. collodi, 334: [fu detto ohe]... il naso di lui
4-185: la nuova città è ciò ohe di più occidentale si possa immaginare e l'
panzini, iii-162: suonò così dolcemente ohe il vitino di damigella violante si scosse,
della vita; ma presto t'accorgi ohe non può soffrire il puzzo del bottino
che balestra spesso dove si conviene, ohe furono topi. cantari cavallereschi, 153
del porco] a tirapelle; e afferma ohe, se ne fusse stato il porco
d'un piede e tira: « ohe! che ci avete di contrabbando qua dentro
inanzi si vedranno assai miracoli, / ohe iesù de la morte sie disfatto / per
farmi così? tozzi, i-9: ohe! non ti vergogni a dormire!
volte la cura la irrita, e peggio ohe peggio, se per fretta di guarire
della porta, 1-265: oimè, ohe fetulenzia, che cloaca è questa
ranocchi pur col muso fuori, / sì ohe celano i piedi e l'altro grosso
, 198: esse rimaste in maggiore intrigo ohe prima, e raddoppiato l'amore e
: dove diamine vi siete ficcato? ohe! questa non è ora di fare
: tu, mastro, abbi quel rispetto ohe si deve al padrone. domenichi,
ritirate, di quelo che ad un altro ohe cacciator non sia. ariosto, 1-2-20
e lucia, 293: a ohe! » disse un altro barbassoro, «
]. rajberti, 2-119: « ohe, ohe, dottore; minchioni o fai
rajberti, 2-119: « ohe, ohe, dottore; minchioni o fai davvero
, 14-6: quel novo aspetto / ohe par d'un sol mirabilmente adorno, /
un solo pistillo (un fiore); ohe produce fiori con un solo pistillo (
antico... e gridando: « ohe! ohe! » senz'agunta d'
.. e gridando: « ohe! ohe! » senz'agunta d'altre cerimonie
., 15 (265): « ohe! che prepotenza è questa? »
« chi è là dentro? -ohe, ohe! -signor curato! signor curato
avvisatene me. carducci, ii-12-106: ohe, verrò poi a darti una stocca-
gli occhi? pratolini, 10-414: ohe, giovanotti, ci sono anch'io.
., 15 (265): « ohe! che prepotenza è questa? »
, 37 (645): « ohe! » disse: « già qui?
costole e la cintura: hohiohiohiohiooih ohi ohe. 3. come voce d'
... e gridando: « ohe! ohe! » senz'aggiunta d'altre
. e gridando: « ohe! ohe! » senz'aggiunta d'altre cerimonie,
= voce onomat., lat. ohe, ampliamento del fonosimbolo oh (v
spiaggia. bresciani, 6-xiii-365: -ohe ohe, padrecciuolo mio, interruppe sorridendo monsignore
. pasciutèllo. nievo, 1-185: ohe, ohe, bel pasciutèllo: a che
. nievo, 1-185: ohe, ohe, bel pasciutèllo: a che ci venite
-pulizie di pasqua o pasquali: quelle ohe tradizionalmente si fanno in occasione della benedizione
., 15 (269): « ohe! » disse, guardando il notaio,
ha trovato rifugio in un luogo riparato ohe gode di una particolare tutela, onde evitare
-tyyoi; (v. salpinge) e ohe, drrói; 'orecchio'. salpingotomia,
., 15 (269): « ohe! » disse [renzo], guardando
spavento del mondo. casti, vi-391: ohe, posega, / conosci tu costui
per tutti quel che volete. -ohe, ohe! tu mi sfoaeri davvero!
). nell'antica grecia, banchiere ohe esercitava anche l'attività di cambiavalute.