irato a'patrii numi, errava muto / ov' arno è più deserto, i campi
insegna] ne trasse di nuova fazione, ov' era una donna vecchia a sedere.
in lui l'immagine di liguria, ov' era nato..., e un
livello. iacopone, 25-34: or ov' è il naso c'avìe prò odorare?
ricche e belle giostre... ov' ebbe di molto belli colpi e d'abbattere
alla fonte, ovvero all'acqua, ov' elle [le api] s'abbeverano.
i-333: vera cosa è che amore, ov' egli moderatamente dimora, temenza e vergogna
ond'elle abbondano, e le conducono ov' elle mancano, son mercatanti. tasso
: / in cento e sei battaglie ov' era stata, / aveva quella lancia conservata
/ abisso orrido, immenso, / ov' ei precipitando, il tutto obblia. settembrini
vile. idem, 331-37: nelli occhi ov' abitar solea 'l mio core. boccaccio
noioso tacer mio / se non il loco ov' i'son, ch'è sì rio,
per tutto, che si trovano per tutto ov' è un centesimo da guadagnare..
cardarelli, 1-131: ecco la casa ov' io vidi la luce / e la
accoglienza rassecura / il cor già volto ov' abita il suo lume. boccaccio,
usava egli domesticamente in quella casa, ov' io fui da bambino allevato, e compiacendosi
186: e s'è celato loco ov' e'l'aconta, / basci e abracci
biga / tiran pian pian la conca, ov' ella nacque, / altri per altro
/ cominciò elli a dire: « ov' è la scorta? / guardate che 'l
della carne, per la rea accostumanza ov' egli era tutto tempo istato. libro
cielo e un poco d'aria, ov' elle fussero accostumate di vivere. g
mensa, né vivanda / domestica gustar, ov' io non pria / adagiato t'avessi
misimi ne la mia camera, là ov' io potea lamentarmi sanza essere udito;
lo sdegnoso canto / e il petto ov' odio e amor mai non s'addorme.
come iddio fece, non sarà là ov' è iddio. varchi, 19-3-1: una
. giacomino pugliese, v-125-36: ov' è madonna e lo suo insegnamento?
e da la sete adusto / cerca ov' empir di gelid'onda un vaso. idem
biga / tiran pian pian la conca, ov' ella nacque, / altri per
: / ecco i pensieri, là ov' era retto, / aveanme costretto a non
... / cotali uscir dalla schiera ov' è dido, /... /
: così vo ricercando ogni contrada / ov' io la vidi, e sol tu che
ed anco / del gran rischio s'accorge ov' ella già; / e se n'affligge
ha col suo duro orgoglio / condotta ov' affondar conven mia vita. a. pucci
più m'agrada l'amoroso foco, / ov' è il mio core ardente / per
zoppo, / prese la corda, ov' atteneasi il groppo. 3. ant
fuor mi serra / del bello ovile ov' io dormi'agnello, / nimico ai lupi
portate; / cotali uscir della schiera ov' è dido, / a noi venendo per
i raggi / del gran pianeta al nido ov' egli alberga. idem, 63-5:
1-159: e 'n quegli occhi, ov' alberga il suo dolore, / volontaria prigion
noioso tacer mio / se non il loco ov' i'son, ch'è sì rio
sdegno s'ebbe. idem, 37-112: ov' alberga onestate e cortesia, / e
in schiera; / fermossi anch'egli ov' ella albergo tolse. idem, aminta,
securo albergo, / peregrino ricerco, ov' io m'annidi. idem, 293:
chiarella] / d'alcun breve riposo, ov' ella oblia / la noia e 'l
diventa cristallina petra / là sotto tramontana ov' è il gran freddo. petrarca, 185-8
io penso / di lei in parte ov' altri li occhi induca, / per tema
loro. fazio, iii-19-28: pensa ov' è roma, che fu allevata /
usava egli domesticamente in quella casa, ov' io fui da bambino allevato, e
gli orozco alloggiano nello stesso albergo, ov' io sono smontato, e dove mi fermerò
: volsi li occhi verso quella parte ov' io era molto pauroso, e per la
di lampeggianti stelle, / la conduce ov' in breve / in braccio accor la deve
inf., 12-2: era lo loco ov' a scender la riva / venimmo,
altezza d'ingegno, / mio figlio ov' è? perché non è ei teco?
signore / nel ciel de l'umiltate, ov' è maria. g. villani,
marco e viene ne la sala là ov' erano li suoi cavalieri e tristano altresie
me che 'l suo intelletto alzai / ov' alzato per sé non fora mai. varchi
44: sì mi domando: per colpire ov' esse [le bestie] / stanno
grano. salvini, 21-106: ov' uomini che ammannan senza falce / civaie
/ suo cibo, ed ammannito, ov' ei noi sdegni, / ad ogni tempo
pervenne nell'eccellentissima città di roma, ov' egli d'ammirazione più volte ripieno fu
! / se questo è 'l cibo ov' io son preso al laccio, /
inf., 12-2: era lo loco ov' a scender la riva / venimmo,
umile / che già mai in donna ov' amor fosse apparve, / fora uno
/ agii macchina sua colà translata / ov' è men curvo il muro, e men
e con angoscia, / volse la testa ov' elli [lucifero] avea le zanche
seme, / cui la dura nutrice, ov' ei men teme, / con lieve
securo albergo, / peregrino ricerco, ov' io m'annidi. trivulzio, iii-240:
'l bel paese, e 'l loco ov' io fui giunto / da'duo begli occhi
seme, / cui la dura nutrice, ov' ei men teme, / con lieve
g. villani, 3-1: giunti ov' è oggi la nostra città, in su
. tasso, 7-17: e la conduce ov' è l'antica moglie, / che
morti, se non fossero i boschi, ov' egli si appiattarono. buti, 2-789
solco con vestigi d'impiombatura, ov' era collocato, pare a me, l'
tacer mio / se non il loco ov' i'son, ch'è sì rio,
alto e germoglia / la torta vite ov' è più torto aprico. idem, 6-i-96
petrarca, 72-20: aprasi la pregione ov' io son chiuso. a. pucci,
mani. iacopone, 25-16: or ov' è il capo cusì pettenato? / con
un sar cofago eleggo, ov' è scolpita / in tre facce una pugna
calepino con la cronaca delle capo ov' egli alloggia / arcibeato si conventa e dice
: / ecco i pensieri, là ov' era retto, / aveamme costretto a non
muro, / e d'entrar s'argomenta ov' anche è chiuso. idem, i-331
i-203: mi riconfortò nell'affannosa tempesta ov' io mi vidi, e diemmi argomento di
eterno nemico dell'umana generazione: là ov' egli non può vincere co'suoi assalti,
, bench'io m'arrischi / talor ov' amor l'arco tira et empie. della
5-309: d'una grotta, ov' aggia i dolci figli / e '1
, insidiosamente / tratto giù da lo scoglio ov' era assiso, / fu ne tonde
arder la neve. idem, 299-14: ov' è colei che mia vita ebbe in
una sera nella villa d'arcetri, ov' egli dimorava. 5. ant
parole, / quali aspettava il core, ov' io le scrissi. soffredi del grazia
5-39: non è la disciplina intera / ov' uom perdono e non castigo aspetti.
circondavano l'orlo [del bicchiere] ov' egli metteva le labbra aspirando l'essenza del
: cadde morto nella prima schiera, ov' egli si combattea asperamente. tasso, 3-41
sassi; / ma voi, pietre, ov' avvien ch'ella trapassi, /
gente inculta, / simile al luogo ov' ella è nata e avezza. tasso,
lascerà il ghiro il sonno e 'l loco ov' era, / e l'assiuol si
[la spada], e vanne ov' il cristiano / campo fia intorno a l'
, 196: loco è in superga, ov' ha misteri orrendi / la religion di
xviii-281: vedi i portici e gli atrii ov' ei conduce / il fervido pensiere.
lei più atalenta, / che 'n loco ov' ha conoscenza e podere / non credo
zoppo, / prese la corda, ov' atteneasi il groppo. d. bartoli,
, allor gridava / telemaco, « ov' è l'albero? ». manzoni,
petrarca, 37-33: ogni loco m'attrista ov' io non veggio / quei begli occhi
di roccie e di pericolosi passi, ov' elli si erano attuffati. seneca volgar.
tanto, or teme; / audacia passa ov' era pria spavento: / cede chi
. odore. intelligenza, 63: ov' arde l'aloè che rende audore.
fatica / per uscir de la rete, ov' egli è colto. della casa,
.. mena più avacciamente là ov' egli vole andare. = comp
: egli a destra s'alluoga, ov' è l'aperto / e 'l periglioso più
alcuna infermità. della casa, 675: ov' è 'l silenzio, che 'l dì
proprio potere. petrarca, 299-12: ov' è colei che mia vita ebbe in mano
ii-1147: là bipartita tavola prepara, / ov' ebano ed avorio intarsiati / regnan sul
par., 26-31: dunque all'essenza ov' è tanto avvantaggio, / che ciascun
sassi; / ma voi, pietre, ov' avvien ch'ella trapassi, / deponete
aventuroso più d'altro terreno, / ov' amor vidi già fermar le piante.
gente inculta, / simile al luogo ov' ella è nata e avezza.
; / ma voi, pietre, ov' awien ch'ella trapassi, / deponete al
zoppo, / prese la corda, ov' atteneasi il groppo. menzini, ii-187
il zoppo, / prese la corda, ov' atteneasi il groppo. baldinucci, 88
avvolgente come quella che mena la schiera ov' è dido. avvòlgere (letter
saliva un violento / foco dal suolo ov' eran le radici / della mia forza,
e dell'azione o serie d'azioni ov' è azzardo dimolto: e questo sì
il vasel d'oro / nicandro, ov' è riposto / l'almo licor di
uomini detti badatori ad osservare i siti ov' esse si fermano. badatura, sf
; la vasca stessa; lo stanzino ov' è il bagno; il luogo o
spezzato. foscolo, 1-314: dalle balze ov' io m'aggiro, / mio diletto
, aminta, 1688: mi condusse ov' è scosceso il colle, / e giù
usava egli domesticamente in quella casa, ov' io fui da bambino allevato, e
i-444: voltandomi, cercavo sul divanetto ov' ero seduto, il mio bambù e l'
. villani, 6-24: entrò nel palagio ov' era il re di navarra..
per grandigia di dare campo al nimico ov' era bandita l'oste, che s'apparecchiasse
ormai parer d'esser nell'arca / ov' eran tante bestie barbaresche. salvini, 30-1-106
stato regio,... ne'secoli ov' egli ha avuto luogo, di rado
gentil ciò ch'ella mira: / ov' ella passa, ogn'om ver lei si
là basse, / e queste son salite ov' eran quelle. idem, purg.
speco al fin s'aperse, / ov' ella si sommerse. magalotti, 9-1-3:
fuggir questo botto. boiardo, 2-12-44: ov' è, -diceva -ove è questo
e l'alzaron così da quella parte / ov' è men atta a sostener battaglia,
ottanta cannoni; i cittadini battevano le chiese ov' era alloggiato; ogni giorno egli scendeva
da chi ci batte le pareti, / ov' entra per vie strette, il saper
/ con la femmina sua nel battistèrio / ov' erano spogliati i catecùmeni. idem,
): volsi li occhi verso quella parte ov' io era molto pauroso, e
il quale s'inchina agl'idoli della nazione ov' egli soggiorna, per pura urbanità;
tocca, e specialmente se quel corpo ov' ella abita non è di così vii materia
dico / allor che fuggirai le fonti, ov' ora / spesso ti specchi e forse
, 3-18: noi siam venuti al loco ov' io t'ho detto / che tu
di pianto un rio, / torrente ov' egli bee d'alme assetato. filicaia,
, vii-55: ahi dura reggia, ov' io (misero!) i lumi /
/ nel sarcofago sculto d'alabastro / ov' è circe e il brutal suo beveraggio.
a onde / bianche, di porche ov' erano le biade. d'annunzio, iv-1-891
vecchierei canuto e bianco / del dolce loco ov' ha sua età fornita / e da
autori, per altro puri e netti, ov' ella si trova? bottari, 1-178
biga / tiran pian pian la conca, ov' ella nacque. parini, giorno,
per tutto, che si trovano per tutto ov' è un centesimo da guadagnare. popini
della vostra giustizia crollavano forse dalla banda ov' era posto un tozzo da maciullare?
iv-2-1009: con un atto precipitato, ov' era forse un poco di spavento vero
, che non poteva amare una città ov' egli era mercenario e straniero, insegnò
: sopra ritruovammo i fondi de'campi ov' erano i seppelliti essere stati i primi scudi
fermata / ch'ella non poss'andar là ov' ella vuole, / sì lui faccia
medici, ii-23: « luigi pulci ov' è, che non si sente? *
. petrarca, 67-9: solo ov' io era tra boschetti e colli /
tempo. berchet, 276: corre ov' è donna maria; / e là parla
; / il ciel li pur coperse ov' e'non volle, / onde lucan ne
davanzati, i-294: dietro a'parapetti ov' erano briccole e caricate balestre. 2
era brodiere, ed aveva il cuoio / ov' eran storiate opre divine. brodìglia
al regno di sua madre in fretta / ov' è de'picciol suo'fratei lo stuolo
io penso / di lei in parte ov' altri li occhi induca, / per tema
, 3-4-288: per una città sola, ov' è di suore, / di preti
/ allor che fuggirai le fonti, ov' ora / spesso ti specchi e forse ti
ove la valle / è più spinosa, ov' è l'aer più fosco, /
xxi-1-652: ell'ha teso il suo bucatino ov' io soglio tender il mio. carena
roda, / per tutto è buona stanza ov' altri goda. segneri, iv-41:
'nsino a qui sempre all'oste, ov' io fusse, / io gli ho pagato
/ questo m'accadde; peccato, ov' io mo cader deggio. idem, purg
colezione. foscolo, xiv-125: lo stanzino ov' io mi sono trovato con molti altri
mi fruga, / tragge cagion del loco ov' io peccai, / a metter più
raggi / del gran pianeta al nido ov' egli alberga, / e 'mbrunir le
quant'ei volle; / e benché gisse ov' era a gir costretto, / con
baudac è una grande cittade, ov' è lo califfo di tutti gli saracini del
poi per mille valli / l'ombra, ov' io fui; che né calor,
.. stavano in su'monti ov' era il detto sabbione, e calpitandolo co'
sire va tuttavia sopra quattro lionfanti, ov' egli hae una molta bella camera di
grande camminata, / di gran larghezza, ov' è 'l gran parlatorio. boccaccio,
per grandigia di dare campo al nimico ov' era bandita l'oste, che s'apparecchiasse
e nel mezzo n'hae uno, ov' è suso una campana molto grande, che
campanello la fe'correre nella stanza contigua ov' era il talamo della dea. manzoni,
il ghiro il sonno e 'l loco ov' era, / e l'assiuol si sentirà
rintuzzate e frali / conduci in campo, ov' è d'orati strali / armato amore
per grandigia di dare campo al nimico ov' era bandita l'oste, che s'
salirò, / e si fermaro, ov' è la toppa, in giro. milizia
garrulo, e canoro / farsi suo nido ov' essa pria gliel fece, / essa
e canterellando si rimise alla volta dell'olmo ov' io lo trovai sull'avemaria che teneva
fisso nell'albo con tanta tristezza, ov' è di tuo pugno / la data:
lo sdegnoso canto / e il petto ov' odio e amor mai non s'addorme,
la casa suole avere quattro canti, ov' ella si sostiene, e riposa, o
casalino la casa e due capanne col terreno ov' elle sono e l'aia, con
, 3-145: considerino gli avari e miseri ov' egli si conducono poi, e non
voglio andare a cercare, se ci è ov' io cappia, e poi tornerò alla
scese quest'aria veritiera di questo luogo ov' ora insieme abitiamo; e staracci finché
perché era in su'fossi, insino ov' è oggi il capo della piazza dinanzi alla
. buonarroti il giovane, 9-646: ov' altri in capo / gli stia a
spaziose navi / del nobil tempio, ov' è tant'arte accolta, / sovra
per altezza d'ingegno, / mio figlio ov' è? perché non è ei teco
: questa è tomba de'vivi, ov' io son chiuso / cadavero spirante, e
no sugna: / cardar'è aunto ov' ha palmar trafitto. cardarèllo,
no sugna: / cardar'è aunto ov' ha palmar trafitto. trattato dell'arte
mi truovo da appiattare / un cassettino ov' io missi da canto / molti ducati
colla vita io esco della buca / ov' io son castellano pel discreto / messer filippo
carro a l'infeconda riva, / ov' è tra tonde il suo castello eretto.
: nel nobile castello della mente. e ov' è questo castello? ed ella disse
secolo xii: 'testa dell'anello ov' è incassata una pietra preziosa '(
i fatti egregi, / più volentieri ov' è l'onor più bello, / qual
per d'entrare per la fossa ov' erano le cateratte della gora delle mulina
ottocento / entraro in lucca; nota ov' io cavalco. 18. tr.
. bandello, 2-22 (i-869): ov' è il pregio de la tua cavalleria
ricettarla [la noce] nel loco ov' era caduta. e in fra poco
cervio che toma a morire / là ov' è feruto sì coralemente, / e lo
tegna / e largo ver la donna ov' è sua spene / e 'n arme avanzator
d'oro grave e di gemme, ov' era solito / ne'conviti e ne'dì
e quella amorosetta e dolce bocca, / ov' ha per me 'l silenzio eterna cella
tebe ei regnerà. monti, x-3-356: ov' è fasto e mollezza, ivi alfin
siede. carducci, 623: questa ov' io m'awolgo / nebbia di verno
umiltà disprezzata. sannazaro, 6-104: ov' è 'l valore, ov'è l'
6-104: ov'è 'l valore, ov' è l'antica gloria? / u'son
volea confessare. petrarca, 298-1: ov' è la fronte, che con picciol cenno
degna di presiedere a quel regio educandato, ov' era accolto il fiore dell'aristocrazia e
ed altra volta alla stellaria, ov' è più ragionevole riferirla. essa
e la tavola sopra 'l cavo, ov' era la scrittura, e 'l ceppo da
scrittura, e 'l ceppo da piede, ov' era commessa la croce.
cucina si sta in luoco duodecimo, / ov' arde cera a li mangiar'far cotti
che nel terreno / aggia radice, ov' ella ebbe in costume / gir fra
dopo vide sbucare da via dante un corteo ov' erano certuni armati di randelli come clave
andare, tanto che funno giunti là ov' era il gran cane. fior ovante,
m. villani, 3-63: la bara ov' era la cassa del corpo era coperta
e dire onta e villania, chiamando: ov' è il vostro carlotto? sacchetti,
voler portate; / cotali uscir della schiera ov' è dido. petrarca, 31-2:
quale sen già lungo questo cammino là ov' io era. idem, purg.,
10-64: apprestar su l'erbetta, ov' è più densa / l'ombra,
usava egli domesticamente in quella casa, ov' io fui da bambino allevato, e compiacendosi
sale / fatti avea due nel loco ov' eravamo, / e 'l terzo già chinava
marino, 2-14: sorge il palagio ov' ha la dea soggiorno, / tutto d'
questo mette mano alla scarsella, / ov' ha più ciarpe assai d'un rigattiere.
: se questo è il cibo, ov' io son preso al laccio, / come
521: o mia cieca speranza, ov' hai condutti / e dolcemente lusingando scòrti
per altezza d'ingegno, / mio figlio ov' è? perché non è ei teco
è vertute, l ma non vertute ov' ella; / sì com'è 'l cielo
si compiange / di questo impedimento, ov' io ti mando. idem, purg.
portò sotterra, e 'n cielo / ov' or trionfa. s. bernardino da siena
: -questo a punto è 'l loco, ov' esser deve / il buon pastore in
., ii-237: da'fiumi algenti ov' hanno patria i cigni, / alle
nembo che si prepara / son le cime ov' hanno / con l'aquile nido /
grande camminata, / di gran larghezza, ov' è 'l gran parlatorio: /
canterellando si rimise alla volta dell'olmo ov' io lo trovai sull'avemaria che teneva
che non credea nulla. risposi che ov' ella pur s'attenesse in cuore a questi
un porticato a sinistra e di faccia ov' è il portone celeste. il porticato
salvini [tommaseo]: ov' arbori ben lunghi erano nati, /
/ « lasciar ir l'acqua verso ov' ella va, / e dir ben del
1-98: quella che abitava nella casa ov' era il fuoco,... con
il re mandò innanzi a guindifore, ov' era prigione il re di francia,.
.. / io mi levai del luogo ov' era quatto. aretino, 8-329:
assalto. petrarca, 67-9: solo, ov' io era tra boschetti e colli,
voi già descritta pochi giorni fa, ov' è il collegio di quelle cristiane piene di
vita io esco della buca, / ov' io son castellano pel discreto / messer filippo
/ che doppo 'l collo cresce, ov' è più largo. garzoni, 1-306:
, 638: l'altero nido, ov' io sì lieto albergo /...
còlte, belle e rosse, / pallide ov' è il tuo viso colorito. ariosto
sembianza / ch'esce del core, ov' è sì combattuta / la vita, ch'
tanto lo stato di quella compagnia, ov' erano buona parte della migliore gente di
che si compiange / di questo impedimento ov' io ti mando, / sì che
l'osservazione della società nelle varie comunanze ov' era vissuto gliela avevano mutata in persuasione
fragil barca, / al comun porto, ov' a render si varca / conto e
foco / di questa viva petra, ov' io m'appoggio. a. pucci,
. lorenzo de'medici, 87: ov' è la patria, ivi è vero riposo
, ivi è vero riposo; / ov' è il padre e la patria, posa
grande camminata, / di gran larghezza, ov' è 'l gran parlatorio: /
acque nascono rasente al piede del monte ov' ei s'avanza in una punta o capo
non battezzato e sanza fede: / ov' è questa giustizia che 'l condanna? /
questa giustizia che 'l condanna? / ov' è la colpa sua, se ei non
portamento, e quello che, dal luogo ov' era giunto il curato, si poteva
aven veduto / in duro convenente / ov' ogn'altro somente, / che voi pur
521: o mia cieca speranza, ov' hai condutti / e dolcemente lusingando scòrti
e i giudici delegati nella stanza, ov' egli si ritrovava prigione, per doverlo
asini. marino, 17-163: aulide, ov' i greci in su l'altare /
tua mano aprissi / el freddo cuore, ov' amor con suo strale / la tua
aria,... dall'altra, ov' e'non hanno ritegno,..
tante miglia d'aere ammassato, dall'altra ov' e'non hanno ritegno, e confinan
, i-118: s'udì confuso almeno, ov' or distinto / è '1 suon
, vii-55: ahi dura reggia, ov' io (misero!) i lumi /
ebbero il moto, / ed aulide, ov' i greci in su l'altare /
sete! giacomino pugliese, ii-123: ov' è madonna e lo suo insegnamento, /
in ila / appo il largo cefisio, ov' altri assai / opulenti beozi avean soggiorno
è consolata / d'alcun breve riposo, ov' ella oblia / la noia e 'l
verga eburnea. idem, vii-212: ov' è il gran consolato e'senatori,
sinistra sponda / passar più lenti, ov' è più cupa tonda. parini, xviii-29
dico? basta / ch'entràr là ov' io dormia; e con essi era /
, 11-66: onde nel cerchio minore, ov' è 'l punto / dell'universo in
de l'asprezze del diserto, / ov' ei morrà per certo. -figlir.
992: melisenda / contessa di tripoli ov' è? oriani, x-21-1: la contessa
han contesta / quasi una sede, ov' ei s'appoggi e sieda. marino,
: tenendo la faccia volta alla parete ov' erano la carta dei continenti e il cartello
i raggi / del gran pianeta al nido ov' egli alberga, / e 'nbrunir le
da le sempre beate alme contrade, / ov' or dimori cara a quello amante,
, 310: tenebra e gelo, ov' ella n'abbandona, / contragge l'aer
agii macchina sua colà translata, i ov' è men curvo il muro, e men
; / morto di noia / d'ov' era nato. / per controstimolo /
aven veduto / in duro convenente / ov' ogn'altro somente, / che voi pur
. foscolo, xiv-125: lo stanzino ov' io mi sono trovato con molti altri
/ sua conversione è dubitosa, / ov' ademora dà tormenti e pena. crescenzi
; / il ciel li pur coperse ov' e'non volle. petrarca, 128-86:
un tempo i dolci colli, / ov' io lasciai me stesso, coprian vesti /
/ perch'ogni altro animale, / ov' è sua propria attesa, / ond'è
sepoltura; / il ciel li pur coperse ov' e'non volle, / onde lucan
anni prima in una piazza di sidone ov' era arrivata una frotta di coribanti dalla
andare a cercare, se ci è ov' io cappia, e poi tornerò alla vostra
6-39: colà dentro lo scorge, ov' al verziero / fa corona il gran muro
9-1 r: tosto facciam ritorno, / ov' ha 'l popolo 'l passo,
..., si muovono dal luogo ov' egli sono, su due cavagli buoni
mio amore. / o ennibriato ardore, ov' hai cristo empiccato? canzonette anonime,
che si prepara / son le cime ov' hanno / con l'aquile nido /
: lei che '1 ciel onora / ov' alberga onestate e cortesia. boiardo,
invise. giacomino pugliese, ii-123: ov' è madonna e lo suo insegnamento,
né il fame / molte t'è bello ov' altri è più prestante. manzoni,
9-395: lasciar ir l'acqua verso ov' ella va, / e dir ben del
, / che volver non mi posso, ov' io non veggia / o quella,
bello piano e per belle coste, ov' è buon pasco, e frutti assai e
: / ecco i pensieri, là ov' era retto, / aveanme costretto a non
l'animo tranquille / quelle note, ov' amor par che sfaville, / e pietà
/ credo che nel terreno / aggia radice ov' ella ebbe in costume / gir fra
costume. della casa, 675: ov' è 'l silenzio che 'l dì fugge e
portate; / cotali uscir delia schiera ov' è dido. idem, inf.,
si sta in luoco duodecimo, / ov' arde cera a li mangiar'far cotti.
poneva dentro a quelle porte, / ov' ogni tradimento e vizio cova, / non
erano dalla sua, e nessuno sapeva dire ov' egli usasse dormire o ripararsi nei rovesci
di fabbrica, che vidi nell'aula ov' è l'apolline seduto su l'ònfalo di
dante, par., 19-78: ov' è questa giustizia che 'l condanna? /
è questa giustizia che 'l condanna? / ov' è la colpa sua, se ei
; / morto di noia / d'ov' era nato. / per controstimolo /
la rete avvolse e tese, / ov' io (né me ne duol) fui
chiusi, ti dirò che nella casa ov' io abito, abbiamo un generale per ferirci
2-172: grave inoltre mi fóra, ov' io la madre / dipartissi da me,
guittone, xxxv-3: o bon gesù, ov' è core / crudel tanto e spietato
presso al cubiculo / di morte, ov' io, pensando ciò, formiculo; /
cucina si sta in luoco duodecimo, / ov' arde cera a li mangiar'far cotti
/ che desio di vedere il loco ov' ebbe / oreste suo la cuna.
dalla lunga, portano bottacci di cuoio ov' egliono portano loro latte, e una
portano loro latte, e una pentola ov' egliono cuocono loro carne. boccaccio,
spaziose navi / del nobil tempio, ov' è tant'arte accolta, / sovra quattro
63-8: da lor conosco tesser ov' io sono. boccaccio, v-91:
la ghiot- tomia / d'ogni parte ov' ella sia; / ch'ell'entra dolce
cagion che questo petto lasci / il segno ov' amor pose il primo dardo. soderini
miei pensieri. idem, 299-4: ov' è 'l bel ciglio, e l'una
fine si pone il preciso luogo, ov' essa fu data. 34. attribuire
suoi dator per aria mandasi, / ov' ella scende, là veloci accorrano, /
si para il mio letto davante, / ov' in grembo t'accolsi, e ch'
pioggia, per ch'il verno possa / ov' al bisognio suo fallisse il grano;
fè ragunare in tutte quelle parti, ov' era la muraglia più debile, gran quantità
tal rimprovero? noi pensi? / ov' è il decoro tuo? manzoni, pr
: che sì rozza è la creta, ov' ella imprende / il gran lavoro,
è certo luogo diffinito in cielo, ov' essi usano sempiterna beatitudine. fr.
matto, se non che vada quivi ov' è la vita? boccaccio,
/ si vedeva e sentiva; e ov' io vado / malinconia ed ettema gramezza
tasso, 10-64: apprestar sull'erbetta, ov' è più densa / l'ombra.
voi. iacopone, 24-41: or ov' è la lengua tanto tagliente? /
pensier giunto, / che i raggi, ov' io mi struggo, eran presenti.
/ fin che nel mar tu giunga, ov' il fecondo / nilo dipon la generosa
in famiglia, partì per macerata, ov' era il deposito del reggimento a cui
. l'atto di por giù dal luogo ov' era esposto il santissimo sacramento, o
/ ripone, e poi si scorda ov' è riposto, / e dopo molti giorni
in un baleno 1 la terra, ov' or dell'ocean profondo / volto è 'l
, e congiunta ad un sottile cilindro ov' è dell'argento vivo, che la
. villani, 12-96: la sesta, ov' era più di duemila cavalieri e'ciamberlani
che data ebber la prima volta, / ov' assai crebbe a'deretan di speme;
de la porta fuori / un colle, ov' ha di cerere un antico / e
ed entrambi erano liberi e il luogo ov' essi vivevano era favorevole ai loro sogni
un che si dole, / dicendo: ov' è 'l disio de li occhi
17-181: ne la costa del lazio, ov' ella stassi, / l'innamorato e
ch'entr'a la porta - ov' e'for gie aportato. =
sentendosi in firenze che 'l paese ov' era destinato avea gran bisogno di lui,
, 1-5-27: trova il pilastro, ov' era il corno appeso, / e di
perdere la destrezza del reggere l'arco, ov' è tutta la loro speranza. cassiano
e spume. monti, x-3-537: ov' è l'aureo tuo carro, o maestoso
ch'ancora egli fa detrazione nel paese ov' è attribuita la sua influenza.
, 998: disse il signore: • ov' è la carta tua? ». ed
al core! foscolo, vili-159: ma ov' io, persistendo a sdegnare di discolparmi
a rivoluzioni frequentissime e totali ne'paesi ov' elle accadevano, trasmigrazioni e totali estinzioni
, / la mente e gli occhi ov' ella volle diedi. g. villani,
. guittone, i-3-288: o vita sigura ov' è pura co- sciensia, ove senza
chi 'l congiunse / nel ventre diabolico ov' io giacqui / difforme assai d'ogni virtute
le lacrime sue purgando l'alma, / ov' era citerea, sembra diana. parini
plausibile, sì nel di dentro, ov' espresse istorie di s. geronimo e
ne furon compilate le dodici tavole, ov' è tutta la buona ragione. =
, e portalesi dietro in ogni luogo ov' egli vanno. paolo da certaldo, 17
boccaccio, vii-28: a quella parte ov' io fui prima accesa / del piacer
nuova, 21 (75): ov' ella passa, ogn'om ver lei si
; dee chi ventre bolico ov' io giacqui / difforme assai d'ogni virtute
.. / ancor digesto, scende ov' è più bello / tacer che dire;
essaudir digiuna, / che del basso ov' io son, in la sa cuna /
, / tal venne a maggior guerra ov' egli sbrame / la sua di sangue infuriata
settembre papa clemente sesto appo vignone, ov' era la corte, fece dieci cardinali
matto, / quando mi dipartivi / là ov' era stato in tanta dignitate! ritmo
digrada '; cioè, venimmo al punto ov' era il discendimento nel quarto cerchio.
cielo; / dal cielo dell'anima, ov' ora / sbocciasti improvviso, tra poco
ville di diletto appresso a tusculo, ov' erano balconi alti da veder per tutto
accoglienza rassecura / il cor già volto ov' abita il suo lume. fazio,
via son dilungato / dagli occhi, ov' era, i'non so per qual fato
amorosa via. bembo, 1-251: ov' è, mia bella e cara e fida
, tu vertù, dand'e tenendo / ov' è, come, quanto e quando
furor distrutta poi: / ora nel luogo ov' ella fu signora / gengis fondolla,
prenderà ristoro, / e al luogo, ov' io dimoro, / volto, dirà,
in seno / e dimostrano il vacuo ov' è il ripieno. a. verri,
volando, -e questo loco tegno, / ov' io dimostro il bianco per lo nero
figur. detta casa, 651: ov' orma di virtù raro s'imprime, /
nel nobile castello della mente. e ov' è questo castello? ed ella disse
, 2-171: grave inoltre mi fóra, ov' io la madre / dipartissi da me
il mio possente errore / sempre, ov' io fossi. nievo, 68: una
/ le tele; e viva tela, ov' ei dipinse, / fu questo core
ch'io disdotto sia / se non là ov' è la dolze donna mia. monte
scempio / de'regni d'aquilone, ov' egli in alto / pose la sede.
: / tuo cuore il dica, ov' è il suo esempio inciso. delfino,
un coperchio / d'un grande avello, ov' io vidi una scritta / che dicea
, io: volentieri ti nasconderei, ov' io potessi; ma a dire di stare
or meco affisa / dritto le luci, ov' io l'affiso e giro. d'
dritissimo calle, / al verace oriente, ov' ella è volta. leonardo, 3-295
, dalla mole / grave del sangue, ov' egli mio mi vuole / nel suo
mare orribil notte e verno, / ov' altrui noie, a sé doglie e tormenti
s'erano ridotti alle guardie de'poggi ov' erano le entrate, non sperando che
sai pungente, / de'corpi, ov' entra il sale, è [l'acqua
penserò / tira in mezzo la fronte, ov' altri 'l vede. de jennaro
ch'io disdotto sia / se non là ov' è la dolze donna mia. disdótto2
particella pronom. arici, i-238: ov' ella [igea] il piede / volga
deledda, ii-657: rivedeva la chiesa ov' era stata a messa quella mattina e
, i-14-66: o mizeri mizerissimi disfiorati, ov' è l'orgoglio e la grandessa vostra
né stagni, / né mare, ov' ogni rivo si disgombra. =
disnore ove dio lauda, e come tribulassione ov' è co- sciensia pura? angiolieri,
via son dilungato / da gli occhi ov' era (i'non so per qual fato
presti rimedii. tasso, 20-138: mostra ov' egli passa, ov'egli giunge /
20-138: mostra ov'egli passa, ov' egli giunge / di valor disperato ultimo segno
, 658: l'altero nido, ov' io sì lieto albergo / fuor d'ira
o cadmo, che è questo? ov' è il piè tuo, ove il petto
asini] ad arare ne'luoghi, ov' è la terra leggieri. lanzi, i-193
, 13-i-687: questa è tomba de'vivi ov' io son chiuso / cadavero spirante,
il silenzio d'una sola vena / ov' è discesa l'anima affannata. sbarbaro,
lasciato vicario, il quale manteneva giustizia ov' egli distrignea. 6. ridurre in
20: sempre il passo in avanti ov' hai la faccia; / l'andar traverso
., 11-65: nel cerchio minore, ov' è 'l punto / de l'universo
della pallottola avessono divieto in quello quartiere ov' era il divieto, si traea uno
mezzo mio; / ma quel pezzo, ov' è 'l cuore, a lei mand'
amore / ne la mente mi chiude ov' io gli celo, / e me gli
ove stillan rugiade alme e divine, / ov' è chi dolce parla e dolce spira
guittone, i-3-287: o vita sigura ov' è pura cosciensia, ove senza timore
sopra. monti, x3- 356: ov' è fasto e mollezza, ivi alfin doma
duolo, / e la trappola ov' è dolosa morte. = voce
stava. cattaneo, iii-4-89: ecco ov' era giunto in breve quel vecchio provocatore,
e tutti incisi i nervi / di libertate ov' alcun tempo fui, / io,
propia domo, cioè in propia mente, ov' ella dimora. beicari, 4-90:
e di se stessa è donatrice larga / ov' ha chi la riceva. delfino,
, / che doppo 'l collo cresce ov' è più largo. levi, 1-44:
: / ecco i pensieri, là ov' era retto, / aveanme costretto a non
: fuor mi serra / del bello ovile ov' io dormi'agnello. m. villani
con attica, ch'ee istmos appellato, ov' è corinto. dante, purg.
/ fa, prego, in cosa ov' hai tanto interesse, / del gran
tu mi lavi / di quel peccato ov' io mo cader deggio. petrarca, v-i
235-2: lasso, amor mi trasporta, ov' io non voglio; / e ben
dovunqu'è vertute, / ma non vertute ov' ella; / sì com'è '
nievo, 1-519: l'albergo all'europa ov' egli fu alloggiato da un dragomanno era
son [la bara] per tutto, ov' io vo, cagion di pianti;
, / ditemi, o tronchi, ov' il mio ben si trova. monti,
raggi / del gran pianeta al nido ov' egli alberga, / e 'nbrunir le contrade
dubitose molto, / nel vano imaginare ov' io entrai; / ed esser mi
se colla vita io esco della buca / ov' io son castellano pel discreto / messer
, ii-1147: bipartita tavola prepara / ov' ebano ed avorio intarsiati / regnan sul
, ch'a le pendici, / ov' ella s'alza, non rimanga pietra /
sete, / mi tragge ne lo stato ov' io mi trovo. petrarca, 19-8
gli occhi stanchi in quella parte, / ov' io lasciai il mio bene, /
. marino, vii-491: il pavimento ov' ei posa le piante / tutto di
tutti ben commessi. carducci, 1039: ov' è che prone su 'l fratei piangendo
vicino; / e rallegresi il cielo, ov' ello è gito. bembo, 209:
sforzasser colle lor persuasive / a ritornar ov' eran stati avanti. g. capponi,
, ben ch'io m'arrischi talor ov' amor l'arco tira et empie.
ed entrambi erano liberi e il luogo ov' essi vivevano era favorevole ai loro sogni
gridi / entro le mura e tetti / ov' ester vive e alberga, / ester
o più figure non epiche, ov' elle quasi nulla vi adoperino. -oggettivo
ove incontrò assai peggio. in pisa, ov' eletto fu professore, ebbe il gran
l'animo arriva in quelle eccelse regioni ov' e'possa stare equiponderante con le altre
ei fosse ben pratico di quel monte ov' egli andava spesso erbolando, còme si
e quelle spoglie / tutte e quel letto ov' io, lassa! perii. magno
ombra de'sacrati e verdi allori, / ov' acquistar si ponno eterni onori, /
lo onoro: dall'alto degli astri ov' ei mi eresse io canto degli inni
: abbandonati, sterili deserti, / ov' han paura andar le belve erranti. tasso
lo sdegnoso canto / e il petto ov' odio e amor mai non s'addorme,
anonimo, ix-971: dunque, tapina, ov' è questo mio tìglio? / ov'
ov'è questo mio tìglio? / ov' è il mio giglio e la mia rosa
la mia rosa e '1 fiore? / ov' è quel dio d'amore / nel
d'errore, / tal è il palagio ov' ha ricetto amore. delfino, 1-104
questo libro] principalmente in italia, ov' è tenuto sì veritiero che va traendo
, 270-55: movi la lingua, ov' erano a tutt'ora / disposti gli ami
a tutt'ora / disposti gli ami ov' io fui preso, e l'esca /
suave al mio ultimo foco, / ov' è 'l nostro signor ch'io sempre invoco
: / tuo core 11 dica, ov' è il suo essempio inciso. marino,
tubai già ferse / le due colonne ov' intagliato e scritto / l'esempio fu
ragion là non si stende, / ov' è colei ch'esercitar vi sole. livio
ancora, / là, nelle stanze ov' abitò fanciulla, / sedea soletta, e
/ né sa star sol, né gire ov' altri il chiama, / poria smarrire
, / lo mando a gli occhi, ov' ei chiaro si vede, / e
opra / qui vien: ragioni, ov' ei pur n'abbia, esponga; /
, / fa, prego, in cosa ov' hai tanto interesse, / del gran
in odio la selva e 'l bosco ov' ella avea peccato. lancia, 3-29:
: benedette sian tutte le carte / ov' io fama l'acquisto, e 'l
ma parvenza. carducci, 445: ov' è dissidio tra il pensiero e l'opra
, quello. guittone, i-19-53: ov' è leggie, o evangelio, che pur
canuto e bianco / del dolce loco ov' ha sua età fornita, / e da
fui felice in queste / nubi mortali, ov' or son egro e cieco. caro
andò via. petrarca, iv-2-130: ov' è 'l gran mitridate, quello eterno /
. guittone, i-19-51: ov' è leggie o evangelio, che pur
cardarelli, 1-131: ecco la casa ov' io vidi la luce / e la
, 5-i-16: le bionde chiome, ov' anco intrica e prende / amor quest'alma
fanciulletti in qualche chiusa valle, / ov' è il raggio del sole ignoto o leve
la sua grazia. alamanni, 7-i-270: ov' è colui che amò 'l pubblico
, eccezione. tolomei, i-71: ov' è l'accento acuto, non è lecito
, per ch'il verno possa, / ov' al bisogno suo fallisse il grano,
sola spene; / ché là, ov' ogn'altra cosa / m'è sì fallita
sol part'è, ma tutto: / ov' ha podere, ogni diritto è
, 29: profugo dalla patria, ov' egli era assai nobilmente nato, per
, / tal vanne a maggior guerra ov' egli sbrame / la sua di sangue infuriata
canuto e bianco / del dolce loco ov' ha sua età fornita, / e da
lorenzo de'medici, ii-23: -luigi pulci ov' è, che non si sente?
444: va ratta in quella casa, ov' è la fausta / che fa fardello
martelli, 1-17: sacri boschetti, ov' amorosi balli / fan gli augel- letti
/ vedi inchinarmi e farsi / riverente corona ov' io mi scopro. nievo, 1-252
, / a quei ferrei metri, ov' ella è pressa, / a forza configurasi
4-394: poscia cesare pigliò l'isola ov' è il faro. b. davanzati,
fonte cristallino e bello / avea lasciato, ov' era la sua vesta, / anzi
tal de l'amico il vizio, ov' ei pur n'abbia, / non fastidir
lune ripete! monti, x-3-356: ov' è fasto e mollezza, ivi alfin doma
tiranni, che fatalmente escono di lei ov' ella è male ordinata. ojetti, i-102
che a buon porto invia, / ov' è del faticar pregio soave.
gli aerei poggi / di bellosguardo, ov' io, cinta d'un fonte / limpido
senza tempo tinta. petrarca, 299-6: ov' è 'l valor, la conoscenza,
un famiglio] alla scarsella, / ov' ha più ciarpe assai d'un rigattiere;
cor udia pensoso, e lieto? / ov' è 'l favoleggiar d'amor le notti
scempio / de'regni d'aquilone, ov' egli in alto / pose la sede (
] ne trasse di nuova fazione, ov' era una donna vecchia a sedere a figura
condusse / in un bel prato, ov' era un bello fonte. lorenzo de'medici
fedele, / perché tu venga meco ov' ei t'aspetta. g. b.
: il servitore fa traversare un salotto ov' è un silenzio felpato. bonsanti, 2-348
.. toma a morire / là ov' è feruto sì coralemente. bibbia volgar.
il capo al feristo del padiglione, ov' era legato, che si uccise.
fermata / ch'ella non poss'andar là ov' ella vuole, / sì lui faccia
parte de la pigione de la bottega ov' elli istae, per uno anno. ordinamenti
parte dell'oltraggio, se ne venne / ov' era pinamonte ancor ferrato / di quella
casa, 654: le bionde chiome, ov' anco lunghe fila e ferri adunchi,
foscolo, xiv-25: dall'alto degli astri ov' ei mi eresse io canto degli inni
picciolino e quella fessa / che tieni ov' han la bocca le persone.
'ntinsela 'n un vasel d'aceto, / ov' era mista mirra e amar fòle,
affettare. lippi, 1-27: ov' anco in breve celidora arriva / con
, / non fiaccasse il bel vaso, ov' ei la chiuse, / quasi per
lumi già sì dolci e rei / ov' è la fiamma? ov'è il bel
e rei / ov'è la fiamma? ov' è il bel raggio ascoso?
rapina e scempio. monti, x-3-537: ov' è l'aureo tuo carro,
pusare; / ecco i pensieri, là ov' era retto, / aveanme costretto a
8-610: a che sì lungo esordio? ov' è, consorte, / ver me
, / che torna buona l'ombra ov' io mi fido / diamante sempre in
casa, 654: le bionde chiome, ov' anco intrica e prende / amor quest'
: come la vispa rondine, / tornata ov' ella nacque, /...
per farvi onore. bembo, 1-251: ov' è, mia bella e cara e
piace, una grida / comminatoria, ov' io vi sia nomato / con preminenza di
e lo sdegnoso canto / e il petto ov' odio e amor mai non s'addorme
fier, ch'a le pendici, / ov' ella s'alza, non rimanga pietra
io giacqui, / e fera terra, ov' e'piè mossi poi. giusto de'
scusa. manzoni, 82: il tradimento ov' è? fiero, oltraggioso / da
egitto, e comincia quello di libia, ov' egli ha troppo fiere maraveglie, ché
ciascuno più difendersi da quella parte, ov' elli vede che suo castello è più fiebole
mirandola nel cavo della grossa mano callosa ov' essa ancora diffondeva un fievolissimo lucor verde,
dottare, per li grandi perigli, ov' elli sono, e lor medesimi più umiliare
di qua dall'amo, dal piliere ov' è la figura di marte. tavola ritonda
: le filaterie sì erano una carta ov' erano scritti i comandamenti della legge, e
d'andar disegno / per dritto filo, ov' ha fermo il pen siero
mai finanza. / o tribulanza, ov' è 'l tuo finare? 2
iacopone, 24-121: o tribulanza, ov' è 'l tuo finare? anonimo,
in tutti quei luoghi dello stato fiorentino ov' è stabilita la regola di far marchiare
quella amorosetta e dolce bocca, / ov' ha per me '1 silenzio eterna cella,
buon di gire a quella petra / ov' è fondato 'l gran tempio di giove
rucellai, 2-9-3-79: quelli stradoni coperti, ov' il caldo non ferisce, rispinto da
. idem, inf., 34-103: ov' è la ghiaccia? e questi com'
pe'fittoni, / salendo ai monti ov' ella al sol sedea! bacchelli, 1-i-296
allotta, / poi risalda con loto ov' ella è rotta. / e non ti
sacchetti, 269: se quella leonina, ov' io son nato, / tenesse dritto
un fluido maligno circondava la ragazza: ov' ella passava rimaneva un senso di tristezza
la cura, / e stima porto ov' ha flutto e procella. tasso, 6-ii-123
prosodia tedesca. de libero, 1-13: ov' io trascorro / fa rete il silenzio
buon di gire a quella petra / ov' è fondato 'l gran tempio di giove
gli aerei poggi / di bellosguardo, ov' io, cinta d'un fonte /
sue prese altra fronte / nel mar istesso ov' ebbe la percossa. foscolo,
: la rischiarata e quasi poetica cameretta ov' ero rimasto avvolto come da una tenera
rousseau un contratto in forma di lettera ov' egli vende tutti i suoi libri. verga
presso al cubiculo / di morte, ov' io, pensando ciò, formiculo. burchiello
alba, tutti / nel foro aduneremei, ov' io dirowi, / senza paura,
., 5-87: cotali uscir della schiera ov' è dido, / a noi venendo
tutti incisi i nervi / di libertate ov' alcun tempo fui, / io, ch'
opra / qui vien: ragioni, ov' ei pur n'abbia, esponga; /
avvicina / e divien fosca l'aria ov' era bruna. aleardi, 1-210:
saline. così dicesi il salso / padul ov' entra, a la bassura, il
: sì gelosa e pia / toma ov' io son, temendo non fra via /
via; / che mentre assodan quivi, ov' ella è vota, / essa distende
belle e rosse, / pallide ov' è il tuo viso colorito. sannazaro,
che si compiange / di questo impedimento ov' io ti mando, / sì che
regno di sua madre in fretta / ov' è de'picciol suo'fratei lo stuolo.
aria fredda. frezzi, i-10-64: ov' ei [il vapore] trova adunata più
da'napoletani. petrarca, 325-35: ov' è 'l pianto ogni or fresco, e
maritate. monte, ii-384: la ov' è quel dolze fiore, / fresco ed
17-181: ne la costa del lazio, ov' ella stassi, / l'innamorato e
mi fruga / tragge cagion del loco ov' io peccai / a metter giù li
con un frusto di corda, la tabella ov' è scritto il male e il destino
: questi luoghi inculti e paludosi / ov' or non vedi alcun che vi si imborghi
mio petto / una viva fucina, / ov' amor fabbro affina / l'or del
fa tarme il gran rubello: / ov' è il mal di diamante e il ben
le scoperse un loco / sotterra, ov' era inestimabil somma / d'oro e d'
è tardi / la fuga e lenta, ov' è posto 'l mie scampo.
guisa / da i ben forti legami, ov' ei s'awolse, / felice fuga
se la mente volò in parte, ov' ebbe / l'esilio a grado, e
le fiorite guancie il bel vermiglio / ov' è fuggito? ov'è il seren del
bel vermiglio / ov'è fuggito? ov' è il seren del ciglio? marino,
1-37: venne alle ripe di inaco, ov' ella solea spesse volte giocare: e
di'chi sei, donde vieni, ov' era dritto / dianzi il tuo corso errante
, 15-54: da le sue secondine, ov' ei si sbuccia [il feto]
/ che siam giunti a quel punto ov' ella ornai / contro se stessa sue
fuor mi serra / del bello ovile ov' io dormi'agnello, / nimico ai
ognora mi molesta, / e penso ov' ha tempesta far buonaccia / el mar che
casa, 658: l'altero nido, ov' io sì lieto albergo / fuor d'
cavato a furia di popolo dalla stalla ov' era stato riposto,... fu
parini, xvi-175: uomini eletti / ov' ardan le sublimi / anime di color
12: mi vorrei colcare inel letto ov' ella pensa di gabbare el marito e giocare
.. / tal è il palagio, ov' ha ricetto amore. soldani, 1-50
sire va tuttavia sopra quattro lionfanti, ov' egli hae una molta bella camera di
il luogo ritrovato e quelle piante / ov' è colei che chiede il suo nardino:
: ivi entrarono sotto un portico ov' eran de'vomeri,... e
strada lunga e torta / per far ov' io lasciai l'alma ritorno, / spargendo
giuoco rischioso, malestro o gazzarra turbolenta ov' io non mi trovassi in qualche modo
và là..., / là ov' è mia donna fa dimoramento: /
i maladetti saran precipitati nelle geenna, ov' è stridore di denti e nel fuoco
/ ch'ella non poss'andar là ov' ella vuole. boccaccio, i-330: il
... / ancor digesto, scende ov' è più bello / tacer che dire
e per le valli cave, / ov' abita eco, che i mia pianti gemina
mosul si è un grande reame, ov' hae molte generazioni di gente, le quali
mosul si è un grande reame, ov' hae molte generazioni di gente, le quali
. monti, x-3- 521: ov' ella appar, di vile / ogni pensier
d'un gentil raggio ricrea / la cameretta ov' ella siede e plora.
è vertute, / ma non vertute ov' ella; / sì com'è 'l cielo
: e non pianse a tessaglie, ov' aspramente / vide morir cotanta gentilezza.
, bandi e ordini, 6-102: chiesa ov' è la sepoltura gentilizia o famigliare.
, ma le 4 poesie rusticali ', ov' è l'idillio del baldovini. soffici
sorse / più lieto dì che quello ov' io ti diedi / l'unica amata mia
casa ed orto in via ghibellina, ov' erano le fornaci da quel mestiere,
trissino, xxx-4-70: in ogni parte ov' io rivolgo gli occhi, / veggio annitrir
ti chieggo: in questa corte, ov' io / crebbi adomata di speranze in
e cipri e pafo / lieta rivide, ov' entro al suo gran tempio / da
ceccardi, 89: « ed ella ov' è? » domanda / ancor mio figlio
quanto più vale / salire in parte ov' altri non si trova, / che nel
martelli, 1-17: liete campagne, ov' al buon tempo spira / zefiro, e
mi levai ritto in piede del luogo ov' era stato ginocchióne innanzi alle virtudi per udire
. foscolo, xiv-125: lo stanzino ov' io mi sono trovato con molti altri
vegna alla montagna di gioia eternale, ov' elli vedrà dio chiaramente et amerà perfettamente
/ istesse da un canto. / la ov' è quel dolze fiore, / fresco
insieme. della casa, 5-i-14: ov' orma di virtù raro s'imprime, /
niuna ruota. boccaccio, i-42: ov' è ora il grande onore che tu [
gentil ciò ch'ella mira; / ov' ella passa, ogn'om ver lei si
natura, / mi giro e volgo ov' è la sua figura. bembo, 10-viii-170
si gira / sopra quel prato, ov' io vidi sedea / giovinetta leggiadra.
ch'io / mi tomi al buco ov' io mi sono usata / che morir qui
che si compiange / di questo impedimento ov' io ti mando, / sì che duro
, 2-arg.: al palagio, ov' amor chiude ogni gioia, / ne van
'1 bel paese, e 'l loco ov' io fui giunto / da'duo begli
: siam giunti a quel punto, ov' ella ornai / contro se stessa sue
e la bella alma umile, / ov' ogn'altra vertute alberga e regna, /
decadere. fazio, iii-19-29: pensa ov' è roma, che fu allevata /
cavato a furia di popolo dalla stalla ov' era stato riposto, fattone prima infiniti strazi
al mondo. boccaccio, vii-212: ov' è il gran consolato e'senatori,
afflitto / fu ne'ceppi caldei, ov' egli giacque / pel giusto ai falli
via; e in tutte le parti ov' egli giugneano gli era fatto lo
or meco affisa / dritto le luci, ov' io l'affiso e giro.
giano alla gran cena, ov' era / quanto mai goliar potesse un
visto le due superbe acropoli, / ov' ondeggia di marco il gonfalone. gozzano
, 269: se quella leonina, ov' io son nato, / tenesse dritto il
fu loro insegnato d'entrare per la fossa ov' erano le cateratte della gora delle mulina
/ ch'ella non poss'andar là ov' ella vuole, / sì lui faccia
sito e la natura de'paesi, / ov' io di villeggiar prendomi or gusto.
/ si vedeva e sentiva; e ov' io vado / malinconia ed ettema gramezza
. villani, 8-103: il paese, ov' era destinato, avea gran bisogno di
per grandigia di dare campo al nimico ov' era bandita l'oste, che s'apparecchiasse
, 8-i-170: appresso v'è lombardia, ov' è bologna la grassa, e tre
alla primavera. spolverini, xxx-1-167: ov' è grave il terren si che spedito
, i-248: o graziosissima citerea, ov' è la tua pietà fuggita? oimè
: quasi tutte le case della marina ov' erano i magazzini del vino greco e
si para il mio letto davante, / ov' in grembo t'accolsi, e ch'
è sì forte greve, / pensando ov' io dolente son condutta. n
vi piace, una grida / comminatoria, ov' io vi sia nomato / con preminenza
pascoli, 1137: dalla terra nera ov' è la sfinge, il vento / moriva
gli occhi del core / diritto veggio ov' io mirava zoppo. folengo, ii-233
: / ché per fuggir la morte, ov' era infermo, / l'ardire impresi
qualcosa. iacopone, 25-34: or ov' è 'l naso c'avìe prò odorare?
la spada sovrana, / nella guaina ov' era durlindana. caporali, ii-26: i
, 1-649: abner, il prode, ov' era, / dov'era allora?
coperchio / d'un grande avello, ov' io vidi una scritta / che dicea
al cielo / da quella guardia, ov' ei la pose in terra.
erano eserciti né guarnigioni; nelle città capitali ov' era 11 monarca era una guardia svizzera
no'a vagar per le campagne, / ov' io presumo voi certi miei versi /
, ed aperto un suo banco ov' erano molte guastarette ed ampolle,
tasso, 3-39: or volgi gli occhi ov' io ti mostro, e guata /
e guerci, / la vostra vigilanza ov' è rimasa / che comprate ogni dì
fuor mi serra / del bello ovile ov' io dormi'agnello, / nimico ai lupi
a cui commetta / la dubbia impresa ov' ella esser dee guida. lippi, 5-4
ii-22: che dir? ch'i'fuggo ov' io stesso mi guido, / e
vaneggiar de i molti giorni, / ov' io devea per tempo / volger le
desperata via son dilungato / da gli occhi ov' era (i * non so per
al marito e al suo stesso salone, ov' era evidente la quadratura di una vita
, corvetta inglese reduce da difnein, ov' è andata a fare studi idrografici.
, imperfetto. monte, xvii-284-26: ov' è piacer e diporto corretto? /
è piacer e diporto corretto? / ov' è letizia ed alcun ben che sia?
canuto e bianco / del dolce loco ov' ha sua età fornita. boccaccio, dee
/ che gli nega il regresso, ov' ei si abbassa, / ma a l'
capitol fosse sovran bene: / al fine ov' e'ti conduce e sostiene,
sputo e con poc'acqua appresso, ov' egli vien mandato a lavarsi...
1-ii-466: facendo un serbatoio sul colle ov' è l'accampamento del terzo battaglione, si
,... / tastando, ov' è il gigante: e all'improvviso /
a vagar per le campagne, / ov' io presumo voi certi miei versi /
o dive, o fonte, / ov' abito, converso e mi nodrisco; /
questi luoghi inculti e paludosi, / ov' or non vedi alcun che vi si imborghi
/ pur fiume fa del campo, ov' ei trabocca. 13. venat
i raggi / del gran pianeta al nido ov' egli alberga / e 'mbrunir le contrade
voce, / che risponde da'sassi ov' eco alberga, / sempre nimica fu
oro, e là volando salse / ov' ha di bene immagini più false. guarini
produrre... l'immobilità ov' è più composta la tessitura tendinosa.
3-70: il varco e la preda ov' ella sia / immobilmente insidioso spia.
cose. ovidio volgar., 2-10: ov' è ora la tua giurata fede?
stimò la verità esser il soave vischio ov' egli impaniato fosse dalla duchessa. pona
. trattalo delle virtù, 106: ov' è disguaglianza o impa- rezza, e
/ un cencio su una spalla / ov' era il pel di tutti i sette i
né stagni / né mare, ov' ogni rivo si disgombra, / né
la cara / villa s'appressa, ov' io / ali impenno al suo nome,
negli abissi eternamente giri; / ov' è l'imperio tuo, che ovunque spiri
nuova e di nuovi popoli abitata, ov' il fermento de'moderni avvocati e procuratori
e si reprime. casti, i-1-60: ov' era un suburbano monistero, / sgherri
iacopone, 41-56: o ennibriato ardore, ov' hai cristo em- piccato? novellino,
. stigliani, i-19: giù piombando ov' il terren s'imprata, /.
erga / e poi discenda al fin ov' altri il cibi, / e quasi volontario
pronom. della casa, 651: ov' orma di virtù raro s'imprime, /
: /... / empremettece quello ov' era trasformato. benivieni, 1-43:
362: ha due cime parnaso, ov' altri il piede / per due strade a
il coltello / nel cor del figlio, ov' è il tuo nome impresso? lazzaroni
in un voltarsi / che fece stretto, ov' era molle il prato, / sdrucciolò
ragionando, in fin che noi / giungemmo ov' era a la piaggia una barca.
[tommaseo]: quello tabernacolo, ov' era lo sepulcro di ector, era aperto
. iacopone, 66-38: ed ov' è 'l dolzor santo, che me s'
ogni punto. dolce, 9-14: ov' è questo famiglio fedelissimo, / che m'
cola lingua dirlo apertamente / el passo ov' è condotto lo mio core / e
con un anello d'oro massiccio, ov' era incastonata una pietra dura piuttosto comune,
piede / ch'orna di fior la terra ov' egli incede. b. corsini,
la via ch'adduce / con somma gioia ov' è l'eterna luce. segneri,
seco accogliendo / tosto il vedrebbe, ov' ogni schermo è poco. / lasso
): si vanno ad un altare, ov' ha suso una tavola vermiglia nella quale
: si vanno ad un altare, ov' ha suso una tavola vermiglia, nella quale
e d'ora in ora per la contrada ov' ella albergava diportandosi, sperava che a
: la libertà naturale ella è più feroce ov' i beni sono più a'nostri corpi
, per lo 'ncesto commesso là ov' è oggi la città di rieti, che
] / alla mandria la sera, ov' io l'inchiavo / colle mie mani.
divoto e piano / l'urna pregiata, ov' il tuo fral dimora, / con
non ho valimento, / convenmi là ov' è il senno fare inchino. caro,
tutti incisi i nervi / di libertate, ov' alcun tempo fui, / io,
; / tuo core il dica, ov' è il suo essempio inciso. pallavicino,
trissino, 2-2-88: giunsero al fine ov' era la regina, / pallida in faccia
maggior di noi disponga / in quello ov' util fia più la nostr'opra;
che salutandolo corte- semente, gli domandarono ov' egli andasse. foscolo, xv-
...? foscolo, xvi-540: ov' egli cangiasse di reggimento, e fosse
: la vispa rondine, / tornata ov' ella nacque /... / sale
: scampa / da gran perieoi d'acqua ov' ei s'immerse, / cioè vi
e vergogna, / né d'appressarti ov' è virtù ti lice. -tipico
io penso / di lei in parte ov' altri gli occhi induca, / per tema
ah vile e pusillanimo / vulpino, ov' è l'audacia, ov'è l'
/ vulpino, ov'è l'audacia, ov' è l'industria, / ov'è
, ov'è l'industria, / ov' è l'ingegno tuo? ammiralo, 87
. niccólini, ii-480: la rupe ov' ei s'aggira / nome infamato in ogni
funesta memoria nella colonna infame, posta ov' era la casa di quegl'inumani carnefici
feltri infangati e gli stivali / ne volgevamo ov' ella si volgeva. tassoni, 6-44
'n un vasel d'aceto, / ov' era mista mirra e amar fèle. pulci
mi fu presente. epicuro, 107: ov' è trebazio? ahimè, infelice augurio
luogo ov' elle sono assise. m. villani,
vo selvaggio loco ed ermo, / ov' io ricovri fuor della tua mano. fiacchi
ti farò mostrar quell'infernaccio, / ov' entra et esce 'l diavol maledetto.
le ferute. iacopone, 25-32: or ov' è 'l naso c'avie prò odorare
oste, che conosceano il male luogo ov' erano accampati. boccaccio, dee.
guancie e colorite / le faci, ov' io m'infiammo e discoloro. celimi,
qua or là, rimurando usci / ov' era calce appresso, ov'era sassi /
rimurando usci / ov'era calce appresso, ov' era sassi / lì preparati per fabbrica
xlvii-174: non è sublime il cielo ov' è il suo centro, / anzi è
. allegri, 99: correr veloce ov' altri agiato mandi, / pagato di
colle, che amor crudo infiora, ov' egli / lunghi a scarso piacer mesce gli
greppe, / da questi gineprai ov' io m'infogno / senza profitto.
valli e poggi, / vago ten corri ov' il voler t'infonde: / né
svolge, / e per sentiero, ov' uom raro s'avvolge, / bella cartesiana
alto e sublime / poggiar in parte ov' io non posso estorme, / se
memente lor tolgano. bissari, 1-145: ov' è dubbia la speme e certi i
, / che vuol che cuopra il luogo ov' ei l'infossa. 2.
, / tal vanne a maggior guerra ov' egli sbrame / la sua di sangue infuriata
saettatrice infesta / della terrena spoglia, ov' io son chiusa, / oltraggio a
per altezza d'ingegno, / mio figlio ov' è? o perché non è
mistieri ch'elli abbiano uno luogo là ov' elli entrino, e facciano capo ed
fiumi né stagni / né mare, ov' ogni rivo si disgombra, / né
permettete, le disse, tagliandomi il nastro ov' era impiombato il marchio che mi pendeva
/ ch'i'venni in corte, ov' io mi trovo vecchio, / lasciata
di fuori, / per congetture, ov' è l'iniquità. alfieri, 5-3:
partita, / in unu loco là ov' era a tuttore, / non con amore
petrarca, 209-3: i dolci colli ov' io lasciai me stesso, / partendo
inanzi il tempo e 'l loco / ov' i'perdei me stesso, e 'l caro
fonte onde esce arno infino alla foce ov' elli mette in mare. bembo,
damor, levò quella parte del foglio ov' era la sottoscrizione e quella incorporò sopra
: [bisogna] prosciugar quel palude ov' è basso, renderlo innocente ov'è profondo
palude ov'è basso, renderlo innocente ov' è profondo, acquistar nuova terra alla
un'insalata / dov'è l'aceto, ov' è l'olio e ov'è il
aceto, ov'è l'olio e ov' è il sale, / dov'è 'l
più il mar s'inscoglia, / ov' ha più duro gelo, / scorgine pur
ch'io disdotto sia / se non là ov' è la dolze donna mia. bonagiunta
altra consecrazione che inseverisce quel poema nautico ov' è celebrata... la nascita
g. b. casaregi, 13: ov' è l'invitta mazza! ecco s'approccia
circo avanti / pien di tumulto, ov' era un'insolente / rapina di donzelle.
alfin si sgombra / nel sommo, ov' è chi disse: « io son chi
gufo, e questa è la cuccaia / ov' or s'intana. marino, vii-371
: io son tutto di questo paese ov' io nacqui, intanto che non lascio
, ii-1147: la bipartita tavola prepara / ov' ebano ed avorio intarsiati / regnan sul
: non de'l'om molto dir là ov' è la scienza, / ché breve
pensiero intenso / d'immaginar madonna, ov' egli aggiunge? tasso, i-278: col
17-48: i'mi volgea per veder ov' io fosse, / quando una voce
vólto su la strada intermedia che sbocca ov' è la fontana del nettuno. borgese,
petrarca, 271-2: l'ardente nodo ov' io fui d'ora in ora /
'l dì seguente intero / per lochi ov' orma altrui non appariva. chiabrera,
, / qui ne la bella italia ov' è l'asilo / de 'l valor vero
indice e il pollice circondavano l'orlo ov' egli metteva le labbra aspirando l'essenza del
intinta in un vasel d'aceto, / ov' era mista mirra et amar fele,
lo cor mi 'ntramise / là ov' io non sono amato. p. angiolieri
le braccia ed i capelli / entra ov' erra intrecciata / l'ampia danza,
, 654: le bionde chiome, ov' anco intrica e prende / amor quest'alma
/ per uscir de la rete, ov' egli è colto; / ma quanto più
s'io m'abocco, / introcco / ov' io li dea di ciuffo; /
lui, e sarà condotta in luogo ov' è cibo. carducci, iii-3-360: quegli
ristrignere e invanire per modo che, ov' era stata speranza d'ubertosa ricolta,
xlvii-174: non è sublime il cielo ov' è il suo centro, / anzi è
quadro dell'altare di questa congregazione, ov' è dipinta l'invenzione della s.
. tasso, 19-77: era tornato ov' è pur anco assisa / fra'suoi campioni
, / fuor de la ròcca, ov' era alceste, invia. m. adriani
, 13-i-219: se questo è 'l cibo ov' io son preso al laccio, /
il luogo intorno, involgendo la gamba, ov' è la detta lesione, con canapa
oggi mi spetro / de l'errore, ov' io stesso m'era involto. trattati
cor gentile / per far dell'ignominia ov' era involta / la sua stirpe de'topi
e 'l bel paese, e 'l loco ov' io fui giunto / da'duo begli
si pascono! / van pensando, ov' io sono, i miei pensieri, /
i galli... ironsene a tivoli ov' eglino fecero compagnia co'tiburtini. statuto
/ e dio il gran padre, ov' essa più riluce, / su quella assiso
ritornare. buti, 1-101: ov' è la via irremeabile, cioè non ritor-
mensa né vivanda / domestica gustar, ov' io non pria / adagiato t'avessi
per mare navicando, arrivarono nelle contrade ov' è oggi vinegia grande città, e
o prole infante. carducci, iii-4-48: ov' è or l'aquila di pompeo?
l'aquila di pompeo? l'aquila / ov' è de l'ispido sir di soavia
, / senza nessuna intenza, / là ov' è mia donna fa'dimoramento. bibbia
. lorenzo de'medici, ii-70: ov' è la patria, ivi è vero riposo
22: vi ferì appresso al labro, ov' era corso: / e a lo
, onde contenerlo, siccome ne'parti ov' è forza d'andare successivamente in cerca dei
offerendo monete e dispensando viglietti, avvisando ov' ella sta di casa e pregando che
, misimi ne la mia camera, là ov' io potea lamentarmi sanza essere udito.
: su l'anca / gira l'ordigno ov' è lo stame accolto, / lo
92: la vispa rondine, / tornata ov' ella nacque / spazia sul pian,
misimi ne la mia camera, là ov' io potea lamentarmi sanza essere udito. idem
... e al sacro fonte, ov' ebbe battesimo il capo di dante,
campeggi, 14: la lance ov' altri appende e libra / la reai volontà
: espugnarono il forte con duoi rivellini ov' erano i cannoni al fianco, che si
che gli abitanti dell'america meridionale, ov' essa alligna, le mangiano e se
fere / solo ver me, là ov' elle fan soggiorno, / e le traeste
schiere, / prima che faccia notte, ov' ora è giorno. tasso, 1-3
laudato, / lodalo 'l pregio là ov' è tom salito. cavalca, 20-440:
/ che il tutto cangia in oro, ov' ei si getta? moneti, 235
le più basse / riposte celle, ov' anche 'l sol non luce. salvini,
figlia rosalba / di là venisse, ov' ei con largo impero / regna oltre
lippi, 11-26: talor, non vedendo ov' essi danno, / si tamburan fra
ancor larvato giva / al bel paese ov' io già fui conquiso / dai soi bei
morta. / noi siam venuti al loco ov' i't'ho detto / che tu
speme / de l'imperio del mondo ov' egli aspira. g. gozzi, i-18-77
portamento, e quello che, dal luogo ov' era giunto il curato, si poteva
, /... / al regno ov' ogni grazia si diletta, / ove biltà
: oh lassa isven- turata! / ov' è lo mio signor, che io nollo
lassù dritto in paradiso, / là ov' è canto e dolce riso. petrarca,
maraviglia, / lo quale vizio regna ov' è paraggio. = comp.
del mare. morando, i-296: ov' avvien ch'il sacro pié calpesti, /
tentando / di profonda ferita, / ov' ella è più sospetta e più mortale.
/ là ne la bella italia, ov' è la sede / del valor vero e
, 5-167: chiamò lazio quel paese ov' egli / sicuramente latitando visse. buonarroti
travalglio eh'io non trovo lato / ov' io di ciò trovar possa riposo, /
, / venendo spesso in lato / ov' io potea vedervi e non parere, /
treccie sopra 'l collo sciolte, / ov' ogni latte perderia sua prova, / e
, / alle lor madri dissero: ov' è il pane? 2. per
suo candor da l'alto cielo, / ov' è la lattea via del paradiso,
gli aerei poggi / di bellosguardo, ov' io, cinta d'un fonte / limpido
. c. bentivoglio, 8-265: ov' è il carro laurigero e le insigni /
mio il bosco folto / del lauro verde ov' è mia morte e vita.
ma quelle di s. francesco, ov' è la lavanda e la cena ultima di
quella [bandiera] di castelnovo, ov' era un santo / con le man giunte
lealissimo tenditore. malpigli, xxxviii-68: ov' è la lieltade, / ov'è la
xxxviii-68: ov'è la lieltade, / ov' è la liber- tade / che contra
s'io m'abocco, / introcco / ov' io li dea di ciuffo; /
e 'l bel paese, e 'l loco ov' io fui giunto / da'duo begli
, 105-49: non sia zoppa la legge ov' altri attende. boccaccio, viii-3-146:
anima sanza doglia si parte dal corpo ov' ella è stata. cavalca, 19-42
. baldi, i-69: perocché giunto ov' ampia ardea fornace, / di quel
i-52: o man ligia- dra, ov' el mip bene alberga, / et morte
: andava levando di diverse guarnigioni, ov' erano distribuite, molte squadre di soldati
con faticosa lena / esco del labirinto ov' io fui preso. -con frenata
e guerci: / la vostra vigilanza ov' è rimasa, / che comprate ogni dì
dal letargo indegno / di cieca passione, ov' or ti giaci. dossi, iii-219
e nel bagno ti volsero menare, ov' era l'aguato: ma quella tua
: levommi il mio penser in parte ov' era / quella ch'io cerco, e
408: levossi dalla manica una cartuccia ov' era stampata un'orazioncina per aver figli,
le gravi pene e 'l gran foco ov' io ardo / mi può levare un
.. da quella rete, / ov' esse più desian di restar colte, /
-sostant. carani, 3-52: ov' è quel bravo, quel libero, il
r. campeggi, 14: la lance ov' altri appende e libra / la reai
: ma il libriccin del paonazzi, / ov' io ritrovo ognor tutti i miei gusti
libro di tutte queste resìe sozzissime, ov' egli le disfà. -far libro nuovo
, scapestrata ed indegna del beato luogo ov' egli la caccia. carducci, iii-
liceo, / le severe pareti, ov' io dal volto / della madre e de'
datemi in vostro core / alcuno loco ov' albergh'eo, se lice. dante,
ghiaccio e la neve; / ponmi ov' è 'l carro suo temprato e leve,
carro suo temprato e leve, / et ov' è chi cel rende, o chi
vi spiaccia entrar ne le nascose / spelonche ov' ho la mia secreta sede, /
m'è si forte e greve / pensand'ov' i'dolente son condutta, / figliuol
la lingua [di laura], ov' erano a tutt'ore / disposti gli ami
erano a tutt'ore / disposti gli ami ov' io fui preso, e l'esca
disabitato e sozzo,... ov' hae lionfanti e liocorni assai e altre diverse
per certo che in quelle fortune, ov' egli appaia, niun possa pericolare. tasso
o al principio dell'* uretere 'ov' egli è più largo,...
hai per tramai degli amari / pianti ov' io era e dal duro letigio / che
albizzi, 90: livi, ov' il boschetto / della tua pincionaia / ha
a prò de l'uom si prega, ov' è sdegnato, / si sfoga in
'l foco / di questa viva petra, ov' io m'appoggio. boccaccio, dee
: montati de brigata supr'una loggetta, ov' era la tavola posta e bene adornata
umil cameretta al sacro monte, / ov' io deludo le paure e l'onte /
velati da secolo tanto / l'angusto quaderno ov' è stretta / la somma di
io vegno di lontana parte, / ov' era lo tuo cor per mio volere
luttare contro le armi francesi nei luoghi ov' esse hanno preso ferma stanza. tommaseo
, ritornare d'altro terreno, / ov' amor vidi già fermar le piante / ver
, / e po'in ogni altro ov' io volga mia luce. petrarca, 108-3
/ non pur il po, col loco ov' ei soggiorna, / ma all'onde
mirandola nel cavo della grossa mano callosa ov' essa ancora diffondeva un fievolissimo lucor verde
serena accoglienza rassecura / il cor già volto ov' abita 11 suo lume. idem,
lumicino, ed aperto un suo banco ov' erano molte guastarette ed ampolle, una ne
com'om che da lunga / là ov' è mestieri di gire, / con gran
sotto 'l freddo giove / esposto giaccia ov' egli tuona e piove. bianchi,
tu mi lavi / di quel peccato ov' io mo cader deggio, / lunga promessa
. sen già lungo questo cammino là ov' io era. idem, liii-63:
che mi fruga / tragge cagion del loco ov' io peccai / a metter più li
e 'l dì seguente intero / per lochi ov' orma altrui non appariva. davila,
vecchierei canuto e bianco / del dolce loco ov' ha sua età fornita / e de
datemi in vostro core / alcuno loco ov' albergh'eo, se lice. l.
fame. i. neri, 2-61: ov' ogni anno / si fa la festa
pianura / una fiera assai grande, ov' han gli spacci / maggiori i lupin dolci
che fuor mi serra / del bello ovile ov' io dormi'agnello, / nimico ai
, i-266: o mia cieca speranza, ov' hai condutti / e dolcemente lusingando scòrti
s'offende / con gli aurei vasi, ov' è gran lusso inciso.
serpe alto e germoglia / la torta vite ov' è più l'orto aprico. buonarroti
b. accolti, 266: ov' è il viso gentil per cui provai /
e'si disponga a trarlo del lutulento fango ov' egli è immerso. segneri, i-477
* mi alungiate e tolte / là ov' io le vedea; / non sì come
dissi di prima macchia, perché certamente ov' egli l'embrione sia passato, e qualche
g. m. cecchi, 1-2-363: ov' è giulio? - va'a cercare.
diamante, indomito o protervo, / saldo ov' ella percuote. michiele, lx-1-18:
/ là ne la bella italia, ov' è la sede / del valor vero e
fratelli e marco giunsero alla gran città ov' era il gran cane, andarono al
: quasi tutte le case della marina ov' erano i magazzini del vino greco e delle
, / tal vanne a maggior guerra ov' egli sbrame / la sua di sangue infuriata
retto, / meritando e gra- zendo ov' è non merto, / sarete solo in
testi fiorentini, 187: la magione ov' elli [il neonato] dormirà sia
ii-1149: la bipartita tavola prepara / ov' ebano ed avorio intarsiati / regnan sul piano
magno suo figliuolo. boccaccio, vi-107: ov' è il gran consolato e'senatori,
pel ferro dissepolto, le magone / ov' aspro strida nell'assidua lite. bocchelli,
fuor mi serrà / del bello ovile ov' io dormi'agnello. castelvetro, 4-297:
, arrogante. sacchetti, 380: ov' è il conte di fiandra / e la
che là non volgo l'arco, ov' eo ne fero! cino, xxxv-n-642:
consolata / d'alcun breve riposo, ov' ella oblia / la noia e 'l mal
e i maladetti saran precipitati nella geenna ov' è stridore di denti e nel fuoco penace
; / cotali uscir de la schiera ov' è dido, / a noi venendo per
. cecco d'ascoli, 1172: ov' è savere ricchezza non manca, /
funzione). petrarca, 299-13: ov' è colei che mia vita ebbe in
di que'd'entro, e mancarlo ov' era l'aguato. porzio, 326:
canuto e bianco / del dolce loco ov' ha sua età fornita / e de la
e 'l capo / de'viziosi mali, ov' io li sapo, / che no
ninconia. lorenzo de'medici, ii-11: ov' è minor affetto, è manco affanno
affetto, è manco affanno: / ov' è manco speranza, è minor doglia:
regi, i qua'presenti / sete colà ov' io debbo seguire / ora del mio
/ e son dato a servenza / là ov' è tutto valere, / pregio ed
momento sciolta / dal legno, ov' era astretta con gran forza. f.
306-11: così vo ricercando ogni contrada / ov' io la vidi, e sol tu
medesmo e ritrovosse / poi là rinchiuso ov' uom per sé non parte. -del
medicinata e riconfortata alquanto, s'andò là ov' era il figliuolo. bisaccioni, iii-56