d'annunzio, iii-2-213: l'ardente luce occidua e il soffio salmastro entrano per alcun
d'annunzio, iii-1-434: la luce occidua passa a traverso l'intrico delle foglie
un mantice. bettini, 1-109: occidua valle sopra il lago aperta; /
marina, 27: amplitudine occasa od occidua: l'arco d'orizzonte compreso tra
accende, / volasti ove la luna occidua scende, / vedestila cader ne l'orizon-
: poi, lieve, / come un'occidua stella, / piassi il mio canto
amici ripassarono il fiume, alla luna occidua. bertolucci, 122: il cane abbaia
tozzi, v-35: il sole dell'estate occidua illuminava un campo sbiadito.
: la calpesta mèsse al par d'occidua / nuvola s'imporpora. idem, iii-1-434
d'innumerevoli rose porporine. la luce occidua passa a traverso l'intrico delle foglie
; / braccia nel sangue dell'ora occidua, / braccia a rizzarsi e pugna.
vedo sulla palma / del lungomare la stanchezza occidua / della luce..
/ dimentichiamo. bettini, 1-109: occidua valle sopra il lago aperta. d'annunzio
e il sole inclinavasi all'onda / occidua. campana, 55: torri naturali di
astron. amplitudine, larghezza, latitudine occidua: arco compreso fra il punto in cui
gran pena potè misurarsi la sua amplitudine occidua [di una cometa]. vallisneri
accende, / volasti ove la luna occidua scende. le allegrezze della vergine maria
ii-71: il sole inclinavasi all'onda / occidua, con riaccesa / divinità, elio
tozzi, v-35: il sole dell'estate occidua illuminava un campo sbiadito. sbarbaro,
dal sole; pareva salissero dall'estrema luce occidua, come scintille da un fuoco semispento