infatti a prima giunta il medico disperò. onufrio, 102: [luciano] pretendeva
da una gran tempesta di passione. onufrio, 182: vorremmo infondere loro tutto il
con le inferriate ai due finestrini. onufrio, 51: le loro persone e i
fondamenti la mole immensa del duomo. onufrio, 162: stava... ad
studii per dimenticare la trista realtà. onufrio, 37: appoggiò la testa a una
che avrebbe ripreso del suo bell'incamato. onufrio, 37: spesso le sue gote
, uscivano, strilloni più del solito. onufrio, 106: si ricordava delle feste
amano ed assaporano con inebriante diletto. onufrio, 106: si ricordava delle feste
dalla culla. -figur. onufrio, 202: quei suoi occhietti di falco
voci prette latine, spagnuole, franzesi. onufrio, 43: discorrono del più e
benigno è febo alla stagione aprica. onufrio, 112: la povera fanciulla s'
parte vanno a gala co'suveri. onufrio, 93: nessun mobile [era
ma alla grandezza degli ascoltanti innalzarsi. onufrio, 128: l'amore!..
il baretti scriveva lettere innamoratamente belle. onufrio, 46: aggiravasi qua e là tutta
maledetto -gridingli / mameli e morosini. onufrio, 100: uscendo dalla palazzina,
inquietudine, tormento, ira). onufrio, 106: si ricordava delle feste da
parea dalla nostra antica istoria venire. onufrio, 28: [la nonna] guardava
candor pario ne l'occaso roseo. onufrio, 25: ogniqualvolta udiva i suoni
si mise l'anima in pace. onufrio, 23: negli ultimi giorni di sua
/ e di fulgenti larve si riempie. onufrio, 99: in tutta quella musica
non prende facilmente la forma cristallina. onufrio, 251: appena i...
, sentire e ricusar per sempre? onufrio, 53: rimaneva come incantato dinanzi a
non parlava, intendeva il francese. onufrio, 245: aveva pronunciato,
addosso giobbe quando giaceva sul letamaio. onufrio, 40: una legione di sorci
; logorarsi; perdere vigore. onufrio, 22: la giovane invece cominciò a
contiene di fino argento once quattro. onufrio, 97: ad un rozzo pifferaio
neve dinanzi alla porta di maria ferres. onufrio, 128: l'amore!.
meglio nella sua giacchetta di lontra. onufrio, 179: le signore passano nelle grandi
e questa lutta non ha mai finanza. onufrio, 171: delle schegge volavano
del verde, / poco può luttare. onufrio, 171: fuori sorrideva il sole
spettrale. -lampada da miniera. onufrio, 170: presso a ciascuno [minatore
-lampadina infissa sul casco dei minatori. onufrio, 170: il fanciullo...
giù il lucignolo nel luminello della lanterna. onufrio, 94: la stanza era illuminata
quel che mi resta di vigore. onufrio, 181: mille e mille, tormentati
senza il becco di un quattrino. onufrio, 215: rosa, vedendo assottigliarsi quel
di nervi o nervoso: nevrastenia. onufrio, 253: siamo travagliati del mal di
considerato, esposto in modo inadeguato. onufrio, 246: nessuno pensava all'importanza massima
saltabeccando per la neve del viale. onufrio, 155: l'ammalato mandò un rantolo
passasse completamente al manipolo dei macchiaioli. onufrio, 194: finalmente irruppe un manipolo
avvolta in una lunga mantiglia bianca. onufrio, 82: la signora si mosse
; ma poi risorgerà la marea. onufrio, 121: sentiva gorgogliare nel suo cuore
era bella come una pittura del giorgione. onufrio, 60: si lavò e si
cuore pulseggiava concitato con trafitture dolorose. onufrio, 113: impeti folli di desiderio
al papa ed alla religione cattolica. onufrio, 193: s'intriga nelle società
solo despota che impera nella unica babilonia. onufrio, 232: avevano firmato quasi meccanicamente
forza misteriosa, sorte ineluttabile. onufrio, 227: comprendere tutto il meccanismo della
italiana è in sommo grado melodica. onufrio, 99: ne usciva una musica fine
passioni del tempo avevano movimento spontaneo. onufrio, 257: la notizia della morte
. contorno, margine irregolare. onufrio, 29: a destra i giardini si
andare per le vie più spedite. onufrio, 34: cotesto conte polidori era
di termini o statue di mezzobusto. onufrio, 93: nessun mobile [era
/ tra tanto / di popolo nudo. onufrio, 45: rosa si diverti a
con la vigoria d'una vergine michelangiolesca. onufrio, 171: quegli uomini ignudi
], e serbatemi un midollone. onufrio, 45: venne avanti, portando
che pareva ancora quello di prima. onufrio, 78: la paga era miserabile
2. profonda infelicità. onufrio, 236: gli parve di scendere ancora
ampia e superba luce dell'estate. onufrio, 231: sorrideva tutt'intorno la gaiezza
dal soffitto spandeva un mite chiarore. onufrio, 37: spesso le sue gote
un effetto di luce). onufrio, 82: vestiva un abito grigio elegantissimo
/ giovin molceva l'olivigna fronte. onufrio, 106: pareva che l'alito di
, che brilla nel sangue lombardo. onufrio, 257: era una donna vestita di
pioggia, uscì d'equilibrio e cadde. onufrio, 233: il terreno era
e gnore nonne degli ebrei livornesi. onufrio, 94: con gli occhi perduti
pensiero, la politica, la vita. onufrio, 210: la miseria..
cadere dei monticelli di polvere di legno. onufrio, 220: a terra c'era
-scavare, sventrare, frantumare. onufrio, 171: quegli uomini ignudi, neri
/ verde il grande adige va. onufrio, 171: fuori sorrideva il sole
freschi a la savoiarda alpe natia. onufrio, 124: i versi parlavano del
pascoli, 14: il morticino. onufrio, 239: quando si portarono via il
consolidazione delle vive e sane. onufrio, 215: faceva venire nuovi medici,
disordinato di elementi anche eterogenei. onufrio, 243: questa terza roma venuta su
si tien modo proprio del vauban. onufrio, 29: aveva provato la sublime emozione
, che si raggirava pel salottino. onufrio, 236: quando vide quel mostricciàttolo
una tuba mostruosa, a larghe tese. onufrio, 41: piccole scoscese, spalleggiate
mostri, fare una lezione mostruosa. onufrio, 256: i cronisti, gli
imminente aggiustamento co'l sangue loro. onufrio, 41: [il convento] resta
consuetudine del zuccaro e della neve. onufrio, 50: la mattina del duello
nitido e grosso avviluppava il tutto. onufrio, 29: quelle case, con
di baci e di deliri senza nome. onufrio, 171: dovunque lo stesso spettacolo
cui sono sì vaghe le donne. onufrio, 216: rosa, da piccoli nonnulla
scendete insieme, o nove chiacchierone. onufrio, 95: 1 poeti si son
filosofica testa, in tal periglio. onufrio, 235: luciano si era ormai
abbandonatamente. -figur. onufrio, 234: pareva che la campagna si
momento d'oblio, ritrasse la mano. onufrio, 126: per loro la voluttà
foglie degli ontani e delle querele. onufrio, 112: la luna pioveva obliquamente i
da principio aveva risposto all'occhietto. onufrio, 202: danna peppina...
don aurelio che ritornarono a prora. onufrio, 29: in fondo, nella oscurità
nel ferro, ignari, intrattabili. onufrio, 252: le onde livide dell'
e bionde e nere chiome ondeggiamenti. onufrio, 12: in quella corsa sfrenata,
il suo peso nella società. onufrio, 253: la questione operaia solcherà come
/ d'oppiato fumo sulle spirali. onufrio, 236: soffriva molto d'insonnia
. oppressione di capo? mignatte! onufrio, 56: ormai la piena degli affetti
ultime crapule. -inguaribilità. onufrio, 215: credendo di poter lottare contro
(caratteristica dell'italia centrale). onufrio, 243: in mezzo a quella babele
/ che scappa con un pagliaccio. onufrio, 14: si cacciò in quelle cameracce
fu ordinato di portarle di pannilini. onufrio, 15: era tutta intenta ad accarezzare
il processo cronologico della letteratura italiana. onufrio, 106: tutto ciò che appariva adesso
parla il 'messaggero tirolese '. onufrio, 124: i versi parlavano del
sopportare temperature particolarmente rigide. onufrio, 150: preparami... il
aveva avuto le sue percosse nel mondo. onufrio, 21: anna resisteva di più
del palazzo coi cortigiani più sfegatati. onufrio, 94: appoggiò il capo alla
: -avete superato una grande difficoltà. onufrio, 99: in tutta quella musica
. duro, rigido, resistente. onufrio, 171: essi [i minatori]
antichissima rovina. -ossessione. onufrio, 33: ed egli allora, il
molti e una festa per alcuni. onufrio, 141: il peso di tanto dolore
solito piangere per un nonnulla. onufrio, 214: a rosa toccò di.
talvolta accadea che lo zolfo scorresse liquefatto. onufrio, 176: ester fece distribuire
sparsi ninnoli / il letticciuol tremava. onufrio, 46: rosa aggiravasi qua e là
chiesa un silenzio pieno di trepidazione. onufrio, 234: pareva che la campagna
, la vena porta degli stati. onufrio, 223: tu lo sai: io
nel giorno antecedente, mi destò. onufrio, 141: il terrore l'aveva pietrificata
d'anacreonte, non che di pindaro. onufrio, 14: luciano non potè a
accalcate; accozzaglia, torma. onufrio, 166: era un immenso polipaio di
/ vedove di corolle e di racemi. onufrio, 39: i profumi della campagna
legato all'arcione dietro alla sella. onufrio, 151: seguito da gennaro che
benigni e pietosi su me posavano. onufrio, 103: ester, avvolta in
possa ha il sentimento del dovere. onufrio, 56: essi sentivano che la
cascina, nascondendosi tra le piante. onufrio, 130: io gli voltai le
immobilità più cupa e più profonda. onufrio, 124: le finestre erano aperte
giorni al punto in cui trovavasi. onufrio, 141: il suono progrediva sempre,
ombra che proiettava l'arco trionfale. onufrio, 84: nella pianura invasa dal sole
(un gruppo di persone). onufrio, 191: luciano era costretto a star
anzi pupille di quest'occhi miei. onufrio, in: rosa, sorellina bella
così amabile madre e così amorosa. onufrio, 19: luciano era proprio un bel
i cannocchiali di tutti quegli sciocchi. onufrio, 179: perché, in palermo,
danari delle mance! -brontolava u ragazzone. onufrio, 206: poco dopo comparve anche
una decorazione, le vene). onufrio, 149: dalla parte di fronte pendeva
cerva, che gli arboscei frastorna. onufrio, 180: i cervi passeggiano trionfalmente
uomo, non rumor di péste. onufrio, 112: ascoltavo con la mente rapita
l'odor selvaggio de la menta. onufrio, 76: dalle vigne, lontano,
figlio legittimo di questo stuolo italo-greco. onufrio, n: il suo viso era
'l'uomo è in ribasso '. onufrio, 95: attualmente, in italia
è ricacciarle dentro, le ingiurie. onufrio, 08: si pentì [luciano]
il testo di una canzone. onufrio, 108: se voi mi scriveste una
fu scarso assai ne'suoi sagrifici. onufrio, 99: ne usciva una musica fine
queste sorte che sarebbero veramente due. onufrio, 170: coi piedi appuntati fermamente
molti o anche all'autore stesso. onufrio, 252: il suo discorso è un
affettata e sovrabbondante di fronzoli. onufrio, 243: in mezzo a quella babele
a riferire qualche cosa ai magistrati. onufrio,. 91: quei poveretti dovettero
ma roso in cuor suo dalla rabbia. onufrio, 181: mille e mille,
barbetta folta, rossiccia. onufrio, 130: un giorno, in una
-successione digradante di oggetti. onufrio, 41: questi luoghi coltivati scendono in
quest'opinione con molte valevoli ragioni. onufrio, 83: aspirava a pieni polmoni
vittoria nell'azzurra eternità senza passione. onufrio, 13: le sue guance s'
vi lascierebbe morire di fame ». onufrio, 51: erano dei poveri contadini,
.. gli saliva alla gola. onufrio, 214: a rosa toccò..
amore sanguinante alla donna nostra unica. onufrio, 248: non significa questo,
dei visetti provocanti di santarelle fallite. onufrio, 208: guarda un po'che
-con espedienti, per vie traverse. onufrio, 43: si sono introdotti un po'
a sbirciare, chiamò il rapalli. onufrio, 68: ella era un po'miope
con esuberanza. - anche sostant. onufrio, 24: la nonna seguiva passo passo
lasciavano cadere sulla paglia come morti. onufrio, 16: un brutto autunno, che
a furia per chiamar la nipote. onufrio, 154: egli salì le scale tranquillamente
pianto, / ascolta i preghi miei. onufrio, 99: ne usciva una musica
diroccate minacciano di lapidare i devoti. onufrio, ni: luciano condusse rosa con
un indumento, una borsa). onufrio, 60: si lavò e si vestì
contribuito a scuoterlo e a indebolirlo. onufrio, 254: abbiamo troppo fosforo nel
mani delle donne e dei fanciulli. onufrio, 55: la guardava negli occhi,
alla caviglia del piede dei grandi antenati. onufrio, 205: le signorine tarantelli che
interruzione (il denaro). onufrio, 202: intanto bisognava mangiare e accudire
a fallaci apparenze e rassomiglianze di verità onufrio, 86: ella teneva la testa
per questo appunto soccombono senza risorgere. onufrio, 127: luciano, all'urto violento
8-296: l'erta chiazzata di sommacchi. onufrio, 65: il sommacco arboreo,
, / sonore frasi e tumide parole. onufrio, 256: i cronisti, gli
sereno (la primavera). onufrio, 231: sorrideva tutt'intorno la gaiezza
o a un altro sostegno. onufrio, 61: le spalliere legnose e robuste
per la spessezza delle colonne un canneto. onufrio, 234: nessun raggio di sole
tiene già roma, nizza e savoia. onufrio, 93: spezzavano la monotonia di
/ inverso un bello e splendido giardino. onufrio, 232: splendida e immensa stenaevasi
occhi causata da uno stato febbrile. onufrio, 22: il piccolo luciano si arrampicava
chiede si diferisca a guerra finita. onufrio, 194: nelle prime ore della
staffa, e quattro altri in coda. onufrio, 104: lui a piedi, disinvolto
risultato di un tale processo. onufrio, 86: la signora andava sempre innanzi
calle, / dove silenzio stendasi profondo. onufrio, 232: splendida e immensa stendevasi
al sepolcro: tenere in vita. onufrio, 217: soleva ancora strappare al sepolcro
un anno, trovai l'idromele perfetto. onufrio, 194: si sbracciarono a
fanciullo, che svelato aveva il petto. onufrio, 12: il seno, mezzo
martelli li domarono, li filarono. onufrio, 171: essi [i minatori]
svolazzare qua e colà come le farfalle. onufrio, 179: perché, in palermo
prati / a noi talamo saranno. onufrio, 65: voleva smarrirsi...
espressamente e convivono con legge di matrimonio. onufrio, 41: dall'altro lato
afferrano co'denti, tenacemente ritenendola. onufrio, 112: la pover fanciulla s'era
pensava già alla terza roma. onufrio, 243: questa terza roma venuta
molto suggestivo, di rara bellezza. onufrio, 39: appare la città tutta bianca
tingere le guancie d'un vergognoso rossore. onufrio, 37: rosa aveva la pelle
da occhieggiare durante la messa delle domeniche. onufrio, 180: 1 cervi passeggiano
delle corde di uno strumento musicale. onufrio, 98: luciano, appassionato per la
, ma che tiri al patetico. onufrio, 184: essa squarciava con mani convulse
-peggior. viottolàccio. onufrio, 78: bisognava fare quattro miglia di
vittoria sul senso e sull'affetto. onufrio, 172: fossero almeno iracondi,