idem, 37-125: affari non sempre o del tutto spirituali, o degni dell'
non sempre o del tutto spirituali, o degni dell'abito e della vita che professava
usanza associa sempre il cappello arricciato, o a tre venti, e la spada.
. abitudine; disposizione intrinseca (ingenita o acquisita), indole che si è maturata
, non ci consente / contr'abito o natura sua difesa. ariosto, 36-1:
sempre avuto (sia per abito, o sia per temperamento) l'abilità di mettere
acquisita (distinta dalla virtù di natura o infusa). dante, conv.
deriv. acer. scherz. abitóne (o parlando di un abito magnifico).
abituato agli abitucci attillati dai colori bigi o di tanè. calvino, 1-255:
o fra'moderni teologi, o fra gli antichi
o fra'moderni teologi, o fra gli antichi, il quale vi dica
. far prendere un'abitudine (fisica o morale); assuefare, avvezzare.
rendere abituale. ugurgieri, 212: o giovani, non abituate nell'animi vostri
abituato. salvini, 30-1-504: o bene spese riflessioni, che ogni
: incapacità abitudinaria e connaturata, o incapacità intermittente e accidentale. borgese, 3-123
e periodico ripetersi di determinati atti o impressioni o tendenze (fino a stabilire un
ripetersi di determinati atti o impressioni o tendenze (fino a stabilire un adattamento
fino a stabilire un adattamento quasi meccanico o d'istinto); attitudine a reiterare
dicesi colta, e parlando e scrivendo, o per troppo fedele memoria del francese o
o per troppo fedele memoria del francese o per la mania d'allungare e fiaccare
abito nel senso di cui si parla; o quando potesse sospettarsi nella forma più semplice
della memoria che implica un elemento motore o meccanico di ripetizione; disposizione costante.
famiglie sparse in casolari dal tetto di paglia o riunite negli abituri della pieve. alvaro
i latini ablativo, cioè togli- tivo o levativo, dal togliere o levar via.
togli- tivo o levativo, dal togliere o levar via. l. salviati, ii-n-32
i casi obliqui; nel secondo, o genitivo...; nel sesto,
genitivo...; nel sesto, o ablativo. 2. fam. ridotto
inciso, a indicare una circostanza contemporanea o anteriore. -figur. tommaseo [
sospeso, per cosa che sentasi, o vedasi, non conforme a quanto si
, non conforme a quanto si credeva o voleva; impacciato come chi riman solo
ablativo2) agg. che sottrae o che è sottratto. contrario di adiettivo
medie. asportazione chirurgica di un organo o di una parte del corpo umano.
incarichi speciali e temporanei presso dignitari civili o ecclesiastici (per imporre, ad es.
, sf. lavanda, bagno del corpo o solo di qualche parte (per igiene
sacrificio, come può amare una moglie o una madre. 2. ripudio,
ed abnorme, come quella di certi funghi o di qualche mostruosa orchidea. marotta,
a tant'altre migliori di lei, abolite o inosservate, ella in suo robore e
vi muore per una cornata al ventre o nel petto. alvaro, 3-187: è
a niente; sopprimere (la presenza o la personalità di uno); far scomparire
, ed incavati nel mezzo, o sole cicatrici della membrana sul luogo di questi
. abolizionismo, sm. dottrina o movimento favorevole all'abolizione di situazioni sociali
abolizione di situazioni sociali stabilite per consuetudine o sancite dalla legge (abolizione della schiavitù
il saio, che si dice vulgarmente saione o cotta. serdonati, 11-28: non
sozzo, / che produca la terra o il mar fra tonde. marino, 1-163
, 353: qual colpa tanto abominanda, o giove, / a ciò ti move
abominava e dispregiava, non per infamia o vituperio de li erranti, ma de
che porsi indosso la corazza indegna, / o ch'imbracciar l'abominato scudo, /
ch'imbracciar l'abominato scudo, / o por su l'elmo la beffata insegna
: se uno avesse cinque occhi, o quattro piedi, o altre cose fuor
avesse cinque occhi, o quattro piedi, o altre cose fuor di natura, sarebbe
inutili, quando non sono abominevoli o dannose. panzini, iii-224: la cucina
ho più chi m'ami / o compatisca, a tutti abbominosa. arici,
vive; indigeno, autoctono; primitivo o antichissimo abitante del luogo (per lo
e dai sugheri anziché provenuti da altra terra o da altra gente. d'annunzio,
a. cocchi, 4-2-37: quando o per aborrènza dell'infermo, monio: io
vorrebbe almeno di competente natu o per altra ragione non si potesse ottenere la
del vedersi fuggito e in abbominazione o mal sopportarono nella realtà. bocchelli, 2-161
dagli mento giustissimo del disordine del cuore o dell'intelletto, scrittori.
: persona in cui scorgiamo la stoltezza o la malvagità... aborrì soprammodo qualche
per niuna maniera s'inducono ad udirli o a comporne, ancorché per altro assai
che mi ti rende assai più caro [o sonno] / è ch'all'orror
varchi [manuzzi]: non abortare, o disperdersi, come dite voi altri,
d'impresa, progetto, tentativo, congiura o simile, è sconcio gallicismo o più
congiura o simile, è sconcio gallicismo o più sconcia metafora. papini, 27-784
così languenti che vi si spengono appena nate o addirittura vi abortiscono. bacchetti,
insieme. cagna, iii-203: ecco, o filosofante abortito, lo scopo, la
2. figur. nato o iniziato male; che non ha possibilità
4. medie. che procura o cagiona l'aborto. -trattamento abortivo:
in atto. -espulsione abortiva completa o incompleta: a seconda che l'uovo
a seconda che l'uovo sia tutto espulso o resti in parte nella cavità uterina.
luce di giovinezza. -abòrto naturale o spontaneo: quando si verifica per cause
indicato se l'aborto è stato spontaneo o provocato, e completo o incompleto.
è stato spontaneo o provocato, e completo o incompleto. leggi sul lavoro, 47-10
, 47-10: l'aborto spontaneo o terapeutico, escluso quello procurato, sono considerati
superstite [rosaio], ornai sterili o produttivi di piccoli aborti. 5
come dite, ella sarà stata aborto o mostro, sì come sono le più delle
finch'io non avessi fatto il parto, o l'aborto che egli si sia,
mio viaggio potesse fornir parole per otto o nove fogli di stampa; quindi pigliai le
cordicella, un fogliolino di carta, o una piccola piastrina di metallo, con
di metallo, con su scritta, o incisa, la formula triangolare. idem
oggi dicesi abracadabra una specie di indovinello o giuoco di parole. = di etimo
, che si sprigiona colla soluzione o abrasione. ojetti, ii-203: alla prima
lacuna del testo, alla prima abrasione o lacerazione del foglio consunto egli supplisce sicuro
interessante gli strati più superficiali della cute o delle mucose, prodotta in genere da
rocce provocata dall'azione meccanica del vento o dell'acqua. = lat. tardo
superfici lavorate. -abrasivi naturali: conglomerati o polveri di diamante, corindone, quarzo
formula con cui il battezzando, o il padrino per lui, all'atto
, 86: l'abrogare è atto più o meno legale; y abolire non sempre
sf. archit. nella basilica romana o nella chiesa cristiana, costruzione ad andamento
chiesa cristiana, costruzione ad andamento semicircolare o poligonale, coperta da una volta a
a un'estremità la navata centrale (o anche il transetto).
, 12-1-171: nella volta dell'abside, o tribuna, fatta, a cordoni,
vede un tondo con una pecora o agnusdei a basso rilievo. pascoli, 30
, che d'ordinario viene a dire arco o volta. 3. geom. ciascuno
estremi dell'asse dell'orbita dei pianeti o delle comete. gli absidi delle orbite
voce dotta, lat. absis -idis, o apsis -idis * con nessione
abulia, sf. mancanza o diminuzione notevole dell'energia volitiva; indecisione
soffrire, un po'come un indolente o un abulico, gli sgarbi e le ironie
a chi mostra di possederne l'indole o la sorte. b. cavalcanti
dalla caduta dei fiori (per intemperie o scarsa nutrizione). = voce dotta
, a corpo molle in forma cilindrica o conica, a simmetria raggiata, con
nero, con isplendore di piombaggine compatta, o sfogliosa, friabile. beltramelli, iii-659
pallidi oliveti. palma, iii-338: o monti, o valli, o piante onde
palma, iii-338: o monti, o valli, o piante onde ognor cade
iii-338: o monti, o valli, o piante onde ognor cade / salubre manna
onde ognor cade / salubre manna, o fidi antri secreti / ove zefiro ha regno
(antro dell'orecchio, antro mastoideo o timpanico, antro del piloro, antro
proprio tetto, poteva addomesticare, educare, o moltiplicare gli animali. leopardi, ii-661
tua mala sorte, fra i lestrigoni o gli antropofagi, non io certo ti farei
dotta, gr. &v. 9-pco7t: o <; 4 uomo 'e { xéxpov
se i miti fisici precedono gli etici o all'inverso, se l'origine del mito
inverso, se l'origine del mito sia o no antro- pomorfistica. antropomorfiti
medie. taglio chirurgico dell'antro timpanico o mastoideo. = voce dotta, gr
anelli. bruno, 3-916: o togati, armulati, pileati didascali,
15-47: e1 cominciò: « qual fortuna o destino / anzi l'ultimo dì qua
michelangelo, 120: tardi conosco, o mondo, i tuo'diletti: / la
purg., 31-30: e quali agevolezze o quali avanzi / nella fronte delli altri
/ né pur calpe s'inalza, o 'l magno atlante, / ch'anzi lui
che non rider mai viene da crudele o vizioso core. dante, conv.,
con lo stile e con la penna o col pennello non dipignesse sì simile a quella
. poliziano, st., 2-37: o felice colui che... in sé
. idem, purg., 20-26: o buon fabrizio, / con povertà volesti
violenta e simile a quella del fuoco o d'altro corpo che sia ritenuto a forza
, e pessime anzi che cattive, o mi è forza sconciar il mio libro con
libro con i&tam- parle pur esse, o rendermeli nemici non le stampando. idem
ma non per tutto ciò si pente, o donne, né si ritiene..
fa. = lat. antea o ante in posizione prevocalica. anzianàtico,
anzian, ecc., o forse che allora nell'anzianatico di lucca si
che, avendo l'anzianità, o vero aspettativa, deveno averla al tempo.
dottori di padova, studiano un elefante o un rinoceronte. baldini, 4-112:
anziano precede senza riguardo d'altra condizione o dignità. manzoni, pr. sp.
è niz zardo, onegliese o brasiliano? / -italiano, anzitutto, come
aosmia, sf. medie. mancanza o perdita dell'odorato. =
colonna a capello di rotondità. apagòge o apagogìa, sf. filos. risoluzione
. scimmie dell'america meridionale (arctopiteci o scimmie orsine), caratterizzate dalle dita
nell'interporre nel costrutto una proposizione, o nell'allontanarsi alquanto dall'ordine dei concetti
ne'rami fa certi cerchi di cinque o di sei foglie con intervalli...
le passioni invece d'imbrigliarle; o ponendo per tutta perfezione una morta apatia,
per fondare il dominio assoluto della ragione o della volontà razionale, e che perciò
del bene e del male, che accade o che accader potesse nel corso di nostra
con cloruro di calcio (cloro-apatiti) o fluoruro di calcio (fluoro- apatiti)
fluoruro di calcio (fluoro- apatiti) o ossidi di manganese (mangano-apatiti),
esagonali, di splendore vitreo, incolori o gialle o verdi o violette (sono usate
di splendore vitreo, incolori o gialle o verdi o violette (sono usate come
vitreo, incolori o gialle o verdi o violette (sono usate come fertilizzanti)
nelle sezioni della testa, torace (o corsaletto) e addome; due grossi occhi
delle due zampe posteriori (detta cestella o canestrino); nell'addome, formato
dell'insetto). l'ape comune o mellifica si distingue dall'ape solitaria,
nelle fessure delle rocce e dei muri o nelle cavità degli alberi, allo stato
completa e perfetta; i maschi (fuchi o pecchioni) sono in percentuale assai minore
operaie dopo la fecondazione dell'ape regina o madre', questa supera tutte per la
alla cella del fattoio dell'olio, o presso in alcuna secreta parte dell'orto;
abbundanzia di fiori sia in quella parte, o d'erbe, o di frutti,
quella parte, o d'erbe, o di frutti, o d'arbori. crescenzi
d'erbe, o di frutti, o d'arbori. crescenzi volgar., 9-102
spesse, unta la mano di mele o di melliloto o d'appio, cerchi [
la mano di mele o di melliloto o d'appio, cerchi [il custode]
operaia ritorna in ritardo col ventre giallo o violetto. borgese, 1-137: sazio e
qualche pianta fresca aperiente, come di gramigna o di tarassaco. = voce
aperiodicità, sf. neol. assenza o difetto di periodicità. c
che non è periodico (grandezza fisica o fenomeno). = voce dotta,
io proverò apertamente se questi è iddio o uomo. m. villani, 8-45
una ragazza del quartiere che dopo due o tre fidanzamenti, si era data apertamente
quale amore è nomenato. / « o tu, omo, che 'c'èi salito
. idem, purg., 31-145: o isplendor di viva luce etterna,
l'ombra / sì di parnaso, o bevve in sua cisterna / che non paresse
nube, ch'in pianto si risolva, o nembo. marino, 334: negli
aperta e libera [l'aria], o ingombrata da nuvoli, o gravata di
aria], o ingombrata da nuvoli, o gravata di nebbia, si fa più
di nebbia, si fa più rara o più densa. forteguerri, 7-72:
sdegno: / voglimi in campo aperto o pur tra 'l chiuso / de le mura
/ né già star deve in muro, o 'n vallo chiuso / il campo domator
esercito, sup- pogniamo, di venti o ventiquattro mila uomini. 6.
idem, purg., 6-101: o alberto tedesco... / giusto giudicio
uomo aperto, largo, senza sapere fingere o simulare. guicciardini, iv-338: sappiamo
chi ne la conversazione è più aperto, o più ubero, o più anco inconsiderato
è più aperto, o più ubero, o più anco inconsiderato di me? sarpi
col cuore apertissimo e libero da ogni appannamento o di lusinghe o di adulazione. giordani
libero da ogni appannamento o di lusinghe o di adulazione. giordani, ii-153: io
, ii-9-314: meri letterati, chiusi o poco aperti alla politica o alla filosofia.
letterati, chiusi o poco aperti alla politica o alla filosofia. ojetti, i-197:
sicuramente, alla pronunzia dell'g grande o aperta. ojetti, ii-4: diceva la
, cui di terra / avarizia o pietà rende all'aperto. panzini, iii-138
il mio cuore, eccomi ora, o madre, a dimostrarvi il promessovi.
de le vocali ancora suol producere asprezza o piacevol suono... come in quelli
apertura. redi, 16-iii-221: prima o poi si rasciuga e si risecca nelle
aprir la vena, e poscia due, o tre dita sotto quell'apertura legare strettamente
una manifestazione, di un'impresa industriale o commerciale, dei lavori di un'assemblea
provvido agricoltore, lo stato ridente della natura o degli animali. giusti, iii-161:
. elettr. apertura di un circuito (o di corrente): interruzione del passaggio
, per un dato periodo di tempo o a tempo indeterminato. palazzeschi, 1-205
del capo, e in qual vena, o in quale arteria s'è fatta
s'è fatta questa rottura, o questa aperzione. = voce dotta
lastri, 2-154: calendario dell'apiaio, o custode delle api. tanaglia, 3-190
, 1210- 219: gli apici, o più alte cime dei residui della primitiva
, sovrapposto di lato a una lettera o a un numero romano, per indicare valori
leopardi, ii-919: la qual brevità o lunghezza non aggiunge e non toglie né cangia
: non scomparirà dalla legge neppure un iota o un apice prima d'aver avuto la
v.]: apicifórme: cristalli semplici o composti terminati in punta più o meno
semplici o composti terminati in punta più o meno acuta, e che hanno talvolta
parecchie varietà (con corpo verde metallico, o rosso, o bruno), tutte
corpo verde metallico, o rosso, o bruno), tutte dannosissime alle piante,
. v.]: apiressia: intermissione o cessazione della febbre, o il tempo
: intermissione o cessazione della febbre, o il tempo che corre tra le due accessioni
si renda sensibile l'aberrazione di sfericità, o sia stata, con opportuni artifizi,
, con opportuni artifizi, diminuita possibilmente o corretta. = voce dotta,
aplite, sf. miner. roccia granulare o porfirica, in filoni di piccolo spessore
ortose e quarzo, con poca mica o elementi ferromagnesiaci. = voce
sottofamiglia aplocerine (detto anche capra bianca o capra delle nevi): ha l'
copista, che nel trascrivere due lettere o sillabe o parole uguali ne tralascia una
che nel trascrivere due lettere o sillabe o parole uguali ne tralascia una.
. mancanza del respiro (cessazione completa o semplice sospensione). -apnea fisiologica
con cristalli dodecaedrici, di colore bruno o giallo. tommaseo [s.
un solo cittadino si trova nella strada o affacciato alle finestre per salutarlo, le case
. 3. cavallo apocalittico (o dell'apocalissi): assai magro.
2. astron. il ritorno del sole o di un pianeta in un segno dello
è un follicolo (raramente una bacca o una drupa); sono utilizzate come
ornamentale ha foglie lanceolate, fiorellini rosei o bianchi a pannocchie [apocynum androsemifolium)
non si sostiene, rependo per terra o aggraticciandosi a che truova; le sue foglie
. gramm. troncamento della vocale (o della sillaba) finale di una parola.
nella quale il pezzo deirosso è separato o levato via » (tommaseo) (.
e de'quali si dubita se siano legittimi o no. buonarroti il giovane, 9-288
che si facea bello delle cose altrui o un cavaliere vanaglorioso. papini, 20-xiv:
presso i metropoliti e i patriarchi, o di questi presso l'imperatore (in
, pelle nuda, coda rudimentale o assente, che si addentrano nel terreno a
voce dotta, lat. scient. apodes o apoda. dal gr. < 5ctcou <
s. v.]: apodittico, o dimostrativo, in opposizione a ipotetico,
certezza che derivansi dalla forma dell'intelletto o dai principii del ragionamento, senza bisogno
sm. disus. privo di piedi, o con piedi rudimentali. landino [
moltissimi di questi vermi né meno chiamarsi apodi o senza piedi, come volevano i buoni
il fusto della colonna e il collarino o la sua base. = voce dotta
fra perlacea e vitrea, bianco o carnicino, cristallizzato nel si
.. un pezzo di appendice, o apofisi laterale di qualche costola. tommaseo [
al loro sito, al loro uso o figura, e così dicesi apofisi stiloide,
bot. sporgenza legnosa (in un tronco o ramo, in un frutto, ecc
leopardi, ii-1241: sentenze, similitudini o comparazioni, apoftegmi e detti morali.
in prò della plebe, ma nulla o ben poco per mezzo di essa. carducci
si viene a trovare il sole o la luna rispetto alla terra (o qualsiasi
o la luna rispetto alla terra (o qualsiasi altro pianeta). galileo
alla politica; che non si occupa o prescinde dalla realtà politica. b
. croce, i-4-144: il filosofo mistico o apolitico della decadenza greco-romana poteva bene distaccarsi
/ nuovo viaggio. arici, 5: o spirto amico, / cui giovenil pensier
si dice per libro comen- tario, o di memorie; apologetico, per libro apologetico
; apologetico, per libro apologetico o difensivo. rama, i-205: tertulliano,
all'accusa nel diritto attico); discorso o scritto in difesa e in esaltazione
reato: reato che consiste nella giustificazione o nell'esaltazione morale pubblicamente esposta di un
intr. comporre un'apologià; parlare o scrivere in difesa e in esaltazione di
difesa e in esaltazione di una persona o di una dottrina. magalotti,
d'apologizzare per ogni avvenimento, che o la malizia o la semplicità abbiano acclamato
per ogni avvenimento, che o la malizia o la semplicità abbiano acclamato per miracolo.
rimatore che si facea bello delle cose altrui o un cavaliere vanaglorioso. e. cecchi
del cane disavveduto, dell'albero sterile o della volpe ladra. 2. dimin
si osservano alle volte certe apoplessie, o, come volgarmente si chiamano, accidenti di
ed altre, che non si sono notate o pel picciolo numero o perché non hanno
si sono notate o pel picciolo numero o perché non hanno dato mortalità ragguardevole.
causati da particolari condizioni ambientali (caldo o umidità eccessiva) o da parassiti.
ambientali (caldo o umidità eccessiva) o da parassiti. = voce dotta,
processo logico (e che è, o pare insuperabile e ineliminabile); incertezza
che consiste nella produzione di odori o di sostanze nauseanti tali da respingere le
si fa troncando la incominciata proposizione, o per improvvisa commozione d'animo o per
, o per improvvisa commozione d'animo o per arte, affinché gli ascoltanti o il
animo o per arte, affinché gli ascoltanti o il lettore concepiscano di per sé quello
di per sé quello che il parlatore o lo scrittore non viene a dichiarare.
propria religione per abbracciarne un'altra (o anche respingerle tutte). giovanni
non si poteva uscirne che con la morte o con l'apostasia. pellico, ii-75
i giovani si fanno apostati nell'egoismo o consumano ogni vigore in accessi d'una
morte, il fatto dimostra che muoiono o arrabbiati e nella disperazione, ovvero fanno
pericoloso. gazola, i-678: con questo o con altre simili spiritose quintessenzie, date
più grossolano, con promuovere quelle crisi, o di sudore, o di orina
crisi, o di sudore, o di orina, o di secesso, o
sudore, o di orina, o di secesso, o di ghiandolare apostema.
o di orina, o di secesso, o di ghiandolare apostema. a. cocchi
pensa... che quell'ago o spillo grande forasse senza dolore, o almen
ago o spillo grande forasse senza dolore, o almen con poco, il fondo del
ureteri giugnesse, non avendo indotta ulcerazione o apostemazione. = ¦ deriv. da
. lat. filos. ragionamento o giudizio che si fonda sull'apprensione diretta
giudizio che si fonda sull'apprensione diretta o sull'elaborazione dei dati dell'esperienza (opposto
per incerte; nulla sapendo noi, o almeno pochissimo, come dicono le scuole,
stato... fare apostille, lineature o cancellature nei lor protocolli, siano tenuti
insino a babylon, verso la decollazione o la crucifissione a capo ingiù. essi
fisico, secondo l'iconografia tradizionale, o nella vita interiore); che compie opera
/ s'a l'apostolico non piace o a dio. = deriv.
e nota che gli apostoli peccorono, o veniale o mortalmente, insino a la pentecoste
che gli apostoli peccorono, o veniale o mortalmente, insino a la pentecoste,
d'azeglio, 1-73: da tanti stanchi o seccati, e non a torto,
fare. / or, l'una cosa o l'altra si propone / chi scrive al
nostro. / faccia chi vuol l'apostolo o il buffone; / costa poco l'
foga e passione, interrompendo un'esposizione o un racconto. boccaccio, 3-2-261
d'improvviso, con vivacità (per rimprovero o con sdegno). - anche recipr
1-566: quando si trovavano a incontrarsi o a incolonnarsi uno dietro all'altro,
discorso per rivolgersi direttamente a una persona o cosa anche lontana. chiose sopra
quali parliamo, ad altre persone vive o morte, presenti o assenti, vicine o
altre persone vive o morte, presenti o assenti, vicine o lontane, agli
o morte, presenti o assenti, vicine o lontane, agli dei, alle città
di questa figura, la quale chiamerò o col nome greco apostrofe, o col nostro
chiamerò o col nome greco apostrofe, o col nostro rispondente a quello di
ch'io t'abbia a chiamar bestia o birbante!... - (prorompe
béu! -cioè, io credo, « o bue! », un grido che loro
alle parole che hanno subito l'elisione o l'aferesi di una e più lettera.
vocale, cui tocca a essere elisa, o, come noi diciamo, mangiata.
ascomiceti superiori: a forma di coppa più o meno svasata, aperta verso l'alto
39-vi-116: apoteosi, cioè consecrazione, o annumerazione tra gl'iddìi. 2
del brutto. pascoli, i-435: o cittadini di pietrasanta, voi mi chiamaste a
, grandioso. giusti, 2-131: o mura cittadine, / sepolcri maestosi,
proposizione; e la seconda 4 apothesis 'o deposizione. idem [tommaseo]:
]: 4 apòtome ', l'avanzo o la differenza di due quantità
forti e aromatiche), addolcito con miele o zucchero (per usi farmaceutici).
che è divenuto proprietà di qualcuno, o sul quale (a diritto o a torto
, o sul quale (a diritto o a torto) si avanzano pretese di
vogliamo anoora, che quei beni consistenti o in edifizi, o in pasture, o
quei beni consistenti o in edifizi, o in pasture, o altro, che
o in edifizi, o in pasture, o altro, che alcuni popoli delle comunità
.. hanno condotti a lungo tempo o in perpetuo dalla detta camera, e
detta camera, e sono stati poi o in tutto o in parte repartiti fra
, e sono stati poi o in tutto o in parte repartiti fra i diversi abitanti
', segnatamente di campagna, 4 è o non è appadronato ', ha,
non è appadronato ', ha, o no, padrone con cui dimorare a
l'amor suo primo senz'alcuno incentivo o appagamento dei sensi, dovè in questa stessa
aspetta dalla pittura ciò che un'altra o altre arti potrebbero dargli con maggiore pienezza
sì nuova? con ragione appagante, o senza ragione? magalotti, v-28: io
vedovo desio. morando, iii-229: o dolci labra,... in voi
suoni il cor s'appaga; / o primavera de la vita, addio! imbriani
/ ve n'eran altro che diciotto o venti. tommaseo [s. v.
, amici) che si somigliano, o stanno bene insieme; ma anche,
giumento. 3. appaiato male o bene: sposato male o bene,
. appaiato male o bene: sposato male o bene, bene o male assortito.
: sposato male o bene, bene o male assortito. cantoni, 492:
ant. piantare un terreno (o un fondo d'acqua) a pali
, come se sbaccellasse degli invisibili piselli o appallottolasse o schizzasse qualche invisibile pillola in
se sbaccellasse degli invisibili piselli o appallottolasse o schizzasse qualche invisibile pillola in direzione dell'
, 18-1-86: concedendo egli per danari, o per amistà che si potesse fare endica
di stampa: l'abbonamento, o l'associazione, si paga subito,
, che assume in appalto; che dà o assegna in appalto. caro
felesa... serviva di vivaio o conserva di pesci, e ne era appaltatore
compimento a proprio rischio di un'opera o di un servizio ricevendone un corrispettivo in
parole, con bravate; per ingannare, o per soddisfare un soverchio amor proprio.
... a certi letterati maldicenti o millantatori, che intendono di farsi nome
4-720: il ministro che così opera, o lascia che gli appaltoni operino per lui
tuo abito sarebbe piuttosto da essere fornaio o carbonaio, o appanator di guado.
piuttosto da essere fornaio o carbonaio, o appanator di guado. targioni tozzetti,
del sangue reale giunti alla maggiore età o al matrimonio (per assicurare il decoro
. ciò che è proprio di qualcuno (o di qualcosa), prerogativa.
all'appannaggio assegnatogli dalla madre natura, o quale altra ne sia la cagione, molto
: avendo voi osservato questo appannamento, o questo panno disteso dal nostro alitare sopra
, e libero da ogni appannamento, o di lusinghe o di adulazione.
libero da ogni appannamento, o di lusinghe o di adulazione. = deriv
vetri freddi per l'umidità dell'aria o di un alito); offuscare, rendere
, giorno, ii-758: lungi, o labbra profane: al labbro solo / de
che colpa è de le stelle, / o de le cose belle? alberti, 72
i tordi d'alie spase, / o pur colombe, appannan nella ragna.
là una falda porgeva un seggio erboso, o di verde muschio appannato. vasari,
, specialmente quelle mature come lui, o appannate del tutto. ungaretti, 1-59:
d'imo che cantasse nel ricordo, o con una coltre sulla bocca.
erbe, che si semina presto o come pastura tenera o per sovescio
semina presto o come pastura tenera o per sovescio. targioni tozzètti, 12-5-398
appannume, cioè lupini e ruchetta, o lupini soli, e dipoi miglio.
i-104: noi non abbiamo apparata, ricevuta o letta [questa legge], ma
: qual esempio s'aspetta, / o più vero o più fulgido, / per
esempio s'aspetta, / o più vero o più fulgido, / per apparar virtù
passare. bembo, 1-4: delle cose o ad essi avenute o da altri apparate
: delle cose o ad essi avenute o da altri apparate o per se medesimi ritrovate
ad essi avenute o da altri apparate o per se medesimi ritrovate trattando. della
nelle città e ne'trionfi, o negli apparati delle feste e delle commedie.
, che sono in stato di penitenzia, o in apparecchiamento di essa. d.
grande apparecchiamento, come se in francia o in ispagna o in alcuno altro luogo
come se in francia o in ispagna o in alcuno altro luogo lontano andar volesse,
vedere che più in questo si pecchi, o la natura apparecchiando ad una nobile anima
una nobile anima un vii corpo, o la fortuna apparecchiando ad un corpo dotato
: apparecchiami dunque un letto per due o tre notti; ché di più non
le sponde, / chi fa letto, o sedil d'erbe ^ e di fronde
villani, 8-49: messer nicola sanza colpa o cagione, né guardandosi di simone dal
festa; anche la scorta d'onore o il corpo di guardia al seguito di
, e poscia ogn'anno, / vergine o donna a la sdegnata dea /.
. destinato. boccaccio, i-198: o misera fortuna, i tuoi ingegni s'
tua via. dominici, 1-32: o sante tabulazioni, de'peccati remissione, della
boccardo, i-167: spesso l'apparecchiatura è o dà luogo ad una frode, dando
. non lascia che col due o più partiti, per evitare dispersioni di voti
/ rentado, imparentarsi. mezzi-divorzi sono rarissimi o sì poco apparenti che più cavallieri in
venuto in mente di comperargli un grammofono, o un apparecchio della radio. idem,
e conformazione dei conci in pietra naturale o artificiale impiegati nella costruzione di muri,
. pitt. preparazione di una tela (o di una tavola) con un trattamento
a verun altro, ch'a sonare o non lo appareggiasse o non lo avanzasse,
ch'a sonare o non lo appareggiasse o non lo avanzasse, giammai non la
comprendere: perché non è compresa, o veramente non viene appareg- giata se non
perché non s'abbia a dire: / o fagiuolo minchion, tu t'apparenti.
suo olio che in bocca si prenda o nello stomaco si avvalli è origine e radice
quello che noi operiamo per noi stessi è o bene, o apparente bene, o
operiamo per noi stessi è o bene, o apparente bene, o piacer vero,
o bene, o apparente bene, o piacer vero, o piacere apparente. tasso
apparente bene, o piacer vero, o piacere apparente. tasso, 8-3-14:
di tanti piccoli cambiamenti e di apparenti o reali contraddizioni inferma la fiducia che si
ii-166: scoprendosi alcuno apparente per addobbamento o per ardire, te l'imberciavano.
titolo di erede, non essendolo effettivamente, o senza alcun titolo. codice civile
non apparenti non possono acquistarsi per usucapione o per destinazione del padre di famiglia.
per qualche cosa che sia buona, o apparentemente buona. o. rucellai,
che sia buona, o apparentemente buona. o. rucellai, 8-31: quindi nasce
filosofi che non l'hanno dato troppo bella o troppo splendida apparenza. -dare
/ né trova alcun fra via scontro o divieto. d. bartoli, 7-1-16:
genti d'essere quello che non è, o di fare quello bene che non fa
loro. tasso, 19-53: siate, o compagni, di fortuna a tonte /
sieno cose reali, e non semplici apparenze o illusioni dell'occhio o de'cristalli,
non semplici apparenze o illusioni dell'occhio o de'cristalli, non ha dubbio alcuno.
vero]... abbracciando questa o quella apparenza in sua vece, si dividono
prima impressione. iacopone, 34-28: o amor naturale, notrito en escienza,
io so'da potenti ragion tirato, o forse da naturale inclinazione a più presto dover
più ti sforza corretti / che begli o d'apparenza. dante, par.,
gente. -in senso negativo: ostentazione o simulazione di lusso, di dignità e
, 2-145: con coloro che per parentado o per altra onesta apparenza, gli erano
pigliava a sostenere che fosse cosa buona o necessaria. 9. filos. le
la conoscenza de l'anima è chiara o impedita. m. villani, 2-44:
. apparire), intr. { appaio o apparisco; appari o apparisci; appare
. { appaio o apparisco; appari o apparisci; appare o apparisce; appariamo
apparisco; appari o apparisci; appare o apparisce; appariamo, rar. appaiamo
, rar. appaiamo; apparite; appàiono o appariscono; pass. rem. apparvi
appariscono; pass. rem. apparvi o apparii, rar. apparsi; apparisti
rar. apparsi; apparisti; apparve o appari, rar. apparse; appariste
rar. apparse; appariste; appàrvero o apparirono, rar. appàrsero; part
i-intr. (45): macchie nere o livide, le quali...
mi troverà; ch'ovunque io vada o stia, / mi fa sempre ap
lo chiamano facoltà di fare, avere, o adoperare qualche cosa, conforme alla ragione
bianco e rendevano più appariscente quella protuberanza o gnocco dell'osso del piede. moravia
so, forse è l'acconsolata / o l'apparita o un altro tra gli innumeri
è l'acconsolata / o l'apparita o un altro tra gli innumeri / di cui
meno, e i più senza alcuna febbre o altro accidente, morivano. leone ebreo
5-47: e questo è il tempo, o buon profeta apparso, / che l'
e dal- l'ombre di quegli archi o grotte o meditanti caverne, apparita presenza
l'ombre di quegli archi o grotte o meditanti caverne, apparita presenza! le
un senso d'isolamento, di distacco o rinuncia). plutarco volgar.,
ad appartarsene. leopardi, 3-102: o caro immaginar; da te s'apparta
. idem, i-1154: una parola o frase difficilmente è elegante se non si apparta
, di condurle nei luoghi appartati o modesti,... le conduceva in
si tiene estraneo alla vita sociale, o a un'attività pubblica. panzini,
2. che ha relazioni di parentela o d'amicizia. seneca volgar.,
grazzini, 4-465: senza sapere appartenenza o osservanza veruna che s'appartenga o si
appartenenza o osservanza veruna che s'appartenga o si osservi nelle commedie. a
tutte quelle cose faccendo che a fante o a ragazzo possono appartenere. idem,
guastar la pianta tenera e crescente, o il nesto, e generalmente nelle frondi
fortemente attratto, interessarsi vivamente. o. rucellai, 3-20: imperò quando non
come se me ne venisse qualche guadagno o fosse mio. palazzeschi, 4-200:
anch'esso l'abito di quegli atti, o almeno la continuazione.
di congiungersi con le mogli, quando o vero l'uno o l'altro sono adirati
le mogli, quando o vero l'uno o l'altro sono adirati, o malinconici
l'uno o l'altro sono adirati, o malinconici, od altramente appassionati. boccalini
appassionati, ma a voi mi volgo, o istitutori vogliosi del bene. d'azeglio
7. avv. mus. « cantare o suonare con quella espressione, che conviene
le robbe fresche che non s'infradicino o apassischino per il cammino a causa del
, si è di mutargli l'aggine o pascoli nei disopra indicati tempi, di legare
tempi, di legare nelle mandrie, o per parlare coi termini dall'arte, appassonare
appellata per essere all'oriente della baviera o germania. foscolo, gr., i-311
par ch'uom ti mostri bel piacer o rida / e dóniti saluto allegramente,
il cielo / per volger d'anni o per cangiar di pelo, / se non
è altro che un'ipocrisia più raffinata o un'ambizione più profonda, e me
so se veramente sia un capriccio dell'arte o della natura. g. del papa
fine di settembre 1791 che l'ebreo nato o naturato in francia non fu più straniero
, 480: permise a'rei condennati o da'duumviri o da'questori l'appellagione
permise a'rei condennati o da'duumviri o da'questori l'appellagione a tutto l'
, mancare all'appello: partecipare (o non partecipare) a un'impresa rischiosa
morte di un soldato sul campo, o di persona nell'adempimento del proprio dovere
simbolico a commemorazione dei caduti in guerra o per una causa. 2. nelle
offeso, di chi è in difetto, o teme, che appello irresistibile; come
che non si poteano appena punto distendere o muovere. b. segni, 186:
, mosse dalla brezza a pena alitante, o dal vento vivo. deledda, ii-20
il vero appena è giunto, / o caro immaginar. d'annunzio, iv-2-
., 3-156: per essere battuto, o tormentato in sulla colla, o
o tormentato in sulla colla, o appenato di gotta. beltramelli, iii-880:
, stese in su le pertiche, o piegate nelle casse? d'annunzio,
, iii-255: v'ho pur infranti, o ceppi! or su l'altare /
tomba giace il tuo / sacerdote, o talia, che a te cantando / nel
mio numero precedente, vi ricopierò dodici o quindici di quelle postille col testo ch'
in cui si raccoglieva quanto sopra ciascuna o cronaca o storia e sopra ciascun luogo
si raccoglieva quanto sopra ciascuna o cronaca o storia e sopra ciascun luogo di essa
4. anat. parte connessa o contigua ad altre parti principali del corpo
parti principali del corpo animale. o. rncellai, 2-10-153: le parti estreme
frammettono le cartilagini. -appendice cecale, o vermiforme: prolungamento dell'intestino cieco,
dall'in- testino un altro intestino, o appendice cieca. panzini, ii-280:
che i periodi poco importa sieno lunghi o corti, ma importa molto sien fatti
contadini]... d'appendizie, o vantaggi, ordinariamente usati ne'poderi.
a tro vare cose vere o verisimili, le quali facciano la causa
chi l'ha trovato ». / « o alma, nui 'l trovamo su ne la
bilancia ad una larga tracolla di cuoio, o di panno grosso. carducci, 12
{ appósto). infettare di peste (o d'altro contagio).
, agg. colpito dalla peste (o da altro contagio). marchetti,
a gli appestati animali qualche zuppa, o a bere qualche buona tazza del suddetto
oppure con segregarsi affatto da quelle stanze o robe appestate. tommaseo-rigutini, 2204:
parli di persona, ma di spazio o di cose, diviene affine a pestilente
lo spettacolo degli appestati che si strascinavano o giacevano per le strade. d'annunzio
. v.]: stomaco più o meno appetente certi cibi. 2
certa vita, alcuni due accoppiante, o di accoppiare appetente, l'amante cioè
si approverebbe un poco di pane, o biscotto, lavato. tommaseo, 1-118:
leopardi, ii-1078: quanto all'astinenza o all'appetenza dell'altrui o del pubblico
all'astinenza o all'appetenza dell'altrui o del pubblico, voi non troverete due persone
che... discordino nel lodarlo o nel biasimarlo. papini, 20-281:
le sente, che le appetisce, o che le contempla come da altri appetite,
contempla come da altri appetite, o certo appetibili. d'azeglio, 1-152:
. letter. provare desiderio (fisico o spirituale), desiderare, bramare (
il costume degli uomini che appetiscono gloria, o fare o tentare almeno, qualche cosa
uomini che appetiscono gloria, o fare o tentare almeno, qualche cosa degna di memoria
i crin vibrando, / se cervo o toro sente, o altra cosa / che
, / se cervo o toro sente, o altra cosa / che gli appetisca.
in quattro once di brodo semplice, o di pollastra, o di cappone o di
brodo semplice, o di pollastra, o di cappone o di piccione, secondo
, o di pollastra, o di cappone o di piccione, secondo che più fosse
: l'elezione diciamo ch'ella sia o un intelletto appetitivo o un appetito intellettivo
diciamo ch'ella sia o un intelletto appetitivo o un appetito intellettivo. baliano, i-339
. l'altra irragionevole, detta sensitiva o appetitiva. 2. che suscita
,... uno appetito disordinato, o vero uno amore perverso della propria eccellenzia
(142): senza alcuno freno o ritegno cominciarono a spendere,..
quel de l'utile si chiama ambizione o ver cupidità. machiavelli, 474:
speroni, 550: li innamorati lieti o dolenti che essi si siano con loro arguzie
possibile ch'alcuno desideri il male conosciuto o voglia esser infelice. segneri, i-433
mente l'impulso dell'appetito, o avido, o iracondo, o impuro
l'impulso dell'appetito, o avido, o iracondo, o impuro, o crudele
appetito, o avido, o iracondo, o impuro, o crudele, che gli
, o iracondo, o impuro, o crudele, che gli predomina. scarfoglio,
nasce nelle città uno de'tre effetti, o principato o libertà o licenzia. berni
uno de'tre effetti, o principato o libertà o licenzia. berni, 114:
tre effetti, o principato o libertà o licenzia. berni, 114: far mille
e senza aggiunta, vuol dire fame o voglia o gusto di mangiare. pellico
senza aggiunta, vuol dire fame o voglia o gusto di mangiare. pellico, ii-121
panzini, ii-168: mercé vostra, o piccola mimi, il mondo era allora
e si rifece bella, appetitosa / o dell'uno o dell'altro farsi moglie.
bella, appetitosa / o dell'uno o dell'altro farsi moglie. [sostituito
che venga quassù a veder se c'è o non c'è una ragazza. [
passione », intesa ora quale appetizione o passione concreta e attuale, ora quale stato
pulci, 13-53: io il vidi, o re marsilio, rizzar, dianzi / ed
diverse imagini figurate, appetto alle quali, o misera aragne, le tue sarebbero parute
appetto al seguire le fiere pe'boschi o li uccelli pe'campi o'pesci pell'acque
, 131: dico che, sia settembre o sia gennaio / o altro, appetto
, sia settembre o sia gennaio / o altro, appetto a quel della morìa,
. nievo, 244: una volta o due gli usò una qualche attenzione,
cosa che si vuol conservare, o di cui non si può far uso,
, di chi si fa più sereno o urbano o affabile ad altri; o
di chi si fa più sereno o urbano o affabile ad altri; o tempera i
o urbano o affabile ad altri; o tempera i suoi corrucci o disdegni.
ad altri; o tempera i suoi corrucci o disdegni. = deriv. da
avversaria, le lunghe ore che passava solo o in compagnia del suo collega per studiare
anteposto l'indovinare i passi difficili, o il saltarli a piè pari, au'
via con gli esempi n'appiana, o gli schiocchi ne invita. lambruschini,
correndo, / gridando forte: « o diomede, appiana, / troppo ci vai
potè avetare. idem, 69-42: « o tu, omo, ove se'miso?
parte di essa, senza, appiastrarsi, o incorporarsi con essa. salvini, 34-136
degl'intonachi] sono di due sorti, o elle sono appiastrate e distese, o
o elle sono appiastrate e distese, o elle sono di cose aggiuntevi e adattatevi.
. è un denso gruppo di lamine o scagliette sottilissime, di talco verde,
diletto / fava senz'olio, o con la morchia sciocca / che s'appiastriccia
parole paiono appiastricciate insieme, e due o tre di toro ci sembrano spesso una
cusazioni trova per poter appiattare, o almeno alleviare, o scusare il
appiattare, o almeno alleviare, o scusare il suo peccato. s. gregorio
terrestre porta sul dorso quel suo cappuccio o pezza col lembo intorno staccato nelle parti
marino non ha sul dorso cotal pezza o cappuccio, ma in sua vece vi
in sua vece vi stende due alette o risalti o espansioni membranose. menzini,
vece vi stende due alette o risalti o espansioni membranose. menzini, 5-206:
catolo, è un gancio, o bracciuolo, o checchessia d'altro,
, è un gancio, o bracciuolo, o checchessia d'altro, cui si
tenga sospesa la bilancia, la stadera, o altra cosa. d'annunzio,
prometto più salute, a quanti manichi o appicagnoli di naso o di orecchi ha il
a quanti manichi o appicagnoli di naso o di orecchi ha il capo vostro.
(141): grave pena è, o il nocevole trapassamene delle virtù, o
o il nocevole trapassamene delle virtù, o il nocevole appiccaménto del vizio.
, 37: diciamo non tenere, quando o pel molle o per altro la pania
non tenere, quando o pel molle o per altro la pania non appicca.
forse appiccato al corpo con qualche nervo, o con qualche muscolo o membrana..
qualche nervo, o con qualche muscolo o membrana...? 3
il prete che confessava l'infermo, o coloro che 'l guardavano, spesso s'
rifl. iacopone, 83-21: o croce, eo m'appicco e a te
l'ultima notte della vita mia, perché o io mi gitterò in amo, o
o io mi gitterò in amo, o io mi appiccherò. firenzuola, 378:
quale non gli dicesse senza rispetto, o in presenza sua, o per via di
rispetto, o in presenza sua, o per via di scritti che s'appiccavano
far sotterra e circa la terra, o poco di sopra, ove senza dubbio
divelto un pedale d'ulivo senza barba alcuna o rami, egli s'appicca e mette
quante volte andarono alla volta di roma, o si appiccarono co'toscani, o si
, o si appiccarono co'toscani, o si tennero più alti, e per la
-appiccarla: affibbiare qualcosa (per forza o inganno). -al figur.:
: se [alcuno] ha detto o fatto quella tal cosa, gli rispondiamo:
'tu me l'hai chiantata, o calata, o appiccata '. b.
me l'hai chiantata, o calata, o appiccata '. b. davanzali,
mi terrebbe a tedio / un'ora o più, com'io so ch'è suo
, v-55: di quegli che hanno poca o nessuna speranza, si dice: '
: 'e'si appiccherebbono alla canna 'o vero 'alle funi del cielo'come
arsivo e appiccaticcio, e dove tocca o incrosta, o scortica, o pela.
, e dove tocca o incrosta, o scortica, o pela. segneri, iv-49
dove tocca o incrosta, o scortica, o pela. segneri, iv-49: e
, non sia altro che una morsicatura o rosicatura pruriginosa e continua fatta nella cute
non so se sia gentilizia, appiccaticcia o spontanea. 3. sm. ant
buommattei, 197: de'rottami d'una o più altre [statue] se ne
costruttura, e le pareti delle due caverne o seni che gli si apron dentro,
materia appiccatura, volando alla palude vicina o al mare, vi diguazzan dentro l'
non si conoscie se l'è di omo o se l'è di lionbue, e che
suola di filo di paglia attorcigliata insieme o vero di cuoio, con un legacciuolo
se solo la portino appiccata al collo o a una coscia, o a un braccio
appiccata al collo o a una coscia, o a un braccio. g. gozzi,
appicatoio, è un gancio, o bracciuolo, o checchessia d'altro, cui
un gancio, o bracciuolo, o checchessia d'altro, cui si tenga sospesa
sospesa la bilancia, la stadera, o altra cosa. dossi, 436: della
6-184: andava cercando alcuno grande uomo o di stato o di potenza, [contro
cercando alcuno grande uomo o di stato o di potenza, [contro] di cui
forma, senza dare alcuna appiccatoia, o dirgli nulla più che di sopra si
pece calda; e in luogo secco, o scuro, e freddo si vogliono appiccare
baldimicci, 100: alcune pietre, o pezzi di muro, sportanti in fuori
quando appicciamo la lucerna col zolfanello, o che appicciamo il fuoco. masuccio,
appiccino, e sieno ad esso straniere o repugnanti. 6. dial.
l'accattarotto], questuando, cinque o sei soldi sufficienti a soddisfare il barbitonsore
freganlo; e se è puro, viscoso o glutinoso, è appiccicante; e
non appiccicar al mio libro nessuna prefazione o postilla politica. 2. assol
v-488: appiccicarsi si dice della pece o pegola. manzoni, pr. sp
darla, farla prendere (con la forza o l'inganno). moniglia, 1-3-188
moravia, xi-276: eravamo proprio indivisibili o meglio lui non si staccava mai da
ant. damaschino appicciolato: a righe o a fiori. statuti dell'arte della
, 35: domaschini appicciolati a poste o andari, rasi e broccatelli, che broccheranno
6-471: domaschini appicciolati a poste o andari, e qualunque di queste tre larghezze
. (plur. -chi). oggetto o spor genza a cui si
si crede, né c'è occasione o appicco alcuno pur di pensarlo.
/ e s'ella gli dà appicco, o gli disdice, fagiuoli, 3-3-26:
vocabolo porta seco, in misura maggiore o minore, l'appicco agli equivoci,
avessi pure un poco d'appicco d'amicizia o di conoscimento con sua signoria. v
bene non aveano, dice egli, amicizia o compagnia al cuna con esso
cuna con esso loro, né altra entratura o appicco, salvo che non aveano voluto
apicco), sm. parete di roccia o di ghiaccio perfettamente verticale. buzzati
. pascoli, 353: appiedi, o rosa, delle vecchie croci / prega
/ sempre uccide, od abbatte, o piaga almeno. redi, 16-ii-42:
f. chi abita in una camera o in una casa o in un podere che
in una camera o in una casa o in un podere che ha preso a
tra'cavalieri, non ch'io possa o venderlo, o appigionarlo, o abitarvi,
non ch'io possa o venderlo, o appigionarlo, o abitarvi, ma solo
io possa o venderlo, o appigionarlo, o abitarvi, ma solo per istare a
malmantile, 595: dicendosi affittare poderi o campi, ed appigionare case e botteghe
quistioni si comperano. giusti, i-47: o alle vecchie galanti del paese / appigiona
case che s'imbiancano / si vogliono o appigionare o vendere. = deriv.
s'imbiancano / si vogliono o appigionare o vendere. = deriv. da pigióne
che quella casa è da affittarsi o appigionarsi. tommaseo-rigatini, 915: i toscani
e gittarne le chiavi nel po, o piuttosto... metterci sopra il
per non si trovar di presente aperti o appigionati, non avrebbon compresi nel presente
indica l'inizio di uno sviluppo fisico o biologico: appiccarsi (del fuoco)
: se a veio per tradi- gione o per alcun altro avvenimento s'appiglia il fuoco
: il moro... in tufo o in argilla appena s'appiglia. leonardo
nella giovanezza non appiglino questi pensieri, o, se appigliano, sì come pianta in
ai caldi rai fatto esca. / o del fanciul che dì ciprigna nacque / sommo
a quella maniera che è migliore appigliarsi, o antica... o moderna.
appigliarsi, o antica... o moderna. ariosto, 27-104: s'appiglia
quella opinione, che la virtù fosse prudenza o scienza. guiducci, i-270: lasciando
: ma pure al fin mi disse: o caro argeo, /...
a nuove e straniere maniere si appigliano o a vocaboli già per antica dissuetudine insalvatichiti.
ella non sapeva a qual partito appigliarsi: o andare negli stessi luoghi,..
negli stessi luoghi,... o tenere una strada diversa. nievo, 121
2. sport. piccola prominenza o incavo di roccia a cui è possibile
appiccicò, come fanno le fiammelle unte, o pallotte di fuoco che si colano
cappello rifinito, certi lunghi peluzzi bianchi o trasparenti, i quali non hanno potuto
non induce nell'uomo un semplice morso, o per dir meglio, una semplice appinzatura
(apium graveolens), il prezzemolo o appio palustre (apium petroselinum),
, 4-1-29: radice fresca di finocchio o di appio palustro o ortense. monti,
fresca di finocchio o di appio palustro o ortense. monti, 2-1038: oziosi
viole, ovvero di mele appiè, o con altro giulebbo simile. appiolina
che matura d'inverno (appia o appiola fine). caro, 10-20
garofano, né la pera paradisa, o quell'uva bianca di bertinoro, di fior
leopardi, ii-1029: mele appiole, o appiuole. diminutivo aggettivato. dossi,
facilità e precisione (in esercizi ginnastici o sportivi, ecc.). -l'
panzini, i-311: la signora si appisolò o parve assopirsi tacitamente. bontempelli, 9-259
4-138: facevano finta di essersi appisolati o sbadigliavano con ostentazione. fracchia, 587
battere le mani in segno di approvazione o di favore. sannazaro, n-179
iii-77: il mondo applaudisce, fischia o trascura. 3. celebrare altamente
, 1-73: quegli che furono scoperti o per compagni dei congiurati o per applauditori
furono scoperti o per compagni dei congiurati o per applauditori. applausìbile, agg
: ditemi, di grazia, quali stravaganze o troppo sforzate sottigliezze vi rendon meno applausibile
consenso manifestato battendo le mani (o con acclamazioni, con parole di lode,
chieggo di piacer solo a voi [o dio]. marcello, 101: condurranno
e il giovane hanno ballato qui tre o quattr'anni con molto applauso e guadagnati
per ciò che riguarda la sua applicazione, o piuttosto la sua applicabilità, alla pratica
[sarebbe] applicare due usuali vescicatori o alle gambe 0 alle braccia. algarotti
/ vedremo un po'se sei di carne o d'aria. pellico, conc.
, viii-169: l'antica narrazione del nodo o groppo gordiano, che non potendosi sciogliere
per conto di una persona (viva o defunta). cerracchini, 1-2-326:
che per dovere, per professione, o per genio si applicano a studiar gli
sf. matem. ordinata. o. rucellai, 2-1-1-227: i tempi delle
applicato in una simil forma alle brugne o susine. a. cocchi, 8-439:
gli uomini riflessivi e generalmente gl'ingegni o grandi, o applicati, hanno ordinariamente
e generalmente gl'ingegni o grandi, o applicati, hanno ordinariamente buona memoria.
però ai casi particolari è molte volte o assai malagevole, o assolutamente dubbia
molte volte o assai malagevole, o assolutamente dubbia. cesarotti, i-139: ma
lingua non è opera d'un uomo, o d'un corpo, o d'una città
un uomo, o d'un corpo, o d'una città. mascheroni, 2-10
se stesso, senza alcun precedente motivo o notizia, questa tale applicazione del pendolo
sono molto discrepanti fra loro nei principi, o nelle applicazioni delle teorie, o nei
, o nelle applicazioni delle teorie, o nei metodi di quelle scienze, od in
fa sentire in mezzo alle più serie, o alle più dilettevoli applicazioni. c.
separazione e positura che ha con il sole o col mondo puoi conoscere la sua virtù
niuna differenzia sia appo te in affermare o in giurare. dante, 51-5: null'
che l'azione si tramuti in tutto o in parte, e perciò à nome translativa
cino, iv-228 (106-46): o canzonetta mia, tu starai meco, /
poderi) di un vasto territorio coltivato o coltivabile, di un latifondo.
nell'ambito della riforma agraria, o in quello della proprietà rimasta unita. idem
, 1-498: le terre latifondistiche sono più o meno lente ad essere veramente appoderate.
santi barlaam e giosafatte [tommaseo]: o gattivi d'inferno, come siete appoderati
stor. aggregare a un dominio o ad altri beni feudali. = voce
, 12-7-141: a poco a poco, o per forza d'armi, o per
, o per forza d'armi, o per vendite, o per donazioni, o
d'armi, o per vendite, o per donazioni, o per appodiazioni,
o per vendite, o per donazioni, o per appodiazioni, restarono spogliati di quasi
le quali i pittori sostengono le mani o il braccio nel dipingere.
quelli, appoggiandola a qualche palo o frasca o arbuscello, sopra de'quali si
appoggiandola a qualche palo o frasca o arbuscello, sopra de'quali si va avviticchiando
forti presidi, per apoggiare, rinforzare o ricoprire gli eserciti. salvini, 39-iii-84:
, non avendo luogo dove appoggiarsi, o dove posarsi. bar etti, ii-317:
dritta: comando con cui il soldato o una truppa porta il piede destro a
l'appoggio. parini, v-46: crescete o pargoletti; un dì sarete / tu
b. croce, i-2-41: è vero o no che ogni concetto debba avere come
lati era necessario fare un appoggio, o sia parapetto, per impedire la caduta
come un cane e lo battezzava tre o quattro volte al giorno con il bastone di
pagargli il giusto prezzo dell'uso, o dell'appoggio. baldinucci, n: l'
rivolto contro forze nemiche impegnate nel combattimento o inteso a favorire 10 sviluppo dell'attacco
dir. appòggio di chiusa: servitù legale o coattiva, consistente nel diritto riconosciuto al
appoggio. -milit. accidentalità naturale o artificiale del terreno, di cui si
truppe in combattimento per agevolare l'avanzata o la resistenza. = deverb. da
apponibile ', segnatamente di colpa o di pecca. ^ non della lingua parlata
tagiini, 1-31: dicendo altri corpi generarsi o per trasfigurazione come il bronzo in un
il bronzo in un simulacro si trasfigura, o per apponiménto di parti, come i
tutte quelle diligenze possibili, od appopparlo o pruarlo [il vascello], e crescer
il vascello], e crescer vele, o scemare di poppa o di prua,
crescer vele, o scemare di poppa o di prua, secondo si vede il bisogno
[il vascello] in stiva appoppato o pruato. appórre (ant.
e persona non è che sappia apporre / o riprender suo'atti a suo'sembianti.
apporrei -dire che uno abbia detto o fatto una. cosa la quale egli non
/ ché 'l cielo, opra sua fosse o fosse altrui, / celolla, ad
noi. -appórsi al vero (o in fallo): credere (o non
(o in fallo): credere (o non credere) nella verità di una
. v.]: apportaménto di vantaggio o di danno. 2. novella
propio prode [= vantaggio] vostro, o quanto ne portereste in amore d'esso
per vera. tasso, 2-89: o sprezzator de le più dubbie imprese, /
cose. ciro di pers, iii-501: o sonno, tu ben sei fra i
da apportar dottrina, ma non diletto o curiosità. g. gozzi, 4-305:
pietate. petrarca, 253-8: o chiuso inganno et amorosa froda, /
: la diversità di figura non apporta agevolezza o difficultà nel fendere e penetrar la continuità
conseguenza, non può esser cagione dell'andare o non andare al fondo. a.
1-125: onde vien, figlio, o qual m'apporti nuove? bruno, 1-489
, a posta, a punto 'o 'apposta, appunto 'e simili,
fornisca uomini appositamente fatti per l'una o per l'altra forma di attività
serve di apposizione, che ha funzione o valore di apposizione. = voce
, quando manchino i segni di confine o siano diventati irriconoscibili. 5. gramm
quella figura che i latini chiamano apposizione o vero aggiu- gnimento ciò è: la
che superi l'ampiezza dell'uretra, o che s'arrestino nel suo ingresso
aveva l'arte, concetti vivi, o scuri apposta. buonarroti il giovane,
molte volte accade che, cascando o buttandosi aposta un pezzo di ferro nel mare
me, senza un palmo di salita o discesa. 3. ant. a
del nimico suo, ivi a tre o quattro dì, fa il fatto altrui,
3. milit. ripari, naturali o no, ove prendono posizione uno o
o no, ove prendono posizione uno o più combattenti, per svolgere la propria
. tendere un agguato a una persona o a un animale (celandosi in luogo
dì a dondolo / sulle pancacce, o là in mercato vecchio / ad appostare
boccaccio, v-229: convenia che morta o presa [la zenzara] la presentassono
[i regali] si lasciò appostare o per avido o per più attaccato di quel
] si lasciò appostare o per avido o per più attaccato di quel che richiedeva
offesi se taluno viene, a caso o appostatamente, a scuoprire i loro errori.
mandò in alessandria dove per fuga tentata o appostagli, fu ucciso. nievo, 85
, senza bisogno di lavori de'contadini, o di spese de'padroni, appratirebbero da
volte i propri beni e le lor venture o non conoscono o non appregiano.
e le lor venture o non conoscono o non appregiano. -rifl.
esercita al pubblico uffizio senza stipendio, o con poco. o chi apprende un'arte
senza stipendio, o con poco. o chi apprende un'arte, senza mercede
arte, senza mercede sul primo, o anche pagando egli stesso. apprèndere
uomo truova novellamente per suo ingegno, o ch'egli apprenda da altrui. boccaccio
. sempronio, iii-212: apprendi, o mortai, come dissolve / ogni cosa
io lessi, vidi, appresi, o scrissi, / or sento essere un nulla
un centinaio di fanciulli che stanno inginocchiati o seduti la maggior parte del giorno ed
baliano, i-339: essi spiriti, o per dir meglio, l'anima stessa,
solo apprenderanno quel male come immenso, o come insueto, ma come loro già
linguaggio / che le apprendesti, / o ermione, / t'accompagna nel viaggio
una sua condanna che essi ritengono ingiusta o un suo benefizio che essi apprendono come
. alamanni, 7-i-219: cancella, o padre, quanto a te dobbiamo, /
qual fia che or te resista [o amore], avendo apreso / foco insueto
dottrina; e il suo aspetto negativo o polemico si volge contro la concezione dell'
fra noi per indicare rapprendere un mestiere o un'arte tecnica o commerciale: in
indicare rapprendere un mestiere o un'arte tecnica o commerciale: in italiano, 'tirocinio'o
o commerciale: in italiano, 'tirocinio'o 'garzonato': se ne è fatto anche
è occupato presso un'azienda industriale o com merciale (o presso
industriale o com merciale (o presso un artigiano, un professio
padrone, attende a imparare l'arte, o a farsi pratico del mestiere. tommaseo-rigutini
, a fine d'imparare un'arte o mestiere. idem, i-169: in
, ii-903: aveva tentato tutti i mestieri o meglio era stato apprendista presso tutti i
compie il tirocinio in un determinato mestiere o professione in qualità di apprendista; il
caso la novità della nostra gente, o se glielo fece, glielo fece senza metterli
giovi alla nostra apprensiva tesservi gli oggetti o 'l non v'essere. apprensivo,
4-34: bersagliato intorno da sguardi apprensivi o riprovatori, allargai le braccia in un
ad achetarsi è presto, / che quello o pane o cacio gli appresenta. idem
presto, / che quello o pane o cacio gli appresenta. idem, 43-112:
, 31-49: mai non t'appresentò natura o arte / piacer, quanto le belle
, / ch'una parte d'un monte o d'una valle / offende, e
. ant. iacopone, 15-4: o corpo enfracedato, eo so l'alma
qual chiara gemma /... o qual da dotta mano / in ebano commesso
dotta mano / in ebano commesso, o in terebinto / candido avorio agli occhi s'
ch'io volga / gli occhi, o giri la mente e 'l mio pensiero,
. ballano, i-339: essi spiriti, o, per dir meglio, l'anima
dal banco. manzoni, 323: o padre, io ti rivedo! appressa;
'l suolo / appressa de gli espèri o quel de'mori. -figur.
s'appressa. boccaccio, i-97: o ingrate porte, perché mi tenete voi che
, quando gli facesse la testa lavare o altre alcune simili bisogne, facci,
. si riferisce all'arte di scrivere o a giudizi e notizie di letteratura.
appresso vi domando, quale sana mente o quale bene edificato ingegno si persuaderà..
, / e sarò, per fortune avverse o liete, / fin che lo spirto
distruzione della libertà, fino ai principii o alla metà del seicento, i sovrani
degno di biasimo, ed è con malizia o assolutamente perfetta, o appressoché tale.
è con malizia o assolutamente perfetta, o appressoché tale. = lat. tardo
sono io la balia del genere umano; o forse il cuoco, che gli abbia
corra leggiero, / un'aurea rota, o bella mia, m'appresti? /
bella mia, m'appresti? / o pur, maga amorosa, il passo altero
carnefici. dotti, iii-253: mira, o mortale. io t'assomiglio a questa
appretto, fr. apprét: la colla o apparecchio che si dà ai tessuti perché
buon nome, non con oro o con argento apprezzabile, contiene [ecc.
mio apprezzamento del giornale doveva apparire superfluo o fuori posto. apprezzare, tr
. figur. pregiare, stimare una persona o una cosa per le sue qualità,
d'inopia. gelli, ii-126: o tu non mi udivi, o tu apprezzavi
: o tu non mi udivi, o tu apprezzavi poco le mie ammonizioni.
più assai la mia ammirazione che l'amicizia o la confidenza. tozzi, ii-434:
. boccardo, i-170: la valutazione o apprezzazióne è speculativa e morale; la
... si fa l'apprezzazione o la valutazione d'un quadro o d'
l'apprezzazione o la valutazione d'un quadro o d'una statua o d'un libro
d'un quadro o d'una statua o d'un libro, il cui valore dipende
parola che non fosse di trepida riconoscenza o di approbativa sottomissione. = voce
cose necessarie ed utili... o per manifestare la gloria d'iddio, o
o per manifestare la gloria d'iddio, o per approbazione della fede.
le buone grazie, l'amore, o per ottenerne favori. panzini,
ove le merci assicurate vengano a perdersi o ad avariarsi nell'atto deltapprodamento.
] accompagnare al tevere; dove ondeggianti o approdanti, niuno arderle né toccarle osava
veneziani. marino, 298: felice, o me felice, / se mai tattiche
sia il luogo del suo approdo, o volontario o forzato, è...
il luogo del suo approdo, o volontario o forzato, è... obbligato
sacra congregazione di poter dimorare due o tre anni o in roma, ovvero in
poter dimorare due o tre anni o in roma, ovvero in firenze. bar
delle fatiche e dei patimenti nell'ubriachezza o negli abbracci di povere donne venali.
senso: trarre profitto non meritato, o in modi non convenienti...
giovarsi, prendere, cogliere l'occasione * o * l'opportunità ', o simili
* o * l'opportunità ', o simili, checché altri dica, e ne
... parimenti è strano per 'rubare'o 4 appropriarsi 'cosa non sua,
più grave significato, riferito a denaro o roba degli altri a noi affidata,
da piantarvi le zucche, i cocomeri o i piantoni di qualche albero...
cittadino, che si fa poeta, filosofo o santo, in quelle forme continua a
presumesse d'appressarsi..., o morte o grandissimo danno e pericolo gliene
d'appressarsi..., o morte o grandissimo danno e pericolo gliene seguiria.
luce, secondo che se le appropinqua o se le allontana. guicciardini, i-64
bita, ottenuta con l'inganno o la violenza). compagni,
strani. fra giordano, 3-273: o sciocchi e sciocche! queste cotali,
danari [del maestro] niuna mercatantia o guadagno ch'a te appropiassi. sacchetti
.. chiunque, avendo trovato denaro o cose da altri smarrite, se li appropria
cosa a fin di servigio ricevuta è, o che ricevere per inanzi si deggia:
valore, nello scarpello, nel pennello o nella nobilità reale. 5. ant
a quelli che 'l voleano dipignere, o intagliare la sua statua, d'appro-
. proprio, esattamente, precisamente. o. rucellai, 2-11-1-19: la lode che
achetarsi è presto, / che quello o pane o cacio gli appresenta, /
è presto, / che quello o pane o cacio gli appresenta, / o
o cacio gli appresenta, / o che fa incanto appropriato a questo. castiglione
cordiale, come di fior d'aranci o di altro appropriato al male. targioni tozzetti
che gli spagnoli chiamano de las velas o vero de los latrones. nomi appropriatoli,
al soggiuntivo, che al dimostrativo, o indicativo modo che dir vogliamo, e che
in uso proprio e con danno del proprietario o possessore 0 detentore, quelle cose che
accrescere 1 mezzi propri con l'industria o con la violenza, col furto,
: chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria
ingiusto profitto, si appropria il denaro o la cosa mobile altrui di cui abbia,
buondelmonti, ii-18: il calcolo, o esatto o approssimante, dei mali pubblici
ii-18: il calcolo, o esatto o approssimante, dei mali pubblici paragonati coi
ottimo, iii-240: secondo la sua elongazione o approsi- manza [del sole],
ii-2-211: confini che sono stati spesso o non approssimati da'timidi, o sorpassati dagli
spesso o non approssimati da'timidi, o sorpassati dagli animosi. leopardi, 987
. leopardi, 987: quali altri mezzi o nuovi, o maggiori che non ebbero
987: quali altri mezzi o nuovi, o maggiori che non ebbero gli antenati,
precisione, almeno approssimativamente, quando adoprano o ascoltano alcuna di queste parole. rajberti,
senza conseguirla; che si esprime o si dichiara o si valorizza per via d'
che si esprime o si dichiara o si valorizza per via d'approssimazione.
, 6-143: tutti gli scrittori approssimativi o arbitrari mi ripugnano. = deriv.
che non hanno l'equivalente fra noi, o lo hanno soltanto con una approssimazione imperfetta
problemi,... siccome complicati o di poca approssimazione, qui sono omessi.
non di rado la sua opinione fosse o più dell'altre approvabile, ovvero non
e delle passioni, che inclinano ad approvare o disapprovare or questo or quello. algarotti
aie, tu le calpesterai per tre o quattro dì. borgese, 6-125: sul
puosi in cuore di manifestarlo. o. rucellai, 8-20: se la medesima
ammin. ratifica, da parte dell'autorità o della persona competente, di una disposizione
. canon. autorizzazione degli ordinari locali o della s. sede, per fatti attinenti
, per fatti attinenti alle istituzioni religiose o alla morale (predicazioni, associazioni religiose
complesso delle derrate e delle cose provvedute o da provvedersi pel consumo d'un popolo
d'un esercito, d'una nave o d'una famiglia. pea, 7-115:
verso la prua (per errore di costruzione o cause occasionali, come una cattiva disposizione
una nave, per difetto di carico o di costruzione, per avaria).
de'tremori dell'aria che senza ordine o regola vanno a ferire sul timpano.
2. fis. momento iniziale o finale di un fenomeno considerato in funzione
di una nave in un porto, o altra parte di lido, specialmente de'
di lido, specialmente de'piroscafi, o meglio vagoni, che dopo ripartono, è
appuntabile, da potersi appuntare di difetto o di colpa. di questo, e del
corporea,... ma un accostamento o appuntamento dello intelletto nella somma e vera
incontro fissato di comune accordo fra due o più persone, in un luogo e
, per * assegnazione di giorno o luogo in cui trattare o fare qualche
assegnazione di giorno o luogo in cui trattare o fare qualche cosa ', 'assegnamento
siamo dato l'appuntamento nel tal luogo, o nel tal giorno per accomodare questa controversia
si riceva ma segnatamente per opera vera o supposta, dove l'assegno può essere
stato, da un capo d'impresa o da una casa di commercio. rigutini-cappuccini,
la notte, vegli, appunti faci, o tessi / valletti e cesti. 3
si possono stabilire entro e fra classi o « insieme * di oggetti. 4
dice che io el faccio per superbia o per vanagloria. ariosto, 19-44: chi
, avesse una gran voglia di vederla o udirla [questa commedia], cavisi gli
uomo, appuntare qualche difetto, o di parola, o di azione, o
difetto, o di parola, o di azione, o di desiderio, non
o di parola, o di azione, o di desiderio, non è gran fatto.
si usava appuntare di grave imperfezione questo o quel libro di storia della poesia perché non
in casa non che gorbie, o tozzi, o capaguti, o altri ferri
che gorbie, o tozzi, o capaguti, o altri ferri somiglianti, ma
o tozzi, o capaguti, o altri ferri somiglianti, ma né ancora
ferri somiglianti, ma né ancora bastoni o mazze appuntate, per tema che non fossero
sapori, secondo che umidi e lisci o ruvidi o pure appuntati o ritondi la feriscono
secondo che umidi e lisci o ruvidi o pure appuntati o ritondi la feriscono o la
e lisci o ruvidi o pure appuntati o ritondi la feriscono o la toccano i
ruvidi o pure appuntati o ritondi la feriscono o la toccano i cibi. salvini,
, 1-9: bisogna caricare la piatta, o altro vassello,... e
voce per indicare una specie di agente o ufficiale pubblico graduato, e propriamente di
. disus. puntatore; chi era o è incaricato a puntare le artiglierie.
. davanzali, ii-272: rivedi tu, o materno, cotesto catone tuo per riderti
, 3-79: scavata una volta, o com'essi dicono un forno, e appuntellatala
non che si dimenticasse di lei; o, per dire la cosa proprio a un
(469):... o, per dir proprio la cosa appuntino,
], verso l'ale- magna; o mettetevelo da voi, ser appuntino, se
irreale nel reale, e non già forma o grado di realtà. -ripet.
traccia per ciò che si deve fare o dire; anche come schema d'un
moravia, xi-6: aveva sul bancone due o tre telefoni ai quali lui rispondeva pur
la somma che forma il saldo o il bilancio d'un conto; dicesi,
: chiamasi pure appunto la piccola moneta o viglione, che si aggiunge alla grossa
l'appunto negli abiti e ne'modi o ne'vezzi delle parole, che effemminato si
a nessuno i fatti suoi... o li racconta per vedere se gli riesce
tutto assorbe / l'umor nemico, o lo si assembra e spegne.
, e dar * qui- tanza 'o 'scarico finale '. b. croce
oggetti (dovuto a lesioni del cervello o ad alterazioni affettive). =
invar. medie. strumento di legno o di metallo per aprire e tenere divaricate
divaricate le mascelle (durante ispezioni diagnostiche o interventi chirurgici). =
, i-1124: la vista del sole o della luna in una campagna vasta ed
. solo nel prov.: quattro (o terzo) aprilante, quaranta dì durante
il tempo che fa il quarto (o il terzo) giorno d'aprile durerà per
aprile. onofri, 9: aprile, o chiari sogni suscitanti / spirti e forme
etate aprile. tasso, 14-62: o giovinetti, mentre aprile e maggio / v'
, i-176: cenere e terra, o giovanetta, è il breve / tuo casto
del pensier. d'annunzio, ii-596: o fiorenza, / giglio di potenza,
un fatto s'arguisce non da effetti o da indizi, ma dai principii che governano
una sintesi analitica, un aposteriori-apriori, o, se piace meglio, una sintesi a
apriorismo, sm. filos. dottrina o metodo filosofico che si fonda su principi
tr. (pass. rem. aprii o apèrsi, apristi, aprì o apèrse
aprii o apèrsi, apristi, aprì o apèrse; part. pass, apèrto)
idea di far palese ciò che rimaneva chiuso o coperto o nascosto nella compattezza di un
palese ciò che rimaneva chiuso o coperto o nascosto nella compattezza di un corpo,
vide in battaglia / attorneggiare ippolita, o col carro / gir di pente- silèa
iniquitadi, e come la terra in prima o poi, non s'aperse e inghiottimmi
s'era aperto. caro, 12-1435: o qual mi s'apre terra / che
considererai se il campo è umido o secco. alamanni, 5-1-162: ma se
. prati, ii-169: apritevi, o leggère / aure dell'infinito! / inviolate
.. io ho tempo di vestirmi o bene o male. papini, 8-179:
io ho tempo di vestirmi o bene o male. papini, 8-179: ingegno,
mediocre, ma anche quella speciale merlatura o insenatura di ferro che sta in fondo
e l'osteria, / ch'uomo o donna nessuna apra bottega. redi,
punto ch'io volea dicere: « o beatrice, benedetta sie tu *;
*; e già detto avea « o beatrice *, quando riscotendomi apersi li
può più aprire. onofri, 132: o portentosa luce, apri ali al mare
tenere e lucide, e pallide, o rossastre, e leggermente curve, quasi
posa, / par ch'ivi scaturisca, o che germoglie: / là s'apre
(49): niuna quantunque leggiadra o bella o gentil donna fosse, infermando,
): niuna quantunque leggiadra o bella o gentil donna fosse, infermando, non curava
, più vive, nascono improvvisamente o si dileguano senza che se ne possa assegnar
allor disperato: -o fiero orgoglio! / o più del sasso, ove or dimori
intere lezioni sopra un sonetto del petrarca o quattro terzine di dante, di quelle dure
. boccaccio, i-555: e acciò, o giovane, che tu più lieta viva
30. rifl. farsi conoscere o riconoscere. sassetti, 70: tedaldo
a te le luci mie / volgo, o stella, che serri ed apri il
volse umile. maia materdona, iii-324: o se dopo i miei error vari
a la prima operazione a credito o a debito. gorgona, /
4-422: tutti tre unitamente determinati, o d'aprirsi col ferro il passo,
d'aprirsi col ferro il passo, o di perdere in quello sforzo la vita,
, 4-555: si vedevano oramai costretti o a chiedere mercede ai nemici, o
o a chiedere mercede ai nemici, o ad aprirsi con la disperazione la strada alla
procedere, in una situazione difficile o pericolosa, con estrema cautela; assumere coscienza
gli occhi dello 'ntelletto e te medesimo, o misero, riconosci. -aprire
tasso, 6-i-74: aprite gli occhi, o gente egra mortale, / in questa
. del feudo, per morte naturale o civile del possessore, non baretli, ii-138
la bocca che per dire delle sciocchezze o delle cattiverie. montale, 1-122: le
non bene prima conosciuto, per vanità o per leggerezza aprire il nostro cuore.
aprirmene così a mezza bocca con due o tre amici, con metter loro sopra
. l'essere aprocheilo (una consonante o una vocale). aprochèilo, agg
le labbra ad arrotondarsi (una consonante o una vocale). = voce dotta
nella botte] per lo cocchiume quattro o sei menate d'uve spicciolate,..
, ma meglio è degli aproni, o more nere de'roghi. =
medie. impossibilità, propria dell'idiozia o di certe forme di psicosi, di
ne mettono un dentro l'altro, cinque o sei, or più or meno,
: l'aquifoglia posta in casa o nela villa caccia le malie. scrive pitagora
chrysaètus), detta anche aquila fulva o dorata, che raggiunge un metro di
, nelle fenditure delle pareti a picco o sugli alberi isolati (alpi e pirenei
e trampolieri); l'aquila pennata o nana [aquila pennata) si distingue per
fiero capo nascosto sotto un'ala enorme o abbandonato sul petto gonfio di penne, nell'
legioni romane (un'aquila di rame o d'argento in cima a un'asta)
cavallo de l'impacienza. o. ittiol. pesce di mare chiamato comunemente
si salva, all'ombra di fratta o di fossa, l'aconito celeste e
. pertinente all'aquila; di natura o d'aspetto simile all'aquila. firenzuola
picchiata che il mio naso diventerà camuso o aquilino. panzini, iii-549: il
.. freddo molto e umido, o per monti, o perché è molto presso
e umido, o per monti, o perché è molto presso al polo aquilonare.
secco, gelato: detto anche tramontana o borea. bartolomeo da s.
seguaci già lucifero. savonarola, iv-298: o cittadini, o donne, o fanciulli
savonarola, iv-298: o cittadini, o donne, o fanciulli, fuggite della terra
: o cittadini, o donne, o fanciulli, fuggite della terra di aquilone,
di aquilone, venite a cristo; o grandi, o mezzani, o piccoli,