palanche, suo danno! io non pago sicuro. pea, 7-4: cane di
della mano, col quale essi spingono pago grosso nel cucir le vele.
lieto giamai né 'n sua ventura / pago, né pien, com'io, di
più tele svivagna. / doman vi pago: no, no, io v'appunto
ulloa [guevara], ii-21: io pago il pasto che un altro mangiò;
(1849-1936). pavo [pago], sm. ant. salsa di
: pollanche insaginate con salsa di pago, conigli coperti di salsa reale.
chiari, 2-ii-143: per meglio far pago il di lei penetrantissimo spirito, essendo
libri, il disegno non si tenne pago del posto assegnatogli: dalle pagine staccate
. aleardi, 1-150: a far pago il desio devia le penne / l'
di pension. bembo, 10-v-201: io pago di quel beneficio una grossa pensione ogni
chiari, 2-ii-143: per meglio far pago il di lei penetrantissimo spirito, essendo
siamo infelici; e per mia parte, pago il mio tributo a questa legge di
di natura, sì, perdio, lo pago ed abbondante. d'annunzio, i-78
né a viaggi per far pago un desiderio al quale parea che non
maniera, giacché non era egli ancor pago di quanto fin'allora fatto aveva.
un forestiero,... non pago di piantare tumidamente, in mezzo alla
una scuola pel popolo. -figur. pago, appagato, soddisfatto spiritualmente o intellettualmente
benavides, 32: mentre che io gli pago la pisone, si può dire che
la superba febbre del pensiero e lo sublima pago e tranquillo nel suo creatore.
semplice costume; / che, di sé pago e dell'avito censo, / più
/ il villano sartor che, non ben pago / d'aver teco diviso i ricchi
/ si gode l'uomo incolpevole; è pago. 2. allattare. -
sonni profondi, di porcellone satollo e pago, e avviarlo ancora intontito e barcollante
. lucini, 7-368: tenetevi pago... delli applausi, che le
bestie. metastasio, 1-iv-629: io pago i miei debiti al par di voi.
portuosa di tutte. boterò, 9-16: pago ha saline d'importanza, sono quasi
). colletta, iv-61: non pago di mediocre fortuna e di posato vivere
mese: vivo poveramente, ma io pago bene. bande ilo, 2-27 (i-952
per la sola tassa dei poveri io pago uno scellino e nove pence (imo scellino
letterarie dottrine, il quale, non pago di affermare che nel tasso lo stile è
cari uffizi. d'este, 104: pago di potere indipendentemente esercitare la sua professione
semplice costume; / che, cu sé pago e dell'avito censo, / più
la dee menar uono quando gli pago il salario del presente mese di agosto,
perpetuamente. pirandello, 8-927: pareva pago della stima affettuosa e della gratitudine che
/ da un tal profosso. adulatore a pago / non mancherà che a questo sir
messaggio religioso. cesarotti, i-xxxiv-71: pago dapprima di accordar a tutti indistintamente la
scrivi bene. dovresti farmi il tema a pago. -in relazione con una prop.
e credo ch'alia prima proposizione, resterà pago. p. petrocchi [s.
. oliva, 172: sarò così pago di me, se la prosperità del
per quante protestazioni e offerte di minor pago facesse giuseppe, mai potè persuaderlo.
, n-ii-284: assai son io pago de la prova con la quale tu mi
; non vado attorno in visite; non pago pigione di casa. 2
è il sentimento poetico il quale fa pago il pastore della sua capanna, il
orizzontalmente sopra se stesso, in tanto che pago rimane immobile, sinché la estremità turchina
, 9-36: poche parole: io pago arcibenissimo: / se a lei non quadra
sempre li do, e sempre li pago. 6. sport. l'
a roma è tutto d'un caro! pago centosessanta lire il mese, per questo
luglio 10 sbarco in questa città / pago un caffè e un giornale.
quieta al suo destino. 3. pago, soddisfatto nelle proprie necessità o aspirazioni
racqueta. -accontentarsi, dichiararsi pago; non chiedere di più, rassegnarsi
bembo, iii-218: di tanto mostrandosi pago messer federigo, così rientrò il magnifico ne'
sembra domandar un termine: non è pago, vuole assicurarsi della sua validità,
superba febbre del pensiero e lo sublima pago e tranquillo nel suo
, / di tutte le sventure 10 pago il censo. -con riferimento allo
sue con avvezzar se stesso ad essere pago del poco. alfieri, 7-138:
esattoria: siamo venuti a un accordo: pago a rate mensili, ma intanto i
su 'l mio nome, / la pago, ei la mi manda. parini,
delle donne il desio non ren- don pago. f. negri, 1-154: il
e soddisfazione per la ropria condizione; pago, appagato (lo sguardo, occhio
dunque possa i restanti dì di voi starmi pago, sola non mentitrice! soldati,
una moneta. barilli, 5-197: pago con una sterlina d'oro, prendo il
largo retributore: un'ombra achiva / pago con tre de'tuoi, ti basta?
siri, x-521: il papa, pago di questa buona volontà, lo ringraziò
ricavo la gloria. foscolo, xiv-203: pago dell'ospitalità concedutami in questa terra men
5-129: pareva riconciliato con la vita, pago di quella realtà familiare che lo circondava
: con quelle rosee gegnìe, che pago pur sanguìe, / chi rider lo veciesse
arte). parini, 507: pago d'imitarti [la natura], a
g. gozzi, 44: se pago non sei di quanto hai fin ora veduto
d'economia civile si è finalmente fatto pago con recente sovrana provvisione da s.
risaziato. risàzio, agg. pago, soddisfatto (anche nell'espressione sazio
e di simulacri ricchissima entrando, non pago di povera facel- lina la cui mercé
, che è colui che, a pago, e questo già s'intende, dà
? dimmi quant'è e te la pago... -una sciocchezza signor cavaliere,
tutto, sino nei facchini, a cui pago regolarmente un iaolo da casa mia al
nel faccione da padre abate satollo e pago gli occhi imbambolati dal sonno. bontempelli,
altro grappino con la ruta, e pago il conto. -fiore di ruta
cupidigia il sacco: non essere mai pago, bramare continuamente. b. barezzi
medesima città era il sacrosanto consiglio ario- pago il quale soleva aver cura di quel che
guadagnata? » ruggì quello. « pago l'affitto sacrosanto ». -dato
leggiera l'anima, e lieto e pago il cuore, al saldo rigor dell'aria
dei bulbi: tulipani, tuberose. pago di coltivarli con le sue stesse mani
per un istante, fu sanato e pago. -sottrarre a un'impostazione didattica
22-53: con quelle rosee gegnìe, che pago pur sanguìe, / chi rider lo
: dormii quella notte con sapore, pago delle avventure del giorno scorso. l.
sonni profondi, di porcellone satollo e pago. 3. che esercita una
dio. 9. rendere del tutto pago col piacere che ne deriva (un
tuo nome sazio. 5. pago, contento, soddisfatto per un'azione
e sazia noncuranza. 9. pago di quanto ha visto o contemplato (lo
/ coven per forga che para da pago, / e chi voi de pantano
varano, 1-121: poiché l'angelo appien pago il mio voto / rese, l'
lasciarlo: quando quel meschino, non pago di quel servizio, prese doglioso a chiedergli
a cercar danaro, io il danaro lo pago di più. -di nascosto,
. scannelli, 293: non restando facilmente pago lo straordinario spirito di così eccellente maestro
testa, non so se menelich impedine pago. rebbe; forse starebbe a vedere
dottori, 3-73: se a l'uom pago di quel che diè natura / dava
una ebrezza sconosciuta, nel cuore non pago. -mai visto o udito prima
merto agguagli, / resti del buon voler pago e contento; / togli questo scrittoio
. colonna, 1-139: quanto più pago andria sciolto e leggiero / ad imparar
una cortesia. foscolo, xiv-203: pago dell'ospitalità concedutami in questa terra men
accuse o dubbi sulle mie intenzioni, pago della coscienza che sento pura. d'annunzio
eccedeil segno / quel cor di sua bontà pago e giocondo, / quel seren di
di considerarla una donna giovane, amabile: pago di affidare egoisticamente alla sua immagine allontanata
segno / quel cor di sua bontà pago e giocondo, / quel seren di virtù
già non arresta, / ché non ben pago di bellezza esterna / negli occulti secreti
, ed è vero, perché non pago veruno. lanzi, 1-1-216: i punti
, / coven per forga che para da pago, / e chi voi de giusti,
sfamate. 2. figur. pago; soddisfatto. storie pistoiesi, 1-348
voi, sfido tutti e due. e pago io! -con uso recipr.
disse il fiorentino, « non ho pago di rispondere per le rime alla vostra divinissima
409: gli uscochi, smontati a pago, rubbate le case, amaz- zati
nuova da pochi carlini, le diede per pago mezo scudo. brancati, 4-35:
mi ape del pare et ha ben pago 'l debito. 21. strumento o
atto compiuto sieno ieri partite dall'isola di pago firmate da nomi di bella sonorità italiana
l'arte, in quanto, non più pago di una pura forma estetica che isola
fia che inquieti / lo tuo cor pago: i marmi, i simulacri / dedicati
, / il sitibondo labro a render pago. d'annunzio, iv-2-626: esalavano
seguire ciò esser no. m poi pago / né del tuo stago smago?
sminuzzamento, mi par di poter far restar pago il mio intelletto con assai breve discorso
14. locuz. -in sé soddisfatto: pago delle proprie esperienze. giorgio dati
cesarotti, 1-xxii-2: aristide non si tenne pago sinché, aggirandosi per le città della
. capuana, 1-iii-227: avrei dovuto esser pago deltespe- rimento; ma sapevo che i
un errore. landolfi, 15-155: pago le mie colpe nella moneta più sonante
nell'opinione di molti, allorché, non pago di credere alla romana, volle sopraccredere
della margarita, 69: nessun più è pago della ben di voi / che sono innamorato
08-13: sentesi sì ben sovramertato / e pago si, che mai non brama cosa
. e. cecchi, 13-248: pago, nelle atonie, la pena del mio
512: guatava egli margherita, siccome pago della spasimata vendetta. c. arrighi
riamai, né 'n sua ventura / pago, né pien, com'io, di
lascia il vincitor superbo, / non pago ancor se non atterra e spezza / il
che il mio sen penètra, / pago sarò che tacita m monda; / abiti
spicci dei frappi, / vi yai con pago attorno e 'l sopraggitti. 23
far del mio bel sol lo sdegno pago. 33. depositare alcune sostanze
esterne; che è rimasto in disparte, pago d'una vittoria ottenuta nel consenso frutto
sprazzo di sincerità: « sono io che pago ». una filatera d'orazioni.
: con nessuna cosa la gratitudine sua ha pago al beneficio vostro, e tanto meno
fuggevole presenza. landolfi, 14-28: pago di aver ottenuto quello che desideravo,
empie di grano e, di ciò non pago, te lo colma e te 'l
l'om crede a femena, ben è pago e storno: / quaior voi, li
se strappicchia.. e io me ce pago la pigione. 2. riuscire
f. f. frugoni, i-294: pago egli di questa umiltà ufficiosa, m'
, giorno, ii-617: ei, pago di sé, superbamente / crudo, fa
: con nessuna cosa la gratitudine sua ha pago al beneficio vostro. e tanto meno
le ciarlatenerie dei dotti, non rimaneva pago per altro a quest'opera di distruzione.
« no, questi sono attori che pago per dare un po'di atmosfera al locale
si sarebbero portati sopra l'isola di pago. a. cattaneo, ii-9: vedete
/ mordeasi il labbro il creditor non pago. pascoli, ii-1001: enea..
guai / sua fiera voglia ancor non pago od empio, / di diana avaro e
ac colta, - che pago en capo nate. -in quel
/ non volse il guardo di tal vista pago, / gli occhi mirando e '1
avvenir punto non cura, / e pago resta ognor di sua ventura.
. tommaseo, 1-245: il forcella lo pago tanto alla faccia: mi montale
tal suo magistero, che ne fosse pago il comune lor desiderio; il quale altro
e dice al compagno: io ti pago quel fiasco, a patto che tu lo
siamo infelici; e per mia parte, pago il mio tributo a questa legge di
legge di natura -sì, perdio, lo pago ed abbondante. -pagare,
sinistra celebrità..., non pago di piantare tumidamente, in mezzo alla ca
quelli ragazzi che per ogni vico e pago e taverna escono a cercar lemo- sina
nella sua rocca lirica... sol pago di saettare ogni tanto la sottostante plebe
ehi! io, nesi, mica ti pago perché tu vada a zonzo! tu
e p.. neggiare, è pago; né chiede o brama altro.
12-i-120: in somma, noi non abbiamo pago con voi, il molza ed io
briganteggiare, ubbriaconeggiare... è pago; né chiede o brama altro.