/ caccia il piovano umore, orzo o frumento / puossi ivi avventurar.
troppo vien l'alpestre [acqua], o quella / che da monte vicin,
io non so s'i'dico ricco o grave, / era un pastor fra gli
corazze, le ritonde pietre colla fonda o con mezzafrusto gittate, più che le saette
ogn'altro grave, / che fosse o sia o possa essere al mondo.
grave, / che fosse o sia o possa essere al mondo. -che
vita nuova, 7 (48): o voi che per la via d'amor
arrighetto, 238: che è questo, o vera scienzia, quello che di'?
8. che arreca danno; che comporta o annuncia minacce, pene, rischi,
te la grave ira mi canta, / o re pelide. alvaro, 7-173:
-che è colpito da malattia dolorosa o pericolosa per la vita; che è
per indicare l'aggravamento di un fatto o di una situazione che in se stessa
talmente rilevante di un comandamento del decalogo o di un precetto della chiesa che ne
stalli. -che implica determinati effetti o conseguenze. livio volgar., 6-209
, altrettanto gravi. -che manifesta o conferisce gravità (lo sguardo, il
. -per estens. che scorre o si muove maestosamente (un corso d'
carena, 1-12: trenta vibrazioni, o circa, per ogni minuto secondo,
, producono il suono più grave, o sia più basso che l'orecchio umano
in rapporto con altri strumenti del medesimo o di diverso genere; che emette i
suoni più bassi di un registro strumentale o vocale. -in partic.: nelle
alla famiglia stessa (uno strumento musicale o la voce). boccalini,
prendere in antipatia. giacomo da lentini o rinaldo d'aquino, 401: omo è
le note più basse che uno strumento o una voce possono emettere. garzoni,
dai lombardi raffreddore, da'toscani gravedine o corizza. 2. peso
di medicina, 33: quando la mano o vero lo piede graveggia in giù,
. crescenzi volgar., 9-50: percotendo o gravemente calcando in alcun luogo duro,
giovane, una bilicata trave sopra d'uno o due legni missa, la guittone, 46-1
, guanti ed altri lavori di stame o lana non feltrata, sodata o gualcita,
di stame o lana non feltrata, sodata o gualcita, che sogliono venire di francia
i panni lani, sodati o gualciti, passano nella risciacquatura. gualcitura
. 2. tess. quantità più o meno rilevante di pieghe che si formano
tessuto non ben teso durante l'avvolgimento o le varie operazioni di finissaggio.
[s. v.]: 'guada'o 'gualda'. erba guada. pianta
una scorreria (a scopo di saccheggio o di svago). m. villani
vidi per la terra vostra, / o aretini, e vidi gir gualdane, /
gente armata che si pone in agguato o a fare imboscate. -
armi e vedremo se elle sono di ferro o di cartone orpellato. nomi, 13-48
scende lungo i fianchi del cavallo (o di altri animali). f
gualdrappe, coperte stese sulla sella, o sulla schiena del cavallo, per riparo o
o sulla schiena del cavallo, per riparo o ornamento. di giacomo, ii-661:
, chi baciava i piedi di ferdinando o le gualdrappe della sua sella. d'
si fanno tanti tulli! in catedra, o belloro- fonti che sguazzano il fiume ippocrene
ogni cavalcatore è rimendata e rimbottita alla meglio o alla peggio; e la gualdrappa,
peggio; e la gualdrappa, di sotto o di sopra, è sempre di quella
bartolini, 5-37: ha paura di cambiare o posporre l'ordine del corteo funebre delle
gli si accendano le gualdrappe delle virgole, o gli si spengano i lumicini del carro
per estens. vestito con una ricca divisa o una livrea. panzini, iii-265
. sgualembo 'ciondolante; che cede o casca da una parte ': forse dal
e fa'che tu lo 'mberci, / o e'son tutti lerci / gualerci /
: con un mazzo di penne di gallina o d'oca, va'spazzando e gualivando
punta pari dell'altra, togli filo o seta incerata e con due groppi, o
o seta incerata e con due groppi, o ver nodi, legale insieme, ciascuna
, ecc.). / o bocca di rubin, di gemme piena.
della famiglia camelati (lama guanicoe o auchenia huanacus); è lungo circa
indigena del perù (dal quechua huanaco o wanaku); cfr. fr.
= deriv. da guan [o], col sufi, -osi, che
, / più vivo assai che perla o che rubino, / che fu 'l primaio
. fr. della valle, iii-311: o guancie d'ostro e neve, e
neve, e fresche e belle, / o aria modestissima ed amena, solcata ho
.. dicesi di quella parte di ciglio o di lavoro campestre che si presenta per
e spinti innanzi: * guance 'o aloni dell'affusto, 'guance 'o
o aloni dell'affusto, 'guance 'o maschette degli alberi, 'guance '
maschette degli alberi, 'guance 'o castagnole dell'argano, 'guance 'o
o castagnole dell'argano, 'guance 'o mastre della scassa. 8.
7: chi vuole che le sue guance o fronti [del baluardo]...
11. tecn. elemento metallico di lamiera o fuso, con sezione curva, che
, che ha la funzione di sostegno o di supporto. borgnis, 153:
-a guancia a guancia, guancia contro o sopra guancia: accostando i volti, tenendoli
la lancia. -con guance enfiate o gonfiate: con la cavità orale dilatata
battere, colpire la guancia a qualcuno o qualcuno nella guancia: schiaffeggiarlo. -al
per lo più per riceverne un bacio o una carezza). manzini, 10-88
porgerti la guancia. -porgere (o aver pronta) valtra guancia: mostrarsi
quelli già ricevuti, nuovi schiaffi, o nuovi danni, torti, affronti, oltraggi
). guancialàio, sm. venditore o noleggiatore di cuscini. crusca
lana, di cotone, di piume o di gommapiuma, e ricoperto da una fodera
, 190-n: ben doni borsa, guanciale o tovaglia, / o cinturetta che poco
borsa, guanciale o tovaglia, / o cinturetta che poco costasse. boccaccio, dee
morbido di quello d'una locanda o d'una dozzina. d'annunzio, iii-1-807
non so se bevo brina di murano / o sole distillato intorno al golfo /.
senso generico: cuscino adoperato per sedersi o inginocchiarsi, per appoggiarvi le braccia o
o inginocchiarsi, per appoggiarvi le braccia o i piedi, per posarvi un libro,
spalle loro, guanciali di cuoio pieni o di piuma o di bambagia o d'altra
guanciali di cuoio pieni o di piuma o di bambagia o d'altra cosa simile
cuoio pieni o di piuma o di bambagia o d'altra cosa simile che acconsentisse e
e che gli tien luogo di culla, o anche serve per portarlo attorno, quando
bambinelli a giacere sopra materassine, o guanciali, o lenzoli distesi, o topponi
sopra materassine, o guanciali, o lenzoli distesi, o topponi. pascoli,
o guanciali, o lenzoli distesi, o topponi. pascoli, 89: sur
, 89: sur una fratta (o forse è un biancor d'ale?)
guarino guarini, 1-198: ma i guanciali o cussini, come nell'ordine ionico,
-rivestimento di legno, ricoperto di tela o panno, usato per attenuare lo sfregamento
odoriferi cuscinetti, arrogendo fra esse muschio o zibetto o ambra, e cucendo fitto il
, arrogendo fra esse muschio o zibetto o ambra, e cucendo fitto il guanciale
guanciale: posarvi il capo per dormire o riposare. cassiano volgar., i-23
, addormentarsi, posare il capo sopra o tra due guanciali: vivere tranquillo, non
guancia. guancialétto, sm. cuscino o trapuntino di piccole dimensioni.
6. tecn. elemento metallico (o anche di legno) con sezione curva
guanciale. guancialino, sm. guanciale o trapuntino di piccole dimensioni.
torsello', è appunto un piccolo guancialino o sacchetto di stoffa, ripieno di crino
di stoffa, ripieno di crino, o anche di crusca, a uso di tenervi
mi negheranno che ci sian degli astri? o mi vorranno dire che stian lassù a
superiore, posate su 4 guancialini 'o 4 traversine 'di legno o di
guancialini 'o 4 traversine 'di legno o di ferro. -spianatoio.
compressa risultante da vari strati di benda o di garza che si pone sulle ferite e
, pannolino addoppiato che mettesi sulle piaghe o ferite e su l'apertura della vena
tiene una mano distesa dietro la schiena o fuori dell'ascella e mentre gli altri giocatori
fagiuoli, v-103: allora usava in cinque o sei / fare a guancialin d'oro
. v.]: 4 guancialino 'o 4 guanciale d'oro ', dicesi un
.. per sedervi sopra nel circo o nell'anfiteatro. 2. tose
so'date. cavalca, iii-34: o anima, qual cosa ti può esser più
, qual cosa ti può esser più dura o aspra, se tu ti ricordi delle
detti, era il percuotere il collo o la spalla al novizio inginocchiato colla spada
e gli si dava una lieve guanciata, o gotata; preso il rito dalla cresima
star cheto un momento,... o giocolava come i fanciulli, o
o giocolava come i fanciulli, o molestava insolentemente qualcuno, per farsi ridire il
per farsi ridire il suo nome, o ricevere qualche guanciata. 5. dimin
.]: 'guango', specie di talpa o ratto del chili.
antimalarico e protettivo della fragilità vasale o per accre scere l'eccitabilità
guanièro, agg. che riguarda o è proprio del guano. -in
. chim. -ina che indica animine o composti analoghi. guano, sm.
essiccati, polverizzati e mescolati con terra o torba; contiene in alte percentuali azoto
e si può ricavare anche da carni o pesci non altrimenti utilizzabili [gitano di
ogni utile novità vi era accettata o provata: la fognatura a cannelle
con i suff. chim. -os [o] e -ina. guanovulite,
= comp. da guan [o], dal lat. ovu [m
femm. -a). fabbricante o venditore di guanti. -anche:
: chi lavora in una fabbrica o in un negozio di guanti.
. guanterìa, sf. fabbrica o industria dei guanti; negozio di guantaio
/ d'un paio di stame, o 'l più 'l più di capponi, /
foscolo, xvi-308: mandami anche due o tre tazze da caffè,..
e non vi paia caso nuovo o strano; / ché gli è la verità
indumento di pelle, di maglia o di tessuto, che riveste il palmo e
altre dita sono unite: guantone, muffola o manopola) ', si porta per
per proteggere le mani soprattutto dal freddo o dallo sporco o anche soltanto per completare
mani soprattutto dal freddo o dallo sporco o anche soltanto per completare l'abbigliamento elegante
fatto in casa. -mezzi guanti (o guanti mozzi o a mezze dita)
. -mezzi guanti (o guanti mozzi o a mezze dita): quelli che
mano, lasciando scoperte, in tutto o in parte, le dita. caro
di filo. -guanti lunghi (o guanti a bracciale): quelli che
bracciale): quelli che coprono parte o gran parte del braccio. sacchetti,
guanti lunghi oltre i polsi e guarniti o di pizzo di venezia o di bottoncini
polsi e guarniti o di pizzo di venezia o di bottoncini di smalto. d'annunzio
guanti. -guanti di gomma (o di caucciù): guanti protettivi,
, che si adoperano nelle operazioni chirurgiche o, anche, di gomma più spessa
. 2. guanto di maglia o d'armi, guanto di ferro o
o d'armi, guanto di ferro o ferrato, guanto a uncini: parte dell'
garzoni, 1-591: disfidandosi per guanti o alla presenza del giudice o per mezzo di
per guanti o alla presenza del giudice o per mezzo di padrini o in altro
presenza del giudice o per mezzo di padrini o in altro modo usato da'cavalieri.
. -come pegno di fedeltà e dedizione o come garanzia di benevolenza e protezione.
disse: « figliuolo, quanto baroni o cavalieri o conti o marchesi, per
: « figliuolo, quanto baroni o cavalieri o conti o marchesi, per loro si
figliuolo, quanto baroni o cavalieri o conti o marchesi, per loro si dona il
decorticare fusti e rami incrostati da licheni o cocciniglie, da uova o insetti nocivi
da licheni o cocciniglie, da uova o insetti nocivi. soderini, i-424:
, ii-523: con guanto grosso o di maglia stropiccia il gambo della vite tanto
, 16-ii-194: il pugno, nudo o armato d'un semplice guanto, non
l'adoprano di pelle di daino, o altra simile, affinché la mano non rimanga
. mano. burchiello, 69: o meleagro, fatti un poco avanti, /
raccoglie un lumachino come un'unghia / o il guanto smesso d'una serpicina.
e friggasi a lento fuoco con lardo o oglio, e mettivi su del mele.
, 133: vanno sempre scalzi con calcettoni o borzacchini di cuoio di caprio, che
, 27-26: dov'e'crede acquistar gloria o vanto, / e'si chiudeva come
62-52 (v-151): ogni cavaliere o damigella / che faccia indi la via,
100: se mi dimandaste se per araldo o trombetta solennemente presentato gli fosse il guanto
generalmente, un esoso prestatore... o, come dicevano i demagoghi, grassatore
al combattimento. cammelli, 13: o turco mantoan, metteti il guanto,
usa per dinotare gran passione di qualcheduno o la forte attenzione a qualche cosa, per
lasciare i guanti: svestirne le mani o le braccia. andrea da barberino,
tasso, 13-i-222: lasciar nel ghiaccio o nell'ardore il guanto / amor più non
il simbolo di un diritto accordato o ricevuto); cfr. spagn. guanto
le mani dall'asprezza del freddo con guantoni o manopole di panno bianco. de amicis
meglio il guantone, la mezza manica o il bastone per i segnali.
: l'aria è lacerata da quei due o tremila sibili in cadenza...
puoti, 197: 'guapperia * o 'guapponeria ', azione d'
verso il 1300) * asino o cavallo fattore '. guaraguao,
in fascetti nell'acqua che stia ferma o che corra lentamente, ammazza i pesci
, se non vivo, almanco morto. o. targioni tozzetti, ii-149: verbasco
sentinella, guardia. -stare a guaraguato o a sguaraguato: spiare, sbirciare,
1-7-64: né poi lento s'arretra, o più ritarda, / ma si raccoglie
ritarda, / ma si raccoglie, o si ristringe in guarda.
stanza di disimpegno che introduce in una o più camere; anticamera.
. miglia sapindacee [paullinia cupana o paullinia guadagnare l'impunità, tolse ogni scandalo
. e f. passaggio a livello (o, anche, alle barriere poste
poste invar. che è proprio o fa parte della popoall'ingresso di strade
unità monetaria del paraguay, guardaberrette, o altri luoghi apparenti, non vi si pos
. invar. archit. parapetto o paracarro all'angolo di una casa, per
. 2. custodia di legno o di latta per cartocci di polvere da
paracenere, guardacenere ', lamina di ferro o d'ottone, talora ornata, che
una testa di leone, di drago o di altro mostro, che fingeva di mordere
di milizie a difesa delle coste di mare o piu: vascello da guerra destinato allo
. nave militare (del servizio doganale o di salvataggio) destinata alla sorveglianza e
tori, pile da lavare, cisterne o pozzo, e una stanza di legna contigua
specie di farsetto alquanto lungo, con o senza maniche, indossato soprattutto dagli uomini
crestato, lo scudo, la lorica o solo un guardacuòre, piastra di bronzo spaziosa
: il mulattiere era d'un venti anni o circa, sbarbato, paffuto,.
e alla manutenzione delle linee aeree elettriche o telegrafiche. - anche al figur.
il guardagiòia. 2. cofanetto o astuccio per custodire gioielli. tommaseo [
'poi erano fissi agli spallacci, o tutti e due erano mobili da fermarsi
, però, con chiodi da voltare, o con viti. = comp. dall'
-anche: guanciale dell'elmo o imbottitura che si metteva sotto l'elmo per
fianchi di una colonna in marcia o di un esercito schierato.
urti (e possono essere di sughero o di legno, di gomma, di paglia
. fasci di vecchie funi rivestite con o senza eleganza. fasci di paglia e talora
di paglia e talora pezzi di legno o di sughero disposti fuori del bordo per
l'uscita della palla dalle linee laterali o di fondo, le situazioni di fuorigioco
sm. milit. disus. ufficiale o sottufficiale incaricato di sorvegliare magazzini militari o
o sottufficiale incaricato di sorvegliare magazzini militari o depositi navali. l'aurora, ii-488
magazziniere '(nel significato di ufficiale o sottufficiale di marina è attestato nel
impugnatura della spada, composta da uno o più archetti che congiungono la coccia al
a ciò la mano del cacciatore, o un ostacolo, non possa farli scattare inavvertitamente
, usato da chi deve maneggiare corde o fili e, in par tic.
. 4. marin. ringhiera o cavo disposto ai lati delle scale di
scala, per servire di appoggio nel montare o nel discendere. = calco
ci penzasse si vedrebbe qualche atto disonesto o qualche guardaménto lascivo. 2.
considerazione, rispetto (per determinati valori o fini, ecc.). cassiano
, per rilevare eventuali errori di peso o deficienze nella confezione. = comp.
le mutande de'mariti in testa. / o con un guardanappo da cucina / sovra
(guardanido), sm. uovo vero o finto che si lascia nel nido
3. che conserva, assicura o garantisce. marsilio da padova volgar.
. raffigurato con la testa di fronte o nell'atto di guardare il sole posto
varchi, v-742: d'uno che badi o si meravigli d'ogni cosa e fuori
sm. marin. piastrina di acciaio o manopola di cuoio che si fissa alla palma
sm. invar. ant. camice o grembiule indossato sopra gli abiti per evitare
invar. disus. borsa di pelo o cassetta di legno per tenere caldi i piedi
'guardapiedi', specie di cassetta di legno o anche 'borsa di pelo ',.
internamente di lungo pelo d'orso, o altro, a uso di mettervi i piedi
chi sta lunghe ore allo scrittoio o in viaggio. = comp. dall'
per questo egli è chiamato pinnofilace, / o guardapinna. = comp. dall'
, salve munichia, guardapòrti, o dea ferea. = comp. dell'
, stava ta, nave in disarmo o della marina militare, nave armata,
, ormeggiato all'ingresso di un porto o di una darsena, su cui si trova
attualmente, di edifici di particolare importanza o sede di uffici pubblici (parlamento,
porta, senza nemmeno consegnarli al guardaportone, o a qualche servo. cattaneo,
dirigere, fissare gli occhi su qualcosa o qualcuno (e non implica necessariamente la
vedere). giacomo da lentini o monaldo d'aquino, 445: guardando
-per estens. volgersi, fissarsi su qualcosa o qualcuno (le pupille, lo sguardo
molecole emesse da un occhio che guardi o di quelle costitutive del pensiero.
e fanno sopr'essi panni di scuritade o rossore: per le quali cose non
-assol. avere un determinato sguardo o una determinata espressione. dante,
esaminare, scrutare. mazzeo di ricco o rosso da messina, 433: guardatemi,
me. parini, iv-122: onora, o figlio, il nume / che dall'
solo a lui non fumé / incenso o vittim'arda: / è d'uopo.
del servo tuo e al priego, o signore. -in partic.:
con la mente; prendere in considerazione o in esame; pensare, riflettere; ritenere
certo assai più che non si dice o crede. / guardisi ancora a san
-un importantissimo altro -può durante il dolore o la preoccupazione esaltarsi invece nel piacere e
-seguito da una prop. interrogativa indiretta o da una prop. dichiarativa. anonimo
vita nuova, 7 (48): o voi che per la via d'amor
, senza guardare se gentile uomo è o villano. pulci, 12-12: orlando,
, / e non gli facci oltraggio o disonore. ariosto, 12-40: poi volto
c'hai detto, s'hai ben detto o male, / sen- z'altra indugia
che sie poca? / non guardi, o miseranda, che ti guidi / dietro
entusiasti. 6. aver riguardo o sollecitudine (per qualcuno o qualcosa)
aver riguardo o sollecitudine (per qualcuno o qualcosa); mostrare affetto, rispetto,
era punito, e fosse qual si volesse o qual nome portasse, non guardando il
unione con un aggettivo, un avverbio o un complemento che ne precisa il significato:
precisa il significato: tenere in conto o in considerazione, reputare, giudicare,
guardato intanto. ugurgieri, 294: o troiani, udite co le menti sane;
preservare, liberare da un qualche pericolo o difetto materiale o spirituale; sottrarre a
da un qualche pericolo o difetto materiale o spirituale; sottrarre a disagi o danni.
materiale o spirituale; sottrarre a disagi o danni. rinaldo d'aquino, io7
stare in guardia; cercar di evitare o sfuggire (un pericolo, un danno
giorno, ii-993: ma guàrdati, o signor, guàrdati oh dio! / dal
... s'avea addosso brevi o incanti che lo guardassero da esser ferito
dagli agenti atmosferici); tenere lontano o al riparo o al sicuro (da
atmosferici); tenere lontano o al riparo o al sicuro (da agenti atmosferici,
sicuro (da agenti atmosferici, da esseri o oggetti nocivi). fra giordano
. citolini, 316: asciugare o seccar sé o cosa al sole, levar
316: asciugare o seccar sé o cosa al sole, levar o guardar sé
seccar sé o cosa al sole, levar o guardar sé o cosa da 'l sole
cosa al sole, levar o guardar sé o cosa da 'l sole. crescenzio,
. crescenzio, 1-535: causa questo riparo o parapetto della bocca [del porto]
il porto sia guardato d'ogni traversia o restia. magalotti, 1-435: quando
qualcosa. - anche sostant. mostacci o iacopo d'aquino, 420: però è
. -figur. conservare in vita o in un determinato stato (una persona
); far durare, assicurare l'esistenza o la continuità (della vita, della
guittone, i-io-in: tutto ciò pogo o nulla dio ama e pregia, ma
tua pietà ver me sì tarda, / o usato di mia vita sostegno? boccaccio
sia passato. carducci, ii-1-262: o dii paterni / e o dee che
, ii-1-262: o dii paterni / e o dee che avete la cittade in cura
ecc., allo scopo di difenderla o di assicurarsene il possesso; presidiare,
ad uso / d'arar la terra, o di guardar gli armenti. firenzuola,
1-80: se aveva in casa pozzo o cisterna, la chiudeva, e la guardava
si debbono adusare per queste cagioni, cioè o che maggiore assalimento ne'nemici si faccia
ne'nemici si faccia,... o che a guardare i nemici allegramente si
, e più allegramente si torni, o che i nemici quando fug- gono
-in partic.: sottoporre a vigilanza o a sorveglianza (un prigioniero, un
era finito. stare a guardare quei tre o quattro che mettessero fuoco alla caldaia.
-ant. con significato attenuato: tenere o trattenere in un determinato luogo o presso
tenere o trattenere in un determinato luogo o presso una determinata persona. boccaccio
. algarotti, 1-83: posti tre o quattro corpi, ciascuno di un dato
spera; / ché tanto quanto guarda o gira il sole, / più doglioso di
/ metter dentro e d'intorno ghiara o vasi / che guarde il troppo umor
della cosa, né alle fatiche, o lunghezza del cammino. botta, 4-35:
sordine. -annettere grande importanza o valore a qualcosa. mazzei,
mazzei, xxi-242: non guardino in costo o in sconcio di vettura o d'altro
in costo o in sconcio di vettura o d'altro; ch'io ho poco a
ha a guardarsi di non fargli male o danno o rincrescimento veruno. dante,
guardarsi di non fargli male o danno o rincrescimento veruno. dante, conv.
colori diversi, ma d'uno più o meno scuro. muratori, 5-ii-228: questo
paragonabili. -impedire che altri faccia qualcosa o che si verifichino determinati eventi, fatti
/ che non tocchi il suo campo o ferro adopre / se troppo il senta dalla
di qualcuno, per introdurre un'osservazione o un'obiezione o per esprimere sorpresa e
per introdurre un'osservazione o un'obiezione o per esprimere sorpresa e disappunto (ed
talvolta accompagnata da un avverbio di luogo o da una proposizione oggettiva). dante
se n'andasse a letto senza * o seu pucaro de agoa ', considerato per
: per dare particolare vivacità alla frase o per conferire particolare enfasi a un'osservazione.
che roba!: per esprimere disappunto o sorpresa. -guarda, guarda o guarda
o sorpresa. -guarda, guarda o guarda guarda!: per attirare l'
per attirare l'attenzione di chi ascolta o per metterlo in guardia. dante
stare!: come esclamazione esprimente amarezza o rassegnazione. -guardati, guardatevi: come
come esclamazione per mettere in guardia qualcuno o per consigliargli prudenza. romanzo di
poco!: come espressione di meraviglia o di stupore, o per attirare ironicamente
espressione di meraviglia o di stupore, o per attirare ironicamente l'attenzione su una
e buoni, vertuosi...: o guarda un poco! bottari, 5-102:
cielo, il signore guardi qualcuno, o guardi qualcuno sano, in salute, in
-dio guardi. d'annunzio, iii-1-677: o mio fratello, / tu guardala,
, il cielo, il buon genio guardi o ne guardi da qualcosa o qualcuno',
genio guardi o ne guardi da qualcosa o qualcuno', guardi il cielo!:
il cielo!: come espressione deprecativa o di scongiuro. anonimo, i-607:
possibilità ipotetica, per esprimere ironica indignazione o per manifestare energica avversione o ripugnanza verso
ironica indignazione o per manifestare energica avversione o ripugnanza verso qualcosa. girone il cortese
me ne guardi. -se dio o il cielo mi guardi: come espressione
: come espressione asseverativa. -se dio o il cielo ti guardi: come frase
sm. sguardo. giacomo da lentini o monaldo d'aquino, 456: in zo
a passare. -guardare avanti o davanti: pensare all'avvenire, essere
, in bene, diritto, con occhi o con viso diritto, di buon occhio
, di buon occhio: mostrare benevolenza o favore. bibbia volgar., iii-102
lontano. -guardare dall'alto al basso o dall'alto in basso: v.
- guardare di fine o di fino: v. fine2, n
bambini mi guardano di sotto in su o si levano per correre alla sottana della mamma
sottana della mamma. -guardare fiso o fisso negli occhi, nelle pupille:
occhi, nelle pupille: fissare intensamente o con intenzione (per mostrare sicurezza,
rovescia: tendere a minimizzare, svilire o immeschi- nire ogni cosa. guerrazzi
egli hanno lasciato la lingua a casa 'o * al beccaio '; * e'
il tempo. -guardare in aria o per aria: verso il cielo,
n. 4. -guardare in viso o per il viso a qualcuno: fissare
m. cecchi, 1-1-211: che ma o non ma, cerbiattolino? / guarda
spalle di qualcuno, guardarsi le spalle o alle spalle: v. spalla.
che alcuno dei nostri batta il piede o guardi le travi. -guardare per il
-guardare storto, torto, con occhi storti o torti: con movimenti o deviazioni anormali
occhi storti o torti: con movimenti o deviazioni anormali della pupilla. - al
- al figur.: mostrare malevolenza o rancore. buonarroti il giovane, 10-886
. buonarroti il giovane, 10-886: o tu mi guardi torto, / o
o tu mi guardi torto, / o tu non vuoi vedermi, e sempre t'
indolenzia. -non guardare in faccia o in viso nessuno o a nessuno:
-non guardare in faccia o in viso nessuno o a nessuno: non mostrare timore,
a nessuno: non mostrare timore, riguardo o parzialità per nessuno. bisticci,
più in faccia qualcuno: nutrire ira o rancore nei suoi confronti. de roberto
da me! -non guardare qualcuno o qualcosa per non sciuparla: averne una
. -anche: per indicare una persona o un oggetto fragile. - non
più: non avere più rapporti sentimentali o di amicizia. -non poter più guardare
più rivolgere per timore, vergogna o senso di inferiorità. bocchelli, 6-14
sappia guardare oltre la punta del proprio naso o voglia restringersi entro l'ombra del proprio
avvertimento affinché non si tocchino cose fragili o preziose. - anche al figur.
non ha il turco corazze, petti o guardarèni, né a piedi né a cavallo
j. gelli, 182: 'falda'o 'guardarèni', pezza d'arme in continuazione
il guardo gira / per veder se bifolco o guardameli / quivi intorno si duol,
dove si ripongono vestiti e biancheria (o, in passato, anche suppellettili di
estens.: stanza con armadi (o ripostiglio) per custodire vestiti e biancheria
/ ch'abbian i re del tago o della sonna / nelle lor guardaròbe o gallerie
tago o della sonna / nelle lor guardaròbe o gallerie / ima sì ricca e sì
vestiario e della biancheria di una persona o di una famiglia; corredo.
preziosi, delle suppellettili di una casa o di una chiesa, di un istituto
di una chiesa, di un istituto o di una famiglia. varchi, 18-3-261
3. locale di un ufficio o di un teatro o di altro ritrovo
locale di un ufficio o di un teatro o di altro ritrovo pubblico dove si lasciano
plur. m. e f. -a o -e \ ant. anche plur. m
e, anticamente, anche presso congregazioni o presso la corte di un sovrano (
verbi grazia, / ognun ch'ha bestie o vesti da prestalle. buonarroti il giovane
esser queste / soglion de'guardarobi / o d'antiquari, o creduli o mendaci
soglion de'guardarobi / o d'antiquari, o creduli o mendaci. compagnia della lesina
/ o d'antiquari, o creduli o mendaci. compagnia della lesina, i-3:
il compito di custodire il sigillo (o i sigilli) del re e di
avente il compito di custodire il sigillo (o gran sigillo) dello stato, e
capo dello stato aventi valore di legge o di regolamento, e altresì di curare
e dei vestiti, in case private o nei collegi. -anche: persona
... era l'altra cameriera, o la donna di chiave che or si
portare attraverso larghe fascie di tela di oro o qualche pezzo riccamato, che chiamano guardastomaco
allo scopo di accertarsi di qualcosa o di fissarsi nella mente un fatto o un
o di fissarsi nella mente un fatto o un particolare, di ritrovare ciò che
ecc.). -anche: occhiata o sguardo particolarmente intenso ed espressivo.
/ temprar del fien l'arsura, o verdi fronde, / o commisto alla
l'arsura, o verdi fronde, / o commisto alla beva orzo od avena:
, libera da un qualunque danno materiale o morale; protettore. monte, xlii-1-44
fosser guardatori. 3. che assiste o cura (un malato); che ha
santa chiesa. 4. che conserva o custodisce gelosamente (un'arte, un
5. ant. che custodisce, sorveglia o amministra (una casa, un podere
il viso dell'arme ai guardatori, o almeno di far loro intendere ch'ella
guardare; espressione degli occhi, abituale o momentanea; sguardo (di persone o
o momentanea; sguardo (di persone o di animali e, per estens.,
fiorini c. 3. esposizione o orientamento di un luogo o di un
3. esposizione o orientamento di un luogo o di un edificio rispetto a un punto
: per me non hai miglior luce o sito di guardatura che il confronto delle tue
sm. invar. specie di coperchio o di piccola cassetta dove si mettono le
di protezione e di conservazione di qualcuno o di qualcosa; l'ufficio di chi
armata per difendere un luogo da sorprese o dal nemico). -anche: l'
son custodite con più stretta guardia, o battute dai mariti o padri, sono men
stretta guardia, o battute dai mariti o padri, sono men pudiche che quelle
il cane di guardia. -custodia o governo di animali (anche al figur
guardia fosse ritenuto. -corpo o posto di guardia: nucleo di soldati
che montano la guardia; l'edificio o il locale dove alloggiano (cfr.
sotto tarmi. -guardia medica o ostetrica, ecc.: ambulatorio medico
ostetrica, ecc.: ambulatorio medico o ostetrico, ecc. di pronto soccorso.
luogo il comune di firenze ha iurisdizione o guardia. -in senso generico: protezione
-stor. otto di guardia (o di guardia e di balia) '
.]. -capitano di guardia o della guardia: altro nome del bargello
alquanto tempo osservarsi una convalescenza appropriata, o guardia, come dicesi...
passare a napoli, / e vedere o d'entrare in qualche guardia, / o
o d'entrare in qualche guardia, / o imbarcare. gualdo priorato, 7-96:
con alla porta una guardia di dragoni o di cerberi. casti, 4-64: bello
, ecc.). -guardia montante o smontante: rispettivamente, quella che inizia
smontante: rispettivamente, quella che inizia o che termina il servizio. -ant.
. 7. corpo militare o paramilitare istituito con 10 scopo specifico di
istituito con 10 scopo specifico di proteggere o di rendere onore a persone o cose
proteggere o di rendere onore a persone o cose, di assicurare l'ordine pubblico
di un sovrano 0 capo di stato o altro alto personaggio; ciascun membro o
o altro alto personaggio; ciascun membro o soldato di tale gruppo o corpo (e
ciascun membro o soldato di tale gruppo o corpo (e nel corso della storia
nome di guardia pretoriana, guardia imperiale o reale, guardia consolare, grande o
o reale, guardia consolare, grande o piccola guardia, guardia a cavallo o
o piccola guardia, guardia a cavallo o a piedi, ecc.).
guardia nobile a cavallo, un battaglione o due di guardia reale: un po'
reale. -per estens. persona o gruppo di persone fidate e devote che
devote che accompagnano un personaggio importante (o che tale si ritiene) e disposte
. -guardia d'onore: picchetto o reparto militare destinato a rendere omaggio ufficiale
rendere omaggio ufficiale a grandi personalità, o a presidiare la residenza del capo dello
residenza del capo dello stato, sepolcri o monumenti insigni, o a dare solennità
dello stato, sepolcri o monumenti insigni, o a dare solennità a pubbliche cerimonie,
pontificie; potevano appartenervi soltanto cittadini nati o residenti a roma. -guardia svizzera:
* ordinaria, che sono circa 250 o 300 svizeri. botta, 5-259: continuava
classi possidenti a difesa dei propri interessi o per combattere e reprimere movimenti insurrezionali o
o per combattere e reprimere movimenti insurrezionali o rivoluzionari. gramsci, 11-120: da
guardie pungenti armata schiera / ti difende [o rosa] per tutto e ti circonda
crescenzio, 1-147: la guardia, o altri che scoprirà vascelli, subito nel
sopra verace. equicola, 180: o grande e immenso amor di dio, o
o grande e immenso amor di dio, o dignità dell'uomo, che dal suo
si dice quell'astante che all'ospedale o nelle case, alle ore assegnate assiste
incaricati di conservare l'ordine pubblico o di vigilare sulla tutela della proprietà, ecc
per antonomasia: agente di pubblica sicurezza o vigile urbano. celimi, 1-97 (
(regioni, province, comuni) o a privati (nella prima ipotesi la guardia
tram correvano. -guardia daziaria (o delle dogane): agente incaricato dell'
di consumo (ed è considerato ufficiale o agente della polizia giudiziaria, secondo le
consumo; taluno guardia di pubblica sicurezza o deputato. carducci, ii-9-236: il
continuammo a cantare. -guardia privata o particolare o giurata: persona che,
cantare. -guardia privata o particolare o giurata: persona che, previa autorizzazione
vigilanza e di custodia di proprietà mobiliari o immobiliari; nell'esplicazione di tali specifiche
signor n. -guardia notturna o di notte: persona a cui è
vigilanza notturna dei beni di persone fisiche o giuridiche. quasimodo, 4-13: anch'
davvero non c'è più nessuno. due o tre coppie di innamorati,..
13. sport. posizione di difesa o di attesa che offre minor presa agli
, tenendo il braccio armato teso o lievemente piegato con la punta del
scatenare una guerra come la scatenava hitler o mussolini. -nel pugilato, disposizione
vulnerabili del corpo; può essere chiusa o aperta se le braccia sono tenute accostate
sono tenute accostate oppure divaricate, atta o bassa se i pugni sono tenuti davanti
sotto il petto (e guardia destra o falsa guardia è detta quella del pugile mancino
14. parte di un oggetto o di uno strumento, che serve per
uno strumento, che serve per riparo o come rinforzo. nuovi testi fiorentini,
si fa, per guardare li canapi o panici e l'altre cose ne'campi da
spegnere. 15. guardamano della spada o della sciabola. marino, 20-397:
recava confitto fino alla guardia un pugnale o uno stocco. 16. parte
due, il secondo è detto bisguardia o risguardo). -anche: copertina
tenuto e debba scrivere nella guardia o coverta del suo libro dalla parte di dentro
19. elettrotecn. anello di guardia o di protezione: disco metallico posto alla
20. idraul. (anche segno o segnale o livello di guardia)
. idraul. (anche segno o segnale o livello di guardia): altezza
può giungere l'acqua di un fiume o di un lago senza costituire pericolo di
altro anno, e ogni cosa vecchia o scabra ne ridderai in terra.
i cani hanno que'denti lunghi, o zanne, che si chiaman guardie.
-avere guardia di qualcuno, di qualcosa, o a qualcuno, a qualcosa: essere
il comune di firenze ha iurisdi- zione o guardia: di voi il comune ha guardia
il serva. -avere a guardia o in guardia qualcuno: averlo in custodia
il vigilante drago. -avere a guardia o in guardia qualcosa: avere il compito
queta, / senza temer di tempo o di sua rabbia, / ché gli
/ ché gli avea in guardia istorico o poeta. serdonati, 10-113: levò
suoi giardini. -correre alla guardia o in guardia: accorrere in difesa.
-dare, affidare, commettere, porre qualcuno o qualcosa in guardia a qualcuno: incaricarlo
raccontò succintamente la storia di lucia, o la parte che gli era nota;
alcuno né contro di lui formare processo o sentenza, e se il delitto
li iddìi, né li uomini difesono o lei o li figliuoli dalla crudeltà del re
, né li uomini difesono o lei o li figliuoli dalla crudeltà del re amulio:
cittadella. -essere comandato di sentinella o in servizio di ronda; essere di
la lucerna nera. -essere a o in guardia di qualcuno o di qualcosa:
-essere a o in guardia di qualcuno o di qualcosa: difenderlo, proteggerlo.
della sepoltura di assambei. -essere alla o sulla guardia di un luogo: avere
guardia a qualcuno: servirgli di ammonimento o come invito alla prudenza. paolo
sono sanza guardia. -fare guardia o la guardia: vigilare, sorvegliare a
guardia: vigilare, sorvegliare a difesa o a protezione di un luogo o di
a difesa o a protezione di un luogo o di una persona; custodire, curare
sorvegliare attentamente, spiare. -fare guardie o le guardie: per indicare una sorveglianza
/ da quel che spesso muta / signore o compagnoni. -fare guardia di qualcuno
compagnoni. -fare guardia di qualcuno o qualcosa: custodirlo, curarlo.
tenere qualcuno, alla guardia di qualcuno o di qualcosa: affidargliene la difesa,
/ né altro a melon non fece o disse. d. bartoli, 17-1-24:
e di sentimento. -montare la guardia o di guardia; entrare in guardia;
-porre, ordinare, tenere la guardia o le guardie a qualcuno: sottoporlo a
non si faccia cappuccino. -porre o dare guardia alla bocca: frenare la
: frenare la lingua; evitare (o aiutare a evitare) discorsi sconvenienti o
o aiutare a evitare) discorsi sconvenienti o pericolosi. bibbia volgar., v-250
guardia alla sua bocca! -prendere o prendersi guardia: provvedere alla propria difesa
dovea giason dormire. -prendere o prendersi guardia a qualcosa: porvi mente
prende guardia alle proprie. -prendere o prendersi guardia di qualcuno: soccorrerlo,
un lor figliuolo. -prendere o prendersi guardia di qualcosa: darsene pensiero
. -stare in guardia, sulla guardia o sulle guardie; tenersi in guardia;
che minacciano l'incolumità di una persona o di un luogo; stare all'erta
tengo in guardia per non lasciarmi persuadere o tentare dalle lusinghe degli altri. abba
per loro. -stare in guardia da o contro qualcuno o qualcosa: guardarsene,
-stare in guardia da o contro qualcuno o qualcosa: guardarsene, non fidarsene.
-stare, rimanere in guardia di qualcuno o di qualcosa: sorvegliarlo, custodirlo;
. servizio di guardia in un porto o su una nave in disarmo.
denari aveva avanzati in tre priorati, o voliamo noi dire guardianati, e ne le
... col mantello del guardianato, o vogliam chiamarlo visdominato, si prevalesse tanto
laici, ad avere delle prelature locali, o guardianie. tornasi di lampedusa,
, la vigilanza di beni mobili o immobili; custode, guardia. -in
addetta alla sorveglianza di un luogo o di un edificio con il compito di impedire
contrari a disposizioni gene rali o particolari o che si rechino danni alle per
disposizioni gene rali o particolari o che si rechino danni alle per
in disarmo nei porti. -guardiano comunale o del comune: guardia comunale o municipale
comunale o del comune: guardia comunale o municipale. bocchelli, 13-206: i
ad animali (soprattutto al cane) o anche a mostri fiabeschi o mitologici.
cane) o anche a mostri fiabeschi o mitologici. crescenzi volgar., 9-78
di boote, vicina all'orsa maggiore o carro, che segue costantemente.
chi assiste, cura, segue una persona o come istitutore, educatore o protettore o
una persona o come istitutore, educatore o protettore o come servo o come accompagnatore
o come istitutore, educatore o protettore o come servo o come accompagnatore.
, educatore o protettore o come servo o come accompagnatore. francesco da barberino,
del seguito di un sovrano per servirlo o difenderlo. bibbia volgar., iv-453
siano ancora rappressati a noi, o stanno ancora pur da lungi. moravia,
delle restaurazioni. barilli, 1-82: o eroi affranti che avete bevuto nel calice
io. -con riferimento a qualità morali o virtù o sentimenti. fiore,
-con riferimento a qualità morali o virtù o sentimenti. fiore, 22-9: vo'
, di un territorio, ecc., o alla direzione di un'istituzione; governatore
il capo di una confraternita, congregazione o compagnia religiosa; priore. francesco da
se fatto se'priore, / guardian o superiore, / guarda correggi e muta,
. sono una specie di palizzate, o di moli costruiti perpendicolarmente alla spiaggia per
, sf. torretta, casotto o stanza dove sta la sentinella. -in partic
munita di feritoie, a pianta quadrata o circolare, situata nei salienti delle fortezze
, e donde si può guardare al passo o alla buttata degli uccelli.
nell'atrio d'ingresso di edifici pubblici o privati per uso del custode o del
pubblici o privati per uso del custode o del portinaio. soffici, iv-314:
cavallo, guardiole, bargello, famigli o altri esecutori, tanto di questa dogana
... pretendere riviste, mance o altro. = deriv. da
... con le guardarobiere o le famiglie del cocchiere o guar- diaportone
con le guardarobiere o le famiglie del cocchiere o guar- diaportone. gramsci, 115:
persone fermate per misura di pubblica sicurezza o quelle arrestate prima di essere consegnate all'
tutte le precauzioni per non essere sorpreso o danneggiato o offeso); esitante,
precauzioni per non essere sorpreso o danneggiato o offeso); esitante, incerto (
. letter. diventare goloso, ghiotto o desideroso, voglioso di qualcosa.
), agg. letter. diventato o reso goloso, ghiotto, avido,
goloso, ghiotto, avido, desideroso o voglioso di qualcosa. gualdo priorato
un pretesto per partire due giorni prima o due giorni dopo di taramanba e di
dalla febbre che io ebbi in roma o forse dalla vecchiezza che m'ingombra e
confusione e disordine, da costituire impaccio o impedimento, da deturparne l'aspetto con
si disgombra, / né di muro o di poggio o di ramo ombra, /
/ né di muro o di poggio o di ramo ombra, / né nebbia che
: a me... niun fastidio o difficultà arreca che la materia in cui
'ingombrare '. occupare la stiva o la coperta d'un bastimento con merci
, m'ingombra / la fama tua [o italia] che ognor mi sta presente
/ è quanto pe'mortai si pensa o veggia. castiglione, 584: questo è
: raguardi alquanto chi richezza tene / o chi si perde per venire in essa,
morone, 55: venite dunque, o miei ministri, e a l'opra
', lat. merovingico com6 [o] r « s 'abbattuta di alberi
2. occupato da oggetti o materiali che creano confusione e disordine,
costituiscono un impaccio e un impedimento, o che ne deturpano l'aspetto con la
se mena all'ingombrata spiaggia, / o alla collina cui, sulla sassosa / cima
fenomeno sia necessario, e quali ne siano o debbano esserne gli effetti e le cagioni
: benché l'aria sia vestita di tenebre o ingombrata di nuvoli sotto il tetto presso
essere ingombrato da alcuni nuvoli di leggierezza o di simulazione o d'ambizione, ma
da alcuni nuvoli di leggierezza o di simulazione o d'ambizione, ma tutto puro e
1-134: se tale, a goffo inteso o zecchinetta, dicessemi « siimi nel gioco
dicessemi « siimi nel gioco compare »; o donzella: « meco a danza trasvola
odore). leonardo, 2-164: o che diranno costoro del moscado, il
(l'intelletto, la mente, o anche una persona). dante,
dante, purg., 31-142: o isplendor di viva luce ettema, /
sotto l'ombra / sì di parnaso, o bevve in sua cisterna, / che
chiamavano opere reali ed eroiche, tragicommedie o commedie alla spagnola. = deriv
corte de la decta arte alcuna soma o balla o sacca, o alcuno altro ingombriglio
la decta arte alcuna soma o balla o sacca, o alcuno altro ingombriglio.
alcuna soma o balla o sacca, o alcuno altro ingombriglio. 2.
]: s'egli è male, o d'ingombrio all'animo, perché mi vuo'
brare, l'occupare spazio o posto eccessivi creando disordine, confusione,
lo più voluminoso, che occupa spazio o posto eccessivo, impaccia i movimenti di
, a chi può sembrar lodevole o imitabile? leopardi, i-654: che è
insieme delle dimensioni estreme di un veicolo o di un carico in rapporto con la
in rapporto con la sagoma del veicolo o del carico. -anche: insieme delle
, di una merce da caricare, o anche di un impianto, di una
'. volume occupato da un macchinario o da materiali da sistemare a bordo o
o da materiali da sistemare a bordo o a terra o da imbarcare come carico.
da sistemare a bordo o a terra o da imbarcare come carico... '
la larghezza e l'altezza dei macchinarii o dei materiali. 7. medie
trachea e dei bronchi dovuta a mucosità o sierosità, che si verifica nel corso
corso di gravi affezioni dell'albero respiratorio o durante anestesie generali. tommaseo [
. 9. locuz. - dare o fare ingombro; essere, servire d'
e simili lavori per renderli più sodi, o di superficie più liscia e lucente.
. 2. trattare una carta o una tela con gomma, in modo
su gli orli de'buchi un collarino, o un pezzo quadro di cartoncino con un
. -in senso concreto: cavità quadrata o piramidale in cui si innesta la punta
nella quale s'incastra la saettuzza, o vi si ferma con vite laterale di
piccolomini, 1-515: vietandosi loro spesse volte o cibi o giuochi o spassi che troppo
: vietandosi loro spesse volte o cibi o giuochi o spassi che troppo ingordamente appetiscano,
loro spesse volte o cibi o giuochi o spassi che troppo ingordamente appetiscano, s'
altrui. 3. con cupidigia o avidità di denaro. domenichi, 5-224
meno ingordamente che arrogantemente per vitto- vaglia o per fare ignobil preda, esso commandò che
ii-19): a volte si vede uomo o donna per soverchio amore, o vero
uomo o donna per soverchio amore, o vero per vedersi privar de la persona
d'un pedante, d'un frate o simili omini, a queste ribalde lo'
a procacciarsi di quei piaceri, de'quali o l'ingordigia delle dote, o l'
quali o l'ingordigia delle dote, o l'avarizia de'padri, o 'l prendere
dote, o l'avarizia de'padri, o 'l prendere parte delle madri,.
di denaro; sfrenata brama di ricchezze o di potere. boccaccio, dee.
. -in senso concreto: azione o comportamento dettato da cupidigia o da brama
: azione o comportamento dettato da cupidigia o da brama di potere. betteioni,
mangiare con ingordigia, divorare, viene o da * scuffina ', raspa o lima
viene o da * scuffina ', raspa o lima da legno, che adoprandola leva
vuole il suo tributo ogni giorno, o grande o piccolino: contentasi di dua
suo tributo ogni giorno, o grande o piccolino: contentasi di dua, di
, ingordissimo). avido di cibi o di bevande; che non sa moderarsi
; che non sa moderarsi nel mangiare o nel bere; goloso (con speciale
comanini, l-m-267: chiunque è mangiatore o pur bevitore ingordo non vive da uomo e
. -con riferimento ad oggetti inanimati o a concetti astratti. alessandro guarini
grazie. -che prova un irresistibile desiderio o gusto per un determinato cibo o bevanda
desiderio o gusto per un determinato cibo o bevanda. petrarca, i-3-107: gli
, 2-54: quei falconi, quelli astori o sparvieri... si fanno ingordi
proferire è ingordo, / spesso per danno o per vergogna cade. ariosto, sai
la finestra era che non bisognava, o che che cagione se ne fosse,
guerra. -con riferimento a oggetti inanimati o a concetti astratti. ariosto,
feriscono. -con riferimento a divinità o a personificazioni. giuglaris, 1-298:
-per metonimia. marino, xiii-264: o quante volte... / stendendo va
3. figur. privo di misura o di freno; insaziabile, inestinguibile (
immobili. -che deriva da ingordigia o da voracità o da prolungato digiuno o
-che deriva da ingordigia o da voracità o da prolungato digiuno o sete.
o da voracità o da prolungato digiuno o sete. pucciarello, vii-799 (1-12
pucciarello, vii-799 (1-12): o tu, che navigando vai esto fiume
avidità, da cupidigia, da ambizione o da brama di potenza. campofregoso,
d'altri morte. ariosto, 43-1: o esecrabile avarizia, o ingorda / fame
, 43-1: o esecrabile avarizia, o ingorda / fame d'avere, io non
1-v-299: furono contenti della sola ombra o nome di re, permettendo che della
-che deriva da lussuria, libidine o desiderio sensuale. ariosto, 13-21
, intenso desiderio, interesse, bramosia o lussuria (uno sguardo, un volto
e mordaci. dotti, 1-64: o dio, che dolci guerre ed aspre
acquose campagne irsene a nuoto / cadavere o vivente, però che l'onda entro l'
vini] gli manda a levare con barili o fiaschi ingordi, ed il venditore non
9. che consuma rapidamente, abbondantemente o, anche, in modo eccessivo il materiale
. pucci, cent., 3-32: o quanti de'qua'non dice la prosa
ne vien trasportata senz'oggetto d'industria o di acquisto fuori del suo paese natio
. montale, 1-71: più sordo o meno il ribollio dell'acque / che s'
dalla qual restarono presso a dugento spagnuoli o morti o feriti. 5. maffei
qual restarono presso a dugento spagnuoli o morti o feriti. 5. maffei, 70
parole); procedere in modo faticoso o confuso (la conversazione). borgese
-crescere, accumularsi senza trovare manifestazione o sfogo (un sentimento). pirandello
amara. e questa si esprimeva, o meglio s'ingorgava in un gruppo di pensieri
xvii-165: le orine mi s'ingorgano; o non posso orinare, o orino trenta
ingorgano; o non posso orinare, o orino trenta volte per ora, e sempre
ingombra e ingorga. -rendere spesso o denso. - anche al figur.
inghiottire; riempire la gola con voracità o ingordigia. buti [tommaseo]
pronunciato nella gola; avere un suono o un timbro profondo e basso. della
capitato, al crepuscolo, che fosse rotto o turbato dallo stridio d'agonia di non
4. pronunciare, emettere dalla gola o con suono profondo. pigna,
difende dalla briglia, ovvero la fugge, o se la ingorga, ponendogli le castagne
ed altre cose per fargliela poner sotto o farla sottile e levargli la difensione che fa
fermo, stagnante (l'acqua o un altro liquido). ariosto
necessario di mobilizzare i capitali sepolti, o ingorgati, o male impiegati per
capitali sepolti, o ingorgati, o male impiegati per diffidenza e indolenza.
l'ingorgarsi; ristagno (di liquidi o prodotti gassosi); ostruzione (di
6. medie. ipertrofìa di un tessuto o di un organo per il formarsi di
organo per il formarsi di un essudato o per l'accumulo di un secreto;
stato... tormentato da un ingorgo o cosa simile della glandola parotide nella guancia
fuoco. ingottito, agg. afflitto o deformato dalla gotta. viani,
. zoot. nutrizione forzata del pollame (o di altri animali destinati all'ingrasso)
., con riferimento ad animali fantastici o a esseri mostruosi: divorare in un
a fatica (per lo più un medicinale o una sostanza dal sapore disgustoso).
di caricarmelo sul muletto. -ingerire forzatamente o contro la propria volontà un liquido in
gavazzi, 73: lavano il martello o la mazza di un fabbro, e
ingozzano / con uno spruzzolin d'holbach o elvezio. dossi, 1-i-346: fu una
vita quella... d'ingozzare voglia o non voglia tanta nausea di scienza.
, 9-35: se parli, o scrivi, o pensi, ella ti strozza
se parli, o scrivi, o pensi, ella ti strozza. / ma
sensazione di soffocamento (per un boccone o per un liquido andato di traverso o
o per un liquido andato di traverso o anche per l'emozione); farsi venire
una sensazione di soffocamento per un boccone o per un liquido andati di traverso.
dovuto subire, tollerare, con stizza o rabbia suprema; sopportato (un'ingiuria,
. scherz. ant. bevitore o mangiatore ghiotto e smodato. bandello
a qual si sia tra gli albanesi o tedeschi famoso ingozzator di vino.
2. zoot. (anche macchina ingozzatrice o ingozzatrice, sf.). apparecchio
, in partic., di pollame o di oche). = nome d'
. ostruzione dell'esofago causata da cibo o da un qualunque corpo che vi sia
t'ingracilisci). diventare gracile o più gracile; divenire fragile, indebolirsi.
. 2. tr. rendere gracile o più gracile, assottigliare, smagrire;
può avvenire tra alberi paralleli, concorrenti o sghembi); può essere costituito da
vite senza fine, a sacchetto e dentiera o a cremagliera, ipoide o ipoidale.
e dentiera o a cremagliera, ipoide o ipoidale. -ingranaggio folle: v.
3. figur. movimento del pensiero o svolgiingr amire, intr. (ingramisco
, ci avvolge. cantoni, 552: o che è un uomo il nostro amico
un ingranaggio, un movimento automatico, o per meglio dire un movimento d'orologeria
. concatenazione di circostanze, di fatti o di condizioni che coinvolge inesorabilmente, costringe
automaticamente il comportamento di un individuo o di gruppi d'individui. serao,
un pianeta con un altro, ogni due o trecento anni, nelle inflessibili leggi siderali
quelli che riescono a mettersi a posto o col cinema, o con la radio,
mettersi a posto o col cinema, o con la radio, o nell'ingranaggio
col cinema, o con la radio, o nell'ingranaggio di qualche partito politico,
qualche collega la fama di miseria nera o di una malattia inguaribile e mortale. silone
di lavoratori (manovali, manovali specializzati o addetti macchina, operai qualificati, specializzati
relativo quando, per deficienza di lubrificante o per eccesso di pressione, esse vengono
asse, ecc. per insufficiente lubrificazione o difettoso allineamento. dizionario di marina,
2. tr. ridurre in grani o in granelli, sminuzzare. biringuccio,
. venire a contatto, essere accoppiati o in presa fra di loro, inseriti in
ingranando ne'denti delle rote namento o dei contatti corretti: nel campo delle
macchina motrice, che per insufficiente lubrificazione o difettoso allineamento, cessi di girare liberamente
a. neri, 1-50: in padellotto o padella che serve al giallo, non
lutato al solito, e cotte in fornace o fomacino a posta all'ordinario, faranno
incastrato in un altro, fatto combaciare o entrare in contatto (un ingranaggio, le
un motore qualsiasi ingranato al proprio macchinario o apparecchio utente. 2. figur
questa pasta in fornace di figuli, o fomacino a posta, che si averà un
di far apparire più grande un oggetto o un'immagine. c. mei
ingran dirsi; il divenire o il rendere più grande, piti
, se pur si vuole, in tre o quattro stati confederati, per sua propria
se no, chiunque sarà ambizioso d'ingrandimento o disperato del suo stato o di sé
d'ingrandimento o disperato del suo stato o di sé, correrà a guerreggiare e
i-i-59: il principe, che gradisce o mostra di gradire come offerta di liberalità
omologhi dell'oggetto. -ingrandimento angolare (o rapporto di convergenza): rapporto fra
il ingrandisci). rendere grande o maggiore, far divenire voluminoso, ingrossare
cose piccole, massimamente quando alcuna circostanza o del dono o del donatore le ingrandisce.
massimamente quando alcuna circostanza o del dono o del donatore le ingrandisce. imperiali,
più maestà. -aumentare l'importanza o la portata di qualche cosa; esagerare
amorosi gabinetti. foscolo, iv-372: o! come io scorreva teco queste campagne,
, non essendo ufficio di tal composizione o l'ingrandire o il lusingare. d.
ufficio di tal composizione o l'ingrandire o il lusingare. d. battoli,
e ingrandire la ragione e dirizzarla, o sono ancora ignote nell'ordine civile..
ancora ignote nell'ordine civile... o sono assai poca cosa. alfieri,
.]: 'ingrandire', detto di suono o armonia prolungata, vale accrescerne di molto
si possono ingrandire, si vedranno più o meno nitide ma non di maggiore dimensione
. -figur. far apparire maggiore o più importante della realtà. metastasio
con la particella pronom. diventare grande o maggiore, assumere proporzioni maggiori, ingrossare
ne surroga un'altra equivalente ad abitazione o dimora, ben è facile intendere che
quella i due occhi cominciarono a muoversi o piuttosto a ingrandire. — per
scrissero / tutti però in una lingua? o pure / saltabeccaro or nell'una or
che ha assunto proporzioni maggiori; reso o divenuto grande o maggiore, ingrossato;
proporzioni maggiori; reso o divenuto grande o maggiore, ingrossato; reso o
o maggiore, ingrossato; reso o divenuto più spazioso, esteso, allargato;
. rende il cono visivo, o vogliamo dire la piramide luminosa, per la
, di far apparire maggiori le dimensioni o il formato di un oggetto, di
f. casini, iii-566: sarei creduto o iperbolico ingranditore o calunniatore maligno, se
iii-566: sarei creduto o iperbolico ingranditore o calunniatore maligno, se non vi riferissi nel
l'ingra- nidore sopra una mesa, o come vogliam dire un albuolo,
ve ne sono che si coltivano, o se ne tiene conto, solamente per pastura
orobo, il latiro, detto mocaione o ingrassabuoi, il dimeno. o. targioni
detto mocaione o ingrassabuoi, il dimeno. o. targioni tozzetti, ii-89: caglio
v.). -ingrassamento intensivo o stallino: quello basato sull'allevamento sedentario
bovino), tenuto costantemente nella stalla o sottoposto a un'alimentazione assai abbondante,
(soprattutto bovino) allo stato brado o semibrado su pascoli e praterie ricche di
trattato intorno la vegetazione, la coltura, o lavoro della terra, gl'ingrassamenti e
io non erro, che con altrettanta o più ragione se ne potrebbe inferire accrescimento
iii-243: perché non può alcuna volta, o per infermità o per altra qualunque cagione
può alcuna volta, o per infermità o per altra qualunque cagione, farsi una totale
e collegamento di parti, che impedisca o in tutto o in gran parte la traspirazione
parti, che impedisca o in tutto o in gran parte la traspirazione? -figur
nutrire in modo da rendere grasso o più grasso, impinguare (un animale)
più naturale che non è quella de'porci o d'altro animale che studiosamente s'ingrassi
, le castagne e simiglianti cose, o le fave o l'orzo o 'l grano
e simiglianti cose, o le fave o l'orzo o 'l grano: imperocché queste
cose, o le fave o l'orzo o 'l grano: imperocché queste cose non
delle volte per invidia pelano i ricchi, o ingrassano i poveri per carità. carducci
in vecchiezza oscura e sola, / o poeta di gracco e mascheroni: /
proprio di cuoio / quand'è 'n concia o di can morto / o di nidio
'n concia o di can morto / o di nidio d'avvoltoio, / sol col
la vegetazion della canape, perché contengono o zolfo o olio o nitro. zanon,
della canape, perché contengono o zolfo o olio o nitro. zanon, 2-xviii-36
canape, perché contengono o zolfo o olio o nitro. zanon, 2-xviii-36: l'
con la particella pronom. diventare grasso o più grasso, pingue, obeso, florido
, 414: per non ingrassare, beveva o acqua o aceto, e usava molte
: per non ingrassare, beveva o acqua o aceto, e usava molte altre diligenze
ingrassarsi nell'arie freddissime che nelle tepide o calde. tanara, 50: il collotorto
il santo] affligge il corpo suo o corcegelo con la virtù della continenza,
crapulare / per l'inferno s'ingrassa, o miei signori. fagiuoli, ii-74:
avvantaggiarsi di una situazione, trarvi guadagno o profitto (anche illecitamente). malispini
... pare che ingrassino, o, o, sai, quando hanno a
. pare che ingrassino, o, o, sai, quando hanno a dire d'
quando hanno a dire d'uno prete o d'una monaca. e come ne ingrassano
fertile, ubertoso per effetto di concimazione o di irrigazione (un terreno).
i torrenti, perché si vogliono ingrossare o ingrassare d'acque non sue, sempre son
trarre vantaggio dal dolore, dal sacrificio o dalla fatica degli altri; profittare,
, guardar troppo minutamente alla qualità o condizione loro, o a qualche piccolo vizio
alla qualità o condizione loro, o a qualche piccolo vizio che in sé
(ant. incrassato). divenuto grasso o più grasso (un animale),
16. prov. -il piede o l'occhio del padrone le particelle biliose,
operaio addetto alla lubrificazione di organi meccanici o macchinari. -marin. sulle navi mercantili
. apparecchio, applicato a una macchina o a un dispositivo, che serve a iniettare
uno smagra litigatori et uno ingrassa-avvocati o procuratori che si chiamino. pro
. operaio addetto alla lubrificazione di macchine o di impianti meccanici; ingrassatore, oliatore
è destinato, anzi che al lavoro o alla produzione del latte, ah'ingrassamento
dei quali le piante si giovano, o che le restituisca quelli che le piante
i-211: tutti i suddetti ingrassi naturali, o influenze dell'aria e delle meteore,
v.]: 'essere ', o * mettere, por ^ e all'ingrasso
/ ingratamente e contra ogni ragione (o crudo guiderdone!). capilupi,
3. ant. senza piacere o soddisfazione; malvolentieri. tasso, ii-65
può anco vestire ingraticolate non troppo alte. o. targioni tozzetti [tommaseo]:
mandorlati, fatte di pertiche di castagno o di regoli di querce. 2
ai disegnatori di riprodurre le figure ingrandite o rimpicciolite con esattezza di proporzioni (cfr
; e paglia, invece di lastre o tegoli, onde coprirla. = comp
tenerlo prima un pezzo a seccare nel forno o sopra le ingraticciate delle castagne al fumo
graticci, a difesa di piante, o simili. = femm. sostant
grata, chiudere con una grata o con una graticola. - anche:
[della colombaia] ingraticolata di ferro o di legno, acciocché per quella i
è assai che siano ingraticolate di ferro o di fil di rame. baldinucci, 76
la graticola dei disegnatori su un quadro o una figura per riprodurla (cfr. grata
riparato, guarnito da grate, graticole o inferriate. machiavelli, 357:
lato, / di gabbia in forma, o di simil lavoro. lubrano, 1-14
..., era la nebbia o sia il velo che allora apparve.
sm. struttura composta da elementi metallici o lignei intrecciati o paralleli, usata come
composta da elementi metallici o lignei intrecciati o paralleli, usata come elemento di chiusura,
, 0 vero uno ingraticolato di bronzo o di marmo, ed i vani di
. bartoli, 2-1-33: le finestre, o velate di sottilissimi drappi di seta o
o velate di sottilissimi drappi di seta o chiuse d'un ingraticolato ad opera- di
, sostenuto da vertebre di orca o di balena, che scusan di piedi,
2. graticcio per fare seccare la frutta o stagionare i formaggi. deledda,
riconoscenza; tendenza a dimenticare i benefici o gli aiuti ricevuti, a disconoscerli,
dei secoli xiv e xv, 70: o dolce patria, ogniun cognosce e vede
286: è l'ingratitudine una oblivione o dimenticanza bene spesso simulata di non render
bene spesso simulata di non render grazie o altra cosa per lo beneficio ricevuto.
del valore di quell'atto e un'interpretazione o abbassamento di esso ad atto meramente economico
, ecc.); scarsa fecondità o produttività, sterilità; magrezza, penuria
più al plur.): atto o comportamento che deriva da mancanza di gratitudine
comportamento che deriva da mancanza di gratitudine o che manifesta tendenza a disconoscere i benefìci
atti tassativamente previsti dalla legge -omicidio o tentato omicidio, calunnia, ingiuria grave
avere raccontata (né questa fia poco o picciola), ricordando l'esilio del
redano, 3-49: tale, diceva, o diletta, è il comandamento del signore
del testamentario verso il testatore con offesa o ingiuria grave. casti, 10-25: come
la donazione può essere revocata per ingratitudine o per sopravvenienza di figli. 3
che mostra ingratitudine, che non apprezza o ricambia i benefìci ricevuti, che rende
., con riferimento a singola persona o all'umanità immersa nel peccato, immemore
leggi. iacopone, 41-39: o peccatrice engrata, retorna al tuo
dio. b. giambullari, 7-89: o qual sarebbe quella / mente sì
. io non gli ho mai dimenticati, o taciuti; io gli ho anzi magnificati
valerio massimo volgar., i-354: o ingrata patria, tu non ài le
, bene infinito? savonarola, i-9: o ingrata firenze, ed ha parlato dio
gl'ingrati! i figli di pietà o carità rinnegano la dolce loro madre!
ingiato abbandono col grido di: 'torino o roma'. carducci, ii-6-48: ha mille
ingrato silenzio. borgese, 6-9: questa o quell'omissione potrebbe parere ingrata.
quasi terra così ingrata che non produca o non possa produrre delle specie d'erbe
amante che non ricambia il sentimento amoroso o che si mostra insensibile o che è
sentimento amoroso o che si mostra insensibile o che è infedele. - anche sostant.
, freddo e caldo, / sonno o fortuna ingrata e pertinace. b. stampa
tesor, non cura stato; / o liberalità rara e perfetta! / impara
e si confondono con altri, o poco o quasi del tutto privi d'odore
confondono con altri, o poco o quasi del tutto privi d'odore, spargono
bollite in un involto di pasta o in qualche altra maniera che renda tali vivande
: tali ingratissimi effetti si dimostravano più o meno nelle altre parti d'italia.
ed esclamative. boccaccio, i-97: o ingrate porte, perché mi tenete voi
s. bernardo volgar., 7-15: o uomo, conosci l'onor tuo:
che forse volendovi andare ingrato, impacciato o per villa, o per buoi,
andare ingrato, impacciato o per villa, o per buoi, o per moglie,
per villa, o per buoi, o per moglie, il signore adirato non comandi
ostico (un incarico, un'incombenza, o, anche, un discorso, un
sostenere, e che ha del sospetto o dell'odioso. * ingrata parte 'o
o dell'odioso. * ingrata parte 'o 'uffizio da sostenere ', per
da sostenere ', per essere mal prevenuto o chi la fa 0 gli altri;
per essere da meno di quel ch'esso o altri vorrebbero. codèmo, 314:
ma sterile, che non corrisponde, o non pare che possa corrispondere, alle
12. locuz. -essere ingrato a fare o di fare qualcosa: esitarvi, riluttarvi
gran fama. -essere ingrato verso qualcosa o qualcuno: non attribuirvi il giusto merito
stato verso il vostro valore ingrato, o io o la vostra fortuna.
verso il vostro valore ingrato, o io o la vostra fortuna. -età ingrata
formula di cortesia che assicura di riconoscere o non dimenticare il proprio debito di gratitudine
. suona ingratitudine questo futuro; o è minaccia d'insulto all'altrui probità.
. di feriti, di uccisioni rissose o per cause di passione o di onore,
di uccisioni rissose o per cause di passione o di onore, di controbandi, stupri
figliuolo maschio. casti, i-2-25: o santo padre, incominciò, ché padre /
ingravidata di suo marito. -ingravidare di o in qualcuno: concepirlo; essere in
non potresti /... / cantare o de'mortali o de'celesti / qualche
.. / cantare o de'mortali o de'celesti / qualche leggiadra e ben intesa
tanto notabil differenza, ma il riscaldarla o raffreddarla un poco produce il medesimo effetto
), agg. ant. diventato o reso più pesante. galileo,
perché non voglio parere d'ingraziarmi baccelli o barrili. soffici, v- 6-62:
vita di s. petronio, 32: o bologna, quanto tu èi ingra- ziada
.. ingraziato e sanza alcuno vizio o vero difetto. cantari, 168: la
ingrazionisci). tasca portar ampolle o astucci / con balsami o ingredienti,
tasca portar ampolle o astucci / con balsami o ingredienti, tose. conciliarsi il
cavazzi, 29: dal capato, o sia fico d'inferno, spremendone il
agli occhi / di qualche ingrediente, / o greco, o malvagia, / lì
di qualche ingrediente, / o greco, o malvagia, / lì pronto per conforto
nella composizione di un determinato genere letterario o artistico. costanze, forte sentire ed
di montmartre. 4. mezzo o elemento utile per produrre un effetto,
ronico cioè di deformante il simbolo idiomatico, o deforme con esso, di che la
: fenomeno di sommersione di spazi più o meno estesi di terraferma da parte del
luoghi. -per estens. possibilità o facoltà o permesso di entrare; libero
-per estens. possibilità o facoltà o permesso di entrare; libero accesso.
gran freddezza l'ingresso a certe persone o mercatanzie dubbiose ha dato quasi miracolosamente assai
inteso in tutto quel che si faccia, o sia in principio, come si dice
si dice, nell'ingresso del giudizio, o sia nel progresso, o pure nell'
del giudizio, o sia nel progresso, o pure nell'egresso o nella terminazione.
nel progresso, o pure nell'egresso o nella terminazione. zilioli, ii-80: mau-
: all'ingresso della malattia ebbi otto o dieci febbroni. -introduzione (di
un mese, l'inizio di un anno o di una stagione. ang. contarmi
primavera e dell'autunno, soffriva languori o sfinimenti nello stomaco. padula, 415:
in forma solenne) di una carica o di un ufficio; insediamento. -in
l'entrare del sole in una costellazione o in un punto dell'eclittica; immersione
l'ingresso della luna nella penombra in o e il suo ingresso nell'ombra in s
dalla porta d'ingresso. -il locale o i locali che in una casa d'abitazione
locali che in una casa d'abitazione o in un negozio formano l'entrata, l'
da accesso a edifici di pubblica utilità o di pubblico spettacolo. p. della
alvaro, 16-336: poteva avere quaranta o quaranta- cinque anni, e incominciava a
così egualmente devastati - giallicci e gonfi o macri e ingrigiti. g. bassani,
detto 'crateras epistipheas oinoio, boccali o tazze ', diremo noi * ingrillandate
una di quelle tali che ri credono o vogliono farsi credere spiritate,..
. -soffocare (per intensa commozione o emozione). stuparich, 5-358:
siena, xxxix-n-164: deh, stendi [o venere] el giusto braccio a la
pare che alcuna cosa si pieghi, o che ingrossi più che non soglia,
. [ingròsso). rendere grosso o più grosso, aumentare di volume;
. bembo, iii-141: queste funi o questi ferri o questi legni,.
, iii-141: queste funi o questi ferri o questi legni,... o
o questi legni,... o gli 'ngrossano o gli ristringono, o in
,... o gli 'ngrossano o gli ristringono, o in altre guise levandone
. o gli 'ngrossano o gli ristringono, o in altre guise levandone e giugnendone,
que'vari effetti che i musici cantando o suonando far sogliono: come è porgere
sotto ha acqua sotterra presso ad arbore o ad altra cosa, che quell'aere infrigida
il brodo s'ingrossi bollendovi poco riso o sottili paste. nievo, 1-34: ingrossa
la voce e ingrossarla, stringendo più o manco molta o poca aria spremuta nel coverchio
ingrossarla, stringendo più o manco molta o poca aria spremuta nel coverchio d'essa
. panigarola, 2-447: resta, o signore, che tu finisca di convertire
-o io ho ingrossato l'udito, o ella ha assottigliato la voce. gioberti
, 3-3-200: la luna nuova poco o niente può illuminar la terra, non ci
-svilupparsi, crescere (un essere vivente o una sua parte); diventare grasso
di lui fibre sieno necessitate da qualche fòrza o a raccorciarsi o ad allungarsi. berchet
necessitate da qualche fòrza o a raccorciarsi o ad allungarsi. berchet, 163: mi
', come l'iliade del cesarotti o simili, poiché per questo vi vorrebbero
apparato, in somma la sua edizione o muterebbe faccia, o s'ingrosserebbe strabocchevolmente.
la sua edizione o muterebbe faccia, o s'ingrosserebbe strabocchevolmente. mazzini, 30-205
a quel tempo che regnano gli scirocchi o altri venti caldi. colletta, ii-118
ii-236: vedendosi rinchiusi né avendo altra salute o speranza che nell'armi, e giudicando
là, sfiatatoi che, a u ^ o di tromba allargandosi sopra in bocca,
assolutamente via. -impregnarsi di umidità o di vapori impuri o nocivi; diventare
-impregnarsi di umidità o di vapori impuri o nocivi; diventare caliginoso, greve, irrespirabile
gli avviene quando sia calata il terzo o poco più, con le molle pigliando le
-con partic. riferimento al sangue o a umori dell'organismo vivente.
necessariamente in quel tempo spremute, compresse o stirate; e se quella pituita talvolta ingrossa
passione. 18. acquistare importanza o consistenza; diffondersi, allargarsi.
intronato... se vuo'dire: o la volontà? subito è corrotta come
forteguerri, 19-93: disse nalduccio: o questa sì ch'è bella! /
non intorbida: raramente si diventa ricchi o potenti senza usare mezzi disonesti.
ingrossare), agg. diventato grosso o più grosso; aumentato di volume;
che è ingrossato: e'diviene per disagio o di fatica o di mangiare cose
diviene per disagio o di fatica o di mangiare cose cattive e ventose, o
o di mangiare cose cattive e ventose, o patire freddo de'piedi o umidezza.
ventose, o patire freddo de'piedi o umidezza. ghirardi, 107: ti veggo
. 4. impregnato di umidità o di vapori nocivi; greve, inaspirabile
pane fermentato piuttosto che con paste azime o altri farinacci. 5. stor
.: ampliato, allargato mediante annessioni o nuovi acquisti. codemo, 281:
? 6. figur. diventato o reso più intenso, più forte (
stettono in sino al medesimo tempo rinchiuse o non conosciute dagli uomini ingrossati nelle goffezze
proprietario, di ottenere, mediante vendita o permuta, e attraverso apposite procedure amministrative
permuta, e attraverso apposite procedure amministrative o giudiziarie, la proprietà di tale appezzamento
la proprietà di tale appezzamento minore; o anche nell'obbligo del proprietario del terreno
che si svolge fra produttori e grossisti o fra grossisti e negozianti. statuto dell'
: comperare, vendere, operare, o per qualunque modo trafficare fanno, così
.]: 'vendere ', o * dare all'ingrosso vendere le merci in
fra la nostra favella e la favella latina o greca, fosse... aritmetica
pisana non si accorgeva di lui, o accorgendosene lo trovava così brutto e ingrugnato
. idem, 2-668: chi s'adira o entra in collera, suol mostrarlo
, tor cendo la bocca o increspando la fronte, con atti simili;
far muso 'e * far grugno 'o * ingru gnare'. g
bachi] già siano assopiti, o almeno ingnilliti, e non sal
che non ha guado per cui passare, o che diffi cilmente o pericolosamente
, o che diffi cilmente o pericolosamente si guada. ferd. martini,
occhi e braccia, / le mani o i diti arrobbiati o inguadati.
/ le mani o i diti arrobbiati o inguadati. -contento son, se
propri rappresentanti? questi non saranno deputati o senatori,... bensì attori
,... bensì attori cinematografici o inguaiatori di urlatrici. = nome d'
proprietà d'addolcire gli acidi, involvendo o inguainando le lor punte, se l'
pref. in-con valore illativo. o allacciato con un nastro o un cordoncino che
. o allacciato con un nastro o un cordoncino che scorrono in una guaina
, passerei agl'insetti che hanno coperte o inguainate tali. marinetti, 2-i-304: il
remi prima di dare inizio alla voga, o sintonizzino la battuta nel corso della navigazione
, che non forma facilmente pieghe o grinze (un tes suto
pierantonio dello stricca legacci, 8-12: o dio v'in- gualdi, indiscreto
è come una finissima spada ma inguainata o spuntata. abba, 1-54: là vidi
mettere i guanti, coprire coi guanti o con un guanto, infilare nei guanti.
rivestito di guanti, infilato nei guanti o in un guanto, guantato (
diede in mano a lo imperator. o simili; da che la di
, mariano marescalco, 1-29: o che volete far con quella fazasse la cavicula
lucini, 4-84: guazza, / o sdrucciola allo scender e al salire. ugolini
e rassegnata, si ti senti un'inguinaglia o una ghiandussa, che ti venga tirò
, se la nanze dell'inguine. -canale o tragitto inguinale: ingubbiò tutta lui.
piccioncini quando non hanno genitori. marono inguinaria o anguinaglia. inguènto, sm.
i nostri vecchi, 4 del gavocciolo 'o 4 la lésco, inguidaléschi).
basso ventre. -anche con valore pensato o rimunerato; privo di guiderdone, di eufemistico
e carboncello; e se nelle inguini o altra parte adenosa, finia. r.
di carda- fisia, cioè d'inguastara o di fiasco. andrea da barberino,
v.) secondo l'alternanza an- o in-, inguluppare, tr.
se vu fussi un fancello de fraternità, o de palazzo, e ve ce 'ngulappaete
ingurgito). mandar giù in fretta o avidamente o in grande quantità (cibi
. mandar giù in fretta o avidamente o in grande quantità (cibi o
o in grande quantità (cibi o bevande); ingollare, tracannare.
pilastri] in interstizio erano perterebrati, o vero fistulati, e pertusati, cioè lo
e pertusati, cioè lo imbricio, o vero el compluvio delle aque precipite, per
, agg. mandato giù in fretta o in grande quantità (un cibo,
, l'essere ingurgitato; il mangiare o bere con avidità. - anche al
ingurgùglio). ant. emettere sibili o rantoli. 5. degli arienti
sapore, e quello che n'ha troppo o cattivo. s. maria maddalena
'che non si può bere o mangiare '(plinio); cfr.