« antisimma ponitur ad eos versus quorum ordo permutandus est. sic et in antiquis aucto-
, ac dehinc quasi per gradus dicendi ordo servatur *). dimeno,
, / cultus disparitas, vis, ordo, ligamen, honestas, / si sis
e servi tuoi non han in ordo / le pietre sue, ma sollo compiaciute
è morto, / onni legge, onni ordo, onni uso è strutto.
le toi promesse me vegnon sì in ordo / colle tuoi volte, che n'hai
, xxv-1-154: in fine, non est ordo ch'io possa trovar el famulo
= deriv. dal lat. curiale [ordo b. mariae de] mercede [
ix), deriv. dal class, ordo -inis (v. ordine)
grammatici) ordinàlis, deriv. da ordo -inis (v. ordine).
, lat. ordinàre, denom. da ordo -inis (v. ordine)
, lat. ordinarius, deriv. da ordo -inis (v. ordine)
ch'i'ne fo, per voi fiorentini ordo ». lettere familiari, 52:
; / ma però non me n'ordo, / però che tu mi mostri ogni
= lat. ordiri, da accostare a ordo -inis (v. ordine).
e nel tuo abito, siccome essere ordo, mal pettinato... e
le toi promesse me vegnon sì in ordo / colle tuoi volte, che n'hai
= voce dotta, lat. ordo (v. ordine).
intonare 'l'hinc novus na- scitur ordo '. -che giunge gradualmente a
le toi promesse me vegnon sì in ordo / colle tuoi volte, che n'hai
le toi promesse me vegnon sì in ordo / colle tuoi volte, che n'
, / l'amor de povertate -li è ordo ad odire. fra giordano, 1-169