, il proprio animo, non è più o non è ancora filosofo. ha il
di goethe si effonde in elegia meditativa o s'inalza a lirica temperata, il
(un sentimento, una passione, o anche il modo con cui si manifesta
= voce dotta, dal lat. effrènis o effrènus (da ex4 fuori * e
gelli, 15-ii-395: né reputino o piglino alcuni, così un poco curiosi
curiosi, questa mia risposta per uno effugio o uno comune modo di scaricar di soma
acque, e cavità terrestri, o anche dal corpo animale). bencivenni
fa'adunque che lo infermo sudi nel bagno o al vapore dell'acqua calda. g
non è effumazione, non è un salire o per leggerezza o per minore gravità.
non è un salire o per leggerezza o per minore gravità. bettinelli, i-84:
ma penso che sia un croco, o tintura, o, come dicono i
che sia un croco, o tintura, o, come dicono i metallurgi, effumazione
de'profeti, dove si parla d'aspersione o effusione di acqua, quali tutti litteralmente
assai manco nuoce al mondo la tenacità, o eziandio la rapacità delle avare mani,
e quello effusivo, sono nell'eloquenza o letteratura intrinseci e costitutivi della forma letteraria
volta da un sangue sottile effuso per cerebro o da altra causa. arici, i-36
a modulare in canto le parole, o quando effondeva l'animo in effuse e
ch'io spirai parvolo / ridesti, o sole, bel nume, splendido / a
pallidi come un chiarore / di luna, o mistici come gli incensi, / altri
[il monaco] al sospetto o all'orgoglio quel sangue di cui egli fu
una spezie di vestimento che si cinge o serra al corpo. era un vestimento
sacerdote: l'altra, di bisso, o fin lino puro, che era comune
, che esercita una supremazia poli tica o economica su altri (o anche, per
poli tica o economica su altri (o anche, per estens., una
città che per la sua importanza economica o culturale ha acquistato preminenza sulle altre.
politica che, nell'ambito di leghe o alleanze, uno stato esercitava su altri
di influire in modo determinante su qualcuno o qualcosa. s. spaventa, 2-25
. v.]: colla verga militare o colle cospi razioni non si
che tende all'egemonia; che costituisce o esercita egemonia. -per estens.
che esercita una determinante influenza su qualcuno o qualcosa con la propria superiorità culturale,
da barberino, iii-15: un altro infermo o di membra carente / ed infinita
è rivelata una nuova civiltà, egea o minoica, come voglia chiamarsi.
lo più una donna) che ispira o influenza, senza mai apparire in primo
in specie di un uomo politico) o l'opera di un artista.
232: a giudicarne da un amico o due, e da quel che ne
m. -ci). che segue o si ispira alla dottrina filosofica di egesia
: e perciò questa povertà, o più veramente egestà e mendicità tua, giammai
3. efflusso (di sangue o altro liquido). d. bartoli
che segue o che si ispira alla filosofia di hegel.
: tutto il risorgimento era dichiarato eterodosso o acattolico, e il presente si ricongiungeva
e vedesse se quella era la tonica, o no di giuseppo suo prediletto figliuolo.
ègi), sf. lo scudo (o anche la corazza) che zeus porta
pelle stessa di capra posta sullo scudo o sulla corazza. lorenzo de'medici
12-iii-214: minerva con lo scudo, o con l'asta e con la corazza,
molte statue. milizia, ii-344: 'egide'o 'egida'. scudo di giove, e
dare valore a ciò che si dice o si fa; schermo, baluardo (per
= voce dotta, lat. aegis -idis o -idos (accusativo egida): 1
: 1 egida ', lo scudo (o corazza) di minerva (anche '
che venisti a noi quaggiù da cielo, o del gran giove egidarmato figlia? m
reste lunghe (detta anche cerere o gramigna stellata). mattioli [dioscoride
all'isola di egina; che è nato o vive nell'isola di egina. -
e se l'attico, il macedonico, o l'eginese. = voce dotta
isola di egina; che è nato o vive a egina. metastasio,
] fosse ateniese, egineta, rodiano o meliano, ma fu per decreto pubblico
quel di lega eginetica, senz'oro / o argento, ma più fiero del corintio
/ da 'l labro tuo risuona / o figlio de l'egioco, / o figlio
/ o figlio de l'egioco, / o figlio di latona? = voce
egira ', che significa fuga, o persecuzione. accadde questa nel mese di luglio
forma di cristalli aciculari di colore bruno o verde nerastro... =
mere con forza e vivacità riprovazione o per smentire o mettere in evidenza
e vivacità riprovazione o per smentire o mettere in evidenza l'assurdità di
iv-215: spesso ribattendo sgarbatamente scuse o affermazioni altrui, si ripete l'altrui parola
ii-260: non osservate i dì egiziachi, o altre calende, per fare certe osservanze
altre calende, per fare certe osservanze o dare strenne. guido da pisa,
egizianeggiante, agg. letter. che imita o che ricorda i motivi dell'arte dell'
proviene dall'egitto; che è nato o abita in egitto. fazio, v-30-16
oltrepassi, / e da pendente, o da secondo tomo / possa fare alla
gli egizi il bue, il cane, o loro immagini. = voce dotta,
(1393), deformazione di esclevis o esclefis (sec. xiv), prestito
anche come sogg. plur. o neutro, o popol. tose, usati
. plur. o neutro, o popol. tose, usati solo davanti a
, usati solo davanti a consonante semplice o a uno dei gruppi /, v,
è anche attestato sia riferito a cosa o animale, invece del più corretto esso
corretto esso, sia come compì, oggetto o indiretto); è spesso anche posposto
a la mamma, / quand'ha paura o quand'egli è afflitto. petrarca,
soggetto plurale (anche riferito a cosa o ad animale). giamboni, 7-143
bocconi. -come complemento oggetto o nei casi obliqui. francesco da
. con uso pleonastico in espressioni impersonali o interrogative (nel qual caso è posposto
qual caso è posposto al verbo) o come soggetto neutro. giamboni, 7-79
-come rafforzativo pleonastico di un soggetto espresso o con effetto di ridondanza davanti a verbo
questa che s'era fatta lui stesso, o piuttosto quel nuovo lui, che cresciuto
che s'era fatta egli stesso, o piuttosto quel nuovo egli che cresciuto terribilmente
antico è anche attestato riferito a cosa o animale; a volte, è posposto
manifesto fallo il dire 4 egli 'o 4 ei '. leggano dante, e
d'immorale atrocità e di cinismo perverso o di aberrazione mentale per il sonetto su
. componimento poetico tipico della poesia pastorale o bucolica greca, latina e delle letterature
pastori e della vita dei campi (o, anche, quello dei pescatori).
2. mus. componimento vocale-strumentale (o anche soltanto strumentale), che trae
dai motivi lirici della poesia pastorale o del testo di un'egloga. 3
seguito dalla prep. a, talora di o con); esercitarsi, allenarsi.
. 58. trasformarsi da una forma o sostanza in un'altra; passare da
un incarico, un impegno; dimostrarsi o considerarsi idoneo a una mansione, adatto
. dante, purg., 6-98: o alberto tedesco ch'abbandoni / costei ch'
cammin lungo che avanzar si sente / meta o ragione; e vede / che a
compiersi un periodo di tempo, determinato o indeterminato (e anche dà luogo a
tradimenti vo- condizioni meteorologiche, climatiche o termiche. bibbia volgar.,
, facendo e'tempi nubilosi, caldi o fastidiosi, che durano dieci in dodici
,... quello è teste, o, come noi diciamo, il levante
che mi ero dimenticato. -causare (o provare) una sensazione di pena o
o provare) una sensazione di pena o fastidio, come freddo, sete, fame
trovarsi anche con la particella pronom. o nella forma impers.).
tremavono come verga. dice toste: o fatti freddo? ser giovanni, ii-150
sintattico con una prep. - fare o farla da (seguito da un sost.
farla da (seguito da un sost. o agg.): svolgere quella determinata
salire all'universale. -dar principio o riprendere discorsi, narrazioni, descrizioni,
-fare di (seguito da un sost. o agg.): comportarsi in conformità
i nostri artefici dicono far di fantasia o di capriccio quando, senza esempio,
capo. -con riferimento a persona o a cosa: disporne, servirsene a
. -seguito dal nome del metodo seguito o della materia impiegata: esercitarsi in un'
il far di terra, di cera, o di stucco, di legno, d'
il fare di rilievo. -fare o farla con: trattare, essere in rapporti
che fare col più negletto recitativo, o colla meno studiata aria di metastasio?
e'non si ha un corpo di cinquanta o sessantamila scudi, non viene fatto.
, n. 5. -fare alt o alto: fermare, fermarsi. pulci
non volse li occupati sensi, / o come novo augello al visco in ramo.
non aspirano se non a star bene o meglio, vi sono quelli che non anelano
farti una posizione rispettabile. -fare bene o del bene a qualcuno: beneficiarlo;
anche a lui. -fare bisogno o mestieri; fare di bisogno, di
: bisognare, occorrere, eèsere necessario o conveniente (ed è prevalentemente costruito nella
via quattrini. -ant. fare o essere fatto buono (o buoni):
-ant. fare o essere fatto buono (o buoni): saldare un debito;
trasferire a terzi una partita di dare o di avere. registro di raffaello di
magione deono dare f. ventuno s. o d. xj son che tautti si
questo c. 2. -fare o farsi con dio, faccia dio: formula
dio, ed allegratevi. -fare o farsi contro qualcuno o qualcosa: combattere
. -fare o farsi contro qualcuno o qualcosa: combattere, opporsi, disobbedire
bestia può ridere di quest'ideali, o non tenerme conto, o fare addirittura
quest'ideali, o non tenerme conto, o fare addirittura contro.
sé, secondo il loro tipo personale; o come sia caduto presto dalla moda qualcuno
scoprirsi il capo in segno di rispetto o per saluto. m. franco
, ti dico. -fare male o del male a qualcuno: recargli offesa
ridotta gelatina. -fare, farsi marito o moglie: sposare, maritarsi. -
altro, e disse in fine: « o rosa... » / rosa
con un compì, di paragone espresso o sottinteso), o nel modo migliore
di paragone espresso o sottinteso), o nel modo migliore possibile. cavalca
in che io ti ho contristato o fatto difetto, e ammenderommi e farò meglio
nobili se non chi non fa nulla, o se non giacere e tenere cani e
peggio: comportarsi in modo più deplorevole o estrema- mente deplorevole; recare un danno
deplorevole; recare un danno più grave o estremamente grave (ed è ordinariamente in
un compì, di paragone, espresso o sottinteso). cavalca, 18-112:
nella sua corte, si fa presto o capirlo, granché più posto del pappagallo chiassoso
riesce ad attecchire bene. -fare prò o prode: giovare. giamboni, 7-13
san marco. -fare san michele o san martino: traslocare. pascoli,
pascoli, 1293: ed oggi, o bimbo, hai fatto san michele,
per il 29 settembre. -fare o poter fare senza; fare o poter fare
-fare o poter fare senza; fare o poter fare a meno di qualcosa:
sera. d'annunzio, i-429: o donna ch'anzi vespro a me fai
! -quello rispose. -farla o fargliene a qualcuno, farla in barba
ancora per avermela fatta. -farla brutta o bella o grossa a qualcuno: recargli
avermela fatta. -farla brutta o bella o grossa a qualcuno: recargli un grave
brutto tiro. nieri, 122: o trivellino, me l'hai fatta bella!
... sottintende faccenda o simile, e vale più del semplice
certe difficoltà: e, in un modo o nell'altro, la faremo finita.
; sottrarsi alle conseguenze d'una colpa o di un errore. firenzuola, 757
salvarsi perché è furbo. -farla grassa o lunga: abbondare, largheggiare; esagerare
costumi e di attitudini che si penserebbe o d'altri climi o scomparsi affatto;
attitudini che si penserebbe o d'altri climi o scomparsi affatto; cui, del resto
tutta fiorettata di moccoli. -farla o farsela male: trovarsi in una difficile
286: essendo all'ora la ghianda o cibo ordinario o cibo delicato degli uomini,
all'ora la ghianda o cibo ordinario o cibo delicato degli uomini, i porchi
la santa serata. -farsela addosso o sotto o nei calzoni: imbrattarsi di
serata. -farsela addosso o sotto o nei calzoni: imbrattarsi di feci o
o nei calzoni: imbrattarsi di feci o di orina. -al figur.: spaventarsi
7-153: tutte le volte che leggevo o che parlavo, lei riusciva a portarmi nel
le sue furie contro la religione, o meglio contro i preti, non facevano né
, in genere, un bambino, o per indurla ad avvicinarsi o a lasciarsi
bambino, o per indurla ad avvicinarsi o a lasciarsi curare). jovine
, signor zio. -non fare o non poter fare senza, non fare o
o non poter fare senza, non fare o non poter fare a meno di qualcosa
case dei parioli. -non farne o non farsene altro di qualcosa: non
-non sapere che farsene di qualcuno o di qualcosa: non averne bisogno,
si fa: non comprendere la gravità o le conseguenze delle proprie azioni. bibbia
-saper fare, saper che fare o che farsi: essere o mostrarsi sicuro
che fare o che farsi: essere o mostrarsi sicuro del fatto suo; possedere il
, che già fumo amaz- zati, o nel paese o fuori. d. bartoli
fumo amaz- zati, o nel paese o fuori. d. bartoli, 20-105:
1-66: per il fare d'un pozzo o di una cisterna o fogna,.
fare d'un pozzo o di una cisterna o fogna,... conosciuti i
dante, purg., 18-108: o gente in cui fervore acuto adesso /
ben fare. savonarola, 8-ii-m: o servi di dio, non vi vergognate,
irritava. 3. forma artistica o letteraria; stile, metodo. castiglione
fare del dì, avesse facilmente, o per disordine, o per tumulto il quale
avesse facilmente, o per disordine, o per tumulto il quale sperava aversi a
esprimendo la differenza che passa dal concepire o progettare una cosa, all'eseguirla?
starebbe un vaso d'orvietano, / o un gruppo di chelidri e di faree,
di apollo, artemide e cupido, o di persone e forze in qualche modo
e forze in qualche modo divinizzate, o di animali assunti a simboli.
diaspro / tal che per lui, o perch'ella s'arretra, / non esce
gli amanti sospiravano sol per usanza, o per memoria delle piaghe antiche. parini,
s'intese. gozzano, 819: o gioco strano! pur nella faretra /
, / che non ha scampo, o schermo, / col braccio formidabile sovrasta.
: cupido (meno spesso, apollo o artemide). petrarca, 151-9:
... / ti sacra tirsi, o faretrato arciere, / perché, qualor
sì che dubbio facea s'er'alba o luna. lemene, ii-326: quanti
] quante ne vedeno, e mai, o ben di rado, d'una sola
anche in un'anima di vergine? o meraviglia! se penso alla mia d'
forme che ricordano quelle proprie dell'insetto o qualità che gli si riferiscono solitamente,
anche di pensieri e di sentimenti) o irresistibile tendenza, ardente aspirazione a una
, sottile e leggera come una farfalla o una nuvola, con grandi, azzurri
anima volta a un fine trascendente (o, più semplicemente, una tendenza a
dante, purg., 10-125: o superbi cristian, miseri lassi, /
luce ed ombra; angelica / farfalla o verme immondo, / sono un caduto
/ dannato a errar sul mondo, / o un demone che sale, / affaticando
mai fanciul vago di lucciola, / o di pigliar farfalle o girar trottola, /
di lucciola, / o di pigliar farfalle o girar trottola, / o farsi lieto
di pigliar farfalle o girar trottola, / o farsi lieto d'una bella frottola.
tito: occuparsi di inezie nei momenti o nelle circostanze più importanti, trascurando ciò
. -girare intorno a una persona o a un oggetto come la farfalla al
di'tu, re di farfalle o di pecchie? / io t'ho a
di farfallini, che costerà trecento lire o più! che se egli il volesse rivendere
un ferraiolo. è farfallino questo, o farfallone? -cambiale, polizzino recante
capo scarico. settembrini, 28: o michele, dà un'arpa di oro a
prendete quel bozzolo che non isfarfalierà, o da cui verrà una farfalluzza fradicia e
all'ora. -pezzo di carta o altro vagante nell'aria. c.
ardenti, così parvero, forse carta o più probabilmente stoffa o pegamoide bruciata,
, forse carta o più probabilmente stoffa o pegamoide bruciata,... andarono
so se ne debba sentire maggior rabbia o pietà. lippi, 11-42: tutto tinto
di qualche goffo / guastamestieri, o qualche innamorato, / ch'a forza di
a forza di sospir madrigaleggi, / o qualch'altro ch'armeggi, / cavalcando di
un fiore, una corolla). o. targioni tozzetti, i-290: tra i
targioni tozzetti, i-290: tra i fiori o « corolle moltipetale irregolari »..
»... si trovano le papilionacee o farfalline le quali... rassomigliano
se più l'infingardaggine di mindiride, o la farfallonaggine di chi la scrisse.
maggiore, la farfalloneria di muzio a dirlo o la bacellonarìa del re a crederselo
ma bene più moderata, e non farfallonica o chimerica, persuadendo essi nostri ad uccidere
farfaluga, sf. ant. storia più o meno fantastica, favola, fanfaluca.
picciolate, consistenti, con le facce glabre o (più spesso) coperte inferiormente da
1-186: l'erbe d'acqua dolce sono o di rivi, come il gorgogliestro,
: « farfara, unghia di cavallo o [unghia] cavallina, e, per
ragnatelose sulla pagina inferiore, fiori rosei o porporini; cresce lungo i ruscelli e
che soffre imposizioni estranee al suo spirito o contrarie alla sua natura. cesarotti
abbazia e borgata della sabina. -maiuscola o minuscola farfense: scrittura usata nello scrittorio
178: nella cappa nera / ciancia o farfuglia a grandi lingue il fuoco.
), attraverso il calabr. farfugghiari o il milan. farfoja. farfugliata,
un cappone / un dì a cena o a desinare, / e con quel cibo
quali, distemperate con brodo di pollo grosso o altro bon brodo, passandole per la
lo più di infima qualità) essiccata o residui di pesce (ed entrano nella
entrano nella composizione di mangimi per bestiame o di fertilizzanti). -farina di legno
, è composta di farine di cereali o di legumi, di latte condensato e
di un quadro con carni troppo bianche o con ombre grigie. 3.
4. bot. polline. o. targioni tozzetti, i-310: la polvere
. targioni tozzetti, i-310: la polvere o farina o pulviscolo (pollen) differisce
tozzetti, i-310: la polvere o farina o pulviscolo (pollen) differisce per la
, ci date mescolata la crusca, o più tosto le reste e la paglia istessa
frullone, ne sortirebb'egli più farina o crusca? monti, v- 102:
lasciato passar nel frullone tanta farina, o per meglio dire tanta semola, senza un
antiche. / e senza adoperar staccio o lanterna / si distingue con breve osservazione
in camera sua, e la putta, o ghiandaia che la si fosse, gli
-essere una cosa farina di uno, o farina del suo sacco: venire da
sacco: venire da lui, essere opera o compito suo (e si usa per
cinque farine: cataplasma fatto con tre o cinque farine diverse. ricettario fiorentino,
si mangiavano insieme un piatto di polenta o di gnocchi, spargendone sopra le vittime
si tenga pure il suo parere: / o quelle o altre, a me non
il suo parere: / o quelle o altre, a me non fa farina.
che a farina: avere miglior sorte o successo di quello che si aspettava.
quel che si possiede per ottenerne vantaggi o lodi. tommaseo [s. v
a quel che vai meno dar prezzo o vanto di più per averne utile o
o vanto di più per averne utile o lode. 12. prov.
hanno tutto quel che ci vuole, o tutti i doni; ma chi ne ha
la mente occupata da malvagi pensieri, o l'animo turbato da cattivi sentimenti,
ci toglie il sacco '. l'altrui o la nostra malizia o inettitudine ci toglie
'. l'altrui o la nostra malizia o inettitudine ci toglie l'avvantaggiarci del bene
farina raccattata dopo la lavorazione del pane o della pasta. 3. crusca che
ec., prodotto dalla suddetta seconda veste o membrana, che i lombardi prendono mescolata
mescolata sempre in qualche resto di pula o prima scorza. 4. figur
ogni scotolatura rimaner il facea senza farina o simile ad un farinaccio di pochi punti.
casotti, 1-1-113: giuochiam a cappelletto o a'farinacci. = cfr. farina
diremo noi, coperte di penne o piume. idem, i-207: così sotto
frumento, di granturco, d'orzo o altro) cotta nell'acqua bollente
altro) cotta nell'acqua bollente o nel brodo. rustico, vi-1-123
trita, e lavata due volte o tre, con acqua fresca e con zucchero
di vitella in forma di pangrattato, o di una pappa bollita, o di una
, o di una pappa bollita, o di una farinata di riso, o di
, o di una farinata di riso, o di gentili vermicelli. leopardi, 460
base di farina (di grano, orzo o altro) che si dà come cibo
dei muscoli costrittori; può essere sonora o sorda, a seconda che le corde
di giungere alla stretta caratteristica, siano o no in vibrazione; è propria delle
faringalizzata: quella in cui alla stretta o all'occlusione orale si accompagna un restringimento
corpi duri restati a caso nella faringe, o al principio dell'esofago, in maniera
', l'orifizio della gola, o sia dell'esofago. negri, 2-51:
specialmente dal freddo; può essere acuta o cronica, e si manifesta con un
conosciuti sotto il nome di cefalocordati o acrani, in cui il primo tratto
, e ospitano il muscolo faringostafilino o faringopalatino. = comp. da faringale
ispezione della faringe: si esegue direttamente o, per le parti posteriori,
alla gola per estrarre i corpi estranei; o preparazione anatomica della faringe.
mento è una lancetta nascosta entro un cannello o guaina d'argento, leggermente curvata
farina, che ne ha l'aspetto o la consistenza; che si disfà, si
olio dell'oliva umbra l'odorata erba alpestre o il legume farinoso. govoni, 282
di un quadro con carni troppo bianche o con ombre grigie. boriili, 3-26
si pongono gli atti del culto esterno o per fine di lucro e di umani
e di umani interessi (ipocrisia), o per ostentazione (fariseismo). gioberti
(con influsso del gr. q>aptca! o <;): v.
in disparte, in questa maniera: o dio, io ti ringrazio ch'io non
sempre ne ciba, / qual fariseo o scriba non gusta per sapore. dante
. giovanni dalle celle, xxi-204: o novello fariseo, di quale libro cavasti
d'intorno, e son da cinque o sei. manzoni, pr. sp.
a turbarci coi vostri obliqui affanni, o lividi farisei, e coi sospetti di
, 11-109: abboni l'anogante importunità, o ja scellerata ipocrisia, di certo burbero
di certo burbero e odioso rigore stoico o fariseo. bacchetti, 5-183: ma agata
chi mostra eccessivo amore per qualche lavoro o occupazione; zelatore. a. f
362: quand'io odo sanesi, o perugini, / e favellare i lucchesi
si dice verlerotti. i piccoli delle averle o verle 0 vertette ».
in cui si vendono all'ingrosso (o anche al minuto) erbe, sostanze,
, che concerne, riguarda la scienza o la pratica della farmacia; che è
ricette si usa a scriverle in latino o in francese? i pesi farmaceutici d'
la luna e il sole, la pioggia o la neve. 2. che
carena, 2-77: un 'laboratorio farmaceutico * o 'chimico 'nel quale si stillano e
prime, i medicinali e le materie o i composti da vendere in farmacia.
cinematografia è un'industria quanto quella automobilistica o farmaceutica e deve essere organizzata da competenti
, intrugli, pozioni, bevande venefiche o dotate di proprietà magiche e incantatrici.
che prese per bocca inducono l'uomo o a amare o a odiare o a impazzire
bocca inducono l'uomo o a amare o a odiare o a impazzire e far
l'uomo o a amare o a odiare o a impazzire e far simili altre azioni
dei medicinali prodotti dalle industrie farmaceutiche o preparati nel luogo stesso su ricetta medica
la medicina preparata corrisponde alla ricetta, o non sia, nel migliore dei casi,
posto di pronto soccorso. -armadio o cassetta contenente i medicinali di uso più
, 2-225: ogni giorno, estate o inverno, andava a prender lo zio canonico
gambe, scambiando qualche parola col farmacista o con altri della conversazione che stavano a
cerco? forse della cocciniglia? / o non fors'anche l'aloe-socotrina? landolfi,
disprezzo un farmacista di politica addensi, o addensasse una volta, in tali un soggetto
fàrmaco, sm. (plur. -chi o -ci). letter. qualsiasi sostanza
). letter. qualsiasi sostanza semplice o composta, naturale o chimicamente preparata,
qualsiasi sostanza semplice o composta, naturale o chimicamente preparata, atta a provocare una
atta a provocare una modificazione (benefica o tossica) nelle funzioni dell'organismo
e an- dromaco dar non può farmaco o recipe. muratori, 8-1- 91:
piuttosto nocive, che chiamansi farmaci, o medicamenti, o veleni, secondo il
che chiamansi farmaci, o medicamenti, o veleni, secondo il primitivo ed equivalente
sanare una sofferenza, un male morale o spirituale, di riparare, di superare
questi miei detti volentieri ascolta, / o giovenile etade; a te si tempra,
fxaxov * medicamento '(ogni preparato o soluzione capace di alterare le condizioni del
e dal gr. 8idxoo [i. o <; * disposizione, ordine
di aspetto vitreo, di colore bianco o rosso; si presenta sotto forma di cristalli
si presenta sotto forma di cristalli prismatici o di masse cristalline (e si trova
, 370: 'farmacologia ', trattato o scienza della farmacia. e.
l'aqua nel po... o di mettere il « visto » sulla ferocia
che puoi tu dunque sperare, o sventurato, da quella farneticante agave, che
-sostant. varchi, 8-2-104: fare o dire cose somiglianti a quelle che dicono
: per quanti spropositi dica il farneticante o l'impazzito, per quante azioni faccia
(per febbre, per malattia, o per straordinaria eccitazione dell'animo).
/ ch'io non so se farnetica o se sogna; / quand'io domando,
cose vane e diverse, senza alcuno discorso o proposito, cotale accidente si chiama propiamente
che anco quando pecca solamente la fantasia o la cogitativa, diciamo medesimamente; anzi
2. per estens. dire o pensare cose sragionevoli, stravaganti, confuse
varchi, v-38: quando alcuno fa o dice alcuna cosa sciocca o biasimevole o
alcuno fa o dice alcuna cosa sciocca o biasimevole o da non dovergli, per dappocaggine
o dice alcuna cosa sciocca o biasimevole o da non dovergli, per dappocaggine e
non dovergli, per dappocaggine e tardità o più tosto tardezza sua, riuscire,
. -farneticare a sanità: dire o fare pazzie, essendo tuttavia sano di
. 3. tr. dire o pensare cose a sproposito. aretino,
/ volete, domando, socco, o coturno? / ma che farneticate,
; e tale s'uccideva per gran farnetico o per gran pena o dolore. burchiello
per gran farnetico o per gran pena o dolore. burchiello, 2-27: pregar ti
. alfieri, 6-22: immola / o negro o bianco, o agnelle o
alfieri, 6-22: immola / o negro o bianco, o agnelle o porci o
: immola / o negro o bianco, o agnelle o porci o capre / qual
/ o negro o bianco, o agnelle o porci o capre / qual più ti
o bianco, o agnelle o porci o capre / qual più ti piace: purché
credo che [macometto] sia il sogno o la fantasima, / e apollino debbe
i suini; eschia, quercia comune o gentile. mattioli [dioscoride]
, 1-9: l'assi del cerro, o di favo, o di farno
assi del cerro, o di favo, o di farno duran molto. sempronio
a indicare l'ingresso di un porto o punti della costa particolarmente pericolosi).
, i-150: del civile hanno le fabriche o per grandezza o per utilità maravigliose,
civile hanno le fabriche o per grandezza o per utilità maravigliose, qual fu il propileo
porto, e questa fu un gran faro o fanale nella scogliera della meloria. arici
la superficie. d'annunzio, v-2-622: o entrata nei folti porti oleosi ove fluttua
una lanterna, edificato a scopo celebrativo o commemorativo. cardarelli, 6-119: il
salvini, 6-171: siccome la satira, o satura, è mestura e mischianza di
tutto imprime. dottori, 1-253: o che tumulto di pensieri! o quale /
: o che tumulto di pensieri! o quale / indistinta farraggine di cose /
spagnuole, conservatesi nelle diverse raccolte, o sparse qua e là in altre scritture,
, che ha per suggetto la farragine o mistura di diversi vizi, ec.
; disordinato, ingarbugliato, inutilmente complicato o confuso. f. f.
. farrata, sf. torta o focaccia fatta di farro. caro
per lo più alla confezione di minestre o alla preparazione di dietetici; gli antichi
; gli antichi romani lo abbrustolivano o riducevano in farina per loro nutrimento e,
dieta più grossa, cioè farinata d'orzo o farro. crescenzi volgar.,
salma. pascoli, 876: eccolo, o duca latino, / eccolo il
, 1-39: il farro bianco, o farro alicastro di vari autori, è la
si chiaman farse, perciò che queste o in niuna parte, quant'all'es-
d'interi soggetti son rappresentazioni), o brani di commedie e brandelli, come
, 745: esiste solo questo dramma o farsa / di fingere di credere a qualcosa
credere a qualcosa, / per pietà o per menzogna, che si sa / troppo
può rica vare dal sentire o dal leggere questa brutta farsaccia?
una farsa. -anche: autore di farsa o attore in una farsa.
fusse che volesse istare a cuscire, o a barbieri, o farsettari, o calsolari
a cuscire, o a barbieri, o farsettari, o calsolari, o fabbri,
, o a barbieri, o farsettari, o calsolari, o fabbri, e all'
barbieri, o farsettari, o calsolari, o fabbri, e all'arti a che
al ginocchio; poteva essere con o senza maniche, ed era per
indumento di cuoio, lana, materie plastiche o altro, per usi aviatori,
altro, per usi aviatori, sportivi o militari. - farsetto a maglia
ei rintoppi / da più vecchie giornèe farsetto o saio. manzoni, pr. sp
, / perché morì; e se torto o ragione / fatta gli fu, non
parte di ventiquattro, dandogli per giornata o singradura fra il dì e la notte
della volte, 1-iv-18: fersegna, o lega di persia. = adattamento del
con que'due fa- scelli di legno o d'avorio, che gran pena è agli
fascétta, sf. piccola fascia; striscia o benda di piccole dimensioni.
. 2. striscia (di carta o di altro materiale) per tenere insieme
riviste, fascicoli per la spedizione, o quella che reca il nome e l'
con certi fascetti di verghette di malvavischio o di ginestra salvatica. tasso, i-133
-ant. fascio di fibre nervose o muscolari. campailla, 14-8: le
ne'camini non già con fuoco stabile o stufe. 3. piccolo fardello
). striscia di panno, di tela o d'altro tessuto, lunga e stretta
stretta, che si avvolge per stringere o legare o per ornamento; benda, nastro
che si avvolge per stringere o legare o per ornamento; benda, nastro. -
una grazia straordinaria a un gran signore o mandarino condannato a morte, gli manda
. -benda che avvolgeva il capo o anche l'intero volto, per ornamento
l'intero volto, per ornamento, o che serviva a tener legati i diademi
crurali alle quali non è attaccato il calceo o sandalio. -striscia di stoffa, che
pirandello, 7-664: stare a letto tre o quattro mesi, ben riguardata dal fresco
ingredienti. -larga striscia di stoffa o sciarpa, portata per ornamento o come
stoffa o sciarpa, portata per ornamento o come insegna onorifica o per indicare una
portata per ornamento o come insegna onorifica o per indicare una determinata funzione, alla
indicare una determinata funzione, alla cintola o ad armacollo (e, in partic.
, quella tricolore dei sindaci delle città o di certi funzionari di polizia).
con l'ermellino, e una grande fascia o stola di raso bianco a traverso,
lutto (e allora è nero) o come distintivo (e può essere di
gerico. 2. striscia più o meno lunga e di varia larghezza (
di garza, di tela, di uno o di cotone, di flanella, di
cintola, e questa vuol essere più o meno lunga, secondo la grossezza del corpo
le facevan somigliare a tubi di stufa o a soprassate. -fare le fasce
pascoli, 89: sur una fratta (o forse è un biancore d'ale?
canestro, gli occhi le s'infocavano o le si riempivano di lagrime silenziose.
4. per estens. lamina metallica o altro legame lungo e stretto che avvolge
, circonda e tiene insieme un oggetto o una serie di oggetti. anguillara,
morte dissolve '. ariosto, 45-58: o se 'l duolo e l'ambascia non
. 6. striscia di territorio o di mare (lunga e stretta)
partic. al plur. ripiani, naturali o artificiali, sostenuti da muri a secco
disposte le opere difensive. -fascia neutrale o smilitarizzata: quella, posta tra due
-urban. fascia di rispetto: striscia o zona di terreno nella quale è vietato
e lo isola dagli organi profondi. o. rucellai, 2-131: il muscolo che
zoccolo di base; può essere liscia o segnata da modanature minori, oppure ornata
zoccoli [dell'ordine rustico], o piedistalli... dove posano le colonne
della sfera celeste che porta i segni o costellazioni dello zodiaco (ed è divisa
chilometri. 12. elemento di costruzione o strumento, di forma per lo più
'fascia', denominazione di quei legni più o meno larghi che fanno il giro della tavola
essere intelaiata, e calettata colle gambe o piedi, e giova specialmente in quelle
cassetta sotto il piano, talvolta due o più, secondo la lunghezza della tavola
del tamburo. la parte della viola o del violino che ne segna lo spessore
. ipp. striscia di pelle o di tela, con la quale si avvolge
il primo dicesi longo, ovvero fasciale, o sartorio; è messo tra quelli che
tavole (sulle navi di legno) o delle lamiere (su quelle di ferro
rivestono all'esterno (fasciame esterno) o all'interno [fasciame interno) l'ossatura
. (fàscio). avvolgere con una o più fasce o bende. iacopone
. avvolgere con una o più fasce o bende. iacopone, 65-65: o
o bende. iacopone, 65-65: o cari cenciarelli, potendo si fasciare /
fascia. della casa, 647: [o fera voglia] di che falso piacer
4. rifl. avvolgersi con una fascia o benda. -per estens. e al
esercito tuo in lato che tu sia fasciato o da fiume o da palude, in
che tu sia fasciato o da fiume o da palude, in modo che tu non
che tu non possa essere circondato; o fasciarti da'fianchi con le fosse, come
erano in grotte di cotali collicelli, o grandi sassi; copriensi d'una lapida
[le donne] a quelle della beozia o della focide, che attendono ai lavori
. tasso, u-ii-20: ricordatevi, o signor antonio, che noi siamo nel mondo
. ant. ravvolto in tela, cuoio o altro, per far migliore passata (
. panno di lino, di tela o di fibre sintetiche, quadrato o rettangolare,
di tela o di fibre sintetiche, quadrato o rettangolare, che, piegato a triangolo
2. speciale tavolo con piano di plastica o di tela cerata sul quale si pone
sf. il fasciare, l'applicare fasce o bende. - anche: le fasce
sé, senza avere bisogno di fasciature o di rinfìanchi. fogazzaro, 5-269:
fiori che nascono all'apice del fusto o all'ascella di foglie secondo una disposizione
, sm. fascio di scritti o di documenti, raggruppati in un'unica cartella
documenti, raggruppati in un'unica cartella o legati insieme, concernenti un determinato argomento
pazientemente e ad ordinare famiglie di crittogame o di fanerogame tra fascicoli di carta, mio
. libretto, opuscolo; numero di rivista o di altra pubblicazione periodica, dispensa.
anima dell'* italiano ', nuovo giornale o, com'egli lo chiama, *
innanzi agli occhi il primo quaderno, o, com'egli lo chiama, 'fascicolo'
, secondo te, pubblicarla in un giornale o in un fascicolo? alvaro, 7-147
complesso di documenti riguardanti la medesima pratica o procedura, raccolti secondo un certo ordine
ordine e contenuti in un'apposita cartella o copertina. -fascicolo processuale: quello contenente
piccolo fascio di fibre nervose, muscolari o connettivali giustapposte, in senso longitudinale.
, fastello di legna, di rami o di sterpi, legati insieme, generalmente
legati insieme, generalmente usato per ardere o per accendere il fuoco (o anche
ardere o per accendere il fuoco (o anche per costruire ripari, per riempire
per riempire fossati, per formare argini o recinti, per proteggere opere di difesa
il piede sopra. -fascio di fieno o d'erba. - anche al figur.
, nutrire speranze avventate riguardo a persone o cose (ed è propria dell'uso
fasci di legne corte e sottilmente rifesse, o sole o miste, con scopa
e sottilmente rifesse, o sole o miste, con scopa o stipa, da
sole o miste, con scopa o stipa, da avviare il fuoco, affinché
a legne più grosse nel cammino, o al carbone del fornello. soffici, iii-275
'. fascinàia, sf. locale o luogo dove si tengono le fascine.
braccio e piena che sia di stipa, o altro fasciname minuto, se ne cominci
fanno azzoppire i bovi alli vicini / o fan mal d'occhio o voi fascinaménto /
vicini / o fan mal d'occhio o voi fascinaménto / alli capretti vituli agnellini
, affatturare. caviceo, 1-417: o dio, era uno stupore quello divino
di difesa delle sponde dei fiumi (o anche delle zone litoranee) costituita da
. visdomini, 48: questo fa, o nobili cittadini, che noi da molte
molte cose che son certissime e constantissime, o non prestiamo la mente per capirle,
non prestiamo la mente per capirle, o capite e ricevute che sono, come
e di cristo, quelli fascinati da calvino o da altro simile ministro d'impietà.
, con la sua solita fascinazione; o salire, viaggiare, darsi in preda all'
all'arbitrio di una guida sconosciuta, o lasciarsi rapire da quel vento e buttarsi
(per es., mediante lo sguardo o fissando un oggetto brillante).
già non noce il fascino; / o che sian erbe o incanti che possedano;
fascino; / o che sian erbe o incanti che possedano; / e i nostri
, 297: qui non la guasteran fascini o incanti. / ma vedrai come bella
morbidamente verso non so qual suo sogno o realtà fascinosa, e presto mi scomparve
mani nel paniere, brandiva i pesci o il fascio degli spaghetti, si informava cosa
fianco una frasca,... o allargava sopra un fascio d'armi un cappotto
da un gruppo di quattro, sei o otto colonne accostate e intrecciate. rezzonico
, sui quali stazionano oppure vengono smistati o formati i convogli ferroviari. pasolini
: sì come io stracco in guerra o viaggio chiederei aiuto; così in questo
, nelle quali era inserita di sopra o di lato una scure, che durante
milizia, iii-13: 'fasci'. insegne o distintivi della dignità consolare e di altri
anche fasci siciliani). -fasci interventisti o fasci di azione rivoluzionaria: gruppi di
delle zolfare si volessero raccogliere in corporazioni o, come li chiamavano, in fasci
di nervi: raggruppamento di fibre nervose o muscolari, aventi uguale origine, direzione
, di piani, ecc.) o di seconda specie [fascio di coniche)
. 11. radiotec. fascio analizzatore o fascio esploratore: il pennello elettronico,
uno sull'altro; in gran quantità o numero, alla rinfusa. milizia
si rivangassero tutte le ragioni antiche, o vere o finte, ma consumate dalla vecchiezza
tutte le ragioni antiche, o vere o finte, ma consumate dalla vecchiezza,
3. copertone di moto, di automobile o di bicicletta. jahier, 221
. per estens. ogni dittatura, movimento o atteggiamento politico che presenti caratteri affini
fascismo » ogni atteggiamento politico, sociale o di pensiero che appaia come reazionario e
preso universalmente senso opposto a bolscevismo, o marxismo o fronte popolare. alvaro,
senso opposto a bolscevismo, o marxismo o fronte popolare. alvaro, 14-24:
aver battuto il fascismo come imperialismo, o come fenomeno di unificazione europea, i
subito nei reduci della guerra, inaccomodati o inaccomodabili alla onesta ma prosaica e difficile
elezioni fatte da un governo magari facta o da un governo giolitti con cinque o
o da un governo giolitti con cinque o sei fascisti, i fascisti avrebbero avuto legalmente
. 2. per estens. sostenitore o iscritto a movimenti politici o partiti sorti
. sostenitore o iscritto a movimenti politici o partiti sorti dopo la seconda guerra mondiale
azione politica sulle ideologie del caduto fascismo o dei regimi a lui affini. levi
riferisce, che è proprio del fascismo o dei seguaci e sostenitori del fascismo; che
e sostenitori del fascismo; che appartiene o è stato instaurato dal regime ispirato al
-che è tipico del costume di vita o dello stile architettonico sviluppatosi durante il fascismo
partic. riferimento probabilmente ai fasci interventisti o fasci di azione rivoluzionaria; cfr.
fascistéggio). comportarsi, assumere atteggiamenti o modi di pensare da fascista.
riferisce, che è proprio del fascismo o dei fascisti (e vi è per
, tr. render fascista; convertire o asservire al fascismo (una persona, un
. l'operazione di render qualcuno o qualcosa fascista; il risultato di tale
pseudochiro, petauroide e fascolarto (o koala), caratterizzati dall'avere le
caratterizzato dalla porzione del disco della luna o del pianeta illuminato dal sole)
zero si hanno le fasi di novilunio o di plenilunio; quando è di novanta
, un fenomeno mantengono delle caratteristiche costanti o assolvono a una stessa funzione; stato
trovarsi in uno stato di stanchezza fisica o mentale, di depressione psichica che menoma
dalla notazione x nella regola delle fasi o regola di gibbs, espresse dalla relazione
parve, leggera / come fasèlo o liburna. = voce dotta,
gli alberi assumendo l'aspetto di bastoncelli o foglie. tramater [s.
per effetto della luce del sole o della luna. tramater [s.
graduale con forme stranissime a foglia o a bastoncello, che il corpo assume per
corpo assume per la mancanza di ali o per la straordinaria rassomiglianza delle ali stesse
adorne di spine, con ali rudimentali o assenti; dotati di capo grosso e
di persone prese in una stessa stretta o malamente legate da una stessa corda.
quelli suoi -non sono che mazzetti o fastelli di pagine raccattate di sui giornali o
o fastelli di pagine raccattate di sui giornali o di novellette di respiro corto o di
giornali o di novellette di respiro corto o di appunti di taccuino. 3.
nei movimenti a causa della corporatura grossa o di abiti che la infagottano. -anche
rinfusa, senza far distinzione di qualità o di valore; provocare disorientamento, confusione.
cecchi, 8-23: come a oaxaca o a querétaro, si vendono preziosamente fastelletti di
in terra, si potè mai rizzare, o rivolgere, o coprirsi il viso,
si potè mai rizzare, o rivolgere, o coprirsi il viso, o far difesa
rivolgere, o coprirsi il viso, o far difesa veruna. -acer.
/ tu ne farai più mazzi, o fastelloni, / ma soprattutto pel di
: la successione di questi consoli, o d'altri magistrati disposta in una serie
. giusti, 4-i-211: ecco, o purissimi, / le colpe, i fasti
comportamento, con atti che riescono sgraditi o mal accetti; tormentare, molestare.
, dalla non corrispondenza dei sentimenti o delle idee con altre persone,
sideri, dall'offesa del senso morale o estetico); mancanza di vivacità
generar fastidia. compagni, 2-22: o tu, donato alberti, che con
rifiutamento del bene proprio, appreso assente o coniunto. filippo degli agazzari, xxi-336
e ogni anno ricomincia / questo fastidio, o più tosto rovina; / onde vuoici
schifiltà. -in senso concreto: atto o parola che indica disprezzo, sprezzante insofferenza
abbia a rammentarsi d'un po'di carcere o d'altro fastidio che possono averti recato
ingeriti cibi e bevande che non piacciono o in quantità eccessive. crescenzi volgar
del sale ne'luoghi delle pasture, o mischiarlo con quel che pascono, o
o mischiarlo con quel che pascono, o ne'loro abbeveratoi, e levar loro [
porterebbono fastidio ad uno stomaco di marmo o di ferro. -senso di malessere
di malessere causato da un odore sgradevole o troppo intenso. ricciardo da cortona,
viola] è suavissimo senza veruno rincrescimento o fastidio, e le sue foglie sono
, dispiacere; incarico, compito gravoso o penoso, seccatura, incomodo. -avere
dimostrasti mai in viso d'aver fastidio o pena alcuna amorosa. montecuccoli, 77
dolorosa, pericolosa, difficile da risolvere o da superare; disgrazia, guaio,
della pelle per lo sfregamento degli indumenti o per la presenza di parassiti, dal
sotto posti a uno sforzo o a un lavorio intenso e ec
scelle qualche pezzuolo di pulito avorio, o cristallo, o corallo, e
pezzuolo di pulito avorio, o cristallo, o corallo, e da simile fregamento
9. tose. quantità di pidocchi o di altri insetti parassiti che provocano irritazioni
, poggiava le braccia sulla spalliera, o si grattava dietro la nuca, o
o si grattava dietro la nuca, o si stirava nelle spalle, come se avesse
lon tananza dall'arabia, o d'altro qualsiasi paese di dove ella si
lo tiri per forza di casa o di bottega. serra, iii-6: vorrei
fastidio. -essere, riuscire fastidio o di fastidio: provocare noia, insofferenza
riuscire sgradito, contrario ai propri desideri o alle proprie aspettative; cadere in disgrazia
che alla giornata mi accade di vedere o d'udire. goldoni, v-38: una
fastidio che questo sia stato raccolto dentro o fuori di vice-legazione. -recare qualcuno
un soldo di meno che un fastidio o una pulce di più.
del gran buon gusto di quel pittore o pure della di lui molta fastidiosaggine.
vigilia... stavansi tutta notte o sedendo o cianciando con le serva, con
.. stavansi tutta notte o sedendo o cianciando con le serva, con una
poveri uomini, come maestri di ballo o maestri di lingua, definiscono francamente che
quanto fosse umile, poteva parer disprezzo, o almeno capriccio e leziosaggine. [ediz
, e lo scusarsi di sconoscenza o di fastidiosaggine]. 5. prurito
con il contegno, con l'atteggiamento o anche con la presenza, una reazione
che io l'accompagni all'albergo? o preferisce la libertà e magari pigliarsi il
non dà * gusto di sé largo o maligno con alcuna differenza di persona,
, 245: suole essere uno scoglio o, per dire forse meglio, un guado
dovere si deve adempiere non perché diverte o frutta, ma perché è dovere.
un fastidioso silenzio. nencia si appisolava o ne faceva le mostre. d'annunzio,
rappresentanti fiorellini di * miosotis, o fiori di suocere-nuore, o garofanetti di quelli
, o fiori di suocere-nuore, o garofanetti di quelli screziati a mazzetto.
, 6-16: qualche tua prone- pote o discendente / la voce tua fastidiosa assordi:
vile. giamboni, 121: o uomo, perché enfi? cosa fastidiosa,
alamanni, 5-4-757: non sia giovin soverchio o troppo antico, /...
sia; che dal lavoro / amore o gelosia lo spinga a casa; / né
alleficare [quelle di ragia], o bisogna porgli a ragione, e vezzeggiargli
corpo. cesarotti, ii-426: l'epidemia o dissenteria tragica che s'impadronì de'nostri
128-58: qual colpa, qual giudicio, o qual destino / fastidire il vicino /
. 6. rifiutare come nauseante o sgradito al gusto (un cibo,
al fine, sperando con qualche sfogamento, o d'andarmi a sollazzo, o di
, o d'andarmi a sollazzo, o di compagnia, o di qualche altro
andarmi a sollazzo, o di compagnia, o di qualche altro passatempo, ristorarmi del
5-1 io: non ch'io d'amarti o fastidito o stanco / possa aver mai
: non ch'io d'amarti o fastidito o stanco / possa aver mai di te
, è trascorso nell'eccesso opposto, o almeno ha voluto esercitare su 'l nobile poeta
a noia, che non suscita interesse o entusiasmo; lasciato da parte, trascurato.
(e comprende anche gli elementi architettonici o plastici del coronamento della facciata o della
architettonici o plastici del coronamento della facciata o della copertura, frontoni, acroteri,
fastigio. algarotti, 1-28: dal coperto o comignolo della casa fatto di qua e
che gli appressava un dito al becco o alle zampe. 3. per
regalità, come sguardo di eccelsa teodora o di caterina allo scriba genuflesso. morante,
si lavora, altri feriali, o profesti, quando si lavora. =
, vii-19: e voi trattanto, o retori, ricantate boriosamente le favole,
-in senso concreto: monumento, o parte di un monumento, di mole
terme e d'ogni diroccato fasto antoniniano o flaviano. 5. sprezzante e altera
, di provocazione, per recare oltraggio o offesa, per umiliare e confondere;
dui, / s'in me l'orgoglio o la beltà avanzasse; / quantunque il
come riconoscimento dell'altrui merito, valore o potenza; lustro, fama che ne
. lorenzo de'medici, ii-104: o padre costantin, tu mi lasciasti /
mal non so qual cor si basti / o qual fortezza sia costante e buona.
memoriali supplichevoli per ottenere un ducato o un paio di scarpe o consimili grazie col
ducato o un paio di scarpe o consimili grazie col suo mezzo (non
nagloriossi. periodici popolari, i-513: o egli [l'indigente] entra in
] entra in lotta colla società, o rifiuta ogni lavoro, e, ammantandosi
correndo fastosamente per la china delle montagne o per mezzo ai campi e rintronando del
, 1-i-128: alle signore, in carrozza o a piedi, faceva tanto di cappello
ben di dio), riccamente ornato o guarnito; sontuoso, sfarzoso, magnifico
tue più meraviglia / non danno, o spagna; italia mia fastosa, / rende
che compariate in autorevole portamento d'abito o d'insegne, non diate perciò nel grandeggiante
siede. spolverini, xxx- 1-115: o quando inteso a dispiegar la pompa / de
immagina la sua fastosa policromia di venti o venticinque secoli addietro. linati, 8-33:
dove la commozione è colpo di scena o bel sentimento. 5. che
. -anche: che non ha compiti o funzioni specifiche, usato per ragioni di
): molti dissero che costei fu iddea o figliuola di dea, ovvero una di
gli angioli suoi, a'demoni, o a coloro a'quali da dio o da'
, o a coloro a'quali da dio o da'demoni è concessa questa podestà,
. 4. figur. donna o fanciulla di straordinaria bellezza o di singolare
. donna o fanciulla di straordinaria bellezza o di singolare bontà. - anche iron.
certamente della fada e del negromante, o di che altro più mirando, nel
pratiche magiche, che assicurano a persone o cose meravigliosi poteri o proprietà (specialmente
assicurano a persone o cose meravigliosi poteri o proprietà (specialmente l'invulnerabilità);
, / senza mirar s'ha debil tempra o dura. / sia qual si vuol
qual si vuol, poco gli nuoce o giova: / sì ne la fatagion
solennemente le fatazioni, che si raccontano, o nelle favole degli antichi o nelle novelle
raccontano, o nelle favole degli antichi o nelle novelle de'moderni,..
, arma, parte del corpo incantata o invulnerabile. la spagna, 5-18:
); che è manifestazione del destino o del divino volere (una forza,
a'minacci degli uomini, molti casi o fatali o fortuiti. tansillo, 166
degli uomini, molti casi o fatali o fortuiti. tansillo, 166: or
/ secondo i merti, più opaco o più terso, / finito in questo ognuna
psicologiche, morali, politiche, sociali o storiche; indispensabile, necessario.
una fatale distrazione, per timor panico o per entusiasmo scientifico, e tagliò una gamba
predestinato a essere teatro di illustri imprese o di famose civiltà (una città,
è legato al destino di una famiglia o di un popolo (gli dei penati)
dei fatali. -che è strumento o mezzo del compiersi del fato (la
(la ruota della fortuna, il fuso o lo stame delle parche, ecc.
come possa / volar senza ale. o manda, o tu insegna / come
/ volar senza ale. o manda, o tu insegna / come la ruota fatale
. -in partic.: che indica o predice triste sorte (un fenomeno, un
ora serrarle, secondo i vari aspetti o fausti o fatali che più sovrastino. di
, secondo i vari aspetti o fausti o fatali che più sovrastino. di breme,
per te sia / converso in pietra o in onda, o fatto tale; /
converso in pietra o in onda, o fatto tale; / avrai d'alcina scettro
ha, in virtù di incantesimi, qualità o proprietà meravigliose, fatato (una persona
-a cui è legata, per magia o per decreto del fato, la vita
suoi diurni mali, / quando (o troppo empio error) muta v'arriva
(di una tendenza artistica, filosofica o scientifica); dannoso, funesto, disastroso
8-452: qualunque ne fosse la cagione, o negligenza, o difficoltà, o la
fosse la cagione, o negligenza, o difficoltà, o la solita fatale parsimonia,
, o negligenza, o difficoltà, o la solita fatale parsimonia, il fatto
minaccia. rajberti, 2-244: diciotto o venti anni addietro, quando in letteratura
fatale è entrato in me... o ci è stato messo con ima parola
da ciò dipende / l'andar a dite o disperata o lieta. parini,
l'andar a dite o disperata o lieta. parini, xiv-4: te con
noi da la fatai sua ora, / o di suoni divini / pur dianzi egregio
a me sì cara vieni, / o sera? leopardi, 22-103: e quando
/ questo è l'ospizio, o mostro micidiale, / questo è il palagio
. che decide le sorti di una persona o il corso della storia, decisivo (
che 10 gioco un dado fatale: o la mia vergogna o la vostra salute
un dado fatale: o la mia vergogna o la vostra salute. g. bassani
8-80: si litigheria con meno affanni / o non s'avria dell'eccezion sospetto /
città, che assorbe il mare, / o divora 11 terren, che pianger puoi
morte, rovina, danni gravissimi materiali o morali. machiavelli, 448: egli
accioché nelle cose umane non sia nulla o perpetuo o quieto, che in
cose umane non sia nulla o perpetuo o quieto, che in
poetico e metafisico fu accusato di leibnizianismo o di fatalismo dal noto mr. crousaz
, da ragionamenti, da massime stoiche o fataliste. e. cecchi, 8-85:
fatalisticaménte, avv. nel modo o secondo l'uso che è caratteristico
boriili, 6-21: tutti più o meno si andava nell'uno o
tutti più o meno si andava nell'uno o nell'altro sito: così,
allora fatalisticamente, sia che delirasse o sia che sentisse perdersi la vita col sangue
. fatalità, sf. condizione o situazione che è risultato di un decreto
è risultato di un decreto del destino o che è conseguenza necessaria, inevitabile,
accompagnarsi; e queste sono la necessità o la fatalità, per così dire,
; ordine fatale degli avvenimenti; decreto o legge che guida gli eventi, prescindendo
considerar solamente mi accingo la predestinazione, o prescienza d'intorno gli avvenimenti delle cose
delle cose di qua, che fato o fatalità da molti de'filosofanti si appella
dalla nascita. 3. fatto o avvenimento che è indipendente dalla volontà del
0 dal caso; evento spiacevole, dannoso o funesto, inconveniente, disgrazia.
distruzione degli affreschi del mantegna a padova o del gozzoli a pisa. 4.
si dice di desideri, di passioni o di sentimenti). carletti, 155
miei deliri io sospetto che, o tu torni ad amare fatalmente quel miserabile
torni ad amare fatalmente quel miserabile, o ch'egli per vendicarsi di me fomenti in
varchi, v-742: come dall'erbe o frutti di esse, 4 pastricciano, bietolone
. compiere operazioni magiche su una persona o su un oggetto; attribuirgli, mediante
attribuirgli, mediante la magia, qualità o proprietà meravigliose (come l'invulnerabilità)
ch'ella possa per incantamento, / o fatargli il cavallo o 'l guer- nimento
per incantamento, / o fatargli il cavallo o 'l guer- nimento. buonarroti il giovane
l'agita e scuote / di brama o di timor: però che imene / da
4. figur. che ha un fascino o crea un'atmosfera fiabesca, incantata (
l'opere nostre tossono di necessità, o tossono fatate, o destinate secondo 11
tossono di necessità, o tossono fatate, o destinate secondo 11 comune volgare, io
lo caldo naturale. boccaccio, i-81: o meleagro, la cui vita dimorava nel
e quello? simintendi, 3-236: o cavalieri, fatelo stare fuori della città
, fatelo stare fuori della città o legatelo con gravi catene, s'egli ne
catene, s'egli ne sarà degno; o voi finite la paura colla morte del
/ la ragione non ci armi, o la natura. passeroni, i-12-76:
. -in senso concreto: arma o parte del corpo fatato o invulnerabile.
: arma o parte del corpo fatato o invulnerabile. berni, 46-13 (iv-100
di quei giorni in assai fresca età o per le molte fatiche del corpo o per
età o per le molte fatiche del corpo o per li troppi pensieri dell'animo o
o per li troppi pensieri dell'animo o più tosto per l'une e per
. foscolo, gr., ii-106: o nati al pianto / e alla fatica
per risorgere eguali / da secoli, o da istanti. pavese, 1-138: bevete
da quell'uragano che lo ha sfrondato o scalzato. -scappa fatiche: scansafatiche
fatica, in trattar paci... o trattar matrimoni, parentadi e amistà.
, 451: la qual mercede, sia o di fatighe o di robe, si
qual mercede, sia o di fatighe o di robe, si costuma tuttavia ne'commerzi
6. il frutto, il prodotto o il prezzo, la mercede del lavoro
. letter. il corso ordinario del sole o della luna. - anche: l'
del sole. aretino, iii-203: o tu, che parti le fatiche eterne /
. cesarotti, ii-223: uscite, o voi / astri notturni, e coll'amico
adoprarsi (per raggiungere un dato fine o in favore, al servizio di qualcuno
di questi sciocconi ipocriti davanti ad un quadro o a una statua, quando fanno una
-dare fatica a qualcuno: affaticarlo, o tribolarlo, affannarlo.
): se innamorati stati siete o séte, leggier cosa vi fia comprendere il
in qualcuno: adoperarsi in suo favore o per causa sua. leggenda di tobia
s'i'son per la diritta daddovero o no, perciocch'i'non vorrei durar
una cosa: essere gravoso, difficile o molesto, sgradevole il farla.
usanze allegando in ciò ragioni da simile o da contrario. boccaccio, dee.,
scritti e 'l fare annotazioni su quelli, o critiche osservazioni formarne, sono cose per
fatica e fiato. -persona (o animale) di fatica, da fatica:
impegnativa e logorante; che dura fatica o incontra difficoltà a svolgere un lavoro,
più difficilmente potesse. pascoli, i-179: o italia divisa ed errante e faticante e
il paese a quel varco fosse mutato o le strade divenute più faticanti: fino
grave sforzo; fare un lavoro pesante o svolgere una qualsiasi gravosa attività che logori
che logori, diminuisca l'energie fisiche o mentali (con riferimento anche ad animali
è tuttavia l'immensa chiusa fornace, o gente nostra, o fratelli; e che
chiusa fornace, o gente nostra, o fratelli; e che accesa resti
uomo si rassegna a soffrire passivamente, o a non godere, ma niuno si
faticare invano e senza niuna speranza, o a faticar molto per cose da nulla;
lana,... in tempo fresco o in tempo nuvoloso, imperocché se nel
anche costruito con la prep. di o in e l'infinito). bibbia
è la nostr'ira / contra giove, o celesti, e il faticarci i con
il faticarci i con parole a frenarlo o con la forza, / è vana impresa
giudice possa conoscere a tutta prima, o almeno senza faticar molto il suo cervello
il suo cervello, chi s'abbia ragione o torto in una controversia; pure [
d'aver contento ne stro / cinquanta o cento di que'suoi magliuoli. bembo,
con sforzi successivi (un'opera dottrinale o artistica); stentato, involuto (un
tormenta se stesso, la propria coscienza o dà pena ad altri. boccaccio,
; con dispendio di energie (fisiche o intellettuali); pigramente, stancamente;
la industria medesima riguardò te altresì, o cleanto, il quale così faticosamente apprendesti
chiunque parli quelle lingue [l'ebraico o il greco], così diverse dalle
alfabeto se vuole imparare il francese o lo spagnolo o l'italiano, deve prima
imparare il francese o lo spagnolo o l'italiano, deve prima affannarsi a lungo
la felicità non è cosa punto malagevole o faticosa; ma tesser costante ne la calamità
per le parole della tua bocca [o dio] io hoe guardate vie faticose.
ii-2-139: se il cammino è duro o faticoso, / pensa del fine e pensa
con le linee sicure dei fianchi, lontane o vicine. / solamente, le mie
complicato, difficile (un'opera letteraria o d'arte figurativa, un modo d'
su gli alberi pensosa / chiedi forse, o luna, ai venti / una strofe
: elio dispose e fermò sì, o passare con uno ponte o non passare per
sì, o passare con uno ponte o non passare per altro modo, e
tasso, 1-62: non è gente robusta o faticosa, / se ben tutta di
gli inviti, dee il mastro di casa o 'l padrone stesso commandare al neghitoso e
veggio un uom, se non è sterpo o sasso; / egli è pur uom
, irrequieto. petrarca, 161-7: o faticosa vita, o dolce errore, /
petrarca, 161-7: o faticosa vita, o dolce errore, / che mi fate
/ ove spande natura influssi blandi / o in colli o in rive; / e
natura influssi blandi / o in colli o in rive; / e in stuol
civile di roma su 'l mondo antico o più fatidicamente divinando il suo ascen
è dotato di virtù profetica (una persona o anche un luogo, un segno,
, 142: io te, o mia immortale sibilla fatidica, che non in
. lemene, xxx-5-237: andiamo, o tirsi amato, / ove di tebe
, al vago rito / vieni, o canova, e agl'inni. manzoni,
prelato francese. tommaseo, i-163: o tempi primi! oh gioventù del mondo
fatidico: in cui si compie (o pare si debba compiere) il destino
solennità (spesso in senso iron. o scherz.). cicognani, 1-13
ora fatidica in cui la legge, volere o non volere, ti ficca il giudizio
che va in rovina (un edificio o parte di esso). panzini
non avrò a guarire di questo male; o s'io avrò, non occorre adunque
vico, 447: nazione di fatisti o casisti o d'atei non fu al mondo
447: nazione di fatisti o casisti o d'atei non fu al mondo giammai
; condizione, stato passato, presente o futuro a cui ciascun individuo è inevitabilmente
inevitabilmente soggetto senza possibilità di mutamento o di modifiche. maestro alberto, 155
perpetuale diamante. petrarca, 298-12: o mia stella, o fortuna, o fato
petrarca, 298-12: o mia stella, o fortuna, o fato, o
: o mia stella, o fortuna, o fato, o morte, /
o fortuna, o fato, o morte, / o per me sempre dolce
fato, o morte, / o per me sempre dolce giorno e crudo,
, 314: euridice mia bella, o mio furore, / o duro fato,
mia bella, o mio furore, / o duro fato, o ciel nimico 0
mio furore, / o duro fato, o ciel nimico 0 morte! / o
o ciel nimico 0 morte! / o troppo sventurato el nostro amore! sannazaro,
italia oggi dipende / dall'esser vera o falsa ribellione / questa, ch'a'
. d'annunzio, i-1089: somigli, o discòbolo, a fratelto, / il
. cuoco, 2-ii-8: tu, o sublime senofane, pare che avevi predetto i
, trama della storia del mondo (o vicenda dell'esistenza dei singoli individui)
fissata immutabilmente. simintendi, 3-246: o figliuola, pensi tu sola di rimuovere
consolazione. varchi, 22-79: dunque, o eseguiscasi il fato d'alcuni spiriti divini
divini, che servano alla providenza, o tessasi l'ordine fatale dell'anima, o
o tessasi l'ordine fatale dell'anima, o da tutta la natura, o da
, o da tutta la natura, o da celesti movimenti delle stelle, o dalla
, o da celesti movimenti delle stelle, o dalla virtù angelica, o da varia
stelle, o dalla virtù angelica, o da varia industria di demoni, o da
, o da varia industria di demoni, o da alcuna di queste cose, o
o da alcuna di queste cose, o da tutte, quello, è certo,
vogliate con esse la fortuna vostra, o alterati, alterare: non vogliate con
tu aresti creduto che fussi a caso, o fato, 0 da constellazione del cielo
bene spesso più forza che la ragione o prudenzia degli uomini. l. martelli,
7. evento (passato, presente o futuro) predestinato; fatto, accadimento
cui si compie il destino; circostanza o caso imposto ineluttabilmente da una forza esterna
grandezze umane. foscolo, 1-468: o donna mia, di troppo / non
: / ma dal dì che nasce prode o codardo, / non è mortai che
, v-57: favellare a caso, o a casaccio, o a fata, o
a caso, o a casaccio, o a fata, o al bacchio, o
o a casaccio, o a fata, o al bacchio, o a vanvera,
o a fata, o al bacchio, o a vanvera,... è
affetto. -cedere al fato, o ai fati: rassegnarsi alla propria sorte
versi e prose, a pena per grazia o degli uomini o del destino dovrò
pena per grazia o degli uomini o del destino dovrò occupare le ore mie.
io. prov. -chi muta lato (o luogo) muta fato: chi cambia
ogni fatta e grimaldelli / e scale o vuoi di legno o vuoi di corde,
grimaldelli / e scale o vuoi di legno o vuoi di corde, / e levane
si supponga essere un patagone... o un incredulo..., egli
dalla selvaggina nei luoghi dove è passata o si è fermata (e i cacciatori
una bara sola quella che due o tre ne portò insiememente, né avvenne pure
la moglie e 'l marito, gli due o tre fratelli, o il padre e
marito, gli due o tre fratelli, o il padre e il figliuolo, o
o il padre e il figliuolo, o così fattamente ne contenieno. parata, 4-1-
nostra le cose lontane di luogo, o di tempo. carducci, iii-9-134: sì
faccia lunghetta; ordinariamente l'hanno rotonda, o più larga proporzionalmente che l'al tre
l'altro non risguarda che la forma o fattézza delle cose corporee. lanzi,
, / nato a l'aratro o al carro, / ma di fattezze nobili
è rappresentato un giovane re di francia o di spagna. mi pare di
signorotti, con quelle vesti, quelle scarpe o zoccoli, quel copricapo, quel fattibello
può fare, attuare, eseguire o esprimere; attuabile, esprimibile. boccaccio
fattibile, che sia che tacque asciughino o il fuoco bagni o le nevi ardano
sia che tacque asciughino o il fuoco bagni o le nevi ardano o il sole non
il fuoco bagni o le nevi ardano o il sole non dia luce. di breme
fattibile e non al minimo escogitabile, o ad una eliminazione impossibile. 3
marino, vii-81: l'arti fabrili o vogliam dir fattibili. 5. filos
si comprende tutta la filosofia umana, o vero civile, la quale contiene l'
sode e fatticce, che dopo cinque o sei anni non si sa più se
non si sa più se son donne o strefinàccioli da spazzare il forno. d'annunzio
particolare e concreto; esempio particolarmente adatto o significativo. -specialmente nella locuz. nella
suoi temi, le sue fattispecie, o casi, e i suoi savi e giurisprudenti
pare / di vederci del buio, o lettor mio, / converrai meco che non
reati si provano per via d'istrumenti o per via di testimoni; nel fatti-
dir. neol. modello di un fatto o di un complesso di fatti, astrattamente
[il procuratore] nella sua sfera o professione, facendo le parti di fattista
la sapienza, a la attiva o fattiva la prudenza e l'arte, l'
altra de le quali è retta ragione o abito di operar con vera ragione. gioberti
modo che mi sarà dato è fattivo o no per non perder tempo.
ancora sono di due maniere; imperocché o elle sono attive e operative, o elle
imperocché o elle sono attive e operative, o elle sono fattive:...
considerare le operazioni proprie dell'uomo, o attive o fattive. fattive si domandan quelle
operazioni proprie dell'uomo, o attive o fattive. fattive si domandan quelle che
s. bernardino da siena, 857: o giovane, io non dico che mai
dei patti. -che nasce, o si produce in modo non naturale.
, native, / non pur factizie o adulterine ad arte. casti, 4-79:
nasce spontaneamente, prodotto dalla natura corrotta o dall'artificio dell'uomo; provocato ad
riflessioni filosofiche. forma contrasto il fattizio o il convenzionale della società, come nella
de'sestieri di che condizione si fossero o fosse cavaliere nobile, o fattizio,
si fossero o fosse cavaliere nobile, o fattizio, o aloderio. gioberti, iii-160
fosse cavaliere nobile, o fattizio, o aloderio. gioberti, iii-160: un'aristocrazia
degli occhi e delle ciglia chinate o levate, da tristizia, da allegrezza,
avute, ed espugnate più terre; o di tutte ha avuto onore, come
si vedrà per chi leggerà la sua istoria o vera vita, dove si tratta di
non so ben dir se fatta sia / o per natura o per industria umana,
se fatta sia / o per natura o per industria umana, / picciola cavernetta.
quando fuoco fosse ne la vicinanza tua o appresso a te o a casa tua.
ne la vicinanza tua o appresso a te o a casa tua. serdonati, 9-336
attuale, fatto con ferro overamente con oro o argento infocato..., è
suola di filo di paglia attortigliata insieme, o vero di cuoio, con un legacciuolo
penna da scrivere, fatti di legno o d'argento o d'oro. saccenti
scrivere, fatti di legno o d'argento o d'oro. saccenti, 1-1-52:
158: i moti di un vecchio o quelli di un fanciullo non saranno pronti
ancor fatto. magalotti, 23-328: o sia rispetto, o la discrezione, o
, 23-328: o sia rispetto, o la discrezione, o la paura che non
o sia rispetto, o la discrezione, o la paura che non mi chiamiate in
(giudizi, opinioni, campagne pubblicitarie o di propaganda). s. caterina
, ii-15: ma quanto ai composti o derivati fatti da quelle radici che sono
asciutto e diminuito, e pare trovato o da persone che paia loro mill'anni
delle consulte ed andarsene a casa, o da chi venga giù con la deliberazione fatta
strumento); naturalmente inclinato a uffici o mansioni particolari (un individuo); disposto
i venti non lo possino far crollare o dimenare. g. bentivoglio, 4-22:
causativo: costretto, necessitato a provocare o a subire un determinato effetto.
-o fatta 0 guasta: riuscito o non riuscito; concluso o non concluso
: riuscito o non riuscito; concluso o non concluso; in qualunque modo,
. grazzini, 4-130: oggi, o fatta o guasta, noi ne caverem
grazzini, 4-130: oggi, o fatta o guasta, noi ne caverem le mani
va ora colà per ultimo, / o fatta o guasta. -venir fatto
colà per ultimo, / o fatta o guasta. -venir fatto: risultare
fatto2, sm. azione che è, o è stata, o può essere compiuta
azione che è, o è stata, o può essere compiuta da una o più
, o può essere compiuta da una o più persone in qualsiasi campo dell'attività
nel mondo. guittone, ii-247: o nome ben seguitato / e onorato -del fatto
grandissimi fatti. -fatto d'arme o di guerra: azione bellica, guerra
fatti d'arme. cornaro, 31: o misera ed infelice italia non te n'
donna fia di cavalier di scudo / o giudice o simil grado, / porrà ancor
di cavalier di scudo / o giudice o simil grado, / porrà ancor..
e filare, e tessere borse francesche o recamare seta con ago,...
né minacce, né fatti del cielo o de gli uomini. -conseguenza.
. -introduce un riferimento ad avvenimenti o circostanze espressi mediante una prop. dichiarativa
espressi mediante una prop. dichiarativa esplicita o implicita. manzoni, 47: l'
plur., con un agg. possessivo o un compì, di specificazione, e
-ciò che riguarda il governo della collettività o la pubblica amministrazione; affare, negozio,
ed evidenti (è spesso in correlazione o in contrapposizione coi concetti di discorso,
in quanto conoscere è fare, o rifare, idealmente quanto è oggetto di
essere che tutti e due abbiamo ragione o torto a vicenda. egli è sulla scena
enigma forte / sanza danno di pecore o di biade. bibbia volgar., x-464
. -ciò che è (o può essere) oggetto dell'esperienza scientifica
romagnosi, 18-135: se i fatti, o sia la natura, forman la base
5. problema, questione, argomento (o un loro particolare aspetto). -anche
conoscenza delle più minute particolarità dell'africa o dell'america, lasciamo cieche le genti
. 6. ciò che appartiene o è dovuto a una persona; proprietà
merito lo seguitava. simintendi, 3-189: o iddei, se voi vedete i fatti
visconte era molto contento del fatto suo o almeno fingeva di esserlo. pascoli, i-564
, cioè la costituzione, la modifica o l'estinzione di diritti, doveri,
volontario: a seconda che non dipende o che dipende dalla volontà dell'uomo (
i fatti leciti, a seconda che sono o no vietati dal diritto, come i
si possa provare e fare credere il detto o 'l fatto d'alcuna persona, la
d'alcuna persona, la quale si difenda o che dica incontro ad un'altra.
in essere, anziché mediante un apposito atto o procedimento stabilito dal diritto, mediante un
comportamento materiale. -di fatto: mediante o derivante da un comportamento materiale (in
contrapposto a di diritto, cioè mediante o deio. locuz. -a fatto,
rivante da un apposito atto o procedimento tamente, interamente, assolutamente (cfr
fatto: quella posta in essere da due o più pera. f. doni,
di -andare per i fatti suoi, andare o tornare al 'ragione'e di 'passione'
ogni verità: tutto fatto suo \ andare o venire a fare i fatti suoi:
9. con l'agg. poss. o il compì, di specificazione g.
di qua e di sua individualità (o nel suo comportamento). là. g
alieni condannar fatto prima o che pensaste ch'io le gran pertica,
voleva neppure fermarsi -anche di cose o di concetti astratti. a sentire quel
la vita mia con una civetta o con un pipistrello? balordo!
di uomo, trovarmi un allocco o una ghiandaia! pensa splende in
purg., 33-59: qualunque ruba quella o quella vano appieno. boccalini, i-58
tu non sai se la potrai riavere o no. tu mi vói vendere l'
difficoltà di fatto, dovute alla povertà o all'ignoranza. -di fatto e
gran fatto, il qual corre a piè o vicino di volterra. ottimo, iii-148
, 1-i-278: oh per bacco! o questa poi! / servile un poco e
fatto abbie a battaglia uomini rozzi, o vero usati, e se poco tempo dinanzi
sapeva cos'era, se il calore o la vampa o che gli umori si svegliassero
era, se il calore o la vampa o che gli umori si svegliassero, fatto
, praticamente. firenzuola, 743: o dio, e'non lo sa se non
uomo, così il primo angelo, o ambirono la deità, o pretesero in fatti
primo angelo, o ambirono la deità, o pretesero in fatti d'esser quasi eguali
a scoprire antichità presso famiglie decadute, o di campagna. -in verità,
affine al compì, di limitazione o di argomento). l.
a chi finge indifferenza, distacco, o a chi compie un'azione con grande
6-12: sente a un tratto / due o tre morsi a'piè, dove calpesta
-per fatto, per il fatto di qualcuno o di qualcosa: per sua colpa,
di costui vuole mammone che il figliuolo o l'erede manuchi, e bea, e
stesso in cui si compie un'azione o ha luogo un avvenimento; prontamente,
. -in condizioni favorevoli per giudicare o decidere. macinghi strozzi
, e parendomi con l'operare più o meno o altrimenti di quello che m'è
parendomi con l'operare più o meno o altrimenti di quello che m'è stato
norma senza passar i termini del comandamento, o pur far quello che a me pare
a compimento una minaccia; risolvere questioni o controversie col ricorso alla forza.
le mani: a nessuno reca biasimo o disonore il fare da sé le proprie
fatti e occorre agire, le parole o le promesse non bastano. salvini,
fatti: è necessario che al giudizio o alle promesse corrispondano fatti concreti, perché
tutti; e non c'era avvenimento o fatterello dove non si vedesse comparire silenziosamente
sua origine,... vai facitore o fattore. ma siccome la parola
del vettural, verbigrazia del mugnaio o fattoiano. lastri, iv-146:
delle porte di firenze, 58: fattoio o strettoio o vite da strignere.
, 58: fattoio o strettoio o vite da strignere. tanaglia, 1-1515:
lastri, iv-27: il fattoio, o stanza dove si tiene il frantoio e
, del mondo: dio (o anche zeus, giove).
quali e alle cui spese sono mandati, o stanno, fanno e apprendono di fare
d'alcuna compagnia, overo persona, o suoi proprii, se non i fatti
comperare garofani dagli abitatori de'luoghi, o vendergli a'stranieri, eccetto i fattori
, 5-3-188: i primi che fussero fattori o negoziatori... furono i lidi
nessuno manifattore, maestro, lavorante, garzone o fattore, tanto maschio quanto femmina,
fattori o fattoresse, che stessino a spese del vitto
interra. 6. ogni causa o elemento che concorre a determinare un dato