deve essere venuta una furia simile? o che non sia forse per l'abitudine
la matrice negativa per le lastre stereotipiche o per i se- micijindri delle rotative.
di sedimentazione marina costituita da sabbie bianche o giallastre. = dal fr.
con trama di cotone, a tessitura liscia o incrociata, poco follata, garzato sul
) usato per il collegamento fisso, o amovibile, con un altro elemento;
per fondere poi le lastre stereotipiche o i semicilindri per le rotative. =
lo più causata da variazioni di velocità o di incidenza, delle pale dei rotori
cascante. alberti, ii-363: o dio, quali erano e'nostri visi!
sm. gas che si forma nello stomaco o nell'intestino durante i processi di
e che viene espulso dalla bocca o dal retto (v. fiato, n
1'emissione di gas (un cibo o un'altra sostanza ingerita).
potendosi così stabilire quali cibi sieno più o meno, come suol dirsi, flatulenti,
dioele sulla natura e sintomi del male melancolico o flatulento appresso a galeno. 3
una grande quantità di gas nell'addome o nell'intestino, che può essere dovuta
può essere dovuta a disturbi del fegato o dello stomaco o ad areofagia; meteorismo
a disturbi del fegato o dello stomaco o ad areofagia; meteorismo. -anche:
gas stesso che si forma nello stomaco o nell'intestino. redi,
coloro che hanno dolori ogni qual volta o per bocca o per dabbasso ributtano qualche
dolori ogni qual volta o per bocca o per dabbasso ributtano qualche poco di flatuosità.
). che genera gas nello stomaco o nell'intestino (un cibo);
(lo stomaco, l'intestino, o anche un ascesso, un enfisema).
adagio adagio presi da un enfisema, o vogliamo dire enfiagione flatuosa, in tutta
una formazione eccessiva di gas nell'intestino o nell'addome (una malattia).
. cocchi, 8-234: l'affluenza sproporzionata o la ridondanza del sangue...
popolo intesa infermità, che chiamasi ipocondria o melancolia flatuosa, e nelle femmine affezione
è prodotto dal gas presente nello stomaco o negli intestini (il gorgoglio dello stomaco)
ode il cacciatore selvatico zampognare alle folaghe o flautare ai colombacci. -sostant.
flautino forato, e non un cannello o zufoletto di due pezzi. salvini,
luoghi ove il girovago, flautista / o lanciatore di coltelli, avviva / il
intr. ant. sonare il flauto (o uno strumento a fiato simile).
flautizzando, pareva in faccia una larva o vero una befana. 2.
eseguire un motivo musicale col flauto (o comunque con strumenti a fiato).
267: le sirene... cantino o suonino o faccino l'un l'altro
le sirene... cantino o suonino o faccino l'un l'altro, come
dita, parte con chiavi, uno o più dei quattordici fori praticati nello strumento
esecutore: flauti dtitti (dolci o a becco o d'inghilterra), anche
dtitti (dolci o a becco o d'inghilterra), anche muniti di bocchini
di bocchini, e flauti traversi (o traversieri o tedeschi), ai quali
, e flauti traversi (o traversieri o tedeschi), ai quali risale l'
ingemmata / fai risonare; e tu [o poesia] sul flauto gl'imi /
bionda euterpe. prati, 1-297: o rosignol, divino / flauto de'boschi
taglio dev'esser liscio e a flauto, o, come dicono, a canna,
chim. -ina, che indica ammine o composti analoghi. flava? òlo,
flavescènte, agg. che tende ad assumere o assume un colore giallo dorato. -anche
quercetrina. -flavina diamante g: pasta o polvere giallo-bruna, solubile in acqua per
, la paglia, ed il giallo o rosso dell'uovo, e quindi nominavano
nominavano il croceo, il flavo cereale, o biondo, il luteo ed il melino
scendeste inviolati, d'auree sabbie flavi o sanguinei / d'argille. soffici, iii-461
si rende necessaria a causa di varici o trombo- flebiti, di un segmento di
e flebile voce dicevano: -o ieronimo, o francesco, per l'amor de dio
donne, somministrava materia, a delicate o a flebili melodie. giusti, 2-224:
in flebili modi elegiaci, / lamenti, o giulio, la cara vergine / che
algarotti, 2-527: quale l'odrisio orfeo o per le selve / alte errasse de
/ alte errasse de l'emo, o per l'inospite / rive strimonie con
se avveniva che per le tacite selve o lungo i flebili ruscelli io andassi a
infezione puerperale, a malattie infettive acute o croniche debilitanti. carducci, ii-19-201
soluzione acquosa, praticata attraverso un ago o un piccolo tubo di plastica, che
flebòlito, sm. medie. calcolo venoso o concrezione tondeggiante o allungata che si trova
medie. calcolo venoso o concrezione tondeggiante o allungata che si trova nei vasi sanguigni
che si forma nelle vene per infiammazione o terapia sclerosante. = voce dotta,
: rifacendoci adunque dalla flebotomia, o sia cavata di sangue, è notorio [
, quest'è murello. un veterinario o un flebotomo, e non occorre altro.
dal gr. < pxe3oxóp. o <;, comp. da < pxe pxe le sue punture provoca la dengua o febbre da pappataci. = cfr. flegetonteo in tal copia, che cinque o sei barili se ne riempiono ogni giorno. tengono venti specie tropicali erbacee o arbu- stive. -flemìngia vestita: sogna la persona, che piove, o ch'ella si bagna, o ch'ella piove, o ch'ella si bagna, o ch'ella cade in acqua, e valentuomo una gran proporzione di flemma, o sia pura acqua nel siero. milizia, viii-69: un poco di flemma o d'acqua è necessaria per la consistenza
perché molti distillano i cristalli di luna o saturno a lento fuoco, e perciò
altri alcoli ottenuti dalla fermentazione di zuccheri o amido, che viene impiegata come solvente
d'umori che sia bilioso e collerico o pure malinconico e flemmatico,...
un effigie, a un favellare flemmatico o rapido,... senza esaminare il
sono i sanguigni, che i flemmatici o di altro temperamento. -ant.
uomo al perineo, per malattie urinarie o per cause urologiche. citolini, 255
delle paure di voler doventare una risipola o un flegmone. campailla, 17-15:
i-285: 'flemone ', infiammazione o tumore infiammatorio, rotondo, teso, sodo
cani. -aver genio con qualcuno o qualcosa: provare simpatia, gradimento nei
, in modo contrario alle proprie inclinazioni o desideri. foscolo, xi-2-305: benché
, 1-91: scendeva il cardinale con quello o con quell'altro amico di genio,
, si tratti del padrone di un ristorante o di una padrona di casa.
cattaneo, iii-14: io non sono, o signori, di quel genio di condur
ironia, quando due s'incontrano a dire o a fare la stessa cosa. crusca
dicesi scherzevolmente e ironicamente, quando due o più persone si trovano aver fatta la
si trovano aver fatta la medesima cosa o avuto il medesimo pensiero, senza che
promettente. -anche: la raffigurazione scolpita o dipinta di un fanciullo che rappresenta allegoricamente
]: 'genietto', giovanetto che prometta o fingasi di promettere per lui, sia
', nel significato di * potenza 'o 'forza d'intelletto 'o *
'o 'forza d'intelletto 'o * d'ingegno ', è voce della
studio e all'esecuzione di opere pubbliche o d'interesse militare. -genio civile
tecnica sulle opere eseguite dagli enti locali o anche da altri enti privati qualora lo
: era una compagnia di guastatori, o soldati del genio. -genio navale,
(della famiglia leguminose papiglionate) caducifogli o sempreverdi, talora quasi sprovvisti di foglie
fiori con corolla papilionacea, in racemi o capolini terminali, raramente ascellari, generalmente
può cavarne la tintura che tingono le carte o le pezze bianche, e sono i
servono all'eiaculazione dello sperma o liquido seminale contenente le cellule maschili
liquido seminale contenente le cellule maschili o sper matozoo e infine il
, le trombe ute rine o tube di falloppio, l'utero e la
di una profonda scissura con l'ovidotto o tuba di falloppio, l'utero o
o tuba di falloppio, l'utero o matrice, la vagina, la vulva
medesima spezie con i pesci cani, o molto simili. li maschi hanno fuori
viscere nel ventre un loro arnese, o membro genitale, e sembra, anzi
eccelso, né so se per natura o per arte più potente, conciosiacosaché le sue
di sé 6 potenzie; cioè appetitiva, o vero attrattiva...; la
e latina; può essere genitivo soggettivo o oggettivo, a seconda che indichi chi fa
a seconda che indichi chi fa o chi riceve l'azione espressa dal sostantivo o
o chi riceve l'azione espressa dal sostantivo o dall'aggettivo che lo regge; possessivo
può inoltre servire come complemento di accusa o condanna, di prezzo, valore o interesse
o condanna, di prezzo, valore o interesse, ecc. -genitivo assoluto:
retto * nominativo 'perché per lui o con lui nominavano tutte le cose.
greci come i latini declinano i nomi, o sostantivi o ag- ghiettivi che siano,
i latini declinano i nomi, o sostantivi o ag- ghiettivi che siano, ciò è
12-42: non gli piaceva il doppio genitivo o l'uso di una parola invece di
= voce dotta, lat. genitìvus o genetivus [còsws], sul modello
volgar., 29-1 (455): o caro mio figliuolo, perocché io sono
ristoro / di sogni strani, o genita / da citerea, io vengo.
tu origo e fin, tu senza prima o poi: /... /
rivoluzione francese non fu già la causa o l'effetto di una filosofia, ma
, cioè se è genito d'altrui o ingenito: ch'io veggo oramai manifestamente
, agg. e sm. che genera o che ha generato; che trasmette
questo senso è di uso letter. o scherz.). dante,
morte 'del leopardi ingoiando dell'arsenico o del fosforo di fiammiferi sciolto nell'acqua
.. cominceremo. aretino, 9-83: o padre del cielo, i peccati che
che dà origine a una nuova quantità o a una nuova figura; generatore.
molto fortunati. -nascere (o essere nato) da poveri ma onesti
soggetto a gravi tare ereditarie fisiche o morali. alvaro, 2-28:
e surrenali. -sindrome genitosurrenale (o adreno genitale): eccessiva proson però
parte delle ghiandole surrenali, con accentuazione o precocità dei caratteri sessuali maschili nell'uomo
dei caratteri sessuali maschili nell'uomo o la comparsa dei medesimi caratteri nella donna.
agg. e sf. che genera o ha generato; madre (e in questo
/ di quel divino agnello: / o sopr'ogn'altra bella / di gloria felice
antica mia terra ond'io derivo. / o cara genitrice! o dal tuo figlio
derivo. / o cara genitrice! o dal tuo figlio / riconosciuta arcadia!
mie madri sono l'amore della pecunia o avarizia, la ingluvia del ventre ossia la
e lo mio padre è chiamato enfiamento o vero superbia. dominici, 1-8: memoria
di venere. equicola, 118: o celeste dea con molta fama, lode e
« eroico » d'un eroismo senza archibugi o scimitarre (eroico in quanto amico di
= voce dotta, lat. genitrìx (o genetrìx) -icis (v. genitore)
omicidi coloro che disturbassero le geniture, o fosse il feto formato o informe. d'
geniture, o fosse il feto formato o informe. d'annunzio, iv-2-1117:
loro è nera. musso, ii-96: o nuova agricoltura del pane celeste; o
o nuova agricoltura del pane celeste; o nuova genitura delle carni di dio.
quore del corpo d'uno anno, o vero di due, e sia de la
una teda non tolta a cupido, o col ferro si mutilarono. -di genitura
ciò credere per via della genitura, o vogliam dire del seme, che è
a saltar per disperdere un piccolo embrione o genitura, nelle sue membrane involta.
che riguarda la ge nerazione o la successione delle generazioni. -primo-
se fano de mexe de marzo, o ver del mexe de zenaro inanze che
con allegra fronte / curando poco grisoppo o rovaio, / e n'sulla terza sopra
gennaio. 2. locuz. -avere o volere i pulcini di gennaio: avere
more, dalle rose: non essere disposto o preparato per una determinata azione; essere
un fico, ch'avea le fiche o gli fichi (perché l'uno e l'
m. -i). che compie o ha compiuto un genocidio. govoni
sistematica di un gruppo etnico, razziale o religioso mediante il massacro degli individui,
distruzione in massa di un gruppo nazionale o religioso... nel dicembre 1948 il
ereditario di un indi viduo o di una popolazione. = voce
la voro diece squadre, o manco, per sicurtà di quelle marine.
e dei suoi abitanti; che è nato o vive a genova.
. se condo il costume o il linguaggio proprio degli abitanti di
veramente chi traponesse un vocabolo lombardo o genovese in poesia, milanesemente e genove
. insieme di persone abbiette e spregevoli o di infima condizione; canaglia, marmaglia.
: son popolazzo e gentaglia senza coltura o polizia di vivere. l. pascoli,
. accolta di persone di vile condizione o poco raccomandabile; gentaglia. libro di
schivando la gente. -poche persone (o una singola persona); uomo o
o una singola persona); uomo o donna indeterminati; qualcuno (di so
di sentir gente. manzoni, 34: o tementi dell'ira ventura, / cheti
uopo da una rupe / rigida, o colle, dar la caccia a ratte /
(spesso in contrapposizione con i morti o con la divinità). guinizelli,
al quia. passavanti, 15: o gente mortale ponete rimedio a così pericoloso
1-45: or di messo in figura o di gagliardo / pugilator te [s.
i popoli (diritto naturale), o il complesso di norme considerate come fondate
più individui uniti da legami di consanguineità o di parentela o di comune discendenza (
da legami di consanguineità o di parentela o di comune discendenza (e sopravvive a
presero il nome di « genti » o di « città ». d'annunzio,
persone che discendono da un unico ceppo o che hanno la stessa origine etnica;
gruppi razziali caratterizzati da una pigmentazione più o meno scura della pelle (negri,
cui sol pregio è gente, / nullo o parvo è pregio in ben de fore
spesso fanno parte di una stessa nazione o di uno stesso ordinamento politico; popolo
di origini e di tradizioni delle persone o dei gruppi componenti); popolazione.
abita, da cui si proviene, o in cui si svolge una determinata attività
da determinazioni che indicano il ceto sociale o la classe di appartenenza. -gente bassa
la classe di appartenenza. -gente bassa o minuta o vile: il popolo (in
di appartenenza. -gente bassa o minuta o vile: il popolo (in contrapposizione
il popolo (in contrapposizione alla borghesia o ai nobili o alla classe dirigente)
in contrapposizione alla borghesia o ai nobili o alla classe dirigente), il proletariato
dichiarò patrizi i senatori più vecchi, o discesi d'uomini chiari: restandovi pochi
. -per estens.: qualsiasi classe o gruppo che si stabilisce in un territorio
, principe, pietro bernardone, povera o ricca, grassa o magra, tollerava
pietro bernardone, povera o ricca, grassa o magra, tollerava sempre meno e sempre
: di gente di corte, minestrieri, o giu- colari non si dilettò mai.
cibo. -gente d'arme (o dell'arma, o dell'armi o,
-gente d'arme (o dell'arma, o dell'armi o, anche, ant
(o dell'arma, o dell'armi o, anche, ant., gentedarme
.), gente da guerra (o di guerra): soldati. malispini
galera, che s'armi, o vadia in armata di nostra religione, non
valle, 33: fui accompagnato per die o tre miglia fuori dalla maggior parte delle
sormontare una delle due difficilissime imprese: o di mutare gli usi e la religione
e la religione delle sue genti; o di disperdere i vinti nell'asia e regnare
. -l'insieme delle persone al servizio o alle dipendenze o al seguito di qualcuno
delle persone al servizio o alle dipendenze o al seguito di qualcuno. fiore di
seduto / sulla tua pietra, o fratei mio. -a tutta gente:
gente. -andare, trovarsi tra o nella gente: in mezzo alle persone
causa a misura che ispirava fiducia o l'uomo o lo scrittore. carducci,
che ispirava fiducia o l'uomo o lo scrittore. carducci, ii-3-367: ha
/ vin che non è di bassa, o da gentùcola. silone, 4-78:
-sed io son d'altr'amato, / o disiato; / ben l'ho provato
gesto, ecc.). beroardi o giacomo da lentini o pier della vigna,
). beroardi o giacomo da lentini o pier della vigna, 447: novella
. completo, perfetto (un bene materiale o spirituale). giacomo da lentini
-conveniente, opportuno, onorifico. galliziani o rugieri d'amici o giacomo da lentini,
onorifico. galliziani o rugieri d'amici o giacomo da lentini, 440: forse
baratteria, / affideròmmi in te, o è follia? = * deriv
sf. donna di nobile nascita (o di alta condizione sociale) e
la pinguedine nascente, / placide, o pur bernhardtianamente / alte, sottili,
nobile; distinto (per investitura sovrana o per diritto di successione) dai cittadini
, 6-16: sia di vulgare stirpe o di gentile. lalìi, 3-45: messer
dicere: 4 io fui / nepote, o figlio, di cotal valente ',
. -che è proprio di una famiglia o di un casato (un nome)
lettere] deciso, dovevo per forza o privare quelle gentili della loro gloria,
cento / avesse magno cor, forz'o savere, / operandol sol sempre in voi
. fontanella, iii-358: vieni, o saggia nerina, / pastorella gentil, musica
tramontana. manzoni, 314: sgombra, o gentil, dall'ansia / mente i
leopardi, 32-182: queste, o spirto gentil, miserie estreme / dello stato
, galante, audace (l'uomo, o, anche, un suo atto)
, di fé, contra ogni legge / o barbara o gentil. da ponte,
fé, contra ogni legge / o barbara o gentil. da ponte, xxiii-39:
portoghesi la giustizia e la fede, o la potenza e la maestà. menzini,
qualche eccellenzia, quasi opera fatta da gentili o che alla eccellenzia loro convenissi. beccuti
, / perché nel nostro core / o non è fallo, o gentil fallo è
nostro core / o non è fallo, o gentil fallo è amore. parini,
-sagace, perspicace, sottile (l'ingegno o un ragionamento, una dimostrazione).
donna si debba tenere coperta con velo o vero con veli sottili e gentili di seta
chieggio, / vienmi a vedere, o prendimi. s. bernardino da siena,
vanne di quell'afflitta alla dimora, / o luna, e d'un gentil raggio
e grazia non comuni (un'arte o lo stile e l'opera di un artista
figure sia più tosto gentile che secco o legnoso. redi, 16-v-176: esso
gentili non allignano. pascoli, 508: o che piangi, vite gentile, /
gentile: varietà che matura in estate o in autunno. tanaglia, 1-770:
vuol buona pera a questo guata / o a fendere o a buccia in per gentile
a questo guata / o a fendere o a buccia in per gentile, / e
scorza). -anche: di buccia o guscio sottile (un frutto).
gentile, come di poca radice di liquerizia o di scorzonera. -soave (un
le ulive] nelle foglie di limone o di cedro, le quali danno loro ancora
e colori. carducci, 31: o cara al pensier mio terra gentile / ch'
, vivono all'ombra d'un palazzo o d'un campanile. -sostant.
s'eleva ardita / ti guardo, o sannio mio. e. cecchi, 6-358
pulitura uno speciale colore di argento cupo o di peltro. -molto minuzioso,
mia bella signorina / gentilina, / o perché non dormite? linati, 25-182:
l'errore: e doveva diminuirlo, o 'n altra maniera dimostrar la vanità e la
nome per dargli aria di antichità greca o latina. ma ciò fece sospettarli di gentilesimo
stirpi che, per diritto di nascita o per investitura sovrana, appartengono all'aristocrazia
u di podere, ricchezza di terra, o d'auro,... stimerem
la seconda è una potenza di seguito o di richezza anticata, vergognosa di mancar
/ che senno non ci vale o gentileza, / s'e'non v'è
raguarda come è lieve cosa la nobiltà o vuoi dire gientilezza di carne. ariosto,
dordani, iv-59: questa nuova gentilezza o nobiltà, creata dal nostro imperatore in
è un concetto di bellezza / immaginata o vista dentro al core, / amica
ha l'uomo da studiare la leggiadria o sia la pulitezza de'costumi, che
egli fosse veduto vigorosamente lo nimico fedire, o in sul muro salire, o alcuno
, o in sul muro salire, o alcuno simigliante fatto fare: e questo
. cavalca, i-59: venendogli fame o sonno o altra necessità...,
, i-59: venendogli fame o sonno o altra necessità..., vergogna-
l'aristocrazia. giamboni, 10-93: o misera gente, non vi vergognate voi
nell'etiopia, fosse nella felice arabia, o più veramente nell'un paese e nell'
papi, 1-1-19: quasi tutti agricoltori o pastori,... erano rimasti assai
trovarsi di fronte a uno sconosciuto potente o prepotente o ricco. 5. diligenza
fronte a uno sconosciuto potente o prepotente o ricco. 5. diligenza, esperienza
feciono. lancia, 1-749: o femmina, se tu ti fidi del cavallo
, ii-7-124: non amo scrivere per istrenna o per simili gentilezze, le quali mi
rassomigliano troppo alle rime scelte degli arcadi o alle rime oneste del mazzoleni.
concreto: arti belle; creazione artistica o letteraria di grande valore e finezza.
. -eccellenza di un modo di parlare o di scrivere raffinato, elegante, armonioso
bassezze delle prose popolari non sono intese o gradite, io non so come potranno piacere
sparagi salvatichi, ovvero domestichi, gelsomini o simili gentilezze. b. davanzali,
, nelle gentileze di roma fatti morbidi o infermi. p. della valle, 220
.: manufatto molto accurato; stoffa o abito elegante; merce rara; oggetto
. -ciò che procura diletto ai sensi o sollievo allo spirito. piovano arlotto
, avesse / a darsi al divettar o al tener squola. -suono armonioso
egli beveva erano coppe di cristallo, o d'altra pietra fine. a vederlo in
gran tranquillità, 0 mezzo spogliati, o vestiti. se si ha qualche panno per
. che è proprio di giovanni gentile o delle sue dottrine; che è stato con
sf. ant. nobiltà di nascita o di investitura sovrana; aristocrazia, patriziato
con nobiltà. iacopone, 35-70: o amor caro, che tutto te dai /
presenti, che questi gli davano, o altre persone, per aver da lui
0 lo dio della natura sostiene pena o l'ordigno del mondo si scioglie.
temer ragionevolmente d'ammorbarsi per alcuna gentilità o idolatria. bracciolini, 1-14-43: momo in
di costoro l'elemento civile è pagano o alla men trista profano: e il
verso le tenebre della gentilità antica, o almeno verso le ombre dell'antica alleanza.
gentilizio1, agg. che è o viene considerato come conseguenza della nobiltà dei
della nobiltà dei natali (un pregio o un difetto, un modo di pensare,
gentilizio e germanico. -che è o viene considerato come tipico degli aristocratici.
: barbe gentilizie abbondantissime, brune o bionde, grige, lucide e morbide come
reggimento delle città italiane passava nelle forme o del comune o della signorìa dalle oligarchie
italiane passava nelle forme o del comune o della signorìa dalle oligarchie gentilizie all'autorità
di mettere lo stemma gentilizio sopra l'altare o sopra il feretro. cattaneo, iii-1-353
scudi quadrilunghi con imprese gentilizie rozzamente dipinte o intagliate. nievo, 69: aggiungete a
sono popolati di case rustiche, bianche o dipinte, con le due scale esterne
pensiero di formare un camposanto decente, o di usare quello che abbiamo presso
-riservato ai membri di una famiglia aristocratica o di alta condizione sociale (un banco
: chiesa ov'è la sepoltura gentilizia o famigliare. colletta, iv-269: si portavano
gli arbitri, considerata ogni cosa, o li dichiareranno dèi, o li rimanderanno
ogni cosa, o li dichiareranno dèi, o li rimanderanno giù a riporsi nei loro
: giacer morto in una tomba gentilizia o nel campo dei poveri o, nuda spoglia
tomba gentilizia o nel campo dei poveri o, nuda spoglia, ai piedi d'
, ai piedi d'un albero, o in fondo al mare o dove che sia
un albero, o in fondo al mare o dove che sia, non è tutt'
narra le vicende di una famiglia patrizia o di tutta la nobiltà. comanini
, agg. ant. che si riferisce o appartiene ai popoli gentili; gentilesco,
egli stato / dai pedanti d'atene o pur di flora / gentilmente educato,
. leggende di santi, 4-335: o fanciulla, io so che tu se'
di pace gli batteva gentilmente col lapis o col tagliacarte sulle dita. buzzati, 4-61
vocaboli trasportati, gentilmente da quello strignere o allargar la mano. chiabrera, 536
), sf. scherz. qualità o condizione di gentiluomo. fagiuoli, 1-2-56
voluto, senza guardare se gentile uomo è o villano. sacchetti, 11-97: belle
-gentiluomo di titolo: nobile per elezione o investitura sovrana. carletti, 254
a guardare e dice a giotto: « o che imbratto è questo che tu m'
gentiluomo; gentiluomo non vero; falso o finto gentiluomo. 2. nobile
sanza avere cura alcuna 0 di coltivazione o di altra necessaria fatica a vivere.
mansioni particolarmente importanti presso una corte reale o principesca o una formazione militare; dignitario
importanti presso una corte reale o principesca o una formazione militare; dignitario, cortigiano
vedermi in quella corte non omo forestiere o litigante, ma come gentilomo del re
dignitario incaricato di sopraintendere alla mensa reale o principesca. f. badoer, lxxx-3-68
: ebbe [cosimo i] almanco otto o dieci scudieri, altramente chiamati gentiluomini di
con maniera spagnuola, quel nobil uomo o scudiere che nelle corti aveva l'ufficio
, i principi. -gentiluomo di camera o della casa: dignitario incaricato di sopraintendere
strazione dei beni di una casa reale o principesca (cfr. camera, n
avea servito. -gentiluomo del generale o della casa: guardia del corpo addetta
, 787: 'gentiluomini della casa 'o * del generale 'si chiamavano in
: a e'sarà doge el tale o el tale, perché hanno più amicizie e
sono in reggimento nelle terre suggette, o in altro pubblico officio, così per mare
e nella usanza pare più tosto buffone o giuco- lare, o per avventura lusinghiero
più tosto buffone o giuco- lare, o per avventura lusinghiero che costumato gentiluomo.
8. locuz. -fare il gentiluomo o da gentiluomo: adottare il portamento,
, sf. l'essere genuino; stato o condizione primitiva, originaria. cuoco
verri, ii-53: credo, apparirà, o m. bruto, a te ed
svevo, 3-689: questa indifferenza era, o mi sembrava, una manifestazione di salute
, una indù, gentù, gentile o pagana che dir si voglia.
genuflessióne, sf. atto di riverenza o di adorazione che consiste nel piegare a
di sovrani, ecc.) o nel piegare entrambe le ginocchia chinando che
), agg. piegato in ginocchio o sulle ginocchia in atto di devozione o
o sulle ginocchia in atto di devozione o di reverenza o di umile sotto- missione
in atto di devozione o di reverenza o di umile sotto- missione; inginocchiato.
-in senso generico: l'essere o il mettersi in ginocchio (per eseguire
. flettere). piegare un ginocchio o le ginocchia a terra in segno di
, chiacchiere e leghe di metallo più o meno genuine. bartolini, 15-85:
sf. bot. genere di erbe perenni o annue della famiglia genzianacee, ricco di
e sessili; i fiori, a gruppi o solitari, sono generalmente azzurri, ma
, ma si hanno anche specie gialle o bianche; il calice è formato di
, come la corolla che è imbutiforme o campanulata; l'ovario è uniloculare; il
carlina, si conservano dua anni, o al più tre. domenichi [plinio]
all'ordine contorte: sono erbe annue o perenni, assai diffuse, ma particolarmente
genere genziana, caratterizzata da erbe annue o perenni e dai fiori generalmente azzurri;
chim. -ina, che indica ammine o composti analoghi; cfr. fi. gentianine
piante che vivono nell'ambiente terrestre (o subaereo): vi appartengono 13 classi
.. contrapposto * geocentrico ', o sistema di tolomeo, che fa centro del
celeste dal centro della terra. -latitudine o longitudine geocentrica: la latitudine o la
-latitudine o longitudine geocentrica: la latitudine o la longitudine eclittica di un astro o
o la longitudine eclittica di un astro o di un pianeta definita con riferimento alla
iii-9-338: c'è una ragione filosofica, o, come si dice, a priori
. geocentrismo, sm. sistema scientifico o filosofico che considera la terra come centro
, ferro; in masse granulari o terrose di colore grigio piombo,
le cui pareti sono incrostate di cristalli o di concrezioni minerali (per lo più cristalli
(per lo più cristalli di quarzo o di zeoliti). mattioli [
nerissima ed alquanto ferrigna, con quattro o cinque cavità ripiene, ma non in
calcaree. trovansi negli strati d'argilla, o di creta, o nelle lave antiche
d'argilla, o di creta, o nelle lave antiche decomposte. 2
osserva in radiologia a carico delle ossa o dei polmoni, dovuta per lo più
dovuta per lo più a fenomeni degenerativi o mal- formativi. = voce dotta
generalmente non parla che d'alta geodesia o di tensione delle superfici liquide.
di archi di meridiano, di parallelo o di geodetiche, in relazione con le
di gravità. -geodesia teoretica o dinamica: si fonda sullo studio teorico
stessa, se questa è piana, o staccarsene, come nelle superfici convesse).
speciale tipo di costruzione di parti alari o di fusoliera eseguito con elementi metallici curvilinei
. medie. perversione del gusto o dell'istinto di nutrizione, che consiste nel
usanza di ingerire diversi tipi di terra o di argilla, diffusa fra alcune popolazioni
della fame in mancanza di alimenti, o, nei paesi caldi, allo scopo
voce dotta, lat. scient. geoffraea o geoffroya, dal nome del medico francese
glorioso in una supposta élite matematico-geomantica, o geofisica, come chi dicesse una casta
come chi dicesse una casta sacerdotale-astrologica egizia o caldaica. -osservatorio geofisico: destinato agli
a essa terra, abbraccia la geogonia o formazione del globo, il secondo la
'e yeveà * generazione 'o yovt) * discendenza '; cfr.
natura delle grandi masse di materie lapidee, o delle sostanze minerali, che entrano a
. -i). disus. studioso o esperto in geognosia. tramater [s
geognosta ', chi professa la geognosia o in essa è versato. geo gnòstico
(e si divide in geografia botanica o fitogeografia e in geografia zoologica o zoogeografia
botanica o fitogeografia e in geografia zoologica o zoogeografia). olivi, 1:
e mineralogica. -geografia fisica (o naturale): studia le forme e
un popolo e per dame ragione sia o no necessario di conoscere anche la sua geografia
ricercare se queste geografie si debbano fare o no entrare nei prospetti statistici. gioberti
geografia regionale: corografia. -geografia umana o antropica: antropogeografia. 2. per
per le scuole elementari si chiama stirpe caucasica o ariana. - carta
ariana. - carta o tavola di geografia: carta geografica.
descritti vari paesi, e alcuni globi o palle, fatte ad imagin del mondo
così detti dalle geografie stampate in tovagliuole o pezzuole da tenere in tasca.
ancora in fasce, in embrione, o si esplica disordinatamente, a suo
per - geografia linguistica (o geolinguistica o linle ragioni addotte è molto
- geografia linguistica (o geolinguistica o linle ragioni addotte è molto lungo ed
sempre un'4 espressione 'sebbene si debba o possa aggiungere 'politica'. bocchelli, 1-i-478
è [il carso] una regione o è una speciale formazione geologica comune a molte
geologica: v. mappa. -profilo o sezione geologica: spaccato che riproduce schematicamente
storia delle spente vite animali, nulla trascura o disprezza. alvaro, 8-200: gli
riferisce, che è proprio della geomanzia o dei geomanti; che tratta di geomanzia
glorioso in una supposta élite matematico-geomantica, o geofisica, come chi dicesse una casta
come chi dicesse una casta sacerdotale-astrologica egizia o caldaica. geomanzia (gieomanzìa,
l'interpretazione di segni tracciati sul terreno o mediante l'osservazione di spaccature e di
su una superficie un pugno di polvere o di terriccio. ricco da varlungo,
onde s'eglino appariscono in unghia, o ferro, ovvero pietra polita, è
, ii-4-268: nessun rettangolo geometrico esiste o può esistere nella realtà essendo esso nien-
espettazione. g. rucellai, 220: o magisterio grande / de tapi architettrici e
civili, l'estimo di terreni rurali o di aree suburbane, le operazioni relative
gli bastava agguantare un diploma di geometra o di contabile, a non dire una
= voce dotta, lat. geomètres o geometra, dal gr. yeoì {
non debbiam dunque cercare se la geometria o se l'altre scienze possano servire a
mentre sopra i suoi elementi il costruisce o 'l contempla, essa stessa si fa.
, di corrispondenze. -geometria elementare o euclidea o metrica: parte della geometria
di corrispondenze. -geometria elementare o euclidea o metrica: parte della geometria che studia
le proprietà fondamentali delle figure del piano o dello spazio, secondo i metodi che
delle figure geometriche. -geometria iperspaziale (o pluridimensionale o a n dimensioni):
geometriche. -geometria iperspaziale (o pluridimensionale o a n dimensioni): opera in
archi- mede. - geometria non-desarguesiana (o non-argusiana): geometria proiettiva piana in
elementi intuitivi. - geometria riemanniana (o metrica intrinseca): studia gli spazi
vista geometrico, senza riferimenti all'analisi o all'algebra. -geometria di proporzione:
ecc.); disposizione di uno o più oggetti ordinati secondo figure regolari e
6. figur. perfezione assoluta di proporzioni o di movimenti; amore dell'ordine e
azioni che se alterare si vogliono o sconvolgere, ciò deve essere a peso d'
bianco da siena, 55: o mente mia farnetica / che vai
sia l'altro è in geometria, o in una certa parte almeno della geometria.
fondamenti non più profondi della sola intellitinua o medietà geometrica: proporzione geomegenza della diffinizione
geometriche dimostrazioni, forza di possenti argomenti o replicate esperienze maturamente non ve lo persuadono
. agnesi, 1-2-829: le equazioni o formole differenziali affette da quantità logaritmiche bene
50. -luogo geometrico: linea o superficie o complesso di linee e superficie
-luogo geometrico: linea o superficie o complesso di linee e superficie i cui
quali ci determinano i valori geometrici o sia le radici dell'equazione proposta. landolfi
a un'unica situazione del destinatario, o meglio alla sua situazione cronica, su
proporzionale fra la prima e la terza, o semplicemente media, o pur media geometrica
la terza, o semplicemente media, o pur media geometrica. agnesi, 1-1-57:
, serie geometrica: successione (finita o infinita) di numeri o quantità in cui
(finita o infinita) di numeri o quantità in cui ciascuno è media geometrica
media geometrica fra quello che lo comprendono o è costante il rapporto (detto anche
costante il rapporto (detto anche ragione o quoto) di ogni numero con quello
modo una grandezza contiene un'altra, o in essa si contiene, come qualche
si contiene, come qualche altra grandezza contiene o è contenuta in un'altra, si
questi presi per ordine dicesi una progressione o serie geometrica. -ragione o rapporto
progressione o serie geometrica. -ragione o rapporto o proporzione geometrica: numero che
serie geometrica. -ragione o rapporto o proporzione geometrica: numero che indica,
la proporzione geometrica; l'altra commutativa o correttiva,... e questa,
2. per estens. che è conformato o strutturato secondo linee e forme precise,
proporzionate, spesso secondo criteri di funzionalità o di razionalità (un luogo, un
dall'alto; e così non segna diagonali o volute, non genera alcuna forma interessante
[sul fatto che l'universo sia finito o infinito] testimoniano d'una mentalità incorreggibilmente
. con geometrica precisione alcuni passi bene o male intesi dal traduttore. leopardi,
trapezio, rombo, ecc.) o di altre figure (spirale, greca,
sensi diversi, ripetendo le stesse parole o frasi oppure dando luogo a parole o
o frasi oppure dando luogo a parole o frasi diverse. 8. sm.
. buonafede, a misurare la terra o i rami. 1-ii-201: tutte l'arme
segnio... di quello o. rucellai, 2-3-3-173: geometrizzante in tutte
tra 2. che disegna o dipinge secondo stilizzazioni sformazione dei rilievi della crosta
dell'età arcaica, ai decoratori geometrizzanti o popolari; domani all'arte modellamento, ecc
; dopo domani... a raffaello o a ingres. g. rai
a vivere, insegnano a coli o medi proprietari terrieri. geometrizzarsi un modo
ordine preciso e ritali; geologia agraria o agrogeologia. goroso.
nuove basi una scienza dello stato o politica, partendo dallo studio del territorio or
appartiene alla georgia; che è nato o abita in georgia (con riferimento sia
di scorso, ecc. o anche un'opera figurativa).
salvi, grande madre delle biade, o terra saturnina. della casa, 5-iii-231
e dall'osservazioni ed esperienze da me o da altri fatte, formano questo mio qualunque
sovraccarico, si manifesta un abbassamento (o subsidenza) che dà origine a fenomeni
serve per misurare la temperatura (superficiale o degli strati interni) del terreno per
collera, sia purgato con gera ruffina, o vero con gera galieni a quantitade d'
che si ottiene per ossidazione del geraniolo o del citrale. = deriv. da
geraniacee, che comprende 30 specie annue o perenni viventi in tutte le regioni con
, fra cui il geranium robertianum (o cicuta rossa) e il geranium sanguineum
rossa) e il geranium sanguineum (o sanguinaria); alcune specie hanno proprietà
e fiammanti. quasimodo, 1-42: o mia dolce gazzella, io ti ricordo quel
piante rampicanti. -geranio muschiato (o erba moscata): erba annua o
o erba moscata): erba annua o bienne (erodium moschatum) con foglie
infisso un gomitolo vegetale, chiamato kactus o giranio spinoso, una pianta grassa,
dialetti noto col nome di pico de grulla o pico de cigiiefia, secondo la
; si ottiene dall'essenza di geranio o di palmarosa e viene usato in profumeria
siccome gerano significa gru; e gru o grua dicesi da noi una macchina per
e altri ingredienti, impastati con miele o con sciroppi. pietro ispano volgar
e mastice, uniti ed impastati con mele o con siroppo di viole e mele.
vi è connessa una notazione spreg. o scherz.). 4. dimin
ierarchìa), sf. disus. ordine o governo delle cose sacre. -in partic
esercitano autorità all'interno della chiesa cattolica o di altra chiesa cristiana fondata sul principio
, che è a dire tre principati santi o vero divini, e ciascuna gerarchia ha
4. l'autorità collegiale suprema o il complesso di autorità individuali, che
la posizione di vertice; autorità superiori o supreme. romagnosi, 19-16: or
censori, che facevano ogni quinquennio il censo o statistica, e n'avevano grande autorità
senza scrupoli, innalzandoli ai sommi gradi o alle « gerarchia » come le chiamava
an nunzio, iv-2-417: o venerando padre del nostro eloquio,
com ponenti d'un gruppo o d'un ufficio, in cui il superiore
. 6. classe, categoria o gruppo sociale. magalotti, 23-20:
dico che... un uomo, o vogliatelo semplice, o vogliatelo furbo
uomo, o vogliatelo semplice, o vogliatelo furbo, o vogliatelo visionario,.
semplice, o vogliatelo furbo, o vogliatelo visionario,... in una
in senso ecclesiastico, militare, amministrativo o semplicemente sociale). mazzini, i-103
il crocifisso le poltrone di velluto rosso o le sedie dove dovremo sederci, secondo la
, che è proprio della gerarchia angelica o della gerarchia ecclesiastica. savonarola, iv-89
che è proprio di una gerarchia militare o burocratica. tommaseo, 3-iii-32: gerarchico
burocratica. tommaseo, 3-iii-32: gerarchico o no, domandasi che cosa è un
era chiusa la via a una candidatura o proposta d'uno che nell'ordine gerarchico
, in una gerarchia (specie militare o amministrativa), occupa una posizione superiore
quello che, in una gerarchia militare o amministrativa, spetta a un'autorità superiore
per ottenerne l'annullamento, la revoca o la modifica. 3. che riguarda
. che riguarda il grado, il rapporto o la posizione occupati in una gerarchia (
gerarchia (ecclesiastica, militare, amministrativa o sociale). rovani, ii-551:
pero. 4. che riguarda o rispecchia una scala di valori.
. gerarchizzaménto, sm. ordinamento o clas sificazione secondo una determinata
questione « ha una portata esclusivamente professionale o culturale », e che non è il
erbe riunite grossolanamente, e lo posano o sopra una gerba o sopra delle cannelle sdraiate
e lo posano o sopra una gerba o sopra delle cannelle sdraiate sull'acqua.
savi, 2-ii-456: girando per le giuncaie o per i gerbai,...
la tramontana del bossolo grecizza una quarta o più, l'ostro gerbinizzarà altro tanto,
..., indi a calicut o alle moluche, allora se dirà che l'
dirà che l'ostro del bossolo silochizza o gerbenizza, e dir questo seria un
dei beni per andarci a caccia, o anche per capriccio. 2.
. di gerbo, dall'ar. yarbù'o giarbù'. gèrbo1, sm.
jerboa, deriv. dall'ar. yarbù'o gerbù'(cfr. gerbillo e gerbo3
senso generico: chi amministra beni o affari di altri. cattaneo, ii-2-119
: il responsabile unico di un giornale o periodico per i reati per mezzo della
dare, prendere in gerenza: affidare o intraprendere la gestione di una determinata impresa
, che è proprio di gergo (o di una lingua particolare o tecnica).
gergo (o di una lingua particolare o tecnica). c. e
, dall'altro il frasario di lontana o rinnovata discendenza illustre. = deriv.
1825. gergalismo, sm. termine o espressione idiomatica o locuzione verbale che è
, sm. termine o espressione idiomatica o locuzione verbale che è tratta da un
usa un linguaggio convenzionale per esprimersi o infiora il suo discorso con termini e locuzioni
gruppi ristretti, legati da particolari interessi o attività o professioni (per lo più
, legati da particolari interessi o attività o professioni (per lo più vietate dalla
per lo più vietate dalla legge, o comunque in contrasto col costume comune)
comunque in contrasto col costume comune) o a minoranze razziali; si fonda sulla
deformazione e sullo svisamento sistematico della lingua o del dialetto parlato, pur conservandone il
, oppure sull'uso di lemmi stranieri o di locuzioni metaforiche e allusive.
, v-63: se parecchi amici, o una compagnia quantunque grande ordinassero un modo
): i deputati si radunarono, o come qui si diceva spagnolescamente nel gergo
gergo casereccio e i plateali idiotismi di tre o quattro cent'anni fa...
rimangano per ora ignorati, non intesi, o scherniti; che non versi francesi mai
non versi francesi mai, od inglesi, o d'altro simil gergo prepotente. carducci
corrente (con riferimento a un termine o a una locuzione diffusa e di moda
1-152: tra gl'interpreti di questi gerghi o geroglifici amorosi passava in giudicato che un
, quell'emanuele, quell'4 ave 'o 4 salve, regina ',
si usa una lingua furbesca, o gerga, per buona creanza.
conversazioni, e parlan gergone con cinquanta o sessanta metafore di forestiera sintassi. pagano
2. dialetto; parlata popolare o familiare. g. gozzi, 1-385
qual luogo giustifica egli [orazio] o altro autore, che si compongano le scritture
. nelle regioni montuose per trasportare carichi o dai panettieri per il trasporto del pane
.. voglia dire che avessero due o tre bambini in una di queste tali gerle
ed altri popoli lombardi della voce gerla o zerla, per significare quella cesta in
risce, che è proprio dell'antica germania o dei gerlino, sm. disus.
, 2-364: si chiamano 4 gerii 'o 4 gaschette 'cuni] tuffavano
sensazioni che essa sembrava di merlino o di vecchie gomene intrecciate, le quali servono
= variante settentr. di gerla. o nazionali delle diverse stirpi germaniche, comgèrma
: partii per alessandria in una germa, o barca, e vi giunsi dopo desinare
usi e dai costumi antichi della o schirazzo, legni levantini / carichi di
del medio evo porta i criteri del monarchismo o cesareo v'avea che il potessero, tutti
, tutti vennero a vederlo. o feudale o moderno, dell'unità o imperiale
vennero a vederlo. o feudale o moderno, dell'unità o imperiale o convenzio-
o feudale o moderno, dell'unità o imperiale o convenzio- sm. plur.
feudale o moderno, dell'unità o imperiale o convenzio- sm. plur. letter.
individualità lin 3. parola o locuzione propria della lingua guistica (visigoti,
, burgundi, vandali). germanica o tratta da essa e introdotta in = cfr
ecc. dei popoli germanici antichi o moderni. -in partic.:
alle odierne manie germanistiche del signor chamberlain o del signor woltmann. 2. che
germanizzare, tr. imitare gli usi o le mode che provengono dalla germania.
b. croce, iii-27-281: pensieri fugaci o espedienti del momento erano i detti del
. che sono propri della germania, o della sua lingua e della sua cultura
è ora, in qualche parte, intoscanito o piemontesizzato. = dal fr. germaniser
11-167: vero è che i clericali o tutto ciò negheranno in fascio, o ad
clericali o tutto ciò negheranno in fascio, o ad ogni modo ricuseranno che alcuno presuma
molte genti e molti mar condotto, / o mio germano, finalmente io sono /
arco appresso alle sorelle; / « o cara mia germana, oh me! cirene
insieme vibra. boiardo, 106: o cielo! o stelle! o mio destin
. boiardo, 106: o cielo! o stelle! o mio destin fatale!
106: o cielo! o stelle! o mio destin fatale! / o sole
! o mio destin fatale! / o sole ai dui germani insieme giunto, /
, che è proprio della germania antica o, più raramente, della germania moderna
/ fuor di schiera e cammin fame o stanchezza. d'annunzio, iv-2-1214:
nostra maremma notturna col vento di levante o di scirocco quando s'ode fra lunghe
: 'anatra di coda lunga ', o german marino. -germano nero: folaga
: 'fischione col ciuffo ', o * germano turco ', o 'caporosso
, o * germano turco ', o 'caporosso maggiore '.
(superi, germanofilìssimo). che o chi ha simpatia, parteggia per la
. e sm. che ha avversione o odio per la germania e per il suo
un'altra schiera di critici, germanofili o germanomani, a capo dei quali era
, sm. letter. seme o germoglio di un vegetale. palladio volgar
opra consiste. chiabrera, 1-ii-405: o chiaro / astro d'italia, e per
me, si venne tosto a ricoprire o ad estinguersi in me, per mancanza
: tutti disperdiamo ogni giorno... o soffochiamo in noi il rigoglio di chi
. 5. fis. corpuscolo o carica elettrica che funziona da nucleo intorno
che, introdotto in una soluzione soprassatura o in un liquido sopraffuso, ne determina
macinazione, che trova impiego in saponeria o, dopo esser stata raffinata, come
promette di assumere una forma ben definita o a ciò che si è arrestato allo
. che dà origine alle cellule riproduttrici o germinali (il protoplasma degli animali e
un campione di semi in appositi germinatoi o in sabbia di quarzo ben lavata o
o in sabbia di quarzo ben lavata o su carta da filtro bagnata e rilevando
e meglio forse si chiamerebbe sommariamente, o germinalmente filosofico) non s'imbarazza innanzi
germinare), agg. che germina o fa germinare; che germoglia (una
intr. (gèrmino; aus. essere o avere). bot. svilupparsi dal
parini, 400: pari al cedro, o signor, pari all'oliva, /
cupidità è avarizia che germina in malizia o ingiustizia. d'annunzio, i-222:
germinasse un verginesi dall'anima corta, o viceversa. 6. figur.
discoidale è la regione marginale del blastoderma o blastodisco da cui deriva, in massima
ottiene disponendo carta da filtro, sabbia o cotone sul fondo del recipiente e coprendolo
. iacopone, 43-130: o terra senza tribulo né spina, /
un giovanetto genuine / da freddo vento o da pruina tangere, / o per morsura
freddo vento o da pruina tangere, / o per morsura d'affamato vermine? mattioli
nulla tant'amo / che te, o dolce santa madr'e vergine: / di
stermino / con tuo parole matte, / o vilissimo vermino: / quante novelle hai
/ quante novelle hai tratte! / o ignorante germino, / ch'a
delle carte, le figure dei tarocchi o delle minchia te (cioè 'i
pianta; primo sviluppo di una pianta o di un ramo. crescenzi volgar
primo sviluppo che fa la pianta. o. targioni tozzetti, i-31: questa forza
piaga] apparisse ancora nel vestimento, o nello stame, o nella trama, overo
nel vestimento, o nello stame, o nella trama, overo in qualunque cosa
. { germòglio; ausil. essere o avere). bot. sbocciare (
ogni cosa che è da fare in vite o in arbore, fallo anzi che mettano
vendetta fia; / ma semina tra sassi o sotto il pruno, / sempre germuglia
vostre moglie / vadano per taverne o per bordelli / né che altro vituperio in
arbor che già il quarto anno, o vada o seggia, / m'è sempre
che già il quarto anno, o vada o seggia, / m'è sempre innanzi
seggia, / m'è sempre innanzi o 'n valli o 'n piaggie o 'n colli
m'è sempre innanzi o 'n valli o 'n piaggie o 'n colli, / germoglia
innanzi o 'n valli o 'n piaggie o 'n colli, / germoglia entro il
, talora esuberanti, talora scarse, o già germogliate, o ancora immature, e
talora scarse, o già germogliate, o ancora immature, e per lo più
-figur. ungaretti, ii-27: o seni appena germogliati, / già sospirosi,
femm. -trice). che germoglia o fa germogliare. - anche al figur.
col tradimento. guerrazzi, 6-52: o giovanetto! la fortuna ti concedeva singolare
. nominati i gerocomi, o gerontocomi, cioè gli spedali de'vecchi.
» ma una « gerodiaconia », o « gerodulia ». = voce
» ma una « gerodiaconia », o « gerodulia ». = deriv
. persona di grande dottrina e autorità o che pretende di essere tale; chi si
. garzoni, 1-244: il parlare o scrivere geroglificamente non è altro che misteriosamente
letter. rappresentare per mezzo di geroglifici o, in senso generico, di simboli e
agg. rappresentato per mezzo di geroglifici o, in senso generico, per via di
concorrevano, in varie immagini geroglificata o la vita o la morte. geroglifìcatura
varie immagini geroglificata o la vita o la morte. geroglifìcatura [g +
tempo, ogni più svariato essere vivente o oggetto comune; era inciso a incavo
semplice obietto per mezzo di figura dipinta o sculta, come se fusse un vocabulo
medaglia] ove è impresa, ieroglifico, o emblema, dicesi il rovescio di essa
segno misterioso (tracciato spesso per capriccio o per formare una decorazione bizzarra);
sentimenti d'estasi e d'ebbrezza in venti o trenta geroglifici gettati sulla carta! gnoli
/ del taccuino, /... o versi miei troppo timidi. de marchi
strane cose che si possono immaginare, o sieno semplicemente stravaganze singolarissime per natura loro
singolarissime per natura loro;... o sieno costumi casi favole allegorie parimente forestiere
può decifrare. -linguaggio, stile o discorso oscuro e incomprensibile; modo di
, forami ovali, son nomi mongolici o geroglifici all'egiziana. pananti, ii-228:
1-152: tra gl'interpreti di questi gerghi o geroglifici amorosi passava in giudicato che un
a dire che siano un gioco nervoso, o un gioco di bile, o qualche
, o un gioco di bile, o qualche altro geroglifico di questo gusto.
5. questione di carattere filosofico, storico o culturale intricata e difficile, che richiede
derivandolo metaforicamente da un'immagine, dipinta o disegnata, che in sé ha tutt'
[lingua] geroglifica, ovvero sagra o segreta, per atti muti, convenevole alle
.. ideografica può essere semplicemente simbolica o ieroglifica. 2. per estens
d'un mezzo volume di prosa, o d'una indiavolata contenzion di spirito. dossi
e dell'amabile filosofia di alessandro manzoni o del sicuro animo e dell'ampio umorismo
egiziano esperto nella scrittura sacrale; interprete o custode dei libri e dei riti sacri
trova lungo le rive di un lago o di un fiume. lomazzi,
, non alla vigorosa canizie di un geronte o di patriarca. g. ferrari,
: a cartagine i due suffeti o re annui simili ai due re di sparta
tempo: serbando le « gerontie » o senati e le assemblee popolari.
troviamo... nominati i gerocomi o gerontocomi, cioè gli spedali de'vecchi.
periferia della cornea con forma di semiluna o di anello più o meno completo che
con forma di semiluna o di anello più o meno completo che, dovuta a processi
proprio di gerusalemme; che è nato o abita a gerusalemme. capitoli
desiate, / ma per la roba, o per piacere immondo, i ovver per
passato) per designare azione contemporanea o anteriore. -gerundio assoluto: quello, di
penna, / e s'ella dura, o non istà co'vivi, / o
o non istà co'vivi, / o ne'gerundi dà e ne'gerundivi. guerrazzi
che contiene un gerundio, che appartiene o è riconducibile al gerundio (una forma
sia come attributo, sia come predicato o in maniera impersonale, con valore di
con valore di participio futuro passivo o di necessità, mentre nei verbi intransitivi
.. / e s'ella dura, o non istà co'vivi, / o
, o non istà co'vivi, / o ne'gerundi dà e ne'gerundivi.
= voce dotta, lat. jerusdlem o hierusàlem o hierosolyma (ierosolyma),
voce dotta, lat. jerusdlem o hierusàlem o hierosolyma (ierosolyma), dal gr
famiglia di piante dicotili simpetale, erbacee o legnose, con foglie opposte, fiori
con foglie opposte, fiori pentameri actinomorfi o zigomorfi, che, alquanto rare in
: chi cuoce e macina il gesso o modella statuine in gesso; venditore di
di gessare), agg. preparato o trattato con gesso (un terreno, un
carta); pulito e lisciato con gesso o con una sostanza gessosa (un oggetto
in che l'uomo si bagna, o elle sono dolci, o d'altra maniera
bagna, o elle sono dolci, o d'altra maniera; siccome sono acque
gessétto, sm. bastoncino di gesso bianco o colorato artificialmente, di forma parallelepipeda
colorato artificialmente, di forma parallelepipeda o cilindrica, usato per scrivere o per disegnare
o cilindrica, usato per scrivere o per disegnare sulla lavagna (o anche
scrivere o per disegnare sulla lavagna (o anche su un'altra superficie idonea)
facendogli paura. -a gessetto: scritto o tracciato con un bastoncino di gesso.
una sostanza in gesso, per sostituzione o per reazione chimica. =
in natura sotto forma di cristalli prismatici o rombici, spesso geminati, o come
prismatici o rombici, spesso geminati, o come roccia in aggregati lamellosi o granulosi
, o come roccia in aggregati lamellosi o granulosi saccaroidi, generalmente bianco o incolore
lamellosi o granulosi saccaroidi, generalmente bianco o incolore, ma talora gialliccio o grigiastro
bianco o incolore, ma talora gialliccio o grigiastro, che trae origine per deposito
in seno alle acque marine, lagunari o dei laghi salati. -pietra da gesso
dalla cottura del minerale, precedentemente frantumato o polverizzato, e impiegato, in numerose
numerose qualità variabili a seconda del trattamento o del grado di temperatura a cui avviene
dorature, nell'impri- mitura di tele o tavole; in agricoltura, per il
). -gesso a presa rapida (o da presa, o da far presa)
presa rapida (o da presa, o da far presa): che,
lavori in muratura. -gesso ordinario (o da fabbrica): a grana grossa
imitano il marmo. -gesso idraulico (o da pavimento): cotto ad alte
per pavimentazione. -gesso da oro (o bolognese o volterrano): a grana finissima
. -gesso da oro (o bolognese o volterrano): a grana finissima,
finissima, usato nella preparazione delle tavole o delle superfici da dipingere o dorare.
delle tavole o delle superfici da dipingere o dorare. -gesso da stucchi: scagliola
1-118: abbia apparecchiate gesso bolognese, o vuoi volterrano, fatto e cotto, fresco
in su detto altare ed era di rilievo o di legno, o vero di gesso
ed era di rilievo o di legno, o vero di gesso. leonardo,
, stendendolo prima sopra la tavola, o altra superficie, che dovrà essere dorata
altra superficie, che dovrà essere dorata o dipinta. baruffaldi, 142: dicesi
occhi spesso, sappi che l'ucello ha o gesso o petra in la testa.
, sappi che l'ucello ha o gesso o petra in la testa. d.
busto) plasmato in gesso; copia o calco di un'opera d'arte eseguito
i quali da pedone / soglion copiare o disegnar dal gesso. note al malmantile,
di « gesso », senza dir figure o statue. frisi, xviii-3-382: a
. 4. bastoncino di gesso bianco o colorato artificialmente, che serve per scrivere
colorato artificialmente, che serve per scrivere o disegnare (su una lavagna, su
le sue figure colorisca, il rozzo dissegno o con carbone o con gesso oscuramente
il rozzo dissegno o con carbone o con gesso oscuramente l'abbozza. c.
si dovrebbero ridurre i disegni di matita, o rossa o nera; quei di gesso
i disegni di matita, o rossa o nera; quei di gesso sopra la carta
marmi. 8. medie. bendaggio o apparecchio ortopedico composto di fasce gessate,
che si usa per immobilizzare un'articolazione o contenere una frattura ossea (e si
e'non corressero a dar di gesso o di martellina a quella pittura d'andrea del
-di gesso (con valore aggettivale o avverb.): bianco, pallido
che contiene gesso, che ha natura o è costituito di gesso (un terreno,
, 2-32: detrimento poi, tanto maggiore o più pronto, può al corpo umano
e originatosi per evaporazione di acque marine o di acque ricche di composti inorganici alcalini
contenenti gessi cristallini. -formazione (o zona) gessoso-solfifera: complesso di terreni
. per estens. che ha l'aspetto o la consistenza del gesso. jovine
2. -per estens. rappresentazione dipinta o modellata di fatti eroici, memorabili.
, indecorose, riprovevoli; avventure galanti o erotiche; bravate. de sanctis
, spedizione (in partic., militare o punitiva).
; / credo ch'io sia nipote o consobrino / di quel rinaldo, uom
. ant. passeggiata in lettiga o in carrozza o a cavallo (per lo
passeggiata in lettiga o in carrozza o a cavallo (per lo più allo scopo
e le varie gestazioni umane e giumentarie o in sedia o in carrozza o cavalcando.
gestazioni umane e giumentarie o in sedia o in carrozza o cavalcando. 2.
e giumentarie o in sedia o in carrozza o cavalcando. 2. biol. e
-in partic.: processo di elaborazione o di formulazione di un'idea, di
sviluppo, di elaborazione; che ha o che dimostra la capacità di acquistare (
fare gesti (per lo più affettati o esagerati); gestire, gesticolare.
, 9-561: ella squote la testa, o torce 'l grifo, / gesteggia colle
azione sono statue che non si movono, o gesteggiatori sguaiati, non serve nulla.
pettegoli, pettegoli enfatici e gesticolanti, o facciamo delle glosse a noi stessi quando
concitati (per lo più nel delirio o in preda alla pazzia, all'ira,
i comici, i tragedi, i gesticulatori o battaglieri, i saltatori, i musici
l'insieme dei gesti che si fanno parlando o com piendo una determinata azione
victor hugo, di cui le braccia, o la penna del giovane poeta conservano la
tende ad assumere la gestione dell'economia o a parteciparvi (con riferimento all'attività
deriv. da gestione. trattazione o governo (dal punto di vista tecnicocontabile,
(dal punto di vista tecnicocontabile, o finanziario, o economico-imprendi- toriale, o
di vista tecnicocontabile, o finanziario, o economico-imprendi- toriale, o politico) di
o finanziario, o economico-imprendi- toriale, o politico) di un determinato affare, o
o politico) di un determinato affare, o patrimonio, o azienda, o ufficio
un determinato affare, o patrimonio, o azienda, o ufficio, od organizzazione
, o patrimonio, o azienda, o ufficio, od organizzazione pubblica o privata
, o ufficio, od organizzazione pubblica o privata. - dir. gestione commissariale:
estraneo (detto gestore) della trattazione o della cura di un affare di un soggetto
). fare gesti con le mani o con le braccia (e anche ammiccare
beni, affari, interessi per conto proprio o altrui; esercitare un'impresa, un
. amministrato, condotto per conto proprio o altrui (un bene, un'impresa
desiderio (talvolta anche involontariamente), o che è diretto a compiere un'azione
è diretto a compiere un'azione o che accompagna la parola dandole maggiore efficacia
di cose e concetti, che possono esprimersi o col suono della bocca, e questa
bocca, e questa si chiama pronunzia; o col moto delle mani, occhi e
, 6-292: a ogni salto, o ogni volo, eran subitanee alterazioni di viso
voce, esclamazioni e ghigni e gesti o di rabbia o di gioia o di
esclamazioni e ghigni e gesti o di rabbia o di gioia o di minaccia o di
e gesti o di rabbia o di gioia o di minaccia o di commiserazione o di
rabbia o di gioia o di minaccia o di commiserazione o di sdegno. montale,
gioia o di minaccia o di commiserazione o di sdegno. montale, 2-67:
, dalla recitazione, dalla danza (o anche da un cerimoniale). b
, sogliono ricorrere all'autorità di questo o quello autore, e con citar in
tucidide o di tacito. a. verri, i-204
ciuffi arruffati, ai cenci sfarzosi, o anche a un certo non so che nel
vivi come attendessero di principiare una danza o una lotta. -di animali.
animoso rispose. -atteggiamento del corpo (o anche movimento di scene naturali) fissato
di scene naturali) fissato nella pittura o nella scultura. vasari, i-151
di attirare su di sé l'attenzione o l'ammirazione. -bel gesto: atto
fingere di farla con la sola mimica o a scopo dimostrativo. f. frugoni
, conduce un'impresa, un bene o un affare altrui. guerrazzi, 6-676
di vario tipo (come iperemesi gravidica o vomito incoercibile, ecc).
andrea da barberino, 3-1028: o traditori, non tanto contro a'nerbonesi
ii-58: non era in uso ancora saio o gonnella, / ma si allacciava ognun
. -in partic.: che si esprime o si fonda sul gesto inteso come fattore
di pietà: dal solersi sulla porta o nella facciata di tali luoghi porre l'
. -essere tutto gesù e maria o madonna: ostentare una fervida devozione (
: 'tutto gesù e maria ', o 'tutto gesù e madonna ',
con le mani: esprimere preghiera o ringraziamento con le mani giunte. forteguerri
gesù con le mani ', o semplicemente 'far gesù ', vale congiunger
ipocrita. gioberti, 1-ii-197: o dio, che sarà delle cose nostre
, anzi papalino, senza esser gesuita o almeno gesuiteggiare? = deriv. da
gesuita1. gesuiteria, sf. azione o discorso da gesuita. -figur
e al mercato del vendersi per tanto o tanto; e sii vera. slataper,
? teologicamente vermigliuzzo e paffutello? o gesuiticamente palliduccio e sparutino? =
e del loro ordine; che concerne o è conforme alla morale, alla dottrina,
2. figur. spreg. atteggiamento o disposizione intellettuale (ritenuta comunemente effetto di
dissimulazione al fine di difendere determinati interessi o di raggiungere scopi prefissati (in campo
, sm. persona che nutre avversione o odio nei confronti dei gesuiti.
esclamazione popolare di meraviglia, stupore, o di dolore, rammarico (cfr.
e in seguito fusasi con i daci) o del loro paese, del loro territorio
boiardo, 3-139: non da getico dardo o strai di mauro, / ma da
cui se tarpi le ali colle forbici, o costringi i piedi coi geti acciò non
figur.: impedimento, vincolo morale o sentimentale. iacopone, 55-12: porto
di geti: tenere qualcuno in ristrettezze o in difficoltà. g. m.
. il trarre i dadi, il posare o scoprire le carte. valerio massimo volgar
. l. salviati, 4-33: o con gittaménto di tempo, del quale
, del quale tanto abbiam carestia, o con dannoso spendimento del medesimo per corto
nostra gran machina, da cui trasviata o dando ella volta indietro, essi la
a testa alta fra l'erba ima voce o il gittare d'un sasso, al
d'uno pesce ad altro trecento anni o più; allora è buona, e infine
-posare (per lo più negligentemente o sgarbatamente). butti, 109:
il laccio ad un puledro indomito, o a chiappar un toro, od a
un oggetto a qualcuno con gesto energico o sgarbato; lanciare. tavola ritonda
elemosine] vedessero a cui le fanno o il conoscessero, più tosto o a sé
fanno o il conoscessero, più tosto o a sé il guarderieno o dinanzi ad
, più tosto o a sé il guarderieno o dinanzi ad altrettanti porci il gitterieno.
lei gridando: / -o bionda, o bella imperatrice, o fida, / o
/ -o bionda, o bella imperatrice, o fida, / o pia, mercé!
o bella imperatrice, o fida, / o pia, mercé! d'annunzio,
il giavellotto, il disco (per divertimento o nel- l'eseguire un esercizio sportivo)
esercizio sportivo); buttare i dadi o gli astragali (per gioco o per oroscopo
dadi o gli astragali (per gioco o per oroscopo); porgere, scoprire
, gli faceva cavalcare alle volte, o gittare la pietra o la verga o fare
cavalcare alle volte, o gittare la pietra o la verga o fare alla palla o
, o gittare la pietra o la verga o fare alla palla o saltare, per
o la verga o fare alla palla o saltare, per fare il corpo agile.
sarebbe d'appendere un'amaca in terrazza, o gittare uno strapunto sul palmo d'erba
. mazzei, 3: avere tre o quattro some d'uve in uno tinello,
-vomitare, espellere (per la bocca o per il naso); perdere (
sangue od e'gitta- vano pel naso o di sotto. folengo, ii-245: non
vi apporta un concime fatto dalla natura o fermentato dalla natura, approssima in una
gitteranno; / onde lor sotto paglia o fieni sparti, / ché, noi
queste le 'mpromesse che mi facesti, o pallante, che mi dicesti che non ti
menerà puzzo, chi ne sarà impedito o stomacato lo faccia gettare e sotterrar egli
e sotterrar egli in che luogo sacro vicino o lontano più li piacerà. s.
alle pubbliche strade i propri figliuoli che o non possono per povertà o per in-
figliuoli che o non possono per povertà o per in- crescimento non vogliono allevare.
; disfarsi di cose inutili, ingombranti o nocive. - anche assol. cavalca
mare dicendo: andate in profondo, o male cupiditadi, ché 10 voglio innanzi
mare le robbe sue più care, o egli stesso gittarvele per manco male?
: se per motivi di tempesta o per inseguimento del nemico il capitano si crede
parte del carico, di tagliare gli alberi o di abbandonare le ancore, prende il
ponte, una passerella, ecc.) o appoggiare (una scala) al fine
sua grazia suol dilettarsi di guastare, o almeno di allungare tutti gli altri odori
filosofia. 18. emanare luce o calore; riflettere, rifrangere, riverberare
dante, inf., 18-48: o tu che l'occhio a terra gette,
11-3: di vero elli non erano auro o argento da provare nella fornace del fuoco
sommo re, ma erano maggiormente paglia o letame, le quali messe in sul fuoco
, 7-15: dimmi quel che tu hai o di che piagni / e gitti di
risvegliarsi non sa, che non oda musica o almen quello inquieto spirito intorno alle mura
nemmen lui se faceva una promessa, o un complimento. [ediz. 1827
egli stesso se dava una promessa, o se gittava un complimento comunale].
guardar le macchie di una volta o di un muro, e gittava dipoi sulla
francesco da barberino, iii-50: ad omo o donna hai detta / parola che mal
26. porre, spingere, trascinare qualcuno o qualcosa in una determinata condizione materiale
miseria, malattia, ecc.) o morale (come angoscia, sgomento,
ecc.). rinaldo d'aquino o rugieri d'amici o giacomo da lentini
rinaldo d'aquino o rugieri d'amici o giacomo da lentini, 408: in
a un compito, a un'impresa o anche a un'arte, mestiere o
o anche a un'arte, mestiere o professione). latini, i-1432:
, ii-71: molti, disperati del parlar o scriverla bene [la lingua fiorentina]
sono pareri contrari,... o per non dispiacere o per non essere capaci
,... o per non dispiacere o per non essere capaci, si gettano
di un bene. giacomo da lentini o rinaldo d'aquino, 401: di speranza
sé,... vuoisi perciò gittarle o nasconderle. cesarotti, ii-293: e
gittar i colori naturali della sua passione o de'suoi concetti per non sembrar dissomigliante
impresa disperata, vendessero la loro inazione, o anche la loro connivenza ai potenti.
versare in una forma una materia liquida o un metallo fuso al fine di conferirgli
: se volessi improntare figurette di piombo o d'altri metalli, ugni le tue figure
il far di terra, di cera o di stucco, di legno, d'avorio
(talora con un compì, di modo o di materia). biringuccio,
d'oro. 29. dare o ottenere un certo risultato (in un'
peso getterà la stadera, il medesimo o maggiore o minore del primo giorno?
la stadera, il medesimo o maggiore o minore del primo giorno?
31. mettere in circolazione (moneta o valuta); lanciare sul mercato (
3-104: neuno possa saettare con arco o con balestro o a pallottole di saeppolo,
possa saettare con arco o con balestro o a pallottole di saeppolo, nella cittade
di saeppolo, nella cittade, contado o distretto a firenze, o gittare sparviere
cittade, contado o distretto a firenze, o gittare sparviere a loro. rovani,
iscriverete... né 1 cuoprire 'o * cuoperchio', né 'muoveva', ecc
, pendere (verso una data forma o figura o colore). cellini,
(verso una data forma o figura o colore). cellini, 688:
del cervo, quando, nel 70 o 8° mese, sono già oltre il
derma, e quando, nel 120 o 140 mese, hanno i fusi già
era da lunge / tre gettar di balestro o poco manco. beicari, 6-245:
occorre per il lancio di un sasso o di un'arma; tempo brevissimo.
gli getta: come più gli piace o gli conviene. giannotti, 2-1-213:
si difenda nel modo detto; cioè, o per sé o per avvocati, come
modo detto; cioè, o per sé o per avvocati, come meglio li getta
'l vedere. -gettare contro qualcuno o qualcosa: scagliare nella sua direzione.
nella sua direzione. -gettarsi contro qualcuno o qualcosa: lanciarglisi addosso, buttarvisi contro
, le reni', gettare indietro: lanciare o spingere verso la parte posteriore, in
.. liberarne da questa fortuna, o tu me mandi presto la morte! -ingegnandose
giù: scagliare verso il basso, fare o lasciar cadere (un oggetto);
redigere (per lo più affrettata- mente o negligentemente); abborracciare. carducci,
deesi infignere che non l'abbia udite o di gittarlesi in beffe. -gettare
gittarlesi in beffe. -gettare (o gettarsi) in braccio a qualcuno:
mente al fine di conoscere il futuro o di mutare il corso degli eventi)
fa paura. -gettare la sorte o le sorti: procedere a una scelta
una scelta, a un'assegnazione, o a un'elezione lasciando decidere al caso
, sì come un toro invelenito, quattro o cinque ne gittai in terra, e
pisa, 2-22: tu mi comandi, o reina, ch'io rinnovelli disperato
errore, una colpa; dimostrargli ostilità o disprezzo. boccaccio, v-256: che
dunque da lei essere gittata al volto o rimproverata non gentilezza? bandello, 2-37
: v. palude. -gettar sciami o lo sciame: sciamare. crescenzi volgar
ciascun riscaldo. -gettare su qualcuno o su qualcosa: lanciare, versare addosso
v. spera. -gettare un'arma o le armi: disfarsene. -al figur
buttar via; disfarsi di cosa inutile o ingombrante. guido da pisa, 1-371
poveri che converrebbe loro dare al porco o gittar via. crescenzi volgar.,
v. ranno. -gettarsi ai piedi o alle ginocchia di qualcuno: lasciarvisi cadere
n. ii. -gettarsi al disperato o alla disperazione: cfr. disperato,
: sottrarsi (a un male fisico o morale); liberarsi, esimersi (
gittarti giù. -gettarsi in ginocchio o ginocchioni: lasciarsi cadere sulle ginocchia;
. -gettarsi per terra (a o in terra): lasciarsi cadere al
alla prima. -gettarsi su qualcuno o qualcosa: lanciarglisi addosso; cadervi,
pari? / hass'egli a disperar o a gittar via, / se non v'
se non v'è mecenati e tucchi o vari? aretino, iii-130: mi getto
dipingere come il pennello getta: scrivere o dipingere di getto, alla buona,
un molto riflettere, senza far bozza o minuta, senza volersi impegnare a ponderare
. chi getta una pietra in alto (o contro dio), in capo gli
e la giustizia non si possono provocare o sfidare impunemente. bibbia volgar.,
a cui può essere scagliata un'arma o un proiettile. cavalca, 11-53:
quanto una gittata di pietra a dritta o a manca di questa comoda via comune;
4. emissione di moneta o di cartamoneta. botta, 6-i-226:
di metallo fuso (in siderurgia) o di calcestruzzo (in edilizia).
, per qualche giorno; poi più o meno ripresero tutti. solo caisotti non
. sistema di costruzione di moli marittimi o di dighe frangiflutti mediante l'immissione in
l'immissione in mare di grossi macigni o blocchi di calcestruzzo. bocchelli, 9-258
iv-293: 4 gettata ', scogliera artificiale o diga in difesa di un porto o
o diga in difesa di un porto o specchio d'acqua. ojetti, ii-275:
subito pensò che qualche aretino per invidia o per altro l'avessono fatto. crescenzi
fune); consegnato con gesto energico o sprezzante (un soccorso, un'elemosina
a cielo scoperto, buttato in fiume o in mare (un cadavere).
; tutti si vedevano pieni di corpi o morti o feriti, e d'armi o
si vedevano pieni di corpi o morti o feriti, e d'armi o perdute o
o morti o feriti, e d'armi o perdute o gettate. dossi, 196
o feriti, e d'armi o perdute o gettate. dossi, 196: prima
, 2-77: per non parer ritroso o negligente o superbo, mi sono posto
: per non parer ritroso o negligente o superbo, mi sono posto a scrivervi
e più archi attraverso seni di mare o valli impraticabili per ispessi dirupamenti
tanto su 'l manzoni quanto su i pareri o le sentenze gittate intorno alle opere del
correzioni, mi vien freddo. due o tre mila versi sono l'estratto di
. trascinato in una determinata situazione materiale o morale; affidato fiduciosamente alla protezione divina
entro una forma, del metallo fuso o del liquido coagulante; fatto di getto
dice: -e1 par gettato in bronzo o rame. cellini, 2-78 (437
22. locuz. gettato indietro o dietro qualcosa: spinto, rivolto verso
. -a). tose. neonato o bambino abbandonato alla pubblica carità; esposto
toscana si chiamano * gettatelli 'o 'trovatelli ', ed ancora con più
nemici. 2. chi posa o tende le reti; pescatore. salvini
... una particolare perizia del gettatore o fonditore, massime ove si tratti di
è dovuta all'azione incalcolabile dell'aria o della terra, ma è data dal gettatore
villani dei pacchi di lettere di commercianti o politici. pascoli, ii-424: or dante
(di denaro, di beni materiali o morali). de sanctis, 11-194
più adusate sonorità musicali d'una lingua o di ecolalia..., la qual
tributo (e si dice gettito netto o lordo a seconda che ne siano state
a seconda che ne siano state dedotte o no le spese di riscossione).
, 1-189: nascere in alto, o in mezzo agli agi della fortuna, è
). - anche: la materia uscita o eruttata. massaia, v-7: la
manovra. 4. fuoruscita più o meno violenta di acqua da condotti,
: purché abia [la vite] radixe o bon gieto, / ciascaduna è bona
dicono, dalle femminelle, poco innanzi o poco dopo il san giovanni. roberti
desolati; qua e là, rimessiticci o getti di gelsi, di fichi, di
cristo. 8. operazione di pesca o di caccia. -in partic.:
.. il getto in * regolare 'o * piano ', ed in *
seconda che trattasi d'un pericolo imminente o presunto. -in senso concreto: ciò
-in senso concreto: ciò che viene gettato o abbandonato in mare (in caso di
abbandonato in mare (in caso di pericolo o di naufragio). d.
elle state concepite e verseggiate ben due o tre anni dopo le altre quattordici.
del metallo fuso (e anche di gesso o di materie plastiche) per ricavarne statue
di materie plastiche) per ricavarne statue o basso- rilievi, campane, cannoni,
ar- chimia per ignoranza pecca in sublimazione o in calci- nazione o in fusione ec
pecca in sublimazione o in calci- nazione o in fusione ec.; e così non
come avuta mancanza, così sarà difettuoso o in getto o in martellatura o in
mancanza, così sarà difettuoso o in getto o in martellatura o in colori. leonardo
difettuoso o in getto o in martellatura o in colori. leonardo, 2-147: se
tutte quelle cose piccole che si consumano o si possan col gitto far d'ottone,
-in senso concreto: il pezzo o l'opera fusa e colata.
netto, e che non diminuisca o crepi con sfenditure nel seccare o nel ricocere
o crepi con sfenditure nel seccare o nel ricocere. vasari, i-773:
, scolture; dove è il getto o forma fatta con le mani, 'plastice
opera di un impasto di ghiaia (o rottami di pietre e mattoni con calce
rottami di pietre e mattoni con calce o cemento), impiegato specialmente per fonda-
riempiono di un getto di ghiaia grossa o più presto di pezzami di selici e di
gas espulsi dall'eiettore di un turboreattore o di un razzo. 21. astron
nel gettare in luogo di pubblico transito o uso cose atte a offendere, imbrattare
uso cose atte a offendere, imbrattare o molestare. carducci, iii-26-8: non
pericoloso di cose '. chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico
, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o
o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a
altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone....
uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone.... è
23. locuz. - a getto o al getto: subito, prontamente,
-trabocca a pieni getti. -a getto o di getto: mediante la colata del
comunemente di gitto vasi da mangiare dentro o da conservarvi cose liquide. marino,