caccia che segue un odore per un bosco o una brughiera. piovene, 5-160:
2. l'aspirazione del tabacco o di altre polveri da naso.
il fiuto di ciò che serve, o potrà più facilmente servire, tra il
tendenza a simulare, a mostrare sentimenti o intenzioni che non corrispondono al vero sentire
questi non sanno coprirsi bellamente con ficzioni o simulazioni alcune. bandello, 1-15 (
bandello, 1-15 (i-180): o amor veramente amore, e dove fizzione
che la credulità verso i prodigi dubbi o falsi, e spesso ancora la qualità disgraziata
. 3. invenzione dell'intelletto o della fantasia, immaginazione; supposizione,
è tale che potrebbe effettuarsi da quattro o cinque de'nostri coetanei; fortuna che non
: / et ogni opra ch'io scorgo o d'altri o mia / sia tutta
opra ch'io scorgo o d'altri o mia / sia tutta fizzion, tutta bugia
non con rettorica pialla levigiate parole, o con poetiche fizzioni adomato sermone, e
antichità. 5. opera figurativa o plastica; dipinto, scultura. paleotti
di ventaglio (un organo vegetale o animale). = voce dotta
flabèllo1, sm. ampio ventaglio o paramosche formato per lo più da
formato per lo più da piume (o anche da foglie, da seta
ventagli di piume bianche di struzzo o di piume di pavone portati nelle
archi, vi è collocato un flabello o rosta, la quale da i greci,
foglie di mirto, di acacia, o di platano; si imitarono da poi quelle
flabelli. 2. figur. foglia o ciuffo di foglie, per lo più
lo più quando è mosso da vento o scosso da un urto. negri
scintillanti. -la coda del pavone o di altri uccelli. d'annunzio,
, il di cui emuntorio, o canale escretorio, siasi otturato per una
muscoli, la pelle, i tessuti animali o anche vegetali; in genere, l'
. per simil. che ricade verso terra o su se stesso; floscio, ciondolante
si trovano ora da quasi tutti noiosi o strascinati, flacidi o freddi, esili
quasi tutti noiosi o strascinati, flacidi o freddi, esili o affettati; infine meschini
strascinati, flacidi o freddi, esili o affettati; infine meschini d'idee,
, in genere di vetro, cristallo o porcellana, con tappo spesso dello stesso
, per contenere per lo più medicinali o profumi. beccaria, i-153:
, cioè i falsi letterati, contrastano o negano il vero valore de'buoni scrittori
cavalca, 9-134: loda adunque, o uomo, iddio nelli suoi benefici e
. nome degli appartenenti a movimenti religiosi o a confraternite, sorte in italia nel
flagellantismo, sm. forma di sadismo o di masochismo che si esplica mediante la
mezzogiorno flagellava da aguzzino la campagna rasa o il fiume o il mare. pascoli,
da aguzzino la campagna rasa o il fiume o il mare. pascoli, 181:
agitarsi frenetico delle braccia di una persona o delle ali di un uccello.
vi flagellavano. arrighetto, 226: o santo padre, ricevi l'anima che la
/ misera afflitta infelice sgraziata; / o gioia del mio cor, dolce sorella
de'suoi rimproveri senza ch'io li meritassi o ne sapessi indovinare il perché. negri
corrotte aure spargendo, / oste impudico o carrozzier. 4. punire duramente
li lusinghieri laudano dinanzi alli uomini, o alli domestichi suoi; ma l'uomo savio
, crucciarsi. cicerchia, 1-141: o dolce madre, lassa stare 'l pianto,
unicellulari caratterizzati dalla presenza di uno o più flagelli, in alcuni o in tutti
o più flagelli, in alcuni o in tutti gli stadi del ciclo vitale
delle specie; gli individui vivono isolati o riuniti in colonie; la grande maggioranza
tace. pallavicino, 1-333: ma o tu in questo detto comprendi la vita
la vita di tutti gli uomini, o di certi segnalatamente flagellati dalle sciagure.
. che parecchie volte il moralista, o se vogliamo il satirico, impugni il flagello
e viene anche a dire flagellatore, o vero infiammato di peccato: e
cavalca, 6-2-177: loda dunque dio, o uomo, e nelli suoi doni e
serà quello che, riguardando la flagellazione o la crocifissione di gesù suo signore, e
numero di piccole funi con nodi o di strisce di cuoio o di fili metallici
nodi o di strisce di cuoio o di fili metallici con palline di piombo
2. per estens. il supplizio o la penitenza stessa. guittone,
flagello, / deh sprona intanto, o faretrato nume, / i superbi destrieri.
lido. -la piccola frusta o il breve tratto di corda con cui
dei littori] e quelle scure, o mannaie, che portano, più dimostrino
ufficio tuo, che della signoria o forza. 5. lo strumento per
, xxx-1-117: se fanciulle avrai, / o se spose gagliarde, i giovinotti /
a gravi inconvenienti, a situazioni noiose o moleste, a danni rilevanti. sassetti
ci vorria chi scortica l'agnello, / o se al mondo è persona più inumana
128-35): a te converrìa mero / o totila flagello, / però che 'n
io ve diviso. tasso, 20-14: o de'nemici di gesù flagello / campo
tanto bramaste. delfino, 1-238: o mio famoso campo, / flagel di lidia
lidia e domator del mondo; / o soldati del pari / generosi e fedeli,
flagello di dio. -persona fastidiosa o che procura noie, affanni (anche
. 12. ant. tassa o gabella che veniva imposta nell'italia meridionale
città dell'aquila la gabella dello flagello o dohana che se tene in la città
suo stomaco quei flagelli similmente interi interi o a pezzi a pezzi, e dalle
infinità ed abbondanza grandissima. -fare o combinare un flagello: devastare, distruggere
flagello per suo amore. -prendere o menare il flagello: criticare con severità
dalla forza pubblica, dalla persona offesa o da altri, ovvero sia sorpreso con cose
altri, ovvero sia sorpreso con cose o tracce dalle quali risulti che egli abbia commesso
politici:... due o tre cardinali, còlti in delitto flagrante di
sia tra i possibili, stabilire o mantenere un'autorità qualunque nella negazione flagrante
iii-431: non è speranza di premio o di guadagno alcuno, che avere potessi alcun
dalla forza pubblica, dalla persona offesa o da altre persone, ovvero sia sorpreso
persone, ovvero sia sorpreso con cose o tracce dalle quali appaia che egli abbia
et alma / non sente quand'io agghiaccio o quand'io flagro, / s'i'
flagro, / s'i'son pallido o magro. giusto de'conti, i-57:
perch'io flagro. cieco, 2-87: o madre mia, non ti sia greve
dante, par., 20-14: o dolce amor che di riso t'am
far bruciare direttamente alla fiamma una pietanza o un dolce dopo avervi versato sopra un
con una lunga lama a sezione triangolare o quadrangolare, usata in francia dal 1630
fiamme 'fiamma 'col nome proprio floberge o froberge, di origine germanica, usato
cui spalle seguono sei flamburari, o sangiacchi come vogliamo dire. = voce
canto popolare andaluso, di natura rapsodica o improvvisatoria, praticato nella spagna meridionale da
gattofòdero), sm. ant. fodera o bavero fatti con pelle di gatto
parrebbe che voi pigliaste un'otto o dieci libbre di questo buon formaggio per zuppe
: torta che la gatta fura, o di cui è ghiotta »; cfr.
: * gattaia', luogo da gatti, o, in ge nere,
gattàio, agg. che si riferisce o appartiene ai gatti. -porta o
o appartiene ai gatti. -porta o buca gattaia: apertura praticata in fondo
che si dà in firenze a quei beccai o macellari che vanno attorno vendendo carne per
collodi, 461: quand'ebbe fatti due o tre squilli di corno, si vide
buco di piccole dimensioni in porte o finestre; stretto passaggio. sacchetti,
entrava di tra le impannate mal giunte o dalla gattaiola e circolava per la cucina,
occhio di lince se buco, fesso o gattaiola vi fosse da tragittare l'artiglieria
si congratularono seco stessi dell'indole capricciosa o gelosa o permalosa delle loro mogli,
seco stessi dell'indole capricciosa o gelosa o permalosa delle loro mogli, vedendo quali
che bernardo calori avea condotte / trecento o poco più tagliaricotte. lalli, 2-12:
/ e inatta a pigliar più cibo o bevanda, / avea lasciato a far la
. ant. erba gatta o gattaia. mattioli [dioscoride],
gatto. 2. luminosità più o meno intermittente delle pupille, tipica dei
gatto. codesta proprietà de'corpi viene o da sfaldature tenuissime ne'trasparenti o da strie
viene o da sfaldature tenuissime ne'trasparenti o da strie finissime superficiali negli opachi.
più vicino alle sue estremità alcuni ritegni o gatelli accomodati acciocché nel girare non esca
che vitruvio cheionia, noi castignole, o gattelli chiamamo. romagnosi, 4-30:
gocciole. soderini, iii-442: il gattice o gattero è simile all'albero, ha
. baldinucci 65: 'gattice 'o * gattero '. sorta d'albero,
la signora isotta ricordava che anche sola o in confidenza col marito aveva sempre accompagnato
pascoli, 104: vi rivedo, o gattici d'argento, / brulli in questa
gli antichi], per far statue o pitture, lo albero, il gattice,
qualità di alcuni legnami, come gattice o gattero, che non così facilmente si
2. guernizione increspata di tulle o di altro tessuto leggero, usata nell'
nell'abbigliamento femminile come rifinitura di vestiti o di cappelli o come gorgiera.
come rifinitura di vestiti o di cappelli o come gorgiera. crusca [s
che le donne portano intorno al collo o mettono per guarnizione sotto i cappelli.
sm. bot. amento. o. targioni tozzetti, i-284: la squamma
la squamma è parte dell'amento, o gattino, o coda, o ciondolo,
parte dell'amento, o gattino, o coda, o ciondolo, da linneo consigatto
, o gattino, o coda, o ciondolo, da linneo consigatto
derato per calice di alcune monecie o diecie. tramater [s. v.
della famiglia felidi [felis ocreata cattus o gatto domestico), che ha avuto probabilmente
ventina di razze con pelo tigrato o pezzato oppure uniforme (nero, bianco,
canini lunghi e potenti, pelo grigiastro o fulvo o rossiccio, con strisce e macchie
e potenti, pelo grigiastro o fulvo o rossiccio, con strisce e macchie nere
, la donnola. -gatto dyangora o d'angola: razza di gatto domestico
bipede -comunque fastidioso - / eccomi, o gatto d'angora, a te amico,
gatto d'angora, a te amico, o gatto bianco di soria.
azzurri e grandi, originario della thailandia o siam. levi, 2-151: aveva
colore, benché si dia in altri animali o in panni, non si dice se
foderi di volpe,... o di gato, o di coniglio, overo
,... o di gato, o di coniglio, overo di lievre. bibbiena
/ più destro nel saltar, che cervo o gatto. lippi, i-n: le
come gatti, dove appena avessero indizio o speranza di far preda. nievo, 1-239
tenghiamo in casa, ma sono grandi, o maggiori che li tigri, delli quali
tutto odor composto / di pasta ispana o di mistura maura. -gatto padule
, dissimulatrice, maligna e perversa (o anche avida e rapace).
il tutto. fagiuoli, 1-6-128: o povera gente, che va alle mani di
, un gatto in grande, morto cinque o sei anni addietro. bocchelli, 13-223
aver fatto un gran godere, / o stefan nelli, in questo san martino.
aqua a'gatti in lombardia / o ver d'altro paese che si sia,
perché quando i gatti son frugati con bastoni o altro, o piuttosto quando vanno in
son frugati con bastoni o altro, o piuttosto quando vanno in amore (giacché *
scorticato: cantante stonato. -musica o voce da gatti: stridente, ingrata,
.]: * musica de'gatti 'o 'da gatti ', stesso che
gatti ', stesso che musica indiavolata o del diavolo, cioè cattivissima musica.
credon soddisfatti gli appaltati / con quattro o cinque gatti scorticati. tommaseo [s.
alcune parte de'fossi, ma poco o niente vi potè fare, perocché la
forti travi fatto, e sopra rulli o carrucole che per forza del cacciar delli
bocche da fuoco: sono tre o quattro rebbi elastici intorno alla gorbia di un'
di grossa spazzola formata di crine, o di molti granatini di stipo, fissati in
due ancore nella stessa direzione, o con angolo molto acuto, una a destra
amento. vallisneri, ii-446: cuocciono o fanno bollir prima le vesti o fila
cuocciono o fanno bollir prima le vesti o fila o panni in acqua semplice insieme con
fanno bollir prima le vesti o fila o panni in acqua semplice insieme con i iuli
fango ne'menzionati fonti, lo che due o tre volte replicando, vengono egregiamente tinti
: -vedo un gran lupo marino, o piuttosto un'orata. -no, è un
sul terreno, a percorrere terreni paludosi o coperti di neve. 15. arald
destrezza; si pone nello scudo arricciato o aggruppato, col pelo irto, corrente
con la testa di fronte, inferocito o rampante, passante, sedente. 16
chiedere un favore a chi non lo vuole o non 10 può concedere; fare cosa
aspetto mite e bonario, sentimenti malvagi o intenzioni disoneste. francesco da barberino,
i gatti', ottener da un male o da un cattivo accidente un bene impensato.
in continua discordia. -essere amici (o amarsi) come cani e gatti:
gatti, cioè nemici. -comprare (o vendere) gatto in sacco: comprare
) gatto in sacco: comprare (o vendere) senza esaminare la merce.
sé i propri pensieri? -essere o sembrare di casa più che il gatto;
casa non vi è da mangiare nulla, o almeno nulla di caldo, non essendo
-far andare in zoccoli il gatto (o il gattacció): indurre qualcuno a
]: * fare come il gatto 'o * come la gatta, che mangia
: se io vo'pane, vino, o s'io vo'cuocere / carne,
gatti via. -gatto da pelare o da frustare: caso delicato e difficile
. -insegnare ai gatti ad arrampicarsi o a prendere i topi: voler fare
scherzosa a chi appare di pessimo umore o veste come se portasse il lutto.
in le -veder e, considerare qualcuno o qualcosa comesuperbie di voler esser pregato.
ruba e mangia quel che viene lasciato o malamente custodito. es.: o
o malamente custodito. es.: o sor antonio, lei si priva di ogni
gatto? -di sera (o di notte) tutti i gatti sono bigi
di luce è difficile distinguere un individuo o un oggetto dall'altro. -al figur.
di leone '. nota gli animali domestici o nostrali contrapposti sempre a quelli che a
gatto ha il suo gennaio: una volta o l'altra, presto o tardi,
una volta o l'altra, presto o tardi, tutti s'innamorano. -
, è calco dell'ingl. snoweat o snocat. gatto2, marin.
dicendo che farsi vedere serviva a intimidire o addormentare il nemico, il quale non
vago e pellegrino / gattomammon, bertuccia o babbuino; / ma così destro, accorto
uno animale a modo d'uno satiro o come un gatto mammone, che va la
camminando con le mani e coi piedi o strisciando cautamente. viani, 4-187:
5. locuz. fare i gattucci ciechi o orbi: non riuscire in un'impresa
stato, e poi ha fatto i gattucci o i micini orbi '.
da siena, 28: esso v'aspetta o chiama dolcemente, / per far ciascun
quei che di gennaio vanno in amore o d'agosto a caccia di lucertole.
. quatto quatto; in posizione rannicchiata o accovacciata (stare, posarsi);
: non t'appestar più stranfiotti o canzoni, / o nencina, o nenciuzza
più stranfiotti o canzoni, / o nencina, o nenciuzza, o nenciarella,
o canzoni, / o nencina, o nenciuzza, o nenciarella, / perché
, / o nencina, o nenciuzza, o nenciarella, / perché, se ben
gattoni. soffici, iv-79: avanzava curvo o a gattoni nell'intrico delle ramaglie.
. ant. e popol. orecchioni o parotite epidemica. pataffio, 6
uccellato. sacchetti, 105-22: o che è questo, messer valore? io
maniche di camicia facendosi il fiocco, o un altro col fisciù per via de'gattoni
gattopardo vien denominato, ed è grande due o tre volte più di quello. salvini
salvini, 23-93: le pantere dannose o i gattipardi / son doppia razza altri a
accoppiamento del leopardo con una gatta, o d'un gatto colla pantera. la
in casa farà, seguendo un parpaglione tarpato o volgendo uno uovo, infiniti mille e
col succhiello in questa parte dell'asse o legno in cui devon dintomarsi colla sega
in cui devon dintomarsi colla sega rabeschi o altre cose, che per altro non vi
col termine di 'bavosa '(o anche bavosa gattorùgine); ha una
, furono chiamati spregiativamente frati gaudenti o frati del buon tempo).
ferve di speranza e si corona / o l'abitudin sonnolente ciba / e la
/ e la fatica benigna ritrova / o l'amore dimentico cova. bocchelli,
che dio noi paghe / con simili percosse o con più caude. beicari, 5-35
qualche vittoria s'apre loro, / o qualch'altra allegrezza del padrone. commedia
commedia di dieci vergine, 8: o sorelline mie che gaudio è questo?
/ ci odi e ci salva, o giusto / mirabile signor. d'annunzio,
dante, par., 24-36: o luce ettema del gran viro / a
s. degli arienti, 45: o lecto, che solamente una mezza nocte se'
in senso concreto: ciò che è occasione o causa di piacere, di gioia,
xxvi-47: onesta vita / fu lor gaudio o lor vita. iacopone, 4-8:
/ portasti teco. beccari, xxx-4-309: o incompa- rabil gaudio, / o soave
: o incompa- rabil gaudio, / o soave piacer, o bel diletto, /
rabil gaudio, / o soave piacer, o bel diletto, / veder allor ch'
. 9. locuz. -abbondare di o in gaudio: godere di una felicità
. -a gaudio: al fine o col risultato di allietare, rallegrare,
il dolore in gaudio: passare (o far passare) dalla tristezza alla gioia.
alla gioia. savonarola, 13-20: o vivo sguardo, o penetrabil verbo,
savonarola, 13-20: o vivo sguardo, o penetrabil verbo, / che fai.
1-53: non mai con tanto gaudio o stupor tanto / levò gli occhi al
il gaudio in dolore: passare (o far passare) dalla gioia alla tristezza
soave. guittone, i-13-22: o che mirabile gaudio e che gaudioso di
tornati a lucie. iacopone, 61-15: o pianto gaudioso e pieno d'ammiranza.
nel senso affine a * gaudente ', o di àjegria balorda: ma giova astenersene
. bianco da siena, 54: o pasqua gaudiosa, / o festa non finita
, 54: o pasqua gaudiosa, / o festa non finita, / o gloria
, / o festa non finita, / o gloria dilettosa. sinisgalli, 7-64:
uccise. / vite che ferii, o tolsi, a gaudiosi uccelli.
priamente 'di color verde o dorato '. gàulo2, sm.
persia ancora un avanzo di questi gauri o antichi persiani.... i gauri
coperte, vesti e strofinacci; veste o coperta confezionata con questa stoffa.
v.]: 'gausapa', veste o mantello di lana con pelo per l'
'gavagno ', che vale canestro, o altro cestello da serbare ciò che si
un berrettino, alcune zimarre di guamello, o ga- vardine di saia di lilla.
quando s'intenda di... gonne o gonelle,... di sbemie
gonelle,... di sbemie o gavardine, che son vestiti di tela contadineschi
del persiano karwàn-sarày 4 palazzo della carovana o delle comitive mercantili '.
. -con riferimento a cose inanimate o a concetti astratti personificati. ariosto
la soddomia tòllar a moco, / o come ciampolin gavazzatóre / potesse vivar tollendoli
; de dito alla baldoria o alla beffa. sacchetti, 49-103:
più semplice modo è drizzare una cavalletta o gavema che si dica, di travi o
o gavema che si dica, di travi o antennelle per usare i nomi del nostro
: machine dimandate diversamente cavallette, capre o gaverne. = voce veneta.
grosse e piccole circa duecento; cinque o sei gavette di corda. nieri, 340
colle gavette e versano sopra il moggio o sopra il cafisso. falconi, i-3
e soldati che sono in un vascello o altra nave.
-per estens. quantità di cibo o di bevanda contenuta in una gavetta.
mangiavano in piedi un cartoccio di polpette o una gavetta di minestrone dopo avere trattato
carriera diplomatica avrebbe voluto dire ancora due o tre anni di studi, e altri cinque
di studi, e altri cinque o sei di gavetta, e poi, chissà
alcuni (per lo più sette) soldati o gentiluomini. guglielmotti, 781: 'gavetta'
'. unione di alquanti soldati a piè o a cavallo per qualche fazione determinata.
che vanno insieme di guardia all'anticamera o scorta del papa. 5. locuz
gavettata, sf. quantità di cibo o di bevanda che può essere contenuta in
pigli non sia nata di schiatta di malati o di tisichi o di gavinosi.
schiatta di malati o di tisichi o di gavinosi. leggenda di s. domenico
1-115: ogni mota si fa di cinque o sei gavi, e a ogni gavio
piccolo galleggiante (di legno, sughero o metallo) che si adopera per indicare
per indicare dove è affondata un'ancora o per altre segnalazioni; boa.
e gavitelli per non esservi stati posti o per esser rubati doppo esservi stati posti.
', barile vuoto, pezzo di sughero o simile, legato ad una grippia,
pezzo di legno o di sughero, o piccolo barile vuoto che
pezzo di legno o di sughero, o piccolo barile vuoto che si attacca all'
gavitello ', piccolo galleggiante di legno o di sughero o di metallo. se
piccolo galleggiante di legno o di sughero o di metallo. se di metallo consiste
acqua, generalmente a forma di due piramidi o coni uniti per la base, ormeggiato
che la superficie delle acque nasconde: secca o bassofondo, oppure un oggetto lasciato sul
. villani, 12-84: apparendo nell'anguinaia o sotto le ditella certi enfiati chiamati gavoccioli
a'maschi e alle femine parimente, o nell'anguinaia o sotto le ditella, certe
alle femine parimente, o nell'anguinaia o sotto le ditella, certe enfiature,
.. nascevano, e massimamente nel petto o nella gola, alcune bollicine infocate tra
come quasi generalmente tutte le nostre donne o poco o assai ne hanno,
tutte le nostre donne o poco o assai ne hanno, ed anco gli uomini
palle da schioppo. landolfi, 2-202: o tu che d'oltre i monti spiri
in ciò v'ha due maniere, o..., o con fortissime funicelle
due maniere, o..., o con fortissime funicelle strignergli sotto il nodo
anche si dice in romagna dei laterizi o mattoni che commessi formano cerchio (ad
anguille che vivono di preda, lunga cinque o sei piedi, larga quanto una gamba
lo più a contenere acqua di zavorra o altri liquidi. citolini, 325
la sinfonia consisterà in un tempo francese o prestissimo di semicrome in tono con terza
chiudendo finalmente con minuetto, gavotta o giga nuovamente in terza maggiore. c.
altri nuotatoi son distinti in tre cavità o ventri, come quegli della tinca di mare
clino, di lucentezza vitrea, bianco o giallobianchiccio; abbonda nel venezuela e nel
, quasi trasparente, tessuta di seta o di fili d'oro e d'argento;
, al figur., 4 lavorare o comportarsi in modo grossolano '. gazati
delle quali principale era la gazaria o crimea, istituito nel 1313. =
per raccogliere offerte a fini di culto o di beneficenza. muratori, 10-i-183:
di frantumi di pietrame... o battere fortemente la terra...,
spargervi sopra del sabbione,... o del gazone. = dal fr.
, nero e bianco con riflessi verdastri o violetti sulle ali, coda e ali lunghe
dice verla e in lombardia stra- gazzina o ragazzola, e da altri falconcello e gaza
virtù di alcuni incastri a'coda di rondena o di gazza. -pelare la gazza
suoi furti col pelar della coda, o perduta la coda nell'esser colta alla
, iii-250: 'gazzarra'è quello strepito o suono di strumenti bellici fatto per allegrezza
per allegrezza. da 'guazzare 'o * guadere 'lo vogliono il menagi
non c'era giuoco rischioso, malestro o gazzarra turbolenta ov'io non mi trovassi in
, ben proporzionate, di statura media o bassa, con testa piccola, muso
vola la contriemola,... o come fa il franguello o la gazara?
... o come fa il franguello o la gazara? sempre vanno saltando.
... è la gazzera, o gazza, o putta. passeroni, i-21-106
è la gazzera, o gazza, o putta. passeroni, i-21-106: in gazzere
pica melanoleuca ', 4 gazzera comune 'o 4 putta '. nomi volgari toscani
salvini, 39-ii-182: questi occhi caropi o cerulei, s'attribuiscono all'aquila e
in ottobre si distingue per i piccoli frutti o bacche di color ranciato e a mazzetti
gazzera non ancora uscita del nido, o gazzera nidiace. sinonimi: 4 gazzolone,
, buonarroti il giovane, 9-106: o maligni / o gazzerotti, de'padroni
il giovane, 9-106: o maligni / o gazzerotti, de'padroni loro / vi
misera paga / un par di soldi o di gazzette il dì. aprosio, 1-122
le gazzette: tremare dal freddo (o dallo spavento); battere i denti.
la zecca / gli molesti d'un ette o dia paura, / batteran le gazette
manoscritto oppure stampato, che veniva distribuito o affisso in pubblico per comunicare avvisi e
(talvolta per far la satira di personaggi o di avvenimenti). v
non hanno altra materia se non qualche conviti o apparati di feste. marino, ii-48
variano non di rado le gazzette, o nuove. monti, ii-96: la mia
problemi sociali e culturali di una città o di una regione (la più antica
si riferisce per lo più alla città o alla regione dove il giornale è redatto
. gazzettucciàccia. una storietta galante, o una nuova di gazzetta, e quelle
di custodia a'lavori di maiolica o di porcellana, mentre stanno nella
dall'altro a cada, storia o di qualsiasi altra materia, peggio che negletto
qualche trattazione vi è, diversa dalla causa o pretesto della repubblica italiana nel 1946
tommaseo [s. 'gazzettante', scrive o blicati gli atti del governo.
s'increspa al fruscio della toga professorale o allo spiegaz rito dell'autore
67: senza la mènoma preoccupazione di piacere o spia- d'un mal parto. d'
avvisi, di notiziari. -anche: redattore o colai suoi danni pettegolezzi d'ogni genere
d'ogni genere. laboratore di pubblicazioni quotidiane o periotommaseo [s. v.]
frugoni, vi-582: è un gazzetter o sia menante: facciamlo venir a poppa
..) e farsi baratto o gazzettiere, / totò scelse l'esilio.
3. agg. che riguarda o che svolge l'attività giornalistica (in
gazzettino, sm. foglietto volante o piccolo manifesto contenente notizie o avvisi
volante o piccolo manifesto contenente notizie o avvisi (anche denunce satiriche)
, gazzettini, relazioni d'avvisi o nuove di qualsivoglia luogo. 2.
* gazzettino mercantile '... o anche delle gazzette in generale, la parte
cui l'imputazione le fu fatta per errore o per malizia dai gazzettisti e dai romanzieri
l'iride è molto chiara, azzurra o quasi bianca. soderini, iv-153:
di color di gatto, che chiamano gazzuoli o agazzini, di dì non veggono lume
spento, cioè * giaietto 'o 'giavazzo '... voce adattata
.. voce adattata in * getto 'o 'gè ', e tradotta in
', e tradotta in 'conteria nera'o 'perline'. cicognani, 9-45: la
varie specie sono dette vesce di terra o vesce stellate. tramater [s
voce dotta, lat. scent, geaster o geastrum (comp. dal gr
espansiva, di far diventare capitalisti, o cacciare nella geenna del proletariato, gli
corpo rivestita di papille, di uncini o di spine della cuticola, col sistema
voce dotta, lat. scient. gephyrea o gephyria (dal gr. yécpupa 'ponte
base quadrata di colore bianco, grigio o brunastro, nei calcari metamorfici del monte
una massa di aspetto solido, più o meno consistente ed elastica o gelatinosa (
solido, più o meno consistente ed elastica o gelatinosa (e si contrappone a sol
cioè doglie di loro... gelamento o enfiamento particularmente. nannini [olao magno
-al figur.: che prova o provoca un sentimento
di indifferenza o anche di sgomento, di paura.
nel cuor d'inverno / voi gelerete, o poveri. bocchelli, 1-i-9: ti
belve / spesso atterrò quando più gela o verna. orioni, x-3-121: gela:
gelò. carducci, 581: cingimi, o bruna, e gela de l'intemo
far tacere bruscamente, raggelare con gesti o parole che non ammettono replica; fare
-gelare a qualcuno il sangue nelle vene o il cuore in petto; sentirsi gelare
sangue mi si gela. -gelare o fare gelare il sangue nelle vene, il
gelai sulle labbra. -gelare (o far gelare) la parola in bocca a
, che provoca la formazione di ghiaccio o di brina persistente e pindurimento del terreno
(femm. -a). chi fa o vende gelati. - in partic.
gelaterìa, sf. locale dove si fanno o si vendono gelati. ojetti
ristretto di carne, di pollo o di pesce lasciato raffreddare fino al
carne e ogni altra cosa acetosa o agra,... erano sue nimiche
lauro intermesseci drento. berni, 61: o gelatina... / sien
come collante (colla di pesce) o nella preparazione della carta, di paste
mezzo colturale di cui i batteri possono o no determinare la liquefazione contribuendo così al
là delle prime linee di pattuglia, o a metter tubi di gelatina sotto i reticolati
9. ant. ghiaccio; acqua o altra sostanza congelata. dante, inf
. -in gelatina: conservato, servito o preparato coperto con brodo raffreddato e rappreso
bellincioni, 256: sentenze da soppanni o ferravecchi, / e coccole d'ucchielli
luoghi ghiacciati. fagiuoli, 3-3-225: o questa sì saria la mia rovina, /
agg. e sm. chim. sostanza o miscuglio di sostanze che hanno la proprietà
di gelatina; che ha consistenza o aspetto simile a quello della gelatina
cattaneo, i-2-91: questa sostanza, o si prenda già ridotta allo stato gelatinoso
si prenda già ridotta allo stato gelatinoso o si macini lungamente coll'acqua, non
diventato ghiaccio, ghiacciato (l'acqua o un altro liquido); trasformato
liquido); trasformato in neve o grandine (il vapore sospeso nell'atmosfera
bramando aspetta, / vede sorger invece o folte nebbie, / o gelate pruine
vede sorger invece o folte nebbie, / o gelate pruine, o venti acquosi.
nebbie, / o gelate pruine, o venti acquosi. c. e. gadda
di gelata brina. -molto freddo o fresco; che ha una temperatura sensibilmente
più bassa di quella del corpo umano o dell'ambiente circostante (l'acqua,
simil. simintendi, 3-220: o giove, l'acqua della fonte che
come limone, arancio, ribes, o con qualche siroppo, e rese molto fresche
-con significato attivo: che reca bassa o rigida temperatura; che provoca una sensazione
che provoca una sensazione di freddo intenso o, in senso attenuato, di frescura.
inviti, /... / o sian l'arti divine, onde già
morte. simintendi, 3-213: o generazione spaventata per la paura della gelata
sottoposto a un processo di congelamento naturale o artificiale (la carne di un animale
anche al figur. mazzeo di ricco o rosso da messina, 433: lo cristallo
medici, i-225: qual maraviglia, o mio gentil cortese, / se del
tutto gelato e smarrito. -che manifesta o vorrebbe manifestare impassibilità, indifferenza, noncuranza
naturalezza (uno scrittore, un artista o anche il suo stile, la sua
suo stile, la sua maniera, o un'opera letteraria, artistica).
gelato / senza conoscer mai / di consorte o di padre il dolce nome, /
. fed. della valle, 99: o qual vaga sarà donna o donzella,
, 99: o qual vaga sarà donna o donzella, / qual giovine robusto /
di frutta, composizioni varie nelle sorbettiere o gelatiere in modo che assumano la consistenza
d'arancia, di pera, di fico o altra. leopardi, 32-16: al
idrolizzando la gelatina con acidi, con alcoli o con enzimi. = deriv
gelata. lubrano, 2-182: o infelice, da tante pietre focaie, non
, e siffatta altra geldra di animali o malefici o schifosi... avrebbe a
siffatta altra geldra di animali o malefici o schifosi... avrebbe a uscire dal
all'agricoltura sono: la sitotroga cerealella o tignola del grano, che allo stato
crescenzi volgar., 9-68: nel verno o nella primavera pecore] non deono uscire
mari caldi; hanno tallo cilindrico o appiattito, ramificato, membranoso; alcune
membranoso; alcune di esse forniscono agar-agar o gelosio. = voce dotta
gelidezza; freddo intenso, gelo (o, in senso attenuato, frescura).
. foscolo, 1-295: te, o libertà, se fra le gelid'onde
. fan trasalire, cogliendoci in fronte o sulle mani. -coperto di gelo
, 185: è questa itome? o la spietata coleo, / o la gelida
? o la spietata coleo, / o la gelida ircania? berchet, 74:
-con significato attivo: che reca bassa o rigida temperatura o, in senso
che reca bassa o rigida temperatura o, in senso attenuato, fre
partic.: che provoca la diminuzione o l'arresto totale delle funzioni vitali;
di tutti gli ori e argenti, monetati o lavorati,... con una
-che manifesta impassibilità, indifferenza, noncuranza o anche disprezzo, ironia; poco comunicativo,
, ecc., anche un grido o il silenzio); che sopprime ogni entusiasmo
(uno stile, un'opera letteraria o artistica, ecc.).
, e... non tollero umorismi o innovazioni capricciose in questa pura, gelida
. fenomeno di frammentazione di una roccia o di un materiale da costruzione per effetto
di un terreno, di una roccia o di altri materiali, per cui sono soggetti
sotto l'azione del gelo si sfalda o si sgretola (una roccia, un
freddo intenso che mantiene la temperatura inferiore o poco superiore a o °c; temperatura
la temperatura inferiore o poco superiore a o °c; temperatura bassa propria della stagione
. -in partic.: abbassamento più o meno improvviso della temperatura, che provoca
in cui la temperatura minima è uguale o inferiore e la massima è superiore a
cui la temperatura massima è inferiore a o °c). -sotto, sopra il
, sopra il gelo: sotto, sopra o °c (che è la temperatura in
grande atlante superare, / sanza curarsi o di fatica o gelo. folengo, ii-32
superare, / sanza curarsi o di fatica o gelo. folengo, ii-32: fame
stanze superne infin che al gelo / o al meriggio non abbia il cocchier stanco
, / su sempre; spezzandoti, o gelo! quasimodo, 199: andò per
s'irrugiadano di gelo. -liquefatto o disciolto gelo: l'acqua, il mare
morte il gelo. bembo, 1-245: o vecchiezza ostinata ed infelice, / a
è ch'in voi si specchi o fisso miri, / che dal capo alle
canto / non valse a consolarti o a sciorre il gelo / onde l'alma
seminato dovunque il gelo. -perfezione formale o, anche, mancanza di naturalezza,
: si approverebbe un poco di pane o biscotto lavato e condito con gelo di
lavato e condito con gelo di ribes o conserva di pomi. parini, giorno,
per giuoco / del vostro gelo [o pesci]. 7. costr
acque circostanti mediante il congelamento di fasce o diaframmi di terreno (cfr. congelazione,
gelatinoso; gel. -gelo fondamentale o gelo bruno umico: nella petrografìa dei
-farsi, divenire, restare un gelo o di gelo: impallidire, assumere un
di gel, divien poi foco. o. rinuccini, 5-294: contemplate..
ulcerarsi), con colorito rosso-violaceo più o meno intenso, accompagnato da prurito misto
lasciarsi commuovere. giacomo da lentini o rugieri d'amici, 35: dio li
; con un sentimento di possesso esclusivo o di risentimento intollerante; con vivo attaccamento
reggendo per il filo un pallone aerostatico o stringendo gelosamente il giocattolo staccato da un
i soldati per le falde del cappotto o pel fodero della baionetta e se ne
amata gli sia sottratto da un rivale o dubita comunque di perderlo o si cruccia
un rivale o dubita comunque di perderlo o si cruccia di non esserne corrisposto secondo
gielosia, / vegendo chi vi parla o chi vi mira, / che non
che non à il pappagallo di banbezza o 'l dalfino. boccaccio, i-218:
'l dalfino. boccaccio, i-218: o amore,... chi potrebbe credere
amore,... chi potrebbe credere o pensare che la tua dolce radice producesse
di quello / cui lo sguardo concedi o la parola, / ma d'ogni
così strana gelosia / ti fa torto, o nice mia. manzoni, 358:
incontra fra quanti esercitano la stessa attività o professione. dante, conv.,
custodire ciò che sta particolarmente a cuore o riveste speciale importanza. michelangelo, i-58
dall'esterno, costruito su telaio fisso o mobile, con stecche inclinate (persiane)
, con stecche inclinate (persiane) o incrociate fittamente (grata) o anche con
) o incrociate fittamente (grata) o anche con lastre traforate di legno o
o anche con lastre traforate di legno o metallo. - region.: parte
si abbassa permettendo così di dare maggiore o minore luce all'ambiente.
le lettighette] dalle bande alcune finestrette o gelosie fatte d'avorio. p. del
le finestre custodite di gelosie di legno o di pietra, con de'vetri,
2. per estens. graticcio di pali o di canne usato come sostegno dei rami
'gelosie', nome dato alle balaustrate o colonnette della poppa, dietro la timoniera.
; che si tormenta per 1'esistenza reale o presunta di un rivale in amore;
né speranza né altro diletto può porgere conforto o alleviare la sua pena. capellano volgar
si angustia vedendo altri godere di favori o di vantaggi che desidererebbe esclusivamente per sé
dispetto e invidia di fronte ai successi o alle fortune degli altri; invidioso.
chi sentisse dolore perch'alcun suo compagno o eguale avesse conseguita qualche gloriosa vittoria,
eguale avesse conseguita qualche gloriosa vittoria, o qualch'in- feriore fosse asceso ad alcuna
a un dominio incondizionato su una persona o su tutte le sue prestazioni. di
(un sentimento); che concerne o che rivela la parte più intima dell'
carichi gelosi in mano di un capitano o altro ministro che fosse uscito dal corpo
: per trattare gli affari più grossi o più gelosi, si richiudono con il cliente
ii-479: dove il figliuolo per ignoranza o per materialità mancava di spirito e di
non si può aver ragioni, se lepri o capriuoli o porci salvatichi, non compariscono
aver ragioni, se lepri o capriuoli o porci salvatichi, non compariscono. ed io
né meno recarvi scandolo qualunque errore, o equivoco, che io mi possa aver
un poco più da cotest'uscio. o gelosàccio! di che avete voi paura?
frutta che producono, le more o gelse, di grato sapore,
di fuori della medesima si possono impiegare o acacie o altre piante spinose, e dalla
della medesima si possono impiegare o acacie o altre piante spinose, e dalla parte del
bei giardini, / né di tai rose o di simil viole, / di gigli,
, / di gigli, di amaranti o di gesmini. bandello, ii-941: mirava
gr., ii-169: recate insieme, o vergini, le conche / dell'alabastro
solitari, con in mano una margherita o un gelsomino d'arabia. -gelsomino
là finissime pelli da guanti da profumarsi o d'assettar con olio di fiori di
lenticola palustre. -gelsomino di notte o di bella notte: originario dell'india
v.]: a * calura 'o 1 caldura * il popolo contrappone '
la presenza in un utero di due o più embrioni o feti. -parto gemellare:
un utero di due o più embrioni o feti. -parto gemellare: che dà
che dà luogo alla nascita di due o più gemelli (ed è caratterizzato dal
a coppia '(si chiamava gemellarium o gemellarla la 'oliera ', perché
algarotti, 3-319: le colonne doppie, o gemellate, come altresì le chiamano alcuni
un parto gemellare (una donna o la femmina di un animale).
che è stato partorito insieme con uno o più fratelli. -gemelli monozigotici (o
o più fratelli. -gemelli monozigotici (o uniovulari): gemelli nati da un solo
medesimi caratteri ereditari. -gemelli dizigotici (o biovulari): sono il prodotto di
: sono il prodotto di due (o più) ovuli distinti, giunti a
2. per estens. che è simmetrico o parallelo, che è in coppia con
è in coppia con altro; che nasce o si sviluppa contemporaneamente o parallelamente.
; che nasce o si sviluppa contemporaneamente o parallelamente. marino, 8-25: in
le stesse qualità; che è simile o equivalente o eguale. equicola,
stesse qualità; che è simile o equivalente o eguale. equicola, 82:
saldato insieme (con riferimento a due o più frutti maturati insieme sullo stesso picciuolo
a dare sufficiente obbliquità alla guida o scala su cui girano le secchie, si
. arald. pezza costituita da due scaglioni o pali o da bande parallele e accostate
pezza costituita da due scaglioni o pali o da bande parallele e accostate che sono
disposte nello spazio di un palo, fascia o croce normale. 10. sm
la nella veramente non sono più ragazzi, o ragazzacci, come gli altri, salvo
gementi. -che emette un suono o diffonde una melodia lamentosa (uno strumento
non sia umida, né gemente, o piena di rena. pascoli, 375:
con coma di ramificate folgori, / o bevan come re gravi e sereni /
non perché l'annoi / che piede o braccia s'abbi rotto o mosso, /
/ che piede o braccia s'abbi rotto o mosso, / ma per vergogna sola
ciascun si gema. -scrivere frasi o versi lamentosi, patetici. carducci
mantova. -essere colpito da profondo dolore o da viva commozione (l'animo)
mobile, la ghiaia, le foglie o la neve sotto i piedi, ecc.
mossa, / nei cardini, a serrarsi o aprir, distorta. d.
5. cadere a goccia a goccia o in filo sottilissimo; stillare, docciare
/ che intorno gli fa cerchio, / o convien ch'apostemi, / se l'
di esse, onde gema continuamente tumore sieroso o simile a purulento. guerrazzi, 9-ii-226
iii-169: avvertiscasi che non gemino o gocciolino le marze, e se lo fanno
me vedrai seduto / sulla tua pietra, o fratei mio, gemendo / il fior
gemendo: « fausta, voglio fausta o mi ammazzo ». 9.
vena. 2. lasciar stillare o trasudare un liquido, un umore (
. raddoppiare, duplicare; ripetere due o anche più volte. lorenzo de'medici
ripetere e prolungare nella pronuncia una consonante o raddoppiarla nella scrittura. trissino,
sue forme eminenti prende nome di sistema o filosofia. 4. intr. con
come face per face aggiunge lume, / o come geminato a poco a poco /
. per indicare con forma abbreviata personaggi o cose. 4. fonet. consonante
carducci, iii-16-264: la strofe doppia o geminata, composta cioè di due strofe
, che è proprio di parti vegetali o di animali appaiate parallelamente rispetto a un
e sm. miner. associazione di due o più cristalli della stessa specie in uno
, 1-6-169: overo se il giuramento, o la gemi nazione della confessione
. 2. fonet. raddoppiamento o prolungamento di una consonante nella pronuncia o
o prolungamento di una consonante nella pronuncia o ripetizione nella scrittura del segno grafico che
retorica consistente nella ripetizione di una parola o di un gruppo di parole (soprattutto
4. miner. fenomeno per cui due o più cristalli della stessa specie sono associati
cade nei nicchi e la grandine diventino perle o carbonchi, se non lo primo giorno
duplice. petrarca, 161-6: o fronde, onor de le famose fronti,
onor de le famose fronti, / o sola insegna al gemino valore. s.
, iii-215: né fra l'intime stanze o fra le chiuse / gemine porte il
nel nero ha rami con foglie candide, o sanguigne. né ancora in gemite dove
'. gemitìccio, sm. liquido o umore che gocciola. soffici
... qualche nuovo gemitìo entri o penetri a mescolarsi coll'acqua del condotto
terreno, da cui l'acqua filtra o stilla; pantano, guazzo. canti
i-77-comincia a filare [l'acqua], o, per dir meglio, a stillare
. -medie. trasudamento di umori o degli elementi che compongono il siero del
idropica ascitica per cagione di un trasudamento o gemitìo di sieri nella cavità del- l'
donna e il delirio. -parola o espressione appassionata e languida d'amore.
da i lidi sonanti / mandasti, o torbid'adria, / chi, sola,
animose a predicare la riforma dell'arte, o si spensero in un gemito, o
o si spensero in un gemito, o si chiusero volontarie nel santuario delle domestiche
-venat. verso emesso dal capriolo o dalla lepre quando, durante la caccia
. -rumore cupo, profondo (o anche sommesso). m. adriani
gemito dei bronchi. -suono lamentoso o sgraziato di uno strumento musicale; melodia
iii-19-85: oh verso... scricchiolante o cigolante con lungo gemito come un par
gemire), agg. detto o scritto in tono lamentoso. cagna,
apice del fusto si dicono gemme apicali o gemme terminali (e provvedono all'accrescimento
); si hanno inoltre gemme fogliari o foglifere, gemme florali o fiorifere,
gemme fogliari o foglifere, gemme florali o fiorifere, gemme miste (a seconda
dalla carta. piglia gemma di corna o di becco o di castrone o di bue
piglia gemma di corna o di becco o di castrone o di bue. biringuccio
di corna o di becco o di castrone o di bue. biringuccio, 1-81:
.. alquanta di cennare di bucato o di gemme di castrato. baldinucci, 65
fr. della valle, iii-311: o bocca di rubin di gemme piena,
a denotare grande quantità di ornamenti preziosi o abbondanza di beni e di ricchezze (
in 4. biol. gemma o bottone embrionale: accumulooro... e
= lat. gèmma 1 germoglio o occhio della vite ': voce tecnica
ella è quasi / senza fior prato, o senza gemma anello. fazio, iv-13-40
, sotto il nome di gemme incise o intagliate, intendonsi le gemme, o anche
o intagliate, intendonsi le gemme, o anche le pietre, o anche le
gemme, o anche le pietre, o anche le pietre selciose, o pietre fine
, o anche le pietre selciose, o pietre fine, lavorate dagli antichi.
brilla per le virtù più singolari (o anche la virtù più eccelsa e preclara
l'opera di più alto valore letterario o artistico. bonagiunta, lxiii-62: voi
uno tesoro più prezioso che l'oro o qualunque preziosa margherita. b.
: nuove così venner delizie, / o gemma degli eroi, al tuo palato
. idem, par., 18-115: o dolce stella, quali e quante gemme
gemme la sua fronte era lucente. o. rinuccini, 5-273: sovra 'l sol
tutto 'l vostro gemmaio, né l'indo o 'l gange, / ch'io non
elle [le metafore] son fatte o per bisogno o per diletto: per
le metafore] son fatte o per bisogno o per diletto: per bisogno come quelle
: sei tu [o vischio], e checché gemmasti allora,
alba in cielo erran sospesi / vapori, o gemman l'erbe e i fior del
aprile. pindemonte, 150: regina [o notte] uscisti fuor dell'oceano,
. farmac. ant. composto di gemme o di perle polverizzate (una medicina)
: a quando a quando in riga o in danza si vedeva scrollare in fretta
, x-253: « ramicello gemmifero » o « marza » di altro albero s'insinua
siano vivipari, siano ovipari, siano gemmipari o fissipari. tramater [s. v
: 'gemmiparo', che produce bottoncini o gemme, e dicesi specialmente delle piante e
n. villani, 4-160: dimmi o liquor gentile [il vino], /
. dal pref. chim. gen [o] -, che indica un alcaloide
sua compagnia. arila, 241: 'gendarme'o 'giandarme ', voce che altro non
alpin. blocco roccioso a forma di torre o di guglia sporgente da creste rocciose e
ii-320: periva la nobile gendarmeria francese o si disperse in fuga vilissima. settembrini,
insieme dei suoi mutanti. -gene complementare o cumulativo: la cui azione è valida
iii-14-61: sarebbe stata una sforziade o una borsiade di più, un di quei
esporre, in un albero genealogico, o altrimenti, l'origine e la discendenza
nell'antichità classica anche degli dei) o degli ascendenti di una persona.
, ché non accade / conoscer lui o sua genealogia. caro, i-100: vedete
riferisce, che è proprio della genealogia o di una genealogia. salvini
3. zool. libri genealogici o delle origini: registri sui quali vengono
chi studia la discendenza di una famiglia o di una stirpe e prepara la serie
la più conosciuta è il genepì femmina o genepì delle alpi, con capolini gialli
altre piante aromatiche, di colore verde o bianco, alquanto alcoolico e di forte
muta né si varia né patisce augumento o diminuzione... però tutte le cose
conseguenza dire che li attributi di generabile o ingenerabile, alterabile o inalterabile, partibile o
attributi di generabile o ingenerabile, alterabile o inalterabile, partibile o impartibile, ecc
o ingenerabile, alterabile o inalterabile, partibile o impartibile, ecc. egualmente convengano a
2. superiore generale di un ordine o di una congregazione religiosa femminile.
2. carica, dignità del superiore generale o della superiora generale di un ordine o
o della superiora generale di un ordine o di una congregazione religiosa. considerazioni
si estende a tutto un complesso di persone o di cose (e non concerne quindi
cose (e non concerne quindi l'individuo o la specie); che abbraccia tutto
abbraccia tutto un ordine di fatti (o la maggior parte di essi); privo
rettor., 28-29: ogne cosa quasi o è generale, sicché comprende molte altre
, sicché comprende molte altre cose, o è parte di quella generale. fra
generalissima vergogna delle genti, amore, o donne, raccontarvi. della casa,
generale, i convitati, con una scusa o con un'altra, andarono via.
e le parti, rispose: - « o cosa c'è da ridere »?
riferisce a fatto, proprietà, accadimento o legge che si può predicare della maggior
e generalissime! -che studia o esamina la scienza negli aspetti o caratteri
studia o esamina la scienza negli aspetti o caratteri comuni ai vari rami in cui si
. romagnosi, 18-276: il bene o il mal essere dell'uomo forma l'
non v'ha una filosofia generale innanzi o dopo o accanto alle filosofie particolari.
v'ha una filosofia generale innanzi o dopo o accanto alle filosofie particolari.
-indice generale: quello complessivo dei volumi o delle materie di un'opera. 2
e della stessa popolazione a un combattimento o a una guerra) o di tutti
un combattimento o a una guerra) o di tutti coloro che ne hanno il diritto
altro, sono di sette generazioni o vero modi. malispini, 1-378: i
che ha signoria di centomila uomeni, o è signore d'una grande oste generale,
vera regola da conoscere se i concilii o provinciali o generali hanno da accettarsi per parola
da conoscere se i concilii o provinciali o generali hanno da accettarsi per parola di
generale, composto di tutti i nobili o popolari, che aveano diritto al governo della
j j;. che comprende o riguarda l'intero ramo l'amministrazione
l'intero ramo l'amministrazione pubblica o di un pubblico esercizio; che si
di un'attività di un ente pubblico o anche privato. -direzione generale:
alcune direzioni generali vennero a roma dopo tre o quattr'anni dal giorno del trasferimento ufficiale
6. come attributo di un titolo o di una carica, a indicare il
bembo, 1-34: sono adunque, o donne, le passioni dell'animo queste
di pitture fatte, non in pezzi o quadri separati e portatili, ma sopra
che concerne tutto un complesso di persone o di cose o abbraccia tutto un ordine
un complesso di persone o di cose o abbraccia tutto un ordine di fatti.
... condotte. -la totalità o la maggior parte degli uomini. berni
, dato generico, privo di chiarimenti o determinazioni particolari; aspetto complessivo di un
17. sf. milit. adunata o allarme dei soldati. -battere, suonare
soldati. -battere, suonare la generale o la generala: dare ai soldati ordine
ordine di adunata col rullio di tamburi o con lo squillo di trombe. goldoni
generali. -spacciare per il generale o per le generali: rispondere in modo
si dice di coloro che, dimandati o richiesti d'una qualche cosa, rispondono
sm. comandante supremo di un esercito o di un determinato corpo di milizia (
neppure se treviglio fosse al di qua o al di là dell'adda. b.
dipenderanno mai dal loro generale, caposcena o suggeritore. orioni, x-14-82: [il
5. capo supremo di un ordine o di una congregazione religiosa. 5
. parlare evitando di approfondire gli argomenti o di impegnarsi seriamente; tenersi sulle generali
mi pare che oggigiorno nessuno si degni o sappia discorrere di cose particolari. tutti
2. la superiora di un ordine o di una congregazione religiosa. 3
-per lo più in senso concreto: nozione o proposizione o concetto generale o complessivo;
in senso concreto: nozione o proposizione o concetto generale o complessivo; aspetto generale
: nozione o proposizione o concetto generale o complessivo; aspetto generale di una questione
. -anche in senso concreto: discorso o parola indeterminata, generica. albertano
domandati delle condizioni della pace da farsi o fatta infra il re e l'imperadore,
elocuzione ad una particolar maniera che tale o tale s'appella. casti, 2-50
: può quindi esistere una società bisognosa o povera nella sua generalità, che dispone
de'tribunali, e i giudici inquirenti, o istruttori, gallicamente domandano all'imputato,
dire: * richiesto sulle sue indicazioni o notizie personali ', ecc. cicognani
generalità', si potrebbe dire: 'in generale'o 'generalmente non piacque'. -in
-in generalità: di solito (o anche in modo generico).
2. che è proprio del superiore (o della superiora) di un ordine o
o della superiora) di un ordine o congregazione religiosa. b. croce,
rendere comune a molti; formare regole o nozioni generali, facendo astrazione dai fatti
gente che dà dell'eccellenza al principe o al duca, e che questi tratta di
di fatti, di persone; reso o diventato comune. mazzini, i-547:
a volte arbitrariamente) alla maggior parte o alla totalità dei casi. -nel linguaggio
astrazione che dà luogo a un termine o a una proposizione generale (secondo la
generalissimaménte). in modo da comprendere o riguardare il maggior numero di persone o
o riguardare il maggior numero di persone o di fatti; universalmente; totalmente,
desiderare de la scienza si prende, o generalmente o particolarmente, a perfezione viene
la scienza si prende, o generalmente o particolarmente, a perfezione viene. soffredi
si vantaho e più si riputano, o temporalmente o spiritual- mente, più vilmente
vantaho e più si riputano, o temporalmente o spiritual- mente, più vilmente poi caggiono
loro dolcezza, sono prive di que'modi o servili o fieri che guastano generalmente simili
, sono prive di que'modi o servili o fieri che guastano generalmente simili affari.
volgar., xxviii-275: semplecemente favellando o generalmente, ei pare che sia meglio
sua decisione si attribuiva generalmente a dissesto o a rimbambimento. = comp.
ad esempio, quel sinistro vanesio del kaiser o qualche generalpresidente dell'america sudica.
genera, che procrea, che produce (o che ne ha la capacità).
natura si prende in due modi, o come natura naturante, per usare il
questo è iddio autore della natura, o come natura generante, cioè la maniera di
, secondo l'esigenze delle seconde cagioni, o vogliam dire alla platonica, l'arte
[s. v.]: 'generante'o 'generatrice', dicesi da'geometri quella linea
'generatrice', dicesi da'geometri quella linea o figura la quale col suo moto 0
suo moto 0 colla sua rivoluzione produce o genera un'altra figura, sia piana
beni. bonarelli, xxx5- 178: o tributo inumano, / o miseria infinita!
178: o tributo inumano, / o miseria infinita! / ad altrui generare
suo regno, / pietà li prenda, o cura, e il suo dolore /
petto e uno intorno alle falde o nel ventre. palazzeschi, ii-456: l'
palazzeschi, ii-456: l'utero, nero o bianco, ha sempre bisogno di un
di carne e non di pietra o di ferro. castiglione, 83: estimavano
con cui il figlio di dio (o verbo) procede dal padre per via
genitor sembianza. manzoni, 33: o figlio, o tu cui genera / l'
manzoni, 33: o figlio, o tu cui genera / l'eterno, eterno
viventi per generazione spontanea dalla materia (o di animali da vegetali). cfr.
potrei dimandare... qual dolce manicaretto o qual bevanda vi sia, che si
gli generi [i lombrichi], o per lo meno che ne fomenti la
corrompersi, altri che nulla si generi o si corrompa. galileo, 3-1-45: quello
generoe? sacchetti, vi-50: qual paradiso o armonia celeste / generò mai sì dolce
mai sì dolce e vago canto, / o quale dea per le verdi foreste,
dea per le verdi foreste, / o ninfa in chiaro fiume fe'mai tanto
luogo, massimamente se tien di zolfo o bitume; il qual luogo così riscaldato genera
gelli, 15-i-251: generansi questi turbi, o altramente tifoni,... della
altre impressioni che ne'campi dell'aria o si generano o compariscono, hanno,
ne'campi dell'aria o si generano o compariscono, hanno, per mio credere
così fatte percosse, chiamiamo questo sentire suono o udito. rajberti, 2-96: dalle
differente: onice su basalto nero, o corniola su porfido. da tale diversità
-far provare bisogno e desiderio di cibi o di bevande. boccaccio, dee
(106): la qualità del tempo o affanno più che l'usato avuto o
o affanno più che l'usato avuto o forse il saporito bere che a cisti
: le diverse parti del sangue possono più o meno, e in tempo determinato,
di uno stile, di nuove forme letterarie o alla creazione di nuovi vocaboli, di
né come,... spenta o corrotta la lingua latina, si generasse
credersi che lucifero vi abbia generate [o carte] per impadronirsi dell'osso e
, ima religione, una scuola artistica o letteraria, ecc.).
veramente avvenute, certe ed esistenti; o pur ne finge colla fantasia di quelle che
colla fantasia di quelle che veramente possono o potevano, debbono o dovevano essere e
che veramente possono o potevano, debbono o dovevano essere e accadere, generando nella
e accadere, generando nella mente nostra o scienza, ovvero opinione. leopardi,
nella calandria non vi manca il negromante o l'astrologo che vive a spese de'
, aspirazioni, speranze; ispirare coraggio o virtù. giacomo da lentini,
da tali verità si genera negli ascoltanti o lettori maggior dilettazione, che dalle verità
, genererebbe risse anche se tutti i dieci o i dodici fossero santi.
in quanto le prime col loro movimento o con la loro rivoluzione, i secondi per
della moltiplicazione, producono una certa figura o quantità. -intr. con la particella
doppia d'alcun numero in sè stesso, o dalla moltiplicazione sua semplice. v.
che è quasi a dire da molto nascimento o vero germogliare e fare frutto. leone
ventre materno si è uno certo recettaculo o vero ventriculo, il quale il sopradetto
solo per mettere al mondo dei vigliacchi o dei piagnoni! -che favorisce la
alla riproduzione sessuale (contrapposto a vegetativo o somatico). -tessuto generativo: meristema
azzurro col giallo, che biancheggia, o col bianco e simili. gelli,
dogma appartenente al deposito delle verità religiose o del senso comune non può diventare scientifico
carducci, iii14- 229: quelle ecloghe o altre forme di versi che non erano
quantità (un numero, un'operazione) o di nuove figure (il punto,
cioè col punto generativo della linea; o meglio ancora col centro, che proiettando
beato è chi non nasce, / o, generato appena, / muor nelle bianche
f. frugoni, iv-488: di rado o non mai si rincontra ne i bruti
i solidi rotondi, generati dalla rotazione perfetta o imperfetta intorno a un asse fermo di
un asse fermo di qualsisia curva linea o di qualunque figura piana, segnata in un
etimologia, per mezzo della quale illustrare o accuratamente distinguere in primitiva e derivativa l'
della sua generazione, come padre o generatore. tommaseo [s. v.
2. per estens. creatore (o che concorre alla creazione).
nome di beelfegor adoravano il sole, o sì vero la virtù generatrice del sole
simil. e al figur. che produce o che è atto a produrre determinati effetti
sue creature sono individui, non specie o generi, non tipi o esemplari;
, non specie o generi, non tipi o esemplari; sono 'res', non
croce, iii-25-351: l'accento principale o il sentimento dominante e generatore del gaeta
che dà origine a una nuova quantità o a una nuova figura; che la produce
del- l'insieme. -frazione generatrice (o generatrice, sf.) di un
numero dato. -generatrice di una superficie o di una varietà rigata: ciascuna delle
che, col suo moto, genera linea o superficie o solido; punto generatrice d'
suo moto, genera linea o superficie o solido; punto generatrice d'una linea;
, principio generatore: i primi princìpi o (nella teoria cartesiana) l'intelletto operante
, evidentemente, non già cose reali o gruppi di cose reali o schemi vuoti,
già cose reali o gruppi di cose reali o schemi vuoti, ma i generatori ideali
: strumento di laboratorio che produce tensioni o correnti periodiche o impulsive. -generatore
laboratorio che produce tensioni o correnti periodiche o impulsive. -generatore elettrico: macchina che
, ecc.) -generatore a radiofrequenza o a segnale modulabile: produce oscillazioni a
qua giù generazione né vita d'animale o di piante. cecco d'ascoli, 4762
n. 4. -generazione spontanea o automatica o equivoca: teoria secondo la
. 4. -generazione spontanea o automatica o equivoca: teoria secondo la quale la
la generazione 'ex putri ', o sia equivoca, anzi negandosi da molti
181: la... teogonia naturale o sia generazione degli dèi...
ma per un progresso metodico di tre o quattro generazioni, finché era giunta alle
... che, sentite o non sentite ne'cuori, vengono trasmesse da
cent'anni, ne'quali, o d'intorno, si terminava la vita dell'
lira, e infine, dopo due o tre generazioni, si arriva ad avere una
hanno press'a poco la stessa età o che svolgono contemporaneamente una medesima attività;
-gruppo di studiosi, letterati, artisti o scienziati segnalatisi in un determinato periodo di
neo-realismo americano). -generazione bruciata o perduta: quella che per il succedersi
.]: 'generazione bruciata 'o * generazione perduta ', la generazione cresciuta
far questa generazione. -origine (o anche manifestazione) di un fenomeno naturale
natura e generazioni delle gragnuole, imprudentemente o fallacemente affermino alla gragnuola e alle folgori
delle idee. -produzione di oggetti o di opere dell'ingegno; attività inventiva
: questa generazione di mugnai avari, o poveri (fa lo stesso e non
gagliardi. a. cattaneo, i-403: o non prendeva nulla, o qualche pesciolino
i-403: o non prendeva nulla, o qualche pesciolino della più bassa generazione.
579): qua e là, rimessiticci o getti di gelsi, di fichi, di
, in mezzo a una nuova, varia o fitta generazione, nata e cresciuta senza
11. quantità di cose (reali o ideali) simili, affini o uguali
reali o ideali) simili, affini o uguali. -in senso astratto: qualità,
all'essere; si dice generazione assoluta o sostanziale oppure qualitativa, a seconda che
seconda che riguardi la sostanza oppure una o più qualità (contrario di corruzione o
o più qualità (contrario di corruzione o dissoluzione). -in senso generico:
del novo essere delle forme nella materia o della generazione de le cose, dici le
quantità, da una forma geometrica una o più altre forme geometriche. galileo,
. getterazioncellùccia. carducci, iii-23-83: o generazioncelluccia di stoppa, ricoperta d'una
e differenzia, entri prima la materia o corporenzia, o ver forma materiale comune,
entri prima la materia o corporenzia, o ver forma materiale comune, per genero
individuo, nomino per la specie uomo, o per il genere animale; e così
la forma, e ch'ella si prende o dal genere per la specie, o
o dal genere per la specie, o dalla specie pel genere, o da questa
specie, o dalla specie pel genere, o da questa per quella, o da
, o da questa per quella, o da termini fra loro proporzionati. baldi,
con- vien sapere in ch'ella convenga o disconvenga dall'altre; cioè conoscere il
, lungo la carena, / o anche... come esercizio di aritmetica
è uomo ». -genere sostanziale o accidentale: concetto astratto relativo, rispettivamente
relativo, rispettivamente, a una sostanza o a uno dei suoi accidenti (nella terminologia
-gruppo di famiglie, di tribù o di nazioni. pascoli, 863:
ad ognuno, se non si tira o strascina a forza. borsieri, corte.
oratoria tre generi: deliberativo, giudiziario o forense, dimostrativo o epidittico, ai
deliberativo, giudiziario o forense, dimostrativo o epidittico, ai quali si aggiunse poi
, comprendendo essi e le cose universali o speziali, che vogliamo dire, e
che è universale, e di scipione o d'un altro uomo, che è particolare
; ma poi di qualunque genere o materia che sia o che corra sotto la
qualunque genere o materia che sia o che corra sotto la nozione di scienza.
personaggio tutti gli estremi di un vizio o di un difetto qualunque, hanno creato
mascolino, specialmente passando all'accrescitivo o al diminutivo. ai molti esempii colà citati
osservazione. i più rimarchevoli sono sei o sette principali moschee grandiose, fabbricate con
di quella storica; rappresentando essa fatti o avvenimenti meno importanti, meno noti, come
, meno noti, come scene cittadinesche o di famiglia e simili; anche sarebbe
tetracordo procedessero per tono, per semitono o per un quarto di tono. serdonati
ha di distinguere i sessi (reali o convenzionali) maschile e femminile (a
e degli animali). -genere grammaticale o formale: quello che, pur formalmente
considerato a seconda dei casi, maschile o femminile (come il nipote, la
nostra lingua non ha che due maniere o volete generi di nomi, ciò è maschile
171: il genere nel pronome è o maschile o femminile o comune o neutro
: il genere nel pronome è o maschile o femminile o comune o neutro. manni
nel pronome è o maschile o femminile o comune o neutro. manni, i-76:
è o maschile o femminile o comune o neutro. manni, i-76: di genere
'. cesarotti, 'quadretto 'o * pittura fiamminga '. b. croce
-in senso generico: stile (di pittura o di scultura). algarotti,
il mio quadro è finito, e credo o il meglio o de'meglio che ho
finito, e credo o il meglio o de'meglio che ho fatti. pare che
questa qualitade: se l'à fatto iustamente o iniustamente, e perciò è appellata questione
cavalcanti, 3-8: pose tre specie o generi di repubblica retta, chiamando il
, non vi sendo se non tre o quattro secche di arenali. tasso,
del genere antico di vita del popolo o dei popoli che abitarono il paese. moravia
di simbolo iniziatico. -di questo o di quel genere, dello stesso genere:
-scherzo di cattivo genere: burla (o, genericamente, azione) di cattivo
alcuno di questi hanno sovrabbondanti e cambiare o prendere in altro modo quelli che mancano
, 1-83: dal genere di merce o di prodotti messi in commercio, si
da quello onde da 'spezie 'o 'specie di aromi 'si dissero poi
aromi 'si dissero poi * spezie 'o 4 spezierie 'tutte quelle sostanze aromatiche
numero intero collegato a talune proprietà analitiche o topologiche della curva. 14. locuz
generale (ed è spesso in relazione o in contrapposizione con in specie, in
talora si piglia genericamente per ogni marmo o pietra dura. g. capponi, 6-126
sua estensione, si deve dire genericamente pratica o meramente economica. landolfi, 8-33:
contrapposizione con specificamente e con particolarmente o individualmente). rosmini, xxii-274:
d'integrazione rispetto agli enti presi genericamente o specificamente. gentile, 3-84:
che riguarda il genere; che appartiene o si riferisce al genere (talora in contrapposizione
sia con specifico sia con particolare o individuale). gelli, 15-312:
natura individuale, ciò è come socrate o platone. pallavicino, 8-64: questa
ufficio che la poesia, l'arte o la fantasia esercita nella vita dello spirito
questo naturai vocabolo è 'vergine ', o 'maritata ', o * vedova
', o 'maritata ', o * vedova ', o quanti nomi si
maritata ', o * vedova ', o quanti nomi si danno alle varie età
di condotta, di formulare un pensiero o una immagine. -sostant. b
, 2-83: altrove si nasce gente più o meno generica; ma là sono tutti
dato ramo di scienza, d'arte o d'industria. b. croce, iii-26-
comparsa. -in partic. generico dignitoso o di riguardo: quello che esegue parti
vero... che l'amicizia o, in modo più generico, i rapporti
avvocati e notai trafficanti per la nobiltà o il vaticano, le quali avevano finito
da lei a fine generosamente recate, o le sciagure per lo culto divino costantemente
: se uno uomo è offeso grandemente o dal publico o dal privato, e
uomo è offeso grandemente o dal publico o dal privato, e non sia vendicato
le proprie energie per conquistare la vittoria o per ben figurare in una gara.
natia bontà e generosità in questa impresa. o. rucellai, 2-11-2-211: generosità dunque
, iv-103: quelli di mantova non rifanno o rare volte la generosità dei loro stalloni
non lasciarmi ingannare da una malintesa generosità o dal buon cuore, perché tutti cercavano
, nella vaghezza de'tralci, o nella moltitudine de'viticci, ma nella grossezza
soddisfazione personale in favore del bene altrui o di una nobile causa o di un
bene altrui o di una nobile causa o di un ideale; magnanimo, altruista.
credete che sia più generosa la donna o l'uomo? in altre parole la capacità
magnanimità del perdono è maggiore negli uomini o nelle donne? dite, dite voi.
gloria militare. ariosto, 3-9: o generosa bradamante, / non giunta qui
le s'appressa. delfino, 1-238: o soldati del pari / generosi e fedeli
voi sempre onorate e gloriose, / o tessaliche strette, / dove la persia
si dee guardare che poco si cavalchino o niente, in altro modo s'affatichino
, 18-22: qual per le selve nomade o massile /... / cacciata
le proprie energie per conquistare la vittoria o per ben figurare in una gara (
2. per estens. che denota o richiede nobiltà d'animo, spirito di
5. per estens. che è dato o fatto con slancio e larghezza, senza
avevan creduto che fosse venuto a mendicare o mercanteggiare perdono e compassione, si trovavano
di infermità, come sarebbe claustrofobia, dispnea o altra amena, guardiamo un po'dove
-acciò da ora innanzi io ti possa chiamare o trovare quando mi bisogni, dimmi dove
, sm. biol. specie di animale o di pianta che meglio risponde alla definizione
terza, come ella stessa; giustizia o dirittura, ci verrà divisando nella terza stanza
per estens. origine, principio; punto o momento d'inizio; causa. -anche
che viene distorto a giudizio di lode o di biasimo adoperando la misura del successo
di biasimo adoperando la misura del successo o dell'insuccesso. borgese, 1-20: fino
riferisce, che è proprio della genetica o della generazione; che si effettua attraverso
costume antico di celebrare il dì natalizio o genetliaco delle persone insigni per letteratura ec
-che celebra la nascita di qualcuno o l'anniversario di essa (un componimento
... per caldei i genetliaci o matematici ch'è l'istesso. galileo,
da sette giranti stelle gl'influvi salutevoli, o mali, se si ha da credere
per la nascita di un bambino, o, poi, commemoranti il dì natalizio.
ha colore grigio giallastro con macchie nere o brune ed è diffuso nella francia centromeridionale
gengióvo, con le varianti géngiavo, o gengiavo, gèngevo e giéngievo oppure gengévo
roseo o biancastro, che riveste le arcate alveo
le gengie, togli del panno rosso o scarlatto, osso di seppia,
sì puote ugniere le giengie di bituro o di grasso di gallina. boccaccio,
denti legano, due altre quasi guaine o gengivette mobili e posticce. = lat
una selva del regno di cascemir o in una gengla della penisola di malacca?
passan per via? / star ritto, o in terra seder converrebbe, / quando
persone malvage, infami, poco raccomandabili o che suscitano comunque fastidio o disprezzo;
poco raccomandabili o che suscitano comunque fastidio o disprezzo; tipo di persone spregevoli;
meschina che cosa potrei io fare o pensare, che più desiderabile o
o pensare, che più desiderabile o più grata fusse all'innamorata del mio marito
peruano: / e de lor doni o d'arte o naturali / s'è fatto
e de lor doni o d'arte o naturali / s'è fatto un gabinetto
-che è conforme allo spirito di un'età o di una nazione (un'opera letteraria
a genio, che piace; che ispira o dimostra simpatia; attraente (una persona
né solamente furon dismesse le comunanze, o geniali o civili, ma non meno
furon dismesse le comunanze, o geniali o civili, ma non meno le sacre
non in ristrettissima brigata. -studi o arti geniali: che concernono le discipline
tono di gente geniale, erano incompresi o falliti. -che è dotato di
della loro origine elettorale. -qualità o capacità individuale. pascoli, i-150
3. qualità di chi è geniale o di ciò che rivela o è frutto
è geniale o di ciò che rivela o è frutto di genio; creatività, originalità
alcuni uomini, ma in misura maggiore o minore è in ogni uomo il quale
il carducci altri autori come il poliziano o il petrarca, di cui sentiva più genialmente
di qui l'inclinazione all'esperimento, geniale o genialoide, secondo i casi e la
: 'gemano', che tiene al mento o che ne fa parte. * apofisi
servivano i fanciulli de'giuochi detti quinquerzioni o pentatli. = voce dotta, lat
radici della grossezza d'un pollice, o poco più, in pezzi bislunghi,
. anat. che è in rapporto locale o topografico con la inflessione a ginocchio di
bot. piegatura ad angolo degli internodi o meritalli del caule (che richiama la
v.]: 'genicoli', i nodi o le arti- colazioni con cui sono organizzati
manni, 49: il genicolo, o gradino di marmo da inginocchiarsi sopra,
. gènio, sm. spirito buono o cattivo che secondo la mitologia romana assisteva
partic.: nume tutelare del capofamiglia o dell'imperatore. -per estens.: spirito
, un'istituzione, un popolo (o anche che anima la natura).
, 178: se quelli che lari o genii o penati gli credono, errano,
: se quelli che lari o genii o penati gli credono, errano, il giudicio
se del loco era il genio, o pur del padre / sergente o messo.
genio, o pur del padre / sergente o messo. baldelli, 5-i-2: dall'
, a cui si conviene di reggere o d'indrizzar l'opinioni. dottori, 84
. -per anal. spirito benefico o malefico, presente nelle mitologie di varie
una scelta, di determinare una decisione o di governare certi eventi della vita,
? / non ha ragione amore, / o, se ragione intende, / subito
specie umana. foscolo, iv-352: o bellezza, genio benefico della natura!
-per estens. persona che esercita buona o cattiva influenza su un'altra o che
buona o cattiva influenza su un'altra o che assiste e protegge nelle avversità (
che assiste e protegge nelle avversità (o anche che costituisce la personalità dominante e
que'suoi compagni, e li condusse o al patibolo, o alla carcere, o
e li condusse o al patibolo, o alla carcere, o all'esilio.
o al patibolo, o alla carcere, o all'esilio. ojetti, iii-125:
musica, alla poesia, alla pittura) o al pensiero; personificazione delle arti stesse
della eterna bellezza. -rappresentazione dipinta o modellata di esseri umani alati, in
-persona di aspetto strano, stravagante, o che agisce occultamente. de marchi
che è secondo il genio suo, o vero inclinazione, ha fatto poco altro
abbia a dare ali- quando fame, o a pregiudicarvi nel concetto altrui. parini,
. parini, xii-76: lasciala: o, pari a vile / mima, il
un solo benefizio di chi cavò loro o una spina da un piede o un rottame
cavò loro o una spina da un piede o un rottame di osso infranto dalla gola
mente si adoperi ad isprimere una tale affezione o benevolenza (per così dire gratuita)
in tanta corruzione di costumi, nessuno o pochi sono i boni di loro natura,
e i giuramenti a dio, / o bugiarda, di vivere e morire /
-modo di scrivere secondo la propria indole o il proprio gusto. caro, i-105
dati, 8-24: esser lecito obbedire tanto o quanto al genio del secolo; e
non vorrei guastarmi da ultimo, ma o sia il genio del secolo, o che
ma o sia il genio del secolo, o che, ci vuole un poco di
d'indole veramente italiana. -natura o carattere o struttura peculiare di una lingua
veramente italiana. -natura o carattere o struttura peculiare di una lingua, sistema
i 'di mezzo, e l'4 o 'finale non fossero aggiunti dal genio
totale di esse che si chiama indole o genio della lingua toscana. p.
abilità intellettiva limitata a una determinata disciplina o a un determinato campo dell'attività pratica
buon gusto fatta quella pittura, disegno, o simile, la quale...
, lampo, tratto di genio: intuizione o decisione improvvisa e risolutrice. fogazzaro
a risultati straordinari e originali nelle arti o nelle scienze. pagano, 1-253:
deriva per ordinario che dal genio d'uno o pochi individui. leopardi, i-819:
il solo italiano non può adoperare (o non può in quel significato), perché
i-145: la critica è la coscienza o l'occhio della poesia, la stessa opera
, si fa creatore di nuove bellezze o trovati, sì nelle arti e sì
estetica crociana, la facoltà artistica creativa o produttiva che si identifica con la facoltà
identifica con la facoltà estetica di giudicare o gusto. b. croce, ii-1-361
cercato di definire e sistemare alcune sparse o vaghe verità della critica, e avendo affermato
(e di entrambi con l'attività espressiva o estetica), c'è stato taluno
estetica), c'è stato taluno, o più d'uno che ha gridato al
ed estensione tutto ciò che può migliorare o perfezionare il governo politico ed economico degli
un savio, uno stolto, un mortale o un iddio sono egualmente chiamati genio,
significa un individuo nato con qualità eccellenti o tristissime, sempre inerenti, inseparabili dalla
fosse un genio. -genio incompreso (o fallito): chi si attribuisce capacità
special- mente il particolare modo di decorrere o la virulenza di una malattia epidemica (
. -andare a genio, essere o riuscire di genio a qualcuno; dargli
di genio a qualcuno; dargli nel o per il genio; incontrarne,