suonando con corni presso al porto, ov' essi erano stati imbarcati, oltra l'essere
, 151: spirin le labra, ov' ogni vezzo è accolto, / fugace aura
ha fatto degno / di produr pianta ov' ogni umano ingegno / di maraviglia sé medesmo
i punti dell'orbita d'un pianeta ov' ella si allontana di più dall'ecclittica.
che dichiariamo quel luogo di dante, ov' ella si ritrova, per essere stato
se ne loda. petrarca, 229-12: ov' è colei che mia vita ebbe in
3-5: mette mano alla scarsella, / ov' ha più ciarpe assai d'un rigattiere
inanzi il tempo e 'l loco / ov' i'perdei me stesso e 'l caro nodo
collocato nella sua celestiale mansione eterna, ov' è ogni gaudio, ogni soavità.
'n un vasel d'aceto, / ov' era mista mirra e amar fèle, /
, mio mal prima radice, / ov' è il bel viso, onde quel lume
travi, / che con lusso superbo, ov' altri miri, / son specchi a
l'eterno manto / nel paradiso, ov' è piacer cotanto. i. alighieri,
altra ne trasse di nuova fazione, ov' era una donna vecchia a sedere a figura
oh, dal seggio di giove, ov' ella regna, / odami l'alta giuno
prender moglie, / e divenir marito, ov' eri amante. forteguerri, 27-10:
colla vita io esco dalla buca / ov' io son castellano pel discreto / messer filippo
; e quelle che sono in valli ov' egli ae marosi e malmette e pantani e
a piccole torme sotto gli alberi del marroneto ov' erano in'giro poste le mense in
per grandigia di dare campo al nimico, ov' era bandita l'oste, che s'
e che da quella rete, / ov' esse più desian di restar colte, /
, con un anello d'oro massiccio, ov' era incastonata una pietra dura piuttosto comune
poche miglia lontano da sorrento, città ov' io nacqui. davila, 280: fu
matricola [dell'arte dei giudici], ov' era stato raso. breve del popolo
tema, / che 'l termine, ov' io son, del dir mi matta;
co'duo gran sacerdoti altri minori, / ov' entro al vallo tra sacrate soglie /
anima sanza doglia si parte dal corpo ov' ella è stata. idem, par.
'n quel verde lauro / spira, ov' amor ferì nel fianco apollo, / et
aprire il primo cassetto del canterano, ov' erano i fazzoletti... subito!
trasporta, / ma me comporta - ov' eo son trasportato; / ch'on porto
destin risponda / e 'l corso affretti ov' ei mi sferza e punge. leopardi,
l'odorosa melitea. pagnini, 1-i-55: ov' è ogni ben del mondo, /
io disdotto sia / se non là ov' è la dolze donna mia. iacopo d'
/ appendesse in memoria e la tabella / ov' è l'istoria del passato danno.
129-9: e 'l volto che lei segue ov' ella il mena / si turba e
a cui commetta / la dubbia impresa ov' ella esser dèe guida. 17
notte e dì meco disioso scendi / ov' amor me, te sol natura mena.
, di lauri altero, / corri, ov' aura d'onor ti regge e mena
piaghe incancherite. alfieri, 12-42: ov' è ella la pentola? chi fu eh
alfin si sgombra / nel sommo, ov' è chi disse: « io son chi
, 10-64: apprestar su l'erbetta, ov' è più densa / l'ombra e
disdotto sia / se non là ov' è la dolze donna mia. tommaso di
signore / nel ciel de l'umiltate, ov' è maria. passavanti, 26:
avi suoi degenere / sul marmo, ov' è di ruytter sepolto / il glorioso cenere
da quelle che sono occorse in italia, ov' io son nato. d.
proveduti di mercato e non aveano fortezza ov' elli si potessero raccogliere. cronica riminese
5-212: sdraiatevi al mio piede, / ov' è più fitta l'erba, /
desperata via son dilungato / dagli occhi ov' era, i'non so per qual fato
ch'io mal seppi fugire / la face ov' ardo e moro, / senza trovar
, volse gli occhi verso quella parte ov' io era molto pauroso, e per
vite novella di iv anni, là ov' è 'l terreno lieto, potrà meritevolmente nutricare
e 'l bel paese e 'l loco ov' io fui giunto / da'duo begli occhi
volgi l'orata chiave / del bel sereno ov' il piacer s'annida. tasso,
... / sen gì in parte ov' io le seguitai / con l'altre insieme
sereni e 'l dolce sguardo onesto, / ov' amor le sue gioie inseme aduna,
[l'uomo] a lunga corsa / ov' è dubbia la speme e certi i
tenea il principato dell'altre cittadi, ov' era l'abitacolo del regno come in una
casa fanno mettere tavola dinanzi dalla cassa ov' è il morto, con vino e con
misimi ne la mia camera, là ov' io potea lamentarmi senza essere udito. idem
divide: ne la prima dico a lei ov' ella vada, e confortola però che
mezzo, e riempié tutta la valle ov' erano le dette ville e castella. il
tiberio, passava alla piazza per quella parte ov' eretta è quell'aurea colonna (miglio
veduto / in duro con- venente / ov' ongn'altro somente, / che voi pur
s'era anche avventurato in quei confini ov' essa par finire. ungaretti, xi-
e poggi, / vago ten corri ov' il voler t'infonde; / né minaccia
] in strada,... / ov' ella a ripigliarlo è poi spedita /
. groto, 7-12: due labra, ov' amor chiuse il suo tesoro / e
tu fosti, / me là guidando, ov' ho lasciato il cuore. nievo,
alla mensa, né vivanda / domestica gustar ov' io non pria / adagiato t'avessi
casti, i-1-318: tornavan da loreto ov' eran iti / la madonna a pregar,
scarsi / di que'begli occhi, ov' io mirando fiso, / sento qual sia
sarò, bench'io m'arrischi / talor ov' amor l'arco tira et empie.
lemene, ii-158: di quell'antro, ov' egli [gesù bambino] giace,
connesso intimamente. guittone, xxx-40: ov' om falla e prend'onta / onni
si disponga a trarlo del lutulento fango ov' egli è immerso. mamiani, 8-95:
figure miste / in una faccia, ov' eran due perduti. montale, 2-57:
tu mi lavi / di quel peccato ov' io mo cader deggio, / lunga promessa
, / ond'esce il giorno eterno, ov' è l'etate / stabile forte,
è certo; / lasciar memorie, ov' è l'obblio sicuro. carducci, iii-20-210
non vi è stato a corfù, ov' è uno dei figli, con un salvacondotto
dolce fora /... / ov' acquistar si ponno eterni onori / co'chiari
queta chiarezza di quell'acque, / ov' ella ognor si specchia, ove si
.. / poi quando vene ij loco ov' agia stanza, / moltiprica e sormonta
. ariosto, 14-79: vien scorrendo ov' egli abiti, ov'egli usi; /
14-79: vien scorrendo ov'egli abiti, ov' egli usi; / e se accordano
, 235-3: lasso, amor mi trasporta ov' io non voglio, / e ben
speme / de l'imperio del mondo ov' egli aspira. a. serra, 1-i-148
: giugnemmo in una grandissima pianura là ov' è grandissima quantità di montagne piccole di
di far montagna a lor piacere d'ov' era pianura. 2. l'
e driade e napee, / venite ov' ella vien, che ben vedrassi / quant'
guittone, 94-11: s'è celato loco ov' è l'aconta, / basci e
fin monti di neve / carichi, ov' ella mai non si consuma.
1-12: giasone andava all'isola di coleo ov' era il montone col vello dell'oro
fue portato a cleopatra nel monumento, ov' ella s'era nascosta già certa di morire
adopre: / ma di sana morale, ov' ei si pasce / e 11 filo
non battezzato e senza fede: / ov' è questa giustizia che '1 condanna? /
questa giustizia che '1 condanna? / ov' è la colpa sua, se ei non
« gentucca » / sentiv'io là, ov' el sentia la piaga / de la
stimo che morso di capra, / ov' amor fier d'artiglio ed dà di
[amore] appresso al labro, ov' era corso: / e a lo stillar
rosso, 315-3: o crudel morte, ov' è lo tu'morso? petrarca,
giamboni, 8-1-235: in quella parte ov' elli [gli avvoltoi] usano di
anima sanza doglia si parte dal corpo ov' ella è stata. m. villani,
non mi sarebb'atra / la morte ov' io per sua bellezza corro. cino
/ d'andar contra la morte, ov' ei comandi. -annoiare o annoiarsi
picchettata da grossi pali coi cartelli d'ov' era dipinta la morte secca, a
mi riconforto, / perché del corpo ov' eri preso e morto / alteramente se'levato
: più m'è forte / la pena ov' io son dato, / quand'io
fanciulli di roma andavano a'mortori, ov' erano sotterrati i corpi de'morti tedeschi
11-20: così guida i suoi ciechi ov' è il colosso, / acciò gli caccin
. corsini, 66: entro il solco ov' ella ondeggia, / [venere]
: così vo ricercando ogni contrada / ov' io la vidi, e sol tu
tasso, 3-39: or volgi gli occhi ov' io ti mostro. marino, 10-206
10-206: risguarda in mezo al fiume, ov' io ti mostro: / vedrai colonne
/ là ne la bella italia, ov' è la sede / del valor vero e
in ritmo un turitelo d'argento / ov' arde con la mirra il belzuino. gatto
invecchierei canuto e bianco / del dolce loco ov' ha sua età relazione con una prop
, 5-82: li fecero vedere la casa ov' egli nacque, ché per ancora stava
posticci. chiabrera, 1-iv-142: voi sapete ov' era la chiesa di s. lucia
: giunsero ad un magnifico pergolato, ov' erano due sedili di marmo coronati di
, 17: in questo mare, ov' è tanta abbondanza, / ogni tempo a
non aggia che fare / in quella parte ov' è sua dimoranza. dante, inf
, ii-205: tornò il visconte a niort ov' era la reina, e mutando parlare
, d'amor sol fabro, / ov' è l'occhio loquace e muto il labro
12: i'mi vorrei colcare inel letto ov' ella pensa di gabbare el marito e
, vi-1-120: di mutola foresta, ov' io mi chiudo, / cerca tu
il cielo in quella parte opposita là ov' elli [gli animali dello zodiaco] tengono
arte sua. pananti, 1-323: ov' è l'ardire, ov'è il natio
1-323: ov'è l'ardire, ov' è il natio valore / che sol le
. tornò nel vaso a ferrara, ov' era la linea del declivo et il vaso
., 25-45: ancor digesto, scende ov' è più bello / tacer che dire
la fé che vien dal core, / ov' è 'l suo naturale e proprio nido
contenti / a le soavi sponde, / ov' eco sol risponde / ai nostri armenti
fiumi né stagno, / né mare ov' ogni rivo si disgombra, / né di
necessario, che era fuori della camera ov' io era. -per estens.
aggiunsi, il mio destin mi trasse / ov' egli feo ch'io me di me
forza fui ch'io ne piegasse / ov' orma non fu mai che si segnasse
nelle delizie e nell'ozio... ov' è spenta la bonafede, ove si
più in questa sua ultima età, ov' era libero dai pubblici negozi, tener la
, i-1-80: dal grande oriente, ov' ei comanda, / di popolo guerrier nembi
additava un tetto /... ov' io potrei / fuggir da ciel nemboso.
che fuor mi serra / del bello ovile ov' io dormi'agnello, / nimico ai
purché 'l prefisso / segno s'imbrocchi, ov' ha teso il suo nervo.
matto, / quando mi dipartivi / là ov' era stato in tanta degnitate! /
saetta e punge 'l core, / fondasi ov' è bellezza con valore / e fa
raggi / del gran pianeta al nido ov' egli alberga /... / drizzasi
il tuo nepote / troppo trascorre, ov' ira il cor gli sprone. baldi,
escludere anche il prezzo delle preghiere che ov' ella, non potendo antiveder gli altrui
ogni cosa per sottile / guarda, e ov' è, ritrova il nocchio.
farà nociménto. monte, xvii-652-10: là ov' ò fermo mio openione / per alcun
dante, purg., 9-87: ov' è la scorta? / guardate che 'l
penser giunto / che i raggi, ov' io mi struggo, eran presenti.
di giro in giro m'alza, ov' io l'inchini / con accenti più chiari
« gentucca » / sentiv'io là, ov' el sentia la piaga / de la
mi diceva: -ma, dite, ov' è che si può trovare della gente
22: vi ferì appresso al labro, ov' era corso: / e a 10
candfor da l'alto cielo, / ov' è la lattea via del paradiso, /
rumore / i greci, come i flutti ov' alto è il lido, / allorché
voi tutte le notti / m'accompagnate, ov' io vorrei star solo. la rotta
vista abaglia. dolce, 9-13: ov' è costui che '1 giorno come nottola /
xii-121: della beltà nel tempio, ov' ei [amore] sedea, / in
ahi lasso, / è '1 ponte ov' e'passava i peregrini? / noi
secondo; / el levitico il terzo, ov' ordinato / fu 'l sacrificio netto,
occhio picciolino e quella fessa / che tieni ov' han la bocca le persone, /
/ e, poi c'ha scorto ov' e sicuro il lito, / passa notando
nuova e di nuovi popoli abitata, ov' il fermento de'moderni avvocati e procuratori
volasse nel diserto nel luogo suo, ov' ella si nutrichi. rappresentazione di s
signore / parte del foco senta / ov' io tutto ardo e'miei pensier nutrico
vivrei sol del soggiornare al loco / ov' ella alberga. metastasio, 1-ii-945:
si disponga a trarlo del lutulento fango ov' egli è immerso. tesauro, 2-ii-44
consolata / d'alcun breve riposo, ov' ella oblia / la noia e 'l mal
mie ene / oblio tutte, ov' ella mi si mostra. ariosto, 7-44
/ abisso orrido, immenso, / ov' ei precipitando, il tutto obblia.
/ obbliatore e di quella stregonia / ov' oggi udito ho aire / ch'abita
'ngratitudine obbliosa / ne stracciò 'l foglio ov' ei fu prima scritto. d'annunzio
voto, / la mente e li occhi ov' ella volle diedi. cavalca, 16-2-82
funesta solitudine di s. costanzo, ov' egli si è occultato, come un gufo
palpitazion luminosa che hanno i santuari oscuri ov' è un tesoro occulto. savarese, 213
penserò / tira in mezzo la fronte, ov' altri '1 vede. boccaccio, dee
odio la selva e * 1 bosco ov' ella avea peccato. alberti, 354:
, 654: le bionde chiome, ov' anco intrica e prende / amor quest'alma
di se stessa è donatrice larga / ov' ha chi la riceva. brusoni, 187
la tua guida e 'l tuo rettore ov' è ito? oggimai non gli scriverai
, ahi lasso, / è '1 ponte ov' e'passava i peregrini? marco polo
suo riso, nella stanza da bagno ov' è ripetuto in tutti i partimenti del
virtù). bandello, ii-976: ov' egli [amore] il fuoco accende /
/ lasciato ho 1 luogo usato, ov' abbian spaccio / sverze e finocchi e ràvani
., 4-40: firenze, che batteva ov' è oggi piaggia, / prese difesa
essendo l'altre barche perite, quella ov' erano i fanciulli... si salvò
oltrepassare un certo termine di perfezione; e ov' ei l'oltrepassi, non aumenta per
/ ché al tebro, all'arno, ov' è più sacra italia, / (
persona. giamboni, 10-152: ov' è la soperbia nostra? ov'è il
10-152: ov'è la soperbia nostra? ov' è il vantamento e l'orgoglio nostro
vantamento e l'orgoglio nostro delle ricchezze? ov' è la vanagloria delle nostre degnità?
: così vo ricercando ogni contrada / ov' io la vidi, e sol tu che
e 'l dolce sguardo onesto, / ov' amor le sue gioie inseme aduna, /
di fabbrica, che vide nell'aula ov' è l'apolline seduto su l'ònfalo
dolce d'amore / felice alcun amante, ov' ei racconta / com'è fuor d'
ver l'amichi / a questo fin felice ov' el conforta? b. segni,
bruni, 322: torna al sepolcro, ov' empia morte opprime / del tuo gran
/ e 'l bel paese e 'l loco ov' io fui giunto / da'duo begli
., 1-440: catilina, va'là ov' hai cominciato: esci alcun'ora ai
e frali / conduci in campo, ov' è d'orati strali / armato amore e
: levossi alla manica una cartuccia ov' era stampata un'ora- zioncina per aver
marino, 1-3-96: urna di gemme, ov' è il mio cor sepolto, /
. petrarca, 294-9: piangon dentro, ov' o- gni orecchia è sorda / se
ferrai vuole favorirmi, gli sarei tenutissimo ov' egli mi somministrasse finché non potessi da
* / che la bocca pareggi, ov' ha ridente / di ricchezze e d'odori
dritissimo calle, / al verace oriente, ov' ella è volta. 8
fiac- cossi [la nave] tutta ov' era il porto scritto / sopra il bac-
mie orme giunga a toccare la metà ov' io tendeva. parini, xvi-114 costui da
di maestro. cavalca, 20-495: ov' è il tuo consigliere e forma del
; la tua guida e 'l tuo rettore ov' è ito? 3. carattere
mi- simo quattro settimane a toccar manfredonia ov' io doveva sbarcare. 2
selve intorno orride e folte, / ov' altri si smarrisca a mezzo il die.
sentì crescere l'orrore della terra tignosa ov' era un silenzio spalancato come una trappola.
battista, vi-1-120: di mutola foresta, ov' io mi chiudo, / cerca tu
d'anime / dall'oceano del sole ov' ela naviga. 3. figur
. fatti di cesare, i-97: ov' è andato l'ardimento che tu [pompeo
ha posto ne l'obscuro laberinto> / ov' io mi trovo vinto. firenzuola, 2-83
entra nella prima casa che incontra, ov' è accolto senza cerimonia e trattato per
monti, x-1-112: nell'ospite suolo ov' io ti lasso, / giuste son
posso per ora vederti: la casa ov' io sono è già di troppo sospetta e
, per la pigione de la bottega ov' elgli istà. libro del dare e dell'
, quici / e pose l'oste ov' è oggi cafaggio. pulci, 22-155:
mio duolo aspro e rio, / ov' io solea gioir con tanto ardore, /
venuti? ». giamboni, 10-26: ov' è questo castello? chiaro davanzali,
altezza d'ingegno, / mio figlio ov' è? perché non è teco? detto
spacciati siamo, o vecchio: / ov' è da fuggire? tasso, n-ii-337:
: « ditemi, per cortesia, ov' è il vostro viaggio? ». marino
altri sentieri, / vaga d'udir novelle ov' io mi sia. fiacchi, 141
sei tu? carducci, iii-4-48: ov' è or l'aquila di pompeo? l'
aquila di pompeo? l'aquila / ov' è de l'ispido sir di soavia /
da lentini, 14: in battaglia, ov' om si lanza / a spada e
sinistra sponda / passàr più lenti, ov' è più cupa l'onda.
. lorenzo de'medici, ii-70: ov' è la patria, ivi è vero riposo
riposo. ariosto, 17-89: quivi ov' erano e prìncipi presenti / e tanta gente
coperchio / d'un grand'avello, ov' io vidi una scritta. petrarca, 50-78
foco / di questa viva petra, ov' io m'appoggio. crescenzi volgar.,
3-5: mette mano alla scarsella, / ov' ha più ciarpe assai d'un rigattiere
: benedette sian tutte le carte / ov' io fama l'acquisto [a laura]
iv-325: dirimpetto a questo dramma, ov' è grande il combattere degli affetti per l'
una non dico / de'dolorosi mali ov' io consumo. -contro cui.
si radano le carboniere e ar- ripinsi ov' è bisogno. pulci, 15-44: rispose
592: odor di fiori mi conduce ov' egli / dorme. d'annunzio,
ama non voi disinore / di quella parte ov' ha lo 'ntendimento. esopo volgar
fida e non pon mente con deliberazione ov' egli faccia la sua limosina. b
tutte le notti / m'accompagnate, ov' io vorrei star solo. boccaccio,
fuor mi serra / del bello ovile ov' io dormi'agnello, /...
nemici lo avessero cacciato dal bello ovile ov' ei dormiva agnello, le voci che
, il mio possente errore / sempre, ov' io fossi. nievo, 9:
non ha né pace né sicurtà, ov' ha paura e tremore, ov'ha fatica
sicurtà, ov'ha paura e tremore, ov' ha fatica e dolore. g.
pilemene governa / gli eneti illustri, ov' è la razza agreste / le padreggiaci figlie
il male esistente o dichiarano che, ov' anche esista, noi dobbiamo sopportarlo rassegnatamente
parone del fosso 'che lo conduce ov' è il loro carico destinato in ripa al
stretta fossa è tirato a ravenna, ov' e'è chiamato padusa: dipoi la
/ ché al tebro, all'arno, ov' è più sacra italia, / (
benevento, si apparecchiavano occupare i luoghi ov' è l'usanza di riscuotere il paamento.
le città. graf, 5-1169: ov' erano prima covili / il pago sorse.
. tasso, 20-122: si drizza ov' ella fugge, ov'egli vede / il
: si drizza ov'ella fugge, ov' egli vede / il piè del palafren segnar
un, cento) / che, là ov' ò fermo mio openione, / per
e d'antico, / l'amare ov' e'condussi i. ttuo penziero, /
forteguerri, iv-453: - eccoti fedria - ov' è? - vedilo appunto / che
: da'di piglio ad un secchio, ov' entro ondeggi / il liquor d'acheloo
a palmo a palmo / sicilia tutta ov' entra ed ove sporge. fucini, 546
bambino e schietto / fuori delle cagioni ov' era ascoso. palazzeschi, 1-600: i
palpitazion luminosa che hanno i santuari oscuri ov' è un tesoro occulto. patini,
sopra il pigiama, in portineria, ov' era chiamato al telefono. bartolini,
mandano accattando in su 'l sentiero. / ov' è il regai paludamento [della musa
/ che s'usa in quella terra ov' è il ginzivero, / che t'è
città] che sono in valli, ov' egli hae marosi e malmette e pantani e
maraviglia, / lo quale vizio regna ov' è paraggio. cassiano volgar., i-i
me più non riluce / il raggio ov' io inalzava il mio disire, / di
il libero parlar si tien per gioia / ov' è tanta amicizia e fratellanza. redi
grande camminata, / di gran larghezza, ov' è 'l gran parlatorio. d'annunzio
, volse li occhi verso quella parte ov' io era molto pauroso. idem, inf
stigliani, 2-476: vivrommi in parte ov' io, pensando in voi, / sia
non si terminasse ultimamente a nerac, ov' erano convenute le parti. de luca
fonte onde esce arno infino alla foce ov' elli mette in mare. castiglione,
suo riso, nella stanza da bagno ov' è ripetuto in tutti i partimenti del
trovandomi partuto / da que'begli occhi ov' io t'ho già veduto. sercambi,
, i-419: vassene nella loggia: ov' è trovato dal questore, che gli porta
essenza stessa. carducci, iii-3-41: ov' è dissidio tra il pensiero e l'
pasmo si leva / maria gridando: or ov' è 'l mie figliuolo?
da siena, v-349: andate nella casa ov' egli entrerà e dite al signore della
, 1-234: trovo ancora intatto il pezzo ov' era pitturacchiato quel visetto di pasqua.
, / fatti avea due nel loco ov' eravamo, / e 'l terzo già chinava
, ahi lasso, / è 'l ponte ov' e'passava i peregrini? petrarca,
la lingua dirlo apertamente / el passo ov' è condotto lo mio core / e
dalla finestra del suo palagio la pastura ov' erano molte vacche e tori a pascere,
, v-150: io mi levai dal luogo ov' era quatto / stato ad udire e
paterno zelo / e la conduce ov' è l'antica moglie / che di conforme
. lorenzo de'medici, ii-70: ov' è la patria, ivi è vero
, ivi è vero riposo; / ov' è il padre e la patria, posa
è nel patriarcato d'aquileia, là ov' egli ha diciotto vescovi. compagni,
, 3-49: sorpassammo uno chalet ov' era una pista, e giovanotti e ragazze
beatrice] li occhi verso quella parte ov' io era molto pauroso, e per la
e'vadia. bresciani, 1-ii-570: ov' è ora l'irene? è ancora nella
è nova e proprio in quella parte ov' è la tomba / di tiresia molte
lo cor mi 'n- tramise / là ov' io non sono amato. carducci, iii-23-51
core / di meterllo in servagio / là ov' io nom sono amato / e amat'
4-60: non mancano per altro luoghi ov' anche la pecorina va sotto nome di carta
conduceva in un caffè di via salaria ov' erano, spiegava lui, i pezzi
ardermi dentro e fuor dal luogo, ov' io / vivo in vita peggior che morte
in quel bel loco scòrse, / ov' ella pria la bianca man si porse /
spesso ricercando vado / il pelago, ov' io entrai soro e inesperto, / ch'
. iacopone, 25-16: or ov' è 'l capo cusì pettenato? / con
vittoria, / perch'a la corte, ov' eran gli altri ucelli, / per
: i maladetti saran precipitati nella geenna ov' è stridore di denti e nel fuoco
queste [travi] da la banda ov' elle riguardano il secondo muro lungo, ficche-
il tebro / e la tarpea pendice / ov' ebbe i nidi suoi / l'aquila
, quici / e pose l'oste ov' è oggi cafaggio, / che 'nfino all'
i penitenti stavansi affollati / là intorno ov' era il confessor seduto / il racconto
del paese, runa di candido damasco ov' era penneleggiato un corvo con croce duplicata
infìsso, nel palchetto della scansìa ov' erano ordinate le storie napoleoniche,
se quella leo nina, ov' io son nato, / tenesse dritto il
: levvommi il mio penser in parte ov' era / quella ch'io cerco, e
io penso / di lei in parte ov' altri li occhi induca, / per tema
d'armonia nell'alta valle seriana, ov' è con suoi cari in una pensosa dolcezza
la lunga, egli portano bottacci di cuoio ov' egli portano loro latte, e una
il segno del cancro e nel primo clima ov' è molta adustion di sole. trattato
andare a messa a san zaccaria, ov' egli la vedeva una volta per settimana
apparisce la sua antichità da una torre ov' è fama che risedesse il percettore della provincia
poeta è condotto in un'altra sala ov' è raffigurata la ruota di fortuna; con
bibbiena, 2-80: corre il sangue ov' è la percossa. = femm
3-18: noi siam venuti al loco ov' i't'ho detto / che tu vedrai
sembianza / ch'esce del core, ov' è sì combattuta / la vita,
figure miste / in una faccia, ov' eran due perduti. beicari, 4-131:
mostri la via nel peregrinàggio del mondo ov' è straniero affatto. -periodo di
: giunsero ad un magnifico pergolato, ov' erano due sedili di marmo coronati di
valgimigli esser opera di lui una tavola ov' è dipinta la b. v. in
perspirazióne sogliono accrescersi coll'uso de'medicamenti ov' entra l'opio. f. gualdo
sono tonde e pòrtallesi dietro in ogni luogo ov' egli vanno, però ch'egli ànno
ché non si terminasse ultimamente a nerac, ov' erano convenute le parti.
vicino; / e rallegresi il cielo, ov' ello è gito. boccaccio, viii-1-4
carducci, iii-3-73: o repubblica antica, ov' è il tuo tuon? / il
. iacopone, 1-61-15: or ov' è 'l capo cusì pettenato? / con
feminile aspetto porta pietà in quelli petti ov' ella non fu mai. pulci,
conduceva in un caffè di via salaria ov' erano, spiegava lui, i pezzi
[david] nella buia spelonca, ov' era entrato saul a purgare il ventre,
prove ascolta or della donna mia: / ov' ell'è non può star fortuna ria
divoto e piano / l'urna pregiata, ov' il tuo fral dimora, / con
t'ha fatto degno / di produr pianta ov' ogni umano ingegno / di maraviglia se
angusti confini eran ristretti / i lochi, ov' io movea la vagabonda / pianta.
i frati piaristi o scolopi, posti ov' erano gli esposti a s. giovanni di
: e 'l volto che lei segue ov' ella il mena / si turba e rasserena
]: 'piceno': quella parte d'italia ov' è ascoli. = dal lat
il pè / di pisa e del reame ov' essa l'ha. m. zane
, 2-273: porrammi il mondo in parte ov' io il contempie, / e,
io giacqui, / e fera terra, ov' e'piè mossi poi. fazio,
/ va co'suoi piedi al loco ov' egli è morto. grazzini, 9-80:
, / la mente e li occhi ov' ella volle diedi. moscoli, vii-581
se là volentier rivolti il piede, / ov' è 'n pregio disio sempre d'
, 322: toma al sepolcro, ov' empia morte opprime / del tuo gran tasso
peculiarmente percepibile. fiamma, 364: ov' è la voce d'armonia si piena,
fondando in palestina un novo regno / ov' abbia la pietà sede secura. pallavicino
tentando / di profonda ferita, / ov' ella è più sospetta e più mortale.
, con un anello d'oro massiccio, ov' era incastonata una pietra dura piuttosto comune
angolo della chiesa s. marco, ov' è la pietra del bando. rezasco,
, / tal che m'andò al core ov' io son petra. idem, xlv-62
di casa e i pigionali del palazzetto ov' abita la famiglia della piccina si vedono
moglie di priamo, fu menata all'avello ov' era sotterrato achille, che per lei
non fu parca / del suo disegno, ov' ella i tufi inarca. -geol
in su la riva del detto fiume, ov' è oggi il capo del ponte vecchio
vecchio di qua dall'amo dal piliere ov' è la figura di marti. luna [
« gentucca » / sentiv'io là, ov' el sentia la piaga / de la
143: sospira un zufolo / dal balzo ov' aprono / pinastri aerei / la fosca
lassa / e fuor delle caverne, ov' eran gli occhi, / lacrime uscian
tu fosti, / me là guidando ov' ho lasciato il cuore. cesarotti, 1-
ove è freddo, e secco che là ov' è troppo acquoso o piovigginoso. andrea
64: or la pira compongo, ov' arder deve / la vittima che dio
la mitraglia nemica la riprese e la ripiantò ov' era, gridando: viva l'italia
, e vive di frutta nel ceilan ov' è indigeno. = voce dotta,
niquitoso colla sua malizia fae la piscina ov' egli affoga. libumio, 2-21:
cercò istintivamente con gli occhi la poltrona ov' egli soleva fare il suo pisolo,
pratolini, 3-49: sorpassammo uno chalet ov' era una pista, e giovanotti e ragazze
a vagar per le campagne, / ov' io presumo voi certi miei versi /
due finestre cieche, una bottega chiusa ov' è scritto: pistoria e pasticceria valentino
giuseppe scaligero e'fece un pitaffio: ov' è detto: se memorarne la vita
in acqua uscinne, o soda, / ov' ei sull'aureo amplissimo pitale / la
pipa, trovo ancora intatto il pezzo ov' era pitturacchiato quel visetto di pasqua
cavato a furia di popolo dalla stalla ov' era stato riposto,... fu
fuor mi serra / del bello ovile ov' io dormi'agnello, / nimico ai
uom mortale / l'esser poggiato, ov' altri unqua non sale. gravina, 158
carestia e si è divulgato dai poggioli ov' è la sua sede anco nelle pianure
.. e condotto in santa margherita ov' è la direzione di polizia.
. conti, 509: se una volta ov' è il pio enea, / dov'è
ai remoti / più scoscesi dirupi, ov' io di latte / pascomi e d'erbe
a mettere tutta l'economia ne'cortigiani ov' egli vesta e spenda e viva sobriamente.
tal pondo / e va nel cielo ov' è compiuta gioia. a. pucci,
iacopone, 1-58-122: o tribulanza, ov' è 'l to finare? / la
lo tiene alla metà della sua lunghezza ov' è costruito il muro che deve sostenerlo.
: ah vile e pusillanime / vulpino, ov' è l'audacia, ov'è l'
vulpino, ov'è l'audacia, ov' è l'industria, / ov'è l'
audacia, ov'è l'industria, / ov' è l'ingegno tuo? tu del
aramei sicuro guasto / dell'accademia, ov' io fui già beato, / poppandosi
canto scioglie. carducci, iii-4-224: ov' è che a lutto del fanciullo amato /
insegne ch'avea fatte fare... ov' era una donna vecchia a sedere a
vasel d'oro, / nicandro, ov' è riposto / l'almo licor di bacco
t'avesse richesto / a por te lieto ov' i'son tristo molto? dante,
mameli: pongono una lapide alla casa ov' ei nacque. -assol.
/ sì mi domando: per colpire ov' esse / stanno, come porrei del mio
governatore regio nella città di can, ov' erano ridotti i presidenti e consiglieri fuggiti
/ non s'aven potestate / là ov' è argogliamento. caccia, 365: non
alle porte / del paradiso, / là ov' è solazo gioco e riso / e
e alla fortificazione di quella parte, ov' era la cittadella, la quale smantellata
... / e valmontone, ov' è il maggior de'ghiotti, / d'
sua nave a tutto suo diporto, / ov' e'giungner disia d'essere porto /
voler portate; / cotal uscir della schiera ov' è dido. a. tiepolo,
buttato sopra il pigiama, in portineria, ov' era chiamato al telefono. rebora,
de'lucenti rai / giunga col fine ov' ogni amante ha spene. scala del
sua nave a tutto suo diporto, / ov' è'giungner disia d'essere porto /
, tant'ha disiare: / là ov' ha il suo diletto memorando, / obria
importuna / che gli turbi il riposo, ov' ora giace: / sol quando amore
posa, / l'adorna ne la mente ov' io la porto. amari,
/ si tragge in vèr lo loco ov' i mi poso, / dicendo che mal
disse: signor, delle cose passate / ov' è la rimembranza? manzoni, pr
v.]: 'posizione'luogo del rigo ov' è posta la nota, sia sopra
di gifuni in quel di salerno, ov' erano i possedimenti deba famiglia e ove la
, il mio possente errore / sempre, ov' io fossi. - con riferimento ad
all'ora deputata / andò alla cassa ov' era un gran tesoro; / di gioie
la versione letterale del cesarotti, postillando ov' io leggo o intendo il greco diversamente.
vanno intanto i maggioraschi / duci equestri ov' è imbandita / una mensa più pulita
a dire, egli non andaro là ov' egli non poterò. guittone, xxxiii-92
/ va co'suoi piedi al loco ov' egli è morto. ariosto, 23-54:
damor, levò quella parte del foglio ov' era la sottoscrizzione e quella incorporò sopra
12: i mi vorrei colcare inel letto ov' ella pensa di gabbare el marito e
/ non s'aven potestate / là ov' è argogliamento. goldoni, xii-333: se
i-474: 'vaneggia un pozzo': cioè ov' è uno voto a similitudine d'uno
, 1-10-239: tornano a scorrer tarmi ov' ancor stassi / la prateria sì desolata
vostra, a casa gli amici ne'luoghi ov' egli pratica. lollio, 5-5:
nella scrittura non giacesse negletto, nelle chiese ov' era prebenda o altro qualunque salario deputato
altro, e l'aria interna / precipita ov' ei l'embolo ritira.
restare / a la porta di casa, ov' ella tosto / precipitando fu discesa.
: sperava risposta al mio biglietto, ov' io, per aver lume alla mia
li si ritorna in quel luogo medesimo ov' ella gli ha conceputi. 21
benevento, si apparecchiavano occupare i luoghi ov' è l'u gavazzi,
divoto e piano / l'urna pregiata ov' il tuo fra! dimora, / con
, xxxiv-723: intendi il pregio, ov' ella dà il tracollo; / non comperar
che a buon porto invia, / ov' è del faticar pregio soave. marino,
ogni memoria antica, / in parte ov' io condur ti voglio in breve /
grandissima punizione. alamanni, 7-ii-82: ov' è l'onore e 'l pregio / che
che conportan tutti, ma star retto / ov' ogn'on cade: tale pregio bene
; / ché dal principio suo, ov' è sì pregno / l'alpestro monte
tu fosti, / me là guidando ov' ho lasciato il cuore. alfieri, xvi-181
maddalena, dov'è l'amicizia? / ov' è l'amor che noi ci aveamo
s s ammassato, dall'altra ov' e'non hanno ritegno... te
d'esser di là dal centro, ov' io mi presi / al pel del vermo
, / vaga d'udir novelle ov' io mi sia. forteguerri, 17-73:
caritade e da la speranza, e là ov' eran tutte e tre era idio in
ben prenunzi del duolo amaro e profondo ov' egli sta per precipitarsi. serpetro,
. giunta la concessione d'un luogo ov' egli possa raccogliere le reliquie e i
prescrive / il destino comun, ch'ov' ei fu accolto, / senza timor di
penser giunto / che 1 raggi, ov' io mi struggo, erano presenti. carducci
dove caggio / e teso il laccio ov' io darò al presente. lippomano, lii-15-
con oste sopra la città d'imola ov' erano i bolognesi con loro forza, combattendo
: o felici mie selve, o terra ov' io / contemplo al fin che quella
/ che lentezza s'è questa? ov' è l'antica / vostra prestanza? e
allotta; / poi risalda con loto ov' ella è rotta. gonzaga, 29-
al macello. dolce, 9-14: ov' è questo famiglio fedelissimo / che m'in-
]: 'priapo ': da lampsaco ov' era nato fu questo dio detto lampsaceno
massa ellittica legermente aggrinzata nella larghezza, ov' è la bocca, ed in ietro
che voi mi mostraste / là, ov' avea tre persone, / la sera che
penser giunto / che i raggi, ov' io mi struggo, eran presenti. boccaccio
. bagnava l'orlo estremo del poggetto ov' era il monastero, e questa circostanza
inviarvi la prima parte d'un'operetta ov' io dipingo 1 miei tempi e me
furor distrutta poi: / ora nel luogo ov' ella fu signora / gengis fondolla,
e non amovibili membri del governo, ov' ella fosse creata dalla vera virtù e dai
ed inferme secondo le diversità del luogo ov' elle sono assisse. = comp.
pera; / ché dal principio suo, ov' è sì pregno / l'alpe- stro
e della prisca / mia servitù dal loco ov' io mi trovo / vi mandi un
per tutto, che si trovano per tutto ov' è un centesimo da guadagnare, un
quelli rispuose che venia d'una terra ov' elli avea ismosso e procacciato guerra e
i-6-21: esser dea gaidio, amico, ov' è procaccio; / galdete dunqua,
veduta quella stella fermata sopra il luogo ov' era gesù, ripieni di letizia.
no vi fu unque o fuvi parvo, ov' è senetute, la quale v'è
accortezza di proporlo allo stesso collegio ov' è mosca, più popolare e preferito
i-97: sovresso il giogo di sionne, ov' era / l'agnel gravato de la
lago di nemi, presso il luogo ov' è profondata la nave di tiberio, v'
, / cui la dura nutrice, ov' ei men teme, / con lieve moto
alfonso invitto, / che di gloria calcate ov' altri suole / di rado orme stampar
legami che ciascuno avvincono a quel suolo ov' ei nacque ed ov'ei sempre visse.
a quel suolo ov'ei nacque ed ov' ei sempre visse. vieusseux, cix-i-87
neiente / de la gioia e del bene ov' io son stato. / ed or m'
fé che vien dal core, / ov' è 'l suo naturale e proprio nido?
, / qui non si perda, ov' è di pier la sede. / so
, 5-70: da qual fonte prorompi, ov' hai la foce, / indomabile idea
festa sua si celebrava solennemente, ed ov' ella desidera d'essere prosciolta d'alquanti
confini eran ristretti / i lochi, ov' io movea la vagabonda / pianta, eppur
treccie sopra 'l collo sciolte, / ov' ogni latte perderla sua prova. aretino,
precedere almeno qualche parola di prefazione, ov' io m'ostini a non volerla provvedere
vertude di lui, m'à locato / ov' è (porto laudato!) /
santo zelo accese / fur quel- esca ov' io corsi e a cui repente / l'
bellincioni, ii-48: o ricciardetto, ov' è la tua prudenzia / a tanto
è giustizia. boccaccio, vii-216: ov' è prudenza, fortezza e giustizia / e
: spedale o ricovero de'mendici, ov' essi trovavano l'abitazione ed il vitto.
di scavalcare tutte le leggi del paese ov' ella viaggia nella semplice condizione d'individuo privato
e giocondo / in un giardino, ov' io stava soletto, / di mirto coronato
ti fisso nell'albo con tanta tristezza ov' è di tuo pugno / la data:
io non lascio andar la mia moglie ov' ella vuole e se non le do tanta
cu malumore. son puntuali; e, ov' è possibile, puliti. zavattini
cent., 55-23: o dante, ov' e il parlar pulito / col quale
a infestar con le armi queste contrade ov' io son prencipe, reprimale per ora una
, 11-64: nel cerchio minore, ov' è 'l punto / dell'universo in su
ha in su la calimala, quasi ov' è oggi la casa de'consoli dell'arte
in africa e vedendo che la nave, ov' egli era, era presa da'nemici
i nemici di lui dicendo. « ov' è lo 'imperadore? », egli
di malumore. son puntuali e, ov' è possibile, puliti. bacchelli,
ad offender punto la nobiltà del luogo ov' io parlo né la purità di chi
marito e al suo stesso salone, ov' era evidente la quadratura di una vita scrupolosamente
nicola, 277: al quatrìvio, ov' è sito il palazzo del duca di maddalom
casti, ii-8-100: quadra è l'alcova ov' è il gran letto in fondo,
legate al collo da un filo, ov' è scritta la piaga e la sorte.
e rilevato. martello, 6-ii-499: ov' hai tu dì giacobbe le nerborute braccia
portate, / cotali uscir de la schiera ov' e dido, / a noi venendo
io penso / di lei mi parte ov' altri li occhi induca. petrarca, 127-43
credo che nel terreno / aggia radice, ov' ella ebbe in costume / gir fra
mai fiumi né stagni / né mare, ov' ogni rivo si disgombra, / né
; / el levitico il terzo, ov' ordinato / fu 'l sacrificio netto, puro
con loro in quarto. e però là ov' elli teneano corte aveano una panca ai
farsetto. domandò a una bottega, ov' era il maestro. non v'era.
perché un mattone cadde sopra alla buca ov' erano i conigli di nascita e li ha
sfiorato con le battenti ali l'ordegno ov' ella credeva posare, di colpo cadeva
concetto fui / e quel dolce terren ov' imparai / raggermi in quatro e
istare presso a dio, che qui, ov' è castità di cuore, e qui
quici, / e'pose l'oste ov' è oggi cafaggio. 3. locuz
e sei giunta alla meta, / ov' ogni uman desio si ferma e queta.
, radestchi avere spianato il palazzo municipale ov' era raccolto, aver intimato alla città
[stanza] a noi si scopre, ov' usa [la maga] / l'ore
pien di rabbia / venir chiamando: « ov' è, ov'è l'acerbo? »
/ venir chiamando: « ov'è, ov' è l'acerbo? » idem,
a me in piazza a'dieci, ov' io sono. 2. figur
che nel terreno / aggia radice, ov' ella ebbe in costume / gir fra le
del dolce mio mal prima radice, / ov' è il bel viso, onde quel
/ nn che sé vide in quelle ov' io mi miro, / sé per sé
molte parti, e principalmente in quelle ov' essa è, per così dir, più
, 17-51: i'mi volgea per veder ov' io fosse, / quando una voce
anno a venezia presso i padri somaschi ov' era stato educato suo padre.
ragion là non si stende, / ov' è colei ch'esercitar vi sòie. giannone
v in italia e passando da peschiera ov' era concorso il fiore di molte provincie,
fé ragunare in tutte quelle parti, ov' era la muraglia più debile, gran quantità
all'ora deputata / andò alla cassa ov' era un gran tesoro: / di gioie
; / e rallegrasi il cielo, ov' ello è gito. bibbia volgar.,
inviar per lo suo regno ardita, / ov' è chi la rallumi e la conforte
piè che 'l regge e 'l vase ov' entra il vino / a guisa fatti son
soa gento ramenga. petrarca, iv-2-131: ov' è 'l gran mitridate, quello eterno
quell'occhio e presto lo conduco / ov' io ho preparato prima un buco, /
che spesse di maglie / minute e ov' eran pria rammatassate / sten- dansi e
di ferro irsuta di ramponi aguzzi / ov' io piglio i miei lupi. 4
pensò [teseo] che nel bosco ov' e'rancura / aver sovente soleva d'amore
vide sbucare da via dante un corteo ov' erano certuni armati di randelli come clave di
notte e dì meco disioso scendi / ov' amor me, te sol natura mena
che innanzi freme, / e frettolose ov' egli le rappèlla / sì giunte van che
sua nave a tutto suo diporto, / ov' e'giungner disia d'esser porto /
/ o che con gli occhi, ov' arde il foco mio, / rasciutte un
, dice: « o fiammetta, ov' è fuggita la vaga bellezza del viso tuo
spine e i sassi / coperta buca, ov' egli entrato ha scorto / che fuor
19 di marzo a un certo luogo ov' erano due guadi. 5.
che lei [l'anima] segue ov' ella il mena / si turba e rasserena
sparve di queste altre piume, / ov' io non mi rassonno / mai più se
mano e mi conduce nella sua cucina ov' è un solo fornello e una rastrelliera
e ratta, / giunsero al fine ov' era la regina. citolini, 388:
lor ministro, entrò in quella casa ov' era in pulpito il predicante. muratori
s'arresta; e rino?.. ov' è il mio rino? 2
vapori. arici, m-ni: ov' egli [il puledro] ascolti / da
t'avesse richiesto / a por te lieto ov' i'son tristo molto? dante,
del clima di quel loco, / ov' ha reame il primo maladetto. segneri
c. ferrari, 103: di là ov' eravamo, sentivansi le sentinelle nemiche a
nel pensier mi riede / sotterraneo recesso ov' ella porre / potea nell'uopo a
casa, 654: le bionde chiome, ov' anco intrica e prende / amor quest'
riciepo inganno, / poi m'è lontano ov' eo non posso gire. iacopone 4-16
giovinette è il regno / de'celesti ov' io riedo: all'infelice / terra ed
padri. mazzei, i-38: l'uficio ov' io sono ha a governo circa cinquanta
sepulto... in inferno, ov' elli ebbe bisogno d'una gocciola d'acqua
concetto fui / e quel dolce terren ov' imparai / raggermi in quatro e poi levarmi
ché al tebro, all'amo, ov' è più sacra italia, /..
congiunta a sperienza insegna, / che, ov' è costituzion che freni e tempre /
lato va 'l superbo alcastro, / nato ov' il nilo impingua il verde egitto,
ovinette, è il regno / de'celesti ov' io riedo. ungaretti, [-25
.. tornò nel vaso a ferrara, ov' era la linea del declivo et il
alfieri, 12-255: -ma dimmi: ov' è quel da mileto? -in fumo /
al monte casino, celebre monastero, ov' eravi una biblioteca ch'era tenuta una
ché al tebro, all'amo, ov' è più sacra italia, / (così
/ d'esser di là dal centro, ov' io mi presi / al el del
lumi già sì dolci e rei / ov' è la fiamma? ov'è il bel
e rei / ov'è la fiamma? ov' è il bel raggio ascoso? d'eredia
ii-137: un libro di passato, ov' io reprima / il mio singhiozzo e il
di gesù cristo, xxxiv-414: ov' è quel che era in vostra compagnia,
colatura del mar rosso in quella parte ov' è disgiunto dal nostro mare di qua per
nella antica e originai distribuzione del canzoniere ov' è il xx. -in un
non posso. / ricucimi la spalla ov' ebbi il bosso / animato e ristringimi la
... da quella rete, / ov' esse più desian di restar colte,
che conportan tutti, ma star retto / ov' ogn om cade: tale pregio bene
adrieto, / mirando in questo sito ov' io salia, / lieto e contento
si può singolarmente raccogliere da agnello, ov' esprime nella vita di mauro trigesimo quarto
sareb- b'atra / la morte, ov' io per sua bellezza corro: / ché
/ di un panno d'oro, ov' era ricamata / la grande impresa de la
. cecco d ascoli, 1172: ov' è savere ricchezza non manca / se
or vegio ben che i'loco / ov' è ricor, pò l'omo ben richire
306-9: vo ricercando ogni contrada / ov' io la vidi. l. frescobaldi,
/ che il tutto cangia in oro, ov' ei si getta? d annunzio,
... non fère il duce, ov' è diretta, / ch'ei,
ambasciatore'o simile: ritirarlo dal luogo ov' egli faceva il suo uffizio, sovente a
guadagnare il ricoglievano e portavanlo oltremare, ov' era molto richiesto. stampa periodica milanese
avesse, / per cortesia, là ov' è, ti ricompia; / e,
/ o che con gli occhi, ov' arde il foco mio, / rasciutte un
avere ben compassato e misurato il luogo ov' egli doveva saltare, urtò, fuori di
e 'l dì seguente intero / per lochi ov' orma altrui non appariva; / ci
non posso. / ricucimi la spalla ov' ebbi il bosso / animato e ristringimi la
ricuperare la lettera dalla posta e di dirigerla ov' ei si trova. carducci, ii-16-201
sinistra / di tremezzo la sponda, ov' austro eterno / i fior più begli
ridicansi i numi quand'han pronunciato? / ov' e- sempio fu mai che si pentisse
ombra / di sì gran pianta, ov' oggi amor ridutti / ha tai pregi
.. quando véne i. loco ov' à già stanza, / moltiplica e sormonta
, 642: il dolce riso, ov' era il mio refugio, / quando l'
adesso è detto il principato, / ov' è la ^ emma cu gran refulgenzia,
mi fruga / tragge cagion del loco ov' io peccai / a metter più li miei
. buonarroti il giovane, 9-26: ov' assai popol si rigira, / com'
e dritto con in mano la carta ov' erano segnate le rime, sciorinò il sonetto
oro, / su 'l nobil drappo ov' è trapunto il gallo. b. croce
, è il regno / de'celesti ov' io riedo. alla infelice / terra ed
; / l'effetto il mostra, ov' el tirò la fune: / più non
la preda e si rimbosca / ciascuno ov' è la via più ascosa e fosca.
. tornò nel vaso a ferrara, ov' era la linea del declivo, et il
religione cattolica si rimettesse in ogni luogo ov' era stata intralasciata; che alli ecclesiastici
lassa, / e fuor delle caverne, ov' eran gli occhi, / lacrime uscian
.. la lasciò sola nell'appartamento ov' ella abitava col paziente marito che era
fuoro, e poi parlamentaro, / ov' ettòr ed accille si sfidare, / e
la cieca orrida notte / per quella parte ov' ha il cor gioia e pace;
, 17-48: 1'mi volgea per veder ov' io fosse, / quando una voce
) / move - e rimove, - ov' e'- mai non mente.
tua lettera, un fascicoletto del viani ov' era l'articolo su 'l verbo sortire
papato starà finché non lo rovesci dal seggio ov' ei dorme l'italia rinata. massaia
, iii-88: perché dalla torre, ov' erano rinchiusi quei soldati, ricevevano le genti
medesmo, e ritrovosse / poi là rinchiuso ov' uom per sé non parte. idem
parlando con te, soave amica, / ov' è vera letizia anch'io ti aica
gherardini]: non è questa la terra ov' ha sì vario / l'imperio il
in un momento sciolta / dal legno, ov' era astretta con gran forza.
che 'l facea ringorgare infino assai presso ov' è oggi la città di firenze, e
non rinasca pur dentro allo stipo, / ov' io 'l tenni celato.
..., nella parte là ov' è verdissima, fedire con coltello la sua
marito e al suo stesso salone, ov' era evidente la quadratura di una vita scrupolosamente
pianto). petrarca, 325-35: ov' è 'l pianto ognor fresco e si rinverde
monte, 1-101-12: la franzese casa, ov' atraversa, / fa ben mutar
/ che il tutto cangia in oro, ov' ei si getta? pasolini, 3-131
. / raparo -a la contrada là ov' è amore, / amor -mi scaccia sì
al monte casino, celebre monastero, ov' eravi una biblioteca ch'era tenuta
non mi dispero / di gire al loco ov' ella fa riparo, / dicendole in
mitraglia nemica la riprese e la ripiantò ov' era, gridando: viva l'italia.
latini), si ripiglia il solco ov' è restata la storta. -riaprire
non ci trovò magion né tempio / ov' ei potesse aver reposo. manzoni,
travaglio ch'io non trovo lato / ov' io di ciò trovar possa riposo, /
non ha né pace né sicurtà, ov' ha paura e tremore, ov'ha fatica
, ov'ha paura e tremore, ov' ha fatica e dolore ». lacopone,
patria, ivi è vero riposo; / ov' è il padre e la patria,
vasel d'oro, / nicandro, ov' è riposto, / l'almo licor di
in reposta / valle si trasse, ov' era un piccol piano / ch'in mezzo
riposti / stanno, ed in quella valle ov' essi stanno / nuovi sogliono usar riti
mitraglia nemica la riprese e la ripiantò ov' era, gridando: 'viva pltalia'.
bando ancora più vandalico degli altri ov' è intimata l'immediata fucilazione...
il cervio che toma a morire / là ov' è feruto sì coralmente, / e
via ch'adduce / con somma gioia ov' è l'eterna luce. giuglaris,
pondo / per la nostra riscossa, ov' egli intenda / vivi i suoi figli nelle
benevento, si apparecchiavano occupare i luoghi ov' è l'usanza di riscuotere il pagamento
/ poi le dimanda: « ov' hai l'imago ascosa? » / «
detta oste dei franceschi e altri oltramontani ov' è oggi siena, si lasciaro in
. foscolo, xiv-125: lo stanzino ov' io mi sono trovato con molti altri
che al mio disio mi fanno lontana. ov' è ora la rabbia de'tuoi suggerii
sempre nemica / mi risospigne al loco ov' io mi sdegno / veder nel fango il
, né queste sponde / felici, ov' egli al tuo desio risponde, / come
xlvii-174: non è sublime il cielo ov' è il suo centro, / anzi è
me ristagna / intorno al cuore, ov' e 'l suo fonte e 'l gorgo.
molto bello, / era il solio ov' il nume dimorava; / de sotto e
delle mura di una sola città, ov' era troppo ristretta la stima e l'autorità
miglia d'aere ammassato, dall'altra ov' e'non hanno ritegno e confinan col
, e sei giunta alla meta, / ov' ogni uman desio si ferma e queta
sparo. / raparo -a la contrada là ov' è amore. bartolomeo da s.
gli aerei poggi / di bellosguardo, ov' io, cinta d'un fonte / limpido
marino, 1-3-96: urna di gemme, ov' è il mio cor sepolto / a
; / lasso, tornar vorrei / ov' è il meo core assiso / e 'n
umilemente, / e rimembrar lo tempo ov' è venuto. sanudo, i-885: el
grazia, dovente ritornare e non quindi ov' è la via irremeabile, cioè non ritornevole
fior non fo ritorno, / là ov' è tutta allegreza, / savere e gentileza
posson le mie voglie / tornarsi in parte ov' io cader temea; / che poi
e divenir marito, ov' eri amante. buonarroti il giovane,
ella i giochi, e di là, ov' ode / che si festeggia, il
bruni, 185: aureo calato dona, ov' è ritratta, / già trasformata,
se medesmo e ritrovosse ipoi là rinchiuso ov' uom per sé non parte. baldi,
celeste tesoro al mondo solo, / ov' io perdo me stesso e mi ritruovo.
e son dato a servenza / là ov' è tutto valere, / pregio ed
del bel censo in riva, / ov' ergon piante illustri al ciel le chiome.
/ e cercherò la riva / del tibro ov' or si posa il gran pastore.
marino, xv-22: e porgendoli quelle, ov' ei già bebbe, / urne di
302-4: levommi il mio penser in parte ov' era / quella ch'io cerco e
tua riverenza, / tu non andresti ov' io, per sei ronzini, / e
intorno. / alzarla, nverciarla e, ov' ell'è guasta / toccarla di martel
. a. cocchi, 1-66: ov' è finalmente aperto questo canale nell'utero
o diva, / dal tronco, ov' è legato, il carro slega, /
il carro slega, / e dritto, ov' è la coppia, inver la riva
portato ad urbino per riporlo nella chiesa ov' egli doveva essere seppellito. vico,
che non solamente lo liberò dal periglio ov' era, ma lasciò un suo rocco
. iacopone, 25-42: « or ov' è la lengua tanto tagliente? » /
nemica: / e nell'ospite suolo ov' io ti lasso 7 giuste son palme
storici, i-232: l'isola di vulcano ov' è il gran passeroni, iv-84
piene impetuose / da mille gioghi, ov' è perpetua neve; / rompe le sponde
238: fui oggi in arsenale, ov' è un'attività e un fervore grandissimo,
giossi in aspra e torbida tempesta, / ov' ella giacque in alto mar funesto /
avesse, / per cortesia, là ov' è, ti ricompia; / e,
amor con novo, insolito focile, / ov' io non potea gir, m'alzò
fumo. pirandello, 8-59: ov' egli stava in qualità di garzone,
molto bello, / era il solio ov' il nume dimorava; / de sotto e
. frugoni, iv-367: curioso di saper ov' andassero, tenni dietro al rolante,
è forse quello formato dalla strada maestra ov' è traversato dalla rua grande, al cui
genito; e nel pariàdre, / ov' entro le caverne stride il ferro / dei
chiama il fier leon volante, / ov' ei spiega, ruggendo, unghie vivaci,
que bracmani... curioso di saper ov' andassero tenni dietro al rolante, che
ch'io trovai / arder d'amore, ov' io nel dolce rezzo / isfavillar vedea
sagrata né benedetta, ma in inferno, ov' elli ebbe bisogno d'una gocciola d'
trovossi a piè del solitario monte, / ov' era posta la sacrata cella / di
viva per lo 'ncesto commesso, là ov' è oggi la città di rieti, che
che fuor mi serra / del bello ovile ov' io dormi'agnello, i..
'n questa morta vita ebbeno onore, / ov' è l'adolescenza e 1 gran valore
saettatrice infesta / della terrena spoglia, ov' io son chiusa, / oltraggio ai
aggio ed aporta / ch'entra la porta ov' e'for gie aportato. =
. così dicesi il salso / padul ov' entra, a la bassura, il
all'angolo della chiesa s. marco, ov' è la pietra del bando, vi
, / fatti avea due nel loco ov' eravamo. 13. levarsi e
non soferire, / sede im parte, ov' e'più non iscende. -sostant.
mi riconforto, / perché del corpo ov' eri preso e morto / alteramente se'levato
camminata, / di gran larghezza, ov' è 'l gran parlatorio. tramater [s
, / che con beata pace / ov' el si truova fa dolce salute.
far onore all'italia ed a roma ov' era nato... i saluti non
dèe, né gelosia / d'infamia, ov' è chi salva ogni tuo onore.
/ condùcane a vita eterna, / la ov' è la gente salvata. panigarola,
a sanarsi i fa sì acorti / che ov' è più dubio è alor la fè più
.. in quelle selve di mugello ov' è oggi la sua chiesa, cioè
vane. / ancor digesto, scende ov' è più bello / tacer che dire;
bibbiena, 2-80: corre il sangue ov' è la percossa. firenzuola, 632
/ un cencio su una spalla / ov' era il pel di tutti e sette
varco anelando, e le eterne, / ov' io qual fiera dormo, atre foreste
, / è santamente caro il loco ov' ebbe cuna. -con impegno
ven da cor affranto. / ed ov' è 'l dolzor santo, che me s'
maria di leuca'. 'santa maria nuova'ov' è ora il maggiore spedale di firenze.
pascoli, 1137: dalla terra nera ov' è la sfinge, il vento / moriva
i romani sempre satirici divulgarono una incisione ov' è dipinto il busto del papa,
la valle di zeri e quella ov' è situato pontremoli, e dipoi gradatamente sbassando
/ delle sbirresche orribili tempeste, / ov' uom per privilegio in pace siede!
, / tal vanne a maggior guerra ov' egli sbrame / la sua di sangue infuriata
uno': cacciarlo, farlo uscire del luogo ov' esso abita, colla forza o colla
loro caporali. sacchetti, 380: ov' è 'l conte di fiandra / e la
rinnegato. laude cortonesi, 1-i-3q2: ov' è lo capo così pettenato? / con
drento ben guardare, / il luogo ov' è 'l zibetto non scambiare, / ché
ha di cento scampoli, / tastando ov' è il gigante. fucini, 611:
mi nasconde, / ché sempre scande ov' io mi trovo avacio. 7
verso toscano. pseudo-scroffa, 1-49: ov' è or quel tuo erudito panegirico?
temeraria, scapestrata ed indegna del beato luogo ov' egli la caccia. 4
domanda a mia madre: « signora, ov' è il figliuol tuo? »
avremmo ripreso la via pel modesto nido ov' ella [cecilia] passava le sue facili
di qualche fatto notevole della sua storia ov' egli non mi conducesse. -ant
e arricciato come un antico manoscritto, ov' erano raccolte le sue poesie. bemari,
di scavalcare tutte le leggi del paese ov' ella viaggia nella semplice condizione dùndividuo privato
i fanciugli di roma andavano a'mortori ov' erano sotterrati i corpi de'morti tedeschi
/ qui, e altrove, quello ov' io l'accoppio. s. gregorio magno
di montalbano / dalle rive di spagna, ov' egli è sceso, / mi fa
digesto, [il sangue] scende ov' è più bello / tacer che dire;
176: la luna e 'l sole, ov' è suo nascimento, / o se
col grande anvito, / ora sapesse ov' ello è gito! 2.
sareb- b'atra / la morte, ov' io per sua bellezza corro: / ché
chiaro poggiate a quel celeste chiostro, / ov' io con voi d'alzarmi indarno giostro
? ove ora mirano gli occhi vostri? ov' è ora la vostra ira? perché
a scherno / d'andar contrala morte, ov' ei comandi. falloppia, lxv-25:
magico di una melodia unica, di quella ov' è la farfalla che scherza tra i
i-80: un mattone cadde sopra alla buca ov' erano i conigli di nascita,
di vena / che nella schiera, ov' era messer piero, / che 'fiorentini
inf, 5-85: cotali uscir della schiera ov' è dido. idem, inf,
, 2-22-67: sovra le case, ov' è più alto il monte, / sorge
deh risguarda or questi / chiostri, ov' eri cotanto ai buon gradito.
ella i giuochi, e di là, ov' ode / che si festeggia, il
, inf, 12-3: era lo loco ov' a scender la riva / venimmo,
cavano [del pepe] di calicut, ov' egli è più sciaguratello che non è
matto, / quando mi dipartivi / là ov' era stato in tanta degnitate! /
: dal tirolo ci ritirammo a brescia, ov' ebbe luogo lo scioglimento dei volontari,
treccie sopra 'l collo sciolte, / ov' ogni latte perderia sua prova. boccaccio
... da quella rete, / ov' esse più desian di restar colte, /
s'aperse il sacco de'priori, ov' erano da cinquanta pallottole di cera,
/ un cencio su una spalla / ov' era il pel di tutti e sette i
uman seno è troppo frale scorza / ov' un bel guardo volontario scocchi / per divina
articolata e grossa, / e quindi ov' era l'ala, il braccio scocca.
che dunque ricevono false informazioni, specialmente ov' è questione di letteratura, arti,
di scorpione, la fronte di piombo, ov' erano scolpitelettere in duo versi che dicevano:
cristiani. tasso, 13-i-199: ditemi, ov' è il mio figlio? /.
soave rifrigerio al lasso core, / ov' è 'l tuo salutifer buono odore, /
e 'l capo / de'viziosi mali, ov' io li sapo. niccolò del rosso
riman co'suo nell'aspro golfo, / ov' è stridor di denti, fuo
. marini, iii-46: scopritemi sinceramente ov' egli sia. garopoli, 18-81: che
onde, 7 scuoprimi il porto ov' è più lieto il cielo. caro,
, le scoperse un loco / sotterra, ov' era inestimabil somma / d'oro e
/ quell'è um punto, poi, ov' e'ti guida e scorge, tanto la
scorto? » ariosto, 1-iv-604: - ov' è la veste? - che veste
muov'el campo al fiume ilisso, / ov' era lo delubro del suo bòrea,
92: la vispa rondine, / tornata ov' ella nacque, / spazia sul pian
aggrada di scorrere al borgo kaniguet, ov' è l'antico palazzo de're di scozia
. ariosto, 14-79: vien scorrendo ov' egli abiti, ov'egli usi.
14-79: vien scorrendo ov'egli abiti, ov' egli usi. n. secchi
, la solitaria vita / e questi, ov' iomi chiusi, ermi soggiorni / fanno che
136: sonvi ben que'di trache, ov' è centor- so, / che fuor
scorte dell'alma in giro meno, / ov' è il pensier più frale e men
mezzo mi riporta / che mi rintegra, ov' a me stesso io manco. lomazzi
intestina guerra / a quell'alma infelice, ov' hanno il nido / cotante furie e
questa don na il metti / ov' io porro la borsa, e fian sicuri
prezia / matelda per iscritto il truovi ov' è san benedetto / in mantovana. annotazioni
coperchio / d'un grand'avello, ov' io vidi una scritta / che dicea:
del decreto, cioè del debito, ov' era l'uomo obbligato al diavolo per
. ranieri, 1-i-160: nella scuola ov' io era gli ammaestramenti o qualunque sorta di
vaghi angeletti reggono uno specchio, / ov' ella guarda. camerana, 216: nella
, 10-64: apprestar su l'erbetta, ov' è più densa / l'ombra e
/ già penelopevolesse: / or la stanza ov' ella tesse / è de'proci aperta
mo tomo a. ccasa mia / ov' aio avuta tua compagnia, / non te
più m'è forte / la pena ov' io son dato, / quand'io non
sieno pervenuti ad una certa casa, ov' essa gli avrebbe le sue intenzioni spiegate.
umile / che già mai in donna ov' amor fosse apparve, / fora uno
io costui salvi, ed io gliel dono ov' ella / dando a mela sua destra,
] fallo avesse, / percortesia, là ov' è, ti ricompia; / e,
quale sen già lungo questo cammino là ov' io era. buccio di cha
a vicitare / di mezzanotte al letto ov' io dormìa, / tre belle donne seco
ché già non saccio dire / lo secolo ov' i'sia. meo de'comune
in palestina un novo regno, / ov' abbia la pietà sede secura. chiari
là entro e montammo ne la sala là ov' era la fede, che sedea in
mi siede. piccolomini, xlv-69: ov' amor siede, / ogni valor si trova
: da < jue'superni chiostri, / ov' or sicurasiedi, / tutta raccolta in chi
6-ix-93: tutti sederini delle slitte, ov' eran cavalcioni quelli che guidavano i corsieri
entro e montammo ne la sala, là ov' era la fede, che sedea in
95: venni in soldania, ov' è la sedia del re di persia.
tu mi lavi / di quel peccato ov' io mo cader deggio, / lunga promessa
: oh, dal seggio di giove, ov' ella regna, / odami l'alta
che nel terreno / aggia radice, ov' ella ebbe in costume / gir fra
tasso, 7-11-90: da quella parte ov' ha '1 suo albergo il core,
di stato. foscolo, xvi-194: ov' ella voglia spedire lettere, le ricapiti
duo gran sacerdoti altri minori, / ov' entro al vallo tra sacrate soglie /
mi tragge ne lo stato ov' io mi trovo. idem, conv.
le sue genti scorreva per tutto, fuggendo ov' ei trovavariscontro e di nuovo ritornando ad infestare
da uno o piùbardi, si portava colà ov' era accaduto il fatto di cui si
non fu già ninfa o pastore, / ov' io giacea ferito, / che parlando
sembranza. giacomino pugliese, 180: ov' è madonna e lo suo insegnamento,
nemici lo avessero cacciato dal bello ovile ov' ei dormiva agnello, le voci che
ala sembl'angelicafigura. guittone, i-14-67: ov' è l'orgoglio e la grandessa vostra,
chi 'l congiunse / nel ventre diabolico ov' io giacqui / difforme assai d'ogni vir-
fuor mi serra / del bello ovile ov' io dormi'agnello, /...
no vi fu unque o fuvi parvo, ov' è senetute, la quale v'è
con senno! petrarca, 299-5: ov' è 'l bel ciglio, e l'una
coreo del mio viver lume dànno? / ov' è 'l valor, la conoscenza e
se ne andò ratto al proprio luoco, ov' era maestro diego morto sentato. p
... / nel caro bosco, ov' io la vidi in pria, /.
, / qui e altrove, quello ov' io l'accoppio. seneca volgar.,
finché io mi trovi qualche altro sentiero ov' io possa finire con più decoro questo
'l cor mi roda e lime, / ov' orma di virtù raro s'imprime,
tucca » / sentiv'io là, ov' el sentìa la piaga / de la giustizia
qui i libri che gli avevi destinati, ov' è il tuo ultimo lavoro storico che
in così fatto caso poteano cavalcare là ov' elle voleano, e tanto andavano alla
celeste forza / vinto, baldesco, ov' ei d'opporsi tente: / onde più
serbato! / benedetto sia 'l nodo, ov' io fui stretto, / e i
e 'l dolce sguardo onesto, / ov' amor le sue gioie inseme aduna,
maestro d'armonia nell'alta valle seriana, ov' è con suoi cari in una pensosa
gliele concedeva, serrando però la camera ov' io teneva i libri e le scritture
302-3: levommi il mio penser in parte ov' era / quella ch'io cerco e non
che fuor mi serra / del bello ovile ov' io dormi'agnello / nimico ai lupi
e son dato a servenza / là ov' è tutto valere, / pregio ed onor
io vegno di lontana parte, / ov' era lo tuo cor per mio volere;
vìnto dalla durezza del tuo petto / ov' io non seppi ancor trovar merzede, /
riccardo degli albizzi, cxxxvi-159: ov' è 'l viso pulito / sì ben
, 1-329-8: o pringe del mondo, ov' è tuosecorso? / o buon comune,
è tuosecorso? / o buon comune, ov' è lo tuo sforgo? / o furor
tuo sforgo? / o furor dipopolo, ov' è tua sevizia? 2.
. c. gonzaga, i-96: ov' è, signor, quella vertù infinita,
silenziosi, giunsero in fondo a una sala ov' era apparecchiata una tavola per due.
antiche. galeazzo di tarsia, 1-67: ov' è più ricca egrave / d'or la
pugnale, non ricordo bene. ov' ettòr ed accille si sfidare. a.
a me [cupido]: « lippea ov' è fuggita, / che m'ha
volgi intento / il guardo agli occhi ov' è men chiaro il sole? / in
un momento sciolta / dal legno, ov' era astretta con gran forza.
. cecco d'ascoli, 1173: ov' è savere ricchezza non manca, /
rosso, 1-329-7: o pringedel mondo, ov' è tuo secorso? / o buon comune
tuo secorso? / o buon comune, ov' è lo tuosforgo? / o furor di
tuosforgo? / o furor di popolo, ov' è tua sevizia? 13.
valse indi a tre dì la vittoria, ov' io rimasi sgambato. guadagnali, 1-i-126
davanti. fra giordano, 3-47: ov' elle si credono essere belle, elle
che in camera / di cammillo, ov' io ho sentito adesso / ch'ell'
]: quand'esce il nastro dalla guaina ov' è infilato per servire al suo uso
le gravi pene e 'l gran foco ov' io ardo / mi può levare un tuo
che neppure la polizia, sguinzagliata sulle gamba ov' ebbe mal sì crudo e lungo: /
, / almen da quella sponda, ov' ei si piega, / di sgusciarsi e
istare nel sicuro, migliore consiglio ov' ha paura e tremore, ov'ha fatica
ov'ha paura e tremore, ov' ha fatica e dolore ». dante,
/ si li vinisse meno, - ov' andaria? 7. salvaguardia da
robusto, / del bel verziere, ov' altri entra di raro, / sollecito cultor
che vedea la città di l'alma, ov' ella signoreggia, / raccese 'l foco,
/ per l'amico silenzio gir là ov' io / de'mie'affanni (o ch'
cura, / e la pregione oscura ov' è 'l bel lume. guido delle colonne
anni / che mi condusse in loco ov' io fui preso; / e come io
han spente e uccise; / e ov' eran culti campi e moltitudini, /
che vi è incauta ascesa / nel lato ov' è il burron sdrucciola al basso.
/ a destra ed a sinistra, ov' è più spessa, / a cui tronca
essa ricoprire. carducci, iii-4-48: ov' è or l'aquila di pompeo? l'
atmosfera che inquieta. craf 5-599: ov' è più cupo smago / di rupi infrante
de'camarlenghi de la detta arte, là ov' erano ei dricti dell'arte soprascripti secondo
selve intorno orride e folte, / ov' altri si smarrisca a mezzo il die;
cavarle a una a una dal mazzo, ov' erano legate insieme. onofri, 12-175
/ move - e rimove, - ov' e'- mai non mente. =
nuova, 21-2 (85): ov' ella passa, ogn'om vèr lei si
scolorite e smorte / rose intorno, ov' or morte / e non più il
: quelli rispuose che venia d'una terra ov' elli avea ismosso e procacciato guerra e
snidi / costui da quest'albergo, ov' ha l'asilo / tuttor. monti,
catene snoda, / per fuggir lieto ov' altra donna il chiama! della casa,
de'romani, e massime da quella parte ov' eglino sono a confine coll'etruria.
l'anno da fiorini vènticinquemila dyoro, ov' erano asegnate le paghe a meser mastino
, il suo pensier comprese: / « ov' è » gli disse « il grave
il grave usbergo e sodo? / ov' è, signor, l'altro ferrato arnese
, ii-xiv-13: o miseri miserissimi disfiorati, ov' è l'orgoglio e la grandezza vostra
iv-235: vedo il bel ciglio, ov' è dipinto il nome / che nel mio
provedenza / de lo gravoso, affanno ov' eo soggiorno. laudano di santa maria della
e fede, / che tal, ov' idol sacro ha pur soggiorno, / fuor
faran soggiorno / nel vostro seno, ov' io le sacro e chiudo, / tirate
, / orrammi il mondo in parte ov' io il contempie. bruno, 3-575:
nel primaio assalto pigliò cartagine nuova, ov' era ragunato grandissimo avere persoldare cavalieri e molto
. corsini, 66: entro il solco ov' ella ondeggia / fa la mostra che
fiume scuro e de solfato, / ov' è la rota ke. nno sta 'n
spacio mi nasconde, / ché sempre scande ov' io mi trovo avacio. canteo,
: piega il bel fianco turgido / ov' usa amor suo dritto / di movere sollecito
, misimi ne la mia camera, là ov' io potea lamentarmi sanza essere udito.
ferrai vuole favorirmi, gli sarei tenutissimo ov' egli mi somministrasse, finché non potessi da
ombra sparve di queste atre piume, / ov' io non mi rassonno / mai più
, 24-152: ecco i pensieri, -là ov' era retto, / avean- me costretto
2-2- 88: giunsero al fine ov' era la regina, / pallida in faccia
petrarca, 294-9: piangon dentro, ov' ogni orecchia è sorda, / se non
cosa cotta alle publiche botteghe del mercato, ov' i cuochi, in palese cocinando,
ed ei sovra mi trasse al firmamento / ov' è che l'alta eternitate impere.
spesso ricercando vado / il pelago, ov' io entrai soro e inesperto, / ch'
pratolini, 3-49: sorpassammo uno chalet ov' era una pista, e giovanotti e ragazze
vita nuova, xxi-2 (85): ov' ella passa, ogn'om vèr lei
core a suspirare: 7 « ed ov' è mio segnor, ch'eo no lo
sostien picciola verga, / e la reggia ov' al- berga / è capannetta povera
terrene del sotterra neo, ov' è la reliquia della s. croce,
posa, / tadorna ne la mente ov' io la porto; / non che da
lumicino, ed aperto un suo banco ov' erano molte guastarette ed ampolle, una ne
. idem, inf., 34-104: ov' è la ghiaccia? e questi com'è
angustie delle mura di una sola città, ov' era troppo ristretta la stima e l'
armi è guizzato sull'opposta arete, ov' è dipinta la faccia mansueta del redentore con
, 21: in questo grasso poggio ov' è 'l sovercio / i'vi vidi un
: sovresso il giogo, di sionne, ov' era / l'agnel gravato de la
presto quel camin spaziare / e ritrovarsi ov' ha la mente posta / per poter visitare
sentì crescere l'orrore della terra tignosa ov' era un silenzio spalancato come una trappola.
dicesi di chi sta dietro alla sedia ov' è un gran personaggio, per esser pronto
delle case. brezzi, i-1-169: ov' è la grande / virtù dell'arco
che tanto puote? / e 'l fuoco ov' è, che tanto incendio span
sue genti scorreva per tutto, fuggendo ov' ei trovava riscontro e di nuovo ritornando
e scarsi / di que'begli occhi, ov' io, mirando fiso, / sento
buoni: / giudica tu il luogo ov' hanno a stare, / secondo le ca'
ciò ch'è contato, to'sol ov' è monte! -ampiamente diffuso (
sembianza / ch'esce del core, ov' è sì combattuta / la vita, ch'
: quando il tràino arriva a quel punto ov' è più facile precipitare che andar inanzi
sole, apparve in vignone in provenza, ov' era la corte del papa, sopra
dinanzi agli occhi un chiaro specchio / ov' io veggio me stesso e 'l fallir mio
, 4-20: il secondo canto si distende ov' è posta briganza, città di callecia
9-27: uom posto a farsi specchio ov' altri miri. -farsi specchio di qualcuno
/ e non sol di laconia, ov' era nato, / tarn pie contrade visitar
, / amor ne l'alma, ov' ella signoreggia, / raccese 'l foco e
varco anelando, e le eterne, / ov' io qual fiera dormo, atre foreste
: più m'è forte / la pena ov' io son dato, / quand'io
varco anelando, e l'eteme, / ov' io qual fiera ormo, alte
v. sperma), e £à) ov' animale', col suff. -oeiòr) g
mi spetro / de l'errore, ov' io stesso m'era involto! idem,
erte, / che vanno al tempio ov' il morir si spregia, / spianate innanzi
ficca / e forma atra prigione, ov' introduce / ben angusto sportel torbida luce.
. iacopone, 25-18: or ov' è 'l capo cusì pettenato? / con
: s'aperse il sacco dei priori, ov' erano da cinquanta pallottole di cera,
chiama il fier leon volante, / ov' ei spiega, ruggendo, unghie vivaci
/ vaghi angeletti reggono uno specchio, / ov' ella guarda. jahier, 123:
spinsi / il piè sul cammin aspro ov' ella il volse. -spingere il
/ e par mi spinga al luogo ov' io fui preso! tortora, 1-162:
/ che confortavan l'anima smarrita? / ov' è l'aura gentil, che spesse
intorno zeffiri celesti; / parte, ov' avvien ch'il sacro piè calpesti, /
del cibo, si parte dal cuore, ov' egli s'affina e di sé n'
bella, / sporgi quella / bocca ov' abita t mio core. -tirare
a palmo a palmo / sicilia tutta ov' entra ed ove sporge, / calcando sempre
bosforo tracio dalla città dello stesso nome ov' era il sepolcro d'aiace telamonio un tempietto
, 463: una lingua di terra, ov' ella è posta sportando assai nell'acqua
ficca / e forma atra prigione, ov' introduce / ben angusto sportel torbida luce.
erte, / che vanno al tempio ov' il morir si spregia, / spianate innanzi
buono a rappaciarvi colla gente germana, ov' ella voglia anzi pentersi che sprofondare.
ficca / e forma atra prigione, ov' introduce / ben angusto sportel torbida luce.
lumi già sì dolci e rei / ov' è la fiamma? ov'è il bel
e rei / ov'è la fiamma? ov' è il bel raggio ascoso? / de
le fiorite guancie il bel vermiglio / ov' è fuggito? ov'è il seren del
il bel vermiglio / ov'è fuggito? ov' è il seren del ciglio? /